Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Posts written by Synbios

view post Posted: 4/9/2021, 13:11 Skannatoio Settembre - Ottobre 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Giacomo Puca @ 3/9/2021, 19:23) 
Ma mi spiegate come fate a farvi venire in mente una storia completa in 2 giorni?? Sono serio...io ho bisogno di almeno 20 giorni di ragionamento per farmi venire in testa una trama decente!

Beh, hai atteso fino all'ultimo nella precedente edizione ma il risultato si è visto. Sei un allievo di Gambarini? Questo spiega molte cose....
view post Posted: 16/8/2021, 16:07 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 16/8/2021, 15:06) 
CITAZIONE (Synbios @ 16/8/2021, 14:54) 
L'empatia nasce anche dai soprusi che il pdv deve subire. Le ingiustizie spesso tendono ad avvicinare il lettore al personaggio, anche se di pessima morale. Se poi gli antagonisti sono peggio, ancor di più. L'importante che il pdv non sia lagnoso.

Perfetto! Che vengano i diavolacci a rompere le palle al nostro Strassau allora :1391975825.gif:

Considerato il protagonista e il contesto, potremmo arrivare veramente all'horror senza mezzi termini. Direi anche splatter X). Gli potrebbe succedere veramente di tutto, altro che catino vivente, ha ragione a pensare quella è una punizione blanda.
view post Posted: 16/8/2021, 13:54 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 16/8/2021, 14:43) 
CITAZIONE (Giacomo Puca @ 15/8/2021, 21:14) 
In realtà per suscitare empatia basta che il personaggio non sia il peggiore tra quelli presenti. Dal padrino a Gomorra passando per Casinò e quei bravi ragaziz è pieno il mondo narrativo di personaggi esecrabili che comunque sono tifati dal pubblico. Tanto più che hai a disposizione come "cattivi puri" i cattivi più cattivi di tutti... non avresti avuto grossi problemi, sempre secondo me.

Davvero un ottimo suggerimento! Non avevo proprio preso in considerazione quest'aspetto, anche se l'ho avuto sempre sotto il naso! Forse forse, il personaggio lo posso allora riciclare :) e giocare sull'empatia mettendolo a confronto con dei veri diavolacci, come hai suggerito tu. Grazie :)

L'empatia nasce anche dai soprusi che il pdv deve subire. Le ingiustizie spesso tendono ad avvicinare il lettore al personaggio, anche se di pessima morale. Se poi gli antagonisti sono peggio, ancor di più. L'importante che il pdv non sia lagnoso.
view post Posted: 12/8/2021, 19:35 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Rebeca Buendia @ 12/8/2021, 20:17) 
Grazie a tutti per i feedback! Sono stati tutti azzeccatissimi.


Mentis Karakorum:

Grazie per le congratulazioni, si è la prima volta che mi ‘espongo al pubblico’ e mannaggia a me che non ho iniziato prima.

Tu hai perfettamente centrato il punto, dopo aver capito il mostrato viene la parte difficile e io sono proprio lì, in cerca della mia voce. Grazie per il consiglio di descrivere la stessa azione ma da diversi pdv, il mio problema è proprio nel calarmi e nel soggettivizzare. Mi ci metterò un casino!


Si il racconto era breve ma sono venuta a conoscenza del blog proprio all’ultimo e volevo partecipare a tutti i costi! Anche per questo manca lo studio sul personaggio, e sul motivo del cambiamento. La cosa era un po’ come se lui fosse cambiato crescendo, con uno sviluppo indipendente proprio perché le origini non sempre sono un punto di partenza per qualcosa che resta nel tempo (tipo come dice la definizione).

Grazie grazie davvero puntuale!



Synbios:


Hai ragione, la storia non è stata sviluppata troppo e in effetti anche il tema non è molto centrato, ho voluto pensarlo al rovescio.


Shanghai Kid


Grazie per i tuoi commenti.

Si in effetti non ero sicura per la definizione però quando io l’ho letta sono rimasta colpita e mi ha fatto prendere una direzione quindi l’ho voluta mettere.


Per il motivo del cambiamento avevo l’idea che lui fosse cambiato semplicemente per il suo proprio sviluppo di persona, perché credo che tutti (parlo di noi persone dalla parte giusta del mondo peromeno) possiamo distaccarci dalle nostre origini se lo vogliamo.
Ovviamente questo non è passato, è arrivata solo la mancanza di qualcosa. È un mio problema, comunicare ciò che voglio, certe volte sono un po’ ostica (anche nella vita 😊)

Leonardi Pigneri


Grazie Leonardo per i tuoi commenti molto precisi, mi sono stati davvero utili.

Si, per il tema opposto, ho voluto prenderla così, più alla larga che si poteva!!! :1391975826.gif:


Per quanto riguarda il padre sai che hai ragione che non dice mai una parolaccia!!! Avrei dovuto farci caso, farlo più testa di cazzo.



E hai ragione anche sull’elemento fantastico quando prende la fionda!! Non ci avevo assolutamente fatto caso!!!


Grazie per le segnalazioni di tell (il fanculo lo avrei davvero dovuto fare meglio)

E si, rileggendo poi il finale mi sarei sparata in bocca ma volevo leggere i vostri commenti.


Grazie a tutti!!

Purtroppo è molto difficile autogiudicarsi in modo distaccato come un lettore esterno. Il feedback altrui è fondamentale. Grazie anche del tuo feedback. Noto che diversamente da alcuni tu hai apprezzato il finale, non me lo aspettavo a questo punto. Il fatto che non ti abbia coinvolto, beh, lì mi è difficile entrare nel merito (o demerito), immagino che sia anche una questione di "pelle".
view post Posted: 12/8/2021, 09:05 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Leonardo Pigneri @ 11/8/2021, 15:56) 
Nanotech

Prime Impressioni. Ciao Symbios! Il racconto si fa leggere in modo scorrevole. Niente spiegoni e il flusso informativo è ben gestito. Bravo.
Aderenza al tema. Direi ok. Il tema dice specificamente "persone che influenzano altri", ma dal momento che i nanotech sono prodotti da un'azienda penso vada bene.
Bonus. Il primo ok. Il peluche invece non era odiato da nessuno, a Jacopo era indifferente e Marco lo teneva come ricordo della figlia.
Aspetti Positivi. Mi è piaciuto il colpo di scena dei nanotech che si trasmettono al contatto e del trigger emotivo. C'era stata una buona semina nelle scene precedenti e tutto si è spiegato logicamente. Buona la gestione dei dialoghi.
Aspetti Negativi. Attento a frasi come: "Il suo comportamento è goffo" , "Il salotto è disordinato e sporco." Mostrale queste cose, non ce le devi raccontare, soprattutto nel caso della seconda frase in cui le vai a mostrare subito dopo, quindi è ancora più inutile e superflua la spiegazione. E se sono pensieri del PG, rendili in modo diverso; dopo aver mostrato lo stato della casa fagli fare un commento un po' più brillante (esempio banale: "Sembra una discarica.").
Da "Non lo so a dire il vero" (metà seconda scena) ci sono degli strani capoversi, ma penso sia un problema di formattazione.
CITAZIONE
Marco mi carica e mi afferra per la gola. Stringe e mi spinge con forza. Indietreggio. Sbatto la schiena contro qualcosa di duro, lo superiamo. Lui continua a spingere e un colpo secco mi prende dietro le ginocchia. Cado all’indietro su qualcosa di morbido. Siamo finiti sul letto.

Questa frase mi ha lasciato un po' perplesso, perché il protagonista non si porta le mani alla gola per liberarsi? Mi sembrerebbe istintivo farlo.
Inoltre ho notato l'uso eccessivo dei puntini di sospensione, soprattutto nell'ultima parte. Quando vuoi esprimere una pausa nel dialogo ti consiglio di usare delle azioni, anche piccole; rendono meglio e non saturano il testo di punteggiatura.
Conclusioni. Discreto, non ho trovato aspetti che mi hanno proprio colpito, sia nell'ambientazione che nelle scene. La risoluzione finale è un po' buttata lì: la scelta di diffondere tutto non è dettata dalle rivelazioni e dalle vicende che avvengono nella storia ma era già stata presa a priori; è quindi solo un racconto di ciò che sarà, che è credibile in quella situazione ovviamente, ma forse sarebbe stato meglio optare per chiudere con una scena ancora successiva, limitando quella in ospedale alle semplici rivelazioni sui nanotech.

Ciao e grazie del feedback. Vedo che il finale è stato il tallone d'Achille di questo racconto, e da quello che hai detto non avevi letto la recensione di Mentis, il che mi fa capire che è venuta da sé tale perplessità Va bene, non è esattamente riuscito. Per quanto riguarda i puntini di sospensione nel finale era per dare delle vere pause legate alla debolezza del pdv. Io stesso ho subito un'anestesia totale e credimi, ti senti come se ti avessero prosciugato tutte le energie che hai in corpo, più morto che vivo. La mia è stata una scelta dettata da tale sensazione provata dal vero, pertanto ho preferito evitare piccoli movimenti in quanto il pdv effettivamente di movimenti ne poteva fare ben pochi eccetto forse muovere le testa. Ok, avrei potuto magari alternare dei pensieri, osservazioni, movimenti del collo o degli occhi. Spostare lo sguardo sulla finestra, il neon, l'aspetto di Marco. Col senno di poi in effetti mi rendo conto che era fattibile. Premetto comunque che difficilmente in un prossimo brano potrà capitare nuovamente una scena analoga, quindi non mi pongo molto il problema. Sul finale ti rispondo come ho detto a Mentis: lo spazio, non son riuscito a gestirlo. Si poteva scrivere tantissimo ancora, troppo, pertanto ho scelto di concludere con la resa del protagonista.
view post Posted: 10/8/2021, 17:44 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Shanghai Kid @ 10/8/2021, 15:01) 
Grazie davvero. Forse hai ragione per infodump, anche se ho cercato di farlo il meno possibile. Ti andrebbe di segnalarmi dove le rinvieni? Sicuramente io da autrice me ne rendo così conto... Grazie davvero. La parte sulla messa invece mi serviva per accentuar l'influenza esercitata da Mario, non pensavo potesse risultare ridondante. Grazie anche per questa segnalazione

Premetto che non sono un maestro di scrittura immersiva, ma sto cercando di imparare e qualcosa penso di aver capito.
Ti segnalo alcuni esempi di infodump ma non solo, ho notato anche molto raccontato da parte di un narratore che sembra quasi una presenza astratta, che dice ciò che il lettore deve sapere, ma senza farcele vedere o sentire da un pdv ben definito. In alcuni frangenti sono presenti delle introspezioni ma saltellano da un personaggio all'altro.

"Budweiser era ormai anziano, il suo pelo crespo e bianco gli dava un’aria più trasandata, perfettamente aderente a quella del suo padrone."
Il pdv dovrebbe conoscere benissimo il suo cane, pertanto non avrebbe molto senso fare questo tipo di considerazione. Si nota chiaramente che è il narratore esterno a dircelo, dandoci per l'appunto delle info esplicite.

"Quelle passeggiate serali in periferia lo rilassavano molto. Erano l'unico vero momento in cui riuscisse a godersi davvero il suo tempo."
Altro esempio di raccontato fuori dal pdv.

"La sofferenza non era di certo mancata nella sua vita... Eppure, un secondo supplizio, ancor più straziante, lo stava per cogliere."
Anche qui ci dai delle info sul suo passato e ci anticipi ciò che sta per accadere, sempre in modo esterno.

" Il capo non lo chiamava mai la mattina presto e di lì a qualche minuto sarebbe stato in ufficio, doveva per forza essere accaduto qualcosa di grave."
Idem come sopra, info date al lettore da esterno.

"il socio dello studio legale Belletti & Ravasi per cui lavorava Mattiotti"
Piccolo infodump.

"Procedette a passo spedito fino alla camera di Alice, la figlioletta di soli sette anni."
Il pdv sa sicuramente quanti anni ha sua figlia, quindi è sempre il narratore che ce lo fa sapere come info aggiuntiva.

"la signora Lucia, una delle più anziane frequentatrici della Chiesa di San Giorgio".
Altro piccolo infodump detto esternamente dal narratore.

"aveva poi aggiunto la signora Lucia che sembrava nutrire comunque qualche riserva circa l’effettiva veridicità delle voci che ormai circolavano da un paio di giorni nel quartiere."
Qui il narratore entra letteralmente nella testa di questo personaggio, raccontandolo ma senza farlo vedere o esternare da un pensiero o dialogo.

"Emma Mattiotti era una donna molto attiva nella comunità e lo scandalo che aveva colpito lo studio legale in cui lavorava il marito e il suo conseguente licenziamento non avevano apparentemente scalfito la sua voglia di essere protagonista della vita cittadina. Assessore alle politiche giovanili, catechista da una dozzina di anni, Emma Mattiotti rappresentava per molti la madre di buona famiglia attiva nella società."
Questo è un bel grosso infodump, anche abbastanza esplicito. Stai dando delle informazioni al lettore in modo diretto, senza farle trasparire attraverso un azione, pensiero o dialogo.

"Come ogni sera da due anni e mezzo l’aria in casa Mattiotti era tesa."
Ce lo stati dicendo, non lo vediamo né lo percepiamo. In realtà questa frase è superflua visto ciò che accade successivamente, la tensione di palesa abbastanza in fretta dai dialoghi e dalle azioni dei personaggi.

"Il litigio di qualche momento prima aveva agitato gli animi più del dovuto e un senso di angoscia opprimente aleggiava in tutta l’abitazione."
Come sopra. Qui non c'è un pdv chiaro dove avviene tale sensazione, è nell'aria, e viene sempre detta dal narratore, non lo stiamo vivendo da un filtro, che potrebbe essere quello di Antonio.

Detto questo, ho notato anche un uso abbastanza frequente di avverbi di modo, che tendono ad appesantire la letture, inoltre i dialoghi sarebbe bene secondo me separarli meglio con degli a capo. Metterli tutti in riga genera un pò di confusione su chi parla e rende la lettura un pò più fastidiosa.

Spero d'esserti stata utile in qualche modo. Ripeto, non sono un maestro, sto ancora imparando anch'io. Come vedi in tutti i testi sono molto sintetico, ma sono disponibile per un'analisi più dettagliata se me lo si chiede.
view post Posted: 10/8/2021, 08:46 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 9/8/2021, 14:49) 
Nanotech
Prime impressioni. Ciao Synbios. Benvenuto tra noi. Ho letto il tuo racconto con piacere, comunque ho qualche consiglio da darti..
Aderenza al tema. Per me tutto ok, anche lato bonus (forse il peluche non è odiato da tutti, ma lascio l'ultima parola ai giudici).
Punti di Miglioramento. Non ho granché da segnalare, a parte il finale tronco. Parti molto bene, metti il tuo personaggio in guai seri, ma non c'è risoluzione, e la conclusione mi sembra figlia della voglia di chiudere in fretta, più che di una necessità di altro tipo. Avevi lo spazio per approfondire la trama, creare una sorta di lotta per far venire la verità a galla, ma il tutto si risolve con un ragionamento sul letto di ospedale. No. Mi spiace, potevi fare di meglio.
Punti di Forza. L'idea di base è buona, questi naniti che riprogrammano le emozioni e la rabbia, molto bene. Lo stile è immersivo e scorrevole, ma, come ho segnalato in un altro commento, questa è la parte facile. Adesso tocca a te rendere unico il tuo stile, rompendo qualche regola e mettendoci del tuo. Solo così i tuoi scritti verranno davvero apprezzati.
Conclusioni Un'idea buona che offriva molto più spazio per essere esplorata nella sua completezza, invece il finale mi sembra monco. Buono lo stile, semplice e veloce da leggere. Insomma, sono curioso di rileggerti ancora.

Grazie del feedback. Per quanto riguarda il finale la mia unica spiegazione che posso darti è solo per un discorso di lunghezza. Se fossi andato avanti avrei sicuramente sforato coi caratteri. La storia si potrebbe tranquillamente applicare anche un romanzo breve, si può andare avanti, molto avanti. Ho scelto questo finale semplicemente per questo, optando per la resa del protagonista mio omonimo, passando il testimone a una persona molto più temprata di lui in queste cose. Diciamo che il protagonista non è esattamente un eroe, è una persona comune, con le sue paure e indecisioni. L'aver perso la mano e la moglie mi sembra una motivazione a mio parere plausibile per le resa, in fondo mi sembra che nei pensieri e dialoghi venga giustificata. Giustamente molti altri potrebbero essere pieni di rabbia, ma attenzione, egli non abbandona la battaglia, passa solo il testimone, si fa da parte. L'idea è nata anche dal principio dell'Arco di Trasformazione normalmente presente nei romanzi, arco che nei racconti solitamente non si applica proprio per questione di spazio, ma ho voluto abbozzarlo, portando il protagonista in un arco incompiuto, fallito, in parte tragico. In base a questo principio, i pdv non sempre riescono nell'intento di evolversi, delle volte cadono.
view post Posted: 9/8/2021, 16:58 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Discesa al potere

Aderenza al tema: il controllo che il protagonista ha dovuto subire viene chiarito solo verso la fine, cosa ottima, perché in effetti era impossibile arrivarci prima. Nessuno avrebbe pensato che ci fosse di mezzo un arcangelo dietro le manovre di sabotaggio. Si può considerare come la classica truffa, ma ben architettata. Immagino che il tema secondario dell’arto perduto siano le ali, correggimi se sbaglio. Io sono andato molto più sul classico con la mano mozzata. Il peluche invece è evidente.

Punti positivi: racconto molto originale, mi ha colpito in particolare la tematica legata ai demoni e agli inferi. C’è un dettaglio che ricorda Supernatural anche se non so se sia una cosa voluta o meno, e cioè il fatto che le anime umane restano per un tot di anni all’inferno per poi passare a essere dei demoni. Mi è anche piaciuto il disprezzo del protagonista verso gli umani, il modo in cui lo esprime, i dettagli che usa, carina quella dell’urea per descrivere il sudore, si vede che ti sei informato o già lo sapevi.
Lo stile è comunque buono nel complesso, scorrevole, si legge tutto d’un fiato senza annoiare nonostante la lunghezza. Ottimo uso dei beat nei dialoghi.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: forse un eccesso di fraseggio interiore del pdv un po' mascherato da infodump non esattamente richiesto o comunque superfluo ai fini del racconto (prima ho detto che la storia dell’urea era carina ma allo stesso tempo ne fa parte). Evidentemente volevi esplorare maggiormente il background del pdv e renderlo ancora più malvagio e sadico, facendo capire che un tempo era un uomo di potere che poteva fare quello che voleva, proprio come il Ministro degli Inferi. Lui voleva ottenere quel potere perduto ma secondo me non era necessario entrare così tanto nel dettaglio delle informazioni, perché è un demone, non credo abbia bisogno di grosse giustificazioni per le scalata a cui ambisce. Bastava semplicemente far capire che era un uomo di potere durante il medioevo.



Robert de Craon

Aderenza al tema: il controllo è dettato dagli umani che stanno letteralmente giocando con loro, come tale non sono dotati di nessun libero arbitrio, come un dio che li comanda in tutto il loro destino. L’arto perduto è ben presente e gli viene ridato alla fine come si scopre che la tigre è il peluche. Direi che c’è tutto.

Punti positivi: racconto innovativo e che prende di sorpresa, non avrei mai pensato che i protagonisti fossero giocattoli, tra l’altro proveniente da “universi” differenti. Durante la lettura si riesce a scorgere dei voluti anacronismi ed elementi esotici tipo le pistole laser, le movenze del Ranger o la presenza della tigre. All’inizio pensai a un semplice mondo fantasy con vari elementi mescolati, poi però tutto viene chiarito. Interessante l’uso della terza persona, abbastanza adatto a questo tipo di storia.

Elementi che non hanno fatto impazzire: la scelta delle terza persona può diventare un problema perché si fa fatica a capire chi è il pdv della storia. Inizialmente pensavo fosse il ranger ma poi c’è una frase che sottolinea il sapore della cipolla mangiata da Robert. La cosa mi ha un po' confuso. Mi sa molto l’idea di narratore onniscente, con qualche piccolo infodump sparso, ma nulla di tragico. Altra cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso, è la scelta di usare un lessico arcaico per Robert, cosa che mi ha reso la lettura un po' più faticosa, è chiaro che è stata una scelta consapevole per dare l’idea del fatto che sia un personaggio medievale.



SORCIO

Aderenza al tema: sembra ci sia tutto, il controllo nell’ombra da parte di Battisti verso il protagonista, la mano mozzata e il peluche. Battisti ha manipolato tutto nel dettaglio in modo da farlo cadere in rovina, per poi dargli il colpo di grazia sul finale. Una punizione più che riuscita.

Punti positivi: la storia si fa leggere, diventa coinvolgente mano a mano che procede, all’inizio si instaura subito empatia verso il futuro “vendicatore” che viene ripagata nel finale. Stessa empatia si applica anche verso Antonio quanto gli va tutto in malora, la sua antipatia iniziale dura molto poco, diventa rapidamente una vittima. La moglie è odiosa, da far fuori, è chiaro che hai estremizzato i suoi comportamenti per rendere Antonio ancora più distrutto. Ottimo il finale in generale almeno fino all’articolo di giornale.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: un po' troppi infodump, inoltre la parte centrale a messa l’ho trovata superflua ai fini della trama generale, tra l’altro in quel momento il pdv è la moglie, personaggio non esattamente apprezzato. Non mi è piaciuta tanto il finale col foglio di giornale, avrei preferito restare nel racconto.



Origine

Aderenza al tema: qui ho faticato a trovare i vari elementi del tema. Non sono presenti né l’arto mozzato e c’è una mera citazione la peluche che però è solo metaforico. Il problema è proprio sul tema centrale: il protagonista avrebbe dovuto essere influenzato dal padre, cosa che non è stato per sua fortuna, essendo un alcolizzato che insegnava valori discutibili durante l’infanzia. Forse è molto velata, ma ho faticato a trovarla questa tematica.

Punti positivi: un buon stile immersivo, scorrevole. Buone le descrizioni delle sensazioni e pensieri. Alla fine fai capire che il protagonista non è diventato come suo padre, ha seguito un’altra strada, una vita normale, una donna che lo ama, e la generosità di fare l’elemosina al barbone.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: la storia nel complesso non mi ha suscitato nulla di particolare. Una mera cronaca di fatti. Non ho visto conflitti e non ho provato empatia per il protagonista, eccetto forse quando dimostra d’essere migliore del padre. Il dialogo col barbone non l’ho completamente colto a dire il vero.



Opportunità

Aderenza al tema: non manca niente. Il protagonista ha subito un controllo da parte di vittima vendicativa, ne ha subito le conseguenze in modo tragico. C’è il peluche e più arti mozzati. Ottimo.

Punti positivi: storia interessante e innovativa. Non capita spesso di immergersi nella mente di uno psicopatico feticista. È espresso bene, il disprezzo, le fobie, ci sta tutto. Un ottimo filtro che vede il mondo in modo razzista e squallido. Inizialmente non si riesce a provare empatia per lui ma la cosa cambia abbastanza rapidamente quando resta mutilato, e nonostante cercasse quasi di fare ammenda, dopo aver trovato finalmente la donna giusto, tutto va a rottoli, il conflitto finale che lo fa catapultare all’inferno. Meritato sicuramente, ma forse la sua condanna è stata anche peggiore della morte. Lì ho provato pena per lui, nonostante fosse un assassino.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: le prime frasi mi hanno un po' spiazzato, non ho capito subito che il pdv era un uomo che osservava la ragazza, sembrava quasi un pdv onnisciente in terza persona. Ci sono un po' di refusi sparsi, qualche ripetizione e frasi non elegantissime, ma fortunatamente sembra che il testo migliori man mano che si va avanti.

Classifica:

Discesa al potere
Opportunità
SORCIO
Robert de Craon
Origine
view post Posted: 26/7/2021, 19:07 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 26/7/2021, 12:34) 
CITAZIONE (Synbios @ 25/7/2021, 19:01) 
Una domanda: è possibile apportare qualche piccola modifica al racconto anche se già postato? Parlo di piccole correzioni ad alcune frasi, non stravolgerei nulla per quanto riguarda scene e storia.

Confermo. I racconti non sono più modificabili a partire dalla data di scadenza.

Penso d'essere a posto così, non credo apporterò altre modifiche.
view post Posted: 25/7/2021, 18:01 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Una domanda: è possibile apportare qualche piccola modifica al racconto anche se già postato? Parlo di piccole correzioni ad alcune frasi, non stravolgerei nulla per quanto riguarda scene e storia.
view post Posted: 25/7/2021, 13:12 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Anche il precedente contest ha sofferto dello stesso problema in effetti. Poi gli ultimi giorni son spuntati come funghi, arrivando a ben 7 racconti.
view post Posted: 25/7/2021, 09:49 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Vedo una grossa battuta d'arresto. Speriamo non salti il contest, mi dispiacerebbe.
view post Posted: 14/7/2021, 20:15 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio

Nanotech




Chiudo il file e spengo il portatile. Scrivere questo dannato testo è così difficile.
I passi di Lisa giungono dalle scale. «Amore, che stai facendo ancora sul PC?»
«Niente, stavo solo giocando.»
La porta si apre e lei entra nello studio.
«Certo, come no, stai mandando mail per il lavoro.» Si sistema la crocchia di capelli biondi. «È Domenica. Stacca la spina almeno in questi giorni.»
Ruoto la sedia verso di lei e sorrido. «Hai ragione sul fatto che devo rilassarmi, ma ti garantisco che stavo solo giocando.»
«Sei pessimo a mentire, anche sulle cazzate.»
Lisa si avvicina e mi accarezza i capelli. «Hai davvero bisogno di rilassarti.»
Sale cavalcioni sulle mie gambe e mi guarda dall’alto con i suoi occhioni azzurri.
Appoggio la testa sul suo seno. Si è messa il profumo alla lavanda.
Mi prende le guance e mi bacia sulla bocca. Le punte delle lingue si toccano appena. Gli afferro le chiappe e premo. Lei ansima di piacere.
Scivola con la mano sul pacco e si ferma di colpo. Le labbra si allontanano.
«Amore, che hai?» Ha un’espressione delusa.
Ottima domanda, che cazzo mi prende? Nemmeno il membro si smuove.
Abbasso la testa. «Scusami. Il lavoro ultimamente mi sta stressando parecchio.»
«Sei pieno di ferie, usale, riposati un po'. Potremmo farci un giro in montagna. È tanto che non ci andiamo.»
Sì, quanto lo vorrei, ma finché non chiudo questa storia non posso rilassarmi.
«Ora non posso.»
Lisa smonta e si mette in piedi. «Cosa mi nascondi?» Mi fissa con sguardo gelido.
Merda, era meglio se quest’ultima frase me la tenevo per me.
«Assolutamente niente, tranquilla.»
Non si muove. Ha il volto corrucciato. «C’è un’altra donna?»
Raddrizzo la schiena. «Fai sul serio?»
Allunga la mano «Dammi il cellulare.»
«Ma cosa dici? Solo perché oggi non mi tira pensi questo?»
«Se non vuoi farmi vedere il cellulare, allora fammi vedere il PC. È ovvio che mi nascondi qualcosa.»
Mi alzo di scatto. «Beh, non è quello che pensi.»
Lisa si lancia in avanti e mi spinge di lato. Sposta la sedia che sbatte contro le mie gambe.
«Ehi, datti una calmata cazzo.»
Apre il portatile e comincia a digitare password a caso.
Basta, sta andando troppo oltre.
«Smettila dannazione, che cazzo ti prende?»
«Mi stai tradendo.» Mi punta il dito contro. «Lo so che mi stai tradendo.» Ha il volto paonazzo e gli occhi sbarrati.
«Fanculo, sei fuori di testa.»
Esce dalla stanza e scende le scale. Le corro dietro. Entra in cucina ed estrae un coltello da macellaio dal ceppo. Alzo le mani e indietreggio. «Basta, ora ci diamo una calmata.» È indemoniata.
Si avventa con la lama in alto. Mi sposto di lato. Mena un fendente a vuoto, si gira, urla come una belva e scatta verso di me. Le blocco la spalla con una mano e con l’altra gli afferro il polso con l’arma. Mi prende a pugni sulle costole e continua a caricare. Faccio forza con le braccia e spingo. Lei barcolla, cade all’indietro e sbatte la testa contro lo spigolo del tavolo. Resta immobile a terra.
Mi chino su di lei. Un rivolo di sangue cola sulla chioma scompigliata. Gli occhi sono sbarrati.
La abbraccio e la scuoto. Cazzo, non respira.
Lacrime mi scendono sulle guance. «Lisa, ti prego, Lisa.»
Sto tremando. Il cuore mi pulsa sulle tempie e ho il fiato corto.
Devo chiamare aiuto.
Tiro fuori il telefono dalla tasca e mi asciugo la faccia. C’è una notifica da parte dell’azienda.
Mi sale una fitta al petto. Mio Dio, non dirmi che…
Apro la mail. L’indirizzo è quello generico, non è un ufficio specifico.
“Questo è il nostro primo avvertimento. Smetta di scrivere quell’articolo diffamatorio su di noi, lo cancelli. Se lo farà verrà soltanto licenziato, non prenderemo altri provvedimenti ancora più estremi.”
Mi hanno scoperto. Come cazzo hanno fatto? Mi hanno hackerato il PC? Sono nella merda. Lisa è morta, la mia dolce e bellissima Lisa, l’ho uccisa, e questi stronzi mi stanno alle costole.
Marco, forse lui può aiutarmi. È un sovversivo. Non avrà paura di niente.
Scorro il dito sul cellulare e lo cerco, premo sul suo nome. Squilla.
«Pronto?»
«Marco, sono io, Jacopo, sono nella merda.» Ho un groppo in gola.
«Jacopo… ok, prendi un bel respiro e raccontami.»
Cazzo, non so nemmeno fin dove mi controllano, magari mi stanno pure ascoltando.
«Non qui, non ora. Preferisco dirti tutto dal vivo.»

***

L’androne del piano è deserto. Suono il campanello. Dei passi e rumori di chiavistelli giungono oltre la porta blindata. Si apre un pertugio. Marco mi scruta da dentro gettando lo sguardo all’esterno come a cercare qualcosa.
«Entra.» Bisbiglia, è paranoico, potrebbe essere un bene.
Mi apre, supero la soglia e richiude in fretta.
Ha i capelli rossicci e scompigliati, con dei grossi occhiali quadrati, una barbetta incolta e porta una vestaglia da casa.
Sospiro e deglutisco. «Finalmente ci incontriamo.»
Marco si blocca per un’istante come fosse sorpreso. Accenna un sorriso e annuisce.
Il suo comportamento è goffo. Non ha molti rapporti umani. «Vieni, appoggia pure lì il giubbotto.» Mi indica un divano marrone sulla destra. C’è un orsetto malandato poggiato sopra. «So che ti piace il tè, ne preparo uno e parliamo.»
Il salotto è disordinato e sporco. Fogli di carta e libri sono disseminati ovunque. I muri sono ingialliti. Sul cucinino ci sono ancora i piatti da lavare, dalla quantità direi da almeno una settimana. Marco tira fuori un bollitore elettrico e delle tazze in vetro.
Almeno quelle sembrano pulite.
Mi accascio su una sedia al centro della stanza, appoggio un gomito sul tavolo e metto la mano sulla fronte.
Sto per piangere ancora. Meglio che mi dia un contegno.
L’acqua sta scaldando e le bustine sono già pronte per l’infusione.
Marco si siede di fronte a me. «Ehi amico, tranquillo, respira. Con calma, ora raccontami tutto.»
«Mi hanno scoperto, la Nanotech, l’azienda per cui lavoro, mi ha scoperto.»
«Parli della lettera che stavi scrivendo e che volevi mandarmi? Ti hanno messo i dispositivi sotto controllo?» Guarda il soffitto. «Cazzo, potrebbero aver ascoltato anche la nostra conversazione, ma tanto chissà da quant’è che erano in ascolto, magari hanno anche tutte le nostre mail e chat.»
Abbasso la mano tremolante. Gli occhi sono umidi. «E non è la parte peggiore: Lisa è morta, l’ho uccisa.»
Marco si blocca a bocca aperta per un istante.
Mi prende le mani con delicatezza. «Come è successo?»
«Non ne sono sicuro, ma ho paura che abbiano usato le nanomacchine sperimentali su di lei. Qualcosa deve averle attivate e lei è diventata una belva, mi ha aggredito con un coltello, abbiamo lottato, poi l’ho spinta, e ha battuto la testa.»
«È stato un incidente, non è colpa tua. È colpa di quegli stronzi che gli hanno messo quella ferragli dentro il cervello.»
Si alza, spegne il bollitore e versa l’acqua sui filtri. Il liquido fuma e diventa subito scuro.
«Per quanto possa valere, mi dispiace molto per Lisa, mi dicevi che l’amavi, ma ora devi stringere i denti. Troveremo una soluzione. Non possiamo arrenderci ora.»
Torna al tavolo con le tazze fumanti. «Come pensi che possano averla infettata? Se infettata può essere il temine corretto. Col cibo, nell’aria, come funziona?»
«Non lo so a dire il vero, io sono solo un tecnico informatico che ha sentito delle cose. Non ero neanche pienamente sicuro fossero vere. Per questo sono stato così
titubante nel scrivere quella lettera.»
Afferro il manico, le mani tremano ancora. Avvicino il tè alle labbra. È bollente come piace a me, il sapore dolce amaro mi da un po' di sollievo. Sapeva anche quanto
zucchero metterci, ormai mi conosce quanto Lisa. Altre lacrime mi scendono sul viso.
Marco mi fissa con i suoi occhi verdi. «Purtroppo amico mio, ne hai avuto
testimonianza diretta. È tutto vero.» Rotea un dito vicino alla tempia. «Quelle cose ti friggono il cervello e quei bastardi vogliono usarla per manipolarci. Per anni mi
hanno dato del complottista paranoico, ma avevo ragione cazzo.»
Beve un sorso. «Una cosa però non capisco, perché questi affari non hanno
controllato te?»
«Per via di questo.» Sbottono la manica della camicia e gli mostro l’avambraccio.
«oh cazzo, hai un chip sulla pelle?»
«Esatto. È un sistema di sicurezza aziendale per bloccare qualunque intrusione
nanotecnologica, o meglio, possono anche entrare ma non si attivano, il chip le
disabilita.»
«Quindi ne sei immune.»
«In un certo senso. Serve nel caso di fughe accidentali all’interno degli stabilimenti.»
«Buono a sapersi.» Da un’altra sorsata di tè e appoggia la tazza. «E il file, lo puoi
recuperare?»
«Sì, è sul cloud. Sappi che non l’ho finito.»
«Fammelo vedere. Gli do una letta.»
Estraggo il cellulare dalla tasca dei jeans, apro il file e gli passo il telefono.
Lo legge scorrendo il dito sullo schermo, fa dei cenni di assenso. «Non sono un esperto della vostra tecnologia, ma da quello che ho capito nemmeno tu, almeno non del tutto.»
«Esatto. Io ho lavorato parzialmente alla programmazione. Ero un tassello fra tanti. Sono macchine estremamente complesse.»
«Fa niente, ho alcuni contatti. Divulghiamolo lo stesso.»
A questo punto tanto vale buttarsi, non ho scelta.
«Dimmi una cosa, ma non hai paura? So che hai divulgato molte notizie scottanti in passato.»
«Ormai non ho più niente da perdere.» Accenna un sorriso. «E comunque in camera ho un paio di spade.»
«Hai delle spade in camera da letto?»
«Certo, le armi da fuoco son troppo complicate da avere. Normalmente sono senza filo, ma le ho fatte affilare.»
Deve aver perso qualche rotella. Forse per colpa di un trauma?
«Ho visto il peluche sul divano.» Indico col pollice alle mie spalle. «Avevi figli?»
Marco abbassa lo sguardo. «Una figlia.» La voce gli trema. «È morta di leucemia, ma qualcosa mi dice che non era una semplice malattia, ho sempre pensato ci fosse dell’altro.»
Fatico a credere che possano aver fatto ammalare sua figlia di cancro.
«E quando è successo?»
Marco si alza dalla sedia e mi fissa con occhi gelidi.
Oh no, cazzo.
Afferra il tavolo e lo ribalta di lato. Le tazze si frantumano sul pavimento con un
fracasso di cocci rotti.
Scatto a sinistra. Marco mi carica e mi afferra per la gola. Stringe e mi spinge con forza. Indietreggio. Sbatto la schiena contro qualcosa di duro, lo superiamo. Lui
continua a spingere e un colpo secco mi prende dietro le ginocchia. Cado all’indietro su qualcosa di morbido. Siamo finiti sul letto.
È sopra di me, con lo sguardo folle e la schiuma alla bocca. «Lei era tutta la mia vita e voi me l’avete portata via.»
Gli tiro un pugno in faccia, sullo stomaco, sulle costole. Lui lascia la presa e cade di lato.
Riprendo fiato. Mi alzo e barcollo in avanti. Un rumore metallico giunge alle mie spalle, mi volto. Marco sta impugnando una katana con entrambe le mani.
Merda di mago, non scherzava.
Scatta alzando la spada sopra la testa. Metto le braccia davanti. La lama cala e mi trapassa il polso.
Un dolore lancinante mi prende fino all’osso e uno zampillo di sangue si riversa sul pavimento. La mano destra non c’è più.
Il stanza gira e mi viene da vomitare. Cado in ginocchio, le forze mi vengono meno e il pavimento urta contro la spalla. Marco è in piedi, immobile, con l’arma insanguinata. Ho la vista annebbiata. Il mondo scompare.

***

Apro gli occhi. Delle luci al neon sono collocate sul soffitto. A destra c’è una porta bianca, a sinistra un finestrone con le veneziane abbassate. Il sole si intravede attraverso le fenditure.
Mi sento come se mi avessero prosciugato l’anima. Muovere i muscoli è come alzare un tir.
Una figura sfocata è in piedi di fronte al letto. Alto, magro con la testa rossiccia.
L’uomo si avvicina alla mia sinistra. «Ciao amico, mi dispiace per tutto, non so cosa mi è preso.»
La vista si fa più nitida.
«Marco… non ti preoccupare… non eri in te, eri sotto… il controllo di quello schifo.»
Mi guarda dall’alto con gli occhi lucidi. È davvero dispiaciuto.
Avvicina la sua mano al mio braccio.
«No… non toccarmi.»
Si ferma con espressione stranita.
«Sono io. Ormai l’ho capito… chiunque mi tocchi viene invaso. Il chip… blocca le nanomacchine… ma non le disattiva del tutto.»
«E quando l’hai capito?»
«Mentre lottavamo, ho capito questo… e tante altre cose.» Accenno un sorriso. «Non chiedermi come facevo… a ragionare in quel momento… non lo so neanch’io.»
«Merda, quindi tutti i dottori che ti hanno operato—»
«Operato?»
Indica il mio braccio destro. La mano è ancora lì, attaccata all’osso, ma con delle fasciature sul polso. Non la sento, non la muovo.
«Ti hanno riattaccato la mano, dovresti riuscire anche a riprendere tutte le funzioni, i dottori sono fiduciosi. Dicono che l’intervento è perfettamente riuscito.»
«Ma chi ha chiamato i soccorsi?»
Marco si gratta la testa. «Io a dire il vero.»
«E… cosa hai raccontato per giustificare questo casino?»
«Ho inventato una storiella. Te la risparmio.»
«Quindi ti sei ripreso… dall’effetto delle nanomacchine.»
«Sì, dopo che sei caduto a terra. È stato come risvegliarsi da un incubo. Ero nel panico.»
«Quindi si sono disattivate… ma ho il presentimento che sia stata una cosa controllata… non vogliono uccidermi… ma mettermi fuori gioco. L’intervento quando è avvenuto?»
«Sei uscito dalla sala operatoria circa un’ora fa.»
«Allora i medici… dovrebbero essere fuori pericolo… le nanomacchine hanno poca autonomia dopo essere entrate in circolo. Con te e Lisa… si sono attivate abbastanza in fretta dopo il contatto fisico. Penso di aver anche capito… cosa le fa scattare.»
«Un trigger?»
«Esatto… sono i pensieri negativi. Lisa era delusa… mentre tu eri triste per il ricordo di tua figlia. Mentre mi aggredivi… dicevi che era colpa nostra. È chiaro che fanno leva.»
Marco avvicina il suo viso al mio. «A proposito di Lisa. Sembra che per ora tutto tace, nessuno deve aver trovato il corpo o chiesto di lei.»
Un brivido mi sale lungo la schiena. Mio Dio, cosa ho fatto. L’ho uccisa e abbandonata. Ho pensato solo a me stesso.
«Non so cosa fare.» La voce mi si strozza in gola. «Almeno non l’ho lasciata sul pavimento. L’ho messa sul letto. Non ho il coraggio… di entrare in casa.»
«Mi dispiace dovertelo dire, sarò diretto: è questione di tempo prima che la cosa si sappia.»
«Mi stai dicendo che dovrei costituirmi?»
«In realtà no, almeno non è quello che farei io. Combatterei. Divulgherei le informazioni, anzi non solo, aggiungerei la testimonianza diretta di ciò che ti è accaduto. Direi tutto. Anche con una…». Marco sospira.
«Condanna per omicidio colposo.»
«Non è detto. Se inchiodiamo l’azienda potresti essere persino scagionato.»
Giro lo sguardo verso i neon. «Anche se riuscissimo a vincere… il che è improbabile… di sicuro non sarebbe dall’oggi al domani. Nel frattempo dovrei fuggire, braccato sia dalla legge che da loro… col terrore che possa ripetersi ciò che ho vissuto oggi.»
«Lo so, non è una bella prospettiva.»
Qualunque cosa farò, verrò sconfitto, o in carcere o come fuggitivo. Se confessassi almeno avrei una condanna più blanda, e magari la lotta può comunque andare avanti senza di me.
«Confesserò, senza però dire che lei è impazzita… per via delle nanomacchine. Nessuno mi crederebbe. Penserebbero che sia una scusa… o che sia io ad aver perso la testa. Comunque dubito mi daranno l’infermità mentale.» Ho un groppo allo stomaco.
Marco fa un cenno di assenso. «E la nostra battaglia? Tutto finito?»
«Prendi il mio cellulare… ovunque sia. Scarica il file… completalo con le informazioni che ti ho dato. Racconta pure della mia esperienza di oggi… se te la senti. Ora tocca a te… io sono fuori dai giochi.»































Edited by Synbios - 25/7/2021, 20:35
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