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Skannatoio Luglio - Agosto 2021, Who lurks in the shadows?

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view post Posted on 9/8/2021, 17:46
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Ciao a tutti, eccomi!
Innanzitutto vi ringrazio di cuore per i consigli. Ho colto l'occasione di un viaggio in treno per rileggere i vostri racconti e buttare giù le mie considerazioni, anche perché da domani sarò in cammino e mi risulterebbe più complicato.

Ecco qui, ogni confronto é benaccetto!

Nanotech - Ciao Synbios, inizio ringraziandoti per la lettura. Ecco le mie segnalazioni.
Aderenza alla traccia: ok.
Bonus: ok entrambi, ma sono un po' dubbiosa sull'orsacchiotto.
Appunti generali: Racconto interessante, un po’ alla Black Mirror, segnalo alcuni errori mettendo tra virgolette i riferimenti testuali così che sia più semplice per l’autore comprendere a cosa mi riferisco. “Sale cavalcioni su di me e mi guarda dall’alto con i suoi occhioni azzurri (...) Le labbra si allontanano.” Da una parte la descrizione di questa scena erotica mi sembra un po’ inflazionata nelle modalità. Non ho apprezzato nemmeno la scelta lessicale “chiappe”, ma forse è una mera questione di gusti...
Alcuni errori grammaticali da segnalare: "gli" invece di "le" (“con l’altra gli afferro il polso con l’arma”) ripetuto anche qui (“«È stato un incidente, non è colpa tua. È colpa di quegli stronzi che gli hanno messo quella ferragli dentro il cervello.»”) dove, essendo un discorso diretto ci sta di più, ma in compenso manca la “a” di ferraglia. Manca l’accento sulla terza persona del verbo dare (“mi da”), “nello scrivere”, non “nel scrivere” (“Per questo sono stato così titubante nel scrivere quella lettera.»”), "l'acqua si sta scaldando" non "sta scaldando". Questa frase “«Per quanto possa valere, mi dispiace molto per Lisa, mi dicevi che l’amavi, ma ora devi stringere i denti. Troveremo una soluzione. Non possiamo arrenderci ora.»” mi sembra inverosimile e annulla la mia sospensione dell’incredulità. “«Dimmi una cosa, ma non hai paura? So che hai divulgato molte notizie scottanti in passato.»”: la mia impressione è che in questa frase ci sia una contraddizione: se ha divulgato molte notizie in passato è normale abbia meno paura, no?
In alcuni punti ho trovato fastidioso l’uso ipertrofico dei puntini di sospensione, io credo che il medesimo stato d’animo possa essere reso in altro modo.
“«A proposito di Lisa. Sembra che per ora tutto tace, nessuno deve aver trovato il corpo o chiesto di lei.»”, anche se si tratta di un discorso diretto e quindi ci stanno gli errori, ho trovato davvero fastidioso quel “tutto tace” in luogo di “tutto taccia”. Penso che in questo contesto potessi sfruttare meglio l'odioso Teddy Bear, che secondo me ha un ruolo marginale: peccato, credo ci stesse bene come figura centrale nel tuo racconto. Un altro tallone d'Achille é che non si crea tensione. Nonostante passi da una situazione normale a una in cui la fidanzata vuole quasi ucciderlo, non crei un climax di tensione. Io ci avrei puntato di più lasciando esplodere più lentamente la follia e lasciando che il lettore sentisse l'angoscia crescere dentro di sé. Esempio: lei é in cucina con la testa tra le mani, trema in un modo strano, convulso, inizia a dire cose sconclusionate, a lanciare cose contro al protagonista fino a che si scaglia sul coltello. Avrei anche scelto altre immagini, più originali per rendere le sensazioni: quando scrivi "il cuore mi pulsa nelle tempie, ho il fiato corto", scegli due modi di esprimere questa sensazione fisica così inflazionati da sembrare falsi. Puoi renderli creando tu nuove immagini: "un trapano invisibile mi fracassa le tempie e mi toglie il fiato: cosa ho fatto", ad esempio. Funziona poco anche, a mio parere, la storia del primo avvertimento. Mi spiego: la minaccia é il licenziamento, ma l'avvertimento é praticamente un tentato omicidio (anche se sotto dici che serve solo a intimorirlo) che si conclude con l'omicidio della fidanzata, mi sembra poco equilibrato e sensato. Mi suona anche strano il motivo del contattare Marco. Inizialmente sembra sia una scelta svincolata da quanto stia accadendo, legata al temperamento del personaggio, poi però si scopre che é in qualche modo coinvolto. Secondo me va reso meglio. Un'altra cosa che non funziona é l'attivazione di queste nano macchine tramite il chip del protagonista: va spiegato meglio, perché così é un po' surreale, come lo é l'ingenuità con cui un professionista del settore tecnologico che lavori in un ambiente simile usi mail e chat per comunicare informazioni tanto pericolose. Non so, la mia impressione generale é che tu sia stato didascalico su passaggi che non avevano bisogno di venire spiegati e non abbia spiegato invece quel che serviva. Sarei anche stata meno esplicita nell'espressione di pensieri e stati d'animo, usando la tecnica show don't tell.

Discesa al potere - Ciao Mentis Karakorum, innanzitutto grazie per i tuoi appunti tanto preziosi e il tuo testo che ho davvero molto apprezzato. Procedo con i miei pensieri.
Aderenza alla traccia: ok.
Bonus: ok entrambi.
Appunti generali: "Un pupazzo, una di quelle mascotte di quelle squadre di calcio," non mi piace molto la ripetizione 'di quelle… di quelle', avrei tolto la prima. "in parte" é un dialettismo e visto che non é in un dialogo dovrebbe essere sostituito da "accanto". “«Già, lo sappiamo a cosa ammiri, Strassau.»”, svista: “aspiri”. “La mascella mi duole,” mi stona un po’ il termine “duole” con il registro generale del racconto. “I miei mezzadri rispondevano ai miei ordini “ avrei evitato la ripetizione del pronome possessivo. “volare! senza le ali” errore di battitura, manca la lettera maiuscola. Non apprezzo molto la virgola prima delle congiunzioni “e” e “o”. “Una cosa è non essere capaci a migliorare le cose” non essere capaci DI, non A. “Si tratta di certo di qualcosa di bizzarro, ma le vie del Nemico sono infinite, e noi dobbiamo essere pronti a tutto.”: ho riso. “espiare a un paio di stronzate “ senza “a”. “Mi mostra l'indice il medio”, manca la congiunzione. per quanto riguarda Brigaele, ho trovato l un po' inflazionata la scelta dell'anagramma, avresti potuto osare di più e usare una soluzione più ricercata o non anagrammare il nome, ma qualche sua caratteristica. Originale la scelta dell'arto, invece. Il racconto é molto bello e divertente. Godibilissimo. Mi ha un po’ ricordato “Good Omens” e in generale sia le tematiche trattate da Gaiman che la forma tipica di Pratchett. Penso tu abbia amalgamato gli elementi delle specifiche meglio degli altri: mi spiego meglio. Nel mio racconto, l’orsacchiotto è un elemento del tutto eliminabile. Credo che in generale stia bene nel contesto, ma non è “necessario”, mentre apprezzo molto che tu sia riuscito a dare un valore così pregno di significato a elementi che potevano essere facilmente marginali. In sintesi, ho trovato il tuo racconto leggero, originale e godibile. Avrei forse approfondito le storie delle persone con cui il diavolo é entrato in contatto, questo forse avrebbe conferito piu profondità e azione al racconto, che manca un po' di dinamismo.
Se ti va di spiegarmi meglio la questione del pdv, ti ascolto volentieri.
Per quanto riguarda la questione dell'arto, ho tolto in ultimo una parte in cui Mario spiegava di aver 'riscosso' dei favori per salvarsi, ma forse resta inverosimile, a me sembrava accettabile, ecco ;)

Robert de Craon - Ciao Leonardo, grazie per il tuo racconto, mi ha divertito molto il plot twist finale, anche se ho notato alcune imprecisioni che ora ti segnalo.
Aderenza alla traccia: ok.
Bonus: ok entrambi.
Appunti generali: Ho notato alcuni errori di battitura o punteggiatura. Prendo questa frase a titolo esemplificativo: o manca un punto dopo le virgolette o “la dama” deve essere scritta in minuscolo. ‘Ego’ va invece scritto con la lettera maiuscola. Non sono di certo errori gravi, però secondo me indicano un po’ di mancanza di cura, nel senso che sono errori che si notano facilmente alla prima rilettura. «O’ Robert, coraggioso bellatorem» La dama prese gli armamenti santissimi e glieli porse. «ego ti benedico con codesta spada et codesto scudo»”. Questa frase è solo un esempio, ce ne sono diverse altre nel testo che presentano le medesime criticità. Leggendo mi sono chiesta più volte se avessi evitato di inserire il peluche e devo ammettere che alcune cose mi facevano storcere il naso. Tuttavia il finale ha davvero fugato ogni dubbio: ho sorriso. Bello! Bello e divertente. Unico appunto che mi sento di fare è che trovo un po’ inverosimile la questione dell'uso che fa il bambino del dizionario. Mi sembra un procedimento un po’ farraginoso per un ragazzino, tuttavia non del tutto inverosimile per cui funziona. Secondo me la scelta di fare esercitare l'influenza in questo modo é molto bella e tutte le sbavature del racconto trovano senso con il plot twist. Inizialmente, infatti, il tuo racconto non mi convinceva, anche per gli errori nella parlata latina, non mi aveva convinto nemmeno la deriva fantascientifica che gli fai prendere a un certo punto, ma mi ha invogliato a leggere per vedere dove avessi intenzione di andare a parare e la conclusione ha davvero messo tutto al suo posto. Complimenti!

Origine - Ciao Rebecca, é stato un piacere leggere il tuo racconto. Ti segnalo alcune cose.
Aderenza alla traccia: l'ho trovata molto tirata, blanda, ma non spetta a me valutarlo.
Bonus: peccato tu non li abbia messi, ci sarebbero stati bene!
Appunti generali: Non mi ha convinto molto la citazione da dizionario iniziale. La trovo abusata, un escamotage a cui si ricorre spesso e che andrebbe scomodata solo se ha un legame molto, molto profondo con il testo, altrimenti rischia di essere un vezzo inutile.
Ho trovato anche i personaggi un po' inflazionati, già letti, insomma. “Che fico sarà un giorno iniziare a fumare! Mi viene la pelle d’oca dall’emozione!” questo pensiero mi sembra un po’ forzatino, non so come dire, ma avere addirittura la pelle d'oca per un comportamento che si assumerà in futuro (a proposito, perché non ora? Non sarebbe il primo atteggiamento disfunzionale del ragazzino): lo trovo eccessivo, ecco. “. . .", non va lo spazio tra i puntini. In generale non apprezzo la vicinanza tra due vezzeggiativi: mi riferisco a “ testolina (...) bestiolina”. Segnalo anche a te qualche svista: “Si un attimo.”, mancano accento e virgola (“Sì, un attimo”). Trovo anch'io che si senta l'assenza del corpo centrale del testo che poi dovrebbe essere il cuore del tuo racconto: cosa é successo? Cosa ha fatto allontanare padre e figlio? Quale la svolta? Dove l'influenza paterna parte da un tentativo di imitazione e finisce in allontanamento? Senza questa parte, a mio avviso, perde un po' tutto di senso. Le due scene potrebbero addirittura appartenere a due storie differenti ed é un peccato perché c'era margine per tirare fuori dal cilindro qualcosa di originale partendo dalla più evidente delle influenze di un essere umano su un altro: quella di un genitore.
Passiamo alle cose che mi piacciono: buon ritmo e scrittura schietta, diretta, efficace - al netto di alcune ingenuità - e questi due pregi sono tra le doti che preferisco in uno scrittore.

Opportunità - Ciao Giacomo, innanzitutto grazie per aver chiesto la proroga per due motivi: 1. Hai reso questa gara più competitiva; 2. L'hai fatto con un pezzo molto bello, la cui lettura é stata un viaggio che non pensavo di potermi fare senza peyote… scherzo! Era solo un modo diverso per dirti che la tua storia mi é piaciuta. Passiamo agli appunti.
Aderenza alla traccia: nonostante il racconto mi sia davvero piaciuto, ammetto che lo trovo un po' tirato rispetto alla traccia. Per come l'avevo inteso io, l'influenza esercitata doveva essere più evidente di come l'hai resa tu, ma questo é un mio parere.
Bonus: ok per tutti e due.
Appunti generali: al netto di alcuni refusi ("ho" senza h, "colo" invece di "collo", "manca" invece di "mancano") il tuo testo é veramente bello. Ho apprezzato moltissimo lo stile e la storia fuori dai gangheri ma godibilissima. Avrei apprezzato di più se avessi usato meno cliché sia per quanto riguarda i feticci del killer (che però può avere un senso se si pensa al profilo psicologico) sia per quanto riguarda il suo modo di parlare e di porsi. Avrei voluto spiegassi meglio la "missione" di cui Laura o Aurora si fa protagonista in prima linea: chi c'è dietro questa vendetta? Come hanno scoperto il segreto di Giorgio? Come agiscono? Avrei anche preferito che Venere assumesse un ruolo più centrale e magari di supporto a Laura (o Aurora ;) ). Mi piace moltissimo quando parli al lettore dando 'i consigli di un killer'. Insomma, il racconto di per sé é davvero piacevole, liberato dagli stereotipi (da ex studentessa di lettere ti confermo che ce ne sono diversi anche in quella parte e che se uno cita l'Iliade così ex abrupto é difficile ci sarà un appuntamento… ma sono punti di vista ;P), con qualche approfondimento e con una maggiore aderenza alla traccia poteva essere il migliore.

Classifica:
1. Discesa al potere
2. Robert de Craon
3. Opportunità
4. Origine
5. NanoTech
 
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view post Posted on 9/8/2021, 18:32
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 9/8/2021, 18:46) 
Discesa al potere - Ciao Mentis Karakorum, innanzitutto grazie per i tuoi appunti tanto preziosi e il tuo testo che ho davvero molto apprezzato. Procedo con i miei pensieri.
Aderenza alla traccia: ok.
Bonus: ok entrambi.
Appunti generali: "Un pupazzo, una di quelle mascotte di quelle squadre di calcio," non mi piace molto la ripetizione 'di quelle… di quelle', avrei tolto la prima. "in parte" é un dialettismo e visto che non é in un dialogo dovrebbe essere sostituito da "accanto". “«Già, lo sappiamo a cosa ammiri, Strassau.»”, svista: “aspiri”. “La mascella mi duole,” mi stona un po’ il termine “duole” con il registro generale del racconto. “I miei mezzadri rispondevano ai miei ordini “ avrei evitato la ripetizione del pronome possessivo. “volare! senza le ali” errore di battitura, manca la lettera maiuscola. Non apprezzo molto la virgola prima delle congiunzioni “e” e “o”. “Una cosa è non essere capaci a migliorare le cose” non essere capaci DI, non A. “Si tratta di certo di qualcosa di bizzarro, ma le vie del Nemico sono infinite, e noi dobbiamo essere pronti a tutto.”: ho riso. “espiare a un paio di stronzate “ senza “a”. “Mi mostra l'indice il medio”, manca la congiunzione. per quanto riguarda Brigaele, ho trovato l un po' inflazionata la scelta dell'anagramma, avresti potuto osare di più e usare una soluzione più ricercata o non anagrammare il nome, ma qualche sua caratteristica. Originale la scelta dell'arto, invece.

Ciao Shanghai! Grazie mille per queste note! Hai colto il mio punto debole: metto spesso le preposizioni a caso. Colpa forse di una parlata locale che punta molto alla semplificazione di certe cose. Farò tesoro delle tue osservazioni. Lo sai che sul tuo commento sull'uso di "in parte" per dire "accanto", mi hai aperto un mondo? Ho aperto la pagina della Crusca, e sono rimasto molto colpito che non si usi in tutta Italia, ma solo in Lombardia, Friuli (sono appunto friulano) e nel parmense. Pensandoci, in friulano si dice appunto "in bande", che tradotto letteralmente è appunto "in parte". Interessante, davvero. Sono cose che uno scrittore deve sapere. Mea Culpa.

CITAZIONE
Il racconto é molto bello e divertente. Godibilissimo. Mi ha un po’ ricordato “Good Omens” e in generale sia le tematiche trattate da Gaiman che la forma tipica di Pratchett.

Sono molto contento che anche a te sia piaciuto questo azzardo! Conosco Good Omens, Pratchett e compagnia bella, ma per questo racconto mi sono basato più che altro su "La Vita è Meravigliosa". A parte essere bellissimo, quel film ha stimolato la mia mente perversa sul concetto che se esistono angeli che devono compiere buone azioni per avere le ali, deve valere anche al contrario :) Ho avuto finalmente l'occasione di esplorare quest'idea (che, non è del tutto originale, dato la pletora di opere cinematografiche che giocano con gli elementi della mitologia cristiana).

CITAZIONE
Penso tu abbia amalgamato gli elementi delle specifiche meglio degli altri: mi spiego meglio. Nel mio racconto, l’orsacchiotto è un elemento del tutto eliminabile. Credo che in generale stia bene nel contesto, ma non è “necessario”, mentre apprezzo molto che tu sia riuscito a dare un valore così pregno di significato a elementi che potevano essere facilmente marginali. In sintesi, ho trovato il tuo racconto leggero, originale e godibile. Avrei forse approfondito le storie delle persone con cui il diavolo é entrato in contatto, questo forse avrebbe conferito piu profondità e azione al racconto, che manca un po' di dinamismo.

Ma grazie! In effetti anche a me sarebbe piaciuto esplorare di più le malefatte di Strassau, per questo ho inserito un episodio per far capire come ha luogo il processo di "guastamento" delle vite umane: l'episodio del barista.

CITAZIONE
Se ti va di spiegarmi meglio la questione del pdv, ti ascolto volentieri.

Volentieri. PDV sta per Punto di Vista, in inglese è POV o Point of View. In sostanza, devi sempre scrivere mettendoti nella testa di un solo personaggio alla volta, sia che tu scriva in prima che in terza persona. Esempio celeberrimo è Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dove addirittura i pdv sono proprio il metodo con cui Martin fa scorrere i vari capitoli. Testi sul tema ce ne sono a bizzeffe, a parte l'onnicitato manuale di Marco Carrara, che trovi su internet appena googli il suo nome (attenzione, il manuale è utilissimo ma va preso con le pinze in molti punti), mi sono trovato molto bene anche con questa pagina web: https://immersivita.it/il-punto-di-vista-pov/
Sono sicuro che padroneggiando questa tecnica, renderai i tuoi racconti più fruibili e scorrevoli. Sono comunque tecniche, regolette, e come tali vanno imparate e poi rielaborate. Guai a seguirle pedissequamente! (o almeno, questa è la mia opinione)

CITAZIONE
Per quanto riguarda la questione dell'arto, ho tolto in ultimo una parte in cui Mario spiegava di aver 'riscosso' dei favori per salvarsi, ma forse resta inverosimile, a me sembrava accettabile, ecco ;)

mmmm... ok! Certo un lettore può immaginarsi tutto e spiegarsi ogni dettaglio. Occhio però a non dare troppo per scontate certe cose. Se trovi qualcuno pignolo, sentirà la mancanza di certi dettagli.
 
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view post Posted on 10/8/2021, 08:46
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CITAZIONE (MentisKarakorum @ 9/8/2021, 14:49) 
Nanotech
Prime impressioni. Ciao Synbios. Benvenuto tra noi. Ho letto il tuo racconto con piacere, comunque ho qualche consiglio da darti..
Aderenza al tema. Per me tutto ok, anche lato bonus (forse il peluche non è odiato da tutti, ma lascio l'ultima parola ai giudici).
Punti di Miglioramento. Non ho granché da segnalare, a parte il finale tronco. Parti molto bene, metti il tuo personaggio in guai seri, ma non c'è risoluzione, e la conclusione mi sembra figlia della voglia di chiudere in fretta, più che di una necessità di altro tipo. Avevi lo spazio per approfondire la trama, creare una sorta di lotta per far venire la verità a galla, ma il tutto si risolve con un ragionamento sul letto di ospedale. No. Mi spiace, potevi fare di meglio.
Punti di Forza. L'idea di base è buona, questi naniti che riprogrammano le emozioni e la rabbia, molto bene. Lo stile è immersivo e scorrevole, ma, come ho segnalato in un altro commento, questa è la parte facile. Adesso tocca a te rendere unico il tuo stile, rompendo qualche regola e mettendoci del tuo. Solo così i tuoi scritti verranno davvero apprezzati.
Conclusioni Un'idea buona che offriva molto più spazio per essere esplorata nella sua completezza, invece il finale mi sembra monco. Buono lo stile, semplice e veloce da leggere. Insomma, sono curioso di rileggerti ancora.

Grazie del feedback. Per quanto riguarda il finale la mia unica spiegazione che posso darti è solo per un discorso di lunghezza. Se fossi andato avanti avrei sicuramente sforato coi caratteri. La storia si potrebbe tranquillamente applicare anche un romanzo breve, si può andare avanti, molto avanti. Ho scelto questo finale semplicemente per questo, optando per la resa del protagonista mio omonimo, passando il testimone a una persona molto più temprata di lui in queste cose. Diciamo che il protagonista non è esattamente un eroe, è una persona comune, con le sue paure e indecisioni. L'aver perso la mano e la moglie mi sembra una motivazione a mio parere plausibile per le resa, in fondo mi sembra che nei pensieri e dialoghi venga giustificata. Giustamente molti altri potrebbero essere pieni di rabbia, ma attenzione, egli non abbandona la battaglia, passa solo il testimone, si fa da parte. L'idea è nata anche dal principio dell'Arco di Trasformazione normalmente presente nei romanzi, arco che nei racconti solitamente non si applica proprio per questione di spazio, ma ho voluto abbozzarlo, portando il protagonista in un arco incompiuto, fallito, in parte tragico. In base a questo principio, i pdv non sempre riescono nell'intento di evolversi, delle volte cadono.
 
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view post Posted on 10/8/2021, 12:47
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CITAZIONE (Synbios @ 10/8/2021, 09:46) 
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 9/8/2021, 14:49) 
Nanotech
Prime impressioni. Ciao Synbios. Benvenuto tra noi. Ho letto il tuo racconto con piacere, comunque ho qualche consiglio da darti..
Aderenza al tema. Per me tutto ok, anche lato bonus (forse il peluche non è odiato da tutti, ma lascio l'ultima parola ai giudici).
Punti di Miglioramento. Non ho granché da segnalare, a parte il finale tronco. Parti molto bene, metti il tuo personaggio in guai seri, ma non c'è risoluzione, e la conclusione mi sembra figlia della voglia di chiudere in fretta, più che di una necessità di altro tipo. Avevi lo spazio per approfondire la trama, creare una sorta di lotta per far venire la verità a galla, ma il tutto si risolve con un ragionamento sul letto di ospedale. No. Mi spiace, potevi fare di meglio.
Punti di Forza. L'idea di base è buona, questi naniti che riprogrammano le emozioni e la rabbia, molto bene. Lo stile è immersivo e scorrevole, ma, come ho segnalato in un altro commento, questa è la parte facile. Adesso tocca a te rendere unico il tuo stile, rompendo qualche regola e mettendoci del tuo. Solo così i tuoi scritti verranno davvero apprezzati.
Conclusioni Un'idea buona che offriva molto più spazio per essere esplorata nella sua completezza, invece il finale mi sembra monco. Buono lo stile, semplice e veloce da leggere. Insomma, sono curioso di rileggerti ancora.

Grazie del feedback. Per quanto riguarda il finale la mia unica spiegazione che posso darti è solo per un discorso di lunghezza. Se fossi andato avanti avrei sicuramente sforato coi caratteri. La storia si potrebbe tranquillamente applicare anche un romanzo breve, si può andare avanti, molto avanti. Ho scelto questo finale semplicemente per questo, optando per la resa del protagonista mio omonimo, passando il testimone a una persona molto più temprata di lui in queste cose. Diciamo che il protagonista non è esattamente un eroe, è una persona comune, con le sue paure e indecisioni. L'aver perso la mano e la moglie mi sembra una motivazione a mio parere plausibile per le resa, in fondo mi sembra che nei pensieri e dialoghi venga giustificata. Giustamente molti altri potrebbero essere pieni di rabbia, ma attenzione, egli non abbandona la battaglia, passa solo il testimone, si fa da parte. L'idea è nata anche dal principio dell'Arco di Trasformazione normalmente presente nei romanzi, arco che nei racconti solitamente non si applica proprio per questione di spazio, ma ho voluto abbozzarlo, portando il protagonista in un arco incompiuto, fallito, in parte tragico. In base a questo principio, i pdv non sempre riescono nell'intento di evolversi, delle volte cadono.

Mmmm.. ok. Il tuo intento è chiaro. Certamente è sempre difficile far stare una storia nello spazio a disposizione, e qui è un lavoro in più capire come delineare gli eventi per usare appieno lo spazio. La mia impressione è proprio questa, che non hai saputo usare tutto lo spazio. La tua spiegazione sull'arco ci sta assolutamente, tuttavia, non sempre tutto quello che scrive la Marks è oro colato. Una storia può essere buona anche se il personaggio ha un arco più piccolo, o non ce l'ha. Per i racconti brevi va bene spostare l'attenzione sull'ambientazione piuttosto che sui personaggi (mi viene in mente Asimov, che scriveva racconti con un'idea di base fortissima e personaggi dimenticabili.. eppure è passato alla storia). Sta un po' a te capire l'equilibrio tra trama, ambientazione e personaggi. Difficile, certamente. La cosa che mi aiuta sempre è dare a un personaggio un fatal flaw bello evidente, farlo ambire a qualcosa che va contro il suo fatal flaw e il resto viene da sé. Direi che l'arco è una cosa più da romanzo, e, alla fine della fiera, tutte le storie sono del tipo: un personaggio vuole qualcosa, ma qualcuno/qualcos'altro gli si mette contro.
 
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view post Posted on 10/8/2021, 14:01
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Se ti va di spiegarmi meglio la questione del pdv, ti ascolto volentieri.

Volentieri. PDV sta per Punto di Vista, in inglese è POV o Point of View. In sostanza, devi sempre scrivere mettendoti nella testa di un solo personaggio alla volta, sia che tu scriva in prima che in terza persona. Esempio celeberrimo è Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dove addirittura i pdv sono proprio il metodo con cui Martin fa scorrere i vari capitoli. Testi sul tema ce ne sono a bizzeffe, a parte l'onnicitato manuale di Marco Carrara, che trovi su internet appena googli il suo nome (attenzione, il manuale è utilissimo ma va preso con le pinze in molti punti), mi sono trovato molto bene anche con questa pagina web: https://immersivita.it/il-punto-di-vista-pov/
Sono sicuro che padroneggiando questa tecnica, renderai i tuoi racconti più fruibili e scorrevoli. Sono comunque tecniche, regolette, e come tali vanno imparate e poi rielaborate. Guai a seguirle pedissequamente! (o almeno, questa è la mia opinione)

CITAZIONE
Per quanto riguarda la questione dell'arto, ho tolto in ultimo una parte in cui Mario spiegava di aver 'riscosso' dei favori per salvarsi, ma forse resta inverosimile, a me sembrava accettabile, ecco ;)

mmmm... ok! Certo un lettore può immaginarsi tutto e spiegarsi ogni dettaglio. Occhio però a non dare troppo per scontate certe cose. Se trovi qualcuno pignolo, sentirà la mancanza di certi dettagli.
[/QUOTE]

Grazie davvero... Ne farò tesoro! Mi prenderò del tempo e approfondirò sicuramente questi aspetti.

CITAZIONE (Synbios @ 9/8/2021, 17:58) 
Discesa al potere

Aderenza al tema: il controllo che il protagonista ha dovuto subire viene chiarito solo verso la fine, cosa ottima, perché in effetti era impossibile arrivarci prima. Nessuno avrebbe pensato che ci fosse di mezzo un arcangelo dietro le manovre di sabotaggio. Si può considerare come la classica truffa, ma ben architettata. Immagino che il tema secondario dell’arto perduto siano le ali, correggimi se sbaglio. Io sono andato molto più sul classico con la mano mozzata. Il peluche invece è evidente.

Punti positivi: racconto molto originale, mi ha colpito in particolare la tematica legata ai demoni e agli inferi. C’è un dettaglio che ricorda Supernatural anche se non so se sia una cosa voluta o meno, e cioè il fatto che le anime umane restano per un tot di anni all’inferno per poi passare a essere dei demoni. Mi è anche piaciuto il disprezzo del protagonista verso gli umani, il modo in cui lo esprime, i dettagli che usa, carina quella dell’urea per descrivere il sudore, si vede che ti sei informato o già lo sapevi.
Lo stile è comunque buono nel complesso, scorrevole, si legge tutto d’un fiato senza annoiare nonostante la lunghezza. Ottimo uso dei beat nei dialoghi.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: forse un eccesso di fraseggio interiore del pdv un po' mascherato da infodump non esattamente richiesto o comunque superfluo ai fini del racconto (prima ho detto che la storia dell’urea era carina ma allo stesso tempo ne fa parte). Evidentemente volevi esplorare maggiormente il background del pdv e renderlo ancora più malvagio e sadico, facendo capire che un tempo era un uomo di potere che poteva fare quello che voleva, proprio come il Ministro degli Inferi. Lui voleva ottenere quel potere perduto ma secondo me non era necessario entrare così tanto nel dettaglio delle informazioni, perché è un demone, non credo abbia bisogno di grosse giustificazioni per le scalata a cui ambisce. Bastava semplicemente far capire che era un uomo di potere durante il medioevo.



Robert de Craon

Aderenza al tema: il controllo è dettato dagli umani che stanno letteralmente giocando con loro, come tale non sono dotati di nessun libero arbitrio, come un dio che li comanda in tutto il loro destino. L’arto perduto è ben presente e gli viene ridato alla fine come si scopre che la tigre è il peluche. Direi che c’è tutto.

Punti positivi: racconto innovativo e che prende di sorpresa, non avrei mai pensato che i protagonisti fossero giocattoli, tra l’altro proveniente da “universi” differenti. Durante la lettura si riesce a scorgere dei voluti anacronismi ed elementi esotici tipo le pistole laser, le movenze del Ranger o la presenza della tigre. All’inizio pensai a un semplice mondo fantasy con vari elementi mescolati, poi però tutto viene chiarito. Interessante l’uso della terza persona, abbastanza adatto a questo tipo di storia.

Elementi che non hanno fatto impazzire: la scelta delle terza persona può diventare un problema perché si fa fatica a capire chi è il pdv della storia. Inizialmente pensavo fosse il ranger ma poi c’è una frase che sottolinea il sapore della cipolla mangiata da Robert. La cosa mi ha un po' confuso. Mi sa molto l’idea di narratore onniscente, con qualche piccolo infodump sparso, ma nulla di tragico. Altra cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, è la scelta di usare un lessico arcaico per Robert, cosa che mi ha reso la lettura un po' più faticosa, è chiaro che è stata una scelta consapevole per dare l’idea del fatto che sia un personaggio medievale.



SORCIO

Aderenza al tema: sembra ci sia tutto, il controllo nell’ombra da parte di Battisti verso il protagonista, la mano mozzata e il peluche. Battisti ha manipolato tutto nel dettaglio in modo da farlo cadere in rovina, per poi dargli il colpo di grazia sul finale. Una punizione più che riuscita.

Punti positivi: la storia si fa leggere, diventa coinvolgente mano a mano che procede, all’inizio si instaura subito empatia verso il futuro “vendicatore” che viene ripagata nel finale. Stessa empatia si applica anche verso Antonio quanto gli va tutto in malora, la sua antipatia iniziale dura molto poco, diventa rapidamente una vittima. La moglie è odiosa, da far fuori, è chiaro che hai estremizzato i suoi comportamenti per rendere Antonio ancora più distrutto. Ottimo il finale in generale almeno fino all’articolo di giornale.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: un po' troppi infodump, inoltre la parte centrale a messa l’ho trovata superflua ai fini della trama generale, tra l’altro in quel momento il pdv è la moglie, personaggio non esattamente apprezzato. Non mi è piaciuta tanto il finale col foglio di giornale, avrei preferito restare nel racconto.



Origine

Aderenza al tema: qui ho faticato a trovare i vari elementi del tema. Non sono presenti né l’arto mozzato e c’è una mera citazione la peluche che però è solo metaforico. Il problema è proprio sul tema centrale: il protagonista avrebbe dovuto essere influenzato dal padre, cosa che non è stato per sua fortuna, essendo un alcolizzato che insegnava valori discutibili durante l’infanzia. Forse è molto velata, ma ho faticato a trovarla questa tematica.

Punti positivi: un buon stile immersivo, scorrevole. Buone le descrizioni delle sensazioni e pensieri. Alla fine fai capire che il protagonista non è diventato come suo padre, ha seguito un’altra strada, una vita normale, una donna che lo ama, e la generosità di fare l’elemosina al barbone.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: la storia nel complesso non mi ha suscitato nulla di particolare. Una mera cronaca di fatti. Non ho visto conflitti e non ho provato empatia per il protagonista, eccetto forse quando dimostra d’essere migliore del padre. Il dialogo col barbone non l’ho completamente colto a dire il vero.



Opportunità

Aderenza al tema: non manca niente. Il protagonista ha subito un controllo da parte di vittima vendicativa, ne ha subito le conseguenze in modo tragico. C’è il peluche e più arti mozzati. Ottimo.

Punti positivi: storia interessante e innovativa. Non capita spesso di immergersi nella mente di uno psicopatico feticista. È espresso bene, il disprezzo, le fobie, ci sta tutto. Un ottimo filtro che vede il mondo in modo razzista e squallido. Inizialmente non si riesce a provare empatia per lui ma la cosa cambia abbastanza rapidamente quando resta mutilato, e nonostante cercasse quasi di fare ammenda, dopo aver trovato finalmente la donna giusto, tutto va a rottoli, il conflitto finale che lo fa catapultare all’inferno. Meritato sicuramente, ma forse la sua condanna è stata anche peggiore della morte. Lì ho provato pena per lui, nonostante fosse un assassino.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: le prime frasi mi hanno un po' spiazzato, non ho capito subito che il pdv era un uomo che osservava la ragazza, sembrava quasi un pdv onnisciente in terza persona. Ci sono un po' di refusi sparsi, qualche ripetizione e frasi non elegantissime, ma fortunatamente sembra che il testo migliori man mano che si va avanti.

Classifica:

Discesa al potere
Opportunità
SORCIO
Robert de Craon
Origine


CITAZIONE (Synbios @ 9/8/2021, 17:58) 
Discesa al potere

Aderenza al tema: il controllo che il protagonista ha dovuto subire viene chiarito solo verso la fine, cosa ottima, perché in effetti era impossibile arrivarci prima. Nessuno avrebbe pensato che ci fosse di mezzo un arcangelo dietro le manovre di sabotaggio. Si può considerare come la classica truffa, ma ben architettata. Immagino che il tema secondario dell’arto perduto siano le ali, correggimi se sbaglio. Io sono andato molto più sul classico con la mano mozzata. Il peluche invece è evidente.

Punti positivi: racconto molto originale, mi ha colpito in particolare la tematica legata ai demoni e agli inferi. C’è un dettaglio che ricorda Supernatural anche se non so se sia una cosa voluta o meno, e cioè il fatto che le anime umane restano per un tot di anni all’inferno per poi passare a essere dei demoni. Mi è anche piaciuto il disprezzo del protagonista verso gli umani, il modo in cui lo esprime, i dettagli che usa, carina quella dell’urea per descrivere il sudore, si vede che ti sei informato o già lo sapevi.
Lo stile è comunque buono nel complesso, scorrevole, si legge tutto d’un fiato senza annoiare nonostante la lunghezza. Ottimo uso dei beat nei dialoghi.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: forse un eccesso di fraseggio interiore del pdv un po' mascherato da infodump non esattamente richiesto o comunque superfluo ai fini del racconto (prima ho detto che la storia dell’urea era carina ma allo stesso tempo ne fa parte). Evidentemente volevi esplorare maggiormente il background del pdv e renderlo ancora più malvagio e sadico, facendo capire che un tempo era un uomo di potere che poteva fare quello che voleva, proprio come il Ministro degli Inferi. Lui voleva ottenere quel potere perduto ma secondo me non era necessario entrare così tanto nel dettaglio delle informazioni, perché è un demone, non credo abbia bisogno di grosse giustificazioni per le scalata a cui ambisce. Bastava semplicemente far capire che era un uomo di potere durante il medioevo.



Robert de Craon

Aderenza al tema: il controllo è dettato dagli umani che stanno letteralmente giocando con loro, come tale non sono dotati di nessun libero arbitrio, come un dio che li comanda in tutto il loro destino. L’arto perduto è ben presente e gli viene ridato alla fine come si scopre che la tigre è il peluche. Direi che c’è tutto.

Punti positivi: racconto innovativo e che prende di sorpresa, non avrei mai pensato che i protagonisti fossero giocattoli, tra l’altro proveniente da “universi” differenti. Durante la lettura si riesce a scorgere dei voluti anacronismi ed elementi esotici tipo le pistole laser, le movenze del Ranger o la presenza della tigre. All’inizio pensai a un semplice mondo fantasy con vari elementi mescolati, poi però tutto viene chiarito. Interessante l’uso della terza persona, abbastanza adatto a questo tipo di storia.

Elementi che non hanno fatto impazzire: la scelta delle terza persona può diventare un problema perché si fa fatica a capire chi è il pdv della storia. Inizialmente pensavo fosse il ranger ma poi c’è una frase che sottolinea il sapore della cipolla mangiata da Robert. La cosa mi ha un po' confuso. Mi sa molto l’idea di narratore onniscente, con qualche piccolo infodump sparso, ma nulla di tragico. Altra cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, è la scelta di usare un lessico arcaico per Robert, cosa che mi ha reso la lettura un po' più faticosa, è chiaro che è stata una scelta consapevole per dare l’idea del fatto che sia un personaggio medievale.



SORCIO

Aderenza al tema: sembra ci sia tutto, il controllo nell’ombra da parte di Battisti verso il protagonista, la mano mozzata e il peluche. Battisti ha manipolato tutto nel dettaglio in modo da farlo cadere in rovina, per poi dargli il colpo di grazia sul finale. Una punizione più che riuscita.

Punti positivi: la storia si fa leggere, diventa coinvolgente mano a mano che procede, all’inizio si instaura subito empatia verso il futuro “vendicatore” che viene ripagata nel finale. Stessa empatia si applica anche verso Antonio quanto gli va tutto in malora, la sua antipatia iniziale dura molto poco, diventa rapidamente una vittima. La moglie è odiosa, da far fuori, è chiaro che hai estremizzato i suoi comportamenti per rendere Antonio ancora più distrutto. Ottimo il finale in generale almeno fino all’articolo di giornale.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: un po' troppi infodump, inoltre la parte centrale a messa l’ho trovata superflua ai fini della trama generale, tra l’altro in quel momento il pdv è la moglie, personaggio non esattamente apprezzato. Non mi è piaciuta tanto il finale col foglio di giornale, avrei preferito restare nel racconto.



Origine

Aderenza al tema: qui ho faticato a trovare i vari elementi del tema. Non sono presenti né l’arto mozzato e c’è una mera citazione la peluche che però è solo metaforico. Il problema è proprio sul tema centrale: il protagonista avrebbe dovuto essere influenzato dal padre, cosa che non è stato per sua fortuna, essendo un alcolizzato che insegnava valori discutibili durante l’infanzia. Forse è molto velata, ma ho faticato a trovarla questa tematica.

Punti positivi: un buon stile immersivo, scorrevole. Buone le descrizioni delle sensazioni e pensieri. Alla fine fai capire che il protagonista non è diventato come suo padre, ha seguito un’altra strada, una vita normale, una donna che lo ama, e la generosità di fare l’elemosina al barbone.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: la storia nel complesso non mi ha suscitato nulla di particolare. Una mera cronaca di fatti. Non ho visto conflitti e non ho provato empatia per il protagonista, eccetto forse quando dimostra d’essere migliore del padre. Il dialogo col barbone non l’ho completamente colto a dire il vero.



Opportunità

Aderenza al tema: non manca niente. Il protagonista ha subito un controllo da parte di vittima vendicativa, ne ha subito le conseguenze in modo tragico. C’è il peluche e più arti mozzati. Ottimo.

Punti positivi: storia interessante e innovativa. Non capita spesso di immergersi nella mente di uno psicopatico feticista. È espresso bene, il disprezzo, le fobie, ci sta tutto. Un ottimo filtro che vede il mondo in modo razzista e squallido. Inizialmente non si riesce a provare empatia per lui ma la cosa cambia abbastanza rapidamente quando resta mutilato, e nonostante cercasse quasi di fare ammenda, dopo aver trovato finalmente la donna giusto, tutto va a rottoli, il conflitto finale che lo fa catapultare all’inferno. Meritato sicuramente, ma forse la sua condanna è stata anche peggiore della morte. Lì ho provato pena per lui, nonostante fosse un assassino.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: le prime frasi mi hanno un po' spiazzato, non ho capito subito che il pdv era un uomo che osservava la ragazza, sembrava quasi un pdv onnisciente in terza persona. Ci sono un po' di refusi sparsi, qualche ripetizione e frasi non elegantissime, ma fortunatamente sembra che il testo migliori man mano che si va avanti.

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Robert de Craon
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Grazie davvero. Forse hai ragione per infodump, anche se ho cercato di farlo il meno possibile. Ti andrebbe di segnalarmi dove le rinvieni? Sicuramente io da autrice non me ne rendo così conto... Grazie davvero. La parte sulla messa invece mi serviva per accentuar l'influenza esercitata da Mario, non pensavo potesse risultare ridondante. Grazie anche per questa segnalazione
 
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view post Posted on 10/8/2021, 17:44
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CITAZIONE (Shanghai Kid @ 10/8/2021, 15:01) 
Grazie davvero. Forse hai ragione per infodump, anche se ho cercato di farlo il meno possibile. Ti andrebbe di segnalarmi dove le rinvieni? Sicuramente io da autrice me ne rendo così conto... Grazie davvero. La parte sulla messa invece mi serviva per accentuar l'influenza esercitata da Mario, non pensavo potesse risultare ridondante. Grazie anche per questa segnalazione

Premetto che non sono un maestro di scrittura immersiva, ma sto cercando di imparare e qualcosa penso di aver capito.
Ti segnalo alcuni esempi di infodump ma non solo, ho notato anche molto raccontato da parte di un narratore che sembra quasi una presenza astratta, che dice ciò che il lettore deve sapere, ma senza farcele vedere o sentire da un pdv ben definito. In alcuni frangenti sono presenti delle introspezioni ma saltellano da un personaggio all'altro.

"Budweiser era ormai anziano, il suo pelo crespo e bianco gli dava un’aria più trasandata, perfettamente aderente a quella del suo padrone."
Il pdv dovrebbe conoscere benissimo il suo cane, pertanto non avrebbe molto senso fare questo tipo di considerazione. Si nota chiaramente che è il narratore esterno a dircelo, dandoci per l'appunto delle info esplicite.

"Quelle passeggiate serali in periferia lo rilassavano molto. Erano l'unico vero momento in cui riuscisse a godersi davvero il suo tempo."
Altro esempio di raccontato fuori dal pdv.

"La sofferenza non era di certo mancata nella sua vita... Eppure, un secondo supplizio, ancor più straziante, lo stava per cogliere."
Anche qui ci dai delle info sul suo passato e ci anticipi ciò che sta per accadere, sempre in modo esterno.

" Il capo non lo chiamava mai la mattina presto e di lì a qualche minuto sarebbe stato in ufficio, doveva per forza essere accaduto qualcosa di grave."
Idem come sopra, info date al lettore da esterno.

"il socio dello studio legale Belletti & Ravasi per cui lavorava Mattiotti"
Piccolo infodump.

"Procedette a passo spedito fino alla camera di Alice, la figlioletta di soli sette anni."
Il pdv sa sicuramente quanti anni ha sua figlia, quindi è sempre il narratore che ce lo fa sapere come info aggiuntiva.

"la signora Lucia, una delle più anziane frequentatrici della Chiesa di San Giorgio".
Altro piccolo infodump detto esternamente dal narratore.

"aveva poi aggiunto la signora Lucia che sembrava nutrire comunque qualche riserva circa l’effettiva veridicità delle voci che ormai circolavano da un paio di giorni nel quartiere."
Qui il narratore entra letteralmente nella testa di questo personaggio, raccontandolo ma senza farlo vedere o esternare da un pensiero o dialogo.

"Emma Mattiotti era una donna molto attiva nella comunità e lo scandalo che aveva colpito lo studio legale in cui lavorava il marito e il suo conseguente licenziamento non avevano apparentemente scalfito la sua voglia di essere protagonista della vita cittadina. Assessore alle politiche giovanili, catechista da una dozzina di anni, Emma Mattiotti rappresentava per molti la madre di buona famiglia attiva nella società."
Questo è un bel grosso infodump, anche abbastanza esplicito. Stai dando delle informazioni al lettore in modo diretto, senza farle trasparire attraverso un azione, pensiero o dialogo.

"Come ogni sera da due anni e mezzo l’aria in casa Mattiotti era tesa."
Ce lo stati dicendo, non lo vediamo né lo percepiamo. In realtà questa frase è superflua visto ciò che accade successivamente, la tensione di palesa abbastanza in fretta dai dialoghi e dalle azioni dei personaggi.

"Il litigio di qualche momento prima aveva agitato gli animi più del dovuto e un senso di angoscia opprimente aleggiava in tutta l’abitazione."
Come sopra. Qui non c'è un pdv chiaro dove avviene tale sensazione, è nell'aria, e viene sempre detta dal narratore, non lo stiamo vivendo da un filtro, che potrebbe essere quello di Antonio.

Detto questo, ho notato anche un uso abbastanza frequente di avverbi di modo, che tendono ad appesantire la letture, inoltre i dialoghi sarebbe bene secondo me separarli meglio con degli a capo. Metterli tutti in riga genera un pò di confusione su chi parla e rende la lettura un pò più fastidiosa.

Spero d'esserti stata utile in qualche modo. Ripeto, non sono un maestro, sto ancora imparando anch'io. Come vedi in tutti i testi sono molto sintetico, ma sono disponibile per un'analisi più dettagliata se me lo si chiede.
 
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view post Posted on 10/8/2021, 17:56
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Grazie mille, devo sicuramente approfondire l'aspetto del pdv, anche se fatico a capire dove stia il difetto in alcune segnalazioni, devo sicuramente farci l'occhio e ti ringrazio.
 
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Leonardo Pigneri
view post Posted on 11/8/2021, 14:56




Ciao a tutti! E' la prima volta che recensisco dei racconti qui. Spero di non essere troppo severo, ma ci tengo che possiate trarre qualcosa di utile dai miei feedback. Cercherò infatti di essere il più specifico possibile e, se avete domande o volete ulteriori spiegazioni, non esitate a chiedere! Contate anche che, per non farmi influenzare, non ho letto le altre recensioni, quindi abbiate pazienza se vi riporto cose già dette da altri.
Ora vado a leggere, magari non trovo neanche un errore eh!

Nanotech

Prime Impressioni. Ciao Symbios! Il racconto si fa leggere in modo scorrevole. Niente spiegoni e il flusso informativo è ben gestito. Bravo.
Aderenza al tema. Direi ok. Il tema dice specificamente "persone che influenzano altri", ma dal momento che i nanotech sono prodotti da un'azienda penso vada bene.
Bonus. Il primo ok. Il peluche invece non era odiato da nessuno, a Jacopo era indifferente e Marco lo teneva come ricordo della figlia.
Aspetti Positivi. Mi è piaciuto il colpo di scena dei nanotech che si trasmettono al contatto e del trigger emotivo. C'era stata una buona semina nelle scene precedenti e tutto si è spiegato logicamente. Buona la gestione dei dialoghi.
Aspetti Negativi. Attento a frasi come: "Il suo comportamento è goffo" , "Il salotto è disordinato e sporco." Mostrale queste cose, non ce le devi raccontare, soprattutto nel caso della seconda frase in cui le vai a mostrare subito dopo, quindi è ancora più inutile e superflua la spiegazione. E se sono pensieri del PG, rendili in modo diverso; dopo aver mostrato lo stato della casa fagli fare un commento un po' più brillante (esempio banale: "Sembra una discarica.").
Da "Non lo so a dire il vero" (metà seconda scena) ci sono degli strani capoversi, ma penso sia un problema di formattazione.
CITAZIONE
Marco mi carica e mi afferra per la gola. Stringe e mi spinge con forza. Indietreggio. Sbatto la schiena contro qualcosa di duro, lo superiamo. Lui continua a spingere e un colpo secco mi prende dietro le ginocchia. Cado all’indietro su qualcosa di morbido. Siamo finiti sul letto.

Questa frase mi ha lasciato un po' perplesso, perché il protagonista non si porta le mani alla gola per liberarsi? Mi sembrerebbe istintivo farlo.
Inoltre ho notato l'uso eccessivo dei puntini di sospensione, soprattutto nell'ultima parte. Quando vuoi esprimere una pausa nel dialogo ti consiglio di usare delle azioni, anche piccole; rendono meglio e non saturano il testo di punteggiatura.
Conclusioni. Discreto, non ho trovato aspetti che mi hanno proprio colpito, sia nell'ambientazione che nelle scene. La risoluzione finale è un po' buttata lì: la scelta di diffondere tutto non è dettata dalle rivelazioni e dalle vicende che avvengono nella storia ma era già stata presa a priori; è quindi solo un racconto di ciò che sarà, che è credibile in quella situazione ovviamente, ma forse sarebbe stato meglio optare per chiudere con una scena ancora successiva, limitando quella in ospedale alle semplici rivelazioni sui nanotech.

Discesa al Potere

Prime Impressioni. Ciao Mentis! Il racconto mi è piaciuto molto! Divertente dall'inizio alla fine ed il personaggio principale è caratterizzato in maniera eccelsa. Chapeau!
Aderenza al tema. Azzeccatissima.
Bonus. Bene entrambi.
Aspetti Positivi. Voce del personaggio molto presente. E' chiaramente il tuo punto di forza. Dialoghi anche, tutti molto dinamici e credibili. La storia è architettata bene e non si può che simpatizzare con il protagonista. Poi, trovate tipo questa mi hanno fatto morire:
CITAZIONE
i prodotti industriali! Se avessi avuto io quest'idea, altro che sesta classe...

Sei chiaramente uno scrittore maturo (a livello di stile, intendo) e non mi dispiacerebbe leggere anche qualcosa di più lungo da parte tua!
Aspetti Negativi. Pochi in realtà. In generale ho trovato un pochino lunghe alcune considerazioni del protagonista sulla realtà moderna e passata. Bada bene, non sono sbagliate di per sé, e la brillantezza con cui sono state esposte ne ha alleviato i problemi, ma dal momento che non portano a nulla di concreto nella cornice di questo racconto, sono risultati leggermente di troppo. Ora alcune cosette che mi sono appuntato durante la lettura:
CITAZIONE
«Già, lo sappiamo a cosa ammiri, Strassau.»

Non sono sicuro che ammiri sia il termine giusto, ''a cosa miri'' piuttosto.
CITAZIONE
Ormai mi conosce, sono qui tutte le sere da quando l’ispettore mi ha strappato le ali.

Un tell qua e là a me non dispiace troppo, ma questo lo ho trovato poco elegante. Bastava un ''anche stasera qui?'' del barista e una risposta brillante del protagonista e il gioco era fatto.
CITAZIONE
di quest’epoca non ci capisco niente: donne talmente disinibite che Semiramide al confronto era una scolaretta; cuochi alla televisione che, invece di comportarsi come normali servitori, vengono glorificati ed emulati da una masnada di fannulloni; scimmioni gonfi di birra che passano le serate inebetiti a seguire partite di calcio; casalinghe sessualmente represse che non si perdono una puntata di Don Matteo; flotte di smidollati pronti a strisciare ai piedi di altre nullità in cambio di un pizzico di like in più.

Allora, questo posso essere io, ma le ultime frasi mi hanno fatto un effetto un po' strano. Dice di non capirci nulla di quest'epoca, e spesso dimostra di vivere con la mente ancora nella sua, ma ha ben chiari concetti come Don Matteo e i like. Non dico che non debba conoscerli, ma nel richiamarli alla mente avrei visto più credibile sentirgli dire "quel finto prete in tv" o "quelle gratificazioni virtuali". Ripeto, probabilmente sono io, ma ci tenevo a riportartelo.
CITAZIONE
La schiena mi duole, non sono abituato a stare senza ali e adesso, senza averle ripiegate sotto gli abiti a proteggermi le ossa, gli spifferi di aria fredda mi fanno venire i crampi.

Il particolare è carino, sente una differenza non scontata nel non avere più le ali. Però lo vedo piuttosto immotivato in quanto il protagonista aveva ben espresso quanto caldo facesse quel giorno. Lo avrei tenuto inserendolo da un'altra parte o motivando il pensiero con l'accensione dell'aria condizionata o qualcosa del genere. Poi se mi sono perso qualcosa io, mea culpa.
Conclusioni. Che dire, una bella lettura, che ho trovato rallentare in alcuni punti ma senza realmente annoiare. Le idee sono buone e c'è spazio anche per qualcosa di più di un racconto. Il finale purtroppo non mi ha lasciato molto, una piccola rivalsa da parte del protagonista (che non gliene va una giusta dall'inizio alla fine), o una conversazione finale con l'arcangelo Gabriele mi sarebbero piaciute di più. Comunque molto bravo.

Sorcio

Prime Impressioni. Ciao Shangai! Il tuo racconto ha qualche problema di stile e PDV, ma non è malissimo!
Aderenza al tema. Ok
Bonus. Doppio Ok!
Aspetti Positivi. Uno dei tuoi punti di forza è il dialogo, sei brava a rendere la parlata naturale e si vede che hai ragionato su come si svolgono le normali conversazioni. La terza scena mi ha divertito. E' credibile e deprimente al tempo stesso, malgrado i vari problemi che abbia a livello di stile. Purtroppo altri pregi che il tuo testo poteva avere, sono stati coperti dai problemi di stile che ora ti accennerò. Comunque c'è del potenziale.
Aspetti Negativi. Allora, c'è un grosso problema di narratore onnisciente da cui ovviamente ne derivano molti altri di problemi che reputo difficile starti ad elencare qui. Ti consiglio quindi di approfondire l'argomento tramite materiali facilmente reperibili online. Se però volessi un approfondimento da parte mia, scrivimi pure e ci mettiamo d'accordo per una chiamata su discord o qualcosa del genere. Per il resto, mi sono trovato perso in alcune delle scene, la seconda e la quarta in particolare, il continuo cambio di personaggi in scena in un racconto così breve confonde un po'.
Ora ti segnalo comunque alcuni dei problemi non relativi al PDV, ce ne sarebbero molti altri ma questi penso bastino per farti capire dove migliorare.
CITAZIONE
“Torniamo a casa Charlie… Vieni, corri!”, gridò di nuovo balbettando.

Se balbetta, fallo balbettare (To- torniamo a c... casa Charlie!)
CITAZIONE
Accanto al cadavere dell’animale, la sua mano sinistra.

Ok, questa mi ha confuso. Per staccare una mano con un morso ce ne vuole, e poi, se mi sono immaginato bene la scena, per aprire la bocca al cane il protagonista avrà afferrato mascella e mandibola con entrambe le mani, quindi al massimo avrebbe potuto staccargli le dita. E' poco chiaro come sia potuto succedere quello che hai descritto, se però te lo sei figurato in un modo sensato, mostralo meglio e non ci saranno problemi.
CITAZIONE
L’uomo giaceva affranto, una mano sugli occhi chiusi come gli esplodesse la testa.

"Come SE gli esplodesse la testa." Mi raccomando non sottintendere i "se" o i "che", sono fondamentali per la costruzione frasale.
CITAZIONE
questo è l’unica cosa che sa fare questa serpe

QuestA è l'unica cosa. Il soggetto è cosa. Se però è un refuso, allora niente di grave. Eviterei comunque la ripetizione alternando "questa è" e "Quella serpe".

Attenta agli avverbi (sadicamente, energicamente ecc.), meglio sostituirli con azioni vere che mostrano ciò che accade. Verbi e sostantivi > Avverbi e Aggettivi.
Cerca anche di evitare quelle paroline che scandiscono il tempo: poi, dopodiché, non prima di, allora ecc... non ne hai bisogno.
CITAZIONE
Emma Mattiotti era una donna molto attiva nella comunità e lo scandalo che aveva colpito lo studio legale in cui lavorava il marito e il suo conseguente licenziamento non avevano apparentemente scalfito la sua voglia di essere protagonista della vita cittadina. Assessore alle politiche giovanili, catechista da una dozzina di anni, Emma Mattiotti rappresentava per molti la madre di buona famiglia attiva nella società.

Spiegone, forse dovuto alla tua impostazione di narratore onnisciente, ma te lo segnalo comunque.
CITAZIONE
Come ogni sera da due anni e mezzo l’aria in casa Mattiotti era tesa

Un establishing shot poco elegante. E' tell. Falla vedere quest'aria tesa senza raccontarla, starà al lettore poi decidere se quella situazione gli appare tesa oppure no.
CITAZIONE
“Non me ne frega niente! In questa casa non si può più vivere… Come se non fosse abbastanza il posto di merda in cui sono finito a lavorare. Ma tu lo sai che ogni mattina vado al bar degli operai… Mangio con gli operai, hai capito? Io che sono avvocato!”

Prendo questa battuta di dialogo a esempio poiché ce ne sono anche altre di questo tipo. Quando sono così lunghe è bene spezzarle con azioni, pensieri o quello che vuoi tu. Una persona, la maggior parte delle volte, non parla e basta: tamburella con le dita su un ginocchio, si umetta le labbra, guarda qualcosa, fa un espressione particolare. Intermezza i dialoghi con queste cose quando puoi, ed evita i puntini di sospensione perché quasi sempre possono essere sostituiti da una di queste azioni.

L'articolo finale era completamente superfluo dato che non aggiungeva nulla di nuovo se non qualche particolare tralasciabile ai fini della storia. Poi lo stile non mi sembra affatto da articolo di giornale (si parla anche di testata conosciuta), soprattutto per un fatto di cronaca nera (esempi presi dal testo: Ma le disavventure della famiglia; Sembra la trama di un film dell'orrore; e, probabilmente, pedinandolo spesso.)
Conclusioni. Come ti ho detto, c'è del potenziale, ci sono degli spunti brillanti qua e là che con uno studio di stile e narratologia possono davvero risaltare. Spero di esserti stato utile, e mi raccomando non ti abbattere perchè puoi migliorare tantissimo e le basi le hai!

Origine

Prime Impressioni. Ciao Rebeca! Il racconto è carino, scorre bene e il processo del personaggio è ben fatto. Brava!
Aderenza al tema. Purtroppo qui ho scorto solo il contrario del tema proposto. Forse l'intento di usare un approccio al tema più originale ti ha portato fuori strada, non so.
Bonus. L'arto non c'è, il peluche non è odiato da nessuno. Quindi direi no a entrambi.
Aspetti Positivi. Lo stile va molto bene. Si sente l'interiorità del personaggio e sia da bambino che da grande è credibile per il contesto in cui si trova.
Aspetti Negativi. Non tantissimi, ho trovato giusto un pochino di fretta nella storia in generale. Il protagonista bambino usa tante parolacce nel suo pensato, ma il padre non lo abbiamo sentite dirne molte, ed anzi sembra piuttosto affezionato al figlio. Avrei delineato un po' meglio la figura negativa del padre poichè il racconto gira intorno a quello.
CITAZIONE
Raccolgo un sasso dall’aiuola, quello più grosso.

Mi ha confuso. Non stavano dentro un bar? Lui sta fuori e loro dentro? Non si capisce, chiarirei meglio.
CITAZIONE
Il petto si riempie di energia calda, le mani prendono la mira da sole.

Ok, qui mi vien da pensare ci sia un elemento fantastico. Se invece era una metafora per il fatto che inspira aria, meglio scrivere che prende un respiro, o al limite riempie il petto d'aria. Con il petto si riempie di energia calda non so proprio cosa immaginarmi.
CITAZIONE
Quella li manda affanculo scocciata.

Attenta che è tell. Fai vedere cosa fa, in che modo è scocciata. Gli fa il medio? Gli dice di fottersi?
CITAZIONE
Le do un bacio sincero,

Questa è una sottigliezza ma dall'esterno un bacio è un bacio, un bacio sincero cos'ha di diverso? E' più intenso? Allora meglio scrivere un bacio intenso. Spero di essermi spiegato.
CITAZIONE
Siamo quello che siamo signorina, non si può cambiare! Non si può cambiare! -

Questa digressione finale del barbone l'ho trovata forzata ai fini della storia, poteva essere resa più pulita.
Conclusioni. Tutto ok, il racconto come ti ho detto si fa leggere e l'essere corto secondo me può essere anche un pregio. Peccato per la mancata aderenza al tema.

Opportunità

Prime Impressioni. Ciao Giacomo! Il racconto è appassionante e tu sei molto bravo. Ha giusto qualche problemino qua e là, ma benone.
Aderenza al tema. Ecco, forse sono io, ma il tema me lo sono perso completamente qui. Una persona che influisce sulle azioni degli altri senza essere notata non c'è propriamente, Aurora gli ha staccato gli arti, ma non ha fatto altro.
Bonus. Sì all'arto, il peluche non è odiato da tutti ma va bene anche quello penso.
Aspetti Positivi. Stile di scrittura brillante. E' un piacere leggere le interiorità e le descrizioni che fai. Non mancano le idee e gli spunti divertenti. Le scene del luna park sono molto ricche e sensoriali. Anche il fattore erotico non è male.
Aspetti Negativi. Allora, molti pollici in su ma qualcuno anche all'ingiù. Il racconto parte molto bene, poi però ci sono diverse considerazioni un po' esterne alla vicenda da parte del protagonista e un paragrafo intero in cui sembra rompere la 4a parete. C'è anche un pezzo in cui la transizione alla scena è molto strana,quando esce dall'ospedale mi pare. Comunque va bene in generale. Mi sono giusto segnato alcune cose durante la lettura.
CITAZIONE
«Un giro su qualche giostra?»
«Hai in mente qualche giostra in particolare, su cui farmi fare un giro?»

Attento che qui non si capisce chi parla.
CITAZIONE
Sincretismo acustico che funesta gli animali.

Frase un po' pomposa, la eviterei.
CITAZIONE
Mi chino e sollevo l’orlo del pantalone. Sfilo il coltello
Mi chino un po’ alzo il pantalone. Sfilo il pugnale dalla fondina della caviglia. Sollevo la lama e di luna come la pelle di questa fichetta.

Qui non ho capito nulla, ma penso ci siano diversi refusi.
CITAZIONE
Nero.
Il nero non so quanto dura. L’unica cosa che l’interrompe è un rombo,

Questo è raccontato, se perdi i sensi non te ne accorgi, ci deve essere uno stacco tra l'ultima cosa che avverti e la prima quando ti risvegli.
CITAZIONE
Da: Un consiglio non richiesto..... A: la roba meno intellettuale è la più intellettuale.

Cos'è tutta questa parte? Una rottura della quarta parete? Un vaneggiamento? Sembra un po' buttato lì a caso.
CITAZIONE
mi a maciullato

Refuso.
CITAZIONE
hehe.

Non molto eleganti le risate scritte. Poi se subito dopo scrivi che i personaggi ridono è maggiormente inutile.
Conclusioni. Il racconto funziona, ha un forte PDV interno e prende parecchio. il problema è il tema, non lo vedo proprio.

Classifica

Premetto che sono in difficoltà nello stilare classifiche in generale. Poi in questo caso, con l'attinenza al tema da tenere in considerazione, sono proprio nei guai. Allora, se dovessi stilare una classifica basata solamente sul gradimento della storia, probabilmente sarebbe così:

1. Discesa al Potere
2. Opportunità
3. Origine
4. Nanotech
5. Sorcio

Ma dal momento che il contest richiede l'obbligatoria attinenza al tema, la classifica più giusta (ai miei occhi) sarebbe questa:

1. Discesa al Potere
2. Nanotech
3. Sorcio
4. Opportunità
5. Origine

Mi concedo quindi un po' di tempo in più per decidere definitivamente. Scusate la confusione.
Magari sentendo cosa hanno da dire Rebeca e Giacomo riguardo al tema, mi chiarisco le idee.


Ok, Classifica Finale:

1. Discesa al Potere
2. Opportunità
3. Origine
4. Nanotech
5. Sorcio


Edited by Leonardo Pigneri - 15/8/2021, 11:52
 
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view post Posted on 11/8/2021, 16:09
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Grazie di cuore Leonardo Pigneri. Farò tesoro delle tue (vostre) critiche e mi metterò a studiare la questioni del pdv perché mi pare di capire che é proprio una nota dolente e io da neofita non ne ero consapevole. Magari per ora me lo studio da sola, se poi ho domande ti interpello... Che dici? Grazie per la disponibilità!
 
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view post Posted on 11/8/2021, 19:07
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CITAZIONE (Leonardo Pigneri @ 11/8/2021, 15:56) 
Discesa al Potere
Prime Impressioni. Ciao Mentis! Il racconto mi è piaciuto molto! Divertente dall'inizio alla fine ed il personaggio principale è caratterizzato in maniera eccelsa. Chapeau!
Aderenza al tema. Azzeccatissima.
Bonus. Bene entrambi.

Ciao Leonardo! Grazie mille per il commento! Ho dato moltissimo peso alla caratterizzazione del personaggio, aspetto che invece ritengo un mio punto debole. Più volte in queste garette mi hanno segnalato che i miei personaggi non sono ben caratterizzati, e visto che il gioco sta molto nel creare empatia sto cercando di lavorare molto in quella direzione.

CITAZIONE
Aspetti Positivi. Voce del personaggio molto presente. E' chiaramente il tuo punto di forza. Dialoghi anche, tutti molto dinamici e credibili. La storia è architettata bene e non si può che simpatizzare con il protagonista. Poi, trovate tipo questa mi hanno fatto morire:
CITAZIONE
i prodotti industriali! Se avessi avuto io quest'idea, altro che sesta classe...

Sei chiaramente uno scrittore maturo (a livello di stile, intendo) e non mi dispiacerebbe leggere anche qualcosa di più lungo da parte tua!

Ma grazie grazie! Non avevo assolutamente pensato di allungare questo racconto e farlo diventare qualcosa di più lungo.. sinceramente: mi sto stupendo molto per il fatto che stia piacendo così tanto.. ho osato parecchio e, confesso, non avevo granché idee.. si vede che non sono ancora molto in sintonia col pubblico e non so ancora riconoscere un'idea buona da una meno buona. Sigh! Mi state aiutando parecchio in questo senso.
Tra parentesi: mi ritengo tutt'altro che uno scrittore maturo :D sento che la strada ancora è molto lunga.. una cosa è sicura, non scrivo più seguendo solo le "regolette", ma sto cercando di mescolare tell e show don't tell in modo sapiente.

CITAZIONE
Aspetti Negativi. Pochi in realtà. In generale ho trovato un pochino lunghe alcune considerazioni del protagonista sulla realtà moderna e passata. Bada bene, non sono sbagliate di per sé, e la brillantezza con cui sono state esposte ne ha alleviato i problemi, ma dal momento che non portano a nulla di concreto nella cornice di questo racconto, sono risultati leggermente di troppo.

Erano un esperimento. Mi sono immaginato qualcuno che si siede a bere una birra da solo e lascia che i pensieri gli corrano senza controllo. Chi non si è mai trovato in una situazione del genere? L'intento era proprio di frenare un momento il ritmo, e permettere un momento di introspezione.

CITAZIONE
Ora alcune cosette che mi sono appuntato durante la lettura:
CITAZIONE
«Già, lo sappiamo a cosa ammiri, Strassau.»

Non sono sicuro che ammiri sia il termine giusto, ''a cosa miri'' piuttosto.

Assolutamente. Uno scherzetto del correttore automatico (e non me ne sono accorto nonostante le diecimila riletture. Capita)

CITAZIONE
CITAZIONE
Ormai mi conosce, sono qui tutte le sere da quando l’ispettore mi ha strappato le ali.

Un tell qua e là a me non dispiace troppo, ma questo lo ho trovato poco elegante. Bastava un ''anche stasera qui?'' del barista e una risposta brillante del protagonista e il gioco era fatto.

Certo, era un'alternativa...

CITAZIONE
CITAZIONE
di quest’epoca non ci capisco niente: donne talmente disinibite che Semiramide al confronto era una scolaretta; cuochi alla televisione che, invece di comportarsi come normali servitori, vengono glorificati ed emulati da una masnada di fannulloni; scimmioni gonfi di birra che passano le serate inebetiti a seguire partite di calcio; casalinghe sessualmente represse che non si perdono una puntata di Don Matteo; flotte di smidollati pronti a strisciare ai piedi di altre nullità in cambio di un pizzico di like in più.

Allora, questo posso essere io, ma le ultime frasi mi hanno fatto un effetto un po' strano. Dice di non capirci nulla di quest'epoca, e spesso dimostra di vivere con la mente ancora nella sua, ma ha ben chiari concetti come Don Matteo e i like. Non dico che non debba conoscerli, ma nel richiamarli alla mente avrei visto più credibile sentirgli dire "quel finto prete in tv" o "quelle gratificazioni virtuali". Ripeto, probabilmente sono io, ma ci tenevo a riportartelo.

Grazie per avermelo segnalato! Il conte Strassau specifica che ha passato decenni a studiare i tempi moderni, lo specifica poco prima del pezzo che hai riportato. Può capitare che sfugga, avrei dovuto enfatizzare di più quest'aspetto magari ripetendolo da qualche altra parte

CITAZIONE
CITAZIONE
La schiena mi duole, non sono abituato a stare senza ali e adesso, senza averle ripiegate sotto gli abiti a proteggermi le ossa, gli spifferi di aria fredda mi fanno venire i crampi.

Il particolare è carino, sente una differenza non scontata nel non avere più le ali. Però lo vedo piuttosto immotivato in quanto il protagonista aveva ben espresso quanto caldo facesse quel giorno. Lo avrei tenuto inserendolo da un'altra parte o motivando il pensiero con l'accensione dell'aria condizionata o qualcosa del genere. Poi se mi sono perso qualcosa io, mea culpa.

Nono, hai ragione tu! Dire dell'aria condizionata sarebbe stato meglio, comunque è da tener presente questo particolare. Grazie!

CITAZIONE
Conclusioni. Che dire, una bella lettura, che ho trovato rallentare in alcuni punti ma senza realmente annoiare. Le idee sono buone e c'è spazio anche per qualcosa di più di un racconto. Il finale purtroppo non mi ha lasciato molto, una piccola rivalsa da parte del protagonista (che non gliene va una giusta dall'inizio alla fine), o una conversazione finale con l'arcangelo Gabriele mi sarebbero piaciute di più. Comunque molto bravo.

Il finale è quello che è.. dovevo chiudere e non mi piaceva l'idea che il pdv la facesse franca.. un po' troppo banale.. e comunque, è un demone, il punto di vista tematico deve comunque ricalcare una morale positiva :)
 
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view post Posted on 11/8/2021, 21:07
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Carissimi, vi scrivo solo per tranquillizzarvi... non sono sparito. Ho letto i racconti e il prima possibile posterò classifica e commenti e risponderò alle vostre analisi. Ne approfitto per ringraziarvi della proroga che tutti voi avete concesso, permettendomi di partecipare ;)
 
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view post Posted on 12/8/2021, 09:05
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CITAZIONE (Leonardo Pigneri @ 11/8/2021, 15:56) 
Nanotech

Prime Impressioni. Ciao Symbios! Il racconto si fa leggere in modo scorrevole. Niente spiegoni e il flusso informativo è ben gestito. Bravo.
Aderenza al tema. Direi ok. Il tema dice specificamente "persone che influenzano altri", ma dal momento che i nanotech sono prodotti da un'azienda penso vada bene.
Bonus. Il primo ok. Il peluche invece non era odiato da nessuno, a Jacopo era indifferente e Marco lo teneva come ricordo della figlia.
Aspetti Positivi. Mi è piaciuto il colpo di scena dei nanotech che si trasmettono al contatto e del trigger emotivo. C'era stata una buona semina nelle scene precedenti e tutto si è spiegato logicamente. Buona la gestione dei dialoghi.
Aspetti Negativi. Attento a frasi come: "Il suo comportamento è goffo" , "Il salotto è disordinato e sporco." Mostrale queste cose, non ce le devi raccontare, soprattutto nel caso della seconda frase in cui le vai a mostrare subito dopo, quindi è ancora più inutile e superflua la spiegazione. E se sono pensieri del PG, rendili in modo diverso; dopo aver mostrato lo stato della casa fagli fare un commento un po' più brillante (esempio banale: "Sembra una discarica.").
Da "Non lo so a dire il vero" (metà seconda scena) ci sono degli strani capoversi, ma penso sia un problema di formattazione.
CITAZIONE
Marco mi carica e mi afferra per la gola. Stringe e mi spinge con forza. Indietreggio. Sbatto la schiena contro qualcosa di duro, lo superiamo. Lui continua a spingere e un colpo secco mi prende dietro le ginocchia. Cado all’indietro su qualcosa di morbido. Siamo finiti sul letto.

Questa frase mi ha lasciato un po' perplesso, perché il protagonista non si porta le mani alla gola per liberarsi? Mi sembrerebbe istintivo farlo.
Inoltre ho notato l'uso eccessivo dei puntini di sospensione, soprattutto nell'ultima parte. Quando vuoi esprimere una pausa nel dialogo ti consiglio di usare delle azioni, anche piccole; rendono meglio e non saturano il testo di punteggiatura.
Conclusioni. Discreto, non ho trovato aspetti che mi hanno proprio colpito, sia nell'ambientazione che nelle scene. La risoluzione finale è un po' buttata lì: la scelta di diffondere tutto non è dettata dalle rivelazioni e dalle vicende che avvengono nella storia ma era già stata presa a priori; è quindi solo un racconto di ciò che sarà, che è credibile in quella situazione ovviamente, ma forse sarebbe stato meglio optare per chiudere con una scena ancora successiva, limitando quella in ospedale alle semplici rivelazioni sui nanotech.

Ciao e grazie del feedback. Vedo che il finale è stato il tallone d'Achille di questo racconto, e da quello che hai detto non avevi letto la recensione di Mentis, il che mi fa capire che è venuta da sé tale perplessità Va bene, non è esattamente riuscito. Per quanto riguarda i puntini di sospensione nel finale era per dare delle vere pause legate alla debolezza del pdv. Io stesso ho subito un'anestesia totale e credimi, ti senti come se ti avessero prosciugato tutte le energie che hai in corpo, più morto che vivo. La mia è stata una scelta dettata da tale sensazione provata dal vero, pertanto ho preferito evitare piccoli movimenti in quanto il pdv effettivamente di movimenti ne poteva fare ben pochi eccetto forse muovere le testa. Ok, avrei potuto magari alternare dei pensieri, osservazioni, movimenti del collo o degli occhi. Spostare lo sguardo sulla finestra, il neon, l'aspetto di Marco. Col senno di poi in effetti mi rendo conto che era fattibile. Premetto comunque che difficilmente in un prossimo brano potrà capitare nuovamente una scena analoga, quindi non mi pongo molto il problema. Sul finale ti rispondo come ho detto a Mentis: lo spazio, non son riuscito a gestirlo. Si poteva scrivere tantissimo ancora, troppo, pertanto ho scelto di concludere con la resa del protagonista.
 
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view post Posted on 12/8/2021, 18:21
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Discesa al potere

Tema e bonus
Tema centrato: la vita del protagonista è influenzata a sua insaputa.
Bonus: c’è il peluche e c’è l’arto perduto e poi ritrovato più avanti nella vicenda. I bonus sono ben amalgamati nella vicenda.

Stile
Lo stile è pulito, chiaro. Se dovessi trovare degli elementi che non mi sono piaciuti direi che qui c’è un eccesso di sensorialità (a differenza di altri tuoi brani in cui invece c’era troppa carenza).

Trama

Qui si che abbiamo un personaggio definito, obiettivi chiari e ostacoli... decisamente CI SIAMO.

Veniamo agli “appunti”

Gli elementi di world building sono bellissimi... ma già visti. I fatto che siano quasi citazioni di altre opere ne depotenzia chiaramente l’impatto (mi vengono in mente "The Good Place" e "Good Omens").

Altro elemento che non mi piace è la scelta di ciò che hai mostrato e cosa no: praticamente il racconto è diviso in 3 blocchi di ... dialoghi. Tutte le cose fighe, i sotterfugi e gli inganni che questo protagonista porta avanti sono solo raccontati a posteriori... che peccato.
Avresti almeno potuto mostrare dettagliatamente uno di questi suoi "guasti" e poi introdurci nel grande schema degli eventi.
Da questo scaturisce un altro difetto: il protagonista dovrebbe essere parecchio cattivo (anche se meno degli altri demoni) ma alla fine noi questa cattiveria non la vediamo mai. C'è qualcuno che gli dice che è cattivo, lui che ricorda le cattiverie... ma ciò non è come mostrare dei comportamenti davvero cattivi (mi ha ricordato il primo "Suicide Squad" in cui tutti i personaggi si ripetono continuamente quanto siano cattivi ma alla fine si comportano tutti da buoni).

Nel 1500 era già così diffuso il consumo di rum?

Il finale è troppo anti-climatico e lineare. Anche a livello di “senso” non è troppo azzeccato: la storia parla di ingenuità ed eccesso di bontà (persino i buoni sono più cinici del protagonista). A quel punto se il senso finale è che essere troppo buoni è un disastro, dagli quantomeno una pena peggiore (es, lascialo in forma “umana”). Oppure fai sì che lui capisca di essere buono e inizi a lavorare "sotto copertura" per l'altra fazione, oppure tradisca apertamente... che so, qualsiasi cosa che mostri gli impatti che tutte le vicessitudini che gli sono capitate hanno avuto su di lui.

Conclusioni

Un bel racconto (ormai stai in fissa con i diavolacci) a cui manca giusto un guizzo finale ma molto godibile. Non ho ancora stilato la classifica ma è il lizza per il primo posto.
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Ed ecco la mia risposta alla tua recensione... non riesco a separarle.
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QUOTE (MentisKarakorum @ 9/8/2021, 14:49) 
Opportunità
Prime Impressioni Il grande Giacomo non si smentisce! Un racconto molto divertente da leggere e una storia particolare e dal taglio malato che apprezzo sempre!
Aderenza al tema Non è evidentissimo. Qualcuno deve influenzare le azioni di altri senza che se ne accorgano. L'unico personaggio a farlo mi pare sia Aurora/Laura, nei confronti del pdv (specie nella seconda parte). Qui lascio l'ultima parola ai giudici. Riguardo ai bonus, direi che ci stanno tutti e due.
Punti di Miglioramento A parte qualche perdonabile refuso qua e là (quando lui estrae per la prima volta il pugnale c'è una frase ripetuta e una incompiuta, poi ho trovato anche un "ho" senz'acca) non saprei dove andare a migliorare qualcosa. Hai uno stile particolare, in cui il narratore si rivolge al lettore rompendo la quarta parete, e a me piace.
Punti di Forza l'incipit è buono, usi lo stile del mostrato per narrare le azioni della tizia, che sono una perfetta sequenza di qualcuno che spara con un fucile. Poi arriva la rivelazione, il fucile in realtà è finto, e sono al luna park. Già con questo cambio mi hai fatto interessare. Ad ogni iperbole mi hai fatto sorridere, e il modo in cui sei entrato nella testa del serial killer mi è piaciuto (dimostra un certo sdegno per l'ambiente che lo circonda e per il prossimo, direi che questi due aspetti siano fondamentali per descrivere qualcuno come lui). Forse questo killer è anche troppo equilibrato, ma sono gusti (te la butto lì: ha il feticismo dei piedi, allora, essendo nella sua testa, avresti dovuto focalizzare di più le sue attenzioni sui piedi delle vittime. Quando la tizia si spoglia, lui ha un'attenzione normale per reggiseno e mutandine, quando, a mio modesto parere, avrebbe invece subito dovuto gettarsi sulle scarpe).
Conclusioni. Un bel racconto che mi è piaciuto. Intrigante sotto molti aspetti, ottimi personaggi (la donna senza braccia che ha più fascino delle altre è super), narrazione secondo me molto buona (anche se mi aspetto una pioggia di segni rossi dai discepoli del mostrato). Insomma, ho letto il tuo pezzo con piacere, per me molto bene. Bravo.

Ciao Matteo, ben ritrovato in una nuova arena.
Tema: il tema è incarnato dalla misteriosa organizzazione. Hanno agito su un protagonista ignaro per produrne un mutamento di comportamenti. Mutamento di comportamenti che effettivamente avviene, visto che lui cambia idea sugli omicidi come effetto più o meno diretto delle mutilazioni che ha subito. Ecco come ho interpretato il tema dato.
Purtroppo il periodo è stato incasinatissimo e questo testo soffre di una pubblicazione precoce. Però avevo preso l'impegno con voi altri del forum e non mi sembrava il caso non pubblicare. Questo spiega le ripetizioni e gli errori, e il protagonista che non si concentra come dovrebbe sui piedi... tutte cose che mi sono sfuggite o che non ho avuto tempo di sistemare (ho finito la prima riscrittura alle 23:30 del giorno di consegna... non ho nemmeno fatto in tempo a rileggere).
Comunque sia è un piacere essere qui, e grazie per i complimenti. Sono contento che il pezzo ti sia piaciuto.
 
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view post Posted on 12/8/2021, 18:48
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Ciao a tutti!
Leggervi è stato un piacere!

Chiedo scusa in anticipo perchè non so fare le citazioni di singoli brani come in tutti gli altri commenti, se qualcuno mi spiega come si fa nel prossimo commento magari ci riesco. Magari.

Alloooraaaa...

OPPORTUNITà


Vabbè ragazzo mio tanti complimenti!

L’idea... mi è proprio piaciuta, il finale ancora di più.

Ci sono dei punti ironici veramente divertenti e ci delle frasi così azzeccate che nanche certi autori professionisti.


“La creatura con meno potere al mondo, senza braccia, prostituta, eccola che mette in soggezione un killer solo usando gli occhi.”



“Intorno a lei le altre donne sembrano sbiadire. È così sensuale che per poco crederesti che sia la normalità non avere le braccia, che siano tutti gli altri quelli deformi. Donne le passano accanto e introno, chi si siede, chi si alza. Tutte scrutano impressionate, ma io lo so che in cuor loro non è raccapriccio. È invidia. Perché se una senza braccia riesce a essere così bella, allora per tutti gli altri non c’è davvero nessuna scusa.”

E il vestito che lei indossa!!!

Anche il nome della tipa, Laura o Aurora, è stato bello e personale.

Calarsi nei personaggi voto 100! Dovresti darmi lezioni!

Quello che non mi è piaciuto è stata la rottura della quarta parete ma solo perché non serviva, secondo me il racconto avrebbe funzionato bene (forse meglio) senza.

Tipo:



«Convinto?»
Visto? Come dicevo, tiratevela un po’ e la troia dentro di loro viene fuori.
«Che fai?» Accarezza il serpentello sulla testa, «Vuoi far divertire solo lui?»

Non serviva, la voce ruvida emerge anche senza.
Oppure tutta la parte centrale sul trovarsi faccia a faccia con un serial killer o viceversa. A me sarebbe piaciuto anche senza e nonostante sia scritta bene l'ho trovata superflua.

Credo che tu sia bravissimo nell’immersione, nel creare un punto di vista credibile, perché rompere tutto? Io andrei più a fondo invece, e continuerei a far emergere caratteristiche uniche del personaggio dato che per te sembra così naturale trovarle (si si, per questo ti invidio un sacco).


Qualche refuso che ti hanno segnalato, anche io la storia del feticismo l’avrei tirata fuori subito.

Conclusione: bravo cazzo!


DISCESA AL POTERE


Bella davvero l’idea, particolarmente divertenti certi passaggi.


“I rifiuti urbani, grande sottoprodotto del capitalismo, invenzione geniale. Non mia, purtroppo.”


Già qui mi avevi conquistata. Per non parlare di tutta la lista delle anomalie.

La storia è molto articolata per essere un racconto così breve ma, come mi pare che ti abbiano già segnalato, il finale non mi ha fatto impazzire. Capisco che volevi punirlo ma avrei scelto qualcosa di più fine ma allo stesso tempo infinitamente più terribile.


Non mi ha fatto impazzire neanche il paragrafo centrale al bar, un po’ troppo lungo e capisco che volessi dare un contesto al personaggio ma forse sarebbero bastate meno frasi più puntuali, magari con qualche interazione dall’esterno come spunto.

Ho letto nelle tue risposte che stai cercando di trovare il tuo stile così, conoscendo la teoria per imparare a gestirla e credo che tu sia proprio sulla strada giusta.



NANOTECH



Il racconto mi sembra buono nel suo insieme, tutto funziona ma......... qualcosa non mi riesce a coinvolgere.

Non so, forse sono i dialoghi un po’ artificiosi, o il racconto in cui vedo il compito svolto ma poco di personale. Forse i personaggi dicono troppo poco di sé nei loro gesti e nei loro pensieri e sono un po’ standard.

Bellissima l’idea del trigger finale, l’ho trovata azzeccata, in un racconto più lungo sarebbe stato davvero un bel perno su cui far girare tutta la storia.



ROBERT DE CRAON



A me l’idea è piaciuta, e ho trovato il twist finale piacevole soprattutto grazie alle ultime, commoventi righe. Sono un’amante di questo genere di colpi di scena, soprattutto (anzi solo) quando hanno un senso. E il tuo lo aveva. Bravo!


La parte diciamo ‘reale’ mi è piaciuta più dell’altra, i dialoghi erano scorrevoli e realistici quanto basta.

La parte di Robert invece mi ha un po’ stancata con tutti i dialoghi in questo strano latino e non ho potuto godere appieno di un racconto che invece non sarebbe stato male.


SORCIO



Bella storia di vendetta, l’idea ci sta. Però è un pochino già vista sia la moglie legata ai soldi pazza isterica sia il vicinato pettegolo.

La parte centrale quindi non mi ha fatto impazzire, ma il finale con la mano mozzata e i topi mi ha soddisfatta.



Poi un'altra cosa che forse da fastidio solo a me ma i blocchi di testo sono stati un po’ un problema, la parte finale soprattutto, ma in tutto il testo in genere.

Non capisco perché non vai a capo ogni nuovo pensiero o battuta, il testo sarebbe visibilmente più leggere e anche più comprensibile.
Io ho fatto fatica a seguire i dialoghi e la scena così, scritto tutto attaccato.

Il fatto degli infodump e del pdv ho visto che te l'hanno già segnalato quindi non mi ripeto ma è stato un dettaglio negativo anche per me.


Dunque, dunque la classifica è:

1. Opportunità
2. Discesa al potere
3. Nanotech
4. Robert de Craon
5. Sorcio

Grazie a tutti per i feedback! Provvederò al più presto a una risposta!!

 
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CITAZIONE (Giacomo Puca @ 12/8/2021, 19:21) 
Lo stile è pulito, chiaro. Se dovessi trovare degli elementi che non mi sono piaciuti direi che qui c’è un eccesso di sensorialità (a differenza di altri tuoi brani in cui invece c’era troppa carenza).

Ehi Giacomo! Grazie, fa piacere ricevere note positive da qualcuno del tuo calibro! Sulla sensorialità: ma lo sai che non ci ho fatto assolutamente caso? Ho scritto più o meno quello che volevo, senza curarmi troppo del come e del perché.

CITAZIONE
Trama
Veniamo agli “appunti”
Gli elementi di world building sono bellissimi... ma già visti. I fatto che siano quasi citazioni di altre opere ne depotenzia chiaramente l’impatto (mi vengono in mente "The Good Place" e "Good Omens").

Assolutamente d'accordo. Non avevo la pretesa di originalità.

CITAZIONE
Altro elemento che non mi piace è la scelta di ciò che hai mostrato e cosa no: praticamente il racconto è diviso in 3 blocchi di ... dialoghi. Tutte le cose fighe, i sotterfugi e gli inganni che questo protagonista porta avanti sono solo raccontati a posteriori... che peccato.
Avresti almeno potuto mostrare dettagliatamente uno di questi suoi "guasti" e poi introdurci nel grande schema degli eventi.

Sapevo che era un peccato, quindi un guasto l'ho mostrato :) Quello del barista. Se passa un po' in sordina, comunque allora è un problema..

CITAZIONE
Da questo scaturisce un altro difetto: il protagonista dovrebbe essere parecchio cattivo (anche se meno degli altri demoni) ma alla fine noi questa cattiveria non la vediamo mai. C'è qualcuno che gli dice che è cattivo, lui che ricorda le cattiverie... ma ciò non è come mostrare dei comportamenti davvero cattivi (mi ha ricordato il primo "Suicide Squad" in cui tutti i personaggi si ripetono continuamente quanto siano cattivi ma alla fine si comportano tutti da buoni).

:D Ottimo esempio quello di Sucide Squad. La sua cattiveria ho voluto mostrarla coi discorsi che fa sui tempi moderni.. però il problema che non sono discorsi "cattivi", ma sono tranquillamente i discorsi che farebbe mio nonno :D e fanno ridere perché hanno un fondo di verità. mmmm, comunque se un personaggio è veramente cattivo non puoi affezionarti a lui, oppure puoi leggere una storia sperando che finisca male... mi viene in mente (non so perché) l'Otello, dove Iago è il personaggio principale e il più interessante, è cattivissimo e perfido come pochi, e fa appunto una brutta fine.. la mia idea era invece creare un personaggio "un po' cazzone", un demone, certamente, ma comunque umano.

CITAZIONE
Nel 1500 era già così diffuso il consumo di rum?

No (è molto più popolare nel XVIII-XIX). Infatti lui era un nobile e lo consumava come prodotto di lusso. Era un modo per rimarcare il suo stato sociale.

CITAZIONE
Il finale è troppo anti-climatico e lineare. Anche a livello di “senso” non è troppo azzeccato: la storia parla di ingenuità ed eccesso di bontà (persino i buoni sono più cinici del protagonista). A quel punto se il senso finale è che essere troppo buoni è un disastro, dagli quantomeno una pena peggiore (es, lascialo in forma “umana”). Oppure fai sì che lui capisca di essere buono e inizi a lavorare "sotto copertura" per l'altra fazione, oppure tradisca apertamente... che so, qualsiasi cosa che mostri gli impatti che tutte le vicessitudini che gli sono capitate hanno avuto su di lui.

I finali sono sempre stati il mio vero punto debole. Non sei il primo a segnalarmi che il finale è sottotono.. mmmm.. il fatto è che non volevo che finisse bene, ma che venisse punito in qualche modo. Non avevo poi pensato che potesse avere un "ripensamento" verso la parte nemica.. mmm.. boh. Per me andrebbe a snaturare il tutto. Ma in caso di una (molto improbabile) espansione romanzesca ci penserò :)

CITAZIONE
Conclusioni
Un bel racconto (ormai stai in fissa con i diavolacci) a cui manca giusto un guizzo finale ma molto godibile. Non ho ancora stilato la classifica ma è il lizza per il primo posto.

:B):

CITAZIONE
Ciao Matteo, ben ritrovato in una nuova arena.
Tema: il tema è incarnato dalla misteriosa organizzazione. Hanno agito su un protagonista ignaro per produrne un mutamento di comportamenti. Mutamento di comportamenti che effettivamente avviene, visto che lui cambia idea sugli omicidi come effetto più o meno diretto delle mutilazioni che ha subito. Ecco come ho interpretato il tema dato.
Purtroppo il periodo è stato incasinatissimo e questo testo soffre di una pubblicazione precoce. Però avevo preso l'impegno con voi altri del forum e non mi sembrava il caso non pubblicare. Questo spiega le ripetizioni e gli errori, e il protagonista che non si concentra come dovrebbe sui piedi... tutte cose che mi sono sfuggite o che non ho avuto tempo di sistemare (ho finito la prima riscrittura alle 23:30 del giorno di consegna... non ho nemmeno fatto in tempo a rileggere).
Comunque sia è un piacere essere qui, e grazie per i complimenti. Sono contento che il pezzo ti sia piaciuto.

Mi è piaciuto e se è vero che hai fatto tutto in fretta, bravissimo! Vuol dire che ti è ormai entrato nel DNA questo modo particolare di scrivere che ti rende subito riconoscibile. Adesso che scrivi anche qui non demordere e continua! Lo dico per te, e (egoisticamente) perché mi piace leggere i tuoi pezzi e i tuoi commenti sono sempre molto pertinenti.

CITAZIONE (Rebeca Buendia @ 12/8/2021, 19:48) 
DISCESA AL POTERE


Bella davvero l’idea, particolarmente divertenti certi passaggi.


“I rifiuti urbani, grande sottoprodotto del capitalismo, invenzione geniale. Non mia, purtroppo.”


Già qui mi avevi conquistata. Per non parlare di tutta la lista delle anomalie.

La storia è molto articolata per essere un racconto così breve ma, come mi pare che ti abbiano già segnalato, il finale non mi ha fatto impazzire. Capisco che volevi punirlo ma avrei scelto qualcosa di più fine ma allo stesso tempo infinitamente più terribile.


Non mi ha fatto impazzire neanche il paragrafo centrale al bar, un po’ troppo lungo e capisco che volessi dare un contesto al personaggio ma forse sarebbero bastate meno frasi più puntuali, magari con qualche interazione dall’esterno come spunto.

Ho letto nelle tue risposte che stai cercando di trovare il tuo stile così, conoscendo la teoria per imparare a gestirla e credo che tu sia proprio sulla strada giusta.

Ciao Rebeca e grazie per il riscontro positivo! Mi fa piacere che il pezzo ti sia piaciuto! Anche tu hai sottolineato delle criticità nel finale. Niente, ci devo veramente riflettere sopra. Devo sintonizzarmi meglio col pubblico!!!
 
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