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Skannatoio, Marzo 2014, edizione XXVIII, chi ben comincia...

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view post Posted on 1/3/2014, 01:19

Alto Sacerdote di Grumbar

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Organizzazione
Racconti in gara

  1. CMT - Bruciando nella notte; Il castello nero

  2. Polly Russell - Angeli d'Ottone; Nova Milano

  3. Tetra - Vis et Honor; Topi di fogna

  4. Miksi - Il dominio di Weiss; Lacrime per Akratas

  5. White Pretorian - Il Rinnegato; Per Amore

  6. Rovignon - Il respiro del fuoco; Ghost Metal

  7. Lavinia Blackrow - Il cibo del mostro; L'inganno della strega

  8. Name not Found - Soldato di frontiera; Soren

  9. Cattivotenente - Anno nuovo, vita nuova; Senza nome, senza volto


Commenti e classifiche

  1. CMT

  2. Miksi

  3. ...


Torce e Forconi

Giorno del Giudizio



Visto che tra 1romanzoin9giorni, speciale di febbraio-marzo e fine dello skannatoio di febbraio sono stato, come si dice, sotto un treno, non perdiamo tempo con manfrine varie tipo indizi e indovinelli e passiamo dritti alle specifiche! Che è già il primo marzo. :)


SKANNATOIO XXVII
chi ben comincia...



Ha inizio la XXVIII edizione dello Skannatoio.
Questo mese, signore e signori, si affronta un tema cruciale per ogni storia che si rispetti: l'incipit.
I lettori e ancor più gli editori, quando devono valutare uno scritto, SE VI VA BENE, leggeranno i primi 50k (se è un romanzo), ma, ripeto, SE vi va bene. Gli strumenti per tirare uno schiaffo in faccia a chi legge qualcosa di vostro e fargli dire "dai, questo lo leggo, gli do una chance" sono un incipit esplosivo e dei cliffhanger degni di questo nome (quindi che somiglino a Stallone) a fine capitolo.



1) Una settimana per scrivere il proprio racconto (consegna delle opere per le 23:59 di sabato 8 marzo 2014). I racconti devono essere pubblicati in questo thread. Provvedete a inserire i titoli insieme al testo del racconto;
2) un massimo di 14 giorni (quindi fino alle 23:59 di Venerdì 22 Febbraio - se i racconti fossero più di 15, attendete la suddivisione in gironi da parte del moderatore) per leggere, commentare e inserire in classifica i racconti altrui che non infrangeranno i limiti di lunghezza specificati. Leggete il REGOLAMENTO se non avete idea di come si devono votare i racconti;
3) un massimo di 7 giorni (a partire dagli ultimi commenti pubblicati) per leggere i commenti e assegnare 1 punto al miglior commento al proprio racconto e 2 punti all’autore della migliore serie di commenti;
4) attendete con pazienza la conclusione le fasi di Torce e Forconi, nonché del Giorno del Giudizio;
5) al termine il moderatore provvederà a stilare la classifica finale.

Chi salterà anche una sola di queste fasi incorrerà nella sanzioni previste dal REGOLAMENTO.

Inoltre, chi partecipa per la prima volta allo Skannatoio deve inviare, pena l'esclusione dal concorso, i propri dati (nome e cognome, indirizzo postale e indirizzo email) in un PM ai supervisore (master_runta). Non è necessario farlo se si sono già forniti i dati contestualmente a uno qualsiasi dei concorsi organizzati dal forum de "La Tela Nera".

Chi volesse veder pubblicata la propria opera su Skan Magazine deve scrivere in calce al proprio racconto la liberatoria:
Autorizzo Jackie de Ripper a pubblicare questo mio racconto su 'Skan Magazine'.
Saranno pubblicati solo i migliori racconti accompagnati dall'autorizzazione.

LE SPECIFICHE

Lunghezza (globale). Minima: 3'000 caratteri. Massima: 12'000 caratteri (spazi inclusi, escluso il titolo ed eventuale liberatoria). Tolleranza ZERO. Vale questo contatore come riferimento per il conteggio dei caratteri.
Genere: Horror, giallo, fantastico e relativi sottogeneri (i partecipanti dovranno tenere conto nelle proprie classifiche dell'attinenza dei racconti ai generi elencati).

Particolarità:
a) Questo mese, il vostro compito sarà quello di scrivere DUE DIVERSI incipit per delle storie che idealmente dovrebbero eccedere i 50'000 caratteri.
Ognuno degli incipit dovrà essere lungo da un minimo di 1'500 a un massimo di 6'000 caratteri. I due incipit dovranno essere di due generi letterari diversi.

b) OGNUNO dei due incipit dovrà contenere un MINIMO di 3 fili pendenti. (un filo pendente è una cosa detta/mostrata/etc che può fungere da spunto di trama ma che, in quanto pendente, non è ancora ovviamente stata risolta. Un filo pendente può essere -esempio- un'ombra misteriosa che spia il protagonista e che ancora non si è scoperto chi/cosa sia, oppure -altro esempio- un dettaglio notato in un'investigazione, che dalla narrazione magari si capisca che è importante, ma che ancora non sia servito a niente perché c'è l'idea di usarlo in seguito)
In coda a ogni incipit bisognerà esplicitare quali saranno stati i fili pendenti utilizzati e quali sviluppi dovrebbero portare nel prosieguo della storia.

c)ogni incipit dovrà concludersi con un cliffhanger.

Nelle loro classifiche, i partecipanti dovranno tenere conto delle specifiche e penalizzare, a loro insindacabile giudizio, i concorrenti che non si sono attenuti. Dovranno anche ignorare i racconti che supereranno in più o in meno i limiti previsti per la lunghezza, o altre richieste espresse esplicitamente.

LE COCCARDE
Questo mese saranno assegnate 2 coccarde:

1) La coccarda "migliore apertura" sarà assegnata al migliore intro di un incipit. Dove un incipit sono migliaia di caratteri, questa coccarda valuterà la prima/prime 2 o 3 frasi e basta. Valore: 3 punti


2) La coccarda "devo sapere come va avanti!" sarà assegnata, sempre a insindacabile giudizio del giurato di riferimento, a colui che avrà creato il migliore cliffhanger e avrà invogliato di più il lettore a proseguire con la lettura. Valore: 3 punti



il mio "in bocca al lupo, stavolta ve lo do con una delle migliori frasi di apertura che io abbia letto in vita mia:

Immagina di ficcare un pungolo per bestiame su per il culo di un rinoceronte, gridando “Pesce d’aprile!”, e sperando che il rinoceronte lo trovi divertente. Dare la caccia a un vampiro è più o meno divertente uguale.


Visto il numero dei partecipanti, questo mese il Giorno del Giudizio riguarderà solo i migliori 3 racconti usciti dalle votazioni degli utenti.
Il GdG assegnerà 9 punti al migliore incipit, 6 al secondo e 3 al terzo.


Edited by Marco Lomonaco - Master - 13/3/2014, 17:39
 
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view post Posted on 1/3/2014, 01:21
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Magister Abaci

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... è a metà dell'opera! Le so tutte! :1392239710.gif:

Grazie! Belle specifiche. Posso andare a dormire lasciando lavorare il cervello in background. A domani!

Edited by TETRACTYS - 1/3/2014, 08:56
 
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Cattivotenente
view post Posted on 1/3/2014, 01:24




Li mortacci tuaaaaa!
Non puoi concepire specifiche così intrippanti. Inoltre, ieri notte, ho avuto un'ispirazione: l'incipit di un romanzo. Non c'é altro, solo l'incipit. L'ho scritto in pochi minuti. Non é possibile. Non voglio. Non lo farò.
(forse)
 
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Lavinia Blackrow
view post Posted on 1/3/2014, 01:34




uhhh davvero belle queste specifiche :wub:
che dire... master hai mantenuto le promesse! grande! :P
 
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view post Posted on 1/3/2014, 08:41

Alto Sacerdote di Grumbar

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@tetra: backgrounda backgrounda!! ;)

@ct: dai, visto? È leggerino come skan ed è (come direbbe Livio) multipiccione! ;)

@lavinia: e allora sotto! Grande Zohan! :D
 
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view post Posted on 1/3/2014, 09:01
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Magister Abaci

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CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/3/2014, 08:41) 
@ct: dai, visto? È leggerino come skan ed è (come direbbe Livio) multipiccione! ;)

Propongo una terza coccarda: 7 mannaie a chi, dopo aver scritto l'incipit di 6mila battute, continuerà il racconto e lo concluderà utilizzando un minimo di 100mila caratteri (si tratta di un incentivo pensato per CT ;) )
 
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view post Posted on 1/3/2014, 10:27
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Losco Figuro

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CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/3/2014, 01:19) 
Immagina di ficcare un pungolo per bestiame su per il culo di un rinoceronte, gridando “Pesce d’aprile!”, e sperando che il rinoceronte lo trovi divertente. Dare la caccia a un vampiro è più o meno divertente uguale.

Sappi che non puoi infilare la parola "vampiro" in una frase in mia presenza e non dire da dove l'hai tratta. Che è 'sta cosa? :blink:
 
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view post Posted on 1/3/2014, 10:38
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CITAZIONE (CMT @ 1/3/2014, 10:27) 
CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/3/2014, 01:19) 
Immagina di ficcare un pungolo per bestiame su per il culo di un rinoceronte, gridando “Pesce d’aprile!”, e sperando che il rinoceronte lo trovi divertente. Dare la caccia a un vampiro è più o meno divertente uguale.

Sappi che non puoi infilare la parola "vampiro" in una frase in mia presenza e non dire da dove l'hai tratta. Che è 'sta cosa? :blink:

"Kill the Dead" di Richard Kadrey:

"Imagine shoving a cattle prod up a rhino’s ass, shouting “April fool!”, and hoping the rhino thinks it’s funny. That’s about how much fun it is hunting a vampire."
 
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view post Posted on 1/3/2014, 11:30

Alto Sacerdote di Grumbar

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CITAZIONE (CMT @ 1/3/2014, 10:27) 
CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/3/2014, 01:19) 
Immagina di ficcare un pungolo per bestiame su per il culo di un rinoceronte, gridando “Pesce d’aprile!”, e sperando che il rinoceronte lo trovi divertente. Dare la caccia a un vampiro è più o meno divertente uguale.

Sappi che non puoi infilare la parola "vampiro" in una frase in mia presenza e non dire da dove l'hai tratta. Che è 'sta cosa? :blink:

yeah, il tetra ha già risposto! ;)
 
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view post Posted on 1/3/2014, 13:14
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Losco Figuro

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OK, ora mi tocca leggerlo
 
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view post Posted on 1/3/2014, 13:45
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Losco Figuro

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Vabbe', passiamo alle faccende serie.

Bruciando nella notte

L’esplosione non infranse il silenzio, lo dissolse, rendendolo simile al vago ricordo di un sogno interrotto. Guardando le fiamme che già avevano avvolto l’edificio nel loro caldo abbraccio, quasi avessero voluto proteggerlo dal freddo della notte piuttosto che ridurlo in cenere, era impossibile credere che solo un istante prima tutto fosse stato immobile e tranquillo.
Solo l’uomo nel vicolo osservava imperterrito il suo lavoro. Ammantato nelle ombre cangianti proiettate dal fuoco, lasciava che il suo sguardo si perdesse nella danza delle fiamme, scrutando le forme irreali che si agitavano al loro interno come mitiche salamandre, e quelle ben più concrete che tentavano, senza successo, di sfuggire alla distruzione definitiva che esse portavano. Si godeva, nel familiare ruggito dell’incendio, quell’attimo di calma irreale, prima delle telefonate, delle sirene e della gente che scendeva in strada a osservare, morbosamente attratta da ogni disgrazia che non si fosse abbattuta sulle loro teste. Avrebbero urlato, commentato, pianto – c’era sempre qualcuno che piangeva, anche quando la cosa non aveva il minimo senso – perfino fatto qualche foto o video. Poi sarebbero tornati alle loro case, dimenticando tutto dopo qualche giorno. Nessuno si sarebbe posto le domande giuste, o avrebbe mai saputo la verità. Nessuno tranne lui.
«È questo che pensi?»
La frase, pronunciata in un sussurro alle sue spalle, lo colse di sorpresa, portandolo a voltarsi di scatto. Non aveva neppure completato il movimento che già due lame erano come apparse dal nulla tra le sue mani, rese sanguigne dai bagliori riflessi, ma nessun bersaglio si offrì loro nel vicolo deserto.
Dietro di lui, lontana ormai dal suo sguardo, una forma indistinta si staccò dal tetto dell’edificio in fiamme, allontanandosi sulla spinta della corrente come un pezzo di carta bruciata, confondendosi in un istante nel buio.
Ignaro dell’accaduto, l’uomo concentrò i propri sensi a sondare la notte che lo circondava, nel vano tentativo di individuare il misterioso interlocutore.
Misterioso.
No, l’identità di chi aveva parlato non era affatto un mistero. Conosceva quella voce, fin troppo bene. L’aveva ascoltata ogni giorno della sua vita negli ultimi dieci anni. Nove anni, dovette correggersi, il decimo era quello in cui non aveva più potuto udirla, così come era impossibile che l’avesse udita adesso. Lei era morta, in una notte proprio come quella, in un incendio proprio come quello, salvo che quella notte lei era dentro il palazzo in fiamme, e non fuori assieme a lui a guardarlo bruciare.
Rinfoderò le lame.
Un anno, era trascorso un anno esatto, anche se fino a quel momento non lo ricordava. La sua mente doveva aver deciso di regalargli un promemoria inatteso e indesiderato, riproducendo quella voce, quella frase che lei tanto adorava ripetere, come se davvero l’avesse udita. Non esistevano altre spiegazioni. Lei non era lì, non solo perché non avrebbe potuto, ma perché non la sentiva, non percepiva la sua presenza come sempre aveva fatto, come fosse stata un’estensione del suo essere.
In lontananza, il lamento delle sirene dei pompieri aveva iniziato a mescolarsi al canto del fuoco.
L’uomo rivolse un’ultima occhiata alle sue spalle, poi si inoltrò nel vicolo, lasciandosi dietro l’incendio. Dall’alto di un tetto vicino, occhi che non avevano nulla di umano seguirono il suo incedere sicuro, attendendo il momento giusto per agire.
Un momento che non giunse mai.
Vi fu un lampo, un singolo bagliore, tanto silenzioso quanto fragorosa era stata l’esplosione poco prima, e tutto parve congelarsi nel tempo. Perfino l’aria parve restare immobile, almeno finché una figura luminosa non si palesò, facendola vibrare con una voce più simile a un tuono: «Hai ucciso la tua ultima preda, cacciatore».

Fili sciolti:
- Il fuggitivo del palazzo in fiamme: è un vampiro che è riuscito a sfuggire al massacro (il palazzo era, per inciso, pieno di vampiri), e che perseguiterà il protagonista nel seguito della vicenda.
- La voce nel vicolo: come si potrebbe a questo punto intuire, apparteneva all’amata del protagonista, morta, tuttavia, in un incendio dopo essere stata vampirizzata, sacrificandosi finché ancora era lucida per distruggere l’ennesima tana. Oppure no, ma può un vampiro tornare come fantasma?
- La creatura sul tetto: sarebbe logico pensare che si tratti di un ulteriore vampiro, ma no, è un essere ferino di tutt’altro genere, che ha dedicato la propria vita (dietro adeguato compenso) a sterminare i cacciatori di vampiri, e la sua presenza in quel preciso momento sarà determinante per gli eventi che seguono immediatamente il cliffhanger

***

Il Castello Nero

Pur tra svolte e deviazioni, il sentiero si inoltrava imperterrito tra gli alberi del bosco, incurante delle piante e delle radici che di quando in quando tentavano di invaderne il dominio. Allo stesso modo procedeva la donna che vi camminava sopra, il cui incedere leggiadro e impettito non veniva ostacolato da nulla. Né dalle irregolarità del terreno, né dai tacchi al di là di ogni possibilità di misurazione, né dall’immane zaino nel quale trasportava i propri abiti e accessori, nonché, a giudicare dalle dimensioni, un divano da salotto.
Certo non andava trascurato il fatto che lo zaino in questione si trovasse non sulle sue spalle, ma su quelle di un omone che non avrebbe sfigurato in un circo itinerante nel ruolo del fratello grosso del forzuto. Nella realtà dei fatti, era il fratello grosso del biondino atletico che, suo malgrado, chiudeva la fila, in compagnia di una ragazza altrettanto bionda e magra.
Già abituato a non sapere dove stessero andando, quest’ultimo si ritrovava ora nella posizione di non vedere letteralmente la strada davanti a sé, potendo scegliere tra guardare lo zaino ballonzolante di Saleria o i piedi di Jorn che a stento spuntavano al di sotto. La posizione, però, aveva l’innegabile vantaggio di tenerlo separato dalla proprietaria dello zaino in questione, tanto che, caso strano per lui, non se ne stava neppure lamentando. Sarebbe stato tutto perfetto, se solo fosse riuscito anche a eliminare quel fastidioso prurito alla base della nuca.
Purtroppo niente al mondo – forse neppure la perforazione volontaria dei timpani, iniziava a pensare – poteva tenerlo fuori del raggio d’azione della voce squillante della sacerdotessa di Fashia.
«Andiamo, tenete il passo ragazzi, non vorrete arrivare a notte fonda, su, su!»
«Arrivare dove, tanto per cominciare?» domandò il biondino.
Senza smettere di camminare, Saleria si voltò, sebbene la presenza di Jorn le impedisse di vedere il suo interlocutore. «Ma Darnel, caro, a Faro di Tyr, lo sai bene che è lì che stiamo andando».
«In generale, sì, ma visto che non ci saremo ancora per settimane, preferirei sapere dove stiamo andando ora», sottolineò lui.
«Verso Faro di Tyr, ovviamente», puntualizzò lei.
«Uh... se le guardie ci fanno passare», aggiunse Jorn, puntando un dito davanti a sé.
Saleria tornò a guardare la strada, e i due uomini a cavallo che la sbarravano, non troppo distanti. Oltre a montare stalloni neri, indossavano armature nere e mantelli neri con cappucci neri. Avevano perfino delle mascherine nere sul volto, e per qualche istante, senza alcuna ragione logica, Saleria si ritrovò a pensare che dovessero essere in missione per conto di un dio.
«Oh, be’, certo», commentò, «perché non dovrebbero? Vedrete che staranno cercando un criminale, o soldi per un orfanotrofio, roba così».
«Alt! In nome del Barone Nero!» intimarono le guardie un istante dopo, puntando loro due balestre nere.
«Monocromatici», sbuffò Saleria.
«Pedaggio!»
«Ecco, appunto!» borbottò Darnel, grattandosi dietro il collo.
«Appunto cosa? Si vede che i soldi per l’orfanotrofio li vorranno da noi. Date loro qualcosa, su, su!»
«E cosa? Ho dovuto donare gli ultimi soldi che avevo al tempio di Tar!»
«Io ho speso i miei per le provviste», aggiunse Jorn.
«E tutta la mia roba è rimasta alla Casa dei Sette», disse la ragazza bionda. Poi, accertatasi di essere nascosta alla vista delle guardie dalla mole del suo uomo, si sfilò un anello dalla mano sinistra. Rassicurata dal fatto che non l’avrebbe certo fatta ingrassare, si fece coraggio e lo inghiottì senza pensarci due volte.
«Ah be’, allora non c’è problema», sentenziò Saleria. «Sentito, signori, non abbiamo niente per pagarvi, quindi potete anche lasciarci passare».
Le guardie si scambiarono uno sguardo confuso. «Non funziona così», spiegò una delle due, quasi in imbarazzo.
«Ah no? Nessun problema, sono sicura che ci sarà qualcosa che possiamo darvi in cambio...» proseguì lei in tono languido, ammiccando con fare provocante.

«Il mio zaino! Non ci posso credere che si siano presi il mio zaino!»
«Neanche io, poveri cavalli», disse Jorn annuendo.
«Non ci crederanno neanche loro,» aggiunse Darnel, «quando lo apriranno e vedranno cosa ci hanno guadagnato. Spero che gli piacciano i vestiti da donna con più scollatura che vestito e le scarpe con più tacco che suola».
«E la marmellata», grugnì Saleria.
«Uh... la marmellata?» chiese Jorn.
«Quella marmellata?» reiterò la ragazza.
«Certo, quale altra?»
«La marmellata che serviva a togliere la maledizione e per la quale mi hanno quasi ammazzato?» insistette Darnel.
«Tesoro, non vado in giro piena di marmellate, anche se una volta sono andata in giro coperta di miele, ma sono cose che non puoi capire. Ovvio che era quella!»
«E tu la tenevi nello zaino?»
«E dove altro avrei dovuto tenerla? Ti pare che io abbia delle tasche in questo vestito?»
«Non mi pare neppure che ci sia del vestito, in quel vestito», grugnì lui. «Quindi ora non solo siamo senza un soldo in mezzo al nulla, ma dobbiamo anche recuperare il tuo dannato zaino, o tutto quello che abbiamo passato finora sarà stato inutile. Splendido, splendido, non so davvero come potrebbe peggiorare questa giornata».
«Oh, caro, ci sono tanti modi. Ad esempio, qualcuno potrebbe lanciarci contro una palla di fuoco».
E fu in quel preciso istante che qualcuno lanciò loro contro una palla di fuoco.

Fili sciolti:
- Il prurito di Darnel: è in realtà l’avvisaglia della presenza di un ospite a lui ignoto, un mutaforma che gli si è gentilmente attaccato addosso in forma di pulce nel già menzionato tempio di Tar, e si rivelerà solo in un secondo momento
- Il Barone Nero: lungi dall’essere l’antagonista principale della storia, si scoprirà essere il tiranneggiante padrone del titolare Castello Nero, che in realtà è rosa confetto ma chiamarlo così non faceva figo, dove Saleria e i suoi saranno costretti a recarsi per recuperare la marmellata
- L’anello di Spaturnia (la biondina, sì, anche se nel testo non c’è scritto che si chiama Spaturnia, e comunque non si chiama Spaturnia, è Saleria che le ha appiccicato il nome): è un cimelio di famiglia della ragazza, l’unica cosa rimastale dopo la disavventura alla Casa dei Sette, e non è rilevante ai fini della trama principale, ma lo è ai fini del vero, e finora ignoto, lignaggio della ragazza, che sarà costretta a rivelare giacché è difficile non dover dare spiegazioni quando si è costretti a espellere un anello in un certo modo e si va in giro con una donna che non ha idea di che significhi la parola privacy.
(in effetti ce ne sono anche altri, ma non li menziono perché sono a largo respiro e non dovrebbero riannodarsi in questo stesso racconto).

Edited by CMT - 7/3/2014, 16:06
 
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view post Posted on 1/3/2014, 15:14

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pronti, via, insomma... :P
CMT pungola... :)
Ma, secondo me, è stato furbo... archiviata subito la pratica, non avrà distrazioni nella settimana più ardua dello speciale... :D

STRATEGA!!! ;)
 
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Cra
view post Posted on 1/3/2014, 15:40




Il panico! :1392239709.gif:
 
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view post Posted on 1/3/2014, 17:48
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CITAZIONE (Marco Lomonaco - Master @ 1/3/2014, 15:14) 
pronti, via, insomma... :P
CMT pungola... :)

Era "chi ben comincia", io ho cominciato, che poi sia bene o meno lo si vedrà :D
 
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view post Posted on 1/3/2014, 18:36
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CITAZIONE (CMT @ 1/3/2014, 17:48) 
Era "chi ben comincia", io ho cominciato, che poi sia bene o meno lo si vedrà :D

O capitano, mio capitano! Sono così orgoglioso di lei! :1392239710.gif:
 
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