Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Skannatoio Giugno 2019, Io sono un mostro lampada

« Older   Newer »
  Share  
Morto di seta
view post Posted on 30/6/2019, 11:23 by: Morto di seta




(Ho cercato di fare del mio peggio)

Patto col diavolo


Qualcuno di voi ha mai stretto un patto col diavolo? Io, una volta morto, non ho esitato a farlo.
Convocato nell'ufficio di Lucifero per le presentazioni ufficiali, sono entrato dimenticandomi di bussare e l'ho beccato a trastullarsi il culo davanti al PC. Ricompostosi alla svelta, mi ha dato il benvenuto con la mano tesa; un vistoso imbarazzo sul suo volto e una leggera puzza di sterco proveniente dalle dita con cui si stava sollazzando lo sfintere fino a un attimo prima. Sopra il monitor, invece, le scene del pornazzo gay che non aveva fatto in tempo a chiudere.
Capiti i gusti sessuali del diavolaccio, ho trovato il modo di sfruttarli a mio vantaggio. Tu mi cedi il tuo PC e io ti concedo una cavalcata sul mio cazzo, gli ho proposto quando tra noi due si era ormai instaurata una certa confidenza. L'idea di passare il resto dell'eternità senza Internet mi raggelava.
“E io, per un cazzo qualunque, dovrei rinunciare all'unico Pc esistente in tutto l'inferno?” ha ribattuto divertito, come se avesse sentito la cazzata più assurda del mondo.
Non appena gli ho esibito la notevole mole del mio uccello, però, è stato ben felice di fare il baratto.
Da quel momento sono iniziati i miei guai. Il diavolaccio mi ha ceduto il PC, è vero, ma non si è mica accontentato, come da contratto, di una sola galoppata. Me ne ha chieste ancora, e poi ancora, minacciando di riprendersi il PC se non l'avessi compiaciuto.
All'inizio ho acconsentito alle richieste. Dopotutto, per quanto fosse poco incline all'igiene, il suo culo puzzone si lasciava scopare che è un piacere. Non c'era nemmeno bisogno di lubrificargli il buco con lo sputo prima di piantargli il cazzo dentro e poi spingerlo bene a fondo.
Dopo un po', però, ho cominciato a sentire sempre più nostalgia della mia cara e amata figa. Nei pochi momenti in cui Lucifero, tra una scopata e l'altra, mi concedeva di riprendere fiato, bighellonavo tra i gironi in cerca di troiette da sbattermi a più non posso. Nessuna sapeva dire di no al mio mega trapano. Un giorno sono letteralmente saltato addosso a una che me l'aveva fatto rizzare soltanto a guardarla. Quando l'ho presa per i capelli per sbatterle la faccia sul mio minchione, con l'intenzione di fare bunga bunga con la sua bocca, la chioma le si è staccata dalla testa rimanendomi in mano. Il diavolo gelosone, fiutati i miei tradimenti, aveva deciso di pedinarmi e mettermi alla prova, con tanto di seno finto e parrucca.
E zac! Per vendetta mi ha fatto a fettine il cazzo con un'ascia e poi si è pure ripreso il PC. “Nooo! Il computer nooooo!” l'ho implorato. “Piuttosto tagliami anche un capezzolo o un dito, ma il computer lasciamelo!”
Per risposta ho ricevuto soltanto un sonoro vaffanculo.
Comunque, sebbene mutilato, oltre che incazzato nero, la mia voglia di scopare non si placava. Per fortuna avevo un asso nella manica. Qualcosa di grosso e lungo, quasi quanto la virilità di cui ero stato privato. Un bel nasone aquilino.
Ho cominciato, allora, a piantarlo dentro fighe e culi, ottenendo un successo crescente e inaspettato. Merito delle sue ragguardevoli dimensioni, della forma aerodinamica e della foga con cui trapanavo. Sembravo un picchio. Il piacere che provavo, anche se quasi del tutto psicologico, era immenso.
Mancava, però, qualcosa alle mie prestazioni.
Trovato il modo di ovviare a questa mancanza, non ho più potuto fare a meno di portarmi appresso, prima di ogni amplesso, un ramoscello di gramigna. Ne sono colmi i prati dell'inferno.
Ogni volta che con il naso stantuffavo il culo o la figa di turno, procedevo spedito fino a che non ritenevo che fosse arrivato il momento giusto per un finale esplosivo; a quel punto estraevo veloce lo stantuffo, ne solleticavo con la gramigna le narici e altrettanto velocemente lo reintroducevo nell'orifizio e... boom! L'allergia alle graminacee, di cui ho sempre sofferto, mi assicurava un potente starnuto con abbondante secrezione dal naso. Una bella scatarrata, in parole povere, che nulla aveva da invidiare alle mie vecchie sborrate leggendarie.
In seguito a questa strabiliante trovata il successo del mio nasone è cresciuto a dismisura. Uomini, donne, trans e animali venivano in pellegrinaggio da me, dai gironi più lontani, per provare piaceri estremi. L'ultimo che ho soddisfatto, in ordine di tempo, è stato un ippopotamo femmina. Era indecisa se darmi il culo o la figa. Nel dubbio, si è fatta scatarrare prima l'una e poi l'altro. E pure un orecchio.
Di tanto successo non poteva non arrivare voce a Lucifero, che un giorno mi ha convocato d'urgenza nel suo ufficio. Intanto il troppo esercizio fisico aveva giovato al mio nasone al punto da renderlo ancora più lungo. Perfino più lungo di quanto era stato il mio cazzo già decisamente lungo. Non appena il diavolaccio l'ha visto gli è colato un rivolo di bava dall'angolo della bocca. Era evidente che un simile strumento di piacere, assai voluminoso, gli provocava un certo appetito.
“Sono disposto a ridarti il PC,” ha esordito, “se prometti di essermi fedele e di trapanare, e scatarrare, soltanto me col tuo nasone.”
Così, siccome mi agghiacciava l'idea di passare altro tempo senza Internet, ho detto addio al mio stuolo di spasimanti, sforzandomi di essere monogamo, e ho perfino messo da parte il risentimento per essere stato evirato. In fondo cos'è la mancanza dell'uccello in confronto alla possibilità di partecipare a una nuova edizione dello Skanna con quel rincitrullito di Pretorian che, nell'annunciare le tempistiche, confonde sempre mesi e date?
 
Top
61 replies since 14/6/2019, 17:39   844 views
  Share