Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Posts written by Citizen~

view post Posted: 14/8/2020, 08:33 Skannatoio Luglio - Agosto 2020 - Lo Skannatoio
RINASCITA
CITAZIONE
signor Ricolfi, non aveva il gradito il ritardo

Senza virgola e il primo "il"

CITAZIONE
era il sabato ventitré marzo

era il ventitré marzo/era sabato ventitré marzo

CITAZIONE
Posso lasciarti a all’incrocio

Togli a

CITAZIONE
Il profumo di vaniglia che emanavano i suoi capelli neri, accarezzò il naso di Enrico.

Niente virgola

CITAZIONE
Ma…dovevi lasciarmi lì

Lo spazio dopo i punti

Qui la rinascita è qualcosa di ferale, un istinto sopito ma mai del tutto soppresso che ritorna a galla all'improvviso.
I rapporti tra i due protagonisti sembrano fin da subito molto borderline, ancora prima che ci venga mostrata la vera natura di Enrico. Durante la prima parte ero convinto che il racconto parlasse di come lui trovasse il coraggio di lasciare la fidanzata e rifarsi una vita.
Verso la metà della storia invece arriva la rivelazione e da lì in poi tutto precipita diventando sempre più sinistro di riga in riga.
Il racconto è scritto in maniera solida, ho apprezzato le descrizioni e il finale "aperto" ma, il colpo di scena forse arriva un po' troppo presto e rende il seguito abbastanza prevedibile.


"Oh Gianni svegliati!"
CITAZIONE
La parte razionale della mente gli suggeriva che stava prendendo un granchio. Ma sì, il lavoro era stato stressante...

Metterei delle virgolette o il corsivo per i pensieri di Gianni quando si passa dalla terza alla prima persona

CITAZIONE
infine e un caffè per chiudere in bellezza

infine un caffè/e un caffè

CITAZIONE
c'era una vigilessa che vigilava

Cambierei il verbo per evitare ripetizioni

CITAZIONE
Non l'anno mai ritrovata.

Hanno

CITAZIONE
di imboccare la via giusta e trovare un uscita.

Un'uscita

CITAZIONE
I pasi furono attutiti

passi

CITAZIONE
Assunto. le. Loro usanze

Le maiuscolo

CITAZIONE
E. Sono. Torna.

Tornata

Il protagonista vive un'esistenza anonima nel ricordo della moglie scomparsa, quando una crepa nella sua quotidianità gli fa riscoprire un'identità ormai dimenticata. O forse no?

Ho trovato un leggero squilibrio tra i paragrafi. A volte il racconto è denso di descrizioni, altre volte l'esatto contrario, e proprio quando mi sarei aspettato/avrei voluto saperne di più (es. La spiegazione di Maria)
Alcuni dialoghi, in particolare quando il protagonista si rivolge ai due uomini al citofono, li ho trovati un pelo troppo forzati.
Nel complesso comunque l'ho trovato un racconto molto valido e di stampo "classico" senza risultare però banale.


Shanda
CITAZIONE
ne ha sentita la leggerezza,

sentito

CITAZIONE
E lei, oltre a tenerla, si è ispirata a lei per crearti

Troppi "lei". Togli il primo

CITAZIONE
Le obbedisce per curiosità: e vede

Togli i due punti

CITAZIONE
un pubblico ormai non più tanto piccolo e poco numeroso.

Lì per lì mi sembrava un ossimoro. Forse potresti modificare la prima parte

CITAZIONE
La mia posizione in casa editrice è molto debole, da quel punto di vista di lì.

Alla casa editrice. Il "di lì" mi sembra di troppo


In questo racconto la rinascita è figurata, la protagonista costretta ad affrontare il suo passato decide di esaudire il suo sogno abbandonato tanti anni prima.
A una prima lettura ho trovato il racconto denso di dettagli, con informazioni sui protagonisti e le loro vite che tuttavia vengono appena accennate. Mi ha dato l'impressione che per come sia stato ideato dovesse essere stato molto più lungo e ne sia rimasto "tronco" per rientrare nel limite caratteri.
Alcune volte mi sono dovuto fermare per rileggere alcune parti che ho trovato di non immediata comprensione, come questa
CITAZIONE
La bambola le rivolge uno sguardo spaventato: «Mi fai paura. E non dovresti odiare quella poveretta?»

Dal punto di vista della storia, il tutto sembra essere ambientato in una dimensione onirica. Dopo l'ovvia reazione iniziale, la protagonista dialoga normalmente con la bambola senza farsi troppi problemi a riguardo.
Mi ha ricordato molto i racconti popolari e le fiabe di una volta in cui si dava più importanza alla morale della storia che a una possibile spiegazione sull'esistenza della creatura fantastica.


Cimitero digitale
CITAZIONE
Dexter li ignorò, superano tutto il locale

Superando

CITAZIONE
Ma ci spiegherai qual’è lo scopo?

Qual è

CITAZIONE
fissano il macchinario alla parete

Fissando

CITAZIONE
«Non basta copiarli e ricominciano da dove avevano lasciato

Questa frase mi suona male. Forse si potrebbe cambiare con «Non basta copiarli per poter ricominciare da dove avevano lasciato

CITAZIONE
Credo di si



CITAZIONE
apporntata per l’occasione

Approntata

CITAZIONE
non avveva ancora finito

aveva

CITAZIONE
gli gece perdere l’equilibrio.

Fece

CITAZIONE
alle corrazze polarizzate.»

Corazze

CITAZIONE
Si infilariono in pertugi

Infilarono

CITAZIONE
Presto tocchiera a me.

Toccherà


Una rinascita questa volta non metaforica ma effettiva, anche se a conti fatti si tratta di una morte.
Come in alcuni classici della fantascienza, i protagonisti sono entità artificiali che dopo aver preso autocoscienza si ritrovano a dover affrontare tematiche esistenziali quali la morte, l'aldilà, la concretezza dell'esistenza.
L'incipit spiega bene le dinamiche tra i protagonisti e la natura degli stessi senza risultare prolisso. Quello che ho apprezzato di più sono i dialoghi tra le varie entità cibernetiche. L'universo narrativo che hai creato e su cui si poggia la trama sembra molto solido, abbastanza da scrivere altri racconti su di esso (ammesso che tu non l'abbia già fatto)


CLASSIFICA
1. Cimitero digitale
2. "Oh Gianni, svegliati"
3. Rinascita
4. Shanda
view post Posted: 5/8/2020, 15:21 Hola - Le Presentazioni dei Nuovi Arrivati nel Forum
CITAZIONE (Gargaros @ 1/8/2020, 00:07) 
Benvenuto, Citizen :1392239619.gif:


Il nick si riferisce al romanzo di Heinlein?

Eh... No (:
Cercherò di recuperarmelo al più presto ;)
view post Posted: 31/7/2020, 21:29 Skannatoio Luglio - Agosto 2020 - Lo Skannatoio
PARIA

La capsula pneumatica si aprì con un sibilo rilasciando nell'aria un lieve sbuffo di ozono. L'uomo al suo interno sbatté le palpebre e la sua vista si abituò a poco a poco alla luce.
Nella stanza c'era il tipico odore di disinfettante e sudore degli ospedali. Per quanto si cercasse di mascherarlo, un aroma viscido di sofferenza permeava sempre quelle sale asettiche. La procedura di rinascita, o per meglio dire di ricomposizione cellulare, era andata a buon fine ancora una volta. Si passò una mano lungo il cranio rasato per scacciare via il tipico mal di testa che sopraggiungeva ogni volta che tornava in vita. Dopo pochi minuti, si puntellò sui palmi delle mani e con molta cautela si issò a sedere. Aveva qualcosa di importante da fare e non era il tipo da rimanere con le mani in mano.
Fuoriuscì con cautela dalla capsula poggiando i piedi a terra uno alla volta. Era nudo, salvo per il camice ospedaliero. Istintivamente si coprì le parti intime con le mani nell'eventualità ci fosse qualcun'altro lì presente.
Si guardò attorno per cercare di orientarsi. Il suo sguardo si posò sullo specchio appeso alla parete. Riconobbe il suo volto emaciato segnato dal passare del tempo, l'eterno dondolio della sua testa. Sorrise a sé stesso mostrando una fila di denti radi e storti. Non c'era nessuno. Se lo aspettava.
Uscì dalla stanza cercando qualcuno che lavorasse lì perché gli desse istruzioni. Dopo pochi minuti, raggiunse una porta aperta in fondo al corridoio. All'interno vi era una piccola sala ristoro per il personale. Un'infermiera sorseggiava da sola del caffè in polvere.
Entrò e cercò di salutare la donna, ma dalla sua bocca fuoriuscirono solo dei versi gutturali. Non era mai stato bravo a parlare con gli sconosciuti.
L'infermiera si girò quasi di soprassalto sentendo quel rumore disarticolato, ma quando vide di chi si trattava riacquistò la calma.
- Ah, sei tu. - disse con malcelato disinteresse.
Dandogli le spalle, buttò giù alla goccia quanto rimaneva nel bicchierino e rispose alla domanda che sapeva aveva in serbo per lei.
- Allo stadio. Devi andare allo stadio. Ripeti.
- Allo sch- Allo sta-tadio.
- Sì, il Punto di Raccolta stavolta è allo stadio. Basta uscire dalla struttura e andare sempre dritti. È enorme non puoi sbagliarti. E sbrigati.
L'uomo le sorrise, anche se sapeva che essendo girata di schiena non poteva vederlo. Era bello incontrare qualcuno abbastanza gentile da rivolgergli la parola, pensò. Riattraversò tutto il corridoio e raggiunse le scale. Le scese di buona lena con rinnovata sicurezza. Ora sapeva dove doveva andare affinché potessero ucciderlo ancora.

C'era una volta la fantascienza. Per oltre un secolo, l'umanità si dilettò nel fantasticare su un ipotetico incontro con altre razze, in particolare con quelle ostili. Nessuna di quelle previsioni si avverò, non del tutto almeno. Non ci furono grandi battaglie, eroi caduti gloriosamente sul campo di battaglia o sacche di resistenza come nei film. Tutto si concluse nel giro di un'ora.
I Signori delle Stelle prepararono con estrema pazienza e meticolosità il loro attacco. Il cielo di tutto il mondo si illuminò di una spettrale luce bianca e prima ancora che l'umanità sospettasse anche solo della loro esistenza, tutto si era già concluso.
La disfatta fu totale e il prezzo fu altissimo, i nuovi padroni non perdevano occasione per rimarcare la propria egemonia.
Quando si credette che non potessero inventarsi niente di peggio, i signori dello spazio pretenderono che venissero fatti loro dei sacrifici umani come per le divinità dei tempi antichi.
Ci furono accesi dibattiti sul metro di giudizio da usare per scegliere l'obolo. C'era chi sosteneva dovesse appartenere a una certa categoria piuttosto che a un'altra e chi credeva invece dovesse scegliere il caso. Si arrivò quasi al conflitto armato, finché non venne trovata una soluzione che accontentò tutti o quasi.
Grazie all'ausilio della tecnologia, era divenuto possibile riportare in vita un essere umano, malgrado il nuovo corpo non riuscisse a durare che qualche anno al massimo. Questo diede l'idea che non fosse necessario scegliere una persona nuova ogni volta, bensì una soltanto e riportarla in vita ogni qualvolta bisognasse soddisfare la sete di sangue dei padroni alieni. Lo scegliere un'unica persona da immolare sembrò molto più umano.
E tra tutti i miliardi di abitanti della Terra venne scelto proprio lui. Anziano, senza famiglia, nullatenente e affetto da varie disabilità, era il candidato perfetto.
Ci fu un coro di proteste, ma in linea di massima i più erano d'accordo che quell'uomo fosse il sacrificio affinché l'intera umanità potesse sopravvivere.

Camminava a piedi nudi sull'asfalto. Avrebbe voluto chiedere almeno un paio di scarpe, ma sapeva gli sarebbero state negate. Si sarebbero rovinate o sporcate. Lungo il tragitto incrociò diverse persone. I più giovani come era comprensibile non lo riconobbero, ma alla vista di un vecchio vestito solo di un camice ospedaliero molti si girarono nella sua direzione. Gli altri che capirono chi fosse si limitarono a ignorarlo. Cercò di non badare alle risa di scherno e proseguì dritto.
Il cancello era stato lasciato aperto. All'ingresso vi erano un paio di guardie che parlottavano tra loro messe lì per evitare che qualcun'altro entrasse o interferisse in qualche modo. Una di loro fece segno con il pollice a indicare la direzione da seguire e riprese la conversazione con il collega.
Lo stadio gli riportò alla mente le prime volte in cui venne ucciso. Era lì che avveniva di solito. Si ricordava che all'epoca ad assistere all'esecuzione c'erano letteralmente migliaia di persone munite di striscioni e cartelli, che gridavano il suo nome, che lo ringraziavano per aver salvato i loro figli. I suoi passi rieccheggiarono sordi nelle tribune vuote.
Non ci furono troppi convenevoli: raggiunse la pedana nel bel mezzo del campo da calcio e vi si sdraiò, ormai la procedura gli era ben nota.
I suoi boia erano lì ad attenderlo, con i loro abiti bianchi e la testa molliccia. Dopo tanti anni aveva avuto modo di conoscerli quei dottorini grigi, come li chiamava lui.
Non erano affatto creature sanguinarie o sadiche. Tutt'altro. Le loro imposizioni non avevano alcun scopo pratico se non fiaccare lo spirito degli occupati. In tutti quegli anni aveva formulato una teoria, cioé che quel sacrificio rituale avesse qualcosa a che fare con la desensibilizzazione dalla morte dei propri simili o qualcosa del genere, ma non lo sapeva dire con sicurezza.

La macchina di morte, grande quasi i due terzi dell'impianto sportivo, svettava sospesa in aria come un enorme pupilla di metallo. Dal groviglio meccanico fuoriuscì un cilindro cavo che puntò dritto verso di lui. Ci fu un sibilo e poi dal tubo cominciò a fuoriuscire una luminescenza bianco fosforo.
Nel momento in cui vide propagarsi il raggio di luce, capì. Questa volta non si sarebbero limitati a maciullarlo o sventrarlo. Erano passati trent'anni esatti dal giorno dell'invasione. Per i dottorini gli anniversari e le ricorrenze non avevano alcun significato, ma per gli umani sì. Questa volta lo avrebbero terminato usando la stessa luce bianca di tanti anni prima.
Sentì come se il proprio corpo venisse masticato da migliaia di formiche. Mentre stava per andarsene, un guizzo di intuizione passò nella sua mente.
Per rigenerare un corpo era necessario avere del materiale di partenza. Ma quella loro arma polverizzava chiunque ne venisse in contatto, non lasciava tracce.
Per la prima volta dopo anni sentì una sensazione strana, forse, si disse, poteva permettersi di sperare ancora in qualcosa.
"Forse... Forse questa sarà l'ultima", pensò.
Le lacrime ebbero appena il tempo di scendere lungo le guance che evaporarono insieme al suo corpo. Nel momento esatto in cui non fu più, si lasciò scappare un sorriso.

La capsula pneumatica si aprì con un sibilo rilasciando nell'aria un lieve sbuffo di ozono. L'uomo al suo interno sbatté le palpebre e la sua vista si abituò a poco a poco alla luce.
view post Posted: 31/7/2020, 21:25 Hola - Le Presentazioni dei Nuovi Arrivati nel Forum
Senza alcun talento né esperienza, sono inciampato da queste parti per prendere sonore mazzate allo Skannatoio.

Per il resto non c'è molto da dire su di me, ma per domande, chiarimenti e insulti sono a vostra completa disposizione.
4 replies since 31/7/2020