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Skannatoio: Speciale 48 ore, Skannatoio Gennaio 2018

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view post Posted on 29/1/2019, 02:33
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Apprendista stregone

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Niente in contrario Gargaros. Posta pure e unisciti alla festa! 😉👍

I MOSTRI

La notte è popolata da mostri.
Basta uscire fuori dalle sicura mura di casa per trovarne uno. Si nascondono dietro le facce falsamente perbene degli abitanti di questa città. Ti ingannano, ti blandiscono con i loro modi pacati, le loro parole melliflue e quando ti fidi di loro... zac!
Anche quella ragazzina in piedi sotto il lampione, a pochi passi dalla inferriata della mia villetta potrebbe attirarne qualcuno. Così esile, così giovane, con le guance rese rosse dal freddo e intenta a soffiarsi sulle mani nel tentativo di scaldarle. Il berretto di lana rosa col pon-pon, che indossa per proteggersi dal freddo, la fa sembrare quasi una bambina. Lei non sa quanto appaia dannatamente indifesa, né che io la stia osservando da una decina di minuiti, dietro i vetri della finestra del salotto, seduto comodamente sulla mia poltrona preferita, le dita che tamburellano sul calcio della pistola che tengo in grembo.
Ma perché si è fermata sotto quel lampione? Vuole farsi vedere da tutti? Non lo sa che la notte è popolata da mostri e che così facendo diventa una vittima perfetta? Beata ingenuità! Ma per sua fortuna io sono qui e sono all’erta, pronto a mettere in fuga il primo bastardo che cercherà di farle qualcosa. Mi inclino leggermente di lato, allungo il braccio e raccolgo da terra il bicchiere di whisky “on the rock” portandolo alle labbra. Non ricordo se è il quinto o il sesto della serata, ma non me ne importa e lo avvicino alle labbra con un sogghigno compiaciuto. Un solo sorso e la mia mente mi riporta a qualche anno fa, quando il whisky mi veniva servito da una moglie adorabile, mentre in lontananza sentivo la risata argentina di mia figlia Claudia. Sembravamo la classica famiglia del Mulino Bianco: chirurgo in carriera io, ricercatrice lei, benedetti dal dono di una figlia meravigliosa, nonostante la tempesta ormonale generata dall’adolescenza la rendesse a volte un po’ ribelle. Sono passati dieci anni da quei tempi sereni. Dieci anni che sono sembrati un secolo e si sono portati via tutto quel che di bello c’era nella mia vita.
Ecco, lo sapevo! I miei pensieri nostalgici mi hanno fatto abbassare la guardia! Nascosto dalla penombra qualcuno si muove cautamente verso la ragazza, che guarda dall’altra parte e non si è accorta di nulla. L’aggressore, dopo un attimo di indecisione, entra nella bolla di luce generata dal lampione. È ragazzo barbuto, con un cappello di lana blu calato sugli occhi e ciuffi di riccioli neri che spuntano da dietro le orecchie. Indossa un giubbotto di pelle scura, le mani protese in avanti pronte ad aggredire, un sorriso maligno stampato sul volto.
Mi alzo di scatto, lasciando cadere il bicchiere in terra ed impugnando con forza la pistola, ma quando provo a fare il primo passo mi sembra che il pavimento si muova sotto di me. Oscillo a destra e a sinistra, colto da un giramento di testa fortissimo. Impreco a denti stretti e, in attesa che quelle vertigini scompaiano, stringo gli occhi cercando di ritrovare l’equilibrio. Quando li riapro vedo con terrore che ormai il barbuto è a un passo dalla ragazza. Riprendo a muovermi arrancando verso la finestra, ma tutto il mio corpo sembra muoversi al rallentatore. Afferrò con urgenza la maniglia della finestra, ma è troppo tardi, il ragazzo balza sulla sua preda e le mette le mani... sugli occhi?
A quel contatto la ragazza sorride, poi scosta con delicatezza le mani del ragazzo, si volta e una risata le accende il viso. Butta le braccia al collo del suo assalitore e lo bacia con trasporto, per poi allontanarsi con lui mano nella mano.
La verità mi colpisce come una cascata di mattoni.
Due fidanzati.
Niente mostri, né vittime, né assalitori.
Perché continuò a vedere pericoli anche dove non ce ne sono?
Perché non ho ancora metabolizzato la morte di mia figlia, ecco perché!
L’anno trovata seminuda, con il cranio sfondato, gettata come un sacco d’immondizia in un canale di scarico d’acqua piovana, poco lontano da qui. L’assassino? Gianluca Torbani, suo compagno di classe. Il bastardo voleva violentarla e di fronte alla reazione di mia figlia, ha perso il controllo e l’ha colpita ripetutamente al capo con una pietra.
Non ho mai provato tanto dolore e rabbia impotente in vita mia: i primi giorni dopo la scoperta del cadavere di Claudia, mi sembrava di impazzire.
Mia moglie non ha retto al colpo. Cinque mesi dopo il funerale, se n’è andata via di casa, lasciando dietro di sé il ricordo di una donna sconvolta dal dolore e un biglietto di addio pieno di accuse farneticanti. Non l’ho più rivista e non mi interessa sapere dove sia andata a finire. Spero solo che sia riuscita a ritrovare un po’ di serenità e un punto fermo nella sua vita. Come è successo a me.
Getto uno sguardo a terra e vedo il disastro che ho combinato prima. Il pavimento è cosparso di pezzi di vetro e cubetti di ghiaccio. Dovrei pulire, ma non ne ho la minima voglia. Al diavolo, lo farò domani. Guardo il mio orologio da polso: le ventidue e trentacinque. È ora di prepararsi per la notte.
Raggiungo il bagno barcollando, mi avvicino al lavandino e apro il rubinetto. Mi lavo il viso, lasciando che l’acqua fredda mi restituisca parte della lucidità che il whisky mi ha tolto. A poco a poco i pensieri si fanno più nitidi, i movimenti meno impacciati. Bevo avidamente l’acqua gelida del rubinetto, poi mi asciugo il viso e mi dirigo in camera da letto. La luce è spenta, ma quella del lampione vicino che filtra attraverso le persiane chiuse, illumina, in maniera spettrale, la figura sdraiata sul letto. Mi soffermo a guardare il suo corpo giovane e scattante, le ciocche di capelli biondi sparse sul cuscino, il petto che si alza e si abbassa durante ogni respiro. Accendo la luce sperando che si svegli. Gongolando come un bambino, giro intorno al letto e mi siedo vicino al suo corpo nudo: voglio che la prima cosa che veda, quando aprirà gli occhi, sia il mio viso.
Finalmente, dopo un tempo che sembra infinito, apre gli occhi e lo sguardo passa da semicosciente a impaurito quando si accorge che sono seduto al suo fianco.
«Buonasera, Gianluca. Dormito bene?»
Il corpo sussulta, il ragazzo tende i muscoli, ma le manette con le quali è legato alla testata del letto non cedono di un centimetro. Mi guarda inviperito, ma quel che dice è soffocato dal bavaglio che gli tappa la bocca. Meglio così. Sono sicuro mi stia rivolgendo solo insulti.
Dopo il processo farsa e la condanna a soli dieci anni di reclusione mi è sembrato di vivere in un incubo. Mi sono sentito privato di tutto, come se mi avessero ammazzato la figlia una seconda volta. Volevo farla finita. Poi ho trovato un punto fermo nel caos vorticante della mia testa. Dieci anni non erano poi tanti... potevo aspettare. Adesso mi rendo conto che ne è valsa la pena. Dopotutto la vendetta è un piatto che va consumato freddo.
Afferro dal comodino una siringa colma di liquido ambrato e la mostro a Gianluca.
“Sai cosa c’è qui dentro, grandissimo idiota? Adrenalina. Non voglio che tu svenga e ti sottragga al divertimento come hai fatto stamattina”
Lo sguardo del bastardo biondo passa da incuriosito a terrorizzato. Si dimena, si agita, mugola come un disperato, mentre calde lacrime gli rigano il viso.
Vederlo impotente e disperato alla mia mercé mi riempie di una gioia selvaggia.
Con un colpo secco gli pianto la siringa nella coscia, assaporando il suo dolore come si assapora un delizioso liquore.
«Forza, Gianluca: la notte è ancora giovane. Ci divertiremo vedrai!»
Allungo la mano e afferro il bisturi che è poggiato sul comodino. Capezzoli? Occhi? Genitali? Non so da dove cominciare...
La notte è popolata da mostri. Questa notte ci sono anch’io!

Edited by Incantatore Incompleto - 29/1/2019, 20:10
 
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view post Posted on 29/1/2019, 20:00
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Apprendista stregone

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Ehmmm.... Gargaros è in gara o posso iniziare a commentare? 🤔

Gargaros, se ci sei batti un colpo....
 
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view post Posted on 30/1/2019, 03:04
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"Ecate, figlia mia..."

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CITAZIONE (Incantatore Incompleto @ 29/1/2019, 20:00) 
Ehmmm.... Gargaros è in gara o posso iniziare a commentare? 🤔

Gargaros, se ci sei batti un colpo....

Ho messo la versione completa direttamente nel post.

Non so se sono in gara, lo devono dire i capoccioni in alto.

Anche non fossi in gara comunque leggerò le vostre cose e giudizierò :p109:
 
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view post Posted on 30/1/2019, 21:38
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Apprendista stregone

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Grande Gargaros, sono proprio felice tu abbia postato!

WP: Gargaros è dei nostri, vero? :p091: :p091: :p091: :1392239620.gif:
 
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view post Posted on 31/1/2019, 19:19

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Buonasera, ecco i miei commenti e relativa classifica, ma per me, moralmente siete pari:

GF 57 di Gargaros Racconto molto godibile: con il passare il Grande Fratello diventa, da mero svago per gente curiosa della vita altrui, una specie di prigione istituzionalizzata sotto i riflettori, dove tutto è recitato a beneficio del pubblico in vista del premio in palio. La sola eccezione è il protagonista del tuo racconto, innamorato di Sabrina Foley (non bella, ma con una storia difficile simile a quella di lui e in cerca dello stesso riscatto, benché effimero). Mi ha divertito l’espediente di lui per avvicinarla, con la scusa della recita della storia d’amore a beneficio del pubblico e mi ha colpita la dignità di lei nel ritirarsi a riccio. Il finale del racconto è spietato: gli eliminati lo sono davvero (vedi il raggio della morte nel vano dal quale devono uscire gli squalificati). Efficace: la conduttrice ologramma (rende il tutto ancora più alienante) e da brividi il fatto che c’entrino anche i Ministri del Controllo Demografico e di quello Sociale nel dare tanta longevità alla trasmissione. La morale del tuo racconto? Il GF è meglio così com’è oggi.


I MOSTRI di Incantatore Incompleto Racconto davvero stupefacente! I mostri della tua storia non si nascondono nelle vie buie della notte, bensì in una casa rispettabile, quella di un chirurgo dalla vita distrutta (agghiacciante la perdita della figlia, avvenuta in modo tanto assurdo e anche la fine del matrimonio di lui… il dolore ha portato la moglie alla pazzia e alla fuga) i mostri sono due: il whisky, quindi il vizio di bere e l’assassino, diventato una cavia sperimentale. Mi piace come hai reso il ritardo: nella reazione del protagonista intorpidito dall’alcol alla vista di una falsa aggressione dalla finestra di casa sua.

Attenzione a:
minuiti (minuti)
on the rock (on the rocks)

I MOSTRI di Incantatore Incompleto
GF 57 di Gargaros


Ciao White Pretorian, entro quale data bisogna dare i punti ai commenti? Grazie e scusa.
 
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view post Posted on 31/1/2019, 21:21
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Custode di Ryelh
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CITAZIONE (shanda06 @ 31/1/2019, 19:19) 
Buonasera, ecco i miei commenti e relativa classifica, ma per me, moralmente siete pari:

GF 57 di Gargaros Racconto molto godibile: con il passare il Grande Fratello diventa, da mero svago per gente curiosa della vita altrui, una specie di prigione istituzionalizzata sotto i riflettori, dove tutto è recitato a beneficio del pubblico in vista del premio in palio. La sola eccezione è il protagonista del tuo racconto, innamorato di Sabrina Foley (non bella, ma con una storia difficile simile a quella di lui e in cerca dello stesso riscatto, benché effimero). Mi ha divertito l’espediente di lui per avvicinarla, con la scusa della recita della storia d’amore a beneficio del pubblico e mi ha colpita la dignità di lei nel ritirarsi a riccio. Il finale del racconto è spietato: gli eliminati lo sono davvero (vedi il raggio della morte nel vano dal quale devono uscire gli squalificati). Efficace: la conduttrice ologramma (rende il tutto ancora più alienante) e da brividi il fatto che c’entrino anche i Ministri del Controllo Demografico e di quello Sociale nel dare tanta longevità alla trasmissione. La morale del tuo racconto? Il GF è meglio così com’è oggi.


I MOSTRI di Incantatore Incompleto Racconto davvero stupefacente! I mostri della tua storia non si nascondono nelle vie buie della notte, bensì in una casa rispettabile, quella di un chirurgo dalla vita distrutta (agghiacciante la perdita della figlia, avvenuta in modo tanto assurdo e anche la fine del matrimonio di lui… il dolore ha portato la moglie alla pazzia e alla fuga) i mostri sono due: il whisky, quindi il vizio di bere e l’assassino, diventato una cavia sperimentale. Mi piace come hai reso il ritardo: nella reazione del protagonista intorpidito dall’alcol alla vista di una falsa aggressione dalla finestra di casa sua.

Attenzione a:
minuiti (minuti)
on the rock (on the rocks)

I MOSTRI di Incantatore Incompleto
GF 57 di Gargaros


Ciao White Pretorian, entro quale data bisogna dare i punti ai commenti? Grazie e scusa.

Entro la settimana prossima. Vorrei concludere tutta la parte dei commenti e delle votazioni entro la terza settimana di febbraio, così potro cominciare a fare un po di pubblicità per lo Skanna di marzo.

A proposito: se volete invitare qualche amico/conoscente, siete i benvenuti ;-)
 
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view post Posted on 1/2/2019, 03:45
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LA VIA DELLA CABINA A GETTONI
di Shanda06

Dopo la prima parte gli eventi, o meglio, le informazioni si fanno frettolose e poco chiare. La storia mi sfugge, e non saprei riassumerla, se non troppo vagamente...


Nota:

CITAZIONE
deve essere bello riposarsi circondati da quelle pareti intonacate a effetto schiuma e che dire poi del soffitto dal quale si vedono affiorare bolle di vetro?

Ci metterei un segno, precisamente un punto.


I MOSTRI
di Incantatore Incompleto

Diciamo che la storia non mostra nulla di veramente nuovo, è il solito padre che si fa vendetta da sé. Però è scritta bene e tanto mi basta.


Note:

CITAZIONE
Ti ingannano, ti blandiscono con i loro modi pacati, le loro parole melliflue e quando ti fidi di loro... zac!

Se metti una virgola forse è meglio.

CITAZIONE
Sembravamo la classica famiglia del Mulino Bianco: chirurgo in carriera io, ricercatrice lei, benedetti dal dono di una figlia meravigliosa, nonostante la tempesta ormonale generata dall’adolescenza la rendesse a volte un po’ ribelle.

Il riferimento all'adolescenza scombussola un po' il senso della frase. Sembra infatti che sembrano la famiglia del Mulino Bianco solo in quel periodo, turbolenze adolescenziali a parte.

CITAZIONE
L’aggressore, dopo un attimo di indecisione, entra nella bolla di luce generata dal lampione. È ragazzo barbuto, con un cappello di lana blu calato sugli occhi

Manca un.

CITAZIONE
Riprendo a muovermi arrancando verso la finestra, ma tutto il mio corpo sembra muoversi al rallentatore. Afferrò con urgenza la maniglia della finestra, ma è troppo tardi

Togliere l'accento.

CITAZIONE
Il bastardo voleva violentarla e di fronte alla reazione di mia figlia, ha perso il controllo e l’ha colpita ripetutamente al capo con una pietra.

Meglio se metti una virgola.

Anzi, io sostituirei la E con un MA, e aprirei un inciso:

Il bastardo voleva violentarla, ma, di fronte alla reazione di mia figlia, ha perso il controllo e l’ha colpita ripetutamente al capo con una pietra.

CITAZIONE
“Sai cosa c’è qui dentro, grandissimo idiota? Adrenalina. Non voglio che tu svenga e ti sottragga al divertimento come hai fatto stamattina”
Lo sguardo del bastardo biondo passa da incuriosito a terrorizzato.

Manca un segno di chiusura.

CITAZIONE
«Forza, Gianluca: la notte è ancora giovane. Ci divertiremo vedrai!»

E qui manca una virgola.






Mia classifica:

1) I MOSTRI di Incantatore Incompleto
2) LA VIA DELLA CABINA A GETTONI di shanda06
 
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view post Posted on 1/2/2019, 16:38

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Ciao Gargaros, grazie del commento. E anche della correzione. Mi dispiace che la seconda parte ti sia apparsa meno chiara.
 
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Non ti preoccupare WP. Stasera mi metto all’opera e posto i commenti!
 
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Neïge
view post Posted on 2/2/2019, 14:41




CITAZIONE (Incantatore Incompleto @ 29/1/2019, 02:33) 
Niente in contrario Gargaros. Posta pure e unisciti alla festa! 😉👍

I MOSTRI

La notte è popolata da mostri.
Basta uscire fuori dalle sicura mura di casa per trovarne uno. Si nascondono dietro le facce falsamente perbene degli abitanti di questa città. Ti ingannano, ti blandiscono con i loro modi pacati, le loro parole melliflue e quando ti fidi di loro... zac!
Anche quella ragazzina in piedi sotto il lampione, a pochi passi dalla inferriata della mia villetta potrebbe attirarne qualcuno. Così esile, così giovane, con le guance rese rosse dal freddo e intenta a soffiarsi sulle mani nel tentativo di scaldarle. Il berretto di lana rosa col pon-pon, che indossa per proteggersi dal freddo, la fa sembrare quasi una bambina. Lei non sa quanto appaia dannatamente indifesa, né che io la stia osservando da una decina di minuiti, dietro i vetri della finestra del salotto, seduto comodamente sulla mia poltrona preferita, le dita che tamburellano sul calcio della pistola che tengo in grembo.
Ma perché si è fermata sotto quel lampione? Vuole farsi vedere da tutti? Non lo sa che la notte è popolata da mostri e che così facendo diventa una vittima perfetta? Beata ingenuità! Ma per sua fortuna io sono qui e sono all’erta, pronto a mettere in fuga il primo bastardo che cercherà di farle qualcosa. Mi inclino leggermente di lato, allungo il braccio e raccolgo da terra il bicchiere di whisky “on the rock” portandolo alle labbra. Non ricordo se è il quinto o il sesto della serata, ma non me ne importa e lo avvicino alle labbra con un sogghigno compiaciuto. Un solo sorso e la mia mente mi riporta a qualche anno fa, quando il whisky mi veniva servito da una moglie adorabile, mentre in lontananza sentivo la risata argentina di mia figlia Claudia. Sembravamo la classica famiglia del Mulino Bianco: chirurgo in carriera io, ricercatrice lei, benedetti dal dono di una figlia meravigliosa, nonostante la tempesta ormonale generata dall’adolescenza la rendesse a volte un po’ ribelle. Sono passati dieci anni da quei tempi sereni. Dieci anni che sono sembrati un secolo e si sono portati via tutto quel che di bello c’era nella mia vita.
Ecco, lo sapevo! I miei pensieri nostalgici mi hanno fatto abbassare la guardia! Nascosto dalla penombra qualcuno si muove cautamente verso la ragazza, che guarda dall’altra parte e non si è accorta di nulla. L’aggressore, dopo un attimo di indecisione, entra nella bolla di luce generata dal lampione. È ragazzo barbuto, con un cappello di lana blu calato sugli occhi e ciuffi di riccioli neri che spuntano da dietro le orecchie. Indossa un giubbotto di pelle scura, le mani protese in avanti pronte ad aggredire, un sorriso maligno stampato sul volto.
Mi alzo di scatto, lasciando cadere il bicchiere in terra ed impugnando con forza la pistola, ma quando provo a fare il primo passo mi sembra che il pavimento si muova sotto di me. Oscillo a destra e a sinistra, colto da un giramento di testa fortissimo. Impreco a denti stretti e, in attesa che quelle vertigini scompaiano, stringo gli occhi cercando di ritrovare l’equilibrio. Quando li riapro vedo con terrore che ormai il barbuto è a un passo dalla ragazza. Riprendo a muovermi arrancando verso la finestra, ma tutto il mio corpo sembra muoversi al rallentatore. Afferrò con urgenza la maniglia della finestra, ma è troppo tardi, il ragazzo balza sulla sua preda e le mette le mani... sugli occhi?
A quel contatto la ragazza sorride, poi scosta con delicatezza le mani del ragazzo, si volta e una risata le accende il viso. Butta le braccia al collo del suo assalitore e lo bacia con trasporto, per poi allontanarsi con lui mano nella mano.
La verità mi colpisce come una cascata di mattoni.
Due fidanzati.
Niente mostri, né vittime, né assalitori.
Perché continuò a vedere pericoli anche dove non ce ne sono?
Perché non ho ancora metabolizzato la morte di mia figlia, ecco perché!
L’anno trovata seminuda, con il cranio sfondato, gettata come un sacco d’immondizia in un canale di scarico d’acqua piovana, poco lontano da qui. L’assassino? Gianluca Torbani, suo compagno di classe. Il bastardo voleva violentarla e di fronte alla reazione di mia figlia, ha perso il controllo e l’ha colpita ripetutamente al capo con una pietra.
Non ho mai provato tanto dolore e rabbia impotente in vita mia: i primi giorni dopo la scoperta del cadavere di Claudia, mi sembrava di impazzire.
Mia moglie non ha retto al colpo. Cinque mesi dopo il funerale, se n’è andata via di casa, lasciando dietro di sé il ricordo di una donna sconvolta dal dolore e un biglietto di addio pieno di accuse farneticanti. Non l’ho più rivista e non mi interessa sapere dove sia andata a finire. Spero solo che sia riuscita a ritrovare un po’ di serenità e un punto fermo nella sua vita. Come è successo a me.
Getto uno sguardo a terra e vedo il disastro che ho combinato prima. Il pavimento è cosparso di pezzi di vetro e cubetti di ghiaccio. Dovrei pulire, ma non ne ho la minima voglia. Al diavolo, lo farò domani. Guardo il mio orologio da polso: le ventidue e trentacinque. È ora di prepararsi per la notte.
Raggiungo il bagno barcollando, mi avvicino al lavandino e apro il rubinetto. Mi lavo il viso, lasciando che l’acqua fredda mi restituisca parte della lucidità che il whisky mi ha tolto. A poco a poco i pensieri si fanno più nitidi, i movimenti meno impacciati. Bevo avidamente l’acqua gelida del rubinetto, poi mi asciugo il viso e mi dirigo in camera da letto. La luce è spenta, ma quella del lampione vicino che filtra attraverso le persiane chiuse, illumina, in maniera spettrale, la figura sdraiata sul letto. Mi soffermo a guardare il suo corpo giovane e scattante, le ciocche di capelli biondi sparse sul cuscino, il petto che si alza e si abbassa durante ogni respiro. Accendo la luce sperando che si svegli. Gongolando come un bambino, giro intorno al letto e mi siedo vicino al suo corpo nudo: voglio che la prima cosa che veda, quando aprirà gli occhi, sia il mio viso.
Finalmente, dopo un tempo che sembra infinito, apre gli occhi e lo sguardo passa da semicosciente a impaurito quando si accorge che sono seduto al suo fianco.
«Buonasera, Gianluca. Dormito bene?»
Il corpo sussulta, il ragazzo tende i muscoli, ma le manette con le quali è legato alla testata del letto non cedono di un centimetro. Mi guarda inviperito, ma quel che dice è soffocato dal bavaglio che gli tappa la bocca. Meglio così. Sono sicuro mi stia rivolgendo solo insulti.
Dopo il processo farsa e la condanna a soli dieci anni di reclusione mi è sembrato di vivere in un incubo. Mi sono sentito privato di tutto, come se mi avessero ammazzato la figlia una seconda volta. Volevo farla finita. Poi ho trovato un punto fermo nel caos vorticante della mia testa. Dieci anni non erano poi tanti... potevo aspettare. Adesso mi rendo conto che ne è valsa la pena. Dopotutto la vendetta è un piatto che va consumato freddo.
Afferro dal comodino una siringa colma di liquido ambrato e la mostro a Gianluca.
“Sai cosa c’è qui dentro, grandissimo idiota? Adrenalina. Non voglio che tu svenga e ti sottragga al divertimento come hai fatto stamattina”
Lo sguardo del bastardo biondo passa da incuriosito a terrorizzato. Si dimena, si agita, mugola come un disperato, mentre calde lacrime gli rigano il viso.
Vederlo impotente e disperato alla mia mercé mi riempie di una gioia selvaggia.
Con un colpo secco gli pianto la siringa nella coscia, assaporando il suo dolore come si assapora un delizioso liquore.
«Forza, Gianluca: la notte è ancora giovane. Ci divertiremo vedrai!»
Allungo la mano e afferro il bisturi che è poggiato sul comodino. Capezzoli? Occhi? Genitali? Non so da dove cominciare...
La notte è popolata da mostri. Questa notte ci sono anch’io!

Ciao. Mi trovavo a passare di qui per caso e ho letto questo tuo racconto che mi ha attirato fin dalle prime righe. Non so perché. Mi è piaciuto molto, tiene viva la curiosità fino all'ultimo. Molto bello il passaggio, nella prima parte, in cui il presunto mostro si rivela... tutt'altro. Ben scritto, buon ritmo. Ho notato solo qua e là qualche refuso, tipo sicurA mura.
:P
 
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view post Posted on 4/2/2019, 11:36
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Scusate il ritardo, ormai sono ostaggio dei compiti settimanali dei miei figli.

Volevo ringraziare Neïge per quello che ha scritto. Ricevere complimenti inaspettati fa sempre piacere e mantiene viva la fiamma di questa nostra passione. Mi raccomando, fatti vivo al prossimo contest. Ci conto!

Ma passiamo ai commenti...

La via della cabina a gettoni

Ciao Shanda, sempre in prima fila. Mi piacerebbe avere metà della tua costanza per poter scrivere sempre, invece.....

Ma andiamo ad analizzare l’ultimo tuo lavoro...

Specifiche: un quartiere anni 80, il ritorno a quando la gente era felice... sì ci siamo.

Stile: il tuo stile mi è sempre piaciuto, ma in questa prova mi hai dato l’impressione di aver scritto il racconto in maniera veloce, senza quella verve che ti caratterizza. Faccio un esempio: la frase : “Merito dello spirito di iniziativa della sindaca, Vanessa della Torre, da sempre legata a quell’anno in particolare per via della creatività che ci ha visto.”
Per via della creatività che ci ha visto.
Punto.
Senza un perché.
La sindaca ci ha visto della creatività e tanto vi basti!
Una frase che mi sembra buttata lì tanto per concludere un periodo che non avevi più voglia di approfondire e di curare.
Non capisco il tuo bisogno di postare per prima, a scapito di una profonda rilettura.
Da Alexandra Fisher, mi aspetto frasi di ben altro spessore. In questo racconto, mi è mancato quel tuo particolare modo di mettermi davanti alla finestra, per dare una sbirciata su uno dei tanti mondi fantastici che vivono dentro di te.

Trama: una tizia (che scopriremo alla fine essere un demone) si sorbisce un pippotto da un illustre sconosciuto (Foglini?) sulla rinascita di un quartiere stile anni 80, trae delle conclusioni secondo avvenimenti passati e schemi mentali di cui non sappiamo nulla, telefona ad un giornale elencando lutti a non finire (l’uccisione di Foglini è senza alcun senso) e nasconde una cassetta che ha fatto incazzare (senza un motivo plausibile) dei demoni quarant’anni fa.
Sono sicuro che c’è dell’altro, ma io sulla carta vedo solo questo.
Domanda: le persone che appaiono nel quartiere vestite come controfigure di Happy days (anni 60) e Star Trek (futuro non tanto prossimo) che peso hanno nell’economia della storia?

Ambientazione: a parte un paio di orecchini a forma di cerchio in fiamme, non c’è altro a cui aggrapparsi. Ci sono solo dei riferimenti a palazzi che rimandano a mondi di Big Babol, mondi dí Doctor Who e a bolle di bagnoschiuma (nel mio quartiere negli anni 80 queste costruzioni non c’erano, le voglio!) che, descritte in una chat da uno sconosciuto interlocutore, non mi trasmettono nessuna empatia.

Personaggi: Una donna sconosciuta, demone o quasi, che legge e telefona senza movimenti o espressioni che me la facciano apparire reale, a parte gli orecchini che gettano un pò di luce su un personaggio evanescente ed impalpabile.

Cosa mi ha colpito: la fantasia. Mai avrei immaginato un racconto ricco di potenzialità come il tuo...

Cosa mi ha fatto storcere il naso:... che perde moltissimo in una stesura veloce e poco curata. Potevi interrompere il racconto su Facebook in più parti, mostrandoci la donna che si muoveva nel quotidiano (facendo colazione, mordicchiando una penna, limandosi le unghie), descrivere con qualche particolare il viaggio da casa alla cabina, descrivere comportamenti soprannaturali nel maneggiare la cassetta ecc.. Arricchire con qualche particolare, non necessariamente fisico, il personaggio non guasta mai.

Cosa potresti fare per migliorare il racconto: percepisco male tutta la vicenda della cassetta, che poi è il fulcro di tutta la vicenda, e non riesco a darne una giusta collocazione agli eventi. Così facendo, lasci il lettore davanti a un vaso di Pandora con il lucchetto al coperchio.

Conclusione: Il tutto appare confuso e senza una logica di fondo. Niente che una sana rilettura e una spiegazione di alcuni meccanismi cruciali non possano sistemare, dando al racconto la dimensione che merita.
Forza Alexandra: faccio il tifo per te!


GF 57

Ciao Gargaros, sono felice di vederti all’Interno di questo contest...

Specifiche: non riesco a percepire quell’aria di bei tempi andati. La finestra sul passato si limita ad un resoconto delle passate edizioni del GF, niente rimpianti o pensieri a qualcosa che c’era e che adesso non c’è più.

Stile: è sempre un piacere leggerti. Stile pulito, incisivo, ricco di dettagli dosati con sapienza e mai banali.

Trama: un racconto che riesce a tenere desta l’attenzione sulla sorte del concorrente che verrà eliminato, senza diventare mai pesante o retorico, con un finale a sorpresa che spiazza (anche se alla carica “Ministro del controllo Demografico” avevo già drizzato le antenne) il lettore.

Ambientazione: mi sembrava di essere dentro la casa, sentivo i concorrenti intorno a me, con la presentatrice olografica davanti come un giudice implacabile e senza anima.

Personaggi: sei riuscito a dare vita, oltre al protagonista messo a fuoco in maniera perfetta, anche a Sabrina seppur quest’ultima non spiccichi parola. Mi sei piaciuto veramente.

Cosa mi ha colpito: il finale. Una secchiata d’acqua gelida in faccia. Chissà se in un futuro prossimo la nostra vita verrà tenuta in così poca considerazione. Una versione futuristica e agghiacciante degli antichi gladiatori.

Cosa mi ha fatto storcere il naso: la notizia che il GF possa essere diventato qualcosa di più di un gioco, l’avrei vista meglio rivelata dai pensieri del protagonista, non dai commenti conduttrice. D’altronde il telespettatore che segue il programma, non ha bisogno di spiegazioni.

Cosa potresti fare per migliorare il racconto: a me piace così. Non ho consigli da darti.

Conclusione: un racconto superiore alla media. Veramente bravo! Ti faccio i miei complimenti!

Classifica

GF 57 di Gargaros
La via della cabina a gettoni di Shanda06
 
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view post Posted on 5/2/2019, 21:29

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Ciao Incantatore Incompleto, terrò conto del tuo commento e risistemerò il racconto secondo le tue indicazioni. Devo proprio stare attenta a certi modi di raccontare.

Do i punti ai commenti:
1 punto a Gargaros
2 punti a Incantatore Incompleto
 
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view post Posted on 6/2/2019, 00:48
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Apprendista stregone

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Ciao Shanda,
non devi stare attenta a certi modi di raccontare, ma alla fretta. Secondo me se lasciassi “decantare” il tuo racconto e lo rileggessi a mente fredda, la maggior parte delle imprecisioni (perché di queste stiamo parlando) sparirebbero e ci ritroveremmo davanti a un racconto cui fare tanto di cappello.

Ma.... WP dá i commenti dopo i nostri voti? Non ci capisco più nulla... 😫🤪😭

Comunque: 2 a Shanda e 1 a Gargaros...
 
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view post Posted on 6/2/2019, 15:46
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"Ecate, figlia mia..."

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Concordo con Incantatore, il tuo problema sembra essere la fretta. L'ho riscontrato in molte tue cose, e già mi sembra di averti consigliato di dedicare alle varie fasi delle storie i loro tempi. Tu invece parti sempre bene, poi è come se ti stancassi e facessi precipitare tutto verso una conclusione affrettata. Le partenze sono sempre ottime, ma da metà in poi... la valanga. Brani che potevano essere narrati vengono riassunti, informazioni che dovrebbero seguire un ordine di importanza vengono tutte mischiate in corti paragrafi, generando solo miscugli inestricabili di dati che un lettore, se riesce a sbrogliare e a comprendere, è solo perché ha un certo tipo di cervello. Ma a livello estetico (o tecnico, decidi tu) il problema resta comunque.

E' anche vero che questa volta avevi le scadenze troppo strette e quindi sei giustificata :1392239812.gif:

Però il consiglio resta valido per altri... tempi.




Voti ai commenti:

2 punti a Shanda
1 punto a Incantatore Incompleto
 
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view post Posted on 6/2/2019, 23:52
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Custode di Ryelh
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Salve, gente.
Voi cominciate pure a postare i voti ai commenti: il mio commento sarà la ciliegina sulla torta, dopo il quale provvederemo a fare il conto definitivo e ad assegnare la vittoria.

Fin da ora, ringrazio tutti per aver partecipato: data la crisi degli ultimi mesi, è bello vedere che è rimasto ancora qualcuno fedele a queste pagine.

E un grazie a Neige e al suo commento inaspettato: spero di poterti vedere tra i partecipanti dello skanna di Marzo.
 
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36 replies since 17/1/2019, 20:34   446 views
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