Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Posts written by Giacomo Puca

view post Posted: 6/9/2021, 18:39 Skannatoio Settembre - Ottobre 2021 - Lo Skannatoio
QUOTE (MentisKarakorum @ 4/9/2021, 20:27) 
"Un vero artista non copia, un vero artista ruba". Pablo Picasso.
Vi starete chiedendo perché conosco questa citazione.. no, non è perché sono uno particolarmente colto, ma perché ho cercato una frase da dire per giustificare i miei furti letterari :1391975825.gif: Giacomo lo sa: "la vecchia è truccata così da troia che la sensazione è quella di una fetta di torta di cioccolato che hai visto cadere sul tappeto, e che poi il cameriere ha coperto con altra glassa per coprire il danno". Muhahaha :1392239900.gif:

Mi vuoi rubare le metafore? XD
view post Posted: 6/9/2021, 18:09 Skannatoio Settembre - Ottobre 2021 - Lo Skannatoio
QUOTE (Leonardo Pigneri @ 4/9/2021, 17:47) 
Ah ok! Lo ho detto perché mi stavo recuperando dei vecchi line editing di Livio e mi sono imbattuto in un tuo racconto (quello sull'epidemia di ballo) e pensavo fossi un corsista anche tu!

Sì comunque ti capisco, anche io in passato ero sempre nell'attesa dell'ispirazione, ma ultimamente ho notato che se ci si getta nel lavoro le idee arrivano molto più velocemente rispetto al farle decantare nel tempo (cosa che però continuo a fare per progetti più in là nel futuro).

Comunque ti uscirà qualcosa di ottimo, son sicuro. Ho letto il tuo racconto "Olocausto" e mi è piaciuto moltissimo. Hai davvero un ottimo polso per i dettagli da mostrare. Conto di rubacchiare un po' di questo tuo talento leggendoti (come sto cercando di rubacchiare un po' della poeticità di Mentis) X)

Sì, nei primi tempi seguivo Gambarini poi mi sono un po' staccato dal mondo "immersivista".

Comunque è un bel vantaggio quello di riuscire a pensare a delle storie in così poco tempo, vi invidio questa capacità. Non parlo comunque di "ispirazione" perché mi sembra una visione troppo romantica della scrittura.

Grazie per i complimenti e a presto!
view post Posted: 4/9/2021, 16:12 Skannatoio Settembre - Ottobre 2021 - Lo Skannatoio
QUOTE (MentisKarakorum @ 3/9/2021, 19:28)
Qui sta il trucco! Nessuno mi ha assicurato che la trama fosse decente ^U^ comunque, signor Giacomo, la scorsa edizione hai tu stesso ammesso che la tua storia l'hai pensata un po' all'ultimo minuto.. ed era coi controcazzi.. quindi.. :)

Ma il tuo era meglio <3.

QUOTE (Leonardo Pigneri @ 3/9/2021, 22:46)
E' semplice, almeno per me.
Di solito basta che sbatto la testa contro il muro in ripetizioni da 5. Trovane uno bello solido che non vuoi che si inizi a togliere l'intonaco. Intorno alla decima serie qualcosa viene (spesso un trauma cranico).

Se invece vuoi andare sul più difficile, ti consiglio di partire da un singolo elemento del tema o dei bonus, e poi ampliare da lì alternando momenti di concentrazioni ad altri di svago. E' lo stesso procedimento che faresti per la stesura di un canovaccio di un romanzo, solo che in piccolo. Poi scaletta e varie stesure, sei uno studente di Livio quindi sai tutto.
L'importante è iniziare a battere sui tasti!

AAAH, io sbattevo la testa in serie da 7, ecco perché! XD

Tornando seri: il procedimento è chiaro ma resto meravigliato dalla velocità con cui arrivate a costruire una trama, io sono infinitamente più lento. Comunque non sono uno studente di Livio.

QUOTE (Synbios @ 4/9/2021, 14:11)
Beh, hai atteso fino all'ultimo nella precedente edizione ma il risultato si è visto. Sei un allievo di Gambarini? Questo spiega molte cose....

No, no, non sono un allievo di Gambarini. La mia è curiosità dei metodi altrui... non si finisce mai di imparare.
view post Posted: 3/9/2021, 18:23 Skannatoio Settembre - Ottobre 2021 - Lo Skannatoio
Ma mi spiegate come fate a farvi venire in mente una storia completa in 2 giorni?? Sono serio...io ho bisogno di almeno 20 giorni di ragionamento per farmi venire in testa una trama decente!
view post Posted: 3/9/2021, 17:27 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
QUOTE (White Pretorian 2.0 @ 31/8/2021, 20:29) 
Ed ecco i commenti della giuria. Datemi un'ora e arriverà anche la graduatoria finale.

OPPORTUNITÀ di Giacomo Puca
Ciao Giacomo e piacere di vederti anche qui su Latelanera. Allora, il racconto è scritto con uno stile che testimonia la tua esperienza. Abbiamo un testo con dialoghi ben scritti e un’atmosfera sempre all’altezza della trama. Proprio per questo risaltano particolarmente le “cadute di stile” che fai quando il protagonista comincia a rivolgersi direttamente al lettore. Non hanno alcun senso all’interno della storia e diventano infodump che non hanno altro scopo che approfondire la metodologia di caccia del protagonista. Sono parti anche divertenti e ben scritte, ma non aggiungono davvero niente alla storia e rompono qualsiasi finzione narrativa. La trama regge bene e il colpo di scena finale, con “l’innamoramento” del protagonista funziona bene ed è un perfetto rovesciamento dei presupposti iniziali. L’unico elemento fuori contesto è legato a Laura (oppure Antonia) e a coloro che l’hanno aiutata, poiché offri davvero troppe poche informazioni su di loro per poter consentire al lettore di farsi un’idea chiara di chi siano e come agiscano. Insomma, se sono loro a manipolare dall’ombra… come fanno? Perché il veleno del serpente? Come facevano a sapere che il killer sarebbe andato proprio a quella sagra? Insomma, un minimo di spiegazione, magari adattata al testo, non avrebbe fatto male.
Per il resto, direi che siamo davanti a un’ottima prova.
Alla prossima!!

Grazie per l'analisi. Per quanto riguarda la spiegazione sono sostanzialmente d'accordo. Avrei dovuto inserire giusto qualche piccolo dettaglio esplicativo in più. Sulla questione del rivolgersi al lettore non sono invece d'accordo, ma fa parte del gioco.

Grazie ancora e complimenti a tutti i partecipanti!

PS Mentis, l'avevo capito che era Churchill :P
view post Posted: 15/8/2021, 20:14 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
QUOTE (MentisKarakorum @ 16/7/2021, 10:39) 
Sapevo che era un peccato, quindi un guasto l'ho mostrato :) Quello del barista. Se passa un po' in sordina, comunque allora è un problema..

Verissimo che quel guasto viene mostrato, ma considerata la libertà che il genere ti dava è un po' striminzito. Anche perché quelle che ci vengono raccontate dal dialogo sembrano parecchio più interessanti del caso mostrato.


QUOTE
:D Ottimo esempio quello di Sucide Squad. La sua cattiveria ho voluto mostrarla coi discorsi che fa sui tempi moderni.. però il problema che non sono discorsi "cattivi", ma sono tranquillamente i discorsi che farebbe mio nonno :D e fanno ridere perché hanno un fondo di verità. mmmm, comunque se un personaggio è veramente cattivo non puoi affezionarti a lui, oppure puoi leggere una storia sperando che finisca male... mi viene in mente (non so perché) l'Otello, dove Iago è il personaggio principale e il più interessante, è cattivissimo e perfido come pochi, e fa appunto una brutta fine.. la mia idea era invece creare un personaggio "un po' cazzone", un demone, certamente, ma comunque umano.

In realtà per suscitare empatia basta che il personaggio non sia il peggiore tra quelli presenti. Dal padrino a Gomorra passando per Casinò e quei bravi ragaziz è pieno il mondo narrativo di personaggi esecrabili che comunque sono tifati dal pubblico. Tanto più che hai a disposizione come "cattivi puri" i cattivi più cattivi di tutti... non avresti avuto grossi problemi, sempre secondo me.

QUOTE
No (è molto più popolare nel XVIII-XIX). Infatti lui era un nobile e lo consumava come prodotto di lusso. Era un modo per rimarcare il suo stato sociale.

Ottimo elemento di caratterizzazione allora.


QUOTE
I finali sono sempre stati il mio vero punto debole. Non sei il primo a segnalarmi che il finale è sottotono.. mmmm.. il fatto è che non volevo che finisse bene, ma che venisse punito in qualche modo. Non avevo poi pensato che potesse avere un "ripensamento" verso la parte nemica.. mmm.. boh. Per me andrebbe a snaturare il tutto. Ma in caso di una (molto improbabile) espansione romanzesca ci penserò :)

Il finale punitivo va benissimo, ci mancherebbe. Però a quel punto non capisco la scelta di attenuare le sue sofferenze. È come se ti fossi affezionato al personaggio e non avessi voluto farlo soffrire fino in fondo.
view post Posted: 15/8/2021, 19:57 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Mia classifica:

1. Discesa al potere
2. Robert de Craon
3. Origine
4. Sorcio
5. Nanotech


Non è stato facile stilare la classifica perché non c'era nessun racconto che fosse apertamente scadente o mal fatto. I primi due sono quasi ex aequo e anche gli altri 3, più distaccati, sono molto vicini tra loro. Ma una classifica va fatta e questa è la mia.
view post Posted: 15/8/2021, 02:10 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Ciao Rebeca e piacere di conoscerti.

Tema e bonus
I bonus mancano, c'è solo un accenno a un peluche il che mi sembra un po' poco... magari bisognerà chiedere ai giudici.
Il tema secondo me c'è anche se è poco evidente. Se ho ben interpretato la questione è: il padre ha influenzato "nell'ombra" la vita del figlio. Solo che l'effetto è stato l'esatto opposto di quello atteso. Secondo me è un'ottima interpretazione ma io ho la passione per le trattazioni sottili quindi posso immaginare che non siano tutti d'accordo.

Stile
Lo stile è molto buono, le scene sono vivide e non è da tutti raggiungere tale obiettivo senza annoiare. Sicuramente la brevità del testo favorisce le scelte stilistiche, non so se su testi più lunghi si possa scrivere così senza annoiare troppo il lettore (anche qui, probabilmente si tratta di gusti più che di correttezza oggettiva).

Trama
Punto debole della storia secondo me. Nel senso che al tuo protagonista mancano gli elementi base di un protagonista. Non vuole nulla, non ha ostacoli e di fatto hai solo narrato due eventi della sua vita, non una storia.
Nello specifico hai dato al tuo personaggio un bellissimo ostacolo: una infanzia in un contesto tremendo. Ma questo contesto non gli impedisce in alcun modo di diventare una persona migliore. Ho avuto la sensazione di aver letto incipit e conclusione di una vicenda in cui manca la parte cruciale, l'evento che lo spinga a cambiare. D'altronde gli eventi interessanti di una storia sono le cose che ci impattano così tanto da spingerci a cambiare. Non racconti di quando sei andata a comprare il latte, ma di quando sei rimasta bloccata in una rapina e da allora sei un po' cambiato.

Conclusione.
Il racconto più sottile e intimo del gruppo. Ho sentito un tocco di sensibilità che nessuno degli altri ha e sono certo che con l'aggiunta di un po' di guai al tuo personaggio questo testo possa sbocciare.



QUOTE (Rebeca Buendia @ 12/8/2021, 19:48) 
OPPORTUNITà


Vabbè ragazzo mio tanti complimenti!

L’idea... mi è proprio piaciuta, il finale ancora di più.

Ci sono dei punti ironici veramente divertenti e ci delle frasi così azzeccate che nanche certi autori professionisti.


“La creatura con meno potere al mondo, senza braccia, prostituta, eccola che mette in soggezione un killer solo usando gli occhi.”



“Intorno a lei le altre donne sembrano sbiadire. È così sensuale che per poco crederesti che sia la normalità non avere le braccia, che siano tutti gli altri quelli deformi. Donne le passano accanto e introno, chi si siede, chi si alza. Tutte scrutano impressionate, ma io lo so che in cuor loro non è raccapriccio. È invidia. Perché se una senza braccia riesce a essere così bella, allora per tutti gli altri non c’è davvero nessuna scusa.”

E il vestito che lei indossa!!!

Anche il nome della tipa, Laura o Aurora, è stato bello e personale.

Calarsi nei personaggi voto 100! Dovresti darmi lezioni!

Oddio grazie per i bellissimi complimenti. *__*


Quello che non mi è piaciuto è stata la rottura della quarta parete ma solo perché non serviva, secondo me il racconto avrebbe funzionato bene (forse meglio) senza.

Tipo:



«Convinto?»
Visto? Come dicevo, tiratevela un po’ e la troia dentro di loro viene fuori.
«Che fai?» Accarezza il serpentello sulla testa, «Vuoi far divertire solo lui?»

Non serviva, la voce ruvida emerge anche senza.
Oppure tutta la parte centrale sul trovarsi faccia a faccia con un serial killer o viceversa. A me sarebbe piaciuto anche senza e nonostante sia scritta bene l'ho trovata superflua.

Credo che tu sia bravissimo nell’immersione, nel creare un punto di vista credibile, perché rompere tutto? Io andrei più a fondo invece, e continuerei a far emergere caratteristiche uniche del personaggio dato che per te sembra così naturale trovarle (si si, per questo ti invidio un sacco).

Come puoi leggere anche in altri commenti a riguardo io non ancora mi sono fatto un'idea definitiva sulla rottura della quarta parete. A me fa sempre l'effetto di aumentare il coinvolgimento perché ho la sensazione che il personaggio sia più reale ancora. Capirei il discorso (condividendolo) se la rottura la facesse l'autore tipo Manzoni che nel mezzo della storia si mette a parlare non come personaggio narratore ma proprio come autore che piomba nella vicenda è spezza tutto il flusso.

Qualche refuso che ti hanno segnalato, anche io la storia del feticismo l’avrei tirata fuori subito.
Ti do piena ragione

Conclusione: bravo cazzo!
<3

È stato un piacere, alla prossima!

[QUOTE]




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Bene, se non erro dovrei aver terminato i commenti. Chiedo ancora scusa per il ritardo ma vi garantisco che ho avuto dei motivi di forza maggiore. Normalmente cerco di lasciare almeno 2 o 3 giorni per le repliche.
Ho fatto il meglio che ho potuto per commentarvi ed eccomi a far nottata pur di lasciare a tutti almeno 15 ore per poter replicare.

Mi spiace aver iniziato a partecipare così tardi a questo forum. C'è un livello di impegno e coinvolgimento da parte di TUTTI i partecipanti che non ho trovato mai in nessun altro gruppo simile.

Dunque, aspetto eventuali vostre risposte. In ogni caso nella serata di domenica 15 posterò la mia classifica, ancora in dubbio specialmente per le prime 2 posizioni.

A presto!
view post Posted: 15/8/2021, 01:37 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Ciao Shanghai, piacere di leggerti per la prima volta.

Tema e bonus
Tema centrato, bonus presenti. Il bonus peluche l'ho percepito un po' forzato mentre l'arto mi lascia qualche dubbio riguardo la plausibilità che a qualcuno sia concesso tenersi il proprio arto amputato (ma magari sono ignorante io in materia).

Stile
Lo stile è un po' passé ma secondo me non è malaccio. Nel senso che quando si usa il narratore onnisciente si tende a essere molto verbosi e pesanti mentre il tuo testo è scorrevole.
Ti consiglio comunque di provare a scrivere scegliendo un punto di vista saldo perché tende a essere una scrittura più interessante e moderna (e sì, puoi comunque scrivere in terza persona al passato e non il tanto temuto presente in prima persona).

Trama
La trama è interessante e mi mangio le mani (anzi quelle del protagonista) perché narrato dal suo punto di vista sarebbe stato incredibilmente più avvincente.
Trovo 3 difetti.
1. Il primo riguarda la mano: possibile che a qualcuno venga concesso di tenersi la propria mano amputata? Ho fatto qualche breve ricerca e pare che la parte amputata vada obbligatoriamente tumulata, incinerita o inumata. Quindi devi assolutamente inserire qualcosa che giustifichi il possesso da parte del personaggio.
2. La trama è un po' prevedibile e anche questa è colpa della scelta del narratore onnisciente. Nel momento in cui introduci la scena iniziale io come lettore già so che servirà a qualcosa. Perciò appena le cose si fanno strane ho capito che si trattava di una vendetta. Insomma la trama è bella ma un lettore un minimo smaliziato coglie il tuo obiettivo molto in fretta.
3. La vendetta. Che vendetta è? Il personaggio ha perso la mano e il suo amato cane. La parte in cui rovina la carriera dell'avvocato è ottima ma quella dei topi mi è sembrata del tutto casuale. Certo c'è una dimensione simbolica evidente però mi sarei aspettato di più, qualche sorpresa o qualcosa di peggio. Banalmente un'idea del momento: il netturbino va in casa dell'avvocato per uccidere la moglie o la figlia, ma quando capisce che sono la peggior disgrazia della sua vita le lascia vivere, perché capisce che è la cosa che lo farà soffrire di più.

Conclusioni.
Una vendetta alla conte di Montecristo che meriterebbe una maggior focalizzazione e un pizzico di cattiveria in più sul finale. Una buona prova, è stato un piacere... Alla prossima!




QUOTE (Shanghai Kid @ 9/8/2021, 18:46) 
Opportunità - Ciao Giacomo, innanzitutto grazie per aver chiesto la proroga per due motivi: 1. Hai reso questa gara più competitiva; 2. L'hai fatto con un pezzo molto bello, la cui lettura é stata un viaggio che non pensavo di potermi fare senza peyote… scherzo! Era solo un modo diverso per dirti che la tua storia mi é piaciuta. Passiamo agli appunti.

Grazie mille e sono felice di aver aggiunto competizione a questa gara ;)

Aderenza alla traccia: nonostante il racconto mi sia davvero piaciuto, ammetto che lo trovo un po' tirato rispetto alla traccia. Per come l'avevo inteso io, l'influenza esercitata doveva essere più evidente di come l'hai resa tu, ma questo é un mio parere.

Lo riscrivo perché non so se leggiate tutti i commenti agli altri pezzi. Laura/Aurora non taglia il braccio del protagonista per caso. Gli arti sono tagliati per fargli sperimentare quel che lui solitamente infligge. E in questo modo la misteriosa organizzazione lo sta influenzando volontariamente e senza che lui immagini. E questa influenza è così forte che, catalizzata dall'incontro con Venere, produce un netto cambiamento nel protagonista. Ecco l'interpretazione del tema.

Mi piace moltissimo quando parli al lettore dando 'i consigli di un killer'.
Non immagini nemmeno quanto mi faccia piacere questo complimento. Esiste una scuola di pensiero che afferma che la 4° parete non vada mai rotta, ma io non la condivido. Però credo sia più questione di gusti e il tuo commento me lo conferma :)

Insomma, il racconto di per sé é davvero piacevole, liberato dagli stereotipi (da ex studentessa di lettere ti confermo che ce ne sono diversi anche in quella parte e che se uno cita l'Iliade così ex abrupto é difficile ci sarà un appuntamento… ma sono punti di vista ;P),

Ci tengo a sottolineare che tutti gli stereotipi sono del personaggio non i miei. So benissimo che sono stronzate galattiche ma l'idea è che il mio personaggio veda il mondo in modo distorto. Lui riesce a convincere le donne perché è un manipolatore incredibile, ma ha delle credenze completamente sballate. Inutile dire che è divertentissimo scrivere una marea di cose che non si condividono.

Grazie ancora per il bellissimo commento e per gli appunti. Alla prossima!
view post Posted: 15/8/2021, 00:39 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Ciao Leonardo e piacere di conoscerti.

Tema e bonus
Tema centrato e in un modo molto originale. Stessa cosa per i bonus che sono presenti, ben amalgamati e originali. Ottimo lavoro da questo punto di vista.

Stile
Lo stile e chiaro ma ho avvertito un po' di pesantezza nella lettura della prima parte che forse poteva essere un po' meno lunga, anche perché, come scopriremo, non è il fulcro della narrazione.

Trama
Due appunti da fare uno più serio e uno di "finezza".
Il primo riguarda la sospensione dell'incredulità: io non riesco a credere alla storia che mi racconti. Perché? Perché anche se un bambino avesse accesso ad un dizionario di latino, non potrebbe mai parlare in quel modo e non tanto perché non capace, ma perché quel modo di parlare lo si può assorbire solo da opere letterarie/film che usano quel tipo di linguaggio. Ecco, questo mi ha un po' fatto storcere il naso.

L'appunto di finezza riguarda il tempismo. Secondo me hai cannato la rivelazione del dizionario. La butti lì subito, come fosse una cosa da niente quando invece sarebbe stata la chiusa perfetta. Immagina, io leggo tutta la storia, arrivo in fondo con un gigantesco "?" perché ho capito tutto ma non capisco come possa un bambino aver usato quel linguaggio. O magari mi ero proprio scordato di quel particolare. E con la mamma che chiude dicendo: ma come cavolo ci si gioca con un dizionario di latino, dico io?
Sarebbe stata una chiusa molto simpatica e avrebbe anche parzialmente ridotto il problema "serio" di prima attraverso una sorta di lamp shading (cerca il concetto o chiedimelo pure se vuoi delucidazioni).

Conclusioni
Per me ti giochi il primo posto contro Mentis. Hai avuto una idea molto originale (cosa per me molto importante) che riesce persino a superare la mia avversione per le storie del tipo "è tutto un sogno / è tutta una fantasia".

A presto!


QUOTE (Leonardo Pigneri @ 11/8/2021, 15:56) 
Opportunità

Prime Impressioni. Ciao Giacomo! Il racconto è appassionante e tu sei molto bravo. Ha giusto qualche problemino qua e là, ma benone.
Aderenza al tema. Ecco, forse sono io, ma il tema me lo sono perso completamente qui. Una persona che influisce sulle azioni degli altri senza essere notata non c'è propriamente, Aurora gli ha staccato gli arti, ma non ha fatto altro.
Bonus. Sì all'arto, il peluche non è odiato da tutti ma va bene anche quello penso.
Aspetti Positivi. Stile di scrittura brillante. E' un piacere leggere le interiorità e le descrizioni che fai. Non mancano le idee e gli spunti divertenti. Le scene del luna park sono molto ricche e sensoriali. Anche il fattore erotico non è male.
Aspetti Negativi. Allora, molti pollici in su ma qualcuno anche all'ingiù. Il racconto parte molto bene, poi però ci sono diverse considerazioni un po' esterne alla vicenda da parte del protagonista e un paragrafo intero in cui sembra rompere la 4a parete. C'è anche un pezzo in cui la transizione alla scena è molto strana,quando esce dall'ospedale mi pare. Comunque va bene in generale. Mi sono giusto segnato alcune cose durante la lettura.
QUOTE
«Un giro su qualche giostra?»
«Hai in mente qualche giostra in particolare, su cui farmi fare un giro?»

Attento che qui non si capisce chi parla.
QUOTE
Sincretismo acustico che funesta gli animali.

Frase un po' pomposa, la eviterei.
QUOTE
Mi chino e sollevo l’orlo del pantalone. Sfilo il coltello
Mi chino un po’ alzo il pantalone. Sfilo il pugnale dalla fondina della caviglia. Sollevo la lama e di luna come la pelle di questa fichetta.

Qui non ho capito nulla, ma penso ci siano diversi refusi.
QUOTE
Nero.
Il nero non so quanto dura. L’unica cosa che l’interrompe è un rombo,

Questo è raccontato, se perdi i sensi non te ne accorgi, ci deve essere uno stacco tra l'ultima cosa che avverti e la prima quando ti risvegli.
QUOTE
Da: Un consiglio non richiesto..... A: la roba meno intellettuale è la più intellettuale.

Cos'è tutta questa parte? Una rottura della quarta parete? Un vaneggiamento? Sembra un po' buttato lì a caso.
QUOTE
mi a maciullato

Refuso.
QUOTE
hehe.

Non molto eleganti le risate scritte. Poi se subito dopo scrivi che i personaggi ridono è maggiormente inutile.
Conclusioni. Il racconto funziona, ha un forte PDV interno e prende parecchio. il problema è il tema, non lo vedo proprio.

Ti ringrazio per tutti i complimenti, grazie davvero.
Questione tema: Laura/Aurora non taglia il braccio del protagonista per caso. Gli arti sono tagliati per fargli sperimentare quel che lui solitamente infligge. E in questo modo la misteriosa organizzazione lo sta influenzando senza che lui immagini. E questa influenza è così forte che, catalizzata dall'incontro con Venere, produce un netto cambiamento nel protagonista. Ecco l'interpretazione del tema.


QUOTE
«Un giro su qualche giostra?»
«Hai in mente qualche giostra in particolare, su cui farmi fare un giro?»

Attento che qui non si capisce chi parla.
QUOTE
Sincretismo acustico che funesta gli animali.

Frase un po' pomposa, la eviterei.

Sono d'accordo su entrambe le cose che mi fai notare.



QUOTE
Mi chino e sollevo l’orlo del pantalone. Sfilo il coltello
Mi chino un po’ alzo il pantalone. Sfilo il pugnale dalla fondina della caviglia. Sollevo la lama e di luna come la pelle di questa fichetta.

Qui non ho capito nulla, ma penso ci siano diversi refusi.
[QUOTE]
Refuso, purtroppo ho dovuto scrivere in tutta fretta e non ho potuto rileggere per bene.


QUOTE
Nero.
Il nero non so quanto dura. L’unica cosa che l’interrompe è un rombo,

Questo è raccontato, se perdi i sensi non te ne accorgi, ci deve essere uno stacco tra l'ultima cosa che avverti e la prima quando ti risvegli.
[QUOTE]

Però tieni conto che la vicenda è raccontata a posteriori dal pdv. Quindi lui sta raccontando che a un certo punto è svenuto, poi viene svegliato dal rombo e poi sviene ancora.

QUOTE
Da: Un consiglio non richiesto..... A: la roba meno intellettuale è la più intellettuale.

Cos'è tutta questa parte? Una rottura della quarta parete? Un vaneggiamento? Sembra un po' buttato lì a caso.

Sì, il personaggio sta raccontando una storia che gli è successa e rompe la quarta parete. Ha la fondamentale funzione di evitare un muro di mostrato che trovo personalmente interessante come guardare la vernice seccare. IN questo caso serve a modulare il ritmo della vicenda, caratterizza il personaggio e permette di rendere più potente la successiva fase di pura azione. O almeno ci prova.

QUOTE
hehe.

Non molto eleganti le risate scritte. Poi se subito dopo scrivi che i personaggi ridono è maggiormente inutile.

Oddio! Hai ragionissima e non ci avevo mai pensato! Grazie mille cacchio.

Spero di averti convinto con il tema, se hai altre domande chiedi pure. Sono contento comunque che ti sia parso brillante. A rileggerci!
view post Posted: 15/8/2021, 00:08 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Ciao synbios, ecco il mio commento.
Tema e bonus.
Tema centrato: una potente organizzazione controlla e influenza le persone grazie a una tecnologia avanzata. Bonus presenti anche se quello peluche è poco amalgamato e ha solo la funzione di prendere bonus (ma ci sta).

Stile
La prosa fa quel che deve fare e la storia si capisce. Ho avuto qualche problema con l'attribuzione di battute per esempio " Amore, che hai?» Ha un’espressione delusa.'" Non sono riuscito a capire chi dica la frase. Dalla posizione si direbbe una battuta del protagonista, ma dal contesto mi par di capire sia qualcosa detto dalla fidanzata, ma allora è sbagliato andare a capo.

I dialoghi sono un po' forzati, nel senso che ho non ho percepito dei personaggi che discutono organicamente ma dei personaggi che parlano quasi esclusivamente per trasmettere informazioni al lettore.

Altro difetto sono le espressioni come "dolore lancinante". Sono frasi astratte che non trasmettono nulla (e sono un problema anche in scrittura immersiva). Spacchetta le sensazioni: la lama gratta sull'osso? che suono fa? Sensazioni particolari? Qualche metafora forte per potenziare l'effetto? Insomma, trova una serie di parole che mi facciano sentire il dolore di questo poveraccio.

Trama
La trama è un po' debole e secondo me ci sono diversi difetti che la rendono tale.
1 protagonista. Il protagonista non emerge mai. Sembra un generico mister x di cui non percepisco la caratterizzazione. Dovrebbe essere un abile informatico e questo dovrebbe modificare il mondo di parlare, pensare e vedere il mondo e non si percepisce. Inoltre questo riduce anche l'autorevolezza "di testa", cioè l'affidabilità che il lettore percepisce quando la voce narrante sembra decisamente sapere di cosa sta parlando.

2. Escalation degli ostacoli. Una delle regole base della narrativa e che ogni ostacolo successivo debba essere superiore del precedente. Hai violato il principio: il secondo ostacolo incontrato, l'amico, è meno intenso del primo. Infatti sia l'amico che la ragazza provano a ucciderlo ma nel caso della fidanzata il coinvolgimento emotivo è ben maggiore. Il risultato? Il secondo ostacolo meno intenso produce immediata noia nel lettore. Perché dovrei interessarmi se ho già visto il protagonista alla presa con qualcosa di più interessante? Pensa quanto più potente sarebbe stato uno scontro vinto con l'amico seguito da uno scontro con la fidanzata, che perde perché non vorrebbe ucciderla... il conflitto sarebbe correttamente in crescendo.

3 Colpo di scena. Il colpo di scena è interessante ma è, ovviamente secondo me, esposto in modo sub-ottimale. Infatti nella tua storia il protagonista ragiona "off screen" e ci spiattella la verità in faccia, uccidendo l'eccitazione della rivelazione stessa. L'ideale sarebbe costruire la scena in modo che il lettore arrivi alla conclusione PRIMA che tale conclusione venga esposta. Es una scena in mostrato puro di scontro in cui man mano che lo scontro prosegue diventa chiaro che è il "tocco" a essere determinante, ma lo dovrebbe capire il lettore prima del pdv.

Conclusioni
La storia ha del potenziale ma secondo me alcune scelte l'hanno azzoppata. Resta comunque molto leggibile e tematicamente azzeccata. (Chiedo scusa per il ritardo nel commento. Mi sono concentrato sui difetti ma naturalmente non vuol dire che non ci siano punti positivi ;) )

QUOTE (Synbios @ 9/8/2021, 17:58) 
Opportunità

Aderenza al tema: non manca niente. Il protagonista ha subito un controllo da parte di vittima vendicativa, ne ha subito le conseguenze in modo tragico. C’è il peluche e più arti mozzati. Ottimo.

Punti positivi: storia interessante e innovativa. Non capita spesso di immergersi nella mente di uno psicopatico feticista. È espresso bene, il disprezzo, le fobie, ci sta tutto. Un ottimo filtro che vede il mondo in modo razzista e squallido. Inizialmente non si riesce a provare empatia per lui ma la cosa cambia abbastanza rapidamente quando resta mutilato, e nonostante cercasse quasi di fare ammenda, dopo aver trovato finalmente la donna giusto, tutto va a rottoli, il conflitto finale che lo fa catapultare all’inferno. Meritato sicuramente, ma forse la sua condanna è stata anche peggiore della morte. Lì ho provato pena per lui, nonostante fosse un assassino.

Note secondo me che non mi hanno fatto impazzire: le prime frasi mi hanno un po' spiazzato, non ho capito subito che il pdv era un uomo che osservava la ragazza, sembrava quasi un pdv onnisciente in terza persona. Ci sono un po' di refusi sparsi, qualche ripetizione e frasi non elegantissime, ma fortunatamente sembra che il testo migliori man mano che si va avanti.

Sono contento che il testo ti sia parso interessante e innovativo. Refusi e frasi poco eleganti ci sono, sono il primo ad ammetterlo. Interessante la tua interpretazione sull'incipit, la prossima volta troverò il modo di chiarire subito il pdv.
Grazie e a rileggerci!
view post Posted: 12/8/2021, 18:21 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Discesa al potere

Tema e bonus
Tema centrato: la vita del protagonista è influenzata a sua insaputa.
Bonus: c’è il peluche e c’è l’arto perduto e poi ritrovato più avanti nella vicenda. I bonus sono ben amalgamati nella vicenda.

Stile
Lo stile è pulito, chiaro. Se dovessi trovare degli elementi che non mi sono piaciuti direi che qui c’è un eccesso di sensorialità (a differenza di altri tuoi brani in cui invece c’era troppa carenza).

Trama

Qui si che abbiamo un personaggio definito, obiettivi chiari e ostacoli... decisamente CI SIAMO.

Veniamo agli “appunti”

Gli elementi di world building sono bellissimi... ma già visti. I fatto che siano quasi citazioni di altre opere ne depotenzia chiaramente l’impatto (mi vengono in mente "The Good Place" e "Good Omens").

Altro elemento che non mi piace è la scelta di ciò che hai mostrato e cosa no: praticamente il racconto è diviso in 3 blocchi di ... dialoghi. Tutte le cose fighe, i sotterfugi e gli inganni che questo protagonista porta avanti sono solo raccontati a posteriori... che peccato.
Avresti almeno potuto mostrare dettagliatamente uno di questi suoi "guasti" e poi introdurci nel grande schema degli eventi.
Da questo scaturisce un altro difetto: il protagonista dovrebbe essere parecchio cattivo (anche se meno degli altri demoni) ma alla fine noi questa cattiveria non la vediamo mai. C'è qualcuno che gli dice che è cattivo, lui che ricorda le cattiverie... ma ciò non è come mostrare dei comportamenti davvero cattivi (mi ha ricordato il primo "Suicide Squad" in cui tutti i personaggi si ripetono continuamente quanto siano cattivi ma alla fine si comportano tutti da buoni).

Nel 1500 era già così diffuso il consumo di rum?

Il finale è troppo anti-climatico e lineare. Anche a livello di “senso” non è troppo azzeccato: la storia parla di ingenuità ed eccesso di bontà (persino i buoni sono più cinici del protagonista). A quel punto se il senso finale è che essere troppo buoni è un disastro, dagli quantomeno una pena peggiore (es, lascialo in forma “umana”). Oppure fai sì che lui capisca di essere buono e inizi a lavorare "sotto copertura" per l'altra fazione, oppure tradisca apertamente... che so, qualsiasi cosa che mostri gli impatti che tutte le vicessitudini che gli sono capitate hanno avuto su di lui.

Conclusioni

Un bel racconto (ormai stai in fissa con i diavolacci) a cui manca giusto un guizzo finale ma molto godibile. Non ho ancora stilato la classifica ma è il lizza per il primo posto.
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Ed ecco la mia risposta alla tua recensione... non riesco a separarle.
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QUOTE (MentisKarakorum @ 9/8/2021, 14:49) 
Opportunità
Prime Impressioni Il grande Giacomo non si smentisce! Un racconto molto divertente da leggere e una storia particolare e dal taglio malato che apprezzo sempre!
Aderenza al tema Non è evidentissimo. Qualcuno deve influenzare le azioni di altri senza che se ne accorgano. L'unico personaggio a farlo mi pare sia Aurora/Laura, nei confronti del pdv (specie nella seconda parte). Qui lascio l'ultima parola ai giudici. Riguardo ai bonus, direi che ci stanno tutti e due.
Punti di Miglioramento A parte qualche perdonabile refuso qua e là (quando lui estrae per la prima volta il pugnale c'è una frase ripetuta e una incompiuta, poi ho trovato anche un "ho" senz'acca) non saprei dove andare a migliorare qualcosa. Hai uno stile particolare, in cui il narratore si rivolge al lettore rompendo la quarta parete, e a me piace.
Punti di Forza l'incipit è buono, usi lo stile del mostrato per narrare le azioni della tizia, che sono una perfetta sequenza di qualcuno che spara con un fucile. Poi arriva la rivelazione, il fucile in realtà è finto, e sono al luna park. Già con questo cambio mi hai fatto interessare. Ad ogni iperbole mi hai fatto sorridere, e il modo in cui sei entrato nella testa del serial killer mi è piaciuto (dimostra un certo sdegno per l'ambiente che lo circonda e per il prossimo, direi che questi due aspetti siano fondamentali per descrivere qualcuno come lui). Forse questo killer è anche troppo equilibrato, ma sono gusti (te la butto lì: ha il feticismo dei piedi, allora, essendo nella sua testa, avresti dovuto focalizzare di più le sue attenzioni sui piedi delle vittime. Quando la tizia si spoglia, lui ha un'attenzione normale per reggiseno e mutandine, quando, a mio modesto parere, avrebbe invece subito dovuto gettarsi sulle scarpe).
Conclusioni. Un bel racconto che mi è piaciuto. Intrigante sotto molti aspetti, ottimi personaggi (la donna senza braccia che ha più fascino delle altre è super), narrazione secondo me molto buona (anche se mi aspetto una pioggia di segni rossi dai discepoli del mostrato). Insomma, ho letto il tuo pezzo con piacere, per me molto bene. Bravo.

Ciao Matteo, ben ritrovato in una nuova arena.
Tema: il tema è incarnato dalla misteriosa organizzazione. Hanno agito su un protagonista ignaro per produrne un mutamento di comportamenti. Mutamento di comportamenti che effettivamente avviene, visto che lui cambia idea sugli omicidi come effetto più o meno diretto delle mutilazioni che ha subito. Ecco come ho interpretato il tema dato.
Purtroppo il periodo è stato incasinatissimo e questo testo soffre di una pubblicazione precoce. Però avevo preso l'impegno con voi altri del forum e non mi sembrava il caso non pubblicare. Questo spiega le ripetizioni e gli errori, e il protagonista che non si concentra come dovrebbe sui piedi... tutte cose che mi sono sfuggite o che non ho avuto tempo di sistemare (ho finito la prima riscrittura alle 23:30 del giorno di consegna... non ho nemmeno fatto in tempo a rileggere).
Comunque sia è un piacere essere qui, e grazie per i complimenti. Sono contento che il pezzo ti sia piaciuto.
view post Posted: 11/8/2021, 21:07 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Carissimi, vi scrivo solo per tranquillizzarvi... non sono sparito. Ho letto i racconti e il prima possibile posterò classifica e commenti e risponderò alle vostre analisi. Ne approfitto per ringraziarvi della proroga che tutti voi avete concesso, permettendomi di partecipare ;)
view post Posted: 8/8/2021, 22:57 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio

Opportunità



Questa fichetta, Laura o Aurora mi pare, stringe la canna del fucile in una mano. Il calcio dell’arma se l’affonda nella spalla e ci poggia la guancia sopra. I capelli rossi scivolano a coprire calcio e spalla. Laura o Aurora sfiora il grilletto con l’indice e osserva tra le tacche di mira. Ogni respiro pare che lo debba ragionare, come fosse qualcosa imparato.
Questa fichetta preme il grilletto e lo sparo fa il suono di uno sputo, l’ultimo barattolo sulla mensola vola via con un Deng!
Lo zingaro dietro il bancone accenna un inchino. “Brava siniora!”
Laura o Aurora ridà il fucile allo zingaro, che le allunga un peluche, un serpente a strisce gialle e nere ripescato in chissà quale discarica dello Zingaristan. La fichetta stringe il pupazzo al petto e mi spara un sorriso da adolescente. “Visto Giorgio?”
Giorgio. Mi devo ricordare che mi chiamo Giorgio. Le ridò lo zainetto che mi ha chiesto di reggere, «te la cavi con quel coso.»
«Papà cacciatore. Ti lascio immaginare una domenica pomeriggio tipo.»
Laura o Aurora si guarda intorno, la sagra ribolle di cafoni che si arrapano nel tirare pugni al punchball con la voce registrata che gli urla “ma sei ercole!” e trogloditi che sono appena scesi da un trattore per lanciarsi su qualche montagna russa sgangherata che ‘sti zingari trascinano da un posto all’altro quando ancora c’era Gorbaciov.
«Un giro su qualche giostra?»
«Hai in mente qualche giostra in particolare, su cui farmi fare un giro?»
Troia.
Indico la boscaglia oltre la sagra, in lontananza. «Facciamo quattro passi?»
Laura, o Aurora, si mette il serpentello davanti alla faccia, come una maschera e poi lo fa annuire.
Niente, niente arrapa queste studentelle come una sagra di provincia. Una volta qui venivano solo i bifolchi con le sgualdrinelle su cui cercavano di far colpo. Adesso la metà delle persone qui intorno sono studentesse di antropologia, dottorandi di sociologia, psicologi. Metà sono contadini e meccanici. L’altra metà infiltrati metropolitani con un CV da sedici pagine che si fanno ore di macchina per immergersi nella cultura dei nativi. Come gli antropologi che vanno a vivere con le tribù selvagge, questi arrivano per studiare le moderne forme di rituali prima di un giro in giostra o di come le forme di corteggiamento siano influenzate dal livello di istruzione.

La boscaglia è punteggiata di cartacce di merendine e lattine di Peroni. Niente luna romantica che filtra dai rami, ma lo strobo ritmico che ci illumina ora sì ora no al tempo di musica degli 883, techno e Carrà. Sincretismo acustico che funesta gli animali.
Camminiamo finché la luce strobo è troppo lontana per illuminare e il sentiero si distingue appena. E allora che la fichetta mi stringe la mano. Quando anche la musica è troppo lontana per arrivarci, la fichetta mi si stringe e mi bacia sulla guancia.
Continuo a camminare come se niente fosse, non la bacio, non tocco il culo, non mi stringo. La voglia di una donna si costruisce sul negare ogni gratificazione, e la voglio lasciar fare, voglio che sia così vogliosa da sentire l’odore dell’umido delle sue mutandine.
Il sentiero del boschetto si tronca su un campo di grano. Rispetto al bosco, con la luce lunare qui è pieno giorno.
«Oddio che spettacolo,» e mi si stringe di nuovo.
Avanzo nel grano lasciandola sul margine del bosco e prendo ad abbattere le spighe col piede. Le spighe vanno giù a scrosci e abbattute pavimentano una nicchia. «Hai portato un telo mare?»
Laura o Aurora mi raggiunge e stende il telo. Con quei bei piedini finisce di livellare il telo togliendo tutti i bozzi delle spighe e si siede, poi batte la mano invitandomi a sedere.
Mi allontano invece, quanto basta per vederla tutta. “Convincimi.”
Fa un sorrisetto di sfida e passa le mani dietro la schiena. Sgancia il reggiseno e lo sfila senza togliere la canotta. Me lo lancia.
Lo prendo al volo e me lo premo sul viso. Odora di crema corpo. «Tutto qua?»
Con una faccia a metà tra l’offeso e il divertito mi fa «Chiudi gli occhi, allora.»
Al buio tutto ciò che resta è l’odore del grano, della crema corpo sul reggiseno e il suono debole della stoffa mossa.
«Al volo!»
Smanaccio in avanti sfiorando qualcosa che mi sbatte in faccia. L’odore di umori di donna copre tutto il resto e lo inspiro a fondo. Apro gli occhi e mi tolgo le mutandine di questa troietta dal viso. Non ha più vestiti, i capezzoli gonfi, scurissimi rispetto alla pelle chiara che brilla alla luna. Seduta a gambe divaricate, con il peluche che le nasconde la passera e nient’altro addosso.
«Convinto?»
Visto? Come dicevo, tiratevela un po’ e la troia dentro di loro viene fuori.
«Che fai?» Accarezza il serpentello sulla testa, «Vuoi far divertire solo lui?»
«Chiudi gli occhi tu adesso.»
Obbedisce.
Faccio un paio di passi verso lei e al suono del grano che si spezza, sussulta.
Mi chino e sollevo l’orlo del pantalone. Sfilo il coltello
Mi chino un po’ alzo il pantalone. Sfilo il pugnale dalla fondina della caviglia. Sollevo la lama e di luna come la pelle di questa fichetta.
Un altro passo verso Laura, verso Aurora.
Mi inginocchio sul telo e monto cavalcioni su una sua gamba. Accarezzo il ginocchio, trascino le dita sulla coscia che si è costruita in chissà quante ore di palestra ed estetista. Con gli occhi chiusi, si mordicchia le labbra. Respira come dovesse sparare ancora. La ipnotizzo con le dita che danzano nella piega dell’inguine. L’altra mano, col coltello, la sollevo in aria.
Spalanca gli occhi, un’istante prima che possa squarciare il suo collo da troietta e tira su il ginocchio della gamba su cui mi sono messo frantumandomi le palle. Cado di lato, piegato in due con la vista piena di stelline bianche e il dolore che si arrampica dallo scroto fin dentro lo stomaco, a ondate sorde.
Rotolo di lato, la lama mi è caduta e lei grida come un’ossessa. Rotolo ancora e finisco per arrotolarmi nel telo mare e nelle spighe spezzate. E quella troia comincia a riempirmi di calci nella schiena e sulla testa.

Nero.
Il nero non so quanto dura. L’unica cosa che l’interrompe è un rombo, come se un milione di mestoli di ferro battessero tra loro mentre ti strappano i muscoli dall’osso e slegano le articolazioni.
Poi altro nero.

Un consiglio non richiesto. Se mai vi troverete faccia a faccia con un serial killer, cercate di fare tutto quel che vi dice. Impegnatevi per carità. Cercate di capire se gli piace il pianto oppure non lo sopporta. Gli piace trovare resistenza o che fingiate di essere già morti? Il controllo assoluto, l’aderenza perfetta alle sue fantasie, questo è ciò che un serial killer cerca. E se lo trova, l’omicidio magari non gli interessa più.
Oddio, con me non funzionerebbe comunque, perché alla fine vi ammazzo. Però provateci, che vi costa?
Un altro consiglio, stavolta per aspiranti killer. Se lo siete è probabile che sentendo questa storia vi sia venuta una gran voglia di infilare l’uccello dentro il cadavere di una troietta universitaria. Per convincerle, all’inizio, dovete puntare sul brutto rapporto che hanno col papà. Giocate di fino. Andate al bar di qualche facoltà e guardatevi attorno. Vi interessano fichette vestite in modo sciatto. Ragazze con mille euro di paghetta ma che indossano i Jeans del mercato. Braccialetti da negro parcheggiatore che coprono tatuaggi da seicento euro. Tesi sul capitalismo devastatore di popoli, scritte tirando abbastanza cocaina da permettere ai narcotrafficanti di comprarsi una portaerei nucleare.
Entrate nel bar con un libro e leggetelo in bella vista. Niente Kindle per carità. Hemingway o Proust in edizione economica. Quando pagate il caffè buttate lì una citazione. Marx è perfetto a lettere e filosofia. Qualcosa tratto dall’Iliade e avrete spianato la strada che vi separa dalle mutandine di una fuori corso in lettere antiche o storia. Wittgenstein a lingue.
Se avete strappato un appuntamento, mi raccomando, niente cinema o museo o ristoranti buoni. L’ho già detto: sagre di paese, motoraduni, la roba meno intellettuale è la più intellettuale.

Anche il nero dopo il rumore dopo il nero non so quanto dura, ma mi ritrovo in un letto d’ospedale con tubicini che mi entrano e mi escono da ogni buco.
Ai piedi del letto, sotto le coperte, c’è il rigonfiamento di un solo piede, il sinistro. E per controllare dov’è il mio piede destro faccio per sollevare la coperta ma non si muove nulla. Il braccio che muovo, il sinistro, non si muove. Perché non c’è più, solo un fagotto di bende aggrappato alla spalla. Sollevo le coperte con la destra e anche il piede mancante è un moncherino bendato.
Una bella infermiera con l’accento slavo e il dottor Luzzi mi spiegano che una mietitrebbia mi a maciullato braccio e piede. Magari l’avrebbero anche potuti riattaccare, mi dicono, ma a quanto pare era tutto ridotto a carne macinata.
Certo, domandano anche perché me ne fossi andato a dormire in un campo di grano in pieno agosto, al che mi limito a dire che avevo bevuto parecchio.
Nessuno tira fuori questioni sul coltello, nessuna denuncia da Laura o Aurora.
Fossimo nel millenovencentoequalcosa avrei forse qualche possibilità di continuare a uccidere qualche infermierina mossa a compassione. Non ho nemmeno la scusa di essere un negro reduce da una tremenda migrazione. Sono uno stronzo bianco, privilegiato e senza pezzi.
Non che non ci abbia riprovato. Ma se provo a leggere nei bar, non riesco a tenere il libro con una mano sola e divento una barzelletta. I camerieri si fanno in quattro per aiutare, addio fascino dell’uomo forte e indipendente. Cito qualche filosofo e sulla faccia delle ragazze lo vedi proprio apparire il pensiero:
“Peccato che sia a metà.”
“Chissà se avrà ancora l’uccello?”
“Sarà infettivo?
Mi siedo alle panchine del campus e le tipe mi lasciano i centesimi vicino al bastone. Il caffè nemmeno ci provo più a pagarlo, c’è sempre qualcuno che fa cenno al barista che offre lui. Un uomo a cui tutti offrono e l’ultimo sulla lista delle persone che ti scoperesti se fossi donna.
L’unica consolazione è a casa, la mia collezione. La tengo nello scantinato, in un freezer dietro una tenda. Un freezer a pozzetto che uso come scarpiera. Sollevo il coperchio e sfioro le scatole di scarpe impilate come in un negozio. Spazzo via la brina e mi lascio ispirare dal momento. Ogni scatola con la sua data e una ciocca di capelli appiccicata sul coperchio. Oggi prendo quella con i riccioli nerissimi. Giulia o forse Gianna. La apro e il suo piedino ha ancora un po’ di abbronzatura sbiadita. Lo smalto rosso copre ancora le unghie. Persino le rughette che vengono dopo troppo tempo in acqua marcano la pianta. Sarà stato maggio o giugno, era la sagra del pesce fritto in spiaggia credo. L’afferro, lo annuso e me lo infilo in bocca, il sapore mi fa venire l’acquolina.
La voglia che ho non smette di crescere, monta e monta che potrei scoppiare di voglia.
Rimetto il piede nella scatola e accarezzo le altre e chiudo il freezer.
Non mi resta che ricorrere ai mali estremi.
La voce al telefono è di un ragazzo del sud, un accento che aggiunge troppe “u” a “buono” e “nuovo”. Gli dico che cerco un’escort ma ho bisogni particolari e lui mi mette in contatto con una tipa che ha il suo stesso accento e pare si occupi di clienti strani.
Non la faccio parlare nemmeno, le dico che mi manca un piede e un braccio, quella mi gira un secondo numero.
Chiamo un paio di volte ma squilla a vuoto.
La campanella di una notifica WhatsApp. “Ciao!”
Chi mi scrive ha l’avatar con un angelo che osserva il paio di ali che gli si sono staccate dalla schiena. La firma del suo profilo: Venere.
Non faccio in tempo a rispondere che arriva un altro messaggio:
–Cerchi qualcosa di particolare vero? Ti avviso che io non frusto né tiro pugni alle palle o cose così.
–Va bene. Più che altro io ho bisogni particolari nel senso che ho avuto un brutto incidente.
–Capisco, questo non dovrebbe essere un problema. Anche io sono un po’ speciale da quel punto di vista.
–Spero non i piedi!
–Hai capito tu! No, non ti preoccupare per i piedi, anzi sono la mia specialità.
–Benissimo. Avrei un’altra richiesta.
–Spara.
–Voglio che sembri un appuntamento, ci siamo conosciuti per caso e ti sono subito piaciuto.
–...Va bene... insomma, facciamo finta che mi hai rimorchiato.
–Perfetto.
–Facciamo stasera?
–Ok. Mandami la posizione che mando un taxi. 😙
–😙

Arrivare al luna park in taxi è poco appariscente come entrare in chiesa in accappatoio. Il tassista si ferma e io vado ad aprire la porta.
Apro la porta e, santo cielo, non ha le braccia. Le cazzo di braccia.
Uno spacco sul vestito corre sul fianco, dalle costole ai fianchi. Come tira su il collo per guardarmi, mi sorride, e non avendo le braccia posso vedere le costole che disegnano linee sottili, e il lato di un seno piccolo e sodo. Faccio perno sul piede buono e la cingo col braccio per aiutarla a scendere, la scollatura si allarga e sotto non ha reggiseno né mutande. Mi sa che conveniva iniziare da subito con le professioniste, molto meno lavoro per convincerle.
In piedi mi arriva al mento, il vestito nero che indossa si chiude attorno al colo con un anello di stoffa tenuta da un gancetto.
Se aprissi quel gancetto, il vestito scivolerebbe giù. Una Venere di Milo.
Mi affianca ed entriamo nel luna park. Nonostante la protesi al piede zoppico e mi serve il bastone, la protesi per il braccio non l’ho ancora.
Ogni sguardo ci si appende addosso, scrutano la coppia in cui mancano tre braccia. Un'attrazione migliore di qualunque merdosa casa dei fantasmi.
La mia Venere di Milo, per mostrarmi affetto, mi si struscia addosso come i gatti in cerca di carezze o, quando siamo fermi, mi sfiora il piede finto coi suoi bei piedini nei sandali alla schiava.
La metà di questi giostrai è la stessa di sempre, è una fortuna che si ammazzino di canne da non ricordarsi di avermi visto almeno una dozzina di volte con ragazze diverse.
Indico il chiosco dello zingaro coi fucili. “Facciamo a chi colpisce più barattoli?”
Sorride e mi dà una spallata. “Si ma dopo. Adesso voglio dare due pugni al punchball, hehe.”
Ridiamo come scemi da piegarci in due col fiatone.
«Poi magari facciamo quattro tiri a canestro.» E mi dà una spintarella.
«Per caso vuoi farmi notare che il luna park non è stata una gran scelta?»
«Naa, siamo perfetti come attrazioni.»
Come accidenti fa a scherzarci così? Con tutti che guardano i moncherini lei non fa niente per nasconderli. Si mette un abito da sera! Come se io andassi in giro in infradito. «Mangiamo un boccone?»
«Andata.»

Ci sistemiamo su delle panche intorno a un tavolaccio di legno così macchiato che il legno è un’ipotesi. Uno di fronte l’altra, con due hot dog fumanti nel vassoietto, potremmo essere una foto dal fronte della prima guerra mondiale. Una cartolina: saluti da Caporetto.
Strizzo l’hot dog nella mano e mi chino sul vassoietto. Tiro un morso da staccarne un bel pezzo e tutta l’acquetta mista a ketchup scola e mi inzuppa le dita. Mastico e tiro su lo sguardo, Venere mi fissa.
Che coglione che sono.
Poggio il resto dell’hot dog e con la bocca mezza piena le dico «Scusa, non ci avevo pensato,» e mentre lo dico pezzettini di pane volano verso di lei.
«’Fa niente.»
Davvero un’ottima imitazione di ragazza ad un appuntamento.
Struscio la mano unta sul tovagliolo e prendo il suo hot dog. Glielo porgo davanti alla bocca. Venere schiude le labbra e con la lingua accarezza il wurstel che sbuca dal pane. Fa dei cerchi concentrici con la lingua e non stacca gli occhi dai miei. Tira un morso e si ritrae a masticarlo, e pur masticando le si legge un sorriso divertito sul viso. Chissà che faccia avrò fatto.
La creatura con meno potere al mondo, senza braccia, prostituta, eccola che mette in soggezione un killer solo usando gli occhi.
Per un po’ stiamo in silenzio. Faccio un boccone e poi aiuto lei a mordere in un ciclo ritmico. Uno mastica e osserva l’altro mordere il panino. Una conversazione di sguardi. E per un po’ non vedo altro che le sue labbra, i suoi occhi, i suoi capelli. Per un attimo questa donna di cui non conosco nemmeno il nome mi fa scordare tutto. Per la prima volta dimentico perché sono qui, e solo quando mi muovo, quando il coltello batte sul sostegno della panca, ricordo.
Ricordo e mi alzo di scatto, afferro il bastone. Lei è sorpresa tanto che per poco non si ribalta all’indietro.
«Scusa, non ti volevo far impaurire. Vado alla toilette.»
«Be’, vedi di non guardare le altre, mi raccomando,» e scoppia a ridere.
Me ne vado dietro uno spiazzo dove sono parcheggiati alcuni Tir, una schifezza di terra battuta e paglia e cemento frantumato. Da qui posso vederla senza essere visto.
Intorno a lei le altre donne sembrano sbiadire. È così sensuale che per poco crederesti che sia la normalità non avere le braccia, che siano tutti gli altri quelli deformi. Donne le passano accanto e introno, chi si siede, chi si alza. Tutte scrutano impressionate, ma io lo so che in cuor loro non è raccapriccio. È invidia. Perché se una senza braccia riesce a essere così bella, allora per tutti gli altri non c’è davvero nessuna scusa.
Sfilo il pugnale dalla fondina e lo butto a terra. Questa storia finisce qui, da oggi ho di meglio.
Rialzo lo sguardo. L’ennesima donna passa accanto alla mia Venere. È di spalle, coi capelli ramati che ricadono su uno zainetto. E allo zainetto è appeso il peluche di un serpente a bande gialle e nere.
La rossa parla con Venere, ma da qui non posso sentire cosa si dicono. E alla fine Laura, o Aurora, si allontana.
Raccolgo la lama e la rimetto nel fodero. Aggiro un paio di tir per non essere visto e non perdo di vista i capelli ramati nella folla. Passo dietro una auto-scontro e a ogni passo la protesi fa più male e devo fare sempre più forza sul bastone. La gente tende a schivarmi e devo buttarmici addosso perché il qualche modo mi coprano alla vista di Venere.
Raggiungo l’altra estremità del luna park e lei è lì sotto l’insegna lampeggiante che le fa i capelli ora verdi, ora gialli, ora blu. Laura, o Aurora, esce e se ne va verso la pinetina che a quest’ora sarà il paradiso dei tossici.
La seguo.
Non supero nemmeno il quinto albero lungo il sentiero che le luci intermittenti alle mie spalle già non illuminano più niente. E stanotte non è luna piena.
«Devi essere proprio un amante di giostre, tu.» La sua voce.
Mi guardo intorno ma ogni ombra potrebbe essere un tronco tagliato, un palo, o la maledetta Aurora. La fottuta Laura. «Voglio solo sapere che è successo quella notte.»
Alle mie spalle qualcuno apre una zip.
«Dimmi solo che cos’è successo!»
Un colpo in piena faccia, come un pugno flaccido. Perdo la presa sul bastone e cado di culo sul tappeto di aghi secchi che ricopre il sentiero. A tastoni cerco nel pacciame finché tocco qualcosa di molliccio e umido. L’afferro e sotto la superficie molla c’è una roba dura. E come stringere una seppia avvolta intorno a un sasso. Me l’avvicino al viso: puzza di formalina come quella che usavo qualche volta coi piedi.
Perché... è un piede.
«Piaciuta la sorpresa?»
Getto via quella schifezza.
«Una mia idea. All’inizio ti volevamo togliere entrambe le braccia, però siccome sapevo della tua passione o fatto un cambio dell’ultimo momento.»
Il mio piede, il mio piede reciso e conservato in formaldeide.
«Pensavamo capissi. Era una seconda chance. Ti abbiamo tolto il potere di fare del male, di affascinare, di uccidere. Tu, il killer della scarpetta di cristallo. Undici vittime e l’ossessione per il controllo. Hai assaggiato il tuo piatto avvelenato, ma non hai imparato lo stesso. Se sei cambiato, è stato in peggio.»
«Giuro di no. Non sono quella persona, non dopo stasera.»
Laura o Aurora fischia. «Niente movimenti strani. Sei sotto tiro.» Intorno a me scalpiccio di passi, sagome si avvicinano. Non so quante mani prendono a rovistarmi nella camicia e nei jeans. E una mano sfila il coltello. A un centimetro dal mio orecchio qualcuno grida «Trovato. È il solito coltello.»
Come sono arrivati, i passi si allontanano.
Altri passi, di una sola persona, si avvicinano. La sagoma sottile, e dove non è coperta è pallida da sembrare un fantasma. «L’altra volta il braccio te l’abbiamo veramente ficcato in una mietitrebbia. Il piede invece l’abbiamo segato. Tanto il braccio era ridotto così male che poteva esserci in mezzo anche un piede. Poteva esserci qualsiasi cosa. Stavolta sarà peggio.»
Un pizzicore al collo, calore che si spande in ogni direzione, come mi avessero appena fatto l’anestesia dal dentista, solo un milione di volte più potente e veloce.
Steso a terra, tutto ciò che posso vedere sono le stelle tra le chiome e Laura, o Aurora, che mi sovrasta.
«Bungarus Fasciatus, o serpente dai due passi. Lo chiamano così perché se ti morde puoi fare due passi al massimo prima di morire.» Mi sputa in faccia. «Per tua sfortuna è una leggenda.»
Mi piazza il peluche del serpente accanto alla testa. Provo a girare il collo ma non mi muovo di un centimetro. Provo a urlare ma i muscoli della bocca sono cemento secco.
«Il peluche è per ricordo.»

Venere mi viene a trovare ogni giorno. Ho scoperto che si chiama Giorgia. So che sta per venire perché sento il tg della sera. Nel letto d’ospedale in cui vivo, la tv scandisce ogni cosa, come le preghiere scandiscono la vita in convento. Lode e mattutino, prima ora, terza ora, vespro... io ho l’oroscopo, i programmi di Magalli, il Tg, i cartoni animati...
Entra e si viene a sedere accanto a me. Qualche volta piange, altre volte allunga il tronco su di me, ed è bellissimo perché alla fine sincronizziamo il respiro ed è come fare l’amore. Ogni tanto parliamo, cioè lei parla. Io batto le palpebre: una volta è sì, due volte no.
I dottori e i poliziotti mi hanno spiegato che la neurotossina del Bungarus è uno dei pochi veleni conosciuti a poter causare la locked-in syndrome. La sindrome del vincolato. I miei sensi funzionano tutti. Posso respirare. Posso battere gli occhi. Tutti gli altri muscoli volontari sono ko, andati, fottuti, bruciati. Sono un cetriolo di settanta chili con cinque sensi. Sono intrappolato dentro me stesso.
L’assoluta mancanza di controllo. Balia di ogni mosca che decide di passare sei ore sulla punta del mio naso, senza che io possa fare nulla.
Eppure non c’è nulla di tutto questo che mi preoccupi sul serio. L’unica cosa che mi terrorizza è il mio congelatore. Qualcuno ficcherà il naso prima o poi. Magari la polizia cerca la droga in casa mia, perché crede che sia stato un regolamento di conti. O un bel giorno se ne andrà la luce o il freezer smetterà di funzionare e allora i piedi inizieranno a marcire.
E se anche nulla di tutto ciò sarà, prima o poi Laura o Aurora deciderà di fare una soffiata. E questo lo so perché qualcuno, mentre dormivo, ha lasciato il peluche di un serpentello giallo e nero sul comodino.
Chiuso in me stesso, prigioniero, passeranno anni con la minaccia che mi tolgano anche Giorgia, la mia Venere, e allora sarò prigioniero e solo. Balia di tutto.

Fine

view post Posted: 31/7/2021, 18:45 Skannatoio Luglio - Agosto 2021 - Lo Skannatoio
Grazie per la delucidazione!

Dunque... invoco il diritto di proroga.
20 replies since 16/7/2021