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Skannatoio di Halloween 2019

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Byron.RN
view post Posted on 1/11/2019, 14:51 by: Byron.RN
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UN INCONTRO SFORTUNATO(BLOODFAIRY)

Il racconto devo dire che mi è piaciuto molto praticamente in ogni sua parte. È scritto e costruito molto bene, con buone descrizioni e immagini semplici e tuttavia suggestive.
Per esempio:

le luci dei lampioni che illuminavano il tappeto di foglie rosse e gialle, simbolo dell’autunno che aveva ingoiato l’ultima traccia d’estate

L’aria fresca le accarezzò il viso, insieme all’odore di polvere e di erba secca

Anche il colpo di scena finale è ben gestito. Il tutto lasciava presagire a una facile vittoria dell'aggressore, invece sei riuscita a ribaltare la situazione con naturalezza e mestiere.
Gli appunti, se così vogliamo chiamarli, riguardano la parte conclusiva, quella dal comunicato stampa in poi. Secondo me avresti potuto escluderla del tutto, tanto non regala niente di più alla storia che hai scritto. Ciò che risalta è il cognome anglofono del commissario che un pò stona con l'ambientazione italiana(Giorgio, Bea). Marianne poi è evidente che è un essere soprannaturale, altrimenti non si spiega come possa sopraffare un bestione di più di 90 chili. Ma è consapevole della sua natura? Non si capisce bene, poiché parla tranquillamente del sangue di quel maiale con Bea, che infatti non capisce. Forse Marianne altri non è che Roxy la sanguinaria, che invece di nutrirsi del sangue di ragazze vergini banchetta con quello di padri degeneri.

FALSO ALLARME(ALEXANDRA FISCHER)

La storia è interessante, quella di un organismo alieno che deve appurare la veridicità di un messaggio minaccioso proveniente dalla Terra. In realtà il messaggio è un grido di aiuto delle creature della Terra contro l'uomo e il suo operato. Nel testo ci sono riferimenti all'attualità: i ghiacciai che si sciolgono, la figura dell'attivista Greta Thunberg e così via. La cosa che più mi è piaciuta però è la critica evidente che traspare alla mentalità e al modo di vivere stressante degli uomini in questo periodo. L'alieno in certe sue considerazioni fa velatamente capire che quelle creature(cioè noi) non sono in grado di sopportare in via continuativa certe pressioni senza rischiare di impazzire. Il fatto è che al contrario del suo pianeta qua non sono presenti strutture in grado di rigenerare le menti colpite.
Una cosa che avrei approfondito di più è la leggenda metropolitana del monaco che mi sembra appena accennata, non viene spiegata in maniera esaustiva. Mi da l'idea di essere buttata lì, solo accennata, per fare il collegamento con l'articolo della rivista e le foto, quella con il ritrovamento del corpo e quella con la sua sparizione. Per quanto concerne la forma la prima parte mi è sembrata più scorrevole e organica. La seconda invece mi pare più ingessata, forse per i pensieri dell'alieno che sembrano essere un pò ripetitivi o quantomeno esposti in modo meno fluido. Comunque ripeto che l'idea di fondo, il massaggio critico alla nostra società(sempre se ho capito bene) l'ho apprezzato.

IL BUON FALCIATORE(GARGAROS)

In sincerità è il racconto che mi ha entusiasmato di meno. L'idea non è affatto male, ma la struttura non mi ha convinto. Prima di tutto è troppo raccontato, ci racconti ma non ci fai entrare nella storia. L'aggiunta di qualche dialogo nella prima parte secondo me avrebbe giovato, snellendo il racconto e rendendo i lettori più partecipi. Anche alcune espressioni, qua e là, mi sono sembrate d'istinto un pò stonate o delle frasi fatte.
Per esempio:

Presto si sarebbero accorti di non avere più una preda d'avanti al naso e, fatto due più due, sarebbero ritornati sui propri passi


Yosemite aveva mangiato la foglia, e l'aveva invitato lì al club, mostrando all'inizio la faccia di chi ignora che sta per essere inculato

Ora si pentiva ancora di più di ciò che aveva cercato di combinare ai danni di quella pallida e ridicola figura di boss da bassifondi.


Ci racconti per un bel pezzo della fuga di Sam dal boss e i suoi scagnozzi per ciò che aveva cercato di fare, ma in effetti non ci dici mai cosa ha cercato di fare.

Si era giocato l'esistenza in quella città


Poi ho notato alcune ingenuità, una fra tutte questa:

Senza perdere ulteriore tempo, si precipitò nell'ingresso, e poi su per le scale. Bussò alla porta, perché le chiavi le aveva lasciate nel pastrano. Era stato un errore, perché indubbiamente Yosemite aveva usato quelle per entrare: Sammy aveva l'inviolabile istruzione di non aprire mai a nessuno, se non al fratello. Era una delle poche cose che era riuscito a inculcarle nella mente ritardata, insistendoci per anni.

Lasciare le chiavi nel pastrano era stato un errore, ma Yosemite essendo un piccolo boss, penso che se avesse voluto entrare nell'appartamento di Sam lo avrebbe fatto anche senza chiavi, senza farsi troppi problemi.

Altre cose che non mi hanno convinto sono stati i dialoghi troppo canonici, stereotipati, e l'escamotage dell'ultimo desiderio, anch'esso troppo abusato, per riuscire a chiudere la storia.
Per racchiudere in un giudizio complessivo gli appunti fatti, la sensazione che ho avuto è che la storia sia stata scritta in fretta senza riuscire poi a fare un lavoro di revisione.

Chiedo scusa in anticipo all'autore per le critiche espresse e se si possa essere sentito offeso dalle stesse. Ripeto che l'idea di base è buona, con la storia divisa idealmente in tre parti: la fuga, l'incontro coi barboni, l'incontro col boss.
C'è solo bisogno di un pò di tempo e cura in più, per omettere qualche passaggio ripetitivo e qualche frase fatta, darci qualche informazione in più e magari ideare un finale più sorprendente.

LA CLASSIFICA

1A POSIZIONE: UN INCONTRO SFORTUNATO
2A POSIZIONE: FALSO ALLARME
3A POSIZIONE: IL BUON FALCIATORE
 
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34 replies since 10/10/2019, 17:26   620 views
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