| Volevo ringraziare tutti per i commenti e soprattutto Gargaros. Il racconto “Buonanotte, Mamma” è nato da una sua idea! Grazie e a buon rendere. Bene, andiamo avanti con i commenti...
Perché se superi certi limiti può capitare di sbandare di Willow 78
Ciao Willow e bentornata nello Skannatoio
Specifiche: direi centrate: equilibrio presente, doppio punto di vista centrato e piuma perfettamente integrata nel racconto.
Stile: pulito, evocativo e comprensibile come da prassi (solo alla fine ho percepito un pò di confusione ma te lo spiegherò meglio nella parte riservata alla Trama). Riesci a gestire bene cambi di ritmo che passano dal concitato presente al più pacato flashback, con dialoghi credibili e coerenti all’età delle protagoniste, dando a tutto il racconto l’impronta della verosimiglianza.
Trama: la non accettazione del proprio aspetto da parte di tante adolescenti, è reso in modo molto curato. Anche il dramma interiore è reso bene, ma la rottura dell’equilibrio psichico della protagonista avviene in modo inaspettato per quello che riusciamo a vedere. Non mi sembra che Elisa si odi così tanto da reagire in quel modo. In fondo ho notato un pò di confusione. Ci descrivi Elisa come una persona sovrappeso, mentre Silvia la vede bellissima, tanto da invidiarne il colore e la lucentezza dei capelli. E qui che ho cominciato a rileggere avanti e indietro il racconto, che mi ha spezzato la sospensione d’incredulità e mi ha lasciato dentro una sensazione di essermi perso qualcosa che non mi ha più abbandonato fino alla fine.
Ambientazione: appena accennata, ma il vero palcoscenico è la mente di Elisa. Per cui, bene così e andiamo avanti.
Personaggi: molto ben caratterizzati. Persino Silvia, a cui dedichi poche righe a fine racconto, ha una sua tridimensionalità grazie a dei pensieri tra parentesi e qualche considerazione sul perché di quel gesto malsano da parte della protagonista.
Cosa mi ha colpito: mi sono piaciuti moltissimo i pensieri più profondi e rabbiosi di Elisa trascritti nelle parentesi. Vero tocco di classe che anch’io ogni tanto utilizzo. Trovo che siano fantastici.
Cosa mi ha fatto storcere il naso: Personalmente avrei calcato un pò più la mano sui motivi dietro la “trasformazione suicida” di Elisa. Passa troppo radicalmente da un mugugno diffuso a una furia distruttiva senza un vero trauma emotivo. Non mi basta un semplice “click” nella testa a giustificare una reazione così esagerata. Mi manca una vera causa scatenante e più marcata, senza la quale sono portato a credere che la protagonista sia leggermente squilibrata sin dall’inizio del racconto.
Cosa potresti fare per migliorare il racconto: Non mi è chiara la parte finale, vero punto debole di un racconto quasi perfetto. Non capisco se Elisa, pur se sovrappeso è a suo modo bella (ed è lei a vedersi racchia) o cosa. Reso chiaro questo punto, direi che il racconto è bello che pronto per essere pubblicato.
Conclusione: Un’ennesima prova della tua bravura. Grazie Willow. Alla prossima.
Una Giornata Sbagliata di Gian de Steia
Gian de Steja, è la prima volta che ci incontriamo. Piacere di conoscerti.
Specifiche: Rispettata quella relativa all’equilibrio (perso malamente e con conseguenza disastrose da parte del protagonista). Pe le coccarde ti candidi solo per il doppio punto di vista, gestito, tra l’altro, in maniera più che buona.
Stile: lo stile è buono e scorrevole, ma ho provato la curiosa sensazione che i due tempi siano stati scritti da due persone diverse. Nel primo pezzo ti limiti a descriverci quello che è successo. Da lettore non sento la presenza di Harry, non lo sento come parte in causa, mi appare distante e impalpabile. Nella seconda parte il racconto prende vita e percepisco la reale presenza di Jack, come se lo avessi al mio fianco. Credimi, questo cambio di prospettiva e di marcia, mi ha stupito non poco.
Trama: sei stato coraggioso nel presentare un racconto sulla scontatissima e fin troppo abusata apocalisse zombie, ma abile a lasciarla sullo sfondo per dar vita a un racconto gradevole, forse un pò troppo corto, caratterizzato da un humor nero graffiante e cinico che mi ha strappato un sorriso amaro alla sua conclusione.
Ambientazione: Praticamente assente, ma vista la brevità del racconto non ti si poteva chiedere di più.
Personaggi: Jack vivo e presente, Harry non pervenuto.
Cosa mi ha colpito: la seconda parte del racconto è veramente ben fatta e ricca di particolari. se solo la prima fosse stata. Scritta con la stessa verve...
Cosa mi ha fatto storcere il naso: Harry ha un paletto piantato nella spalla, perde sangue, potrebbe arrivare un errante a mangiarselo, nessuno sa della sua sortita... eppure nulla di questo traspare nella prima parte. Il dolore, la paura, lo sgomento: dovrebbero essere questi pensieri a farla da padrone, a gestire il racconto: e invece...
Cosa potresti fare per migliorare il racconto: il racconto avrebbe avuto una marcia in più se diviso in più punti. Prima parte: Harry che parte e va a raccogliere la pera perdendo l’equilibrio. Seconda parte: cambio di guardia alla torre e presentazione di Jack. Terza parte: pensieri personali e condizioni di Harry. Parte quarta: scoperta di movimenti sospetti nel perimetro e focalizzazione sul corpo di Harry scambiato per zombie e... così via. Due soli capitoli lasciano fuori tantissimi particolari, con cui si poteva rendere più vivo il mondo in cui ci troviamo.
Conclusione: non è una brutta prova. Peccato per una eccessiva cortezza del racconto che mi apre una finestra su un mondo disastrato e subito me la chiude, lasciandomi con un palmo di naso sul più bello.
Falsa Eternità di Alexandra Fisher
Ciao Alexandra, è sempre un piacere leggere i tuoi racconti.
Specifiche: Direi che ci siamo e anche le coccarde sono inserite alla perfezione nel racconto.
Stile: come sempre ci offri il tuo stile onirico e fantasioso, arduo da seguire e a tratti confusionario ed ermetico. Hai ridotto al minimo i “pensieri rimasti nella penna” ma, ciononostante, mi sono sentito come uno spettatore che entra a film iniziato e cerca, come può, di capirci qualcosa, fallendo miseramente. Il tuo mondo è troppo complesso per cercare di comprenderlo appieno senza sapere che cosa è successo prima. Non ci sono appigli nè indizi che mi facciano capire cosa è successo e cosa mi devo aspettare che avvenga.
Trama: e qui cominciano le dolenti note... c’è un evento epocale, forse una guerra alle porte tra demoni e umani, ma tra viaggi mentali, sparizioni di uccelli portafortuna e l’addio di una vecchia bibliotecaria (già morta se non ho capito male) mi sono un pò perso e non sono riuscito a capirci molto. Mi manca un background, per cui mi limito a vivere nel presente e a seguire bizzarri comportamenti da parte di tutti, senza capire il disegno che c’è dietro. Peccato, perchè la storia è avvincente e meritava di essere compresa e vissuta dall’inizio alla fine.
Ambientazione: i tuoi scenari sono un connubio perfetto tra sogno e solide architetture. In questo racconto ti sei superata: sei riuscita a creare una città viva, reale, superba nelle sue guglie e nelle sue costruzioni solide e geometricamente perfette. Mi hai meravigliato!
Personaggi: devo essere sincero: quando ho incominciato il racconto e ho letto “L’uomo con lo zaino” ho subito esclamato «Nooooo! Ci risiamo!». Per fortuna più avanti sei riuscita a donare un corpo e un’anima ai personaggi del tuo mondo. Un consiglio: la prossima volta, dagli un nome sin dall’inizio, donerai carisma e verosimiglianza alle tue creature. Non mi è chiaro il loro peso all’interno della vicenda ed è un peccato. Figure solide e realistiche che si perdono in un turbillon di avvenimenti di cui non riesco a cogliere la portata...
Cosa mi ha colpito: la passerella di vetro che congiunge le due parti della città. Un vero colpo di genio.
Cosa mi ha fatto storcere il naso: ci sono alcuni refusi nel racconto che stonano parecchio, tipo una retroguardia dei demoni che in realtà è una avanguardia e una piuma di Niveo che viene data alla bibliotecaria per poi venire a scoprire che la stessa bibliotecaria non è presente ma a combattere demoni ricoperti di fango e rami. Ma soprattutto cosa vuol dire la frase: “Delle mummie inconsapevoli di essere tali non avrebbero creato tanta bellezza.”? Giuro che non riesco a capirla...
Cosa potresti fare per migliorare il racconto: sforzati di rendermi partecipe del tuo mondo meraviglioso e fantastico. Fammi capire il reale pericolo in cui si trovano i protagonisti, svelami i retroscena che ci sono dietro a questa guerra che sta per iniziare e mi troverò davanti ad un racconto completo, e non ad un capitolo preso a caso da un libro che per ora esiste solo nella tua mente, ma che ha tutte le carte in regola per essere pubblicato.
Conclusione: Un bel racconto, ancora una volta offuscato da alcuni refusi e imprecisioni: ma siamo sulla strada giusta. Continua cosi.
Indovina cosa avviene a cena di White Pretorian
Ciao White Pretorian: sono felice di poter commentare questo racconto.
Specifiche: l’equilibrio è presente sotto molteplici punti di vista. La doppia visione c’è, mentre non sono riuscito a trovare la piuma...
Stile: come ti è già stato detto da reiuky, anche per me questo è uno dei tuoi migliori lavori. Stile incisivo, accattivante, mai banale né noioso, anche se si parla di intrighi politici che personalmente trovo difficili da digerire.
Trama: “Quando udrai un fragor a mille decibel...” nientepopodimeno che le origini del Barone Ashura! Ma che bella sorpresa! Il tutto trattato in salsa SF. Racconto che mi sono bevuto tutto di un fiato, godendomelo fino in fondo. Bravo!
Ambientazione: a parte i piatti non c’è molto altro. Avrei descritto un pò meglio l’ambiente in cui ci troviamo. Nella mia mente la scena si svolgeva in una stanzetta bianca priva di qualsiasi cosa. Qualche accenno all’arredamento non sarebbe guastato.
Personaggi: Barone Ashun e baronessa Raina perfetti nel loro ruolo, un primo ministro astuto e vendicativo e l’immancabile servo doppiogiochista. Personaggi forse un pò stereotipati, ma perfetti nel loro ruolo.
Cosa mi ha colpito: indovina? Un personaggio che ha molto a che spartire con Garada K 7 e Doublas M 2...
Cosa mi ha fatto storcere il naso: non riesco a capire perché l’ospite del clone abbia una chela, quando il clone ne è privo. Se si tratta di clone dovrebbe avere le sembianza della persona che ha donato il suo DNA per crearlo. Sembra che in questo caso non sia così. Perché?
Cosa potresti fare per migliorare il racconto: descrivere meglio l’ambiente in cui ci troviamo. È veramente troppo triste e spoglio.
Conclusione: Un racconto piacevole, ben congegnato e dalle complicate macchinazioni politiche che si muovono sullo sfondo. Bel lavoro, davvero!
Classifica soffertissima e difficile: siete tutti da primo posto...
1) Indovina cosa avviene a cena 2) Perché se superi certi limiti può capitare di sbandare 3) Falsa Eternità 4) Una giornata sbagliata
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