Moto perpetuo di Shanda06
Specifiche: mi convincono poco. Il titolo viene richiamato alla fine, ma non mi sembra ci sia molto del moto perpetuo nel movimento del pulviscolo, che peraltro è una cosa piuttosto comune. In quanto alla sigla, la tua LISTEVERTO non è un acronimo, prende la sillaba iniziale di una parola (e va bene) quella di una seconda e poi la finale della seconda stessa, e non torna, finisce con l’essere la fusione abbastanza random di due parole.
Forma e Stile: rispetto al racconto del mese scorso ho riscontrato un ritorno a una maggiore mancanza di chiarezza. È piuttosto difficile seguire gli eventi perché ogni volta sembra di essersi persi qualcosa prima, durante o dopo, che a te sicuramente è chiarissimo, ma che limitandosi a leggere il brano risulta di difficile comprensione. Ad esempio non capisco perché partire con una cosa, poi andare avanti, poi in flashback rivelare cosa è accaduto al trio, e poi di nuovo andare avanti e parlare della missione successiva, i balzi temporali sono nemici della comprensione, specie se accadono di continuo (vedi all’inizio quando parli della tomba, poi passi a parlare di altro, poi di nuovo la tomba, poi altro ancora)
Trama: ricucendo i pezzi, la trama è interessante, e se fosse più lineare sarebbe sicuramente un buon racconto. Ci sono però alcune cose che non tornano, come ad esempio la cosa nera che però non esiste che però esiste però è verde... cos’è? E che c’entra?
Anche della Neve Verde non si capisce molto, perché vengono dette alcune cose (che non è senziente, che non è mossa da alcuna volontà) ma poi vengono puntualmente smentite (invia delle comunicazioni, e apparentemente Malvertino ha ancora coscienza di sé dopo essere diventata parte della Neve). Inoltre coloro che esaminano la tomba (che pensavo fossero sulla Terra finché non è venuto fuori che pensano neanche sia esistita) sembrano sapere già tutto su di essa (e infatti non si capisce che necessità abbiano di esaminare la tomba in questione, né tanto meno si capisce perché ci interessi assistere alla scena.
Ambientazione: interessante come sempre, ma sovrasta di gran lunga gli eventi.
Personaggi: i personaggi li ho trovati ben poco caratterizzati, in effetti quasi per nulla. Non riesco a distinguerne le voci, e sembrano perfettamente intercambiabili.
Conclusione: è un racconto con del potenziale ma che andrebbe rivisto, sfrondato e ripulito, rendendolo soprattutto più lineare per chi lo legge.
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Il trio aveva raccattato quello che c’era e poi erano scomparsi nei pressi dell’ultimo sistema planetario.
“era scomparso”, il, soggetto è “il trio”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
l’Antropologo
Perché maiuscolo?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Da sempre appassionato di reperti della Storia dello Spazio, scoperchiava tombe
Chi?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
La persona che aveva trovato i resti dei tre, fluttuanti accanto alla Neve Verde era rivestita
Manca la virgola di chiusura dell’inciso dopo “verde”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
trovandosi di fronte a un muro di energia priva di fonti.
“privo”, è il muro il soggetto, non l’energia
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
ma questo, veniva solo dalla sua mente.
Virgola tra soggetto e predicato
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
L’apparecchiatura da registrazione che Fuelo aveva al polso, non aveva
Idem questa
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
luce verde ,
C’è uno spazio di troppo
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
ferendo il buio e lasciandosi scie simili a bava di un lumacone alieno.
Perché “lasciandosi”?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
ignara di cosa aveva visitato
“avesse”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“No “
C’è uno spazio di troppo
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“Dove hanno preso l’energia per farlo, dico io?”.
Il punto alla fine è di troppo
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
quelli dei LISTEVERTO.
Non dovrebbe essere “della”?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Non aveva senso, sprecare risorse
Virgola di troppo, sta in mezzo tra il predicato e il soggetto
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
- Noie burocratiche, prima di dichiarare il caso chiuso.
Perché prima i dialoghi erano con le virgolette e ora coi trattini? :-?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
anch’io, come unico parente ancora in vita ho visto la registrazione.
Serve una virgola dopo “vita”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Il medico era un tipo ossuto e impaziente: - Alludo quello recente.
I due punti non ci vanno, perché il narrato non introduce il dialogo, serve un punto.
Si allude “a qualcosa” non “qualcosa”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
nella nuova flotta di LISTEVERTO.
Anche qui, non dovrebbe essere “della”?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Solo che in quell’angolo del cosmo, non c’erano stagioni.
O devi aggiungere una virgola dopo “che”, o quella che c’è è di troppo
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
E poi la nave, a forma di sigaro all’andata e poi cambiata di aspetto durante il viaggio, fino a somigliare alla Neve Verde.
Ma la neve verde non è solo corpuscoli? Come fa una nave, o in effetti qualunque cosa, a somigliare nella forma a un ammasso di corpuscoli?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“Ci stanno beffando “ disse Fuelo.
Adesso hai di nuovo i dialoghi con le virgolette, dovresti uniformarli
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“Ma se non sanno niente di noi. Può darsi che stiano riverberando i nostri pensieri senza capirne nulla e neppure volerlo fare”.
A questo punto io non so di cosa stiano parlando, non c’è stato alcun accenno ad alcun genere di comunicazione, ma da qui sembra invece che ce ne sia stata una.
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“ Che
Spazio di troppo
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
affidatale dai LISTEVERTO
Continuo a non capire perché “dai” e non “dalla”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Ci ha avanzato parecchie noie.
“avanzato”? in che senso?
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
grida disperata davanti alla Neve Verde”
“Ne è stata vittima, quindi”
A entrambe le righe manca il punto alla fine
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“No, secondo lei inveisce contro l’indifferenza dei corpuscoli.”.
Qui invece ne avanza uno ^__^;
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
“Per fare contenta Malvertino?”.
Idem qui
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
La storia delle ultime tre vittime della Domomortoj svanite nello spazio sotto forma di scie luminose, non aveva scoraggiato la LISTEVERTO.
Virgola tra soggetto e predicato
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
L’altro fece un gesto sprezzante:
Ci va il punto, non i due punti
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
terrestre…ormai
Manca lo spazio dopo i puntini
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
- Sì, ancora – gli fece il verso Sangue Misto
È un sangue misto ma non si chiama così, quindi dovrebbe comunque essere “il sangue misto”
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Ehi….guardate lì.
Troppi puntini e manca lo spazio a seguirli (anche dopo sono sempre privi dello spazio)
CITAZIONE (shanda061211113 @ 5/11/2014, 18:11)
Ebbe la forza di dire:- Niente
Manca lo spazio dopo i due punti
--
Moto Perpetuo - Willow78
Specifiche: sufficientemente rispettate. Il moto perpetuo richiamato dal titolo, nella trama è più che altro un tecnicismo, e la sigla non è molto rilevante, però di esserci ci sono.
Forma: buona, al netto di qualche imprecisione e qualche accento altalenante (nel senso che, sulla stessa parola, a volte sono giusti, a volte no)
Stile: funzionale ed efficace, il racconto si legge tutto d’un fiato (anche se io in realtà ho dovuto leggerlo in tre fiati, ma per cause del tutto esterne) e scorre senza problemi.
Trama: non particolarmente originale, come dici tu stessa, ma ben resa, e peraltro è interessante il concetto del fantasma non solo inconsapevole di esserlo, che non è nulla di nuovo, ma anche di per sé innocuo, portatore sano, per così dire, di effetti nefasti dei quali non è però per nulla colpevole. Mi resta il dubbio se alla fine anche il nostro protagonista sia morto, come pare, o semplicemente il fantasma interagisca con lui a sua insaputa, ma non è un dettaglio fondamentale.
Ambientazione: minima ma sufficiente, del resto la storia gravita attorno a quel singolo vagone delle montagne russe, e non ci sarebbe ragione di spingersi troppo oltre.
Personaggi: ben delineati, nel loro piccolo svolgono tutti il ruolo che hai assegnato loro e sono caratterizzati anche da poche battute o scene.
Conclusione: è un buon racconto, che non definirei eccezionale ma che si legge piacevolmente e svolge bene la sua funzione di intrattenimento. Per essere una ghost story non è particolarmente spaventosa, anzi è più divertente che altro, ma non sembra fosse nelle tue intenzioni renderla cupa, perciò non è un punto a sfavore.
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
Ecco, si parte. L’adrenalina inizia a salire; piano, però. Non siamo ancora al culmine.
Vedrei meglio il punto dopo “salire” e il punto e virgola dopo “però”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
ma la vista che si presenta mi carica d’eccitazione tanto che un ampio sorriso
Metterei una virgola dopo “eccitazione”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
«Ma dai, avevi detto che ti piacciono le montagne russe»
Manca il punto
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
quanti giri fà
“fa”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
«Ma sta zitto,
“sta’” apostrofato, per “stai”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
tutti quelli che vanno sul sedile dove stava il morto, vomitano l’anima e una volta uno è persino svenuto».
Ci vuole una virgola dopo “anima”, mentre quella dopo “morto” non ci può stare, è in mezzo tra soggetto e predicato
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
lo so perchè conosco
“perché”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
indicò dietro di sè con il pollice.
“sé”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
davanti a sè in segno di resa.
idem
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
un lavoro che lo eccita quando veder girare il cestello della lavatrice.
Refuso: “quanto”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
il sedile col gesto pomposo di un lacché.
“lacchè”, no, non lo so per quale ragione ^__^;
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
Il treno parti.
Refuso: “partì”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
Non sapeva perchè avesse rimesso
“perché”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
Luca sentì stamparsi sul viso
“stamparglisi”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
a ritirare una foto di sè coperto
“sé”
CITAZIONE (willow78 @ 6/11/2014, 14:11)
«Hai paura?» gli dico. «Ma va, non devi averne. Qui è una figata».
“va’” apostrofato per “vai”
--
Moto perpetuo di Tonylamuerte
Certo che è gettonatissimo questo titolo... ^___^;;;
Specifiche: abbastanza rispettate, anche se il moto perpetuo non sono sicuro si rifletta nel racconto (il pendolo non era fermo quando l’hanno trovato) e la sigla è un tantino fabbricata ad arte, non c’è una grande logica nella sua presenza o nel perché sia, appunto, una sigla (dunque abbastanza incomprensibile come avvertimento)
Forma e Stile: c’è qualche imprecisione di poco conto, a parte quello sei stato molto, molto parco di virgole. Io ti ho indicato i punti in cui sono proprio necessarie, ma anche il resto del racconto beneficerebbe dall’averne qualcuna in più, onde evitare l’effetto di apnea se lo si dovesse leggere a voce.
Trama: c’è un lieve eccesso di non detto, visto che non ci si riesce a fare un’idea del perché quel pendolo abbia questo effetto letale su chi lo tocca (o perché il primo a farlo in effetti muoia prima di riuscirci, mentre l’effetto sul secondo è del tutto diverso) e come mai non abbia fatto una strage negli anni. L’idea di fondo dell’orologio maledetto non è di per sé male, ma forse andrebbe rimpolpata, magari con un effetto meno immediato e un minimo di suspense/crescita della tensione.
Ambientazione: anche se, ovviamente, minima, è ben resa.
Personaggi: sono la parte gestita meglio, a mio parere. I dialoghi sono vivaci e appaiono naturali piuttosto che artificiosi, con la giusta dose di cameratismo tra i due amici. Riesci a renderli tridimensionali anche mostrandone il comportamento e i gesti, e questo va a tutto vantaggio del testo.
Conclusione: secondo me questo racconto è un’ottima base di partenza, o meglio un’ottima partenza che però si brucia troppo in fretta sul finale, con una valida preparazione che va a concludersi in una scena troppo veloce e troppo confusa (non nel senso che non si capisca la scena in sé, ma in quello che non si capisce cosa stia esattamente accadendo e per quale bizzarra ragione), che non ha molto a che fare col lavoro preparatorio iniziale. Lavorandoci su dal rientro alla villa in poi potrebbe diventare un ottimo racconto, così non è comunque riuscito male, ma non eccelle.
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
D'altra parte, il favoloso periodo dove tutto
“in cui tutto”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
si, si, solito posto
“sì” avverbio va accentato (non te lo risegnalo dopo, ma ce ne sono altri)
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Grazie ad un piccolo prestito dalle rispettive famiglie avevano acquistato un vecchio e spazioso furgone;
Metterei una virgola dopo “famiglie”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
L'atrio della villa appariva poco illuminato e polveroso.
Giusto per evitare ambiguità, io direi “polveroso e poco illuminato” (perché a una lettura cursoria potrebbe sembrare “poco (illuminato e polveroso)”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Preso dall'entusiasmo Ettore iniziò
Serve una virgola dopo “entusiasmo”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Il legno che separava l'alloggiamento della barra inferiormente ed il quadrante dell'orologio superiormente, recava un'incisione: NOTOS. Probabilmente il nome della ditta che l'aveva realizzato.
Tre avverbi in “mente” in due righi sono un po’ troppi da reggere per una lettura fluida, anche perché i primi due sono non solo facili da sostituire, ma secondo me anche tranquillamente omettibili
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Man mano che Nicola creava le cataste Ettore le riversava
Serve una virgola dopo “cataste”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Si avviò verso l'orologio. Lo guardò. Si fermò.
“...adesso chiamo mio zio e mi faccio passare il numero del baffo...” stava dicendo Ettore, quando all'improvviso andò a sbattere contro Nicola, fermo all'improvviso.
Hai già detto prima che si è fermato, non serve dirlo due volte. Al limite, per maggiore effetto, dillo solo la seconda.
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Contemporaneamente, venne scalzato violentemente contro la parete opposta a quella sulla quale era appoggiato l'orologio.
Altra sovrabbondanza di avverbi. “Contemporaneamente” potresti anche non mettercelo, non aggiunge niente al significato, ma aggiunge tanto alla lunghezza. Peraltro potresti anche fermarti dopo “opposta”, perché non è che possano esserci molti dubbi in merito a cosa sia opposta
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
Ormai Nicola era completamente in panico.
“nel panico”
CITAZIONE (Tonylamuerte @ 7/11/2014, 12:15)
L'uomo-caprone parlò, emettendo il suo verdetto:
Non Osare Toccare O Soccombi.
Non si va a capo dopo i due punti.
--
Rebbi di sangue<b> di Ceranu
Intanto onore al merito per aver usato questo titolo, unico tra tutti :-)
<b>Specifiche: la storia ha un legame con il titolo, anche se in senso lato (ma la colpa è dl titolo, non della storia) e la sigla c’è ed ha rilevanza, per cui rispettate.
Forma: buona, al netto di qualche refuso e/o imprecisione. Mancano un paio di virgole fondamentali, ma per il resto niente di particolare.
Stile: il testo scorre senza intoppi e si riesce a seguire la trama e immergervisi facilmente, salvo forse che nei primi passaggi della scena allo specchio, da una parte perché appare un tantino confusa, dall’altra (cosa che ha più a che fare con la trama che con lo stile, in effetti) perché il fatto che il protagonista sia un neonazista sembra pioverci addosso dal nulla, tanto che per un attimo viene il dubbio di aver cambiato del tutto scenario.
Trama: l’assunto di base è interessante, anche se ci sono un paio di cose che non mi tornano troppo (ad esempio perché la donna/bambina prima si lamenti perché il padre è stato sbrigativo e poi si lamenti perché ogni volta devono fare tutta la sceneggiata, a occhio le due cose appaiono un po’ in contrasto). Non capisco nemmeno perché (se è così come sembra) uccidano a prescindere i possessori delle reliquie, che magari potrebbero essere del tutto innocenti ed esserne venuti in possesso in modo casuale o comunque slegato dall’essere dei nazisti (del resto, la più volte nominata Ester ha un nome ebraico, difficile fosse una nazista).
A prescindere da questi due aspetti, che in fin dei conti sono dettagli, la cosa che mi torna meno, e che secondo me funziona meno, è il forchettone, che dà quasi l’impressione di esserci stato messo solo per giustificare il titolo, ma senza il quale tutto girerebbe molto meglio. Non solo è un oggetto alquanto bislacco (chi si mette a fare un forchettone d’argento con le punte in oro?), ma appare strano che tutta la parte precedente giri intorno al rasoio ma poi il rasoio c’entri poco e niente. Sarebbe apparso più efficace se fosse rimasto quello al centro di tutto, e magari fosse anche stato usato come arma del delitto (o forse quello no, dipende se devono poi fisicamente portarselo via).
Altra cosa che eviterei è il riferimento alle protesi dentarie, perché sì, è verissimo che i nazisti recuperavano l’oro da queste ultime, ma poi viene fuori che stiamo parlando di un bambino, che è assai improbabile avesse una protesi in oro (anche ammesso di avere già parte della dentatura definitiva, a che scopo spendere per una protesi in oro che dovrà poi essere sostituita più e più volte durante la crescita?) e quindi o l’ipotesi di Alberto era “tanto per” (ma allora a che pro mettercela?) o cozza con la rivelazione finale.
Ambientazione: buona e ricca all’inizio, con la descrizione della casa e i primi eventi, poi tende a sfumare per lasciare più spazio ai personaggi, il che di per sé non è un difetto.
Personaggi: non mi è troppo chiara la caratterizzazione del protagonista, che sembra quasi abbozzato un po’ in fretta, in effetti rimarcando la strana impressione di aver cambiato racconto quando si passa dalla prima scena alla seconda. È anche curioso che non si faccia il minimo scrupolo a ostentare il suo sostegno al nazismo, perfino in presenza di un estraneo.
Conclusione: torno su quanto già detto per dire che in un’ipotetica versione definitiva post-skannatoio io farei sparire il forchettone e lascerei il rasoio al centro della scena, e magari darei qualche indizio in merito alle convinzioni di Giulio già nella prima parte, per non farle arrivare come un elemento del tutto estraneo nella seconda scena. A parte quello direi che è un buon racconto.
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Giulio avanzò piano verso la cucina. Lo sguardo fisso sulla maniglia a pochi metri, la mascella serrata e il fiato corto di chi ha paura di farsi sentire.
Serve una virgola al posto del punto dopo “cucina”, altrimenti la proposizione che segue diventa solo una lunga serie di soggetti senza alcun predicato.
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Poggiò delicatamente il piede sul vecchio parquet che cigolò.
E qui ne serve una dopo “parquet”, se no il “che” diventa complemento di specificazione (ovvero stai dicendo che di vecchi parquet ce n’era più d’uno, ma lui poggiò il piede su quello che cigolò)
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Amore tu sei sempre sicura?» Chiese ad alta voce.
“chiese” minuscolo
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Mosse un passo alla sua destra.
Non che sia sbagliato, ma “a destra” basterebbe, non serve specificare che è la sua
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
É normale
Accento sbagliato, “È”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Fissò la punta dei piedi sentendosi in difetto.
“Si fissò”, se no potrebbero anche non essere i suoi
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Ma cosa potevo aspettarmi da uno che fa Esposito di cognome.»
Non dovrebbe essere una domanda?
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
essere la stesa cosa.
Refuso: “stessa”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
nonostante i settantanni trascorsi,
“settant’anni”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Istintivamente se la tolse e la gettò a terra, ma questa era candida come quando l'aveva indossata.
Il “questa” non solo non serve ma è controproducente, si riferirebbe a “terra”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Sollevato espirò buttando fuori tutta l'angoscia.
Serve una virgola dopo “espirò”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Ma il suo riflesso non fece lo stesso. Mostrò i denti in un ghigno sadico.
E qui metterei i due punti dopo “stesso”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
un espressione impassibile.
Manca l’apostrofo
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Non vi è mai interessato.» rispose il bambino.
Non ci va il punto a “interessato”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Le gomme affossarono leggermente
Affossare è transitivo, le gomme possono affossarsi nella ghiaia, ma non affossare nella ghiaia (io direi “sprofondarono” e taglierei la testa al toro)
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
una coppia sui quarantanni attendeva
“quarant’anni”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«L'abbiamo chiamata per questo.» disse Marta
Non ci va il punto
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Mi dispiace per Ester,» il medium poggiò la mano sulla spalla della donna. «ma io ne avevo
se metti il “ma” minuscolo, e ci può stare perché prosegue direttamente dalla battuta iniziale, non puoi mettere il punto dopo “donna”, ci va al più una virgola
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
in pace sua madre..»
O c’è un punto di troppo o ne manca uno
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Il medium mise a soqquadro la casa e spulciò in ogni cassetto.
Si spulcia qualcosa, non “in qualcosa”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
come un ombra.
Manca l’apostrofo
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Nel bagno del piano di sopra Romet si bloccò davanti allo specchio.
Serve una virgola dopo “sopra”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Io.» disse
Non ci va il punto
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Timoroso l'uomo si voltò verso la compagna che alzò gli occhi al cielo e annuì.
Serve una virgola dopo “Timoroso”.
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
Orgoglioso guardò Marta e Romet e sollevò il coperchio.
E qui dopo “Orgoglioso”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
magia celtica.» disse Romet
Non ci va il punto
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
davanti al volto di Giulio che scosse la testa.
Serve una virgola dopo “Giulio”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
La bocca fu inondata
La bocca di chi?
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
La vita scivolò via veloce.
“sua vita” o “gli scivolò”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Sì scusa, ma questo era proprio un coglione.»
Serve una virgola dopo “Sì”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
ci gettò dentro il forchettone che tintinnò a contatto con i suoi vecchi fratelli.
Serve una virgola dopo “forchettone”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
«Del piccolo Guido. Viveva nella baracca affianco alla nostra.»
Meglio “a fianco”
CITAZIONE (Ceranu @ 7/11/2014, 22:44)
aveva gli occhio gonfi
Refuso: “occhi”. Manca il punto dopo “gonfi”
--
Il giallo è il nero di Reiuky
Specifiche: il titolo rispecchia il racconto, e la sigla c’è, per quanto non mi sembri di aver trovato da nessuna parte la spiegazione del suo significato: non ce l’hai messa di proposito o è sfuggita?
Forma: qualche refuso, diversi punti mancanti e un paio di frasi migliorabili, ma per lo più a posto.
Stile: le scene sono tutte ben rese grazie a uno stile dinamico (che, tra parentesi, funziona molto meglio della scena della rissa spaziale di qualche tempo fa). La confusione che c’è è nella storia e non della storia, dovuta a quello che stai narrando (e necessaria per quello che stai narrando) e il modo in cui la costruisci fa sì che questo sia ben chiaro (bene che tu non vada a impelagarti troppo nei paradossi temporali, che sono terreno minato quasi per chiunque).
Trama: è un po’ un punto debole perché la trama mi piace ma sostanzialmente alla fine ci lasci con più domande che risposte. Sì, sappiamo che in effetti i tre hanno viaggiato nel tempo, e che probabilmente li aspetta un futuro (o passato? O presente? :-P) di avventure alquanto bizzarre, solo che sappiamo anche che non lo vedremo mai perché il racconto è finito, ed è un peccato. Soprattutto non abbiamo risposta a nessuna delle domande che sono sorte nel corso della storia: hai materiale sufficiente a un romanzo, e finisci per darcene solo il prologo.
Bello il modo in cui hai concretizzato il titolo, non esattamente semplice da gestire.
Ambientazione: minimalista, e in effetti avresti potuto arricchirla maggiormente, considerato che hai parecchie scene, scenari ed eventi in cui muoverti, ma mi rendo conto che lo spazio è quello che è.
Personaggi: molto ben caratterizzati, si distinguono bene anche nel modo di parlare e comportarsi
Conclusione: È decisamente un buon racconto, ma vederlo finire così sul più bello, quando c’è tanta carne al fuoco che aspetta di essere mangiata, lascia interdetti, ed è in effetti l’unica ragione per cui non si trova più in alto nella mia classifica.
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Quella domenica il washington museum
Dovrebbe andare con tutte le iniziali maiuscole, “Washington Museum” (ma comunque almeno la W è maiuscola per forza)
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
per lo più profughi dalla calicola che aveva invaso le strade in cerca di refrigerio.
Refuso: “canicola”
Metterei una virgola dopo “strade”, altrimenti sembra che sia la canicola a essere in cerca di refrigerio ^__^;
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Sul divanetto della sala principale Aurora rileggeva
Serve una virgola dopo “principale”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Se l'illuminazione che era venuta un'illuminazione guardando la sezione
Manca un “le” prima di “era” e c’è un “un’illuminazione” di troppo, ci credo che poi sfori i caratteri :-P
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Ehi ragazzi!» esclamò un tipo magrolino, dai capelli biondi scarmigliati e una giacca gialla con strisce bianche.
Se elenchi due cose appartenenti alla stessa persona dovresti usare la proposizione articolata o in entrambi i casi o per nessuno dei due, ergo “dai capelli [...] e dalla giacca” o magari “con i capelli [...] e una giacca” (“e una giacca” può sottintendere di nuovo il “con” senza problemi, non può sottintendere il “dai” perché non avrebbe senso, e quindi non è sorretta da nulla)
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
I tre si voltarono verso il giovane, cercando di capire chi fosse.
«Non... mi riconoscete?» chiese interdetto.
Chiese chi? Ci vuole un “questi” o un “lui” perché intanto il soggetto è cambiato
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Il canadese rimase a guardare il ragazzo sconcertato.
Chi è sconcertato? Se è il ragazzo, è giusto così, se è il canadese, ci vuole una virgola dopo “ragazzo”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
fino al gomito «No, cavolo!
Manca il punto dopo “gomito”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«È tutto da rifare. Tutto!» digitò alcuni comandi e poi premette un tasto appena più grande degli altri.
Non cambia niente ai fini pratici, ma visto che eri stretto di caratteri, “poi” potevi beatamente ometterlo
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Ma... che diavolo...»
Non dovrebbe essere “che diavolo...?”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Aurora si allontanò insieme al detective e il canadese.
“al canadese”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Il detective si guardò intorno «Dove sono le telecamere?»
Manca il punto dopo “intorno”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
insistette l'investifatore.
Refuso: “investigatore”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
La loro versione era suffragiata dalle telecamere:
“suffragata”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Quello che era accaduto non aveva senso, e fu presto evidente che nessun agente volle rischiare il posto per scrivere un rapporto che non aveva senso.
Direi “voleva rischiare”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Olaf Rufos» rispose il canadese. Gli altri fecero segno di continuare.
«Lavoro in una segheria. Ero qui in vacanza.»
Perché a capo? È sempre lui che parla
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Io resto dell'idea che dovremmo dimenticarcene. Però...» dalla giacca estrasse un DVD.
Se scrivi DVD tutto maiuscolo, che è in effetti più corretto, dovresti farlo sempre. La volta prima era tutto in minuscolo
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Aurora sospirò «Tutto
Manca il punto a “sospirò”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
affrancatura d'oltre oceano...
“oltreoceano” attaccato
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
costatò.
Meglio “constatò”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Trovò strano che su una lettera di oltre un secolo fa ci fosse il suo nome.
“un secolo prima”. “fa” va bene quando lo dice lei nel discorso diretto, perché si riferisce al suo qui e ora, ma per il narratore la cosa è diversa, “fa” sarebbe “un secolo prima del momento in cui io narratore sto scrivendo questa frase (che non è il momento in cui si è svolta l’azione)”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Nonostante il proposito di dimenticare tutto, i pensieri non gli avevano dato tregua e il mattino
Direi “al mattino”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Pronto?» boffonchiò con uno sbadiglio.
Refuso: “bofonchiò”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«E quale di grazia?»
Metterei una virgola dopo “quale”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Accetto che sta succedendo qualcosa a cui devo venire a capo»
Si viene a capo “di” non “a” qualcosa
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
qualche gaffes.
“gaffe”
È una parola usata nel linguaggio italiano a tutti gli effetti, non usa il plurale della lingua di provenienza, ma poi, anche se l’usasse, qui va comunque al singolare :-)
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Come se segnalasse dove sono stati aperti varchi temporale.»
Refuso: “temporali”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Il ragazzo vestito di giallo entrò sbattendo la porta nel locale,
Io direi “entrò nel locale sbattendo la porta”, sia perché suona meglio, sia perché è la corretta sequenza degli eventi, prima entra e poi sbatte la porta, se la sbatte prima di entrare resta fuori
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Questa lettera.» Mostrò un foglio di carta spiegazzata,
Ha più senso che sia “spiegazzato” il foglio
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Calma, calma» disse Luck
Manca il punto dopo “Luck”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Poi al ragazzo «Chi ci ha ucciso l'altra mattina.»
Qui ci vogliono i due punti dopo “ragazzo”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
lo disse come se fosse una cosa di poco conto.
“fosse stata”, hai cambiato tempo
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Un te futuro?»
«E quelli che sono morti?» la precedette l'investigatore «Sono versioni future di noi?»
Precedette chi? Aurora? Ma non è Aurora ad aver appena fatto una domanda? Quindi come l’avrebbe preceduta se ha parlato dopo di lei? ^__^;
In ogni caso, manca il punto a “investigatore”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
una raffica di mitra spaccò le vetrine del locale.
Trattandosi di vetrine userei “frantumò” o “infranse”
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
confermò il giallo
Manca il punto
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
«Non lo so...» Aurora scosse la testa spaventata.
Serve una virgola dopo “testa”, se no è la testa ad essere spaventata ^__^;
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
le ricordò l'investigatore
Manca il punto
CITAZIONE (reiuky @ 8/11/2014, 12:40)
Olaf prese un paletto delle transenna,
Refuso, non so se “della” o “transenne”
--
Il giallo è il nero di Bloodfairy
Specifiche: titolo richiamato correttamente nel racconto e sigla presente e funzionale, OK
Forma: Ci sono delle cose da sistemare, alcune correzioni formali e qualche ripetizione (ho segnalato la più “fastidiosa” ma in effetti ce ne sarebbe qualcun’altra), comunque buona nel complesso. Però vorrei capire perché il fantasma parla a volte senza punteggiatura finale (perfino senza interrogativi) e a volte con (una volta ne usi addirittura tre di interrogativi), e come mai le À le accenti correttamente e le È È e la Ò le apostrofi. :-?
Stile: il testo è fluido e si legge con molto piacere, ha la giusta dose di suspense e ironia ben miscelate, e come nel caso del racconto di Willow appare come una variante divertente, ma non strettamente umoristica, di una ghost story.
Trama: piuttosto originale (OK, in realtà ho scritto un racconto con premesse simili tempo fa, a parte che non c’entrava col te o la rivendita di appartamenti, ma visto che l’hanno letto in due finora non fa testo alcuno :-D) e ben gestita, ma mi ha lasciato qualche dubbio sul finale: non mi è chiaro perché mischiare due tipi di tè per ottenere del tè nero, né perché lo spettro si convinca di star bevendo del tè Peckoe (hai scritto pecko ma a me risulta ci sia la e finale) solo perché il tè è scuro, visto che il peckoe è UN tè nero (e peraltro in foglie, non in filtri) e non tè nero in generale. Non è una cosa che influisca granché sulla vicenda, ma lascia qualche dubbio.
Ambientazione: tutto considerato penso avresti potuto sfruttare di più la casa infestata per lasciarti andare a qualche descrizione d’atmosfera. Non era necessario, ed è parzialmente giustificata la sua assenza dal fatto che in concreto il protagonista sia quasi sempre al buio, ma sarebbe stato un di più che poteva solo migliorare il risultato.
Personaggi: mi piace la caratterizzazione del protagonista, che è anche quasi l’unico personaggio (il fantasma antagonista è giustamente bidimensionale, reitera le proprie azioni e si comporta, come è giusto che sia, da fantasma), anche se sono poco convinto di alcuni passaggi iniziali, nei quali sembra quasi che lui non abbia mai davvero incontrato un fantasma (vedi come si giustifica davanti al capo, quasi fosse al suo primo incarico, e come reagisce inizialmente incontrando lo spettro), quando poi viene fuori che lo fa pressoché di continuo e sempre con successo. Tenterei di aggiustare il tiro in quei punti.
Conclusione: Anche al netto di quanto sopra, ho trovato il racconto molto buono e godibile. Migliorabile sicuramente, ma poche cose al mondo non lo sono, ma davvero di piacevole lettura, e con un ottimo finale (in realtà per me avresti anche potuto chiuderlo al “Sono solo inglese” e avrebbe funzionato benissimo lo stesso, il resto è pressoché scontato, ma anche l’epilogo non appare forzato o superfluo, e quindi ci può stare).
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Ben Covent arrivò negli uffici della D.I.M.P a pomeriggio inoltrato.
Perché non c’è un punto anche dopo la P?
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Il corridoio era deserto e non fosse stato per il ticchettio smorzato di dita agili sui tasti di un computer, avrebbe definito quel posto abbandonato.
Hai chiuso un inciso che non avevi mai aperto, devi aggiungere una virgola prima di “non fosse”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Una ragazza in minigonna gli andò incontro sorridendo, Ben le rivolse il più smagliante dei sorrisi.
Metterei punto o almeno punto e virgola dopo “sorridendo”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
La seguì e mentre gli dava le spalle, gettava uno sguardo alle gambe sode e abbronzate, senza tralasciare il fondoschiena che magistralmente gli agitava davanti agli occhi, stuzzicando il suo appetito.
Serve una virgola prima di “mentre” (anche qui inciso chiuso e mai aperto), e dovrebbe essere “gettò” (“mentre” introduce l’azione in corso che è “gli dava le spalle”, quindi a fronte ci va un’azione fatta e finita, a meno che tu non la renda a sua volta progressiva, es. “gettava ogni tanto uno sguardo”)
Per evitare ambiguità della frase, aggiungerei “lei” dopo “mentre”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
D'altra parte i quadri lugubri appesi alle pareti e il velo di polvere adagiato sulle foglie di plastica delle piante finte, non erano certo uno spettacolo più interessante.
Serve una virgola dopo “parte”, mentre quella dopo “finte” va tolta perché sta in mezzo tra soggetto e predicato (in alternativa potresti aggiungerne una dopo “polvere” e trasformare “adagiato [...] finte” in un inciso)
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«Ben»
Manca il punto
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«Vado subito al punto Ben.
Così pare che vada al “punto Ben”, dopo “punto” serve una virgola
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
quando nessuno voleva comprarle e se c'erano entità poco raccomandabili, chiamavano lui per fare pulizia;
Prima di “c’erano” serve una virgola (anche questo è un inciso orfano di apertura)
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Così la DIMP era divenuta irrinunciabile realtà, sia per lui che per loro.
Prima “D.I.M.P.” era puntato, perché ora non più?
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«Sono già stato pagato» rassicurò.
Direi “lo rassicurò”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
E cosa poteva rispondere? Mosse la torcia, diffondendo la luce da ogni parte per scorgere chi avesse parlato. Naturalmente non trovò nulla. Non sapeva neanche dire da dove arrivasse la voce, sembrava giungere da ogni parte.
Occhio alla ripetizione di “da ogni parte”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Dal tono indispettito, Ben avrebbe giurato che era un fantasma donna, assomigliava alla sua ex.
Metterei punto e virgola o punto dopo “donna”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Innervosito da quell'inatteso botta e risposta, sbottò:
«La tua casa
Non si va a capo dopo i due punti
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
suscettibile e fotofobico!
“fotofobo”, “fotofobico” non è chi soffre di fotofobia ma qualcosa di relativo alla fotofobia (es. “un comportamento fotofobico")
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Se diceva di no,
“avesse detto”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«E ADESSO? SONO UGUALMENTE BELLA?»
Ti sei ispirata a un fantasma giapponese? :-)
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
nei quali l'uomo sentì di poter annegare, se solo glielo avesse lasciato fare.
Se solo le avesse lasciato fare cosa? :-?
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
La kuchisake-onna, donna dalla bocca spaccata,
Sì, decisamente ^__^
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
MONTE DELL'IMPERATORE »
Spazio di troppo
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Ben fu su punto di mettersi a saltare
Refuso, “sul”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«TE' GIALLO?» Gli fece eco.
“gli” minuscolo
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
come vi fosse accesa una luce.
“vi si fosse”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
gli domandò:
«E COSI' SONO BELLA?»
Non si va a capo dopo i due punti
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
un piccolo perno ,
Spazio di troppo
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
La guardò reclinare il capo all'indietro, sospirare con la sua faccia tumefatta, gli occhi neri sfavillavano come stelle nel cielo notturno.
Metterei punto o punto e virgola dopo “tumefatta”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
«Ah... grazie!» Mormorò l'uomo, tirando un sospiro di sollievo.
“mormorò” minuscolo
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Lei riprese le sue belle sembianze ed esplose in una risata cristallina. Prese un secondo contenitore
Il soggetto di “Prese” è ancora “Lei”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Dopo qualche minuto, da giallo, la bevanda divenne scura, quasi nera.
“gialla”
CITAZIONE (Bloodfairy @ 8/11/2014, 18:48)
Alzò lo sguardo attonito e soddisfatto su di lui: «TU SEI UN MAGO»
Dopo “lui” ci va il punto, non i due punti: il narrato non introduce il dialogo
***
Classifica
Il giallo è il nero – Bloodfairy
Rebbi di sangue – Ceranu
Moto perpetuo – Willow78
Il giallo è il nero – Reiuky
Moto perpetuo – Tonylamuerte
Moto perpetuo – Shanda06
CITAZIONE (shanda06 @ 9/11/2014, 16:44)
Detartraggio: direi più detartrasi.
Tendenzialmente direi "detartrasi" pure io, anche perché è un termine che per ragioni varie sento di continuo, ma pare sia più corretto "detartraggio", o almeno così si trova nei dizionari medici. ^__^
Grazie di voto e commento