| TITOLO: Maschere 3480 si AUTORE: GDN76
«Ehi, fai attenzione... mi hai pestato un piede...» urla lei interrompendo i miei pensieri. «Mi scusi signorina, non era assolutamente mia intenzione...» le rispondo con un inchino. Ha la faccia dipinta dello stesso rosso dei capelli. «Vorrei vedere, ci mancherebbe altro...» risponde guardandomi di sottecchi e sbuffando una nuvoletta di vapore bianco con aria saccente. È di uno splendore allarmante. «Sa com'è, mi sono distratto rapito dalla luminosità che emanano i suoi occhi. Quindi, la colpa è un po' anche sua. Non trova?» «Ehi signor felpa con il cappuccio e jeans, vedi di fare il provolone da un'altra parte, che con me non attacca.» «mi scusi ci ho provato, era troppa la voglia di sentire la sua voce...» «Ora che l'hai sentita sei contento? » «Ni» le rispondo. «Come posso da domani, ora che sono a conoscenza della sua esistenza, non sentire ogni giorno la mancanza di questo incontro?» Non risponde. Abbassa lo sguardo ma lo rialza subito fissandomi attentamente con occhi socchiusi. Chissà a cosa sta pensando. Poi facendo una faccia buffa di disappunto, mi chiede: Ma te da cosa sei vestito?» «Vedi, dal momento che indossiamo maschere ogni giorno, oggi, ho pensato di vestirmi da me stesso» «Si, si, di piuttosto che sei uno di quei bacchettoni che non hanno il coraggio di abbandonarsi alla follia del carnevale.» «Tu dici?» «Si, penso proprio che sia così... ma dammi del tu per favore, che mi metti in imbarazzo...» «Non è vero. Io sembro vestito da niente. Ma non devi farti ingannare dall'apparenza.» «Ah no?» «No, scommettiamo?» «Che cosa scommettiamo?» «Se ti dimostro che ho ragione io, mi dai un bacio, se invece hai ragione tu, ti scriverò una canzone.» «E cosa dovrei farmene di una canzone?» «Assolutamente niente.» «Allora perché dovrei scommettere con te? » «Per perdere e permettermi di baciarti, ovvio.» lei sorride mentre i suoi occhi brillano di magia. «Te sei tutto scemo. Va bene, scommettiamo, tanto non posso perdere.» mi dice allungando la mano che teneva nascosta nella manica di una maglione bordeaux. La stringo con delicatezza. È morbida e affusolata. «Ok, guarda» le dico coprendomi la testa con il cappuccio. Giro su me stesso, mi fermo, poi mi scopro e le mostro la mia irresistibile smorfia speciale «Adesso cosa vedi?» Si mette a ridere. «Vedo uno scemo, ecco cosa vedo...» «E allora significa che sono vestito da scemo. Ho vinto la scommessa!» «Hei, mi hai imbrogliato!» mi dice battendomi scherzosamente la mano sulla spalla. «Non è vero.» «Si che è vero!» «Lei invece, signorina che si lascia imbrogliare dagli sconosciuti, da cosa è vestita?» «Ma non lo vedi da te? Sono vestita da fiore» apre le mani per far girare a ruota la gonna verde che le arriva alle caviglie. «Da fiore?» «Uhm» dice annuendo con forza mentre incrocia le braccia facendo il broncio. Riesce a farmi ridere. «Interessante... e che fiore saresti?» «Una rosa» «Mi piacciono le rose, mi ricordano il piccolo principe... Comunque, mi devi un bacio...» Lei mi guarda con imbarazzo poi si volta di spalle. «Perché fai così?» le chiedo «che cosa ho detto di male? Stavo scherzando» Non mi risponde. Dalla porta del bar davanti a noi, esce un ragazzo biondo vestito da superman: ha in mano due birre. Le si avvicina porgendole una bottiglia. Poi la prende per mano scomparendo tra le braccia della folla di colori e coriandoli che festeggia l'ultimo giorno di carnevale. Sorrido di malinconia, mentre ascolto le parole della canzone portata dal profumo lasciato da quella musa senza nome.
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