Poco più di 8000 caratteri, è già tanto che sia riuscito a scrivere questo per come sono messo in questo periodo. Ma, come dicono da noi in Liguria, "
ciutostu cu ren, merda". Aspetto grosse mazzate.
L'unica cosa non lamentatevi per le citazioni, quelle non mancano.
Come direbbe Nozzina:
il racconto è destinato a un pubblico maturo.
TANZ BAMBOLINA
I see faces staring.
Other faces staring.
Don't talk, don't tell.
[Theatre of Tragedy, Starlit]Apro gli occhi sul soffitto del cubo. Il gelo del cromo accoglie il mio risveglio.
Vorrei l'azzurro e nuvole tra cui abbandonare l'anima.
Il
cortex rileva i miei pensieri e per un istante volo tra i gabbiani.
«Com'è misterioso il cielo, esiste da sempre, lassù, trascendendo il tempo. L'eternità, forse, è il cielo stesso.»La voce mi accompagna mentre mi alzo verso il sole.
Tutto scompare e sono di nuovo tra le pareti d'acciaio.
«Spalanca le tue ali e goditi la libertà. Compra il tuo cielo. SkyUpΣ, dalla Gibson-Mayanet direttamente sul tuo cortex.»Il prezzo lampeggia sulla retina come una sentenza. Lo scaccio in un battito di ciglia.
Mentre bevo latte al marshmallow gioco con Pantouffle. Mi chiedo come sarebbe essere là, oltre lo schermo, a inseguire farfalle tra i papaveri. Gli compro carote azzurre e un nuovo pelo, rosso come i fiori del prato.
La mia
eidolon ammicca mentre scorre il guardaroba. Le scelgo un tubino lavanda e scarpette d'argento. Vorrei farle i capelli dello stesso colore, come quelli di Aleξ dell'
interlink, ma il prezzo mi blocca. La lascio uscire nella Σity, sola. Non posso permettermi di acquistarle degli amici.
Il segnale del
cortex mi scuote con un brivido neurale. È l'ora del mio turno.
Esco dal cubo, nuda, e mi incammino nella galleria.
«Il corpo è offerta sacrificale.»Dagli altoparlanti la voce mi accompagna.
«Il corpo implora il ritorno all'inorganico, nel frattempo non si nega nulla.»Entro nella campana e il vetro nero diventa trasparente, scoprendomi.
«Il corpo non importa, ciò che conta è la mente.»Nel grande tunnel la gente cammina e mi osserva.
Qualcuno si ferma al terminale, scorre i prezzi delle varie prestazioni.
Immagina le possibilità.
Richiamo nel
cortex Pantouffle e lo guardo saltare tra i fiori.
È un giorno come tanti, a OZ.
- - -
OZ, il Tunnel di Smeraldo. Dove i sogni diventano realtà.
Sei stanco delle stimolazioni sensoriali indotte?
Nei nostri due chilometri di esposizione potrai trovare il meglio dell'intrattenimento, completamente personalizzabile, per dare corpo alle tue fantasie segrete.
Dalle industrie genetiche Bionomos, la nuova frontiera del divertimento estremo.
OZ. Dove tutto è possibile.- - -
L'uomo mi guarda a lungo. Studia il mio corpo.
È giovane. Troppo per il completo severo da corporativo in carriera.
Le luci verdi del tunnel si riflettono sul biondo cenere dei suoi capelli.
Ha gli occhi dolci. Tristi, sconfitti.
Chino sull'interfaccia evita il mio volto mentre inserisce i dati.
Il vetro della campana si oscura e io chiudo gli occhi.
Gli aghi penetrano nella carne, le lame la incidono. Laser azzurri suturano e cancellano le cicatrici.
È solo un istante prima che il
cortex rilasci le droghe, ma in quell'attimo c'è tutto il dolore del mondo.
La stanza è grande e luminosa, dalla finestra posso vedere il mare.
Allungo una mano per aprirla ma incontro il freddo della parete del tunnel. L'ologramma sfarfalla appena.
Un grande specchio dalla cornice dorata riflette la mia immagine. Capelli scuri, lunghi fino alle spalle.
Mi accarezzo il collo, la morbida curva del seno. Sotto la pelle sento il profilo delle costole.
Ho un neo, proprio a fianco dell'ombelico, che mi fa sorridere, senza ragione.
Sento la porta aprirsi. Lui è lì davanti a me. I suoi occhi si riempiono di lacrime.
- Emma - dice, con voce strozzata. Poi si getta tra le mie braccia.
Schiudo le labbra e cerco la sua lingua. Le mani mi sfiorano appena, come fossi di vetro.
Sussurra domande delle quali non conosco risposta, è il
cortex a rispondere , leggendogli la mente.
Tra le lenzuola di raso facciamo l'amore con dolcezza. Al culmine della passione lo tengo in me e lui si adagia sul mio petto.
Mentre gli accarezzo i capelli dico di amarlo; che lo amerò per sempre.
Oltre le palpebre chiuse vedo i
NeoYen aumentare.
- - -
I due uomini sono così simili da poter essere gemelli.
Sotto le t-shirt in latex i muscoli tesi sembrano esplodere.
Arrivano dal tunnel e si fermano al terminale. Iniziano a digitare senza neppure guardarmi.
Non gli importa chi sono, ma chi posso essere.
Uno di loro ha un pugno chiuso, rosso, tatuato sul collo. Gocce di sudore scivolano sul cranio rasato.
Si guardano l'un l'altro un istante e sorridono.
Poi il vetro si oscura.
Lo schiaffo mi colpisce in pieno volto. Cado a terra e sento in bocca il sapore del sangue.
Provo a sfiorarmi le labbra spaccate ma un calcio mi raggiunge allo stomaco, togliendomi il fiato.
Attorno a me nessuna immagine, solo le verdi pareti del tunnel.
Uno degli uomini mi afferra per i capelli e mi volta.
Si slaccia i pantaloni, mi stringe le guance cercando di aprirmi la bocca. Vorrei farlo per evitare il dolore ma il
cortex me lo impedisce, leggendo in lui il desiderio di reticenza.
Alla fine cedo e lui mi infila il cazzo fino in gola, soffocandomi.
Sento i conati stringermi lo stomaco mentre le lacrime inondano il viso.
- Succhia, negra di merda! - urla, spingendo più a fondo.
Tossisco mentre lotto per respirare.
L'altro intanto mi ha alzato la gonna, penetra con le dita nella fica e nel culo.
- Senti com'è stretta la troia - scoppia a ridere. - Togliti, voglio sentirla gridare.
Come mi lascia andare crollo a terra, sbavando. L'aria riempie i polmoni.
È un attimo, poi il dolore mi pervade mentre, a turno, mi scopano da dietro.
Piango e urlo. La loro eccitazione riversa denaro sul mio credito.
- - -
La mia
eidolon passeggia per le strade della Σity, vestita come una diva del passato.
Pantouffle scappa felice dalle onde della sua nuova spiaggia. Mi è costata il guadagno di tutta la giornata ma è bello vederlo felice, anche se non esiste.
La mia pelle è di nuovo bianca, le ferite sono scomparse. Seduta al terminale mangio orsetti gommosi e angurie di marzapane.
Presto arriverà il sonno e il
cortex cancellerà i brutti ricordi, lasciando il dolce tepore del vuoto.
«Da qualche parte oltre l'arcobaleno, lassù in alto, c'è un posto di cui, una volta ho sentito parlare in una ninnananna.
Da qualche parte oltre l'arcobaleno il cielo è azzurro e i sogni impossibili diventano realtà.
Da qualche parte oltre l'arcobaleno volano uccelli azzurri, volano oltre l'arcobaleno, non posso farlo anch'io?
Se ci volano felici gli uccellini, oltre l'arcobaleno, non posso volarci anch'io?»L'uomo attende nel tunnel principale.
Il suo viso è perfetto, scolpito della bellezza dei sogni. Sotto le luci smeraldo sembra irreale come un principe da fiaba.
Mi vergogno della mia divisa informe, l'unica che ci è concessa portare fuori servizio.
Mentre camminiamo mi prende per mano. Ride, scherza. Ogni tanto si ferma e gioca con i miei capelli. A un distributore automatico mi compra un gelato a forma di unicorno.
È stata la Corporazione a mandarlo, dice, per propormi un lavoro speciale. Il cliente che lo ha richiesto è molto importante e facoltoso. Uno di quegli uomini a cui non è possibile dire di no.
Ovviamente la decisione finale spetta a me, ma la Compagnia si aspetta che ponderi bene un eventuale rifiuto.
Annuisco appena mentre il gelato si scioglie, sporcandomi le dita.
Lui continua, senza smettere di sorridere. Mi rassicura sul fatto che la Bionomos si occuperà di me a lavoro terminato. Sarà come se non fosse successo nulla.
E verrò pagata più di quanto possa immaginare.
- - -
Mi guardo. Sono bellissima.
Capelli rossi, ricci, scendono sulla schiena nuda. I miei occhi verdi sembrano splendere.
Mi specchio nel laghetto dove le nuvole si riflettono mentre corrono veloci, sospinte dal vento.
Le pareti del tunnel sono scomparse, lasciando alti alberi a circondarmi.
Lui cammina verso di me, canticchiando.
È grassoccio e bonario. Gli occhiali tondi lo fanno assomigliare a un impiegato o a un buffo professore.
- Ciao Stella - mi sorride.
Estrae la pistola e preme il grilletto.
- - -
Mangio granita all'anice da un bicchiere turchese e rido, succhiando rumorosamente il fondo con la cannuccia.
Pantouffle corre sulla neve rosa, tra orsetti, foche e pinguini.
La mia
eidolon scuote i capelli d'argento mentre passeggia per le strade di Σity con Amber e Dary, le sue amiche del cuore.
Mi sdraio sul letto, chiudo gli occhi e sono nel cielo, a volare tra i gabbiani.
Guardo l'azzurro e le nuvole. Vorrei avere ancora un'anima da lasciare andare.
[Autorizzo Jackie De Ripper all'eventuale pubblicazione su Skan Magazine]Edited by Sol Weintraub - 15/4/2013, 11:55