Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Posts written by David G

view post Posted: 28/8/2021, 14:43 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Io attendo con ansia il prossimo skanna. A questo non ce l'ho fatta a partecipare.
view post Posted: 30/6/2021, 19:50 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Ciao Pretorian!
Il piacere è mio, prometto di tornare definitivamente. Grazie per l'ottimo giudizio. Purtroppo la parte finale l'ho scritta tutta d'un pezzo e sono arrugginito quindi è uscita come è uscita...
Avrei dovuto specificare meglio l'effetto psicologico scatenato dall'aver ucciso qualcuno in Daniel in effetti. Ma è più facile raddrizzare una storia che la tecnica, per cui sono veramente contento del tuo giudizio fin troppo buono, che mi conferma quello che stavo cercando. Aggiustiamo il tiro per la prossima volta. A tra poco.
view post Posted: 20/6/2021, 17:45 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Ciao a tutti.
Pubblico qui due pensieri sui vostri pezzi.

I lupi son tornati

Ciao
Mi è piaciuta molto l’ambientazione e la tua capacità descrittiva, anche se devo dire che quello che inizialmente mi ha entusiasmato poi mi ha un po’stancato, nel senso che trovo che troppe descrizioni uccidano il narrato. Per il mio gusto manca un po’ di azione rapida e veloce per controbilanciare.
Ho trovato il finale un pó buttato lí. Mi ha sorpreso che la storia si interrompesse in modo cosí brusco.
Secondo me se lo adatti a qualcosa di più ampio può venire fuori qualcosa di interessante.

Un saluto


Lezione di Demonologia

Ciao Shanda
quanto tempo! Trovo che il tuo lavoro abbia dei buoni spunti, anche se devo ammettere che non sempre son riuscito a seguire benissimo il flusso della narrazione.
Capisco che per una donna ci sia una relazione diversa con le borse, ma mi pare che il tuo personaggio la prenda un po’troppo male. Una volta son stato derubato del portafogli e non è stato poi tutto questo dramma, tra l’altro vivendo all’estero! (E ti diró, se potessi avere un demone in bottiglia a cambio, accetterei subito!)

L’enigma del lupo

Ciao Reiuky bentrovato

Forse il pathos è quello che un po’manca nella storia, se ti hanno appena robotizzato magari ti girano un bel po’ le palle (mi viene in mente il protagonista che lentamente muta in district 9) oppure ti esalti per essere bionico, non so. Invece il tuo protagonista la prende un po’troppo alla leggera, sembra sia una cosa secondaria.
Mi piace il tema dello scontro finale tra fratelli. Credo che anche qui ci avresti potuto mettere un po’ piú di dramma.
Per il resto è stata una lettura scorrevole

Lupita Screams

Ciao.
Il tuo racconto mi è piaciuto, anche se l’ho trovato un po’ frenetico. Il susseguirsi dell’azione trova un po’ di pausa solo nel finale. L’uso del narrato in prima persona poi ha sempre un paio di problematiche irrisolte: quale sia la ragione per cui il progonista stia narrando i fatti che gli accadono e la necessità appunto di fare accadere tutto quello che si vuole che il lettore sappia. Cosa che obbliga giocoforza a limitare lo spazio narrativo, dato che narratore e protagonista coincidono.
Non ci dai un respiro per rilassarci e sono arrivato alla fine un po’stanco.








Non è sempre bello, ciò che piace.


Ciao bentrovato.
Ti segnalo un po’di ingenuità che ho trovato nel tuo pezzo:
Ho trovato l’incipit un po’rigido, il racconto si scioglie solo nella parte centrale.
All’inizio i dialoghi sono forzati e innaturali e ti faccio notare che (senza voler offendere) il tuo personaggio si comporta come uno psicopatico! :D
Se è fuori di testa per la morte della moglie, dovrebbe stare a casa. Non gli farebbero mai seguire quel caso e di sicuro nessuno lo manderebbe a giro a picchiare gente a gratis perchè si(!) e tanto meno se poi chi lo manda è l’assassino e la pista è giusta.
Inoltre se qualcuno trova una vittima con la scritta “Mario Draghi” non è che il poliziotto di turno va a massacrare il signor Draghi per questo. A meno che non sia uno psicopatico.
Se a qualcuno staccano gli arti il posto è sommerso di sangue. Se non lo è, la vittima è stata uccisa altrove. Se lo è non è stata uccisa altrove. Per questo c’è il corpo della scientifica :)
(Inoltre ha perso la moglie, ma non mi pare la ritrovi! Quindi che ne facciamo del tema? ;) )
In sintesi da rivedere un po’ per trasformarlo in un “Arma Letale” versione cyberpunk.

Dispositivo cerebrale mobile

Ciao,
Ho trovato interessante il finale del pezzo, peró per il resto devo dire che la narrazione non mi ha convinto molto. Un po’ perchè non amo la prima persona (valgono le stesse considerazioni che ho fatto per “Lupita Screams”) e un po’ perchè trovo che il pezzo manchi di fluidità, sopratutto nell’incipit.



Classifica

Lupita Screams
I lupi son tornati
Non è sempre bello, ciò che piace
L’enigma del lupo
Dispositivo cerebrale mobile
Lezione di Demonologia
view post Posted: 13/6/2021, 14:20 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Una domanda:
Ma i commenti si possono mandare fino a Domenica prossima?
Perché in questo caso scriverei un pezza all'ultimo minuto oggi e posterei i commenti all'ultimo minuto domenica prox.
Altrimenti posto i commenti all'ultimo minuto oggi.

Come sempre sono perfettamente organizzato.
view post Posted: 6/6/2021, 19:17 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Eccomi, finalmente consegno :))
Grazie mille per avermi dato questa possiblitá. Mi spiace, ho la penna veramente arrugginita, ma spero che possa pungere ancora! :D
(Non ho letto gil altri racconti, il tema è un po' un classico, spero non ci sia qualcosa di simile!)


Una giornata di merda- di David Galligani


Daniel si fermò a pisciare.
Il vicolo era buio e dall’odore non sembrava essere stato il primo ad avere quella idea. Si aprì la zip dei jeans e con un sospiro di sollievo cominció a liberarsi.
Aveva bevuto veramente troppe birre. L’avevano licenziato proprio oggi e non era riuscito a trovare niente di meglio da fare che passare il pomeriggio davanti al bancone di un bar.
“Non possiamo permetterle che metta in difficoltá la Direzione” aveva detto il suo capo.
Buffoni di merda: si erano intascati i fondi dei contribuenti con appalti truccati e guai a chi apriva bocca.
Sentí dei passi che si avvicinavano, ancora non aveva finito.
«Cazzo ma non finisci mai» disse sottovoce, un po’ come esortazione e un po’ come esclamazione.
Di sottocchio vide due sagome; si ingobbí un po’ in un istintivo gesto di protezione o d’imbarazzo.
Finalmente sembrava che stesse terminando. Mentre si stava sgrollando gli arrivo un colpo violento all’orecchio.
Tentennó e poi finí a gambe all’aria sopra il proprio piscio.
«Ti dovrei fare una bella multa, testa di cazzo. O sbatterti una notte dentro» disse una delle due sagome che gli si erano parate davanti al buio, la più bassa.
Daniel si rialzó vacillando.
L’altra figura, quella più alta, con una pedata lo rimandò per terra.
«Tranquillo che poi io ti tiro fuori» disse l’altro.
Entrambi gli sconosciuti risero.
Se non fosse bastato il giramento di coglioni di esser stato licenziato, essere malmenato e finire in una pozza del proprio stesso piscio fu più che sufficiente per dare una botta di adrenalina e fare tornare lucido Daniel.
Si rialzo stringendo i pugni, mezzo incurvato nella posizione di guardia del pugilato, si fece sotto a quello alto e lo centrò con un violento gancio destro.
Il suo avversario andò giù come un piombo.
«Che cazzo hai fatto imbecille? Ora sei morto!» Disse l’altro mettendosi in guardia e lanciandosi avanti.
Non fu una buona idea.
Nonostante fosse passato del tempo, gli anni di pugilato nelle pugni di Daniel si fecero sentire.
Il primo uno/due al volto spaccò labbra e naso.
Un potente diretto all’orecchio finì il lavoro.
Daniel rimase immobile per un attimo. Le mani gli tremavano per l’adrenalina. Il grosso anello col teschio che portava alla destra era completamente ricoperto di sangue non suo.
La camicia e i pantaloni erano completamente bagnati di piscio.
Adesso sì che si sentiva davvero uno schifo.
Non si soffermò oltre a pensare all’accaduto e si diresse il più velocemente possibile verso casa propria.



Giunto a casa si sfilò gli abiti quasi con rabbia e li gettò nel cesto dei panni sporchi.
Si infilò sotto la doccia, per levarsi di dosso la sbronza, l’idea di sporcizia e il giramento di coglioni. Si insaponò, si sciacquò e rimase un po’ a farsi massaggiare la nuca dal getto d’acqua calda.
La situazione era migliorata un po’.
Si asciugò, uscì dal bagno e si sedette sul divano: l’idea era quella di stordirsi con una serie TV che non richiedesse troppa attenzione prima di andare a letto.
Ma scorse nella barra in alto dello schermo della matrice l’icona dell’occhio attiva.
Un messaggio su Pure.
Si connesse ed entró nella room d’incontri casuali.
“Ciao, scopiamo?”

Il bello di quella stanza era che gli utenti erano molto diretti. Il fine era chiaro e l’anonimitá garantita dal fatto che conversazioni e foto scomparissero dopo pochi istanti.
Guardò la descrizione dell’utente: nella descrizione c’era solo l’icona del diavoletto, e nella foto di profilo un culo tatuato. E che culo. La distanza era “nei paraggi”.

Daniel rispose affermativamentne e dette l’indirizzo di casa propria. Che alla fine la giornata si riprendesse un minimo? Pensó.
Nell’attesa si prese un’aspirina e un caffè. Sistemò un minimo casa levando qualche paio di calzini sporchi a giro, rifece il letto e si mise i migliori boxer e vestiti puliti.
Con tutto quello che aveva bevuto sperava davvero di non fare cilecca.
Al momento era rimasto senza eventuali ausili dati dalla chimica moderna e poteva far conto solo sul proprio fisico.
I minuti passarono.
Forse non sarebbe venuta? Aveva sempre pensato che per una ragazza andare in casa di un perfetto sconosciuto di cui l’unica informazione che si ha è che ti vuole scopare non dovesse essere del tutto scontato.
Ci voleva un certo coraggio.
Anche lui si sentiva nervoso, mise su un po’di musica Jazz, poi ci ripensò e passò al rock, gli sembrò più adatto al profilo della ragazza.
Per quello che ne sapeva certo: due tatuaggi sul culo e un diavoletto nel profilo.
Si sedette sul sofá, impaziente. Si immaginò quel culo in tutte le posizioni possibili e pensò a tutte le porcate che ci avrebbe fatto.
Gli diventò duro.
Il campanello finalmente suonò.
Daniel si sbottonò un po’ la camicia, poi attese sulla porta semiaperta con il miglior sorriso e cercando di ostentare sicurezza e spavalderia.
Si udivano dei passi salire le scale.
Tre piani non si fanno in un minuto, e dal ritmo sembrava una persona in forma.
I passi erano sempre più vicini, alla fine arrivò sul pianerottolo del secondo piano e poi si girò per fare gli ultimi gradini che portavano all’appartamento di Daniel.
Tutta la sua sicurezza svanì di colpo.
Ci sono donne belle, donne attraenti, donne sensuali.
Poi ci sono quelle strafiche che ti fanno scordare anche il tuo proprio nome e balbettare come un cretino.
E questa fu esattamente la reazione di Daniel quando se la trovò davanti.
Lei lo guardò negli occhi. Sorrise ed entrò senza chiedere permesso o altro.
Daniel le si precipitò dietro.
«E quindi, scopiamo?» Disse la ragazza mentre si levava il giacchetto di jeans e lo tirava sul divano.
Daniel non perse tempo, si sfiló velocemente camicia e pantaloni. Lei si era seduta sul divano e si era tolta la maglietta.
Allungò le gambe in direzione di Daniel, che si chinò e cominciò a sfilarle lentamente i leggings.
Il suo corpo era quasi completamente ricoperto di tatuaggi.
Lei lo aiutò stirando e ritraendo le gambe, poi si levò il reggiseno.
Scese lentamente con il sedere, lui fece per toglierle le mutandine.
«Con la bocca» disse lei.
Daniel morse con delicatezza l’intimo della ragazza, mentre lei si girava ora da un lato ora dall’altro per facilitare la cosa. Le mutandine scivolarono per terra e la ragazza afferró la testa di Daniel con le gambe e se la portó all’inguine.
Daniel aveva il cazzo cosí duro che gli faceva male.
Si sfiló i boxer mentre con la lingua le leccava il clitoride.
Quando alzó una gamba per sfilarseli del tutto lei lo tiró giú. Lui perse l’equilibrio e finí per terra.
Lei salí sopra di lui, si fece penetrare e cominció a scoparlo. La sua fica stretta sembrava fare tutto da sola.
Lei si sporse sopra di lui e lo afferró per le mani.
Aveva una forza incredibile.
Daniel sorrise e cercó di scrollarsela gentilmente di dosso, ma non ci riusciva.
Poi provó con piú forza, ma il risultato rimase lo stesso. Lei continuava a scoparlo.
La guardó sorridere, i seni ballavano su e giú e i capezzoli erano duri come il marmo.
I sui capelli lunghi sfioravano i peli sul petto di lui.
Cominciava a essere un po’ spaventato, ma il suo cazzo era evidentemente di un’altra opinione.
«Come hai fatto?» Chiese lei.
«Come ho fatto cosa?»
«Come hai fatto a ucciderli»
Daniel rimase di ghiaccio.
Lei continuava a scoparlo lentamente.
«Erano due dei miei, non muoiono perché sì»
«D-due dei c-che?»
Lei strinse ancora piú forte. Daniel cercò di nuovo di liberarsi in tutti i modi, ma gli era impossibile.
«Io sono Satana» disse la ragazza « e quelli erano due dei miei agenti. Te lo chiedo di nuovo: come hai fatto a ucciderli, uomo?»
Daniel rimase in silenzio, paralizzato dalle parole di lei.
Normalmente si sarebbe messo a ridere, o avrebbe fatto una battuta sagace.
Ma troppe cose gli stavano facendo gelare il sangue in quel momento.
«Io non sapevo… Non credevo… Gli ho dato solo un paio di pugni. Hanno cominciato loro!»
«Un paio di pugni.» disse lei socchiudendo gli occhi.
Poi gli prese la mano destra.
«E quest’anello?» Chiese lei avvicinandogli al viso la mano.
Daniel guardò il grossa anello d’argento a forma di teschio come se non l’avesse mai visto prima.
«L’ho fatto fare io fondendo...»
«Fondendo cosa?»
«La croce che portava mio nonno.» Continuó «Io gli ero molto attaccato ma sono ateo e non credevo...»
«Doveva essere un tipo interessante tuo nonno» disse lei continuando a muoversi sopra di lui
«Era un eroe di guerra…»
«Mi hai preso qualcosa che mi apparteneva, e adesso io prenderó qualcosa di tuo» continuò lei
« Che ne dici della tua anima​?»
La ragazza lo guardava fissamente, e cominciò a scoparlo con un ritmo frenetico, finché Daniel con un gemito venne dentro di lei.
Lei rimase a fissarlo con uno sguardo potente e ipnotico.
Daniel perse la nozione di quello che gli stava accadendo.
Dopo un tempo indeterminado lei si alzó, prese i suoi vestiti e ancora nuda si diresse alla porta.
Daniel si sedette, si sentiva strano, abusato e umiliato.
La ragazza aprí la porta, giró lievemente la testa verso di lui, per vederlo con la coda dell’occhio.
«Se rivuoi ció che ti ho preso fammelo sapere.» disse.
E se ne andó.

La mattina dopo Daniel si sveglió da un sonno popolato di incubi.
Il sole era giá alto, erano le dieci passate, nonostante ció non si sentiva per niente riposato.
Ripensó agli avvenimenti del giorno prima: il licenziamento, la sbronza, la rissa e per finire la tipa fuori di testa. Ma forse quella se la doveva essere sognata, non poteva essere vera.
Prese una tazza da colazione e la riempì con il caffè della moka da quattro, poi si sedette in salotto.
Una bellissima luce dorata entrava dalla finestra, normalmente avrebbe apprezzato la cosa, Daniel amava fare colazione in salotto nella pace totale. Ma oggi non era cosí.
Mise su un po’ di musica.
Cominció con il jazz, ma Coltrane non lo attirava oggi.
Passò al rock ma nemmeno i Led Zeppelin lo trovavano d’umore.
Provó con il pop. Poi decise che non aveva voglia di ascoltare niente.
Posó sul tavolino del salotto la tazza ormai vuota, e le vide.
Le mutandine della ragazza.
Erano lí, sotto il tavolino. Le prese con la mano, erano reali.
Va beh, pensò, era solo una squilibrata. Con una forza disumana, certo, ma magari era lui ubriaco e per questo non era riuscito a liberarsi. Piuttosto avrebbe dovuto farsi qualche analisi, lei gli era saltata addosso senza usare nessuna preucazione e c’era il rischio che si fosse preso qualcosa.
Uscì.
Dato che era in vacanza forzata, pensó di prendersi una giornata di svago. Portò con sé un paio di libri che si era ripromesso di terminare da mesi e si diresse verso il piccolo bar dove andava di solito il sabato mattina a fare colazione e leggere il giornale.
La ragazza francese che serviva lo faceva emozionare sempre, e ogni volta si riprometteva di chiederle di uscire. Ma tutte le volte rimaneva lí imbalsamato come un cretino.
Questa volta entró, si diresse verso il bancone e la vide di spalle.
Le trecce bionde le incoronavano la testa, si giró e lo guardó con gli occhi azzurri e con un sorriso che normalmente gli avrebbe mozzato il fiato.
Oggi invece non sentí niente. Nulla.
Il vuoto piú completo.
Le chiese un cornetto e un cappuccino con cortesia ma con una freddezza totale.
Lei parve rimanerci male, e non fu l’unica.
Daniel rimase perplesso. Poi si sedette e tiró fuori dallo zainetto “I fiori blu” di Queneau.
Lesse due pagine, poi posó il libro.
Sarebbe stato lo stesso che leggere un elenco telefonico pagina per pagina: non vedeva il senso di farlo.
Adele gli serví la colazione.
Ma oggi anche i suoi cornetti preferiti sapevano di cartone.
Bevve rassegnato il suo cappuccino, salutó e uscí senza nemmeno guardarsi indietro.
Fece l’ultima riprova e si diresse verso il museo d’arte contemporanea.
Era solito passarci le ore, studiando e ristudiando le opere, cercando di seguire la visione dell’artista e trovando la bellezza lá dove sfuggiva alla maggioranza degli osservatori.
Ma si trovó un’altra volta davanti al nulla assoluto.
La bellezza aveva lasciato la sua vita.
Le emozioni facevano parte del suo passato.
Uscí per strada. Avrebbe voluto essere disperato, arrabbiato. Avrebbe voluto soffrire.
Ma non provava niente, aveva un buco al posto del cuore.
Un vuoto al posto dell’anima.
Cominció a passeggiare senza meta, incredulo e perplesso.
Finalmente vide una chiesa.
Una chiesa gotica, piuttosto piccola. Con delle bellissime e inquientanti gargolla. Davanti al grande portone di legno borchiato sedeva un grosso cane nero. Sarebbe sembrato quasi un lupo, se non fosse che era impossibile che un animale selvatico vivesse in una metropoli.
Si soffermó un attimo sulla soglia, dubbioso. Il cane lo fissava con occhi gialli.
Era veramente un animale enorme.
Decise di entrare, e per la prima volta da quando era adulto mise piede su suolo sacro.
Si inginocchió.
“Padre nostro, perdona i miei peccati” recitó col pensiero, “salvami da quest’oscuritá in cui sono piombato”
Si sentí alquanto ridicolo. E ipocrita. Si era sempre professato ateo e adesso si prostrava davanti a una croce? Rimase una ventina di minuti in ginocchio, poi stufo e certo dell’inutilitá del suo tentativo, uscí.
Nei giorni seguenti le cose non migliorarono.
La notte era popolata da incubi in cui appariva la ragazza, a volte come una donna meravigliosa, a volte come un demonio con corna e zampe caprine.
Durante le giornate passeggiava senza meta, ormai privo di sogni ed emozioni, e spesso incontrava il grosso cane nero, che appariva dal nulla e nel nulla sembrava sempre sparire.
La cosa strana era che nessun altro sembrasse farci caso, eppure un animale di quelle dimensioni doveva per forza se non intimorire per lo meno dare nell’occhio.
Finalmente si decise a seguirlo.
Non fu difficile, appariva e spariva dagli angoli delle strade, ma sembrava che volesse essere seguito.
E così fece Daniel.
Dopo aver percorso diverse centinaia di metri l’animale si fermò ai piedi di una panchina vicino a un laghetto di un parco.
Sulla panchina era seduta la stessa ragazza di qualche notte prima.
Daniel le sedette accanto, non provava nessuna emozione, ma il suo cazzo anche questa volta pareva essere di un’altra opinione.
«Vedo che sei contento di vedermi» disse lei.
«Non so piú che significhi la parola contento» rispose Daniel.
Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido.
«Per molti non è un problema. Anzi arrivano a questo stato soli soletti, senza alcun bisogno d'interventi da parte mia.» disse «Però comprendo che per una persona di cultura e con una certa sensibilità questa situazione possa rappresentare un… inconveniente diciamo.»
«Che opzioni ho?» Chiese l’uomo.
«Beh dato che il tuo amichetto che sei andato a pregare non sembra aver nessun interesse in risolvere il tuo problema, non molte. Davvero ti aspettavi qualcosa da chi ha condannato l’umanità per una mela?»
Daniel non rispose.
«D’altra parte non è che mai abbia dato ascolto a nessuno… Quindi non ti sentire offeso da ció. Adesso puoi accontentarti di potere, controllo, sesso e violenza, come fanno molti. Oppure...»
«Oppure?»
«Oppure farmi un favore.»
«Che tipo di favore?» Chiese Daniel.
«Devi uccidere qualcuno.»
Daniel rise di un riso beffardo.
«Ma perché?»
«Il male non ha bisogno di una ragione.» rispose lei.
«Non sono un sicario, non saprei da che parte cominciare.»
«Oh non ti preoccupare sará facilissimo. D’altra parte non è che hai degli scrupoli adesso no?»
«No.» rispose Daniel.
Effettivamente l’idea di uccidere qualcuno non è che lo disturbasse affatto.
«Ma...»
«Non ti prenderanno. Nessuno lo saprà mai tranne me e te. Te lo posso garantire. Non ti devi preoccupare.»
Daniel ci pensò su. Gli sembrava accettabile.
Chi se ne fregava della vita di qualcuno se questo voleva dire poter tornare a godere della propria.
«Chi?» Chiese.
«La tua vicina, la signora che vive di fronte a te.»
«La signora Maria? Ma è solo un’anziana vecchietta!»
«Voglio che tu la uccida strangolandola.»
Daniel alzò le sopracciglia.
«Come vuoi,» disse alzandosi «poi spero di non avere a che fare mai più con te.»
Lei sorrise di nuovo.

Daniel prese la strada di casa.
Mentre percorreva il tragitto pensava freddamente a come avrebbe potuto portare a termine il suo piano.
L’avrebbe strangolata con una corda o con le mani? Come avrebbe fatto a farsi aprire?
Alla fine decise che la manera migliore fosse anche la più semplice. Dopotutto si conoscevano da anni e la anziana non avrebbe avuto alcun problema a farlo entrare.
E per uccidere una vecchietta le sue mani avrebbero dovuto essere un’arma più che sufficiente.
Aprì il portone di ingresso e salì freneticamente le scale.
Bussò alla porta della vicina.
Si udì una voce flebile rispondere.
«Chi è?»
«Signora sono Daniel. Il vicino di fronte.»
Poi il suono della serratura che si apriva.
Un esile signora con gli occhiali, sugli ottant’anni circa si affacció alla porta.
«Ciao Daniel» disse lei sorridendo «che cosa c’è?»
«No, niente… Una sciocchezza» rispose l’uomo «È che son rimasto senza detersivo per piatti, non è che me ne potrebbe dare un po’? Giusto per evitare di uscire di nuovo.»
«Ma certo!» disse lei «Entra, entra»
Daniel entró e chiuse con attenzione la porta dietro di sé.
Maria entró in cucina e Daniel la seguì.
«Ho quest...» cominció a dire la donna mentre Daniel la afferrava con forza alla gola.
Nei suoi occhi vi era sorpresa. E il dolore di chi si sente tradito.
Cercò di opporre resistenza, ma che possibilità può avere una anziana signora contro un uomo giovane e atletico. Con le esili mani cercò di respingerlo, poi di graffiarlo.
Poi afferró i polsi dell’uomo nel tentativo di liberarsi.
Ma Daniel stinse e strinse ancora. Nei suoi occhi la totale indifferenza.
Per uccidere qualcuno strangolandolo non ci vogliono pochi secondi ma interi minuti:
mentre la donna lasciava la presa e diventava sempre piú rossa in faccia, Daniel si rendeva via via conto di quello che stava facendo. Più lei moriva, più lui tornava a sentirsi vivo.
Alla fine la donna lasciò definitivamente la presa e si accasciò a terra, esanime.
Daniel rimase senza fiato, si guardò le mani e cominciò a piangere.
«Dio mio, cosa ho fatto, che cos’ho fatto?» disse inginocchiandosi accanto al cadavere.
«Bravo,» gli sussurró una voce giovane e femminile alle spalle « adesso sei mio. Per l’eternitá.»
view post Posted: 29/5/2021, 18:18 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 28/5/2021, 07:43) 
CITAZIONE (Nazareno Marzetti @ 26/5/2021, 08:02) 
Allora... racconto completato e riletto.

A furia di tagliare sono a quota 12K e potrei aggiungere qualche scena qui e lì per evitare che sembri che accada tutto troppo in fretta.

Ditemi, rileggo nella (vana) speranza di eliminare qualche errore di battitura o prolungate il tempo e magari provo ad appiccicarci postuma qualche scena?

Dato che nessuno ha dimostrato interesse effettivo per la proroga, non la effettuerem0. La consegna resta per l'ora e il giorno stabilito

Proroga proroga!
view post Posted: 24/5/2021, 17:15 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Ma è sempre stato cosí?
Perché io mi ricordavo il tema ma il resto no...
Anche se si sa che sono rinco e quindi non conta.
view post Posted: 24/5/2021, 14:26 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Ma l'ambientazione Ciberpunk va messa per forza?
Me ne sono accorto adesso maremma puttana.... XD
view post Posted: 6/5/2021, 07:16 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Ma perchè io non vedo i disegnini degli Avatar? Mi discriminate?
view post Posted: 25/9/2020, 20:28 Skannatoio Settembre - Ottobre 2020 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Ukuulu @ 21/9/2020, 09:52) 
Alla fine mi sono messo d'impegno e ho dedicato tre/quattro ore al giorno al mio racconto. Devo solo revisionarlo con cura e sarà pronto per essere postato. Mi è sembrato doveroso mettercela tutta per non mancarvi di rispetto con uno scritto poco curato. A tal proposito ringrazio David che mi ha rimproverato per le mie infelici parole e mi scuso anche con gli altri utenti se in qualche modo vi ho offesi.
Magari il mio racconto farà schifo lo stesso, ma almeno ho cercato di dare il massimo ^_^ .

Ammazza Ukulu, hai esagerato in sento opposto adesso :D
Sicuramente sarà un ottimo pezzo...
view post Posted: 6/9/2020, 16:15 Skannatoio Settembre - Ottobre 2020 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 6/9/2020, 16:49) 
Fatti fare il tampone quando torni. Non si sa mai che ti venga la prostatite,,,

Non mancherò. Grazie del pensiero.
view post Posted: 5/9/2020, 17:11 Skannatoio Settembre - Ottobre 2020 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Ukuulu @ 5/9/2020, 17:12) 
Io di solito impiego un mese solo a progettare un racconto... <_<
In un mese non potrò scrivere al meglio, considerando anche che ho altri lavori da completare nel frattempo: romanzi, editing e racconti per concorsi =)
Anch'io dovrò leggere e commentare i vostri racconti, e sarò felice di farlo anche se questo mi ruberà molto tempo (l'ho scritto nella mia presentazione che sono leeento).
(:
Spero che leggerai il mio scritto con curiosità. Se lo giudicherai mediocre, pazienza. Io sono qui per confrontarmi in un'atmosfera serena. Non mi importa di vincere e non mi importa di perdere. E comunque sappi che io vivo di scherzi e di esagerazioni ;)

Mi spiace che tu sia cosi impegnato, in questo foro siamo tutti milionari annoiati che non lavorano e che scrivono solo per passare il tempo.
Io sarei dovuto andare al Billionaire con Silvio, ma me l'hanno chiuso. Una rabbia guarda... Ora mi consolerò andando in Grecia col mio Yacht.

Sono contento per te che tu scriva romanzi e faccia da editor, ma allora questo non è il posto per te.

Se scrivi e non hai voglia né tempo per farlo, non lo fare. Perché nessuno ha voglia né tempo di leggere e commentare qualcosa scritto da
qualcuno che ha altro per la testa. Abbiamo Bunga Bunga e Coca party con prostitute teen a cui andare che ci portano via molte energie.
view post Posted: 5/9/2020, 14:14 Skannatoio Settembre - Ottobre 2020 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 5/9/2020, 14:26) 
David, non essere invidioso del nuovo arrivato: ti prometto che nessuno ti toglierà il tuo amato ultimo posto XD XD XD

Che palle con questo politicamente corretto. :1391975826.gif:

Tra avatar e post proprio una bella presentazione. Ora son curioso di leggere il suo racconto, sempre che ci degni di tanto onore...
view post Posted: 5/9/2020, 11:43 Skannatoio Settembre - Ottobre 2020 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 4/9/2020, 23:43) 
CITAZIONE (David G @ 4/9/2020, 15:35) 
Io ho anche iniziato... Ma un mese è veramente lungo... Me ne ricorderò? :D

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Era da troppo tempo che non vedevo quell'icona...

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900 post e 4 teschietti! Ci ho passato un bel po' di tempo qua dentro... :1392391832.gif:

CITAZIONE (Ukuulu @ 5/9/2020, 08:04) 
Io non ho mai postato un mio racconto su un forum, perché poi diventa inutilizzabile sia per i concorsi letterari sia per le case editrici (in entrambi i casi i lavori devono essere inediti e mai resi pubblici online).
=/
Voi ci pensate mai a questo?
;P
Qui però mi piace l'atmosfera e mi piacete voi, quindi ho deciso di scrivere anch'io il mio racconto per questo scannatoio. Scriverò qualcosa di livello più basso rispetto al solito, così per prova, in fretta, senza pensarci troppo su.
:woot:
L'ultimo posto sarà mio! Muahmuah!
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Mah se queste sono le premesse puoi anche non scrivere nulla, cosi ci risparmi il tempo di leggere e commentare uno scritto mediocre.
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