Visto che si è concluso anche questo speciale, vorrei fare i complimementi a tutti i partecipanti per le loro storie e dire un bel brava a Nozomi, in particolar modo.
Se non vi dispiace però vorrei anche lasciare un piccolo commento per la storia che più mi ha colpito: Il candidato, di Anark 2000.
Premetto che ero quasi sul punto di abbandonare la lettura quando ho visto che nella storia c'era un treno a vapore, mi sono detto"ecco che arriva l'odioso steam-punk tanto acclamato nei post pre-specifiche!" ma poi, quando all'improvviso si è presentato Adolf Hitler, tutto è cambiato.
Ora, essendo stato allevato con le storie dei miei nonni sui partigiani, sulla seconda guerra mondiale e sui campi di concentramento (mio nonno paterno fu deportato in un lager in Germania ma riuscì a sopravvivvere) vi potete immaginare l'effetto che ha avuto su di me ritrovare quel nome.
Oltretutto poi, crescendo, il Nazismo mi ha sempre "affascinato", prima di tutto sotto l'aspetto puramente estetitico, quello delle mastodontiche parate militari, delle uniformi indossate dalle S.S., persino degli elmetti dei soldati semplici, (non a caso identici al casco del cattivone di Guerre Stellari!).
E poi, come non menzionare il magnetismo della svastica, un simbolo potente, anche questo scelto non a caso dal Fuhrer e dai suoi collaboratori, la cui origine però ha un significato completamente diverso da quello che oggi gli viene attribuito.
Indubbiamente però, la storia del terzo Reich e del suo leader, mi è sempre interessata per quello che ha provocato (e provoca tutt'ora) nell'animo umano.
E ci tengo a sottolineare che non faccio alcuna differenza fra i carnefici e le loro vittime, secondo me entrambe, ovviamente in maniera completamente diversa, hanno provato al mondo intero quanto possa essere profondo e oscuro l'inconscio di ogni essere umano.
Se qualcuno ha letto "I sommersi e i salvati" di Primo Levi, capirà cosa intendo.
Ho detto questo perchè la storia di Anark, nella sua "assurdita" è semplicemente terrificante!
E se davvero Hitler fosse diventato Hitler solamente per una delusione d'amore?
Oltretutto nel racconto,compare una regia occulta che non credo sia stata completamente inventata dall'autore, ma abbia delle solide basi sotto il punto di vista storico che mi piacerebbe approfondire.
Che Hitler fosse stato un super-burattino l'ho sempre creduto.
Di certo la sconfitta subita dalla Germania nella prima guerra mondiale ha giocato un ruolo determinante nella formazione di Hitler adulto e poi leader carismatico, ma non mi è mai sembrata sufficiente per scatenare tutto quello che sappiamo.
Il punto che Anark ha sollevato, non so se volutamente o meno, è quello di andare all'origine delle cose, di sviscerarle fino dove sia possibile e non accettare solo quello che viene insegnato a scuola.
Anche Hitler è stato un bambino (lo dico sempre alla mia ragazza quando è in vena di maternità!), anche lui si sarà innamorato, anche lui amava il proprio cane E PURE era Adolf Hitler, di conseguenza, e con questo concludo, dividere il mondo tra buoni e cattivi non ha molto senso, sono le azioni dei singoli individui che dovrebbero essere osservate, ma questa è la mia opinione.
Grande Anark, davvero un bel racconto, senza contare che nell'edizione regolare ti sei avventurato con successo in una tema riguardante l'Ebraismo, una tema così lontano, e così vicino, al Nazismo.
Edited by cristiano r. - 23/7/2013, 14:59
