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Skannatoio Luglio - Agosto 2021, Who lurks in the shadows?

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view post Posted on 15/7/2021, 07:16
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 14/7/2021, 21:56) 
Buonasera, piacere. Sono nuova e avanzo una domanda che spero non sia troppo cretina: "Persone che influenzano la vita di altri senza che se ne accorgano." Sono le persone che vengono influenzate che non devono rendersi conto della "fonte dell'influenza" o è chi influenza che non sa di influenzare? Grazie e scusate ancora

Ciao, prima di tutto non serve che ti scusi :lol: la tua domanda per me non è stupida, anzi...
Intanto che ti rispondono i moderatori, provo io a darti un'interpretazione: in effetti il tema della gara non specifica se è necessario che chi influenza gli altri lo faccia consapevolmente, l'importante, però, è che quelli influenzati non si rendano conto di esserlo.
Questo è quello che si capisce interpretando letteralmente il tema. E, devo dirtelo, scrivere un racconto in cui chi influenza gli altri non è consapevole della sua capacità, è un'idea buona che mi dispiace di non aver avuto io!
Per le prossime volte non preoccuparti mai e chiedi sempre quello che vuoi.

Edited by MentisKarakorum - 15/7/2021, 20:01
 
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view post Posted on 16/7/2021, 07:59
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Custode di Ryelh
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 14/7/2021, 21:56) 
Buonasera, piacere. Sono nuova e avanzo una domanda che spero non sia troppo cretina: "Persone che influenzano la vita di altri senza che se ne accorgano." Sono le persone che vengono influenzate che non devono rendersi conto della "fonte dell'influenza" o è chi influenza che non sa di influenzare? Grazie e scusate ancora

Nessuna domanda è stupida, Shangai e tutti siamo qui per imparare e migliorare.
Si, è chi viene influenzato che non deve esserne consapevole. Spero di aver risposto alla tua domanda.
Per compensare, perché non vai a presentarti nella sezione apposita del forum? Scommetto che tutti saranno felici di conoscerti un po' meglio. 😊
 
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view post Posted on 16/7/2021, 09:39
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Cari amici,
mi sono convinto che mantenere questo racconto in canna fino alla fine del mese non gioverà alla mia tentazione di modificarlo interminabilmente.
Allora infine lo posto, anche se con molto anticipo!
Ambisco, ovviamente, a tutti i bonus!
Massacratelo più che potete e buona lettura!

Discesa al potere



Questo vicolo puzza, puzza di immondizie, di foglie marce che intasano gli scarichi delle acque reflue, di piscio di gatto. Proprio un bel luogo per un appuntamento. Sbatto le ali per fare un po’ d’aria, uno sciame di cicche si alza dal marciapiede e si perde in fondo, nell’ombra. Mi appoggio con una mano al muro. Sbuffo, quando mai si è visto un funzionario infernale puntuale? Deformazione professionale, tutto il peggio della burocrazia a portata di tutti!
Qualche passo avanti, mi fermo davanti a un bidone che trasuda cartacce e involucri unti. I rifiuti urbani, grande sottoprodotto del capitalismo, invenzione geniale. Non mia, purtroppo. Se avessi avuto un’idea del genere, altro che demone di sesta classe, starei scaldando una sedia in dirigenza, e mi godrei il dolce far niente.
Qualcosa si muove ai miei piedi da sotto una pagina di giornale. Un pupazzo, una di quelle mascotte di quelle squadre di calcio, un diavoletto con la faccia da bambino con una maglia rossonera. Sul culo ha incisa la parola Inter, e un cuore a circondare la scritta. Non mi torna, non doveva esserci scritto Milan? Dev’essere una delle trovate del Ministero per far incazzare gli umani.
Il peluche fa un balzo e si mette in piedi sul coperchio del bidone delle immondizie. Sorrido, ecco il figlio di puttana che aspettavo: il funzionario dell’ispettorato del Ministero degli Inferni sulla Terra. Certo che ha scelto un bel modo di materializzarsi.
Raddrizzo la schiena. «Conte Strassau a rapporto, ispettore.»
Il diavoletto sputa un po’ di fumo dalle narici. «Conte.» Sghignazza. «I titoli nobiliari terreni non hanno significato. Da morto sei uno stronzo come tutti gli altri, Strassau.»
Sbatto le ali, mi alzo in volo di mezzo metro e mi metto a sedere sul bidone in parte al pupazzo. «Siamo o non siamo sulla Terra? E in quello che era il mio feudo, per giunta.»
«Dev’essere dura per te, vedere il tuo castello ridotto a un centro commerciale.»
Sta cercando di provocarmi, lo so. Fa parte del pacchetto dover sopportare la rovina di ciò che si ha fatto in vita, e quegli stronzi dei piani bassi si divertono sempre a rigirare il coltello nella piaga. «Non granché, adesso ho altre ambizioni.»
«Già, lo sappiamo a cosa ammiri, Strassau.» Vomita un lungo rotolo di pergamena. «Abbiamo condotto un audit completo delle tua attività.»
Dispiego le ali, l’ombra ci avvolge. «Non ho nulla da nascondere.»
La bocca di stoffa si apre, il ghigno lascia intravedere dei dentini aguzzi. «Non potresti nascondere nulla, anche se volessi.» Le manine scorrono la pergamena. «Da quando sei qui sulla Terra in qualità di guastatore, hai influenzato con successo ottantotto persone.»
Ammicco. «Non male vero?»
«Aspetta. Tralasciando che tutte le vite che hai rovinato sono di scarsa importanza—»
«Con i poteri che mi avete concesso, ho fatto quel che potevo.»
Il diavoletto sogghigna di nuovo. «Un artigiano inetto dà sempre la colpa ai suoi strumenti.» Altro che diavoletto, avrebbe dovuto scegliere un maiale, così da rispecchiare meglio la sua natura. Appoggia la mano sulla pergamena. «Comunque, il punto è che ci sono diverse anomalie.»
Alzo il sopracciglio. «Anomalie?»
I dentini brillano nella penombra. «Proprio così. Questo caso ad esempio: Luigi Cozzi, 1993.»
Annuisco. «Me lo ricordo. Un debosciato che ho convinto ad abbandonare la donna all’altare il giorno del matrimonio.» Sorrido. «La mancata moglie si è quasi suicidata per la vergogna, e lui è diventato alcolista.»
Il diavoletto mi fissa con occhi di plastica. «Vero, ma non sai che al centro per alcolizzati si è fidanzato con la sua terapeuta, tale Sonia Vendramini.» La lingua penzola dalle labbra. «Adesso hanno tre figli, e sono maledettamente felici. Sorte analoga per la mancata sposa.»
Stringo i denti. «E io che c’entro? Sarà un caso.»
«Come no.» La pergamena scorre sulle manine di stoffa. «E qui abbiamo Alice de Benedetti, 1997.»
«La cicciona? Quella che ho spinto al suicidio?»
«L’hanno salvata prima che morisse, lo sapevi?»
Faccio spallucce. «Comunque non è una bella cosa il tentato suicidio.»
«Ah! Normalmente ti darei ragione.» Sorride. «Ma Alice de Benedetti adesso è una suora, ha ricevuto la vocazione proprio dopo aver fallito il suicidio.»
Sto iniziando a incazzarmi. «E allora? Io il mio lavoro con lei l’ho fatto.»
«Un lavoro un po’ controproducente, ne convieni?»
Stringo le labbra. «Ma la colpa è mia?»
Non risponde, srotola la pergamena, il foglio scende lungo il bidone e tocca il marciapiede. «Francesco Bonomi, 2001, imprenditore, lo convinci a giocarsi la fabbrica ai casinò di Nova Gorica, perde tutto, ma si fa monaco francescano. Berenice Pioppi, 2003, mandi in rovina le sue finanze convincendola a sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia estetica, però lei diventa testimonial per un Fondo di Carità e grazie al suo nuovo aspetto le donazioni nelle opere di bene triplicano, e la lista è infinita, Strassau…»
Sbuffo. «Il mio lavoro io l’ho fatto.»
Il diavoletto arrotola e ingoia il documento consunto. «Un lavoro un po’ scadente.»
Salto giù dal bidone delle immondizie e mi metto in piedi di fronte al pupazzo. «Datemi più poteri, datemi la preveggenza, così mi accorgerò se, una volta guastata, una vita prenderà una piega diversa dalla rovina.»
L’ispettore si libra a mezz'aria. «I premi vengono assegnati solo ai meritevoli, e tu non sei uno di loro.»
Agita le braccette, mi viene un formicolio alla schiena.
No! Mi prende le ali! Sbatto i palmi delle mani sulle scapole, non c’è più niente. Maledetto! «Le mie ali!»
«Sono le nostre ali. Vieni degradato alla settima classe, riga dritto se non vuoi tornare nel girone da dove sei venuto.»
Le palpebre mi si chiudono in una sequenza di tic nervosi. La mascella mi duole, a furia di stringere i denti. Il diavoletto viene avvolto da un vortice di mosche. Quando gli insetti si diradano, non c’è più traccia dell’ispettore.

Niente ali, non posso più volare. Sono costretto a strisciare su questa terra come uno qualunque, una delle nullità che popolano questa città di merda. Mi siedo sullo sgabello attaccato al bancone. Il barista mi fissa, non dice niente, mi mette di fronte un boccale di birra ghiacciata. Ormai mi conosce, sono qui tutte le sere da quando l’ispettore mi ha strappato le ali. Mi guardo attorno. Questo era il mio fottuto castello, dove adesso c’è questo bar una volta ci tenevo i cavalli. Adesso, al posto dei cavalli, ci sono questi scimmioni maledetti e, proprio dove adesso mangiano, una volta si accumulava il letame. Mi fanno schifo, con tutti quei pori sulla pelle che trasudano urea sciolta in liquami caldi e puzzolenti. Odio sudare, uno dei vantaggi di restare all'inferno è che le anime non hanno le ghiandole sudoripare. Oggi fa così caldo... quando ero vivo non era così, si respirava meglio, sia per l'aria pulita sia perché c'era meno afa. Vero, c'era l'odore della merda degli animali per strada, ma oggi, lo smog puzza molto di più.
Prendo un sorso di birra. Come sono ridotto, a bere questa schifezza. La birra è l’unica alternativa plausibile al rum che vendono qui, un rum dal sapore tale che pare ricavato dalle canne di fiume, non dalle canne da zucchero: i prodotti industriali! Se avessi avuto io quest'idea, altro che sesta classe...
Era bello, quando ero vivo, quante sbronze davanti al caminetto con vero rum dei Caraibi! Magari con le labbra di una contadina bella grassa intorno all'uccello. Sorrido. I miei mezzadri rispondevano ai miei ordini come se fossi un padre eterno e mi portavano le figlie a casa, se glielo chiedevo. Ah! Quante ne ho scopate e poi murate vive? Bei tempi, quelli. C’era la biondina, quella con quel corpo esile e quel vitino da vespa, che ridere! Come si dava da fare a letto! Credeva che l’avrei sposata.
La porta del bar cigola, entra una donna truccata e con le tette praticamente di fuori, si siede al tavolo assieme a un ragazzo palestrato. Scuoto la testa. Lo ammetto, nonostante abbia passato decenni a studiare il mondo d'oggi, di quest’epoca non ci capisco niente: donne talmente disinibite che Semiramide al confronto era una scolaretta; cuochi alla televisione che, invece di comportarsi come normali servitori, vengono glorificati ed emulati da una masnada di fannulloni; scimmioni gonfi di birra che passano le serate inebetiti a seguire partite di calcio; casalinghe sessualmente represse che non si perdono una puntata di Don Matteo; flotte di smidollati pronti a strisciare ai piedi di altre nullità in cambio di un pizzico di like in più.
Cosa ci sto a fare qui? Ormai che bisogno c’è di quelli come me, quando la maggior parte della gente ha lo stesso valore di una montagna di sterco di cavallo? Chi dovrei guastare? Qua si sono già guastati a sufficienza. Guardala, quella femmina che trasuda feromoni e mostra il corpo a tutti, e non lo fa nemmeno per il gusto di rompere qualche stupida inibizione dettata dalla chiesa, come non lo fa per trasgredire o essere originale… lo fa perché è normale essere così! La normalità, il nuovo rifugio dei peccatori.
Finisco la birra, la faccia del barista mi fissa da dietro il vetro del fondo del boccale. Storco la bocca. «Che hai da guardare?»
Sorride e appoggia i gomiti sul bancone. «Non hai una bella cera, mi chiedevo se avessi voglia di parlare un po’.»
Lo fisso negli occhi. Sulla trentina, spalle larghe, viso effeminato. Vediamo a cosa pensa. Espando la mia coscienza e gli penetro nella testa. Sorrido. Mi trova attraente, gli piaccio! Un omosessuale! E per giunta sta cercando l’occasione giusta per vendicarsi del compagno infedele. Ma guarda un po’, ecco un altro esempio di quest’epoca strampalata, in cui il tradimento viene ripagato con la stessa moneta e non con un bel colpo di spada assestato nelle parti basse! Senza contare che i sodomiti girano impuniti come se nulla fosse! Ecco una battaglia che l’Inferno ha perso, sono finiti i tempi in cui questi fenomeni venivano premiati con la castrazione o col carcere a vita! Fossimo nell’epoca giusta sarebbe stato facile portare questo imbecille alla rovina, ma oggi... mmm… cosa si può fare? «Dennis, forse è il caso che torni a casa, e perdoni il tuo compagno, invece di metterti nei guai.»
Alza le sopracciglia. «Ma, tu—»
«Sono un amico, uno che ti conosce bene. Vedi di non fare stupidaggini, lui ti ama, anche se a modo suo. Non fargli del male.»
Sorrido, è bianco come un cencio. Abbassa lo sguardo, borbotta qualcosa e se ne va. Sghignazzo, quel figlio di puttana del suo compare continuerà a tradirlo, e il buon Dennis subirà le sue angherie ancora e ancora. Spero che prima o poi lo capisca quanto si meriti che tutti gli passino sopra come un treno. Appoggio il boccale vuoto sopra a un giornale che giace abbandonato sul bancone, e mi alzo. La schiena mi duole, non sono abituato a stare senza ali e adesso, senza averle ripiegate sotto gli abiti a proteggermi le ossa, gli spifferi di aria fredda mi fanno venire i crampi.
Mi piego in avanti, la testa sul bancone. I muscoli della schiena si stirano, così va meglio. Lo sguardo mi cade a leggere le lettere bagnate del giornale attraverso il vetro del boccale. Che c’è scritto?

della montagna che, offrendo molti percorsi in salita, diffida dei ciclisti poco esperti. Il sentiero già viene battuto dagli antichi romani e, come anche altri, è dedicato a uno dei santi venerati dai primi cristiani: San Giuda

Che io sia dannato un’altra volta, le lettere ingrossate dall’acqua formano un messaggio:

demone in difficoltà vieni a me, chiesa di San Giuda

San Giuda. Ma certo! L’ho fatta erigere io quella chiesa per ingraziarmi il vescovo, quel vecchio maiale. So benissimo dove si trova, non è troppo lontano da qui, un paio di minuti di volo.
Corro all’uscita del bar e imbocco la strada trafficata. I pensieri di decine di figli di puttana mi affollano la mente, ma non ascolto. Chiunque mi abbia lasciato questo messaggio sapeva dove trovarmi, deve avere un potere immenso.
Merda, altro che volare! senza le ali dovrò prendere l’autobus. Forse potrò far rimanere in piedi qualche vecchia, o convincere qualcuno a salire senza biglietto. L’occasione di fare del male c’è sempre, in una città popolata da tutti questi debosciati.

Eccola, la chiesa di San Giuda, orrenda come sempre. Se solo ripenso a tutti quei denari che ho sprecato, soldi spesi per accrescere l’ego dei preti. Puzza di incenso, non è che mi sto cacciando in qualche trappola del Nemico? All’altare della navata laterale una tenebrosa statua di qualche santo è calpestata dalle ombre striscianti di un tenue lumino, fiori secchi sono cosparsi di mosche. Mosche. Ottimo, sono nel posto giusto, dove ci sono gli insetti c’è lo zampino del Principale. Cammino verso il confessionale, ci guardo dentro. La sagoma di un uomo dietro la grata di metallo arrugginito si muove. Che sia lui? Entro e mi siedo al posto del penitente. Mi schiarisco la gola. «Ho trovato l’annuncio del giornale.»
«Benvenuto, giovane. Era ora che trovassi uno dei miei messaggi e venissi a trovarmi.»
La voce non è umana, è talmente profonda che mi fa vibrare l’aria nei polmoni. Lo sapevo, è uno potente. «Con chi ho l’onore di parlare?»
«Sono l’Arcidiavolo Brigaele.»
Un brivido mi cammina lungo la spina dorsale. Uno spirito puro, un Caduto della Prima Battaglia, da quanto non ne incontravo uno! Mi sporgo e guardo attraverso la grata ma la luce è troppo fioca, scorgo solo due occhi infuocati. «A cosa devo l’onore, mastro Brigaele?»
«Sei nella merda, vero?»
Lo stomaco mi si chiude. «Voi sapete tutto di me, vedo.»
«So quanto basta, conte di Strassau. Sei nato nel 1554 e morto nel 1631. Trecento anni al quarto girone, poi promosso come demone di sesta classe. Ti hanno dato un corpo umano e mandato sulla Terra come guastatore, e adesso sei stato retrocesso, vero?»
Ricordi che avevo ormai sepolto cercano di emergere scavando come vermi sotto la terra ghiacciata. Il quarto girone: tutti quei topi, quelle anime smangiucchiate, la pioggia di merda… Fanculo. Non è il momento di rivangare certe cose, fisso i due occhi luminosi nell’ombra del confessionale e mi schiarisco la voce. «Non è colpa mia se sono stato retrocesso.»
«Certo, che non è colpa tua. Sei stato fregato, giovane.»
Stringo i pugni. «E da chi?»
«Dimmi, perché vuoi fare il guastatore?»
E chi l'ha mai desiderato? «Non me ne importa granché. Io voglio andare ai piani bassi, starmene ad una scrivania a poltrire e a diramare ordini. Se per farlo dovrò bruciare il mondo intero o dannare tutta l'umanità, poco importa.»
«Egoismo e ambizione sfrenati. Hai la stoffa, giovane.»
«Lo spero, anche se finora non è andata bene.»
«Ma è proprio per questo che sei qui! Ti dicevo che ti hanno fregato.»
Arriccio le labbra. «E chi sarebbe stato?»
«In primo luogo le basse sfere, al Ministero degli Inferni. Diciamocelo, un lavoro delicato come questo, non è alla tua portata.»
Sbuffo. «Io che credevo che foste dalla mia parte, mastro Brigaele!»
«Lo sono, per questo ti dico le cose come stanno. Ma gli altri, quelli che comandano, non te la dicono la verità. Loro godono a vedere fallire le anime umane, le torturano anche quando lavorano per loro. Le vere opere di male le facciamo noi Caduti. Cazzo, ti rendi conto della complessità del nostro compito?»
«Un'idea ce l'ho.»
«No, giovane.» La sagoma di avvicina alla grata, gli occhi ardono nella penombra. «Non ce l'hai. Ci sono voluti cent'anni a programmare l'epidemia in corso, e non è nemmeno l'ombra della Spagnola! Questi segaioli hanno inventato talmente tante medicine che fotterli in questo modo è ormai impossibile!»
Storco la bocca. «Mi rammento la peste. Quella sì era roba che faceva tremare i morti, e adesso questi debosciati si sono inventati addirittura delle medicine per far passare il mal di testa!»
La voce grugnisce, le ossa mi tremano nella carne. «Concordo con te, ormai il futuro è nelle telecomunicazioni, internet è il mezzo migliore per riportare questi rifiuti alle scimmie da cui derivano. I metodi tradizionali sono ormai sorpassati.» Si allontana dalla grata e si rimette seduto. «Ma che te lo dico a fare? Non hai alcuna speranza di poterci capire qualcosa.»
«E allora che ci faccio qui?»
«Una cosa è non essere capaci a migliorare le cose, una cosa è invece peggiorarle, come hai fatto tu. Non credo che tu possa fare granché come guastatore, però, devi ammettere che è strano che ogni tuo tentativo sia finito invece ad aiutare l’Avversario.»
Tiro un lungo sospiro. «Come lo spiegate?»
«Ah, è molto semplice. Sfigato come sei, rappresenti il bersaglio ideale per il Nemico. Ti hanno messo un angelo alle calcagna, uno spirito buono che rovina tutti i tuoi tentativi.»
Il cuore mi martella il petto. «Lo sapevo che non era colpa mia!»
La voce del diavolo mi rimbomba nelle orecchie. «Il Bene e il Male sono concetti relativi, da uno può nascere l’altro, così come il Nemico ha avuto occasione di far nascere il Bene dal Male che hai causato. Non è così strano, se ci pensi.»
Scuoto la testa. «Non lo è affatto.»
«Però, esiste un modo di fotterlo, quel bastardo che ti sta alle calcagna.»
Fisso la grata arrugginita. «Come?»
«Devi essere più furbo di lui. Finora tutto ciò che hai fatto è stato storpiato e rovesciato dal Nemico, e allora fai questo: aiuta il prossimo.»
Rimango in silenzio per qualche secondo. Impossibile, un diavolo mi sta consigliando di fare buone azioni? «Ho capito bene?»
«Se le tue azioni sono buone il Nemico, ribaltandole, causerà il Male.»
Che sia così semplice? «Ci cascherà?»
«Credimi, gli angeli sono molto più scemi di quanto pensi. Non dico che funzionerà sempre, ma per lo meno potrai rientrare nella giusta rotta, e farti ridare le ali.»
Mi appoggio alla parete del confessionale. Si tratta di certo di qualcosa di bizzarro, ma le vie del Nemico sono infinite, e noi dobbiamo essere pronti a tutto. «Cosa ci guadagni ad aiutarmi?»
«Tu sei stato umano, quindi sguazzare in questo fetido buco di fango per te è normale. Ma noi Caduti sogniamo le stelle e il vuoto siderale in cui siamo nati. Meglio l’Inferno che qui. Anche io, come hai fatto tu, mi sono inimicato qualcuno nelle basse sfere, se sono qui è per espiare a un paio di stronzate combinate qualche secolo fa. Però, quando vedranno che posso essere ancora utile—»
«Non aggiungere altro, mi hai convinto. Farò il tuo nome quando mi ridaranno le ali, così sapranno che mi hai aiutato.»
«Abbiamo un patto, giovane, vedi di non deludermi.»

Il diavoletto con la scritta Inter sul didietro scalpita sulla scrivania di ebano nero, la mano del Ministro degli Inferni sulla Terra lo schiaccia con malagrazia. Il viso paffuto del vecchio è familiare: la testa quasi pelata, gli occhi cosparsi di rughe, le labbra molli... tutto ricorda la faccia di un politico inglese ubriacone del secolo scorso, di cui non ricordo il nome. Si porta in bocca un enorme sigaro puzzolente, lo regge tra i denti, prende una lenta boccata senza smettere di fissarmi, strofina la lingua sul palato e sputa un pezzetto di tabacco sul portacenere. Il portacenere, certo, due mani chiuse a coppa del dannato di turno, inginocchiato accanto alla scrivania.
Deglutisco e alzo lo sguardo. Le mie ali sono sospese sulla parete accanto all'enorme pianta di ficus. Le hanno messe lì apposta per torturarmi. Il Ministro allunga un dito dalla lunga unghia nera, e lo infila tra il colletto inamidato del suo gessato inglese e la gola. Fa caldo qua giù, lo percepisce anche lui. Deve essere stato umano, come me.
«Dunque, Strassau, ci è stato riferito che le vostre ultime azioni sono state, come si può dire—»
Il diavoletto si libera dalla presa del vecchio. «Discutibili?»
La manona cade sul peluche e lo spiaccica sulla scrivania, i cornetti spuntano da sotto il palmo. Il Ministro sorride. «Più che discutibili direi, semplicemente, dissennate.»
Le palpebre degli occhi mi tremano, ecco, mi sono tornati i tic. Cosa gli dico adesso? Quel figlio di puttana di un Brigaele deve avermi fregato, posso dare la colpa a lui? «Io volevo solo confondere il Nemico, signore.»
Altra boccata dal sigaro, il Ministro soffia una nuvola azzurrognola sulla mia faccia. Non è fumo normale, brucia i polmoni come fuoco. Tossisco. Il vecchio scrolla la cenere sulle mani a coppa del poveraccio. «Nell’ultimo anno hai influenzato in modo significativo tre persone. Una donna anziana, che in punto di morte ha fatto testamento, lasciando tutta la sua ricca eredità ai poveri. Un medico alcolizzato che, tra l’altro, ci procurava numerose morti, ma ha deciso di disintossicarsi. Un drogato, che spacciava ai ragazzini al liceo, che si è costituito alla polizia.» Succhia il suo sigaro, l’estremità brilla così tanto da prendere fuoco. «Hai causato notevoli danni e, a detta tua, l’hai fatto per confondere un Nemico che, a conti fatti, starà facendo salti di gioia.» Le guance paffute si stirano in un ghigno.
Il cuore mi rimbalza tra stomaco ed esofago. «Signore, io sono stato tradito, mi hanno ingannato!»
I cornetti si agitano sotto il palmo, la mano stritola il pupazzo ancora di più. Il vecchio spegne il sigaro sulle mani a coppa. Il dannato rantola, le sue dita si agitano, tremano, ma subiscono in silenzio.
Brividi. Mi balla la mascella. «Un arcidiavolo mi ha contattato, e mi ha consigliato di fare il Bene anziché il Male per depistare l’Avversario. Incolpo lui per le mie azioni, signore.»
«E questo arcidiavolo ti avrebbe detto di compiere opere di bene per confondere il Nemico?»
«Esatto. Mi ha spiegato che avevo un angelo alle calcagna, e che per confonderlo avrei dovuto fare il contrario di quello che dovevo.»
«Sicuro che fosse un vero arcidiavolo?»
«Sicurissimo, signore. Aveva una voce profonda e occhi fiammeggianti.»
«Fiammeggianti?»
«Come torce nel buio, signore. Si chiamava Brigaele.»
Il vecchio alza le folte sopracciglia, strabuzza gli occhi, rovescia indietro la testa e si sganascia dalle risate. Il portacenere umano trema, i resti del sigaro ballano tra le dita bruciacchiate. Anche il peluche si rattrappisce e si nasconde sotto il palmo che lo schiaccia al tavolo. Mi si gela il sangue nelle vene.
Il Ministro raddrizza il collo e mi guarda con occhi porcini. «Non esiste nessun Arcidiavolo Brigaele, visto che Brigaele è l’anagramma di Gabriele. Forse il tuo amico era proprio un arcangelo.»
Mi si blocca il respiro. «Non può essere, c’erano le mosche, e la sua voce era così profonda, i suoi discorsi poi—»
«Trucchetti per confonderti, nient’altro.» Si appoggia allo schienale della poltrona. «Senza contare che non s’è mai sentito di un arcidiavolo che prende sotto la sua ala un disgraziato come te. Chiunque sia stato a darti quei cattivi consigli, non voleva di certo aiutarti.»
Alzo lo sguardo, le mie ali nere sospese sopra la testa del vecchio assorbono la poca luce della stanza. Le mie ali! Le venature nella membrana di pelle di pipistrello sembrano ancora pulsare di vita, quanto le rivoglio, erano così calde sulla schiena. «Non degradatemi, per favore. Ho svolto il mio compito con fedeltà.»
«Dimmi perché dovremmo ascoltarti.»
I tic agli occhi mi fanno tremare tutta la faccia. «Ho molte capacità, datemi qualche potere in più e saprò fare il mio lavoro al meglio.»
Il diavoletto si divincola e riesce a fuggire dalla presa del Ministro. «Basta con queste baggianate! La tua occasione l’hai sprecata, adesso—»
Non finisce la frase, la manona fende l’aria e la colpisce in pieno muso. Il pupazzo vola fuori dalla scrivania e ricade in un anfratto oscuro dell’ufficio. Qualcosa gorgoglia e ringhia nell’ombra, la vocina del diavoletto si zittisce di colpo, rimane solo il rumore di quella cosa che mastica e grugnisce. Non voglio sapere cos’è. «Vi prego, eccellenza.»
«Tu mi preghi. Ma per chi m'hai preso, per il santo patrono d’Inghilterra?»
Guardo in basso e faccio silenzio. Il vecchio apre un cassetto della scrivania e poggia sul tavolo una bottiglia di whisky e un bicchiere. «Qualcosa da farti fare troveremo, non temere.»
Mi mostra l'indice il medio, stesi a formare le corna del Principale. Non è un buon segno.

La luce del bagno è intermittente, un neon lampeggia ed emette un ronzio fastidioso. Il vecchio si slaccia la patta dei pantaloni. Chiudo gli occhi. Il rivolo caldo mi investe la gola e scende lungo l’esofago. La puzza mi fa venir da vomitare. Per fortuna mi hanno tolto il corpo umano, altrimenti sì che sarei impazzito.
Cent’anni da trascorrere come latrina del Ministro. Poteva andare peggio, potevano rispedirmi nel mare di topi. No, mi è andata molto bene. Altroché! Magari, scontata la punizione, mi ridaranno anche le ali. L’eternità è lunga, ci sarà tempo per la scalata ai piani alti… o per meglio dire, ai piani bassi.

Edited by MentisKarakorum - 25/7/2021, 11:26
 
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Raga, voi come state messi?

Io sarà il caldo ma non riesco a mettere insieme due frasi di senso compiuto. Eppure la storia ce l'ho in mente solo che non vuole saperne di uscire.
 
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CITAZIONE (Nazareno Marzetti @ 16/7/2021, 11:41) 
Raga, voi come state messi?

Io sarà il caldo ma non riesco a mettere insieme due frasi di senso compiuto. Eppure la storia ce l'ho in mente solo che non vuole saperne di uscire.

Eh. Sono d'accordo che il caldo fiacca! Coraggio! Mancano ancora più di due settimane!
 
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view post Posted on 16/7/2021, 16:14
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CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 16/7/2021, 08:59) 
CITAZIONE (Shanghai Kid @ 14/7/2021, 21:56) 
Buonasera, piacere. Sono nuova e avanzo una domanda che spero non sia troppo cretina: "Persone che influenzano la vita di altri senza che se ne accorgano." Sono le persone che vengono influenzate che non devono rendersi conto della "fonte dell'influenza" o è chi influenza che non sa di influenzare? Grazie e scusate ancora

Nessuna domanda è stupida, Shangai e tutti siamo qui per imparare e migliorare.
Si, è chi viene influenzato che non deve esserne consapevole. Spero di aver risposto alla tua domanda.
Per compensare, perché non vai a presentarti nella sezione apposita del forum? Scommetto che tutti saranno felici di conoscerti un po' meglio. 😊

Grazie, volentieri. Mi indichi dove è? Scusami di nuovo ma non sono solita frequentare forum e mi sento un tantino disorientata ;)
 
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view post Posted on 16/7/2021, 16:50
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 16/7/2021, 17:14) 
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 16/7/2021, 08:59) 
Nessuna domanda è stupida, Shangai e tutti siamo qui per imparare e migliorare.
Si, è chi viene influenzato che non deve esserne consapevole. Spero di aver risposto alla tua domanda.
Per compensare, perché non vai a presentarti nella sezione apposita del forum? Scommetto che tutti saranno felici di conoscerti un po' meglio. 😊

Grazie, volentieri. Mi indichi dove è? Scusami di nuovo ma non sono solita frequentare forum e mi sento un tantino disorientata ;)

Qui! https://latelanera.forumfree.it/?f=1350951
 
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view post Posted on 25/7/2021, 09:49
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Vedo una grossa battuta d'arresto. Speriamo non salti il contest, mi dispiacerebbe.
 
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view post Posted on 25/7/2021, 09:53
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Custode di Ryelh
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CITAZIONE (Synbios @ 25/7/2021, 10:49) 
Vedo una grossa battuta d'arresto. Speriamo non salti il contest, mi dispiacerebbe.

Tieni duro, Symbios. Mal che vada, puoi chiedere una proroga.
 
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view post Posted on 25/7/2021, 10:20
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Molte volte stava per saltare, ma all'ultimo momento qualcuno si è fatto vivo ;) mancano ancora diversi giorni e credo nel cuore delle carte
 
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view post Posted on 25/7/2021, 11:54
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Buongiorno, io ho un racconto pronto, per esempio. Gli do un'ultima letta e lo pubblico. Dispiacerebbe moltissimo anche a me se saltasse, ma voglio essere fiduciosa! 😀
 
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view post Posted on 25/7/2021, 12:35
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 25/7/2021, 12:54) 
Buongiorno, io ho un racconto pronto, per esempio. Gli do un'ultima letta e lo pubblico. Dispiacerebbe moltissimo anche a me se saltasse, ma voglio essere fiduciosa! 😀

Grande :) visto? Bisogna sempre credere nel cuore delle carte
 
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icon4  view post Posted on 25/7/2021, 12:41
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E qualche stimolo :lol:
 
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view post Posted on 25/7/2021, 12:55
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Ci manca il quarto e siamo a posto, giusto? 😉 Comunque vada sono contenta di questo terzetto iniziale
 
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view post Posted on 25/7/2021, 13:00
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 25/7/2021, 13:55) 
Ci manca il quarto e siamo a posto, giusto? 😉 Comunque vada sono contenta di questo terzetto iniziale

Sì poi siamo vicini alla meta. Ma sono fiducioso :) ci sarà anche un quarto, e magari un quinto...
 
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