Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Scannatoio Marzo 2018, Siamo tutti equilibristi che camminano sopra un filo...

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view post Posted on 19/3/2018, 18:32

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Ciao Reiuky, sono d'accordo anch'io sul dare altri tre giorni a Incantatore Incompleto (chissà che opera incredibile verrà fuori...chi insegna impara due volte e acquista una notevole autodisciplina).
 
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Gian de Steja
view post Posted on 19/3/2018, 21:44




CITAZIONE
Se gli altri sono d'accordo, ti do altri tre giorni. Ragazzi che dite? Glieli diamo tre giorni?

Ma certo che sì!
 
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view post Posted on 20/3/2018, 00:18
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Apprendista stregone

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Grazie ragazzi! Così riesco a reimpostare il racconto come si deve e a inserire il punto di vista dell’altro personaggio!

Siete magnifici, vi adoro.... :p091:

E adesso al lavoro! Mi si prospettano stupende notti di scrittura creativa!!! :woot:
 
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view post Posted on 21/3/2018, 23:31
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Buonanotte, mamma.

Controllo l’ora sul mio orologio da polso. Mezzanotte e otto minuti. Bene, ho tutto il tempo per prepararmi. Entro in camera mia e mi siedo sul letto, lasciando la porta aperta. Nessuno mi disturberà. Papà e Lorena sono a Riccione, a festeggiare la loro seconda luna di miele. Ma come si fa ad andare in Riviera con la moglie? È come andare all’Oktoberfest portandosi da casa una lattina di Peroni.
Chiara è uscita come tutte le sere, da un mese a questa parte, con quell’idiota di Luca. Sarà alla festa di Emma a divertirsi come una scema o a scoparselo da qualche parte. Ha già cambiato cinque ragazzi in due anni: complimenti!
Chiara e papà sono dei mostri senza cuore.
Non li capisco.
Sono tre anni che la mamma è morta e sembra che a nessuno di loro importi più niente. L’hanno dimenticata, è come se l’avessero cancellata dalla memoria.
Quando mia sorella incomincia a dirmi: « Ma Christian, anche a me manca moltissimo la mamma, ma bisogna andare avanti, la vita continua…» bla, bla, bla, la strozzerei.
Balle!
Ci credo che per lei la vita continua. Ha subito legato con Lorena e adesso vanno d’amore e d’accordo: le fa fare tutto quello che vuole.
Io invece continuo a considerarla un’ospite capitata per caso in casa nostra. Non è cattiva e non è neppure antipatica. In più possiede una carica di vitalità che a volte, mancava alla mamma.
Ma non è la mia mamma.
Getto un’occhiata alla sveglia sul comodino: mezzanotte e dodici. Finalmente! Tra pochi minuti finalmente potrò vederla e, soprattutto, sentirla.
“Volete sapere se in casa vostra si celano fantasmi? Volete vedere il loro aspetto e sentire la loro voce? La nostra app vi permetterà di avere un’esperienza da vero ghostbuster.”
Tutte balle!
Ho dovuto lavorare duramente sui dati di sistema per trasformare questo software per bambini in qualcosa di concreto! Ma ora ho in mano quello che volevo.
Avere un’esperienza da cacciatore di fantasmi non mi entusiasma per niente, ma vedere e sentire la mamma sì. Lo so che lei è rimasta qui in questa casa, so che non mi ha mai abbandonato. Dopo mezzanotte e mezza si manifesta quasi sempre in camera mia: un alone traslucido, dalle vaghe sembianze di una donna che si siede sul mio letto e cerca di comunicarmi qualcosa gesticolando lentamente. Ma io non riesco a capirla. Stasera finalmente sentirò di nuovo la sua voce. Non sto più nella pelle.
Afferro il mio smartphone, mi siedo a gambe incrociate sul letto, mi appoggio con la schiena contro la testata e inserisco la modalità radar, nel caso la mamma decida di apparire in qualche altro locale della casa. Svuoto, con pochi rapidi sorsi, metà della lattina di birra posata sul mio comodino e chiudo gli occhi, ruttando rumorosamente. Se la mamma fosse ancora viva, e mi avesse sentito, si sarebbe incazzata di brutto! Non pensavo che le sue urla mi sarebbero mancate così tanto. E pensare che, quando ero piccolo, l’ho anche trattata male: sono stato proprio...

—— —— ——

Un cretino! Il mio adorato fratello gemello, è proprio un cretino! È di nuovo rimasto chiuso in casa come un eremita. L’ho invitato, o meglio, pregato di venire con me a questa festa e lui, invece di ringraziarmi e accompagnarmi, mi ha guardato con quella sua perenne aria triste e mi ha risposto: «No grazie, sorellina. Non ho voglia di vedere gli amici. Salutameli e divertiti.»
Ma dico io, si può essere più scemi di così? È ancora in lutto per la mamma. Pensa di farla resuscitare comportandosi così?
Anche a me manca tantissimo, quando ci penso provo un dispiacere tale che mi metterei a piangere fino a domani. Ma ho deciso di continuare a vivere, di combattere questa disgrazia frequentando gli amici, di farmi coccolare dal loro calore e ubriacare dal loro entusiasmo, e poi... c’è Luca! Da quando l’ho conosciuto posso perfino credere che la vita non è stata bastarda con me fino in fondo, che posso ancora essere felice, nonostante tutto.
Mio fratello invece vede sempre tutto nero, sempre triste o incazzato con il mondo. Spero solo che con il tempo ritorni ad essere il Christian di un tempo.
A proposito di Luca ecco che arriva, con due bicchieri in mano. Gliene rubo uno e lo vuoto con veloci sorsate. Accidenti se picchia! Ma cosa ci ha messo dentro? Petrolio? Rido come un’oca, mentre la testa si fa leggera. Ma che...

—- —- —-

«Ma che cazzo...»
Un fastidioso bip-bip mi risveglia bruscamente. Merda! Mi sono addormentato senza accorgermene! Per fortuna ho modificato l’app per segnalare le anomalie del campo magnetico casalingo anche con un allarme sonoro. Guardo lo schermo e mi rendo conto che la variazione di campo si sta verificando in sala. Col cuore in gola salto giù dal letto e mi precipito in direzione del segnale. Entro in salotto, stringendo il mio smartphone come se fosse la cosa più preziosa del mondo e la vedo. Una forma traslucida, che appare e scompare, come se facesse fatica a rimanere in questo piano di esistenza. Premo con le dita tremanti i tasti video e voice sullo schermo e alzo lo smartphone davanti a me. La telecamera riprende una ragazzina obesa, avvolta in un alone rosso. Capelli corti e neri, viso paffutello, naso aquilino, le guance martoriate dall’acne.
«Beatrice?» mormoro con un filo di voce. «Ma cosa…»
Beatrice scuote la testa come se volesse schiarirsi le idee, poi mi fissa con i suoi occhi porcini.
«Quale onore! Ricordi persino il mio nome!»
La voce che esce dal microfono del mio Samsung è carica di risentimento. Non promette nulla di buono.
Indietreggio su gambe molli come stringhe dì liquirizia, fino a che non sento la schiena che sbatte contro la parete dietro di me. Questa app funziona oltre le mie più rosee aspettative e mi sta facendo parlare con una mia amica morta due anni fa.
Sembra incazzata nera.
Non ho mai avuto tanta eccitazione e contemporaneamente tanta paura in vita mia.
«Ti ricordi di come mi chiamavi? Ti ricordi tutti gli scherzi crudeli che mi hai fatto? Tanto ero solo una lurida grassona brufolosa, vero?»
Beatrice si avvicina ringhiando e mostrando i denti. I suoi occhi ora sono pozzi di brace, resi terribili da lampi di una rabbia mai sopita.
«Quando ero viva non capivo perché ti comportavi così, ora invece capisco tutto. Dovevi lenire il tuo dolore facendo soffrire qualcuno più di te e chi hai scelto? Beatrice Carlini, la cicciona della scuola, il sacco di merda ambulante, il cesso inchiavabile, la persona più debole e indifesa della classe. Dannato bastardo!»
«Ma, Bea… ascoltami. È vero, ho detto qualche battutina, ti ho fatto qualche scherzo innocente ma non…»
«Battutina? Scherzo innocente? Mi hai creato il deserto intorno! Zero inviti alle feste, nessuno che voleva parlare con me. Tutti i tuoi amici che mi prendevano per il culo e mi sfottevano. Sai come può sentirsi una ragazzina rifiutata da tutti? Tu non hai idea di quanti pianti, quanto dolore ho patito per colpa tua. Il suicidio mi è sembrata l’unica, sensata, via di fuga. Mi hai fatto morire a soli quindici anni! Grazie infinite Christian!»
Deglutisco a vuoto mentre cerco di pensare a una via di fuga. Osservo la porta d’ingresso alle sue spalle. Se riesco ad uscire da qui, dubito riesca a seguirmi. Mai sentito parlare di fantasmi che inseguono le loro vittime per strada…
Beatrice si ferma. I suoi occhi fissano il vuoto, come se stesse cercando di capire qualcosa. Poi, con un ghigno malevolo, alza il braccio e ruota la mano destra come a chiudere un immaginario rubinetto.
Clack! Clack! Clack!
Il chiavistello della porta gira per tre volte, tagliandomi ogni via di fuga.
«No, mio caro, non andrai da nessuna parte. Il tuo inferno comincia adesso.» sibila, puntando il dito contro la libreria.
Meraviglioso! Questa grandissima troia riesce anche a leggermi nel pensiero. Mi volto di scatto, nella direzione in cui Beatrice ha puntato il dito e il mio respiro affannato si blocca a metà. I libri, sembrano dotati di vita propria. Si staccano dagli scaffali e tremando vistosamente, rimangono sospesi in aria, come sostenuti da mani invisibili.
Osservo con gli occhi sgranati il muro di tomi che volteggia davanti a me. Un fremente stormo ai comandi di uno spirito vendicativo e crudele.
Dopo un istante, una pioggia di libri mi si avventa contro.
Schivo i primi due libri con inaspettata agilità, poi “Le grandi ricette” mi centra in pieno viso, facendomi cadere a terra.
Vorrei rialzarmi in piedi, ma il vocabolario di inglese mi colpisce alla bocca dello stomaco, con la forza di un pugno tirato da un picchiatore professionista. Cerco disperatamente di respirare, mentre mi rannicchio in posizione fetale, chiudendo gli occhi e proteggendomi la testa con le braccia. Mentre aspetto che la furia di Beatrice si plachi vengo colpito ai fianchi, alla testa, sulle gambe.
«Basta Beatrice! Per l’amor di Dio…»
«Basta? Cosa significa basta? Voglio portarti ad odiare la vita, come me l’hai fatta odiare tu.»
Dopo queste parole, inaspettatamente, la tempesta si placa e apro gli occhi per capire cosa succede. La stanza è nel disordine più totale. i libri sono ovunque: sul pavimento, sul divano, sui mobili. Il mio smartphone è per terra, a un paio di passi dalla mia posizione, in mezzo a “Vedere bene senza occhiali” e “L’ultimo mago”. Speriamo non si sia rotto. Allungo la mano per prenderlo, quando una gracchiante voce proveniente dal microfono mi fa sobbalzare.
«Vediamo se ti piacerà ancora fare il cretino con i tuoi amici, dopo che ti avrò cavato gli occhi. Passerai il resto della tua inutile vita immerso nel buio e nella solitudine, come nel posto in cui mi trovo adesso per colpa tua!»
Mi giro di scatto e vedo due coltelli da cucina volare nella mia direzione.
Dovrei scappare, cercare di usare un libro per difendermi, ma i muscoli non reagiscono ai miei comandi. Rimango seduto per terra a fissare le lame che si avvicinano velocemente. Questa volta mi sa che...»

—- —- —-

«...Ci siamo. Ritengo abbastanza squallido perdere la mia verginità sul sedile di una Ford Focus, ma se voglio tenermi stretto Luca non posso fare la difficile. È già sopra di me e sta slacciandosi i jeans. Sto sollevando il bacino per sfilarmi la minigonna, quando un flash di luce bianca esplode nel mio cervello e lo vedo.
Vedo mio fratello rannicchiato per terra, che si copre la testa con le mani. Percepisco la sua paura, la sua impotenza, mentre viene colpito ripetutamente su tutto il corpo. Riemergo da quella visione boccheggiando e allontano, con entrambe le mani, Luca lontano da me.
«Togliti subito! Devo andare via!» grido, spingendo luca sul sedile di fianco al mio.
«Andare dove?» risponde luca guardandomi con aria interrogativa.
«Senti non posso spiegarti, ma ho avuto una visione e devo correre da mio fratello. È in pericolo!»
Luca mi guarda stranito, come se si fosse improvvisamente reso conto di stare parlando con un alieno.
«Ti chiamo domani ok? Buona notte, amore.» lo saluto, baciandolo frettolosamente sulle labbra. Apro la portiera e scendo dalla macchina, correndo verso il motorino parcheggiato poco distante.
Ho appena estratto le chiavi dalla borsetta, quando Luca mi afferra per un braccio, costringendomi a girarmi.
«Che cazzo hai intenzione di fare?» mi urla contro, stringendomi il bicipite sino a farmi male.
«Mi sono fatto un culo così per farmi prestare la macchina da mio padre, e tu te ne vieni fuori con questa scusa assurda? Ora torniamo in macchina e me la dai senza fare storie, chiaro?»
»E se io non volessi?»
Lo schiaffo mi coglie di sorpresa. Due lacrime sgorgano dai miei occhi, mentre mi tocco, incredula, la guancia con una mano.
Mi avvicino a Luca e sollevo di scatto il ginocchio, colpendolo al basso ventre. Esulto dentro di me quando strabuzza gli occhi, si porta le mani sull’inguine e cade in ginocchio, mugolando come un cane.
«Vai a scoparti tua madre, coglione.» sibilo tra i denti mentre salgo sul sellino del mio scooter. Spero solo che non sia...

—- —- —-

...Troppo tardi. Non riuscirò mai a evitarle. Questa volta sono fottuto. Improvvisamente sento Beatrice gridare, mentre i due coltelli fremono per qualche istante a mezz’aria per poi cadere a terra.
Con le ultime forze rimaste afferro lo smartphone e lo agito di fronte a me, cercando di inquadrare lo spazio che ho davanti. Ma cosa sta succedendo?
Beatrice è finita alla mia destra, il viso deformato da una espressione di dolore, mentre con entrambe le mani si tappa le orecchie; la bocca è spalancata in un urlo muto. Dietro di lei una forma più grande, ammantata di luce, le sta stringendo il cranio con entrambe le mani. Riconoscerei quella figura ovunque: i lunghi capelli neri, il neo sulla guancia sinistra, lo sguardo dolce, leggermente increspato da un’espressione risentita, proprio quella che assumeva quando mi sgridava.
«Giù le mani da mio figlio, anima dannata.»
Risentire la sua voce, dopo tanti anni, porta a galla lontani ricordi, che mi sfiorano il cuore con dolorose carezze. Immediatamente i miei occhi si inumidiscono.
Il fantasma di Beatrice scompare lentamente nel nulla, come un disegno sulla lavagna sotto i colpi del cancellino. Il velo di lacrime che ho davanti agli occhi mi impedisce di vedere correttamente, per cui lo asciugo con il dorso della mano, deglutisco a fatica un groppo di commozione e finalmente riesco a balbettare un «Mamma:sei proprio tu?»
La fisso per qualche secondo attraverso lo schermo dello smartphone poi, come un bambino che si è smarrito nella folla, le corro incontro a braccia aperte per godermi un abbraccio rassicurante. Purtroppo il movimento appena compiuto allontana lo schermo del telefonino dal mio viso impedendomi di vederla, e mi ritrovo a correre verso il nulla come un deficiente.
«Christian, abbiamo poco tempo: potrebbero arrivare.» il microfono mi trasmette la sua voce decisa, mentre un brivido mi percorre come una scossa elettrica.
«Potrebbero arrivare... chi?» le dico, mentre, agitando il mio Samsung, riesco ad inquadrarla di nuovo.
«Il tuo smartphone è visibile nell’altromondo come un faro nella notte, e sta indicando la tua posizione a qualunque entità ci sia nei dintorni. Stammi bene a sentire...»
«Non me ne frega niente! Io e te affronteremo tutti i fantasmi del mondo e rimarremo sempre insieme!»
«È proprio questo il problema, tesoro. Io non posso più rimanere con te, Devi lasciarmi andare.»
Quest’ultima frase mi colpisce come il montante di un pugile. Rimango interdetto, il telefono davanti al mio viso, il respiro troncato a metà.
«Ma perché dici questo, mamma? Cosa c’è che non va? Io...»
« Il tuo dolore, le tue lacrime, la tua sofferenza mi impediscono di lasciare queste mura. la tua cocciutaggine nel credere che io faccia ancora parte della tua vita è così forte, che ha minato il delicato equilibrio che stabilisce la linea di demarcazione tra questo e l’altro mondo. La tua amarezza, il tuo atteggiamento, mi tengono ancorata qui...»
«E non sei contenta? Puoi vederci, sentirci. Puoi stare ad ascoltare quello che ci è capitato durante la giornata. È come se tu fossi ancora viva!»
Mamma rimane in silenzio a guardarmi. Nei suoi occhi leggo una tristezza che mi spezza il cuore.
«Ma io no sono viva! Non posso toccarvi, abbracciarvi, baciarvi. Sono in mezzo a voi, sempre, ma nessuno mi vede o mi rivolge la parola. Tu non sai quanto mi faccia star male il non poter parlare con voi, non poter partecipare alla vostra gioia, consolarvi nei momenti bui. Christian se mi vuoi bene, devi rinunciare a me.»
«Rinunciare a te?», la mia risata riecheggia beffarda nella stanza. «Come hanno fatto Chiara e papà? A quei due non frega niente di nessuno! Appena te ne sei andata, hanno subito trovato qualcuno con cui sostituirti.»
«Non è così. Il dolore che avevano dentro era così grande che si sono aggrappati disperatamente alla prima persona che ha dimostrato amore nei loro confronti. A papà è andata bene e ha trovato in Lorena una brava persona, che lo fa sentire di nuovo integro, come uomo e come padre. Chiara invece è ancora troppo giovane e sceglie con troppa leggerezza a chi donare il suo amore. Per questo non ha ancora trovato la persona giusta per lei.»
«E cosa dovrei fare? Dovrei andare in giro felice e contento? Amare la vita dopo quello che mi ha tolto?» ribatto prontamente, mentre due lacrime vigliacche mi scivolano lungo le guance.
«Non riesci a capirlo? Papà e Chiara, donando amore hanno ricevuto in cambio amore, un sentimento fortissimo che li aiuta ad andare avanti, che gli permette di curare la ferita che la mia morte ha causato in loro. Hanno riempito con l’amore il vuoto che avevano nel cuore. Tu sei andato in giro carico di rabbia e odio verso il mondo e che cosa hai ottenuto?»
«Ma mamma, non voglio dimenticarti...»
«Non devi dimenticarmi, tesoro mio.» mi risponde con la voce carica di dolcezza. «Devi solo smettere di desiderare che io possa rimanere sempre con te. Io non faccio più parte di questo mondo. Lasciami raggiungere la luce e la pace eterna. Non puoi tenermi imprigionata in casa, contro la mia volontà per soddisfare il tuo egoismo.»
Le sue parole mi colpiscono con la forza di un maglio e vengo sommerso da una valanga di emozioni contrastanti.
Rifletto sul mio egoismo che fa soffrire la mamma, penso a Beatrice, vittima sacrificale del mio odio verso il mondo, ai miei amici, a mia sorella, a papà, che ho allontanato dalla mia quotidianità ritenendoli indegni di capire la mia disperazione.
Sono proprio uno stronzo!
«Cosa devo fare per mandarti via?» chiedo con un filo di voce.
«Ti basta rinunciare a me. Chiedermi di lasciare questo mondo e di dirigermi verso la luce, penso che possa bastare.»
Con un profondo sospiro spengo il cell. Mi inginocchio e stringo i pugni mentre le parole mi escono a fatica dalle labbra.
«Mamma, ti ordino di...»

—- —- —-

«...Ti ordino di aprirti, maledetta porta!»
Si è pure chiuso dentro, ma che cosa ha nel cervello mio fratello? Segatura?
Spalanco la porta e mi ritrovo davanti ad uno spettacolo incredibile. Non ho mai visto un casino simile! La sala d’entrata è piena di libri sparsi per ogni dove e mio fratello è inginocchiato per terra, le braccia abbandonate lungo i fianchi, il viso rigato di lacrime.
«Christian, che cazzo è successo? Si può sapere...»
Mio fratello si gira, mi fissa con viso inespressivo, gli occhi gonfi di pianto. Si alza lentamente e barcolla verso di me come un ubriaco, allargando le braccia.
«Chiara, non chiedermi niente. Abbracciami ti prego.»
«Chri, stai bene? Ti ho visto in pericolo, ho avuto tanta paura...»
Mio fratello non risponde e mi abbraccia, stringendomi fino quasi a farmi male. Sprofonda il viso nei miei capelli alla base del collo e, dopo aver tirato su col naso, comincia a fare un discorso senza senso.
«La mamma, soffriva perché io... allora l’ho fatta andare... ho ripristinato l’equilibrio... ora non la vedremo mai più...»
Le sue parole si trasformano in un acuto mugolio, poi scoppia in un pianto disperato. Non ho mai sentito mio fratello piangere così. I suoi singhiozzi mi sciolgono il cuore e liberano tutta la tensione che ho accumulato nel corso della serata.
Per un attimo mi balena davanti l’immagine di quel cretino di Luca.
Lo stringo forte a mia volta e piango con lui.

—- —- —-

Ho chiesto a Chiara di non chiedermi nulla. Le ho detto che avevo bisogno di metabolizzare quello che era successo e che le avrei spiegato tutto nei prossimi giorni. Mi ha sorriso annuendo col capo e mi ha aiutato a mettere a posto il casino che c’era in sala. Questo suo modo di starmi vicino mi ha fatto ritornare bambino, quando la mamma, esasperata dal disordine imperante in camera mia, minacciava di non farmi uscire di casa finché non avessi messo a posto tutto. Allora mi mettevo a piangere, finché mia sorella non entrava in camera e mi dava una mano a rimettere ordine.
Ora sono le quattro e sono stanco morto. Non vedo l’ora di mettermi a letto.
Domani chiamerò Davide e Fra e gli chiederò se hanno voglia di venire al mare con me e con Chiara. Ho bisogno della loro compagnia e della loro amicizia se voglio iniziare a superare questo brutto momento.
Solo ora sto iniziando a realizzare che la mamma se n’è andata via per sempre, e non posso sperare di colmare con le mie sole forze questo vuoto che ho nel cuore. Domani mattina telefonerò a papà. Ho deciso di cancellare, con un colpo di spugna, tre anni di litigi e incomprensioni e voglio provare a costruire un rapporto maturo e amichevole con Lorena. Ha sempre cercato di legare con me e l’ho sempre respinta. Da domani proverò ad aprirmi anche con lei.
Non sarà facile tornare a vivere dopo questi tre anni d’inferno, ma ce la metterò tutta.
Accendo la luce in camera mia e rimango di sasso. Dalla finestra, lasciata aperta, fa il suo ingresso una piuma, lunga una trentina di centimetri, completamente bianca, che volteggiando lentamente si posa sul letto. Sembra la piuma dell’ala di un angelo. Mi precipito verso la finestra e alzo istintivamente lo sguardo verso l’alto, ma l’unica cosa che riesco a vedere è un cielo pieno di stelle. Chiudo gli occhi e inspiro profondamente l’aria mattutina. Mi piace pensare che quella candida piuma sia l’ultimo regalo della mia mamma e mi piace credere che la folata di vento che mi sta scompigliando i capelli, sia una sua carezza. Buonanotte mamma. Buonanotte ovunque tu sia.
 
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view post Posted on 22/3/2018, 10:54
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Co-moderatore dello skannatoio
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Perfetto. Diamo il via alla fase di lettura e commenti. Avete tempo fino al 5 aprile (nota, lo skannatoio di Arpile inizierà regolarmente. Mi scuso con WP per la sovrapposizione) per commentare e postare le classifiche. :)
 
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view post Posted on 22/3/2018, 14:29
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Milena Vallero

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Ciao ragazzi,
ecco qui i miei commenti:

Shanda - Falsa eternità

Ciao Shanda, quanto tempo! Sono felice di ritrovarti su queste sponde. Sono felice anche di ritrovare il tuo mondo, il tuo stile inconfondibile.
Questo tuo è un racconto che ho apprezzato non poco. Ha un che di onirico, caratteristica piuttosto comune nei tuoi lavori ma che qui è in qualche modo accentuata e, a mio avviso, azzeccata per la storia che racconti.
Io rimango sempre basita dalla tua fervida immaginazione; scrivi moltissimo, eppure ogni volta riesci a creare e ricreare luoghi e personaggi sempre nuovi, sempre originali (e a volte inquietanti, ma non è il caso di questo racconto in particolare). Un'altra caratteristica del tuo scrivere, che ritrovo anche qui, riguarda la particolarità per cui quando tu ci proponi un racconto è come se tutti i mondi di cui tu ci parli esistessero realmente, da qualche parte, magari in un universo parallelo (per certi versi ti vedo come la tua protagonista, Bayrmo: "un mondo che la mia mente ha creato da poco"), mondi immensi e variegati di cui tu ci mostri qualche istantanea: come se noi, nei tuoi racconti, leggessimo capitoli presi a caso da tomi dello spessore del Signore degli Anelli, come se noi conoscessimo già ogni retroscena (già solo per il fatto di usare sempre l'articolo determinativo). Questo è n metodo di scrittura che spesso confonde, perché il lettore si sente come arretrato, come uno zoppo che cerchi di star dietro a Usain Bolt. Ma è anche uno stile evocativo, enigmatico, che personalmente ti ho sempre invidiato.
Mi piace la metafora del ponte di vetro, come dimostrazione di bellezza e fragilità.
Qualche appunto che potrei farti riguarda i punti di vista: nella prima parte essi passano da un personaggio all'altro senza avvisaglie, quindi il lettore può rimanere un po' confuso; ci sono inoltre altri punti poco chiari, ad esempio quando descrivi la scena in cui il bibliotecario lancia la piuma che poi si riattacca al corpo dell'animale sacro: si può capire rileggendola ma sarebbe meglio spiegare più accuratamente gli eventi. C'è inoltre qualche ripetizione, ma niente di particolarmente grave ;-)
Insomma, per farla breve un bel lavoro, specifiche secondo me azzeccate in pieno e buona esecuzione. Brava!

Gian de Steja - Una giornata sbagliata
Ciao Gian!
Simpatico il tuo racconto. Molto corto, il che di per sé non sarebbe un problema, a me piacciono i racconti brevi, quelli che con pochissime parole lasciano comunque il segno.
Però questo caso particolare mi suona come un'occasione mancata. Mi spiego. L'idea c'è, ma secondo me gestita non nel migliore dei modi; più che un racconto sembra quasi una barzelletta (humor molto black, ok, ma sempre humor). Se già solamente, invece di dividerlo drasticamente in due parti (che sembrano tra l'altro scritte da due persone diverse, tanto è differente lo stile) avessi fatto una sorta di montaggio alternato tra i due punti di vista (vediamo Harry sull'albero, poi stacco con John che si avvicina, poi torniamo a Harry e scopriamo dell'apocalisse zombie, poi torniamo su John e magari iniziamo a temere il peggio, poi magari succede qualcosa per cui diciamo "no, dai, si salva" e infine di nuovo su John che spara... qualcosa così) il racconto avrebbe forse avuto un ritmo più incalzante; avremmo inoltre fatto in tempo ad affezionarci un pochino a Harry e la sua (sfigatissima) dipartita per mano del fratello avrebbe avuto su di noi un maggiore impatto. Questo ovviamente è un mio punto di vista...

White - Indovina cosa avviene a cena...

Ciao White!
Il racconto non è male, molto interessante soprattutto la parte finale, con questa roba macabra e un po' splatter dell'unione dei corpi dei due coniugi (un misto tra Frankenstein e Human Centipede :sick: ).
Quello che non mi ha entusiasmato è la prima parte: fin dall'inizio si capisce dove si va a parare, è chiaro che il fine ultimo dei Barone e della moglie è uccidere il Ministro. Le cose poi migliorano con la rivelazione (non del tutto inaspettata) che il Ministro già sapesse e si fosse preparato.
Il finale invece, come dicevo è interessante. Devastante, anche, e fortunatamente hai deciso che la coscienza della "cosa" verrà annientata...
Ci sono un paio di refusi qua e là ma niente di particolare. Per farla breve un racconto che si legge volentieri, anche se ho apprezzato maggiormente altri tuoi lavori.

Incantatore - Buonanotte, mamma

Ciao Incantatore!
Caspita, sono proprio contenta che alla fine ti sia stato concesso del tempo in più: il tuo è sicuramente il racconto che ho preferito in questo contest.
Si tratta di una storia triste e delicata, molto intima.
Da segnalare alcuni refusi, ma soprattutto un dettaglio: l'apparizione della mamma che salva Christian all'ultimo momento puzza un po' troppo di Deus ex Machina: fino a quel momento non l'abbiamo vista; da come scrivi sembra che la figura che lui vede a mezzanotte e che ha scambiato per la mamma sia la vendicativa Beatrice - poi dalle parole della mamma capiamo che così non è, bensì che lo smartphone del figlio funge da faro per le anime che quindi stanno arrivando a frotte, ma fino a quel momento quella è l'impressione che si ha (almeno, quella che ho avuto io); pensavo quindi che a salvarlo sarebbe stata la sorella, intervento di certo più difficile da gestire narrativamente visto che la porta di casa è chiusa a chiave; il fatto che invece arrivi la mamma sembra un po' come se volessi semplificare le cose. Ripeto, questa è l'impressione che ho avuto io, può darsi che sia sbagliata e altri commentatori magari diranno il contrario.
Inoltre la presenza della piuma mi sembra slegata dal contesto, quasi infilata a forza con l'obiettivo di centrare la coccarda ;)
Ma a parte questo, il racconto mi è davvero piaciuto. MI ha commosso e intenerito e mi ha anche spremuto un paio di lacrimucce... Bravissimo!

E infine, la classifica (sempre odiosa... uffa!)

1) Incantatore
2) Shanda
3) White
4) Gian
 
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view post Posted on 22/3/2018, 23:14
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Ciao Willow,

sono proprio contento di ritrovarti da “questa parte della barricata “. La tua assenza si è sentita e anche tanto. Di quel nutrito gruppo di abitue che si skannavano allegramente un paio di anni fa, è rimasto solo un manipolo di irriducibili (reiuky, White Pretorian, Shanda e il sottoscritto). Aspettando che ritornino tra noi CMT e Kaipirissima (forza, vi aspettiamo ad aprile) la tua apparizione in questo contest ha dato allla competizione un dolce tocco di ritorno al passato. Spero che ci terrai compagnia per tanti altri mesi.
Tornando al contest, voglio chiarire qualche tuo dubbio.
Avevo messo di fronte a Christian un avversario ben oltre le possibilità umane. Neanche la sorella sarebbe riuscito a salvarlo da uno spirito vendicativo. Avevo bisogno di un “salvatore” che avesse pari poteri e ho pensato alla mamma del ragazzo. Adesso che me lo fai notare mi accorgo che in effetti puzza un pò di Deus ex machina, ma non mi è venuto in mente altro modo per introdurre il personaggio della mamma ed eliminare la malefica Beatrice, preservando spazio per narrare il resto della storia.
La figura che si presenta a mezzanotte è proprio la mamma. Se si fosse trattato di Beatrice l’avrebbe attaccato sin dal primo incontro., visto l’odio che prova nei suoi confronti. Altro che sedersi tranquilla e gesticolare. :D
Per quanto riguarda la piuma... è esattamente come l’hai descritta tu! :1391975826.gif:
Uffa! Non vi si può nascondere nulla!! :lol:
Volevo ringraziarti per il commento e sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Il fatto poi, che tu abbia versato qualche lacrimuccia durante la lettura, mi lusinga oltre misura.
Ci vediamo più in là per i commenti al tuo racconto.
A più tardi... :1392239679.gif: :1392239679.gif: :1392239679.gif:
 
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view post Posted on 23/3/2018, 09:10
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Milena Vallero

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CITAZIONE (Incantatore Incompleto @ 22/3/2018, 23:14) 
Ciao Willow,

sono proprio contento di ritrovarti da “questa parte della barricata “. La tua assenza si è sentita e anche tanto. Di quel nutrito gruppo di abitue che si skannavano allegramente un paio di anni fa, è rimasto solo un manipolo di irriducibili (reiuky, White Pretorian, Shanda e il sottoscritto). Aspettando che ritornino tra noi CMT e Kaipirissima (forza, vi aspettiamo ad aprile) la tua apparizione in questo contest ha dato allla competizione un dolce tocco di ritorno al passato. Spero che ci terrai compagnia per tanti altri mesi.

Incantatore, grazie! Come sei dolce :wub: Anche io sono contenta di essere tornata... in realtà, come dicevo nel post di prenotazione, è l'ispirazione ad avermi un po' abbandonata, ultimamente... spero che ora torni a trovarmi, perché anche io vorrei essere back for good ;)

Tornando al contest, voglio chiarire qualche tuo dubbio.
Avevo messo di fronte a Christian un avversario ben oltre le possibilità umane. Neanche la sorella sarebbe riuscito a salvarlo da uno spirito vendicativo. Avevo bisogno di un “salvatore” che avesse pari poteri e ho pensato alla mamma del ragazzo. Adesso che me lo fai notare mi accorgo che in effetti puzza un pò di Deus ex machina, ma non mi è venuto in mente altro modo per introdurre il personaggio della mamma ed eliminare la malefica Beatrice, preservando spazio per narrare il resto della storia.
La figura che si presenta a mezzanotte è proprio la mamma. Se si fosse trattato di Beatrice l’avrebbe attaccato sin dal primo incontro., visto l’odio che prova nei suoi confronti. Altro che sedersi tranquilla e gesticolare. :D

:P Giusta osservazione. Però poteva dare l'impressione (e assolutamente ho inteso male io) che la app avesse aperto una sorta di ponte, del tipo prima Beatrice gli appariva tutte le notti ma non poteva toccarlo, ma nel momento in cui Christian ha attivato un contatto mediante la app, allora lei ha potuto riversare fisicamente tutto il suo odio su di lui. Non so se mi sono spiegata... :wacko: Comunque il tuo ragionamento ci sta, eccome! ;)

Per quanto riguarda la piuma... è esattamente come l’hai descritta tu! :1391975826.gif:
Uffa! Non vi si può nascondere nulla!! :lol:

:B): :lol: :P

Volevo ringraziarti per il commento e sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Il fatto poi, che tu abbia versato qualche lacrimuccia durante la lettura, mi lusinga oltre misura.

Felice io di averti letto. A presto!

Ci vediamo più in là per i commenti al tuo racconto.
A più tardi... :1392239679.gif: :1392239679.gif: :1392239679.gif:
 
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view post Posted on 23/3/2018, 17:51

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Ciao Willow, piacere di ritrovarti qui. Sono contenta che la storia nel complesso ti sia piaciuta. Per quel che riguarda l'uso del punto di vista, dovrò lavorarci su come pure a certe scene (tipo quella della piuma dell'uccello sacro) facendo molta attenzione al lettore. Grazie per avermi segnalato questi punti deboli.
 
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view post Posted on 23/3/2018, 20:14

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Buona sera, ecco i miei commenti e relativa classifica:

PERCHE’ SE SUPERI CERTI LIMITI PUO’ CAPITARE DI SBANDARE di Willow78 Racconto veramente bello, dove la piuma arriva a sovvertire un equilibrio molto precario, quella di Elisa, diciassettenne anoressica che si sente schiacciata da una moda che impone la magrezza (anche truccando le taglie) e anche dimorfobica (si vede brutta pur non essendolo). Mi è piaciuta molto la metafora chioma-alveare. Molto ben scritto (scorrevoli e con tutti i punti di vista ottimamente resi).

UNA GIORNATA SBAGLIATA di Gian de Steja Sì, la giornata del tuo protagonista in cerca di un diversivo alla sua dieta è andata malissimo. Morto per prendere una pera e questo per via di due amici che lo hanno scambiato per uno zombie. La storia è molto ben scritta, l’orrore c’è e si vede (ottima resa del punto di vista). Unico neo: manca la piuma che avrebbe dovuto dare una scossa alla trama. Gli opposti ci sono: il tipo nascosto e i due abitanti del villaggio.

INDOVINA COSA AVVIENE A CENA di White Pretorian Intrighi politici e tecnologia genetica. Ecco una storia di SF molto particolare. C’entra anche la buona cucina (avvelenata) e c’è, anche ben resa, la dottrina degli opposti che si conciliano (qui uomo e donna in possesso di titolo baronale che diventano una cosa sola non solo metaforicamente) e un uomo politico decisamente pieno di risorse (il suo clone ha gustato la cena avvelenata al suo posto). Interessante la contrapposizione politica Tradizionalisti-Tecnosofisti.

Attenzione a: mia mia moglie (basta un: mia)
Di a Mave (scriverei: di’ a Mave)

BUONANOTTE MAMMA di Incantatore Incompleto La storia è molto ben scritta e cattura il lettore: il miscuglio fra la tecnologia e i fantasmi, unito allo spaccato di una famiglia segnata dal lutto per la perdita della madre è davvero riuscitissimo. L’unico rimasto aggrappato al ricordo di lei è il figlio Christian, il padre si è rifatto una vita con una compagna e la sorella di Christian è irrequieta in amore (neppure Luca è in grado di darle felicità, troppo sbrigativo). Mi è piaciuto l’orrore del fantasma indesiderato (la goffa Beatrice morta per colpa del bullismo di Christian e compagni e tornata molto vendicativa). Commovente il commiato fra Christian e la madre (e l’addio gli fa bene, permettendogli di recuperare i rapporti affettivi che aveva lasciato cadere nella sua ossessione di “evocatore tecnologico di spiriti”. Bene le specifiche: la piuma c’è sul finale (simbolo del viaggio nell’aldilà andato a buon fine) e anche gli opposti (vivi e morti).

Attenzione a: ho chiesto a Chiara di non chiedermi nulla (userei un sinonimo nella prima frase: ad esempio, le ho domandato. Così eviti la ripetizione)

La mia classifica soffertissima come sempre, perché siete tutti da primo posto è:


BUONANOTTE MAMMA di Incantatore Incompleto

PERCHE’ SE SUPERI CERTI LIMITI PUO’ CAPITARE DI SBANDARE di Willow78

INDOVINA COSA AVVIENE A CENA di White Pretorian

UNA GIORNATA SBAGLIATA di Gian de Steja
 
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Gian de Steja
view post Posted on 28/3/2018, 10:41




Ecco qua i miei commenti:

FALSA ETERNITA’ di Alexandra Fischer
Ciao Shanda! Ti confesso che sono un po' imbarazzato a commentare il tuo racconto. Sarò stolto io, forse mi manca un background culturale adatto (non sono un fan del fantasy), comunque posso dire di non averci capito una mazza. :wacko: O meglio: alla prima lettura, pur tornando sulle frasi diverse volte, non ci ho capito niente e ho fatto una gran fatica a proseguire, poi ho un po' migliorato la comprensione sulla seconda e infine ho abbastanza diradato la nebbia con la terza. Il che mi sembra comunque troppo faticoso. Faccio fatica a distinguere i due punti di vista nella prima parte e mi perdo nella complessità della trama della seconda. Probabilmente era un tema da affrontare con molto più spazio a disposizione. Poi ci sono alcune scelte narrative sulle descrizioni che mi lasciano proprio perlesso, tipo quando ripeti due volte "dagli alberelli nodosi sparsi sulle colline ricoperte di cespugli ed erba" e poi subito dopo riprendi con "Le colline dei dintorni, ricoperte di erba verde e alberi nodosi". Ma perché? Sul momento mi sono chiesto se questi alberi nodosi fossero così importanti nell'economia del racconto e mi sarei aspettato di ritrovare un riscontro... e invece no (almeno credo). Sicuramente con un racconto più corposo verrebbe fuori una bella storia, tienila a mente perché le premesse non sono male. La piuma c'è e il doppio punto di vista anche.

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PERCHÉ SE SUPERI CERTI LIMITI PUÒ CAPITARE DI SBANDARE (willow)
Hola Willow!
Bello il tuo racconto, mi è piaciuto un sacco. Hai gestito perfettamente il doppio punto di vista, mi piace il pensiero del protagonista messo tra parentesi e forse avresti dovuto usare la stessa tecnica anche quando scrivi "Quella è la mia borsa? pensa, quando finalmente le riesce di mettere a fuoco una macchia color lavanda poco più in là. E vicino alla borsa... è una scarpa, quella? Sì, ma non è mia...", ecco, tutto questo andrebbe tra parentesi per coerenza con il resto. Almeno credo. -_-
Richiamo alla piuma perfetta, punto di vista ottimamente centrato.

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INDOVINA COSA AVVIENE A CENA… (White Pretorian)
Ciao White, quanto tempo!
Il tuo racconto mi è piaciuto. Forse pecca un po' di scontato all'inizio, anche se in realtà nessun indizio conduce a come si sarebbe conclusa la cena, però mi aspettavo da subito che finisse con un avvelenamento. Probabilmente è un caso eh, bisognerebbe vedere se anche gli altri che hanno letto hanno avuto la stessa sensazione. L'idea del Clone-ospite e dei nanoimbibitori è forte e il racconto si regge bene in piedi.
La piuma direi che non c'è, mentre il cambio di punto di vista sì.

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BUONANOTTE MAMMA di Incantatore Incompleto
Uelà, Incantatore!
Beh, che figata. Il tema non è certo campione di originalità ma come l'hai affrontato e scritto ha una nota di freschezza davvero notevole. Bello come hai usato i dialoghi e il cambio di punto di vista che rende il racconto molto scorrevole e quindi coinvolgente. C'è subito grande empatia col protagonista e addirittura si prova compassione e un po' di commozione. Secondo me è indubbiamente il miglior racconto, anche se sulla piuma inserita alla fine della narrazione direi che c'è una forzatura innaturale. Vabbè, diciamo che ci hai provato, dai! :P

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Classifica finale:

BUONANOTTE MAMMA di Incantatore Incompleto
PERCHÉ SE SUPERI CERTI LIMITI PUÒ CAPITARE DI SBANDARE di Willow
INDOVINA COSA AVVIENE A CENA… di White Pretorian
FALSA ETERNITA’ di Alexandra Fischer


Grazie mille a tutti, è sempre bello ritrovarvi qui. :wub:

Edited by Gian de Steja - 28/3/2018, 20:48
 
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view post Posted on 28/3/2018, 20:14

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Ciao Gian de Steja, scusami se la storia ti è parsa di lettura complessa. Colpa mia (la descrizione degli alberi mi è venuta fuori così, per dare una nota di esotismo all'ambiente). Che dire? Terrò a mente il tuo consiglio di fare molta attenzione a spunti di quel tipo soprattutto con poco spazio a disposizione. Grazie per averci trovato qualcosa di buono.
 
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Gian de Steja
view post Posted on 28/3/2018, 20:18




CITAZIONE (shanda06 @ 28/3/2018, 21:14) 
Ciao Gian de Steja, scusami se la storia ti è parsa di lettura complessa. Colpa mia (la descrizione degli alberi mi è venuta fuori così, per dare una nota di esotismo all'ambiente). Che dire? Terrò a mente il tuo consiglio di fare molta attenzione a spunti di quel tipo soprattutto con poco spazio a disposizione. Grazie per averci trovato qualcosa di buono.

:wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 29/3/2018, 23:30
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Custode di Ryelh
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Buonasera, signori.
Ecco i miei commenti.
Risponderò ai vostri quanto prima... forse, dato che nei prossimi giorni dovrò portare il pc in assistenza :1391975826.gif: :1391975826.gif:

P.S.: leggendo i vostri racconti, mi sono reso conto di aver frainteso la specifica della piuma... pensavo dovesse trattarsi di una cosa metaforica, un elemento in grado di rompere l'equilibrio. Errore mio :1391975826.gif: :1391975826.gif:
FALSA ETERNITA’ di Alexandra Fischer
Ciao Shanda. Dunque, dovrei ripetere le solite ramanzine sull'ambientazione troppo vaga, anche se suggestiva (sarà la duecentocinquesima volta?) ma non lo farò. Mi sembra di capire che l'intenzione sia quella di approfondire in più racconti l'universo narrativo che stai creando e questo potrebbe essere un'ottima cosa, dato che in questo hai lasciato moltissimi elementi interessanti. La ramanzina non è evitata, eh: è solo sospesa. Una cosa però, proprio avresti potuto farla meglio: il passaggio da una prospettiva alla'altra è davvero troppo confuso e spesso è difficile capire chi stia facendo cosa. Separare i periodi può essere seccante, ma con diversi narratori in azione è l'unica soluzione possibile.

Perché se superi certi limiti può capitare di sbandare di Willow
Racconto interessante, Willow. A mio giudizio, probabilmente uno dei tuoi migliori negli ultimi anni. Sei riuscita a riportare benissimo il pensiero di una ragazza afflitta dal proprio peso, sia nelle sue parole, che nei pensieri e nei gesti. Stessa cosa per la sua amica, che riesce bene come personaggio "spalla", che rappresenta una certa visione normale del rapporto tra la giovane e il suo corpo. Forse avresti potuto descrivere meglio il momento della perdita di controllo che è, effettivamente, troppo breve e netto. Il semplice "clic" non basta per rendere l'idea di un'intera psiche che crolla e ammetto che, ad una prima lettura, ero arrivato a pensare a qualche altra causa (possessione diabolica, mente meccanica ecc..). Unico neo in un racconto molto ben fatto.

Una giornata sbagliata(di Gian de Steja, fu Gian_74)
Non so, Gian, questo racconto mi ha convinto ben poco. Sembra davvero il riassunto, anzi l'estratto di parti di un racconto più lungo. Il semplice fatto che tu sia stato costretto a specificare esplicitamente che l'ambientazione è un mondo postapocalittico con zombie è frustrante. Lo spunto interessante (anche se non originale) c'è, ma andrebbe esplorato meglio.

Buonanotte mamma di Incantatore Incompleto
Non c'è l'ho fatta, Inc. Ho amato questo racconto, anche se non avrei dovuto. Umanamente, hai descritto in modo perfetto le emozioni che possono provare delle persone che hanno subito, la frustrazione e il dolore, che può essere dirompente, oppure silenzioso, ma non meno pesante (e ne so qualcosa). Rivedendomi nei protagonisti, l'ho amato, nonostante le sue evidenti carenze: i dialoghi e le situazioni banalotte, alcuni buchi di trama evidenti (perché Chiara vede so fratello in pericolo? Che modifiche hanno permesso a un'app farlocca di comunicare con il mondo dei morti? Se l'ossessione del protagonista legava la madre a questo mondo, cosa legava Beatrice?) l'uso di termini "alti" che poco hanno a che fare con il tono generale della storia... Avrei dovuto skannarti sul serio, ma non potevo permetterlo, così ho dovuto scacciare il Pretorian Skannatore per poter dare il primo posto a questo racconto. Lo Skannatore, però, non se n'è andato. Aspetta nel buio in cerca di vendetta. Scappa finché sei in tempo... :p105: :p105:

Ed ecco la classifica:

1) Incantatore
2) Willow
3) Shanda
4) Gian

Benissimo. A meno di problemi, domani dovrei postare le specifiche per lo Skanna di Aprile. Alla prossima!
 
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view post Posted on 30/3/2018, 20:25

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Ciao White Pretorian, grazie del consiglio sul separare i periodi quando c'è il punto di vista di personaggi differenti da rendere nella narrazione. Ti ringrazio di aver trovato punti interessanti nella storia. Scusa l'ambientazione vaga, ma vedrò di rimediare ed evitare la ramanzina.
 
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56 replies since 28/2/2018, 17:55   964 views
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