La storia ha del potenziale, c'è l'antico culto, c'è un mistero da svelare con un'indagine, c'è la società segreta che si occulta... Peccato che la “messa in scena” sia deficitaria da ogni punto di vista, a partire dal modo confuso e frettoloso con cui è scritto. Ma deficitario anche nella trama: l'indagine c'è, però il solito deus ex machina (la magia che tocca la protagonista per puro caso e una maestra che ha la lingua fin troppo sciolta su cose che dovrebbe tacere) viene a togliere le castagne dal fuoco alla protagonista che quindi si vede servita alla svelta la soluzione, con tutte le spiegazioni come contorno.
Insomma, riprendi l'idea in futuro, riscrivila, tratta meglio la trama, metti in difficoltà la tua alter ego, falle fare un'indagine più volontaria che non casuale, e potrebbe venir fuori una buona storia.
Comunque traccia ben seguita.
Le note del noto:
CITAZIONE
Vado avanti per la mia strada, dopo aver messo la fotografia nella tasca del giaccone: con il disordine che c’è dentro, di sicuro si rovinerebbe e invece è d’epoca.
Meglio dire
si rovinerà, visto che narri col presente.
CITAZIONE
Ricordo di averne viste di simili nei mercatini di cimeli di un secolo fa e di sicuro, da qualche parte qualcuno starà maledicendo la propria distrazione.
Andrebbe una virgola per chiudere l'inciso.
CITAZIONE
Passo accanto al perimetro cintato della casa e trovo un’altra fotografia: stavolta e quella nel bastone, nel dettaglio, collocato in piedi sulla stessa parete.
è
CITAZIONE
Si vedono benissimo e mi fanno pensare all’ultima visita in Comune, fatta la settimana scorsa per rinnovare la carta d’identità.
Per caso ho sbagliato stanza e sono finita in quella dell’archivio.
Visto che la fila non finiva più, ho aperto qualche armadio, leggiucchiato qua e là qualche libro e ho riconosciuto i soggetti delle fotografie.
Come può aver riconosciuto i soggetti delle foto se le foto non le ha ancora viste (perché al comune ci era andata una settimana prima di trovarle)?
Presumo che qui entri in gioco il modo confusionario con cui scrivi che denunciavo all'inizio. Perché durante la visita all'anagrafe potrebbe aver riconosciuto i soggetti visti in precedenza, nelle foto sui mercatini:
Ricordo di averne viste di simili nei mercatini di cimeli di un secolo faMa se così fosse lo farei capire meglio, perché è davvero molto confuso. Anche perché sui mercatini potrebbe aver visto altri tipi di foto, da cui capisce che quelle trovate sono antiche e di valore...
CITAZIONE
Entro nel supermercato e faccio la spesa in tutta fretta
Mi era parso di capire che ci era già entrata e fatto quello che doveva fare... Forse i passaggi incriminati sono questi:
Quando svolto la curva, però, riconosco il fungo della fotografia
[...]
Passo accanto al perimetro cintato della casa e trovo un’altra fotografiaCioè con quello svoltare un angolo io mi figuro che si sia allontanata dal perimetro della casa (visto che non dici o non fai capire che sito all'angolo di un incrocio o di una svolta della strada). La seconda foto quindi la dovrebbe trovare al ritorno dalla spesa, perché non dici che è ritornata subito sui suoi passi per controllare la zona dove ha trovato le prime due foto...
Inoltre un passaggio che indica senza fraintendere che sia già nel supermercato è quando dici che:
Sono venuta qui per fare la spesa e mi imbatto in un mistero legato alla casa.... Cioè, “
sono qui”. Che un attimo dopo dica “dopo la spesa farò questo e quello e nel pomeriggio ecc.” a me indica solo che questi pensieri li stia facendo nel supermercato stesso.
Non so, Sha, secondo me le cose ho le dici meglio o non le dici affatto. Facendolo così confondi i lettori, ne escono fuori pieni di dubbi e di immagini separate, non consequenziali, e quindi con una storia che non appassiona, che non si fa vedere bene, in modo lineare.
In questi anni di Skanna ho maturato l'idea che tu scriva senza sforzarti troppo di metterti nei panni di chi ti leggerà...
CITAZIONE
Ora le ho io e mi chiedo il perché, visto che non proprio il tipo della prescelta
Manca
sono.
CITAZIONE
Io ne sono incuriosita perché mi sono imbattuta in una terza fotografia: questa ritrae un uomo slanciato dal lungo mantello nero accanto a una giovane donna vestita di bianco e a un’altra ragazza dal vestito a quadretti dal colletto di piqué.
Ancora un passaggio confuso, anzi questo è esemplare. La protagonista ha trovato solo due foto. Quindi questa terza dove dovrebbe averla trovata? Nei libri dell'anagrafe? Sui mercatini? O lì passando vicino alla casa della maestra? A noi che leggiamo non ci è dato saperlo con precisione.
CITAZIONE
Lo raccolgo e faccio per aprirlo quando una voce autoritaria di donna anziana mi lancia un richiamo dalla finestra: «Posalo sul davanzale della finestra e verrò a prenderlo.»
Lascia aperta la finestra e io vedo le tendine ingiallite dal tempo
Sottoponi questo brano a una decina di lettori che non hanno ancora letto il racconto. Secondo me, se chiedi loro dove sia la maestra, i più (forse tutti) ti diranno che è rientrata per uscire e prendere l'album. Solo così avrebbe senso quel “lascia aperta la finestra”. Perché se lei continua a rimanere affacciata, non ha senso specificare quello e non appunto che la maestra rimanga lì a osservare la visitatrice.
E invece pare che la maestra rimanga proprio alla finestra:
«Gliel’ho messa in mezzo alle altre. Può andarle bene così?»
«Sì» mi conferma lei mentre l’uomo alto, dal mantello nero, si allontana all’interno della stanza al piano di sopra.
[...]
La sento aprire la porta e scendere in giardino.Non so se sono chiaro. Bisogna stare attenti alle informazioni che si danno ai lettori, a volte basta una parola per scombinargli la visualizzazione della scena.
CITAZIONE
Lascia aperta la finestra e io vedo le tendine ingiallite dal tempo, con i ricami rovinati dai tarli e comincio a sentirmi male.
Andrebbe una virgola.
CITAZIONE
Prende l’album: «Grazie per avermelo riportato.
I due punti sono forzati: la frase non introduce il discorso diretto.
Lo stesso qui:
Deglutisco e lei mi rivolge un sorriso indulgente: «Sei al sicuro da ogni rischio.»E qui:
o scoppio in lacrime e tendo la mano attraverso le sbarre del cancello, come a fermarlo, ma lei la spinge indietro: «Ormai è inutile disperarsi.CITAZIONE
«Non è stata colpa tua, ma le hai toccate e questo avrà delle conseguenze su di te.» mi avverte.
Togliere.
CITAZIONE
Io scoppio in lacrime e tendo la mano attraverso le sbarre del cancello, come a fermarlo, ma lei la spinge indietro
La protagonista ha varcato il cancello, si è avvicinata a una finestra della casa per poggiarvi l'album. Quanti passi sono dal cancello alla finestra? Una decina? Come minimo, visto che parli di un giardino. Ma, comunque, anche fossero solo cinque, non dici o non fai capire che la vecchia conduca la protagonista al cancello. Anzi, che la conduca pure
spintonandola, visto che la reazione di lei che cerca di fermare il cancello a me mi indica una donna che tutto vuole fare tranne che andare via senza spiegazioni.
Cosa sto dicendo? Che manca una parte della scena, ossia quella da quando la vecchia recupera il libro a quella in cui la protagonista viene messa fuori dalla proprietà. I lettori vedono due donne che parlano presso la casa, poi appare il tizio misterioso, poi di colpo eccole le due lì, al cancello, con la protagonista che cerca di fermare il battente.
Lo spostamento potrebbe certo avvenire mentre le due donne parlano, ma tu non lo dici e neanche lo fa capire.
CITAZIONE
«Non è stata colpa tua, ma le hai toccate e questo avrà delle conseguenze su di te.» mi avverte.
Toglierlo.