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Scannatoio Settembre - Ottobre 2018, Chi tardi arriva male alloggia

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view post Posted on 28/9/2018, 15:10
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"Ecate, figlia mia..."

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LA QUARTA FOGLIA


RIMOSSO


Edited by Gargaros - 12/3/2019, 03:40
 
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Aurora Malombra
view post Posted on 29/9/2018, 12:30




Ciao a tutti, mi sono appena iscritta e ho postato la presentazione nella sezione apposita.
Purtroppo sono arrivata sul filo del rasoio, il ché potrebbe essere calzante con uno Skannatoio.
Non so se riuscirò a scrivere qualcosa per domani sera ma, nel caso, quale numero è quale nome mi toccherebbe? Ovviamente nel caso una "niubba" fosse ben accetta.
 
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view post Posted on 29/9/2018, 13:07
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CITAZIONE (Aurora Malombra @ 29/9/2018, 13:30) 
Ciao a tutti, mi sono appena iscritta e ho postato la presentazione nella sezione apposita.
Purtroppo sono arrivata sul filo del rasoio, il ché potrebbe essere calzante con uno Skannatoio.
Non so se riuscirò a scrivere qualcosa per domani sera ma, nel caso, quale numero è quale nome mi toccherebbe? Ovviamente nel caso una "niubba" fosse ben accetta.

Sei quinta e il nome da usare è Mauro Scannarò.

Ricorda che devi scegliere una parola chiave dalla lista che hanno messo nel post iniziale.


PS
Non leggevo la parola "noibbo/a" da eoni :p093:
 
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Aurora Malombra
view post Posted on 29/9/2018, 16:53




Diamo per scontato che non riuscirò mai a scrivere qualcosa di sensato in così poco tempo.
Nel caso, direi che la parola potrebbe essere: colore.
 
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view post Posted on 1/10/2018, 00:21
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Custode di Ryelh
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Che bello: sono in ritardissimo, casco dal sonno e il racconto non è nemmeno revisionato.
Però che bello essere tornati a scrivere!

Il terzo passo

“Megalopoli di Bernard. Modulo commerciale sessantasei. Ascensore lato ovest”
Pauline ricontrollò altre due volte la nota sul mainframe, per essere sicura di non essersi sbagliata. Quando si rese conto di aver letto bene, tornò a guardare l’edificio davanti a lei e si chiese se non fosse stato un errore fidarsi dei consigli di Zoria. Quando la bibliotecaria del modulo trentanove le aveva consigliato di rivolgersi al Cittadino Sabotur, lei le aveva detto che era risposta a fare qualsiasi cosa pur di superare la procedura d’avanzamento, ma adesso non ne era più tanto sicura.
Il modulo commerciale sessantasei era imponente, ma apparentemente disabitato, di quelli che in altre megalopoli di maggiore importanza della colonia erano stati già riconvertiti da tempo ad altri usi. Osservando bene, si accorse della porta per un ascensore esterno che corrispondeva alla descrizione che le aveva fatto il suo misterioso interlocutore e si avvicinò. Anche se dubbiosa, fece in modo di posizionarsi davanti al visore di sicurezza: l’ottica si mosse leggermente nella sua direzione e l’ascensore di spalancò.
“Porta numero sette. In fondo al corridoio, sulla sinistra” gracchiò una voce proveniente dal visore, mentre la porta si chiudeva dietro di lei.
Prima che potesse chiedere il piano da raggiungere, vide che la pulsantiera si era illuminata e si accorse che qualcuno aveva già selezionato la sua destinazione: il sesto piano inferiore.
Le porte si riaprirono su un corridoio freddo, in cui alcune lampade di vecchia concezione illuminavano dei muri macchiati d’umidità. In fondo, si intravedeva la luce rilasciata da una porta aperta.
Pauline fu nuovamente tentata di lasciar perdere, ma una voce la raggiunse prima che potesse decidersi a farlo.
- Sono qui, Cittadina Mond, venga. Stavo giusto controllando i suoi dati.
La voce era calma, carezzevole, la stessa che aveva sentito brevemente quando Zoria li aveva messi in contatto. Il suo tono gentile attenuò i suoi dubbi e la spinse ad attraversare il corridoio fino alla porta semiaperta.
- Prego, entri e chiuda la porta dietro di lei.
La stanza dove il suo interlocutore la stava aspettando era piccola e priva di qualsiasi mobilio, fatta eccezione per una scrivania e un paio di sedie. Le pareti erano spoglie, ma, a differenza del corridoio, non c’erano macchie d’umidità e lo smalto bianco delle mattonelle era così lucente da farle quasi male agli occhi.
Anche l’aspetto del signor Sabotur era sostanzialmente anonimo e, a parte il cranio luccicante e la bocca stranamente larga, Pauline non riuscì a trovare un elemento che le suscitasse la benché minima reazione.
- Prego, signorina Mond: si sieda – fece l’uomo, indicandole una sedia. – Ha avuto difficoltà a trovare il mio ufficio?
- Il posto è abbastanza fuori mano, non è stato facile trovare un mezzo che mi portasse fin qui dalla stazione – rispose lei, imbarazzata. – Ho dovuto prendere la metrovia fino all’area industriale e poi me la sono fatta a piedi. Fortuna che mi piace camminare.
- L’importante è che non si sia persa. E, mi creda, l’essere fuori mano è la prima accortezza che si deve prendere quando non si vuole avere a che fare con gli scocciatori – L’uomo scosse le spalle, come a voler lasciare indietro la questione, e premette alcuni comandi sul display di un mainframe. Uno schermo tridimensionale proiettò a mezz’aria le immagini di alcune cartelle di documenti.
– Comunque, come le ho accennato, ho avuto modo di osservare la sua documentazione personale e devo dire di essere rimasto molto…
Pauline si limitò ad annuire, ma non lo stava davvero seguendo. Aveva già vissuto quella scena, pochi giorni prima e sapeva esattamente cosa sarebbe successo.
“…colpito, si: a livello professionale, il suo rendimento supera costantemente di almeno otto punti il livello medio della sua categoria da sei anni, con un quantitativo di ore di impiego straordinario quasi doppio rispetto agli altri impiegati assegnati al dipartimento alimentare” aveva detto il Commissario Denkarov, facendo scorrere i file del suo fascicolo. “A livello disciplinare, poi, non sono presenti contestazioni di alcun tipo da almeno dieci anni e il suo stile di vita viene segnalato come “estremamente sobrio ed efficiente”, con particolare attenzione per la mancata fruizione delle quote mensili di alcol e droga, che pure le spetterebbero in virtù della sua classe d’appartenenza. Infine, a livello di preparazione professionale, qui risulta che lei abbia seguito svariati corsi di approfondimento professionale, necessari per il passaggio alla classe dirigenziale di dipartimento, con numerosi esami sostenuti, sempre con voti sopra la media.
Pauline si era sentita fiera di sé stessa ed aveva sentito il cuore accelerarle nel petto per ogni complimento che l’uomo le faceva. Si era convinta che tutti i sacrifici fatti in quegli anni stessero finalmente per dare i loro frutti, aprendole le porte per il primo grado di livello dirigenziale e una promettente carriera. Si sbagliava.
- Tuttavia, questo non basta per ottenere la promozione alla classe successiva. Ci sono almeno un altro paio di candidati che hanno ottenuto risultati superiori e… si sente bene, Cittadina Mond? È diventata pallida.
Pauline si riscosse e annuì debolmente. Non importava che fosse Denkarov o Sabotur a parlare: in entrambi i casi, quelle parole avevano il suono dei sogni infranti.
- Come dicevo, non ci sono molti margini di manovra. La concorrenza per i livelli dirigenziali, anche se di bassa entità, è spietata ed è destinata a crescere nel suo settore. Di questo passo, potrebbero passare anni prima che lei possa riuscire a trovare un posto.
- Se non fosse così, non sarei mai venuta – risposa Pauline. – Lei… lei può aiutarmi, vero?
- Diciamo che potrei… ma non faccio niente per niente.
- Si, Zoria me l’ha spiegato. Ha detto che lei aiuta gli altri e che, in cambio, gli altri devono aiutare lei.
- Un modo un po' rozzo per spiegarlo, ma direi che ha centrato la questione. Chi accetta il mio aiuto, accetta anche di farsi carico di un debito nei miei confronti. Un debito che io potrò riscuotere in qualsiasi momento. E in qualsiasi forma –gli occhi dell’uomo si fissarono improvvisamente nei suoi. – Lei è disposta ad accettare questo accordo? È disposta a ottenere l’occasione della sua vita con una promessa?
Il tono di voce dell’uomo non era cambiato, eppure Pauline trovò le sue ultime parole strane, come se una parte della sua mente, la più primordiale, vi avesse riconosciuto istintivamente una minaccia. Era una sensazione sgradevole, che le ronzava nella testa come una vertigine e le riaccendeva tutti i dubbi che aveva provato fino a quando non era entrata in quella stanza. Poi riuscì a distogliere gli occhi dallo sguardo del Cittadino Sabotur e si accorse che la proiezione con i suoi dati matricolari era ancora accesa. Lesse rapidamente i suoi meriti e i suoi risultati e si disse che non poteva permettersi di mandare tutto all’aria in quel modo. Non poteva e non doveva, perché lei era sicura di essere la migliore candidata per quella posizione dirigenziale, e nessun giudizio affrettato dato un commissario avrebbe potuto cambiare questo fatto.
- Si – disse alla fine. – Sono disposta a fare qualsiasi cosa sia necessaria, pur di avere quell’incarico.
Sul volto dell’uomo comparve un abbozzo di sorriso.
- Allora abbiamo un accordo – rispose l’altro, incrociando le braccia e appoggiandosi alla spalliera. – Vada pure: io vedrò di mettermi subito al lavoro sul suo caso.
Pauline sentì il cuore perdere un battito. Dovette fare appello a tutta la sua forza interiore per non urlare di gioia.
- Quindi… va bene così? Non dobbiamo… non so, firmare nulla?
Il sorriso del Cittadino Sabotur si allargò ancora, mettendo in mostra i denti bianchissimi che si nascondevano in quella bocca eccessivamente larga.
- E cosa dovremmo firmare? Un contratto scritto con il sangue? No, niente teatralità: mi basta la sua parola. Fino ad oggi, nessuno è mai venuto meno ai suoi impegni con me.
- E come… come farò a mettermi in contatto con lei? Come farò a sapere che lei ha avuto successo?
- Oh, si fidi. Lo saprà.

Il dirigente di secondo livello Pauline Mond ricontrollò per l’ennesima volta i dati sullo stato della distribuzione alimentare nelle sue aree di competenza e imprecò.
- Dannazione! Com’è possibile che stiano arrivando così tanti report negativi? Questo mese è stato segnalato un servizio più lento di almeno il 15% rispetto allo standard alla mensa del distretto 16, mentre i report qualitativi del distretto sono di nuovo al di sotto del livello richiesto!
“La struttura ha aperto da poco, Cittadina Dirigente, il personale deve ancora trovare il modo di lavorare al meglio
Rispose l’immagine olografica di un dirigente di rango inferiore, senza che la donna riuscisse a capire se il leggero tremore della sua figura fosse dovuto a qualche errore di trasmissione o alla sua paura.
“E noi stiamo ancora aspettando che arrivino i nuovi sintetizzatori per la carne, Cittadina Dirigente” fece un’altra sagoma olografica. “I vecchi modelli ormai non sono più efficienti, anche se abbiamo cercato di mantenerli al meglio. Ho sollecitato personalmente l’ordine almeno tre volte negli ultimi due mesi, ma…
- “Ma” cosa? Vorresti forse insinuare che continuerete a servire spazzatura ai cittadini fino a quando non riusciremo a sbloccare la procedura per ottenere i nuovi macchinari? Sono stanca delle vostre scuse! – Batté un pugno sul tavolo e si alzò in piedi, stroncando le deboli proteste che provenivano dalla fila di immagini davanti a lei. – Sono stata anch’io un dirigente di primo livello e non mi sarei mai azzardata a dire delle assurdità simili! Adesso tornate al lavoro, dannati pelandroni, e fatemi vedere dei risultati, stavolta, o giuro che farò qualsiasi cosa in mio potere per farvi tornare a lavare cespi d’insalata per gli essiccatori!
Dopo dei saluti imbarazzati, Pauline spense le comunicazioni e tornò a sedersi. Davanti a lei c’era ancora la proiezione delle valutazioni qualitative e quantitative delle mense del suo settore. In realtà, quasi tutti i valori riportavano valutazioni al di sopra del livello standard e presentavano una tendenza ascendente.
Ma non era abbastanza.
Era riuscita a farsi amico uno dei funzionari del Settore Rendicontazioni, che si era dimostrato più che pronto a barattare informazioni in cambio di una fornitura regolare di carne non sintetizzata. E tutti i report che gli aveva presentato mostrava chiaramente che i risultati del suo Dipartimento erano ancora ben al di sotto degli altri o, almeno, ben al di sotto di quelli più performanti. Di questo passo, i tempi per una sua ulteriore promozione si sarebbero allungati ancora. E tutto per colpa di quei dannati inetti.
Sospirò e provò a consolarsi pensando che a livello disciplinare e personale poteva ancora vantare uno status immacolato. Dati progetti di popolare un’area disabitata del Continente di Bradley, forse le sarebbe stato utile decidersi a scegliersi un compagno nel Gruppo di Incontro e Riproduzione che le era stato assegnato. Il fatto di essere in carriera e madre allo stesso tempo avrebbe potuto spingere il Commissario a…
L’interfono interno suonò, interrompendo le sue riflessioni. Pauline sbuffò e premette il tasto di risposta.
- Si, Aileen? Cosa c’è?
“C’è una persona per lei, Cittadina Dirigente. Non ha un appuntamento, ma dice di doverle parlare urgentemente.”
- Non ho tempo per queste cose, Ailee. Digli di prendere un appuntamento come tutti gli altri.
“Ehm… quest’uomo sta insistendo, Cittadina Dirigente. Dice che lei ha un debito con lui.”
Pauline sentì un brivido correrle lungo la schiena a quelle parole ed esitò. Se era davvero Sabotur, forse sarebbe stato meglio mandarlo via, eppure qualcosa le diceva che non sarebbe stato saggio comportarsi in quel modo. Ancora una volta, il suo istinto si era acceso in modo strano.
- Va bene, Aileen. Fallo passare.
Pochi istanti dopo, la porta si aprì e i timori di Pauline furono confermati.
- Buongiorno, Cittadina Dirigente. Vedo che ne ha fatta di strada dal nostro ultimo incontro.
- Merito del mio duro lavoro – rispose lei, - la promozione ai livelli successivi diventa più spietata ogni anno che passa, ma non al punto da lasciarmi indietro.
Sabotur annuì e prese posto sulla sedia libera davanti alla scrivania.
- Ne sono consapevole. Ho continuato a seguire i suoi risultati e posso dire che continuano ad essere molto alti per una donna così giovane. E sembra che stiano pagando.
L’uomo si guardò lentamente attorno, con aria compiaciuta. Pauline ne seguì gli occhi e si avvide che si posavano sui segni piccoli e grandi del suo status che aveva disseminato nel suo ufficio. La cosa la fece sentire a disagio.
- Immagino… immagino che lei non sia venuto qui solo per farmi i complimenti, Cittadino Sabotur – disse, cercando di abbreviare il più possibile la vicinanza con l’uomo. – Quindi, mi dica cosa vuole che faccia e chiudiamo questa storia.
Sabotur spostò lentamente lo sguardo su di lei e sorrise.
- Le piace andare dritto al sodo, Cittadina Dirigente. Oppure devo pensare che la mia presenza la importuna? – lasciò la domanda in sospeso per un paio di secondi, poi alzò le spalle. – Ad ogni modo, ha ragione: sono qui per chiederle di saldare il debito che ha con me.
Da una tasca del cappotto color crema che indossava estrasse un piccolo cilindro di memoria, che passò alla donna.
- Cerchi il file “Cibo”, troverà tutte le istruzioni da seguire. Legga con comodo e mi dica cosa ne pensa.
Pauline fece quanto le era stato richiesto e lesse in silenzio il testo che le era stato indicato. Diventando sempre più pallida mano a mano che proseguiva.
- Tutto ciò è assurdo, Sabotur – esclamò, quando non poté più proseguire con la lettura. – Non posso fare quello che mi chiede.
- Non può, o non vuole?
- Entrambe! – esclamò, alzandosi n piedi. – Ma si rende conto? Lei vuole che la aiuti ad intossicare delle persone con degli alimenti contaminati: potrebbero morire delle persone!
- Un rischio calcolato – rispose Sabotur, lasciandosi andare sullo schienale della sedia. – Non vedo dove sia il problema, però: come ho scritto, le indagini appureranno che la causa delle intossicazioni sarà da ricercare nella materia prima della sintetizzazione, che risulterà contaminata da funghi e residui industriali. Lei e i suoi dipendenti ne uscirete perfettamente puliti, anzi, se agirà secondo le mie indicazioni, è probabile che il suo pronto intervento la metta in buona luce con il Commissario.
- Non è questo il punto! – sclamò ancora Pauline. – Lei mi sta chiedendo di mettere in pericolo la vita di qualcuno, senza contare che gli impiegati dei settori agricoli da cui proviene il cibo verrebbero sicuramente messi in stato d’accusa. Decine di persone rischierebbero il demansionamento e i lavori forzati!
- E da quanto lei si preoccuperebbe della saluta altrui, Cittadina Dirigente? Durante il nostro ultimo incontro, mi sembrava di aver capito che non ci fosse niente di più importante per lei della sua carriera.
Pauline strinse i pugni e cercò di assumere lo sguardo più duro che le riuscì di fare.
- Non così. Non se deve coinvolgere la vita di altre persone.
- Allora temo che sia troppo tardi, mia cara: sono già state coinvolte delle vite in questa storia.
Il sorriso di Sabotur si allargò, scoprendo i denti della sua bocca troppo larga. Per la prima volta, Pauline si rese conto di quanto fossero stranamente piccoli e appuntiti, quasi appartenessero a una bestia feroce.
- Prego: tra i file che le ho fornito dovrebbe essercene uno chiamato “Concorrenza”. Gli dia un’occhiata, per favore.
La donna esitò, poi torò alla sua postazione e fece quello che le era stato richiesto. Il file indicatole da Sabotur era il contenitore compresso di una serie di foto: quando le aprì nella proiezione olografica, si rese conto che mostravano tutte la stessa immagine, ripresa da diverse angolazioni.
Quella di tre corpi umani semimummificati appoggiati a una parete.
Pauline urlò ed arretrò istintivamente. Sabotur emise un gemito che forse era una risata soffocata.
- Chi… chi sono quelle persone?
- Horace Vannhaimer; Pyotre Delgado e Onne Asado – rispose Sabotur con ostentata noncuranza. – Erano i tre candidati che, a suo tempo, erano immediatamente davanti a lei nella graduatoria per il passaggio alla funzione dirigenziale.
Pauline si coprì la bocca con una mano, mentre i suoi occhi si velavano di lacrime.
- Perché…?
- “Perché”, cosa? Credeva che ci fosse qualche altro modo per lasciare spazio alla sua ambizione? Spiacente di doverla deludere in questo modo, Cittadina Dirigente, ma questo era l’unico possibile.
- Non parlarmi come se io avessi qualcosa a che fare con questa storia! – urlò la donna, tremando incontrollabilmente. - Non ti ho chiesto io di far del male a quelle persone e non voglio saperne niente!
- Oh, ma immagino che agli operatori di polizia interesserebbe molto sapere qualcosa in più su quelle sparizioni – rispose Sabotur, ancora perfettamente calmo. – Per loro sarebbe un vero colpaccio se qualcuno facesse una telefonata anonima e li indirizzasse sul posto dove sono nascosti quei corpi, soprattutto considerando che sotto le loro unghie e sui loro vestiti troverebbero sufficiente materiale genetico per risalire all’identità del loro assassino. O meglio, della loro assassina.
Pauline impiegò qualche istante per afferrare pienamente l’entità di quelle parole e, quando lo fece, non poté fare altro che lasciarsi cadere sulla sedia.
- Come… come ha fatto a…
- Non chieda mai a un prestigiatore di rivelarle i suoi trucchi, Cittadina Dirigente, le basti sapere che su quei corpi c’è sufficiente materiale da convincere della sua colpevolezza anche il più ottuso dei medici legali. E quand’anche non fosse così, posso pur sempre contare su un testimone. Un malato terminale a cui ho fatto arrivare più volte di nascosto quanto era necessario per alleviare il suo dolore. Su mia richiesta, è prontissimo a contraccambiare denunciandola per l’omicidio di Asado. Ormai, gli resta così poco da vivere da non dover più temere il peso della nostra Giustizia.
Pauline nascose il volto dietro le mani, stretta tra la disperazione e i sensi di colpa.
- Se vuoi che la loro morte resti un segreto tra noi, deve fare quanto le ho chiesto. Come ho già detto, se si comporta bene potrebbe persino avere un’altra promozione.
- No… non voglio…
- E allora non lo faccia, ma si prepari ad affrontarne le conseguenze – disse ancora Sabotur, alzandosi in piedi. - Si ricordi che è stata lei a dire di essere disposta a qualsiasi cosa pur di avanzare, quindi è tempo che mi mostri fin dove può arrivare la sua ambizione.
Pauline non rispose, confusa com’era da tutti i pensieri che la agitavano. L’uomo insistette.
- Quindi, Cittadina, in passato ha barattato la vita di alcune persone in cambio della sua carriera, Si sente pronta a darla via per avere?
Pauline tornò a osservare i file, trattenendo a stento le lacrime. Era sbagliato. Era tutto sbagliato, e lo sapeva. Eppure sapeva anche altre cose. Ad esempio, era sicura che gli operatori di polizia non si sarebbero fatta scrupoli ad arrestarla se Sabotur avesse diffuso quelle foto e il luogo dove i corpi erano nascosti. Allo stesso modo, era abbastanza sicura che l’esito di un simile arresto non avrebbe potuto essere che il demansionamento fino al livello dei lavori forzati. O forse anche la morte. E lei non poteva andare in carcere, tantomeno morire. Aveva così tanto da dare ancora con il suo lavoro.
Alla fine, alzò lo sguardo verso l’uomo, totalmente sottomessa.
- Cosa vuole che faccia?
- Segua le istruzioni del file alla lettera. Ci penserò io a ricontattarla se dovessi averne bisogno – Mentre parlava, l’uomo si sporse verso di lei. – Ovviamente, qualora dovesse effettivamente venir fuori che tutto questo casino le ha fatto avanzare di carriera, le avanzerebbe un altro credito nei miei confronti.
Pauline si lasciò a sua volta andare sulla poltrona, senza più reagire. Davanti a questa scena, Sabotur si alzò in piedi e si avviò verso la porta.
- Perché – fece la donna, quando fu riuscita recuperare un minimo di autocontrollo. – Perché stai facendo tutto questo a quella gente?
- Affari, perlopiù – rispose l’uomo, ostentando noncuranza. – E poi, è un piacere mettere un altro granello di sabbia nella macchina perfettamente formata di questa colonia o dell’intera Comune. Se sé ne accumulano abbastanza, si può vedere l’ingranaggio saltare, magari portando l’intera macchina con sé.
- Ma perché!? Voglio saperlo.
- Questo mia cara Cittadina Dirigente, è un argomento interessante – rispose, aprendo la porta. – Ma temo di doverlo rimandare alla prossima volta che ci incontreremo, Se mai succederà. Badi solo a seguire le mie istruzioni e potrebbe persino darsi che le spieghi i miei scopi. In cambio di qualche altro favore, s’intende.
La porta si richiuse, lasciando Pauline da sola.

Edited by White Pretorian 2.0 - 1/10/2018, 23:11
 
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view post Posted on 1/10/2018, 21:53

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Ciao a tutti,
vi chiedo mille volte scusa e in particolare a reiuky perché mi sono completamente dimenticato dello skanna :p095: :p095: in questo periodo sto finendo il trasloco e sono stato preso da mille rotture di c***o

mi farò perdonare in futuro, in bocca al lupo a tutti i partecipanti! :)
 
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view post Posted on 2/10/2018, 08:02
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Direi che è ora di passare alla seconda fase.
 
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Aurora Malombra
view post Posted on 2/10/2018, 08:36




Anche se non sono riuscita a partecipare, ho letto i vostri racconti e devo fare i complimenti a tutti.
Quando sarà il prossimo Skannatoio?
 
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view post Posted on 2/10/2018, 19:12

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Buonasera, ecco i miei commenti:

LA QUARTA FOGLIA di Gargaros Bello questo fantasy arboreo. Mi sembrava di essere fra il fogliame di questi alberi intorno ai quali si sono raccolti dei clan dalle leggi severe e dall’economia incentrata proprio intorno a essi. Uygur Kasander è l’eroe della storia: si sacrifica per il bene della sua gente inghiottendo la quarta foglia dell’albero morente (e lui stesso diventa albero, poco a poco, come mi pare di capire dai flashback). Come personaggio affascina (da una parte è spietato nel ricordare la morte del piccolo Saruk, imprudente nel salire sull’albero senza averne l’età e morto per questo, dall’altra è tenerissimo nel timido amore per Marzeena (non è libero di amarla per via dei clan, il suo sentimento si vede tutto nella morte affinché lei possa vivere. Il mondo che hai creato è affascinante e anche l’uso dei nomi è accorto.


Attenzione: virgulto che si è sacrificato tutti (scrivi: tutto o, meglio per tutti)



IL TERZO PASSO di White Pretorian Bello questo patto con il diavolo fra la protagonista (la mia Pauline Mond, che onore!) e Sabotur (il cui nome è tutto un programma). Il mondo distopico che descrivi è molto vicino alla sensibilità del lettore medio (c’è la tecnologia informatica, ma anche la carne sintetica per rifornire aziende e mense. Il fatto che per avanzare di carriera Pauline debba stare zitta riguardo alla fornitura di carne tossica e si veda la concorrenza mummificata nel file mostratole da Sabotur la dice lunga sulle dinamiche degli affari). Buona la scrittura.

Attenzione a: alzandosi n piedi (correggi con: in ).

La mia classifica è (ma meritereste il parimerito, per me, moralmente lo è):


LA QUARTA FOGLIA di Gargaros

IL TERZO PASSO di White Pretorian
 
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view post Posted on 3/10/2018, 12:59
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CITAZIONE (Aurora Malombra @ 2/10/2018, 09:36) 
Anche se non sono riuscita a partecipare, ho letto i vostri racconti e devo fare i complimenti a tutti.
Quando sarà il prossimo Skannatoio?

se li hai letti, commentali :) farai un grosso favore a chi li ha scritti

Il prossimo skannatoio lo tiene WP, di norma è a inizio novembre.
 
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Aurora Malombra
view post Posted on 3/10/2018, 18:17




Se c'è la possibilità e agli autori fa piacere, volentieri. ^_^
 
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view post Posted on 3/10/2018, 22:13
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CITAZIONE (Aurora Malombra @ 3/10/2018, 19:17) 
Se c'è la possibilità e agli autori fa piacere, volentieri. ^_^

Se vuoi puoi fare anche la classifica. Varrà come "torce e forconi" :)
 
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Aurora Malombra
view post Posted on 4/10/2018, 07:52




Poi chi finisce ultimo usa su di le torce e i forconi :blink:
 
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view post Posted on 11/10/2018, 03:36
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LA SECONDA CAMPANA
di shanda06

A differenza delle altre cose tue lette di recente, questo racconto non mi ha confuso le idee più di tanto. La storia si distende bene di brano in brano, e a parte qualche incertezza nel gestire i punti di vista non ho trovato passaggi poco chiari. In ogni caso, non ci sono brani pieni di questo e di quello senza ordine, quei brani per intenderci che un lettore mediocre come me deve rileggere e rileggere per capire chi fa cosa, chi era cosa, cosa era cosa, ecc. La narrazione è lineare e comprensibile.

La storia mi è piaciuta e trovo interessante questo strano fantasy che sembra voler esaltare il potere e la "realtà" dell'immaginazione. L'Obito infatti immagina i mondi in cui catapulta la sua popolazione, e nessuno, anche sapendo ciò, resta con l'amaro in bocca perché sta vivendo un'illusione. Perché, appunto, illusione non è.

Quindi storia ok, messa in opera pure salvo qualche difetto qua e là. Cosa però non funziona in modo vistoso? La fretta con cui hai confezionato il tutto. E che tu abbia avuto fretta è palese non solo dalla sveltezza con cui hai pubblicato, ma anche da alcuni passaggi troppo bruschi da una scena all'altra, da qualche brano troppo pieno di informazioni riassunte, e insomma complessivamente si ha l'impressione di racconto che “precipita” verso la conclusione.


Ma vengo alle note:

CITAZIONE
L’uomo che lo stava guardando con benevolenza avrebbe appreso ben presto la verità su di lui: era un uccisore, giunto fin lì per conto dei Distruttori di Miraggi.
Il suo travestimento da pellegrino era stato tale da indurre i cenobiti a lasciarlo passare, credendo che volesse rendere omaggio all’Obito, il fondatore del cenobio dei Ricostruttori di Mondi Perduti.
Invece, aveva tentato di ucciderlo con la forza della mente, mostrandogli l’inconsistenza della torre campanaria: un rudere che l’Obito stava facendo passare per una costruzione di pietra massiccia, tenendo in vita il fantasma di una campana fusa e portata via da almeno mezzo secolo.

L'unico brano in tutto il racconto che ho dovuto rileggere è questo. Troppe informazioni, troppa fretta nel dire gli antefatti, ma soprattutto troppo raccontato e riassunto.

Il che è a sproposito. Lo dico perché non ce n'era bisogno: se avessi continuato a narrare come avevi fatto fino a questo punto, ossia mettendo in scena gli eventi come si stavano verificando, e quindi facendo vedere (e non dicendo. vedi regola show, don't tell), avresti potuto introdurre la scoperta del cicerone a suo tempo, quando era giusto che accadesse. Invece tu precorri i tempi e riassumi che “presto avrebbe scoperto”...

Ma anche tutto il resto è affrettato e riassuntivo. L'informazione che il visitatore non era tanto onesto potevi darla a tempo dedito, e avresti creato anche un piccolo colpo di scena per il lettore.

A questo punto avresti avuto l'occasione di raccontare l'antefatto... Ma sarebbe stato apprezzabile raccontarlo? O non invece sarebbe stato meglio farcelo vedere, per esempio facendo sì che il cicerone staccasse una pietra dalla corda attraverso la quale il protagonista si sarebbe trovato a rivivere i momenti passati (come difatti avviene quando narri delle uccisioni nella torre)?

Non so se sono chiaro. Sto dicendo in fin della fiera che gli eventi potrebbero essere collocati nel posto giusto per sortire un effetto migliore, anziché riassumerli, spiegarli, dicendoli in un brano solo, per altro sbrigativo e breve.

Comunque, ripeto che a parte questo brano il racconto fila via liscio e chiaro. Il ritmo è complessivamente veloce e frettoloso, ma non confusionario.

CITAZIONE
I suoi occhi andarono al muso dell’Obito e lui cominciò a tremare.

Lo toglierei. Il soggetto sottinteso della frase è il protagonista, se aggiungi un soggetto vago nella seconda proposizione qualche lettore potrebbe capire che a tremare non sia lui, ma un altro (in questo caso l'Obito).

CITAZIONE
Il cenobita gli mostrò il quadratino, raffigurante una porta dorata spalancata su una terra verde: - Ti ho dato tutto il tempo che potevi

Non mi sembra che la frase sia introduttiva del discorso diretto, quindi sostituirei i due punti col punto singolo.

CITAZIONE
Al posto di lui ne arrivò uno con la bocca deturpata da un’orribile cicatrice e gli tese la mano: - Eccoti, Xover. Ti ho perdonato e anche l’Obito. Non importa se non vuoi il mondo che hai perduto.

Frase bruttina, oltre che a rischio confusione (anche l'obito lo ha perdonato o anche l'obito è stato perdonato?).

Meglio dire “Ti ho perdonato, e anche l'Obito l'ha fatto.”, oppure “Ti ho perdonato. Anche l'obito ti ha perdonato.”...


IL TERZO PASSO
di White Pretorian 2.0

Il testo si legge che è un piacere, le sequenze si affilano una dietro l'altra in modo ordinato, la scrittura è chiara, controllata e corretta (a parte qualche piccolo problema di cui ti mando alle note). Se non che... la storia è sconclusionata. Il personaggio sulfureo funziona, sprizza un certo fascino maligno fin dalla sua comparsa, e lo stavo inquadrando proprio sotto la luce infocata dei satanassi che circuiscono genti per impossessarsi delle anime; poi però si scopre che attua il patto in modi materiali e “scientifici”, e quindi già scende al livello umano e terreno; la conferma arriva con quella sibillina frase sul desiderio di far saltare tutta la colonia umana (su un altro pianeta?) per scopi che restano occulti. Cioè, non sappiamo nulla sul perché di questa volontà di sabotare (nomen omen) questa società che tutto sommato funziona bene, men che meno abbiamo agganci per interpretare l'uomo come reale satanasso (o alieno, sarebbe originale: un alieno che agisce in incognito per togliere di mezzo gli umani, che sono inconsapevoli invasori del suo mondo) che vuole un'ecatombe per fare incetta di anime... E quindi, boh. Come si chiude il racconto dà troppo l'idea che ci sia una continua. Poi non so, forse sono sfuggiti a me degli input sottili per capire il perché e il percome.

Magari nelle tue intenzioni tutta la storia si sarebbe dovuta aprire e chiudere sulla protagonista, ma non funziona neanche questo. O, meglio, la sua vicenda possiamo anche considerarla chiusa, ma sarebbe davvero misera, banale e troppo semplice per giustificare tutte 'ste pagine: sarebbe la solita vittima di un carogno (umano o soprannaturale che sia) che stipula un patto e resta inchiappettata...


Note:

CITAZIONE
lei le aveva detto che era risposta a fare qualsiasi cosa pur di superare la procedura d’avanzamento

disposta

CITAZIONE
Osservando bene, si accorse della porta per un ascensore esterno che corrispondeva alla descrizione che le aveva fatto il suo misterioso interlocutore e si avvicinò.

Non è errore, ma metterei una virgola per spezzare la lunga frase.

CITAZIONE
- L’importante è che non si sia persa. E, mi creda, l’essere fuori mano è la prima accortezza che si deve prendere quando non si vuole avere a che fare con gli scocciatori – L’uomo scosse le spalle

Manca il punto nel DD.

CITAZIONE
Pauline si limitò ad annuire, ma non lo stava davvero seguendo. Aveva già vissuto quella scena, pochi giorni prima e sapeva esattamente cosa sarebbe successo.

Serve la virgola per chiudere l'inciso.

CITAZIONE
…colpito, si: a livello professionale, il suo rendimento supera costantemente di almeno otto punti il livello medio della sua categoria

Manca lo spazio dopo i puntini.

CITAZIONE
“A livello disciplinare, poi, non sono presenti contestazioni di alcun tipo da almeno dieci anni e il suo stile di vita viene segnalato come “estremamente sobrio ed efficiente”, con particolare attenzione per la mancata fruizione delle quote mensili di alcol e droga

Ti consiglio di usare un altro segno, visto che le virgolette le usi già per i DD nei flashback.

CITAZIONE
- Si, Zoria me l’ha spiegato.

Da accentare.

CITAZIONE
- Un modo un po' rozzo per spiegarlo, ma direi che ha centrato la questione. Chi accetta il mio aiuto, accetta anche di farsi carico di un debito nei miei confronti. Un debito che io potrò riscuotere in qualsiasi momento. E in qualsiasi forma –gli occhi dell’uomo si fissarono improvvisamente nei suoi.

Mettere punto nel DD, o ancora meglio puntini di sospensione, e aprire il narrato con maiuscola.

CITAZIONE
- Si – disse alla fine. – Sono disposta a fare qualsiasi cosa sia necessaria, pur di avere quell’incarico.

Accentare anche qui.

CITAZIONE
Il dirigente di secondo livello Pauline Mond ricontrollò per l’ennesima volta i dati

Perché non La dirigente?

CITAZIONE
- Dannazione! Com’è possibile che stiano arrivando così tanti report negativi? Questo mese è stato segnalato un servizio più lento di almeno il 15% rispetto allo standard alla mensa del distretto 16, mentre i report qualitativi del distretto sono di nuovo al di sotto del livello richiesto!

Meglio rapporto... Evitiamo gli stranierismi, se non è seriamente necessario.

CITAZIONE
“La struttura ha aperto da poco, Cittadina Dirigente, il personale deve ancora trovare il modo di lavorare al meglio
Rispose l’immagine olografica

Non andare a caporigo, chiudi il DD e non mettere la maiuscola nel narrato, e:

“La struttura ha aperto da poco, Cittadina Dirigente, il personale deve ancora trovare il modo di lavorare al meglio” rispose l’immagine olografica

CITAZIONE
Dati progetti di popolare un’area disabitata del Continente di Bradley, forse le sarebbe stato utile decidersi a scegliersi un compagno

Manca i.

CITAZIONE
- Si, Aileen? Cosa c’è?
“C’è una persona per lei, Cittadina Dirigente. Non ha un appuntamento, ma dice di doverle parlare urgentemente.”
- Non ho tempo per queste cose, Ailee. Digli di prendere un appuntamento come tutti gli altri.

Accentare e aggiungere la n.

CITAZIONE
- Le piace andare dritto al sodo, Cittadina Dirigente. Oppure devo pensare che la mia presenza la importuna?

Non sarebbe meglio il congiuntivo?

CITAZIONE
- Entrambe! – esclamò, alzandosi n piedi.

...

CITAZIONE
La donna esitò, poi torò alla sua postazione e fece quello che le era stato richiesto.

...

CITAZIONE
- Se vuoi che la loro morte resti un segreto tra noi, deve fare quanto le ho chiesto. Come ho già detto, se si comporta bene potrebbe persino avere un’altra promozione.

Usare il “lei”.

CITAZIONE
- Quindi, Cittadina, in passato ha barattato la vita di alcune persone in cambio della sua carriera, Si sente pronta a darla via per avere?

O mettere il punto, o rimpiccolire la S.

A propò: “si sente pronta a darla via per avere”... cosa?

CITAZIONE
- Ma perché!? Voglio saperlo.

Visto che è una domanda darei precedenza al punto interrogativo. Comunque io userei solo il punto interrogativo, l'esclamativo lo appiccicherei alla seconda frase.

CITAZIONE
- Questo mia cara Cittadina Dirigente, è un argomento interessante

Serve la virgola.

CITAZIONE
– Ma temo di doverlo rimandare alla prossima volta che ci incontreremo, Se mai succederà.

O punto o minuscola.


Diciamo che a 'sto giro la sconclusionatezza di White lo penalizza, a favore di una Shanda che su questo aspetto viaggia più sicura. Peccato per la scrittura, che ho trovato migliore in White. Tuttavia devo mettere sulla bilancia anche il fatto che Shanda tratta una sostanza narrativa che trovo più appetibile.


E quindi dico che:

1) LA SECONDA CAMPANA di shanda06
2) IL TERZO PASSO di White Pretorian 2.0
 
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view post Posted on 11/10/2018, 19:35

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Ciao Gargaros, grazie di avermi fatto notare i difetti del racconto (devo ancora limare parecchio certi aspetti del Mostra Non Dire e anche le costruzioni di frase troppo ambigue). Sono contenta che la storia nel suo complesso ti sia piaciuta. Mi è venuta fuori così, però hai ragione. Meno fretta nel costruire le vicende può aiutare a migliorare la resa delle storie (mi dispiace aver condensato il tutto nella frase "incriminata"). Farò tesoro del tuo consiglio.
 
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51 replies since 31/8/2018, 18:27   777 views
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