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Skannatoio, Ottobre 2014, edizione 34

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view post Posted on 1/10/2014, 10:07

Alto Sacerdote di Grumbar

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Organizzazione
Racconti in gara

  1. Shanda - Proibito toccare

  2. CMT - La porta

  3. Reiuky - Il battito della Terra

  4. Tonylamuerte - Denti e Metallo

  5. Ceranu - Genesi di un Eroe

  6. Bloodfairy - Nuvole di Panna

  7. Rehel - La valle del sogno

  8. White Pretorian - Dove conduce l'Orrore

  9. Ilma197 - Il guerriero del fuoco


Commenti e classifiche

  1. ...


Torce e Forconi

Giorno del Giudizio




SKANNATOIO 34



Ha inizio la 34esima edizione dello Skannatoio.
Quellaa scorsa si è conclusa con la vittoria di CMT e poi tre racconti in due punti, come sempre questa arena si dimostra implacabile e la lotta è sempre all'ultimo sangue. Questo mese non mi aspetto nulla di meno.



1) Una settimana per scrivere il proprio racconto (consegna delle opere per le 23:59 di mercoledì 8 ottobre 2014, i brani saranno accettati anche se postati con un massimo di 31 minuti di ritardo, ma incorreranno in una penalizzazione di 1 punto). I racconti devono essere pubblicati in questo thread. Provvedete a inserire i titoli insieme al testo del racconto;
2) un massimo di 14 giorni (quindi fino alle 23:59 di mercoledì 22 ottobre - se i racconti fossero più di 15, attendete la suddivisione in gironi da parte del moderatore) per leggere, commentare e inserire in classifica i racconti altrui che non infrangeranno i limiti di lunghezza specificati. Leggete il REGOLAMENTO se non avete idea di come si devono votare i racconti;
3) un massimo di 7 giorni (a partire dagli ultimi commenti pubblicati) per leggere i commenti e assegnare 1 punto al miglior commento al proprio racconto e 2 punti all’autore della migliore serie di commenti;
4) attendete con pazienza la conclusione delle fasi di Torce e Forconi, nonché del Giorno del Giudizio;
5) al termine, il moderatore provvederà a stilare la classifica finale.

Chi salterà anche una sola di queste fasi incorrerà nella sanzioni previste dal REGOLAMENTO.

Inoltre, chi partecipa per la prima volta allo Skannatoio deve inviare, pena l'esclusione dal concorso, i propri dati (nome e cognome, indirizzo postale e indirizzo email) in un PM ai supervisore (Marco Lomonaco - Master). Non è necessario farlo se si sono già forniti i dati contestualmente a uno qualsiasi dei concorsi organizzati dal forum de "La Tela Nera".

Chi volesse veder pubblicata la propria opera su Skan Magazine deve scrivere in calce al proprio racconto la liberatoria:
Autorizzo Jackie de Ripper a pubblicare questo mio racconto su 'Skan Magazine'.
Saranno pubblicati solo i migliori racconti accompagnati dall'autorizzazione.

LE SPECIFICHE

Lunghezza (globale). Minima: 5'000 caratteri. Massima: 40'000 caratteri (spazi inclusi, escluso il titolo ed eventuale liberatoria). Tolleranza 10% (con penalità di 1 punto per chi, pur rimanendo nella tolleranza, sforasse i limiti di lunghezza indicati). Vale questo contatore come riferimento per il conteggio dei caratteri.
Genere: Horror, giallo, fantastico e relativi sottogeneri (i partecipanti dovranno tenere conto nelle proprie classifiche dell'attinenza dei racconti ai generi elencati).

Particolarità:
a) Nel vostro racconto dovete fare in modo che venga infranto un tabù. Dichiarate esplicitamente in uno spoiler in fondo al racconto quale fosse il tabù infranto (anche se spero che si capisca dal testo). Il concetto di tabù è slegato dal concetto di legalità, possono coincidere come anche no. Rimane più legato alla cultura e alle tradizioni della società di riferimento.
SUGGERIMENTO NON VINCOLANTE: vi invito a esplorare culture diverse per trovare qualcosa che magari per noi è tabù e per loro no, o viceversa, e giocare su questi significati.
Esempi: un tabù per noi è quello di mangiare carne umana, ma ci sono popolazioni per cui farlo è comune e normale. Anche bere il sangue è una cosa che per noi è tabù ma ci sono popoli che ne fanno la loro principale fonte di nutrimento. Anche la sfera sessuale dà molti spunti interessanti a riguardo. E così via...

b) Nei racconti deve morire almeno un essere umano. Non importa se ucciso o di morte naturale o altro, qualcuno deve morire.


Nelle loro classifiche, i partecipanti dovranno tenere conto delle specifiche e penalizzare, a loro insindacabile giudizio, i concorrenti che non si sono attenuti. Dovranno anche ignorare i racconti che supereranno in più o in meno i limiti previsti per la lunghezza, o altre richieste espresse esplicitamente.

LE COCCARDE
Questo mese saranno assegnate 2 coccarde:

1) La coccarda "Awwww" sarà assegnata alla migliore scena "tenera" (di quelle che, appunto, fanno dire "awww"). Valore: 2 punti.


2) La coccarda "Raiden" sarà assegnata alla scena con il più creativo utilizzo dell'elettricità. Valore: 3 punti.



Ricordo ai nuovi arrivati che le "specifiche" delle coccarde NON sono obbligatorie. Se volete guadagnarvi una coccarda, allora inserite nel racconto quello che ci vuole secondo voi per ambirvi, altrimenti non fa niente e potete saltarla, le specifiche obbligatorie sono quelle sopra.

Detto questo, buono skannatoio a tutti.


Edited by Marco Lomonaco - Master - 10/10/2014, 12:14
 
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view post Posted on 1/10/2014, 10:17
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Occavolo, speravo di poter scrivere un racconto che avevo in mente da tempo... ma il nocciolo è proprio che non va infranto un tabù :(
 
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view post Posted on 1/10/2014, 10:20

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CITAZIONE (reiuky @ 1/10/2014, 11:17) 
Occavolo, speravo di poter scrivere un racconto che avevo in mente da tempo... ma il nocciolo è proprio che non va infranto un tabù :(

beh, scrivi il sequel, in cui il protagonista si scoccia e infrange il tabù urlando "anarchia!!!" :D
 
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view post Posted on 1/10/2014, 11:11
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CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/10/2014, 11:20) 
CITAZIONE (reiuky @ 1/10/2014, 11:17) 
Occavolo, speravo di poter scrivere un racconto che avevo in mente da tempo... ma il nocciolo è proprio che non va infranto un tabù :(

beh, scrivi il sequel, in cui il protagonista si scoccia e infrange il tabù urlando "anarchia!!!" :D

LOL!

Magari :woot:
 
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ilma197
view post Posted on 1/10/2014, 11:52




Belle specifiche!:)
Prima di partire in quarta a inventare una trama chiedo conferma: vale parlare di una società inventata in cui qualcuno infrange un tabù inventato (cioè che non è mai esistito in nessuna società reale)?
 
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view post Posted on 1/10/2014, 12:02

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CITAZIONE (ilma197 @ 1/10/2014, 12:52) 
Belle specifiche!:)
Prima di partire in quarta a inventare una trama chiedo conferma: vale parlare di una società inventata in cui qualcuno infrange un tabù inventato (cioè che non è mai esistito in nessuna società reale)?

Certo! Le specifiche non dicono nulla a tal riguardo, quindi siete liberi... Il genere fantastico, poi, amplia il ventaglio delle alternative verso l'infinito e oltre ;)
 
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view post Posted on 1/10/2014, 15:08
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Custode di Ryelh
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Finalmente posso tornare in pista! (non che sia rimasto con le mani in mano eh, ho ripreso a scrivere un romanzo, con la speranza di finirlo prima della pensione)
Belle specifiche Master, anche se il periodo che sto passando mi fa escludere categoricamente che il mio cervello sia in grado di produrre una scena che possa far dire "aaaaaaaw" a qualcuno.

Certo, se tu mi considerassi scena "tenera" quella di un fidanzato che divora le interiora della sua ex dicendo "Era così buona e tenera!" :1392239900.gif: allora sarebbe tutta un'altra cosa... :1392391886.gif:
 
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view post Posted on 1/10/2014, 15:11

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CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 1/10/2014, 16:08) 
Finalmente posso tornare in pista! (non che sia rimasto con le mani in mano eh, ho ripreso a scrivere un romanzo, con la speranza di finirlo prima della pensione)
Belle specifiche Master, anche se il periodo che sto passando mi fa escludere categoricamente che il mio cervello sia in grado di produrre una scena che possa far dire "aaaaaaaw" a qualcuno.

Certo, se tu mi considerassi scena "tenera" quella di un fidanzato che divora le interiora della sua ex dicendo "Era così buona e tenera!" :1392239900.gif: allora sarebbe tutta un'altra cosa... :1392391886.gif:

a me una lacrimuccia la strapperesti... certo è che i giurati esterni non sono tutti dei criminali deviati come me :D
(Tra l'altro non ho ancora scelto quelli di questo mese, quindi non posso nemmeno consigliarvi a riguardo :P )
 
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view post Posted on 1/10/2014, 15:51
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Sto pensando una cosa: la morte vale se avviene prima dell'inizio della storia ed è raccontata da uno dei protagonisti?

Chiedo perché questa ce la devo mettere per forza, mentre una seconda morte che avviene durante lo svolgimento della storia mi viene un po' kiked in e se potessi me la eviterei.
 
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view post Posted on 1/10/2014, 15:54

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CITAZIONE (reiuky @ 1/10/2014, 16:51) 
Sto pensando una cosa: la morte vale se avviene prima dell'inizio della storia ed è raccontata da uno dei protagonisti?

Chiedo perché questa ce la devo mettere per forza, mentre una seconda morte che avviene durante lo svolgimento della storia mi viene un po' kiked in e se potessi me la eviterei.

non saprei, anche perché tanto l'attinenza alle specifiche la valutate voi tra voi... io ti direi che dovrebbe essere proprio nel racconto, ma il mio parere non è che sia vincolante in questo caso... ;)
 
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shanda06121111
view post Posted on 1/10/2014, 16:09




Ciao Reiuky,
sono contenta che il libro ti sia piaciuto, io lo sto divorando, perché mi ha ispirato una storia molto particolare (la devo ancora scrivere... l'ispirazione è di poche ore fa...). Però voglio provare a usarla per lo Skannatoio.

Salve White Pretorian,
piacere di rileggerti. Sentivo la tua mancanza. Vedrai che finirai il tuo romanzo anche prima della pensione (secondo me, molto presto, ti siederai a lavorarci e si scriverà praticamente da solo e piacerà, perché hai uno stile tutto tuo molto forgiato; quanto alla fase caustica, vedrai che avrai motivi per creare scene tenere e oniriche...i periodi brutti passano). Complimenti per la battuta sull'ex-fidanzata.
 
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view post Posted on 1/10/2014, 16:33
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Educatrice di bambini alieni

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Belle specifiche!!!! Speriamo mi venga in mente qualcosa... :1392239553.gif:
 
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view post Posted on 1/10/2014, 16:34
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CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/10/2014, 16:54) 
CITAZIONE (reiuky @ 1/10/2014, 16:51) 
Sto pensando una cosa: la morte vale se avviene prima dell'inizio della storia ed è raccontata da uno dei protagonisti?

Chiedo perché questa ce la devo mettere per forza, mentre una seconda morte che avviene durante lo svolgimento della storia mi viene un po' kiked in e se potessi me la eviterei.

non saprei, anche perché tanto l'attinenza alle specifiche la valutate voi tra voi... io ti direi che dovrebbe essere proprio nel racconto, ma il mio parere non è che sia vincolante in questo caso... ;)

Va be', l'importante è che non vado fuori dalle specifiche e non vengo escluso.

Il problema è che questo giro non ho niente di abbastanza forte da darmi qualche speranza di piazzarmi bene. Quindi, amen.
 
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shanda06121111
view post Posted on 1/10/2014, 19:33




Il tabù della storia riguarda il divieto di mancare di rispetto alle opere d'arte, sia toccandole sia sollevando il velo su un mistero troppo grande. Per la storia, ho rimasticato letture tipo: le fiabe siriane e turche, le Mille e una Notte, il romanzo di Costantinopoli; mi sono ispirata alla finestra di Allah dell'architettura mozaraba, segno di umiltà dell'uomo davanti a Dio e caratteristica dell'architettura mozaraba. Un esempio si trova nell'Alcàzar di Siviglia. Poi, un'ulteriore fonte di ispirazione mi è venuta da un incubo claustrofobico di stamattina, anche se in quel caso le torri non c'entravano, ma il senso di oppressione sì.

PROIBITO TOCCARE
Di Alexandra Fischer

La torre svettava in tutta la magnificenza della pietra azzurra.
Le sue mattonelle invetriate, color cielo di aprile, avevano ammaliato parecchi visitatori venuti dalla terra occidentale.
E il suo, era un fascino mortale, come provava la macchia di sangue sul marciapiede del lato occidentale; poco lontano da una macchia, c’era un carretto con sopra un tappeto intriso quasi completamente dello stesso fluido vitale.
Un osservatore attento avrebbe anche notato che un angolo della trama era intatto e mostrava il disegno di una creatura a sei zampe coperta di piume metalliche blu notte e dal muso tondo, incorniciato da una raggiera di peluria simile a una corona di fiammelle.
Gli occhi dell’essere raffigurato nell’angolo del tappeto erano stravolti in un’espressione demente e sembravano irridere alla tragedia avvenuta poche ore prima.
Se l’osservatore in questione avesse superato il disgusto e si fosse avvicinato al carretto, avrebbe notato il rigonfiamento del tappeto e avrebbe visto anche sbucare una mano carbonizzata attraverso le frange.
E se fosse stato uno del posto, avrebbe capito subito quel che era successo e avrebbe sospirato, stupendosi di come la gente fosse tarda a imparare il rispetto per la Nicchia Velata che si trovava in cima alla torre.
Possibile che nelle guide turistiche non lo specificassero?
L’addetto al trasporto funebre arrivò con la solita indolenza che riservava ai casi come quello.
Con lui, come aiutante, c’era il custode della torre.
- L’ennesimo imbecille? – gli domandò il necroforo.
- No, a tutta prima non lo avrei detto. Sapeva che il bello della torre non è l’esterno, bensì l’interno, con le pitture su sabbia vetrificata.
- Ah, quelle che profetizzano l’avvenire della nostra città e di quanti vi soggiornano. Se era tanto furbo, come mai non ha evitato la sua morte?
Il suo compagno di lavoro allargò le braccia, apparendo ascetico nella tunica bianca che lo faceva sembrare più cadaverico del carico sul carretto.
- Non saprei dirtelo – balbettò, confuso.
Nel mentre, dalla sommità della torre planò una tortora, la quale svolazzò intorno al carretto, planando poi sul tappeto.
L’addetto al trasporto funebre fece un salto all’indietro.
- Accidenti ! – esclamò – ora neppure gli animali stanno più al loro posto.
La tortora tubò, mentre grosse lacrime le scendevano dagli occhi color ebano.
- Ma dimmi tu, anche questa mi tocca vedere –si lamentò il necroforo, un omone grande e grosso che portava una lunga casacca grigio scura con pantaloni abbinati rovinati dall’usura e dal lavoro nel cimitero.
Avrebbe voluto allontanare la prefica piumata, ma non ci riuscì.
Doveva pur salvare le apparenze davanti al custode della torre, così agitò debolmente la mano e biascicando un debole: - Sciò, sciò – all’indirizzo della tortora, la quale rimase sul tappeto ancora un po’, almeno finché le restarono lacrime da versare.
Infine, con un frullare di ali, tornò alla sommità della torre.
- Perché? – chiese il necroforo al custode.
- Le ha salvato la vita. Avvenne il primo giorno di visita. Lui la trovò con un’ala rotta e la portò dal miglior veterinario della città.
- Dunque, non era un turista qualsiasi.
- No, uno studioso, semmai e anche un amante degli animali. Quella povera bestia veniva sempre a salutarlo, tubando dalla finestra più alta della torre.
L’addetto al trasporto funebre prese il carretto.
- Ti aiuto – si offrì il custode della torre.
- Ma non hai gente che vuole visitarla?
- Figurati, con quello che è appena successo. Andiamo, ti aiuterò con la fossa e tutto il resto.
- Macché fossa, per casi come questo, basta e avanza la sabbia del deserto, altrimenti sarei scemo a usare questo vecchiume.
Era giusto, pensò il guardiano della torre.
Quel poveretto, senza volerlo, aveva infranto il tabù della Nicchia Velata e questo, malgrado i cartelli che all’entrata, riportavano in almeno trenta lingue: PROIBITO TOCCARE.
E non erano così facili da ignorare, visto che erano giganteschi.
L’altro elemento dissuasorio era costituito dalle scale.
A partire dalla prima rampa, si avvertiva una lievissima scarica elettrica, mano a mano che vi si saliva, l’elettricità aumentava, fino a diventare mortale in corrispondenza della Nicchia Velata.
A dire il vero, il congegno non era molto in uso.
Serviva più che altro come minaccia per i turisti maleducati, i quali tendevano spesso ad allungare le mani verso le pitture.
Li incuriosiva il fatto che tendessero a cambiare colore e sfondi.
Allora, il custode dapprima li minacciava e poi, azionava il meccanismo delle scariche elettriche lungo le rampe.
Qualche volta era accaduta una tragedia simile a quella che stava vivendo in quel momento; quando il velo che occultava la nicchia veniva sollevato, lui abbassava gli occhi.
Era tradizione che fosse così: il costruttore della torre aveva anche realizzato le pitture profetiche e aveva realizzato un’ultima opera, collocandola poi nella nicchia, con il divieto assoluto di toccarla oltre che di guardarla.
In caso contrario, la torre, oltre a crollare, si sarebbe trasformata in qualcos’altro.
Di più non aveva detto, ma a Kalsydha le autorità avevano dato disposizioni severissime ad attenersi al tabù.
A ogni tragedia, venivano strane creature, dal deserto vicino e berciavano nella notte, lasciandosi dietro le ossa bianche degli incauti che si erano attardati.
I pochi sopravvissuti avevano testimoniato ricordando i volti tondi dall’espressione demente di quegli esseri.
Ce n’era abbastanza da dissuadere le Mani Lunghe di turno, anche se la torre meritava di figurare fra le meraviglie da mostrare al mondo.
Era un comportamento degno della città di Kalsydha dalle molte contraddizioni, dove l’apparenza cambiava spesso.
Difatti, anche l’addetto al servizio funebre, arrivato in prossimità delle sabbie, aveva alzato gli occhi al cielo vedendo la tortora assumere una tinta cilestrina e planare sull’unico albero che delimitava il deserto blu azulene.
Il volatile si era posato sui rami pietrificati color perla e aveva osservato la scena piangendo lacrime a non finire.
- Eh – osservò il custode della torre, aiutando il necroforo a spostare il cadavere verso le sabbie – ricordo come lo accompagnava nelle sue visite, sembrava quasi volerlo tenere sull’avviso. Purtroppo, era diventato molto curioso. Si era figurato che le storie riguardassero lui e di essere sul punto di scoprire il mistero della Nicchia Velata, come se ce ne fosse uno.
- Appunto, secondo me non c’è niente da vedere, sotto quel tessuto. Può darsi che il grande artista sia rimasto a corto di idee oppure abbia voluto fare una professione di umiltà lasciando il vuoto e coprendolo con un tessuto.
- Tu cosa ne sai? Da quando sei uno studioso?
- Dimentichi che frequento la setta degli Indagatori del Mistero Supremo. Questo tappeto, ce l’avevo in custodia per le cerimonie sacre.
- E lo hai trattato così?
- Beh, per purificare la torre da un sacrilego, è andato più che bene – gli rispose.
Infine, aggiunse, trasportando il cadavere verso le sabbie.
- Tu resta qui. Siamo fortunati ad avere questo tappeto e del fatto che io sia del mestiere.
Mentre adagiava il corpo, l’uomo salmodiò delle parole a bassa voce e fece il gesto di coprire qualcosa con un velo, facendo di sì tre volte con la testa.
Infine, tornò sui suoi passi.
- Non credo che ti farà piacere restare.
- No, in effetti – ammise il custode.
Si allontanarono, mentre dietro di loro la sabbia cominciò ad agitarsi, come un liquido mescolato da un gigantesco cucchiaio.
Ne uscirono alcuni esseri dal volto tondo.
Il custode della torre ebbe la curiosità di guardarsi alle spalle e ne vide un paio affiorare fra i vorticilli.
La visione di quegli occhi dementi non lo lasciò mai più.
La tortora rimase.
Aveva visto una luce dorata, uscire dal tappeto e sapeva cos’era.
Lo spirito dello studioso stava cercando di sottrarsi alle creature fameliche e lei lo aiutò, non potendo salvarne il corpo.
Lo fece a modo suo, mandando agli esseri folli la visione di una camera inondata di luce mattutina e di una mano che riempiva una coppa di vetro di chicchi di frutta multicolore e becchime.
E poi, quella di un dito che si posava delicato su una testolina piumata.
Una volta compiuta quell’ultima opera di amicizia, la tortora riprese il suo colore originario e tornò a posarsi sulla torre, dove aveva nidificato.
Qualche volta, entrava attraverso le aperture e svolazzava contemplando i disegni; le piacevano, perché raffiguravano stormi di volatili della sua specie e anche di altre.
Le sembrava di udirne i richiami e spesso, la Nicchia Velata la tentava, mettendole nella mente la curiosità di sapere se c’era un cielo più grande effigiato sotto il velo e quali tipi di uccelli vi volassero.
Era socievole e amava la compagnia, ma non avrebbe mai osato alzare quel tessuto.
Sapeva, a modo suo, che era tabù.
E avrebbe tanto voluto saper parlare per avvertire il suo amico studioso di non andare oltre, ma l’uomo, testardo, non si era accontentato del finale alternativo mostratogli dall’ultima pittura: il ritorno in albergo, a prendere i disegni che il custode gli aveva permesso di copiare.
Lei sapeva che li aveva dimenticati sul davanzale mentre le dava da mangiare e da bere e che la pioggia, ben presto, ne avrebbe sciolta la china.

Autorizzo Jackie de Ripper a pubblicare il mio racconto su Skan Magazine
 
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Tonylamuerte
view post Posted on 2/10/2014, 07:06




Ok.
Ora ci lavoro su di fantasia.
Speriamo bene.
Ciao intanto!
 
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176 replies since 1/10/2014, 10:07   2291 views
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