Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Skannatoio, Agosto 2013, edizione XXI, Il mestiere delle armi
* Campionato pri-est 2013, 11 di 12

« Older   Newer »
  Share  
White Pretorian
view post Posted on 30/7/2013, 17:12




E un grande assedio avrai...
 
Top
anark2000
view post Posted on 31/7/2013, 18:52




Si può spendere un po' di spazio dedicato all'introduzione e a come si arriva alla Battaglia?
Tipo per non scrivere subito "Tizio apre la porta e fuori c'è la terza guerra mondiale".
 
Top
Sol Weintraub
view post Posted on 1/8/2013, 05:43




Certo. Come ho scritto nelle specifiche la battaglia deve essere il fulcro della vicenda, non la sua interezza.

Oggi sarò irreperibile fino a sera, se avete altre domande abbiate pazienza, vi risponderò appena torno. ^_^
 
Top
view post Posted on 1/8/2013, 11:14

Member

Group:
Member
Posts:
993

Status:


Ciao White Pretorian, rispondo oggi alla tua domanda della volta scorsa, ossia dov'è un legame fra i due racconti dove menziono i Roschaum; ho appena postato in Racconti Sotto la Lente la versione aggiustata di Macerie (quella delle 11:43, l'altra è un doppione, difatti avrei voluto cancellarlo ma non si può, così vale l'invio del minuto successivo). Leggilo se ti avanza tempo, prima riposati. Ci sono le vacanze e c'è una calura da sciogliere l'asfalto.
 
Top
view post Posted on 1/8/2013, 14:47

Member

Group:
Member
Posts:
993

Status:


L’ORA DELLO RIORDINO
Di Alexandra
La mano del capo del drappello indicò il punto in cui si snodava il sentiero sulla mappa:- Vedete? Qui, dove vi sto mostrando, c’è la parte migliore dell’esercito del popolo più vicino alla Stella Vyrdiac.
- No- disse la Prima Consigliera della Gente del Derdjats –non dobbiamo credere ai loro inganni.
- Ho già mandato le avanguardie, dunque, ormai è tardi per trattare con quella gente.
- Vorrei sapere perché non avete voluto avviare i negoziati- si intromise il Secondo Consigliere –conosco il governatore dei Chawtin . Non credo vorrebbe vedere rovinata la sua bella capitale lastricata di licheni cristallo.
Era inutile recriminare, capirono i cinque consiglieri radunatisi nella sala centrale del palazzo più antico mai costruito sulla Rocca Gemmata.
Guardarono verso la grata incassata nel muro per accertarsi che la Reggente approvasse la loro condotta.
Scorsero un barlume di luce indaco.
Sì, il silenzio andava bene.
Dovevano fingere di accettare la decisione del capo del drappello.
Guerrafondaio com’era, aveva talmente irritato la Reggente da andare bene come pedina sacrificabile.
Lui e il suo esercito.
La Reggente uscì dal cubicolo appendendosi alla cintura della sopravveste una scheggia di cristallo trasparente.
Andò dai consiglieri e si congratulò con essi:- Avete fatto bene a lasciargli usare la mappa dell’ultima guerra. Così vedrà a sue spese quanto il campo di battaglia è cambiato dalla volta scorsa.
Quattro di essi abbassarono la testa, in segno di deferenza, ma non la Prima Consigliera:- La fibra trasparente della mappa è divenuta fragile e voi sapete che questo può influire sulle sorti del prossimo scontro. Volete forse che perdiamo?
- No, questa volta non si tratterà di chi vince o di chi perde, ma di eseguire uno riordino di tutte le terre che sorgono intorno alla Stella Vyrdiac.
- Ma così il mutamento coinvolgerà prima noi.
- Appunto, era ora che rimettessimo in discussione la nostra superiorità. Non ti pare?
La sua interlocutrice tacque, senza che i suoi occhi si staccassero dalla scheggia che penzolava dalla cintola di colei che era riuscita a raccogliere i cristalli della rigenerazione e a ricollocarli in una delle sale più pericolose della terra Derdjats.
La guardò allontanarsi lungo il corridoio affrescato con scene di battaglie che risalivano a tanti anni prima.
Se l’avesse seguita, avrebbe visto anche lei i bagliori delle corazze decorate con motivi di squame multicolori e gli elmi con le protezioni che deviavano i colpi delle lame.
C’erano anche delle insegne, ma non riportavano i nomi del combattente di turno o il numero del reparto, no, sul tessuto risplendeva un cristallo grande come un pollice e inscritto in una serie di cerchi multicolori.
Non erano ornamentali e non servivano a spaventare i nemici, no, erano l’ultima risorsa in caso di emergenza.
A vedere così l’esercito, infatti, a qualunque nemico sarebbe sembrato di doversi scontrare con delle unità di fanteria a piedi.
Non che non fosse temibile, con la serie di archi leggeri e armi da taglio di tutti i tipi, oltre che di frombole.
Solo che appariva incompleto.
Una serie di pedine con il solito capo di drappello che si distingueva dagli altri per possedere anche lui un cristallo che emanava una luce per dire dove spostarsi e se avanzare oppure arretrare.
Questo, finché le sorti della battaglia erano in parità.
Quando invece il rischio della sconfitta incombeva, i Dedjarts inalberavano le insegne e quando la paura e l’odio dei guerrieri raggiungevano il culmine, spuntava la cavalleria.
Dove? Come?
I nemici non avrebbero mai saputo dirlo.
I pochi sopravvissuti avrebbero parlato di un vento che si abbatteva su di loro, mordendo e graffiando.
Questo, per non più di cinque minuti.
Attacco.
Ritirata.
E poi di nuovo attacco, nella migliore tradizione della cavalleria.
Chiunque era riuscito a scorgere le cavalcature e coloro che vi sedevano in sella, aveva parlato di grossi animali da soma dalle lunghe zanne e dagli artigli retrattili.
Quanto a coloro che li conducevano, ebbene, non erano in grado di descriverli con accuratezza.
Più che troppo corazzati, erano troppo decomposti.
Era andata bene ai Derdjats finché non si erano imbattuti nel popolo peggiore delle regioni al di là della Stella Vyrdiac.
La Prima Consigliera aveva scelto il percorso più breve per tornare nei propri alloggi e non passare accanto agli affreschi.
Costeggiandoli, infatti, era facile ritrovarsi con le orecchie sanguinanti per il clamore della battaglia e il fetore che veniva dalla cavalleria Derdjarts, soprattutto a fine corridoio, quando il momento più duro era arrivato.
Quello che la disturbava in modo particolare, poi, era il fatto che non c’era nulla di rassicurante nell’intero affresco.
Non riproduceva un episodio storico fissato in un’epoca precisa e conclusosi con una vittoria.
No.
Quella era solo apparenza a uso degli ospiti.
Ogni tanto l’affresco si cancellava in parte e quando ciò avveniva voleva dire che una battaglia era in atto.
Per ogni figura che scoloriva e scompariva dalla parete, fuori dal palazzo, nelle piane attorno al recinto della Stella Vyrdiac, una battaglia si preparava.
E la combattevano sempre gli stessi.
I governatori che si erano succeduti, infatti, non avevano osato negare l’ultimo desiderio ai loro combattenti migliori: quello di poter avanzare di grado e aiutare i compagni nelle guerre, alla faccia della morte.
Non esistevano stregoni e negromanti nella terra dei Derdjats, ma cristalli rigeneranti.
Il nome di essi sembrava rassicurante ai più: il popolo feroce che aveva appena sfidato la Reggente, infatti, si era illuso di poter mettere le mani su qualcosa che avrebbe guarito tutte le malattie e magari sconfitto la morte.
Colpa forse della somiglianza fra le loro lingue.
Ignoravano che i cristalli, per poter funzionare al meglio, dovevano prima assorbire energia.
Questo voleva dire sacrifici di vite di tutti i tipi.
In cambio, avrebbero sostentato chi se ne fosse occupato con cura.
E la Reggente aveva tenuto molto bene le quattro prede di guerra che il capo del drappello le aveva portato l’ultima volta.
Tanto che si era chiesta a cosa sarebbe potuto servire ancora un esercito fatto di persone viventi solo per metà.
Non lo si poteva trasformare tutto nella più grande Armata del Cristallo che si fosse mai vista?
Dopotutto, non ci sono perdite fra le file dei morti.
Aveva assistito a uno scontro, un tempo.
Dall’ultima balconata della Rocca Gemmata, con la scheggia di cristallo, aveva potuto vedere che anche guerrieri ridotti a frammenti di ossa potevano ancora combattere bene.
Si levavano di colpo dopo che i frombolieri avevano eseguito il loro attacco e, sotto forma di una nube di terriccio umido, colpivano gli avversari, facendo saltare corazze e tagliando via interi arti.
Quando si era trovata dall’altra parte del corridoio, la Reggente aveva ricordato l’episodio.
Avrebbe potuto servirsi ancora di quel contingente, chiamato della Guardia Ridotta all’Osso, ma non se la sentiva.
Dovevano essere stanchi e poi avevano già dato il massimo la volta prima.
Prese la scheggia fra due dita e salì lungo la gradinata.
Occorreva agire in fretta.
Le fila dell’esercito Derdjats avevano già attraversato lo spazio occupato dalla Stella Vyrdiac e i cristalli erano già illuminati.
Ad un tratto i nemici giunsero.
Anch’essi dotati delle stesse armi.
Lo sapeva bene.
Doveva succedere che il suo popolo trovasse un avversario dotato della stessa forza.
Per lei era un’ottima occasione per liberarsi del capo del drappello e di un esercito che stava diventando sempre più disordinato.
Alzò il cristallo e vide in faccia il governatore dei nuovi arrivati.
Cosa voleva?
La Rocca Gemmata?
Oh, no, perché accontentarsi di una fortezza a picco su un monte dove si sprecavano cristalli grezzi che spesso si ricaricavano facendo mancare la presa agli arrampicatori stranieri?
Non era meglio accomodarsi nelle pianure dei sempreverdi, dai laghetti così rilassanti, così ipnotici, in molti casi, tanto da volercisi immergere per non risalirne più?
E che dire della frescura che saliva dai sentieri cittadini e che sarebbe aumentata, una volta che gli abitanti avessero trasferito i cristalli lichene da dove si trovavano.
Mentre sotto di lei la guerra infuriò di colpo ricalcando la serie di battaglie dell’affresco, la Reggente mosse la scheggia verso la Stella Vyrdiac.
Voleva dare ai nemici quello per cui erano venuti: un po’ di spazio in più e duraturo per l’eternità.
Adocchiò il cristallo indaco.
Esso si sollevò dall’ottava punta della stella e si spaccò, raggiungendo i nemici e solo loro.
Scomparvero in una nube abbagliante, ma per poco.
I vincitori non rimasero a lungo sul campo di battaglia, perché un nuovo cristallo, nero come l’oscurità in una fossa comune, li raccolse, pronti all’uso e questo malgrado i colpi di lama ricurva del capo del drappello.
La Reggente scese le scale.
Aveva visto e fatto abbastanza.
La Prima consigliera la fermò:- Cos’avete fatto? Ora le caserme sono vuote.
- Un po’ di riordino. Era quello che ci voleva.
- E i nostri nemici? Torneranno.
- Non più, ora che hanno ottenuto quello che volevano. Sì, possiedono un potere molto grande, ora, pari al nostro, ma i cristalli sono sentinelle implacabili, vedrai. Da quanto tempo desideri morire e non puoi riuscirci? Quanto tempo ci hanno impiegato i nostri avi? Certi loro luogotenenti non hanno ancora dato le dimissioni dall’esercito.
Era avvenuto tutto in pochi secondi, rifletté la prima Consigliera.
All’improvviso, era cambiato di colpo il modo di combattere e di schierare le forze.
Tutte le forze armate erano ora appese alla cintura della Reggente e l’affresco, di sotto, era cambiato, mostrando nell’ultima parte una donna sola con in mano una scheggia di cristallo trasparente.
Non voleva scendere subito di sotto a vedere un’immagine tanto sorprendente.
- Che ne sarà dei nemici, ora?
- Vivranno come desiderano.
- Avete forse voluto favorire il governatore perché uno dei vostri consiglieri lo conosce? Oppure avete fatto tutto questo per mostrarci cosa succede a chi insuperbisce, come nel caso del capo drappello?
La Reggente fece una smorfia:- Hai capito male le mie azioni. Ho voluto favorire lo spirito combattivo di un elemento fedele e capace come lui. Guerreggerà finché di lui non resterà cenere. E quanto ai nemici, il fatto che io li abbia resi più forti all’improvviso non è una fortuna per loro. Tu sai perché.
La Prima Consigliera ne era perfettamente consapevole: i Chawtin avevano rifiutato il confronto con il loro popolo e con altri per secoli.
Ignoravano come fossero stati scoperti i cristalli e come si usassero.
Se non li si imparava a controllare, potevano asservirti e farti impazzire, impedendoti di morire, perché vivevano attraverso la simbiosi.
Autorizzo Jackie de Ripper a pubblicare il mio racconto su Skan Magazine

Salve a tutti, ho voluto scrivere un racconto guerresco ispirandomi a una vecchissima storia lunga, sparsa su quaderni. Là ero partita nel bel mezzo dell'azione. Oggi, ho deciso di scriverne l'inizio, un modo di chiudere i conti con il passato (era il mio primo spunto narrativo e l'ho usato per mettermi alla prova in modo diverso dal solito).
 
Top
Sol Weintraub
view post Posted on 2/8/2013, 06:08




Shanda, non vedendoti mi stavo quasi preoccupando ;)
 
Top
view post Posted on 3/8/2013, 15:00
Avatar

Il Tospanico Polemico

Group:
Member
Posts:
924
Location:
Barcelona

Status:


Ciao a tutti ,
sono David e sono nuovo da queste parti e vorrei provare a partecipare a questa edizione dello skannatoio...
Ora appena ho terminato il mio racconto lo pubblicherò in modo che mi possiate fare comodamente a pezzi per darmi il benvenuto :)

Avrei un ' osservazione da fare sul regolamento , se mi è permesso ... :P ( così... tanto per farmi riconoscere subito :D )
Questa cosa dell' attribuzione dei punti a seconda dei partecipanti e della qualità dei commenti è veramente un' ottima idea , però in un sistema con punteggi relativi al numero di partecipanti un punteggio fisso per la coccarda non mi pare una grande idea , perchè diventa estremamente importante se i partecipanti sono pochi , o irrilevante se sono molti ;)

A presto !

David
 
Top
Sol Weintraub
view post Posted on 3/8/2013, 15:36




Ciao David. Benvenuto.
Innanzitutto sarebbe il caso di presentarsi nella sezione apposita, come da regolamento del forum.

Per quanto riguarda la coccarda, i punti assegnati sono validi solo per la graduatoria del campionato e on per la classifica della singola edizione. Questo perchè ho notato come, nello scorso campionato, chi partecipava a tornate con scarso numero di partecipanti fosse svantaggiato rispetto a chi si ritrovava a scrivere in gironi ben nutriti. A ogni modo stiamo provando il nuovo regolamento sul campo. Decideremo tra noi moderatori.
 
Top
cristiano r.
view post Posted on 4/8/2013, 09:25




@Sol

Potrei partecipare anche al tuo primo skanna con la storia scritta per la M6?
Mentre buttavo giù il racconto tenevo d'occhio anche le tue specifiche...forse dovrei apportare delle piccole modifiche ma ce la potrei fare.
Il problema poi sarà la mole di commenti che dovrò scrivere.
Magari mi iscrivo fuori concorso impegnandomi a lasciare un breve coommento per i tuoi skanaroli...
Cosa mi consigli?
:wacko:
 
Top
Sol Weintraub
view post Posted on 4/8/2013, 12:23




Certo che puoi partecipare, in concorso come tutti gli altri.
 
Top
cristiano r.
view post Posted on 4/8/2013, 15:34




@Sol

Scusa se rompo, ma forse non mi sono spiegato bene.
Posso postare la solita storia per entrambi i concorsi? :p091: :alienff: :)
 
Top
Sol Weintraub
view post Posted on 4/8/2013, 15:40




Avevo capito ^_^ certo che puoi.
 
Top
cristiano r.
view post Posted on 4/8/2013, 15:55




Non avevo dubitato delle tua capacità, ma delle mie.
Bene, in serata do una controllata al racconto e poi domani sera inizio la "campagna militare" su i due fronti.
Le tue specifiche e quelle di Polly erano troppo ghiotte per farmele scappare.
Molto impegnative!
Ne uscirò con le ossicina fracassate.
:woot: :alienff: ^_^
 
Top
view post Posted on 4/8/2013, 21:59
Avatar

Il Tospanico Polemico

Group:
Member
Posts:
924
Location:
Barcelona

Status:


QUOTE (anark2000 @ 31/7/2013, 19:52) 
"Tizio apre la porta e fuori c'è la terza guerra mondiale".

In realtà sarebbe un inizio stupendo ! :D
 
Top
anark2000
view post Posted on 4/8/2013, 23:13




QUOTE (dgalligani @ 4/8/2013, 22:59) 
QUOTE (anark2000 @ 31/7/2013, 19:52) 
"Tizio apre la porta e fuori c'è la terza guerra mondiale".

In realtà sarebbe un inizio stupendo ! :D

Non nego di aver inizialmente pensato al tamarro che finisce la sua scopata e parte direttamente in missione trovandosi in una battaglia interspaziale... ma non era facile da trascrivere saltando alcuni preliminari :shifty:
 
Top
212 replies since 24/7/2013, 16:16   3972 views
  Share