Commenti in versione breve per questo speciale.
Ho notato come la mia tastiera abbia un problema sulla S, se trovate quindi qualche parola orfana della lettera del fuoco sapete il motivo.
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UN EROE, FORSE di Polly RusellCiao Pollicina, dopo lo Skannatoio regolare eccoti tornata in gran forma.
Ci troviamo davanti a un racconto profondo, introspettivo, sensoriale, quasi mistico.
Amica mia, hai uno stile e delle capacità notevoli ed è per questo che alle volte storco il naso di fronte ad alcuni tuoi racconti che reputo non all'altezza della scrittrice (e non vice versa); questo non è il caso!
"
La nebulosa si fa strada nel buio. Si gonfia e si contrae, luminosa e calda. Pulsa. Come vulva ancestrale. Madre del cosmo. Sembra respirare piano, mentre i Pilastri della creazione spingono e si ergono, dentro di lei. Creatrice.", questa frase dice tutto, intrisa com'è del senso di Sacro calato nella Creazione.
Magari non era quello il tuo intento, magari hai inteso la cosa diversamente, ma mi piace pensare che la bestiolina sia sì ammaestrata ma che la sua coscienza, il uo intelletto, i sia rivegliato
dopo il salto, come se l'
anima mundi, fino ad allora sopita, avesse reagito alla visione dell'infinito.
In tutto questo, a mio parere, le ultime righe stonano. Strappano il lettore all'estasi ributtandolo nella realtà e, dal punto di vista narrativo, spezzano il ritmo. E' solo questo che ti ruba il primo posto.
Magari è stata proprio una tua scelta, magari volevi interrompere così bruscamente il sogno, ma se davvero un'anima si è destata allora preferisco pensarla ancora in viaggio tra le stelle.
Citando Bernardino Corio:
è bello, dopo il morire, vivere anchora (si, scritto proprio così
).
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BUON SANVALENTINO, TONY CHAN di TWFKANOh Regina delle mie notti insonni, per la cui bellezza io, fauno, ho suonato i miei flauti. Per te una citazione heavy metal che ti sfido a riconoscere. Buon San Valentino.
Detto questo, e beatomi ancora per alcuni istanti del tuo ritorno (che mi ha costretto a scrivere di corsa nel cuore della notte, non sia mai che mi lasciassi sfuggire l'occasione di venirti a molestare), inizio subito a bastonarti.
Dov'è la scena di sesso? Un tuo racconto senza sesso è come una carbonara senza panna: ricetta più corretta, più salutare ma assolutamente meno appagante.
A parte tutti gli scherzi, ho trovato questo racconto asolutamente sotto i tuoi standard, privo della connotazione personale che contraddistingue le tue produzioni.
Non parlo della componente erotica (ovviamente scherzavo) ma di quella commissione di weird ricercato, spirito
on the road e atmosfera
J-Pop che ti hanno reso la mia
kokeshi letteraria.
Quando leggo un tuo pezzo lo immagino sempre a colori luminosi, intensi, come un film di
Tetsuya Nakashima. La tua capacità sta nel dare la medesima impronta a storie semplici come
Maldive Noir o a meraviglie oniriche come
Porn S&M Nozomi Flip Flop (posso diventare il tuo bibliografo?).
Qui tutto sembra stinto, e non perché siamo su Marte, ma perché la forza evocativa dei tuoi personaggi appare sopita, sciacquata.
Tutto appare artificiale, anche quel filo invisibile di sentimenti che lega la nostra tenera protagonista al rozzo Tony. Ed è un peccato perché l'ambientazione c'è, eccome: un Marte alla Red Faction con la sua Ultor Corporation... peccato manchi Parker a spaccare tutto.
Forse al di fuori de concorso potresti, se ti va, rivedere il tutto lavorando sull'emotività dei personaggi, sulla loro psicologia.
Quello che sei riuscita a fare trasparire bene, ritengo volutamente, è un diffuso senso di tristezza, anzi, di
malinconia interiore che, spero, rimanga all'interno del racconto.
Dottor Teo a Grazia. Chiudo.
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FURTO INTERSPAZIALE di anark2000Caro Anark, che non ci fossi tutto con la testa lo avevo ipotizzato, ma ora ne ho la conferma. Ed è una cosa fantatica!
Comincio a considerarti il mio contraltare, la mia versione mondana.
Perché il tuo
è, a tutti gli effetti, uno scrivere esoterico: un profondo esoterismo pop.
In nemmeno cinquemila caratteri ci delizi con una valanga di citazioni: dai manga a Blade Runner, da Mass Effect a Terminator, passando per Yattaman, FF VIII e Civilization.
Lo stile è fluido, gli errori (pochi) trascurabili. Forse abbiamo poca psicologia ma, che diamine, è un cartone animato degli '80! Eppure anche qui ci colpisci perché nell'ultima scena, con Deckard che guarda l'astronave allontanarsi, ho colto un'eco di quel sentimento di amore-odio-ammirazione che, nel
Cat's Eye originale legava il povero Toshio (il Metthew della versione europea) a Hitomi (Sheila) e le sue sexissime sorelle.
Insomma, gira gira c'è poco da dire: bello, divertente, originale.
Bravissimo!
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LA BUCA di RovignonCiao Ale. Noto sempre con piacere come, a ogni tuo racconto, il tuo stile cresca, migliori, smussi gli angoli. Questo pezzo è davvero ben scritto, curato in ogni sfumatura, sia semantica che stilistica.
La storia è semplice, lineare eppure godibile; una fantascienza molto classica che stringe l'occhio a
Bradbury,
Ballard e il
Vonnegut delle
Sirene di Titano. Non c'è molto da dire o da conigliare, il pezzo è fatto e finito, aggiungere o modificare qualcosa, a mio parere, ne rovinerebbe la verve.
Non amo molto le storie di vita vissuta, sulla Terra o su Marte che siano, perché a mio parere lasciano il tempo che trovano, ma questo è un gusto personale che esula dagli elogi che merita il pezzo. Per questo lo premio, per ciò che è, non per ciò che vorrei fosse. Come è giusto.
Arrivando alla tua domanda finale "
il racconto stupisce?". Si e no, ma vado a spiegare.
Che la famiglia sia su Marte è lapalissiano quai da subito, almeno per chiunque abbia letto Burroughs (o visto il recente film di Stanton); bello invece, e molto, il ritrovamento del Beagle, un
plusvalore che da al tuo racconto una dimensione storica. Mi ha ricordato un po' la scena del divertente
Rally 'Round the Flag, Boys! (film del '58 di McCarey con Paul Newman e una bellissima Joanne Woodward), tratto dal romanzo di
Shulman.
Insomma Ale, per tirare le somme, un ottimo lavoro su tutti i fronti.
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VITA DI N di MiksiEcco di nuovo la nostra giovane Veronica, lanciata con rinnovato vigore alla conquista dello Skannatoio.
Partiamo da titolo: non so se la tua idea fosse omaggiare
Yann Martel ma, retrocedendo di una lettera, a me ricorda molto il mio pensiero quando, al mattino, la mia vecchia schiena mi da il buongiorno.
Chiarita questa visione intimista passiamo al pezzo.
Per te, mia cara, vale un discorso simile al buon Rovi: stile preciso, costruzione impeccabile, trama classica da
golden age of Sci-Fi.
Stessa sensazione per quanto riguarda la vita vissuta: ben resa ma lontana di miei gusti. Apprezzo il voler ricreare quelle atmosfere un po' '50-'60 in cui, passato il perioso dei robottoni valvolari alla conquista del mondo, immaginavamo le stelle come mondi simili al nostro, fatte di casalinghe e pacifiche villette a schiera, forse per esorcizzare lo spettro atomico della Guerra Fredda.
Da un vecchio volpone come Ale o da un membro onorevole dell'areopago geriatrico come me mi aspetto un'ottima resa di tematiche simili, ma il fatto che ci sia tu dietro una storia simile ti fa doppiamente onore.
Purtroppo una classifica deve essere stilata e quindi le sexy ladre con gatti fotonici e le scimmie trascendenti hanno la meglio (le prime quantomeno per le forme) ma, credimi, il tuo racconto non ha nulla che non vada.
Continua così, senza smettere mai di lavorare al tuo stile, vedrai che ti aspettano grandi soddisfazioni.
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SALUTI DA CERERE di shanda06Last but not least la nostra new entry, giunta recentemente a impreziosire lo Skannatoio.
Cara Alexandra, mi rammarico nel dire che tra questo racconto e i tuoi precedenti (conto anche quelli proposti in
Sotto la lente) c'è un vero e proprio abisso, sia di stile che di contenuto.
So che non è bello fare paragoni ma in questo tuo lavoro evidenzio i problemi che altri utenti hanno invece notato nel tuo precedente su Ribiez: costruzione caotica, stile altalenante, punto di vista confusionario. Gli eventi iniziano in maniera chiara, ritmata, per poi prendere la china travolgendo il lettore in una serie di riferimenti all'ambientazione e flashback.
Quando racconti la scena del ritrovamento della
Pupilla dello spazio e poi quella della sua distruzione vi è una continuità narrativa che spiazza. Mi sono ritrovato a chiedermi: ma sta succedendo o è già successo?
L'idea non è malvagia, anzi. Quando racconti della pietra e della follia alla quale induce Asterope mi è venuto in mente
Tigri blu dell'immortale Borgés.
Credevo, speravo, in un finale onirico e delirante. Scadiamo invece in una moraletta pacifista che lascia il tempo che trova, dove gli alieni del SETI appaiono inseriti a forza giusto per creare una controparte plausibile.
E' un peccato, perché le premesse c'erano.
Abbiamo Asterope di d'annunziana memoria, che blandisce gli ascoltatori extraterrestri attraverso l'arte; non so se sia voluta ma ho visto nel suo delirio violento una citazione del mito che vede la pleiade unirsi con Ares.
Abbiamo Aristarco, omaggio all'astronomo di Samo. Bello. Bellissimo.
E' come se ti fossi voluta trattenere dall'osare di più, forse per paura di rendere il tuo racconto troppo visionario, troppo di nicchia (ho notato che nell'edizione regolare hai penalizzato chi, a tuo parere, non ha scritto per il grande pubblico).
Sarò di parte ma penso ci siano già troppi "scrittori" che violentano l'arte con una scrittura di intrattenimento che nulla pretende perché nulla da'.
Viviamo nel paese di Campana e Pavese, ma anche in quello della Troisi e di Francesco Dimitri i cui libri sono sì uno spregio alla carta stampata.
Parere mio, non temere di essere capita da pochi.
Per citare un caro amico:
c'è un esercito di occaionali là fuori, non serve che corriamo a portargli rinforzi.
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CLASSIFICA:1°)FURTO INTERSPAZIALE di anark2000 6 Punti2°) UN EROE, FORSE di Polly Russell 5 Punti3°) LA BUCA di Rovignon 4 Punti4°) VITA DI N di Miksi 3 Punti5°) BUON SAN VALENTINO, TONY CHAN di TWFKAN 2 Punti6°) SALUTI DA CERERE di shanda06 1 PuntoEdited by Sol Weintraub - 16/2/2013, 15:12