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Skannatoio Giugno 2019, Io sono un mostro lampada

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Gargaros
view post Posted on 2/7/2019, 20:13 by: Gargaros
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"Ecate, figlia mia..."

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LA VIA PIÙ BREVE
di shanda06

La protagonista si sveglia una mattina, come sempre, ed è subito assalita dai quotidiani pensieri di ordine pratico, dapprima sulla propria persona (rughe sparite, ma capelli ancora sulla via dell'incanutimento, e denti anche se storti ancora bianchi, dal che mi sembra di capire sia una donna sulla via della vecchiaia), poi per il marito pasticcione (che a quanto pare fa un lavoro notturno); poi travolta da ricordi richiamati dagli oggetti della cucina i piatti appesi che rimandano alle feste annuali (Natale, Pasqua... ma significa che sono feste che non si fanno più?) e di conseguenza alla madre rinchiusa in una qualche clinica o pensione per anziani in Germania, l'anello che porta al dito (d'acciaio, non d'oro) che accende il ricordo di un matrimonio frettoloso e celebrato “sulla fine di un mondo” (che potrebbe significare proprio la fine del mondo come quella del mondo da nubile della donna), da lì a un portasigarette in metallo che la rimanda a una festa (quella d'addio al nubilato?), e infine a un incontro con uno scrittore famoso... Ma arriva il momento di risolversi a uscire per andare al lavoro. Quindi esce, e sulla via più breve (quella del titolo, si presume) accelera il passo per timore di incontrare uno sciame di api geneticamente modificate da uno scienziato pazzo per sterminare il genere umano più sprecone.

Non l'ho capito. O meglio, le varie “scene” sono abbastanza chiare, la “storia” in generale non è confusissima: si tratta di una donna che si sveglia e pensa un po' a questo e quello, prima di andare a lavorare. Ma mi sfugge la trama, il senso che sorregge questa paginetta, che di fatti mi appare come priva sia di capo che di coda. Non ho capito anche vari riferimenti a quello che, con un certo sforzo, mi sembra uno scenario fantascientifico postbellico (quando accenni al fuggire in tempi di guerra, o quella “fine di un mondo”). Insomma, siamo nella vaghezza più assoluta, e nell'inconsistenza narrativa.

Il riferimento alle api “ecologistiche” in ultima analisi mi fa venire il sospetto che il senso del testo sia di natura “morale”. La via più breve potrebbe essere quella di un'umanità che consuma tutto e subito anziché scegliere la strada difficile? Non so, non so. Mi sembra comunque tirato per i capelli, perché durante tutto il racconto non si avverte nessun riferimento al consumismo. Non a quello più sfrenato, almeno.

Comunque, voglio ripetere come sempre che come lettore faccio schifo, quindi l'incomprensione potrebbe dipende solo dai miei limiti. Invece credo di non sbagliare nel dire che non mi sembra tu abbia seguito bene la traccia del gioco. L'oggetto di uso comune che dovrebbe avere importanza ai fini della trama quale sarebbe? È vero che la donna vede tanti oggetti i quali stimolano le memorie, ma la traccia non dice di usare un solo oggetto?


Note:

CITAZIONE
Quando si risvegliò dal sonno

Pleonasmo: è ovvio che uno si svegli da un sonno.

Il pleonasmo non è errore, sia chiaro, ma deve essere inserito in un contesto stilistico consono. Qui non mi sembra ci stia bene...

CITAZIONE
Gettando di lato il piumone blu a disegni di stelle e soli, indossò le ciabatte di plastica grigia traforata e andò nel bagno.

Ocio ai gerundi: sembra che indossi le ciabatte nel momento in cui sta gettando il piumone.

Meglio dire:

Gettato di lato il piumone blu a disegni di stelle e soli, indossò le ciabatte di plastica grigia traforata e andò nel bagno.

CITAZIONE
Si vestì con la tenuta da lavoro: lupetto, maglione e pantaloni di velluto, con tanto di stivali e passò a fare colazione.

Metterei una virgola, o ancora meglio un segno più forte. Se non ce la metti “passò a fare colazione” diventa un elemento della lista di oggetti che indossa.

CITAZIONE
La mamma me lo insegnato

Manca qualcosa...

CITAZIONE
Strano, che nelle manciate di ore libere che ho avuto prima di sposarmi ci sia stata una serata così effervescente.

Toglierei la virgola, è superflua e rischia di generare confusione, visto che sembra separare due proposizioni...

CITAZIONE
Devo tenere il portasigarette ma senza cercare di lui

Metterei una virgola.

PATTO COL DIAVOLO
di Morto di seta

È uno spasso come l'altro. Eccessivo, sporco, trash. Sono sicuro che a John Waters piacerebbero questi testicoli volgari e carnali al massimo, che però sono anche sinceri, veraci. È chiaro che per cose così ci sei portato.

Anche la scrittura scorre bene, sempre molto semplice e sintetica. In fin della fiera, divertente e spiazzante, anche surreale. Mi è piaciuta la trovata dello starnuto/eiaculatorio.


Note:

Nessuna.

GIUGNO 1986
di Incantatore Incompleto

Molto gradevole. Ci fosse una scrittura più controllata e meno ripetitiva (i possessivi, per esempio, si sprecano) sarebbe proprio un testicolo da leccarsi i baffi. Però anche così com'è non me la sento di criticarlo più del necessario. Basta correggere quei due o tre difettucci e voilà.

Dovresti approfondire la faccenda dei desideri non realizzabili, perché a me sembra che il protagonista potrebbe desiderare che gli rubino il mazzo e si libererebbe. Anzi, sai che stavo immaginando un finale simile? Probabilmente la colpa è quel passaggio in cui parli del momento in cui lo rubò: dici che fu come una mossa automatica, e ci metti di mezzo incanto e richiamo da sirena... Inoltre, per quanti tentativi faccia il protagonista per farselo rubare, e nessuno va a segno, mi ha fatto sorgere il dubbio che la cosa non sia possibile proprio perché è il genio a non volerlo, e che quando lo rubò fu il precedente proprietario e sceglierlo come desiderio... Per me sarebbe un finale migliore, proprio perché spiegherebbe il furto e l'impossibilità di farlo verificare di nuovo. In fondo parli di un mazzo antico, penso che farebbe gola a molti... Ma vedi tu.


Note:

CITAZIONE
osservando la squisita fattura del vestito del Bagatto , le corna ritorte del Diavolo

Spazio da togliere.

CITAZIONE
Costa, il professore di storia, soprannominato da tutti “Il Pretoriano” per via del suo aspetto atletico e della sua passione per gli imperatori romani, vestito come sempre con pantaloni e camicia rigorosamente bianchi, sta interrogando Carlo, nel disperato tentativo di portarlo ad un sei stiracchiato, Gianluca, sta riflettendo sul soffitto, con il suo orologio da polso, la luce del sole che entra dalla finestra di fianco al banco, sorridendo come un ebete, Stefano e Giacomo stanno giocando a carte, Anna sta rompendo le scatole a Claudia elencandole, per l’ennesima volta, le doti di Sergio il suo ragazzo storico... tutto molto familiare e rassicurante.

Sostituirei quella virgola con un segno più forte, perché prima di arrivare a essa ci sono molte specificazioni sul professore e su cosa sta facendo, e arrivati alla virgola abbiamo abbiamo così forse la sensazione che sia il soggetto della frase che quando parte l'elenco delle altre persone dell'aula restiamo scombussolati. O ameno è quello che è successo a me.

CITAZIONE
Anna sta rompendo le scatole a Claudia elencandole, per l’ennesima volta, le doti di Sergio il suo ragazzo storico...

Serve la virgola.

A propò, nel brano citato sopra di virgole ce ne sono fin troppe e a volte non bastano a spezzare bene le varie proposizioni (alcune incise)... Rischia di confondere qualcuno.

CITAZIONE
Seguo il contorno di quelle “meraviglie” affusolate e mi ritrovo ad osservarle il culo, la vita sottile i seni che le gonfiano la maglietta rosa

Virgola.

CITAZIONE
“Stammi a sentire, coglione: io guardo chi voglio, hai capito! E smettila di starmi appiccicato al culo!

Serve il punto interrogativo. Se è una domanda esclamata puoi sempre aggiungerci anche l'esclamativo.

CITAZIONE
Oppure il Pretoriano? Che nonostante la sua aria da professore integerrimo, tradisce sua moglie con quella zoccolona della prof. di Inglese? O Andrea, che non ti fa mai copiare i compiti in classe, o Matteo, che...

Metterei un punto interrogativo e una maiuscola.

CITAZIONE
Un improvviso dolore alla mano sinistra mi fa voltare e noto, con sgomento, che un’altro squarcio sanguinolento mi si sta aprendo sul dorso.

Togliere l'apostrofo.

CITAZIONE
“Ti prego...basta”
“Fai la tua decisione. È tutto quello che ho da dirti”

Mancano segni di chiusura a entrambe le frasi.

CITAZIONE
«E adesso, il momento tanto atteso: quello della punizione! Scegli una carta”, grida festosamente il bastardo. Se fosse visibile lo vedrei ballare dalla gioia.

Sostituirle con le virgolette.

CITAZIONE
“Benone, è uscita la torre! Scelta coraggiosa e intelligente la tua, non c’è che dire!

Lo sta trollando? Ha scelto a occhi chiusi:

La mia mano tremante si avvicina al mazzetto e pesca una carta a caso. La giro e un brivido mi percorre la schiena.

:1392239553.gif:

CITAZIONE
Ci manca solo che i miei compagni e il prof. Mi considerino un pazzo.

Maiuscola importuna.

CITAZIONE
Le mani sotto il banco stanno facendo entrambe il gesto del dito medio alla faciazza sua.

Con due C: facciazza.

CITAZIONE
Sul biglietto c’è scritto
“Ciao Paolo, volevo chiederti se ti andava di andare a mangiare un gelato insieme oggi pomeriggio.

Dopo “scritto” metterei i due punti.

CITAZIONE
In classe si scatena il caos: gente che urla, che si alza in piedi, che cerca di togliere da sopra Il povero Matteo pezzi di calcinaccio e di cemento.

Serve minuscola.

CITAZIONE
Il caos continua continua ad amplificarsi intorno a me, finché il Pretoriano non ci intima di uscire, indicando con la mano la porta dell’aula.

Du' is megl che one? O è un errore?





La mia classifica:


1) PATTO COL DIAVOLO di Morto di seta
2) GIUGNO 1986 di Incantatore Incompleto
3) LA VIA PIÙ BREVE di shanda06






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CITAZIONE (Morto di seta @ 1/7/2019, 22:21) 
Non ho molto da aggiungere, se non il fatto che c'è un po' di confusione per quanto riguarda gli oggetti da toccare; prima dici “cinque”, poi “dieci”, poi di nuovo “cinque”...

Questo è dipeso dal fatto che in corso d'opera avevo deciso di portare a 10 i tentativi, ma poi devo aver ricambiato idea...

Credevo di averlo corretto, e invece... :p101:

CITAZIONE
Inoltre il protagonista dice di essersi affacciato più a volte alla finestra per richiamare l'attenzione della gente in vari modi, arrivando perfino ad esibire una pistola; mi sembra un po' inverosimile che nessuno, alla vista di una pistola, abbia chiamato la polizia, ma questa è una piccolezza su cui credo che si possa sorvolare.

Non è una piccolezza, anzi volevo scrivere qualcosa, nella fine, per spiegare il fatto. Poi però ho deciso di lasciarlo nel vago...

Comunque, vedrò quando lo... rivedrò se non sia il caso di spiegare la faccenda.

CITAZIONE
P.s. Scusa la curiosità, ma sei de Roma? Lo conosci troppo bene il romanesco!

Se si escludono cinque giorni risalenti a una ventina d'anni fa in cui fui ospite di mio fratello, che allora era milite di carriera nella città eterna, non ci sono mai stato.

Però ho visto tante di quelle volte i film con Nico Giraldi, di Alvaro Vitali, di Alberto Sordi, Nino Manfredi, Carlo Verdone e compagnia, che me so' 'mbarato a parlà er romanesco bbello abbastanza :p101:

Comunque ocio che Roma è grande e non da per tutto si parla "uguale". Una volta chiesi consulenza ad alcuni romani e mi dissero che, appunto, il mio romanesco andava bene in qualche quartiere, non in tutti.
 
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