Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Skannatoio, edizione I

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view post Posted on 24/9/2010, 08:28
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Arrotolatrice di boa

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@Alessanto.
il serpente usato come arma "é" un allucinazione! Però sapevo di non essere stata chiara in quel passaggio; devo aver sperato che con il proseguire della lettura si sarebbe capito.
Tutta la scelta narrativa parte dall'idea del delirio e i doppi aggettivi servivano a quello; nessun personaggio parla mai in prima persona ad esmpio. Per la caratterizzazione del personaggio principale, mea culpa, in effetti io so chi è ma il resto del mondo no!
:p095:
 
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Snow2
view post Posted on 26/9/2010, 21:41




Polissena – L’inconsistenza


Mi sembra ci siano diversi problemi in diversi ambiti. Vediamo:
Trama: Se ho capito bene le cose dovrebbero stare così: lo sdoppiamento tramite lo specchio, che poi sembra essere una premonizione, in realtà si scopre essere una costruzione della mente di Napo. Una specie di flash mentale che ha però delle conseguenze reali (lui viene morso dal serpente).
Anche la situazione al piano di sotto si scopre molto lontana da quella violenta immaginata dal protagonista, che suppongo sia innamorato o comunque vorrebbe Manila, che però ha un altro e quindi lui lo demonizza e fantastica di andare giù ad ammazzarlo e divorarlo.
Ho dovuto rileggere con calma per riuscire a cogliere per bene gli sviluppi della trama.

Credo che la confusione sia dovuta alla volontà di dire/non dire e di mantenere la narrazione “sul filo”, tra il piano del riflesso e quello reale. Spesso nel passare da un piano all’altro, si genera confusione:
“Il pavimento sembrava trasudare sangue [...]
Si avvicinò ancora di un passo mentre il suo volto ossuto imitava l’elfico ghigno contorto della propria immagine.”
In questo passaggio per esempio io mi son perso; magari una riga vuota di stacco avrebbe giovato, e anche precisare il soggetto (“Come malevole lucertoline, brividi freddi corsero veloci su e giù per la sua schiena” per la schiena di Napo).
Poi credo che la mancanza di chiarezza sia dovuta anche allo stile ricercato che affatica e non permette di godere dello sviluppo degli eventi.
In generale usando le spaziature avresti comunque potuto guidare meglio il lettore fra gli eventi, dando più peso a certi punti, rendendo chiari i passaggi fra un piano e l’altro...


Personaggi: il protagonista si riesce a inquadrare, ma avrebbe giovato qualche altro dettaglio. “Aveva tentato di rilassarsi, aveva acceso l’incenso meditativo, aveva preso le sue pillole, aveva caricato l’I-Pod con una selezione di brani classici ma non era servito.”
Perché medita? Che pillole prende?
Già dandoci qualche indizio qui avresti potuto caratterizzare meglio il personaggio e di conseguenza (forse) reso anche più chiaro lo sviluppo degli eventi. Soprattutto lavorando sul perché prende le pillole avresti potuto rendere Napo più tridimensionale. Tipo: ha dei problemi cerebrali dovuti a qualche sindrome (o che ne so), o le prende poiché instabile a livello psicologico a causa di eventi traumatici avvenuti in passato?

Stile: ricercato, risulta pesante. Si potrebbero eliminare parecchi aggettivi.
In generale le scelte lessicali lasciano straniti.
Tirare dritti sparati verso un linguaggio più comune aiuterebbe, andando a cercare i termini giusti in quel registro linguistico. Diciamo che questo e lo sviluppo poco chiaro degli eventi sono i problemi principali.
Tra l’altro, a livello puramente formale è evidente una certa cura, e nello stile a tratti si vedono guizzi niente male: “un giglio, cresciuto spontaneo su una scarpata ferroviaria”, “un lieve formicolio alle dita e la piacevole, antica sensazione di tuffare le mani in un cesto di legumi secchi”…


Ambientazione: è un racconto tutto al chiuso, ma giusto un accenno non avrebbe guastato, tipo, in che città ci troviamo? Magari l’accenno lo si poteva collegare a un paio di particolari sparsi nel testo (oggetti, frasi).

Struttura: ha una sua circolarità, il problema come dicevo prima è che nel flusso degli eventi ci si perde, andrebbero scandite meglio le pause fra una scena e l’altra, tra un piano e l’altro.

Segnalazioni:

Niente punto dopo il titolo.
D eufoniche da eliminare.
“L’unico dente ricurvo della bestia ancestrale ghermì la carne flaccida della sua vittima,” un esempio per dire che secondo me certe volte resti troppo sul vago. Ghermì la carne flaccida non si sa mica dove ghermisce, non si riesce a vedere la scena. Meglio andare sullo specifico, tipo su una guancia, oppure su una coscia…
(in più si nota bene qui quell’aggettivo, “ancestrale”. Spicca proprio, al lettore viene voglia di tirare fuori un bazooka per buttarlo giù :D)


Voto: 1



Black Dahlia – Voodoo


Trama: una storia di voodoo, tenuta su dall'idea centrale del saccheggio di corpi dopo il terremoto. Nel complesso buona, con un inizio e una fine.
Quello che mi lascia perplesso (secondo me il problema principale) è che lo svolgimento nel mezzo è offuscato dal troppo spiegare.
Apri e chiudi con delle belle scene (anche se quella finale te la sbrighi troppo alla svelta, e perdi una buona occasione: potevi farci vagare/strisciare di nuovo in mezzo allo sfacelo della bidonville, prima di darci il benservito!). Nel mezzo invece diventi didascalica: ci fai sapere che la bambina diventa importante, ci fai sapere chi è il cattivo e perché, ti soffermi su dei tecnicismi su cui bastava solo qualche accenno…
Secondo me dovresti puntare molto più sullo show nella parte centrale: ridurre le info in eccesso senza pietà, e inscenare tutto. Facci vedere Kalfu mentre fa qualcosa, così da farci arrivare le informazioni mentre lo osserviamo…


Personaggi: buona la protagonista, e alla fine anche la sacerdotessa e la sorella. Per il discorso dell’infodump invece male Kalfu: cioè, va pure bene in teoria, il problema è che non lo si vede proprio. Ci spieghi chi è. Nel finale lo vediamo schiattare. L’avessimo visto in azione in una scena nel mezzo credo che avrebbe fatto meglio la sua parte; così resta poco più di un nome.

Ambientazione e documentazione: punto di forza. L’ambientazione è resa decisamente bene (ottima la parte descrittiva iniziale!). Anche la documentazione dietro il lavoro mi pare ottima.

Stile: Buono, si nota in apertura e in chiusura.
Non che nel mezzo sia scritto male o ci siano problemi di sintassi o che so io, ma il modo in cui hai portato avanti la storia è decisamente troppo tell, come ho già detto.

Struttura: la suddivisione ieri/oggi/domani non mi ha convinto molto. Avrei visto meglio una semplice suddivisione con i numeri dei capitoli e gli asterischi all’interno dei capitoli.
Tanto la buona cornice formata dall’apertura e dalla chiusura resterebbe comunque buona :)

In conclusione c’è da lavorarci sopra, ma sembra un pezzo con delle belle potenzialità! :)


Qualche segnalazione:
“Nomi piantati nell’aria” non mi convince molto.
“?!” lo usi più di una volta. È piuttosto indigesto, per me andrebbe ridotto al minimo.
“I due assistenti della Mambo diedero inizio alla cerimonia […] Vennero eseguiti i saluti agli spiriti con le bandiere cerimoniali e la spada sacra. A questo punto la Mambo afferrò un sacco di farina bucato in un angolo e con quella iniziò a tracciare un disegno rituale per terra. Facevano tutto in modo meccanico, senza riflettere.”
Sto pezzo non mi è piaciuto. Sempre per la storia del troppo tell: è una scena intrigante, io descriverei con calma. Per esempio, al posto di dire saluti agli spiriti con bandiere e spada, avresti potuto farci vedere i movimenti (sbatterono le bandierine, puntarono la spada verso il cielo, che so, tanto per dire; idem per il disegno rituale. Com’è fatto?).


Voto 4



Riubbe – Paranoie

Trama: Piuttosto semplice. Uno scambio di persona. Poco da dire al riguardo, se non che il finale non lascia particolarmente soddisfatti.
Lo svolgersi degli eventi è chiaro nella prima metà. Dopo forse restano troppe domande in sospeso. Tipo: Vince è solo paranoico, quindi? Lo scorpione non doveva non-uccidere Ben? E quindi Ben non sarebbe morto se Vince non gli avesse sparato?
Lo scorpione non mi pare poi un metodo tanto furbo di far cantare un tizio…
In realtà questi interrogativi per me rimasti un po’ in sospeso non rovinano il piacere della lettura: il ritmo è rapido e il racconto si legge e a tratti è divertente.

Personaggi: Nel complesso non male; ma migliorabili. Ben mi è piaciuto, sarà l’aria un po’ scanzonata, le battute. Forse avresti dovuto farci sapere qualcosa di più su di lui, in modo che si imprimesse meglio in mente e la sua morte facesse “più rumore”.
Vince e Mike. Non male i loro scambi di battute. Più definito Vince, anche se mi pare mancare qualcosa. Forse per via del finale: quell’ultima frase non mi convince molto; magari ci sarebbe stato meglio un pensiero o un’ultima battuta di Vince anziché una intrusione del narratore.
Mike è un po’ anonimo. Nei dialoghi si fa valere, ma in sostanza è solo il “sicario vecchio”.

Stile: pulito, rapido. Il corso degli eventi nell’ultima parte precipita un po’ e la lettura si fa più difficile per via della repentina sequenza di azioni; però in sostanza buono, così come i dialoghi.
Forse la cosa che non mi convince è come hai gestito le focalizzazioni. Esempio: siamo focalizzati su Ben, poi a un certo punto ci ritroviamo a sentirci descrivere le cose dal punto di vista (più o meno) dello scorpione. “Con passetti veloci si avvicinò all'umano succulento.” “Lo scorpione calò il pungiglione contro il ginocchio dell'umano, che urlò di nuovo.”
Questo lascia sfasati. Qui per esempio si potrebbe restare su Ben eliminando la prima frase citata, e trasformando la seconda in qualcosa tipo: “Lo scorpione calò il pungiglione contro il suo ginocchio, e Ben urlò di nuovo.”

Struttura: il monoblocco da “Bello svegliati” fino alla fine è pesante; avresti potuto spezzare qui e lì, dopo qualche grosso accadimento.


Ambientazione: anche qui, storia al chiuso. L’ambientazione è del tutto indefinita; visti i nomi, si direbbe Stati Uniti. Un accenno a dove ci troviamo non avrebbe guastato, magari lo si può pure evitare, però una certa accortezza nei dettagli quella ci stava: avrebbe reso la storia più vivida. Per fare un esempio: si parla solo di “macchina”. Ma poteva essere un Hammer o una Bentley… Insomma dettagli che avrebbero reso l’ambientazione più verosimile.

In generale, pezzo che si legge velocemente; lascia in sospeso alcune cose e diventa un filo confuso nell’ultima parte. Può quindi essere migliorato sotto certi aspetti, ma resta una lettura gradevole.


Segnalazioni:
Occhio in particolare agli accenti, ci sono parecchi errori: se – sé, quà – qua, quì – qui, sé stesso – se stesso, Sbattè – Sbatté, Ripetè – Ripeté, ecc.
Punteggiatura nei dialoghi: c’è un errore ripetuto, il punto prima delle caporali quando il periodo non si chiude (dovrebbe essere virgola o niente). “«Tu sei pazzo.» ribadì Mike.” «Tu sei pazzo,» ribadì Mike. Oppure «Tu sei pazzo» ribadì Mike.

“NO!” Meglio il corsivo per enfatizzare.
“Impugnava una spranga,” Questa spranga mi è parsa spuntare fuori dal nulla. Ben non avrebbe dovuto notarla prima?

Voto 3




Alessanto – Coincidenze

Trama: una vendetta compiuta da un vietnamita ai danni di un Americano. Niente di stratosferico, però c’è l’ambientazione piuttosto realistica e l’approfondimento del protagonista a dare sostanza al tutto.
Passando allo svolgersi degli eventi, ti dico subito qual è secondo me il grosso problema: la scelta di cambiare i tempi verbali fra una sezione e l’altra mi ha davvero confuso.
Questo perché oltre a i tempi verbali mi sembra tu abbia scelto una struttura a incastro parecchio complessa, per cui il primo pezzo in corsivo è in realtà posizionabile dopo il penultimo, e le sezioni in corsivo e quelle in tondo sono in pratica vicine temporalmente, ma sempre leggermente sfasate le une dalle altre. Questa mi pare già una scelta tosta, che richiede parecchio impegno al lettore; con i tempi verbali cambiati la cosa è ancora più pesante e io personalmente non mi sono raccapezzato per più di metà racconto.

Peraltro, la sezione che apre la storia resta molto sul vago riguardo all’ambientazione. Me l’ero immaginato come un negozietto gestito da un orientale, non un ristorante. Quindi a maggior ragione ho faticato a collegare quella scena con la sezione successiva.

Per il resto mi sembra tu abbia scelto bene come sviluppare gli eventi e anche come chiudere: molto belle le ultime righe.
Rileggendo il testo ho pensato che magari hai voluto sperimentare: la mia opinione personale è che te la sei rischiata parecchio, perché a immaginare il tutto più semplice (stessi tempi verbali, struttura meno complessa) il racconto mi pare che sarebbe filato mooolto più liscio.

Personaggi: mi è piaciuto il protagonista. Quando si arriva alla fine e si tirano le somme appare roso da questa specie di vendetta fredda per quello che ha perso, un vuoto rimasto dentro di lui, e gli eventi confermano solo quello che alla fine sembra sapere fin dall’inizio: che niente avrebbe potuto colmare il vuoto.
Gli altri personaggi invece non hanno funzionato al meglio. Secondo me sono parecchi per la lunghezza del racconto: avrebbe potuto esserci almeno un figlio/figlia in meno. Così avremmo avuto più tempo per conoscere la moglie e l’unico figlio/figlia.
Secondo me avresti potuto tagliare un po’ in giro (vedi la sezione dove si parla solo del pesce palla o il fatto che insisti parecchio sulla storia delle coincidenze) per dare più spazio a questi personaggi, che così restano solo “una famigliola”, di cui non conosciamo davvero i componenti.
Resa più vivida la famiglia, il pathos del racconto in generale sarebbe stato maggiore.

Ambientazione: a parte la confusione che ho avuto all’inizio, mi sembra buona. Il ristorante è reso bene. C’è quell’incongruenza del pesce palla che in realtà lo cucinano nei ristoranti giapponesi, ma è una cosa che non ci vuole niente a sistemare, come dicevi tu ci sono parecchi ristoranti che fanno più di un tipo di cucina contemporaneamente (a Roma non molto tempo fa sono stato in uno che faceva giapponese-cinese-thailandese…)

Stile: c’è qualche alto e basso. Tipo la prima sezione che non mi ha convinto (ci sono passaggi macchinosi, ad es: “Immersi nelle bollicine, che in treni incessanti corrono tra le rocce e le alghe viscide, spiano il nostro universo alieno fatto d'aria ed esseri giganteschi.”), e la seconda che invece va benissimo.
C'è qualche refuso in giro.
Poi un paio di similitudini che non mi hanno convinto molto: “raffiche di Kalashnikov e M16 che, come enormi cerniere lampo, colpivano il villaggio”; e qualche frase che mi sembrava come fuori posto: “Magari uno – qualora il suo cervello grande come un'unghia glielo permettesse – starà pensando “tanto meglio, più cibo per noi!””
Insomma lo stile è buono però la forma imprecisa e ogni tanto qualche passaggio non riuscitissimo.

Struttura: come dicevo su, secondo me l’alternanza dei piani è complessa, chiede troppo al lettore.


Qualche segnalazione:
“da'” dà
“E’” È
“le donne attonita” attonite
“tempo si gonfiarsi.” Di
“sé stesso.” Se stesso


Voto: 2





Qui c’è il riassunto dei voti. Sono stato molto indeciso fra quello di Alessanto e quello di Riubbe. Mi sembra che il racconto di Alessanto abbia un buon potenziale ma al momento non sia al meglio della forma; quindi alla fine propendo per dare un punto in più a quello di Riubbe che è una lettura più leggera, ma rapida e gradevole.

Voodoo - 4 punti
Paranoie – 3 punti
Coincidenze – 2 punti
L’inconsistenza – 1 punto

 
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Riubbe
view post Posted on 27/9/2010, 00:13




Voi umani non potete nemmeno capire quanto un black-out possa far bestemmiare un uomo. CI AVEVO MESSO DUE ORE PER SCRIVERE UNA CRITICA DEI RACCONTI COME SI DEVE. Ragazzi, mi dispiace, ma alle 0.42(ora in cui vi scrivo) non ho intenzione di rimettermi a scrivere tutta quella roba che ho scritto. Indi per cui, ecco un riassunto. Sono cosciente che così non prenderò nemmeno un punto ai commenti, ma vabbè:


L'Inconsistenza di Polissena

Trama: La trama è piuttosto confusionaria, e ci vuole più di una lettura per capirci qualcosa. Il finale, in particolar modo, risulta spiazzante e caotico. Lo spaesamento che il racconto provoca al lettore(spaesamento negativo) è aumentato poi da uno stile quanto meno "criticabile"(Cosa che farò successivamente). Gli ambienti sono chiusi e poco dettagliati. L'impressione generale è quella di un "minestrone" mal riuscito.

Personaggi: Ce n'è uno solo, ed è Napo. Il racconto "psicologico" si sofferma su di lui, e lo conferma come punto di forza del racconto. Un po' a fatica, ma alla fine sono riuscito a capire bene cosa(forse?) Polissena volesse "fare" di questo personaggio, e bisogna dire che il risultato è molto buono.

Stile: Qui la nota dolente del racconto. Ci sono alcune cose buone, ma in generale lo stile ridondante e pieno di arcaismi e di doppi aggettivi e di pomposità inutili mi fa venire un conato di vomito. Il lettore non può leggere sia il racconto che il vocabolario. Non dico che bisogna essere per forza Orwell, ma neanche che si risulti "quasi" illegibili. Bah, sarò ignorante io, ma i destinatari del racconto non sono studiosi dell'italiano dell'Accademia della Crusca. Scusa il tono, Polissena, ma è per chiarire quanto sia migliorabile lo stile di questo racconto.



Serpe caccia serpe di Snow2

Trama: Una bella storia di violenza, come piace a me. Bisogna ammettere che la storia, come già chiarito da Alessanto, pecca di "poca originalità". La scelta di usare l'Italia viene stroncata dal più bieco degli stereotipi, ossia Thriller Italiano = Mafia.
Non ricordo dove, è scritto che "Fa molto più colpo vedere un contadino che tira fuori una Lupara piuttosto che un mafioso". Insomma, la Trama non è il punto di forza del racconto. L'ambientazione è curata: Dettagli e varie chicchette(La Moto!) arricchiscono la storia, immedesimando bene il lettore nella "dimensione" creata dallo scrittore.

Personaggi. Bene la ragazza (Ma anche la violenza con conseguente desiderio di vendetta sa di clichè), piuttosto stereotipati i mafiosi "cattivoni". L'inserimento del serpente è piuttosto forzato. Sono convinto che se la traccia non l'avesse richiesto Snow2 non l'avrebbe mai inserito nel racconto. Per il resto, il vero punto di forza è un altro.

Stile: QUESTO è il punto di forza del racconto. Tutto scorre liscio e fluido, nulla da dire. Si nota una padronanza della grammatica e un uso sapiente di tempi verbali e di espressioni varie(Wow, sembro un prof. di italiano). Si può dire che Snow2 sia un filo più "maturo" da questo punto di vista rispetto agli altri scrittori in erba. Non a caso si ritrova a punteggio pieno, per ora, e anche le sue critiche sono davvero costruttive.



Voodoo di Black Dahlia


Trama: Lineare, ed essenziale nel senso positivo del termine. Abbiamo Ieri, Oggi e Domani, più chiaro di così si muore. Fatto sta che è qui che abbiamo un DIFETTO, e ribadisco DIFETTO, enorme. Anzi, ne abbiamo due.
Per prima cosa la trama risulta a tratti affrettata(cosa che investe anche i personaggi), come se stesse stretta in 15000 caratteri.
Seconda cosa, i Pipponi. A Roma(e da altre parti) i Pipponi sono quelle spiegazioni lunghissime, sfiancanti e noiose. In parole povere il Male, gli infodump. In questo racconto ce ne sono due, che danno come risultato la caduta istantanea delle braccia del lettore. Black Dahlia ricorda che gli infodump SONO IL MALE, E DEVONO ESSERE ABBATTUTI!
Via i Pipponi! Via!
L'ambientazione è ben tratteggiata, invece. Black Dahlia ha eseguito uno studio di Haiti e della sua cultura, il che non guasta.

Personaggi: La trama affrettata colpisce anche i personaggi, facendoli sembrare delle silhouette senza importanza e spessore. 15000 caratteri sono davvero pochi per poter tratteggiare lo stregone e la ragazzina protagonista. E i Pipponi che si hanno alla metà del racconto non fanno altro che allontanare il lettore sia dalla trama sia dai personaggi che la "vivono".

Stile: Sobrio. Ho apprezzato molto la profondità linguistica qui, l'uso del francese, dei termini "tecnici" e tipici del posto. Molti altri avrebbero semplicemente scritto in italiano, invece di usare la lingua del posto. Purtroppo i Pipponi e il troppo "raccontare" rallentano l'azione e sono un difetto bello grosso, altrmenti Voodoo sarebbe diventato un gran bel racconto.


Coincidenze di Alessanto

Trama: La Trama è la migliore tra quelle presentate. Una bella storia di violenza e vendetta(simile a quella di Snow2) ma raccontata meglio. Tutto scorre secondo logica, come un orologio svizzero. Non nel senso che la trama è scontata, ma anzi che tutto fila armonicamente liscio come dovrebbe essere in un racconto di 15.000 caratteri. Il finale è molto bello e se vogliamo "catartico", mentre ho apprezzato molto la scelta di alternare i tempi verbali, usando anche il corsivo. Questa cosa mi ha portato alla memoria La Torre Nera di Stephen King, nei pezzi in cui Padre Callahan racconta dei suoi trascorsi prima dell'incontro col Calla.


Personaggi: Bene il protagonista, disperato e violento al punto giusto, quasi come se fosse uscito da un film di Park-Chan Wook(A proposito di asiatici). Bene anche gli altri, per quanto possibile. Infatti il racconto presenta TROPPI personaggi sulla scena per un racconto di soli 15.000 caratteri. E poi, già i nomi asiatici si confondono, figurarsi quando di "musi pallidi" ce ne sono parecchi quanta difficoltà ha il lettore a ricordare.
Ma vabbè, sarò scemo io che dico queste cose, magari gli altri ricordano molto meglio di me e in realtà questo difetto è inesistente, chi lo sa?


Stile: A parte i puntini segnalati precedentemente da Polissena che danno una sensazione "fumettosa", lo stile anche qui scorre fluidamente. Una cosa che ho notato in questi racconti è che in tutti(tranne quello di Polissena) compare uno stile senza fronzoli e generalmente senza difetti. Bene così, direi. La disperazione e la volontà del protagonista si rivelano bene nel racconto. Ciò che voleva dire l'autore si capisce, e anche bene.





E ora, un po' di Skannaiate:

1 Skannaiata a Black Dahlia
2 Skannaiate a Polissena
3 Skannaiate a Snow2
4 Skannaiate a Alessanto
Stile:
 
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Black _ Dahlia
view post Posted on 27/9/2010, 01:03




L’inconsistenza


Trama
Confusa: quel che potrebbe essere una storia convincente, appare invece abbozzata e poco chiara. Interessante la contrapposizione tra quel che il protagonista, ispirato dall’allucinazione, immagina possa accadere in un futuro prossimo e quello che in realtà gli succede alla fine (per colpa, poi, di un telefonino!).

Documentazione e ambientazione
Avresti potuto descrivere l’ambiente in cui si trova il protagonista. Dici che il salone è spoglio, d’accordo, ma magari accennando alla presenza di qualcosa di insolito presente nella stanza avresti aiutato a fare capire al lettore con che tipo di personaggio si trovi che fare. Avresti potuto, ad esempio, puntare sull’ossessione del protagonista per Manila, mettendo appesi alle pareti del salone del protagonista vari ritratti della ragazza, come se la osservasse da sempre (che poi è un po’ quello che fa, almeno così mi è sembrato).

Personaggi
Mi piace il fatto che non ti sia soffermata troppo sulla descrizione degli inquilini del piano di sotto (l’uomo e la donna) e che ti sia concentrata quasi solo sul protagonista, che però avresti potuto caratterizzare meglio: capisco la scelta di uno stile così particolare, ma è davvero difficile comprendere quale sia la vera causa del suo vagheggiamento. O meglio, ce ne potrebbero essere troppe (droghe, schizofrenia, sonnambulismo...)! Sarebbe stato meglio lasciare almeno un indizio al lettore, per indirizzarlo (una siringa buttata per terra vicino all’incenso e all’I-Pod, una confezione di antipsicotici...). Ad esempio, parli delle “sue pillole”, ma di che tipo sono?

Struttura
Trovo particolarmente intricato il passaggio centrale, nel quale il protagonista crede di vedere riflessa nello specchio la scena dell’omicidio. È decisamente il pezzo più pesante di tutto il racconto. Se magari lo arricchissi di particolari che facciano bene intendere che si ha a che fare con una vera e propria allucinazione, renderesti la vita più facile ai lettori! ;-)


Stile e forma
L’idea di dare al racconto una dimensione onirica è azzeccata solo in parte: è proprio questo stile che rende la trama vaga e il tutto leggermente indigesto. Apprezzo, comunque, la scelta coraggiosa. Le frasi che inserisci ogni tanto in un primo momento sono spiazzanti, ma, rileggendo il tutto una seconda volta, prendono un certo fascino e acquistano più senso nel contesto “vagheggiante”, anche se danno al presonaggio una vaga sfumatura epica che alla fine risulta quasi ironica. La forma è buona, a parte alcuni vocaboli un po’ troppo ridondanti che aggiungi fin troppo spesso alle frasi.


Segnalo:
CITAZIONE
delle scale improbabili

Non mi suona bene.

CITAZIONE
un nuovo colpo con l’attizzatoio

Un attimo, di che attizzatoio parli? Sembra spuntare dal nulla.

CITAZIONE
L’uomo che guarda se stesso con incoerenza

Incoerenza?


Serpe scaccia Serpe

Trama
Un po’ povera: si basa praticamente solo sul colpo di scena finale, tutto quel che lo precede diventa solo un elemento preparatorio. Il finale è un po’ affrettato (capisco che il limite di caratteri è quello che è) e bisogna dare una seconda occhiata per riprendere il filo della storia. La scena in cui il mafioso strappa al serpente la testa per poi ingoiarla mi sembra un po’ forzata.

Documentazione e ambientazione
Dici che il serpente uccide nel giro di poche ore

CITAZIONE
Senza soccorsi uccide nell’arco di poche ore, dipende da dove morde.

Eppure il mafioso nel garage muore quasi istantaneamente dopo essere stato morso. A meno che, certo, non sia stato soffocato dalla testa del serpente.
Per quanto riguarda l'ambientazione, non descrivi molto gli ambienti nei quali si svolge la storia. Solo la parte iniziale è veramente ben resa, con la descrizione del quartiere.

Personaggi
Quello dello zio è l’unico che sia caratterizzato davvero bene (nonostante spesso risulti troppo forzato), insieme a quello del mafioso, a differenza di quelli del padre e della figlia. Quest’ultima, a mio parere, in un primo momento è lasciata troppo da parte, come se fosse un personaggio secondario, mentre in realtà è la vera protagonista della storia.

Struttura
La parte iniziale, con la ragazza che cammina per la strada, è piacevole e ben resa. La parte finale, come ho già detto, è davvero troppo affrettata. Se in futuro avrai voglia di rimaneggiare questo racconto, ti consiglio di allungare proprio il finale, aggiungendo qualche dettaglio sulla fuga della ragazza e sulla fine di suo padre.

Stile e forma
Nei dialoghi talvolta aggiungi dettagli che servono solo al lettore per comprendere la storia:

CITAZIONE
La situazione è questa perché lui si è fatto dare dei soldi per aprire un bar con altri due scemi, scemi ricchi, ed è passato un anno e ancora devono aprire.

Questo, ad esempio, avresti fatto meglio a non metterlo in un dialogo, ma nella narrazione, perché in bocca alla ragazza, nel contesto, risulta forzato.
Per il resto, a parte qualche forzatura di troppo, mi sembra che sia riuscito a scrivere con uno stile tuo, abbastanza ben reso.

Segnalo:
CITAZIONE
Il bulldog si avvicinò e lo scortò oltre la soglia, poi si chiuse dietro la serranda pieghevole.

Nel senso che è stato il bulldog stesso a chiudersi dietro la porta?

Coincidenze

Trama
Valida, tutto sommato. Ho apprezzato il fatto che si capisca solo dopo un po’ dove tu voglia andare a parare. Trovo abbastanza verosimile il fatto che un reduce voglia vendicarsi per la morte della sua famiglia, anche se è ovvio che se è lui il cuoco verrà certamente incriminato per omicidio, quindi la sua sarà una vendetta a metà.

Documentazione e ambientazione
La scelta di ambientare il racconto in un ristorante cinese è originale e la descrizione dell’ambiente interno mi sembra resa bene.


Personaggi
Il cuoco è verosimile solo fino a un certo punto, perché, specialmente nelle parti del testo in cui si aspetta l’arrivo dell’ambulanza, sembra fin troppo freddo e distaccato per essere la stessa persona sensibile che ancora ricorda il dolore della perdita della propria famiglia.

Struttura
L’alternarsi di “prima del pasto” e “dopo il pasto” da una parte è affascinante in quanto galvanizza la lettura, dall’altra è freddo, perché, con il cambio repentino di contesto, lascia il lettore un po’ insoddisfatto, come se ti togliessero la forchetta da davanti alla bocca dopo averti fatto l’aeroplanino con un cibo gustoso (restiamo in tema di alimentazione ;-)). Tutto il racconto è, però, troppo incentrato sul soccorso dato alla famiglia americana e sull’arrivo dell’ambulanza nel ristorante e questo è un male perché fa distoglie l’attenzione del lettore dal personaggio del cuoco.

Stile e forma
Buoni, anche se questi continui flashback appesantiscono un po’ il tutto.


Paranoie


Trama
Debole. Non si capisce veramente dove voglia andare a parare: l’uomo ucciso era un innocente, i due sbirri non sanno nemmeno perché si trovino lì e il finale mi sembra un escamotage per chiudere la storia. Non mi convince molto la scena dello scorpione: tralasciando il fatto che di solito gli scorpioni attaccano l’uomo solo se infastiditi, mi sembra inverosimile.

Documentazione e ambientazione
Non ci dici praticamente niente dell’ambiente in cui è ambientata la storia. Dal nome dei personaggi, sembra sia ambientato in america, ma non dai alcuna informazione in più al lettore. Inoltre, non avrebbe guastato aggiungere qualche descrizione degli interni della casa di Ben, giusto per rendere l’idea e capire in che tipo di ambiente di muovano i personaggi.

Personaggi
I due killer sono un’ottima coppia: nonostante il racconto, in generale, non spicchi il volo, riescono a fargli acquisire qualche punto. Anche il personaggio di Ben, specialmente nella scena iniziale, è ben reso, ma successivamente si perde un po’, tra le battute dei due sicari.


Struttura
Usi parecchi dialoghi. Talvolta sono ben gestiti, mentre altre diventano pesanti e artificiosi. L’ultima parte, quella in cui Mike inizia a farsi venire dei dubbi, mi pare piuttosto lenta e ripetitiva: sfoltiscila un po’.

Stile e forma
Un po’ troppo “grezzo”, secondo me. Dovresti limare alcune parti dei dialoghi, talvolta veramente troppo pesanti.

Segnalo:
CITAZIONE
Si voltò verso il vecchio che aveva di schiena: Impugnava una spranga

Qua ci sono due problemi: il primo è che dopo i due punti ci va il minuscolo, il secondo che quella spranga sembra spuntare fuori dal nulla.


Classifica

Snow: 4 skannaiate
Alessanto: 3 skannaiate
Polissena: 2 skannaiate
Riubbe: 1 skannaiata
 
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view post Posted on 27/9/2010, 14:56
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Il Terrore delle Pizzerie
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Bene, ora è il momento di votare i commenti...
 
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Alessanto
view post Posted on 27/9/2010, 15:45




CITAZIONE (alecvalschi @ 27/9/2010, 15:56)
Bene, ora è il momento di votare i commenti...

Occorre anche inserire un commento al commento per precisare i motivi per cui si è scelto l'uno o l'altro?
 
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view post Posted on 27/9/2010, 19:04
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Il Terrore delle Pizzerie
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CITAZIONE (Alessanto @ 27/9/2010, 16:45)
CITAZIONE (alecvalschi @ 27/9/2010, 15:56)
Bene, ora è il momento di votare i commenti...

Occorre anche inserire un commento al commento per precisare i motivi per cui si è scelto l'uno o l'altro?

Sì, ma niente di troppo lungo.
Anche qui lo scopo è suggerire al partecipante come migliorare in veste di "analista".
 
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Alessanto
view post Posted on 28/9/2010, 18:17




Nel complesso i commenti sono stati fatti in modo completo e piuttosto analitico. Credo che il lavoro svolto sia stato ben fatto.

Ecco le mie preferenze:
Assegno un punto (quello relativo al commento sul mio racconto) a Polissena. Solo per l'aver notato l'incongrunza giapponese-cinese. Denota una lettura attenta che è la base, secondo me, della valutazione.

Assegno invece un punto per il commento di Snow fatto a... tutti :).

Per concludere due parole sul mio racconto.
Come Snow ha capito la mia è stata una ricerca: ho provato a incrociare due tempi verbali diversi e, quindi, due linee temporali che si dipartono dallo stesso punto (nessuno l'ha notato :(... ma il primo pensiero al presente è lo stesso dell'ultimo al passato).
Il risultato a me è piaciuto (e anche a voi, nel complesso, Snow, in particolare, mi ha fatto riflettere sulla "fatica" del lettore a cui una scelta strutturale di questo tipo, potrebbe dare) Mi rendo conto che occorre lavorare un po' sul numero dei personaggi (anche qui: inserire due figli mi serviva per rendere ancora più normale la famiglia) e sulla loro caratterizzazione. Mi direte che avevo caratteri a disposizione e l'avrei potuto fare, avete ragione, ma avevo paura di cadere nel tranello della "prima onanistica".


Grazie a tutti e un saluto.
 
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Black _ Dahlia
view post Posted on 29/9/2010, 19:15




Eccomi!

Assegno un punto ad Alessanto per il commento al mio racconto, in quanto mi ha fatto notare che l'effetto della droga al lettore potrebbe apparire vagamente "soprannaturale" nel contesto, cosa che non era nelle mie intenzioni.

Mentre assegno un punto a Snow per la completezza e la lunghezza dei suoi commenti a tutti i racconti. :)

Un saluto a tutti!

 
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Snow2
view post Posted on 29/9/2010, 20:54




Ciao a tutti, rispondo ai commenti.

Polissena: sì, hai proprio ragione, a rileggere la chiusura l'ultima riga potevo risparmiarmela :D
Contento che ti sia piaciuto : )

Alessanto: riguardo al furto del serpente, in teoria - in teoria - mi sembra starci poiché lo zio Pino ha il vizietto del furto. Contavo di far capire la faccenda dalla battuta del padre: "Fammi vedere cosa hai rubato". La cosa è gettata lì alla svelta, in effetti, causa tagli per rientrare nel numero di caratteri (la parte su Pino prendeva troppo spazio...). Ne tengo conto per quando allungo la storia.:)
Per quanto riguarda la prevedibilità degli eventi: nulla da dire, hai ragione. Volevo raccontare questa storia e la volevo raccontare un filo diversa, con una scena finale che ho tagliato. In realtà non è che cambiasse il mondo, quella scena. Sapevo che l'intreccio non era madornale, ma alla fine ho preferito lavorare su questa storia con calma.

"Snow2: Il racconto va bene così. Modificherei il finale mettendo un incontro della ragazza con il nuovo boss e un chiarmento col padre".
Ecco, praticamente doveva essere così, da scaletta :lol:
La scena col nuovo boss la rimetto di sicuro, tra l'altro mi sembrava importante perché dopo tutta la violenza ci voleva una scena "per ripijarsi". Pensavo che in questa sequenza lo sguardo di Luigi Loria verso Paola potesse essere abbastanza "dolce" e combattuto...

Riubbe: per quanto riguarda il serpente, mi sembrava starci come dicevo ad Alessanto, ma nel testo la cosa non deve essere uscita abbastanza bene. Poi intervengo :)
Per la trama hai ragione; e i cattivoni, è vero, sono i peggiori del racconto. Paola-Pino-Enzo, al di là di come sono venuti fuori nella storia, erano pensati con una personalità loro, i cattivoni no (a parte Luigi Loria che nella scena tagliata doveva dimostrarsi sensibile, in un certo senso).
Nel non farli "mafiosi" ma al contrario degli usurai, o qualcosa del genere, mi sembra che sarebbe meglio, però non potrebbero più fare quello che fanno, senza essere dei criminali affermati.

Black Dahlia: il mafioso non stacca la testa al serpente (lo so, è un po' incasinato quel momento :lol:): in pratica lui stacca metà del serpente coi denti, poi prende fiato e quando respira, di sua sponte, il serpentello gli si tuffa in gola...
Sulla rapidità della morte: non sono un esperto di serpenti, leggendo qualcosa qua e là mi son resoconto che non potevo farlo morire all'istante, quindi ho tentato di rendere verosimile la cosa facendolo mordere in un punto "sensibile", aggiungendo il colpo alla gola, e il serpente che gli si ficca in gola. Però è vero, serve documentarsi meglio, così la cosa è fatta un po' alla buona.
Su Paola: cercherò di renderla più partecipe, magari tirando fuori qualche altro intermezzo di suoi pensieri.
Sul pezzo che mi suggerisci di togliere dal dialogo per mettere nella narrazione: mi pare che risulterebbe un po' forzato anche lì, mi sa che tocca rimaneggiare proprio il passaggio!
Ci lavorerò : )

VOTI AI COMMENTI.

Commento al mio racconto: Alessanto. Mi sembra che abbia evidenziato con chiarezza i vari punti deboli. Anche gli altri commenti lo hanno fatto in verità, mi sembra comunque che quello di Alessanto sia completo e deciso.

Commento a racconto altrui: Black Dalhia sul racconto di Polissena. Il commento mi sembra puntuale e denso di idee e consigli pratici utili alla storia.

 
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Riubbe
view post Posted on 29/9/2010, 22:06




VOTI

MIGLIOR COMMENTO SUL MIO RACCONTO - Alessanto e Snow sono stati in assoluto i più precisi. Hanno individuato con precisione i difetti del mio racconto, e concordo su tutta la linea con loro. Però, visto che Snow generalmente ha commentato ottimamente TUTTI i racconti mi sento di dare il mio voto ad Alessanto.

MIGLIOR COMMENTO IN GENERALE - Snow ha commentato con giudizio e metodo TUTTI i racconti, il che gli fa guadagnare anche il mio punto. Snow si dimostra il migliore sia come critico che come scrittore, insomma, en plein!

E ora qualche pensiero sparso del mio racconto.





SULLA TRAMA: La trama è scarna, ma io non sono tra quelli che si concentra molto su di essa. Per un racconto di 15.000 caratteri mi sembrava giusta, poi magari mi sarò sbagliato.

SULL'AMBIENTAZIONE: Giustissimo, non ho precisato un cacchio qui. Grave dimenticanza.

SUI PG: La scorsa volta che avevo pubblicato un racconto mi era stata mossa come critica quella dei personaggi. Credo di essere stato bravo nei dialoghi, e sinceramente mi sono davvero divertito a scrivere il racconto. Non è stata una fatica, come spesso accade, e il tutto è stato molto naturale. I due sicari non dovevano essere i protagonisti, ma doveva esserlo Ben. Poi è stata la trama stessa e i personaggi a muoversi da soli.

SULLO STILE: Liscio e senza fronzoli era proprio quello che desideravo. Se non sono riuscito a renderlo scorrevole ho sbagliato tutto, se invece cercavate metafore, stile aulico e solenne o semplicemente una prosa molto descrittiva, beh, non era mia intenzione.
 
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view post Posted on 30/9/2010, 00:10
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Arrotolatrice di boa

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Sono le tre del mattıno, mıtrovo ın Cappadocıa e la tastıera da cuı vı scrıvo ha un tasto ognı tre. Vı odıo.
Comunque sperando che perdonerete glı errorı e l2assenza dı accentı,
mıglıo commento al mıo Alessanto
mıglıor commento generale Snow

Questa tastıera e ıl costo dı ınternet da queste partı mı ımpedıscono dı dılungarmı, magarı quando torno!
L'unıca cosa che volevo dıre, rıngrazıo tuttı per ı commentı sono statı ıncentıvantı e costruttıvı, avevo notato da sola alcune pecche, che gıustamente avete evıdenzıato, altre mı erano sfuggıte, altre ancora contınuo a non reputarle talı! L'ımporatnte e crescere.
L'unıco appunto che mı sento ın dırıtto dı fare e' a Rıubbe, ok le crıtıche ma dıre che un racconto non tı soddısfa perche non conoscı alcunı deı termını ıvı usatı, non puo essere una crıtıca mossa a chı lo ha scrıtto. Non tı pare?
Grazıe a tuttı e alla prossıma!
 
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Alessanto
view post Posted on 30/9/2010, 16:22




Ho fatto un po' di conti:

Snow: 15 + 4 = 19
Alessanto: 11 + 4 = 15
BD: 9 +1 = 10
Riubbe: 8 + 0 = 8
Polissena: 7 + 1 = 8

Verificate, io sono al lavoro e potrei aver sbagliato.

In ogni caso complimenti a Snow (credo sia la terza volta che ti finisco dietro come secondo in una competizione di questo tipo... Sei la mia nemesi!!! ;))

Un bravo a tutti e in paricolare al nostro Valsecchio: un vulcano di idee!
 
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Snow2
view post Posted on 1/10/2010, 10:51




Ho rifatto anch'io i conti: tornano.
Be' grazie a tutti per i commenti sul mio racconto, è stato un piacere. :)

Alessanto: noi due sulla Tela ce le suoniamo sempre di santa ragione, è vero!
Sempre un piacere confrontarsi con te ;)
 
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Alessanto
view post Posted on 1/10/2010, 14:35




CITAZIONE (Snow2 @ 1/10/2010, 11:51)
Ho rifatto anch'io i conti: tornano.
Be' grazie a tutti per i commenti sul mio racconto, è stato un piacere. :)

Alessanto: noi due sulla Tela ce le suoniamo sempre di santa ragione, è vero!
Sempre un piacere confrontarsi con te ;)

In verità TU le suoni a me... :)
Comunque, è vero, ci si diverte sempre!
 
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36 replies since 15/9/2010, 15:44   1055 views
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