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Skannatoio Maggio 2014, Girone Jimenez, XXX

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view post Posted on 10/5/2014, 08:34
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Losco Figuro

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C’era tre volte il cappello di paglia - shanda069

Specifiche: in tutta onestà, se dovessi classificare questo racconto lo definirei surreale, sia per il modo in cui gli eventi si succedono senza una causa apparente, sia e soprattutto per la reazione della protagonista che sembra molto sotto tono, considerato di cosa è testimone. Non riesco a vederci un incrocio di generi, perché anche volendolo definire horror (è un po’ blando per farlo, sinceramente), non saprei a cosa è incrociato. Tu dici fantastico, ma l’horror (perlomeno quello soprannaturale) è di suo un sottogenere del fantastico, quindi è un po’ come incrociare una carota a un minestrone, non se ne accorge nessuno ^__^;

Forma: ci sono delle cose da rivedere qua e là. Soprattutto, a livello di formattazione del testo, manca sempre lo spazio prima del trattino di chiusura dei dialoghi e dopo i due punti.

Stile: per me questo racconto, mi ripeto, rientra perfettamente nella categoria del surreale, e il tuo stile è quanto di più adatto ci sia a un racconto del genere. Al di fuori dei paletti dello scannatoio, che richiedevano un incrocio che non trovo, è un connubio di stile e narrazione che si sposano felicemente e vivono per sempre felici e contenti. Peraltro a me il surreale piace, se non portato al parossismo, e qui trovo un equilibrio ideale.

Trama: di per sé molto ridotta, il racconto non si gioca tanto su una trama quanto su una serie di eventi, in un certo qual modo ciclici. Si potrebbe dire che è venato di follia in quanto, se è vero che sintomo di quest’ultima è ripetere la stessa azione aspettandosi un risultato differente, qui è esattamente quello che accade, ogni tentativo di restituire il cappello porta davvero in uno scenario diverso, nonostante si tratti sempre dello stesso appartamento e delle stesse persone.

Ambientazione: molto ristretta, ma al tempo stesso ampia perché mutevole. È una realtà qualunque, non definita con precisione, e non definibile perché cambia in ogni momento, ed è quello che un racconto del genere richiede, per certi versi.

Personaggi: mettendo da parte la protagonista, li definirei soprattutto delle figure incasellate in ruoli predefiniti. La portinaia, la cui massima preoccupazione è il quanto dovrà lavorare, il bambino (la cui massima preoccupazione semplicemente non esiste, perché come ogni bambino ha la superiorità dell’infanzia e si scusa solo se costretto), l’innamorato che non può vedere la sua bella, e la bella in questione la cui stessa natura cambia di continuo. La protagonista è presa nel mezzo e reagisce quasi con distacco a una realtà che cessa di avere un senso logico, dando una sorta di ancora al racconto che altrimenti finirebbe alla deriva, ma al tempo stesso mantenendolo in un binario di irrealtà, laddove la maggioranza delle persone sarebbe fuggita a gambe levate (magari verso il primo ospedale) al primo cenno di strane creature che escono da un sacchetto di patatine.

Conclusione: mi dispiace soprattutto la mancata aderenza alle specifiche, dato che il testo, nel giusto inquadramento, ha un suo perché.
Mi sfugge, e mi sembra poco utile, il cappello a proposito delle panchine “dispettose”, a cui sembri dare rilievo ma che poi non hanno la benché minima importanza (anche perché spariscono del tutto) nel racconto vero e proprio.

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
insieme alla bava resinosa a volte.
[/QUOTE]

Non direi “resinosa”, considerando che è effettivamente resina (sarebbe come chiamare acquosa l’acqua). :-)

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
la trovo una questione discutibile.
[/QUOTE]

Perché al presente?

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
- Non dovrebbe stare lì, sa?- mi avvertì –tutte le volte che c’è quel cappello sul davanzale, ne capita una.
[/QUOTE]

Manca lo spazio tra il trattino e “tutte”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
La donna riaprì il ventaglio, prese di nuovo a tormentarsi l’unghia del mignolo e richiuse il ventaglio.
[/QUOTE]

Direi “lo richiuse” per evitare la ripetizione

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Non so bene come accadde, ma mi trovai quel cappello proprio dietro di me.
[/QUOTE]

“dietro” è sufficiente, visto che già dici “mi trovai” e quindi non potrebbe essere dietro qualcun altro. O, al limite, “proprio alle spalle”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
- Lo prenda lei- gli proposi –così potrà restituirlo alla proprietaria
[/QUOTE]

Manca lo spazio tra il trattino e “così”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Sulle prime, mi era sembrato di sentire solo pochi rumori lontani, tipicamente estivi.
Il tappeto sbattuto nel palazzo accanto, il tosaerba nel giardino della casa al lato opposto.
[/QUOTE]

Piuttosto che punto e a capo dopo “estivi” potresti metterci i due punti, dato che poi, appunto, chiarisci quali fossero i rumori

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
E dire che non era neppure aperta, la prima volta che la vidi.
[/QUOTE]

“l’avevo vista”, è successo prima del momento attuale

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
perché sapevo che una persona seria come lei, non avrebbe mai fatto una cosa simile.
[/QUOTE]

La virgola dopo “lei” va tolta, sta in mezzo tra soggetto e predicato.
Non ho capito di cosa stia parlando la donna, quale cosa non avrebbe mai fatto? Gettare le patatine? Ma non ha molto senso dire “non le ho detto niente perché non l’avrebbe mai fatto”, visto che, appunto, l’ha fatto.

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Apri ventaglio, Mordi mignolo, Chiudi ventaglio.
[/QUOTE]

Perché le maiuscole?

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Quando mi voltai, vidi che il giovanotto aveva girato il pomello.
Lasciò andare la mano per farmi strada nell’alloggio e io vidi, per un attimo, un teschio ghignante, al posto del pomello.
[/QUOTE]

Due “pomello” ravvicinati, tenterei di evitarlo

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
- Allora esca, se vuole.
Seguii il suo consiglio.
[/QUOTE]

Ma quando era entrata?

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
- Per stavolta ti è andata bene- gli disse lei –ma la prossima. Guai a te.
[/QUOTE]

Manca lo spazio tra il trattino e il “ma”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
E io che volevo restituire il cappello, per poco non me lo feci sfuggire di mano, tanta era la paura che avevo.
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “io”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Ma il giovanotto era di parere diverso.
[/QUOTE]

Diverso rispetto a cosa? ^___^;
L’unica cosa detta poco prima che possa essere un parere è che la protagonista voleva restituire il cappello, e a quanto pare il giovane è esattamente dello stesso parere, visto che la urge a farlo.

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Il giovanotto mi spinse e mio malgrado, entrai.
[/QUOTE]

Serve una virgola prima di “mio malgrado”, è un inciso

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Vidi una spiaggia cosparsa di ossa e una strega ghignante di spalle, vestita di abiti laceri accanto a un calderone.
[/QUOTE]

Anche qui serve una virgola di chiusura dell’inciso dopo “laceri”, altrimenti sembra che la strega sia vestita di abiti laceri solo accanto a un calderone, magari si autoriparano se si sposta ^___^;

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Mi aspettavo di vedere di nuovo l’inquilina strega in spiaggia, invece, notai una cameretta rosa, dalla tappezzeria a motivi rosati.
[/QUOTE]

“invece” non può essere un inciso, altrimenti perde di senso. La virgola prima serve, ma quella dopo va tolta.
Ma la camera è rosa o ha la tappezzeria a motivi rosati? Entrambe le cose assieme mi sembrano difficili

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Allungò la mano per afferrare il cappello e ancheggiò verso di lui
[/QUOTE]

Serve un soggetto, non puoi usare “lui” perché si riferirebbe al cappello

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
La fanciulla sfiorò il cappello con le dita, poi parve ripensarci e si avvinghiò a lui.
[/QUOTE]

Stessa cosa qui

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Era solo un abbraccio, ma la lascività dei movimenti di quei due mi rivoltò e io non sono certo una puritana.
[/QUOTE]

“lascivia”, lascività esiste ma è una forma rara.
Metterei una virgola dopo “rivoltò”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
E di sotto, rividi la donna in prendisole
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “E”

[QUOTE=shanda069,2/5/2014, 23:10 ?t=68678798&st=120#entry556490267]
Per una volta tanto,
[/QUOTE]

Troppo! ^__^;
O è “per una volta” o “una volta tanto”

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Il nettare migliore - Polly Russell

Specifiche: hai indubbiamente mescolato elementi multipli, per quanto non sia del tutto convinto che si possa parlare di generi incrociati. Vale a dire, ci sono elementi di erotismo (ma non è un racconto erotico) e di giallo (ma non è un giallo, non ci sono indagini di alcun genere e il mistero si risolve in capo a un paragrafo per narrazione diretta) in un’ambientazione steampunk (tanto steam e poco punk direi ;-)) con un tocco di non so bene se fantascienza o fantasy (i frisii, che comunque hanno rilevanza relativa). Potremmo direi che la quantità, per certi versi, trionfa sull’aderenza perfetta alle specifiche

Forma: qualcosa da rivedere a livello di punteggiatura e qualche soggetto disperso ogni tanto, niente di drammatico nel complesso.

Stile: molto efficace nel descrivere sia la società nella quale ti muovi sia gli eventi che costituiscono il tuo racconto. Hai usato un registro narrativo adeguato all’aria che si respira nella sauna, languido in un certo qual modo.

Trama: gli elementi della trama sono tutti al posto giusto, inseriti con maestria senza farli pesare. Ci fornisci in modo naturale e non forzato i motivi di quello che poi accadrà, e in effetti è per questo che il finale non mi ha preso del tutto. Hai accuratamente evitato per tutto il tempo il surplus di informazioni, molto bene in alcune parti, come quando hai introdotto l’esistenza dei frisii e il fatto che possano non essere graditi senza dilungarti in spiegazioni né sul momento, né successivamente, lasciando agli eventi il compito di dirci chi siano e perché suscitino determinate reazioni. Poi sul finale ci fai ripetere da una guardia qualcosa che avevamo capito già da soli (la marchesa chiarisce bene in una sola frase il suo ruolo e la sua opinione in merito ai diritti dei maschi, e poi sembra anche forzato che la guardia si esprima così apertamente di fronte a numerosi testimoni), preceduta da una lunga esposizione sul metodo dell’omicidio che non si capisce che motivo abbia di essere così dettagliata (a parte mirare alla coccarda :-P)
La conclusione arriva un po’ di botto, secondo me. Lanci l’amo di un mistero, ma neanche gli fai toccare l’acqua che porti i lettori al ristorante e offri loro il pesce già cotto e condito.

Ambientazione: interessante e ben costruita, specie per la varietà di spunti che contiene, come accennavo all’inizio. Sei nel tuo ambiente e si vede, perché ti destreggi agevolmente in un mondo “alieno” senza perderti in dissertazioni inutili, lasciando che traspaia direttamente dalla narrazione, piuttosto che soffocarla.

Personaggi: ben costruiti e sfaccettati, anche se il protagonista principale, Caio ovviamente, mi lascia qualche dubbio, dato che non riesco a comprendere le motivazioni che lo spingono a fare quello che fa. È un masochista, e niente fa pensare che si tratti di una scena, perché non esce mai dal ruolo neppure col pensiero, e non ho visto un solo istante che lasci credere diversamente. Quindi è qualcuno che ama la sottomissione, gli abusi e il dolore, e vive in un mondo che gliene garantisce per sua stessa natura... eppure agisce per cambiarlo?

Sospensione dell’incredulità: questa prende un brutto colpo quando viene fuori come è stata uccisa la vittima. A parte che il sistema in sé è abbastanza complicato (io ho letto la descrizione e non mi è ancora chiaro cosa avesse Caio sulla lingua... una pellicola con dentro una pergamena arrotolata con un cappuccio di plastica ricoperto di capsule di gomma?), e manca del tutto un’idea pur vaga di come Caio sia entrato in possesso di questo congegno, mi sembra davvero difficile che un veleno così potente da uccidere una donna per il solo essere entrato in contatto con le sue mucose vaginali non abbia il benché minimo effetto su Caio, che l’ha pur sempre somministrato con la propria bocca (che le capsule abbiano un verso o meno, sono sulla sua lingua, oltretutto immerse in più d’un fluido vista la situazione, possibile che non ne abbia assimilato neanche un pochino?)
Per di più, mi sembra un corpo estraneo notevole per non dare alcuna sensazione tattile in zone così sensibili.

Conclusione: in primis, io ti suggerisco di semplificare notevolmente l’arma del delitto, sia a livello visivo, perché davvero io non riesco a farmene un’immagine mentale dalla descrizione, sia tecnico, per giustificare l’apparente immunità di Caio. Basterebbe qualcosa munito di un piccolo ago, cosicché possa iniettare il veleno piuttosto che spargerlo e basta, senza capsule multiple di cui non si capisce la logica (e se non si fossero aperte tutte? Che scopo ha avere un’arma che potrebbe non funzionare a piena potenza?) e sistemi macchinosi (la sola pellicola per nasconderlo sulla lingua basta e avanza). Eviterei anche di far stare lì Caio a rimirarsela e ponderarci sopra. Che motivo ne ha? Ha funzionato: lui è vivo, lei è morta, che ha da rimuginarci ed esaminarla? Piuttosto cercherei di usare la parte finale per far emergere le sue motivazioni (vedi sopra) e il modo in cui ha potuto mettere in atto il piano.
Anche tempi e modi in cui Caio si sbarazza dell’arma sono un po’ opinabili. Perché aspettare di essere in cella (col rischio di non farlo mai, non fosse per la fortunata coincidenza che tutti gli altri stanno dormendo)? E perché creare un sistema così complicato da rimuovere, sempre col rischio di non avere modo di farlo e essere scoperti in qualche modo?
Ti butto lì un’idea estemporanea: se, al contrario, Caio avesse avuto modo di sbarazzarsi prima del meccanismo? Poniamo che la pellicola sia solubile, ma solo in acqua, ergo lui usa il lavaggio della faccia che fa in presenza di Nevio (una scena che, così com’è, sembra avere ben poco peso nella narrazione) per sciogliere la pellicola e ingoiare l’arma, magari avvelenandosi volente o nolente nel farlo (avrebbe anche una logica considerato il suo masochismo), e dunque spendesse l’ultima scena in cella non a studiarsi una cosa che già ha usato ma a riflettere su come sia destinato a morire di lì a poco, ma con la consapevolezza di aver agito per un bene più grande?


[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Caio prese un respiro profondo riempendo i polmoni di vapore e rilassò le spalle. Le corde non gli permettevano altri movimenti, deglutì facendo muovere il collare di cuoio.
[/QUOTE]

“riempiendo”
L’ultima frase così com’è non mi torna.
Se il riferimento è al rilassare le spalle (ovvero le corde non gli permettono altri movimenti oltre quello), ci vorrebbe almeno un punto e virgola dopo “movimenti”, perché il fatto che deglutisca non è correlato a quell’affermazione.
Se, al contrario, intendi che non gli permettevano altri movimenti salvo deglutire, sarebbe meglio invertire le due parti, perché ha poco senso spiegare in anticipo qualcosa che ancora deve avvenire (per cui “Deglutì [...] cuoio, le corde [...]”)

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Ma come diavolo fai? Io non riuscirei a muovere le spalle per tre giorni.» Il ragazzo
[/QUOTE]

Quale ragazzo? Nevio, finora, non l’hai nominato, e la frase è costruita in modo tale che (per quanto ne sappiamo in questo momento) potrebbe benissimo riferirsi a Caio. Meglio metterci il nome.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
obbligando Caio in ginocchio: il corpo proteso in avanti e le braccia bloccate dietro la schiena. Gli avambracci legati tra loro da decine di nastri annodati.
[/QUOTE]

Meglio una virgola dopo ”schiena”, non c’è separazione tra le varie affermazioni, ed essendo “Gli [...] annodati” ellittica del verbo, sembra monca se la separi così nettamente dalle altre (da l’idea di essere un unico, lungo soggetto che non porta a nulla).
Dopo “annodati” andrei a capo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Nevio strinse la frusta, che avrebbe dovuto usare di lì a poco, per le cinghie.
[/QUOTE]

Non mi è chiara l’azione, quali cinghie?

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Caio non si mosse, né mutò espressione. «Se vuoi toccarmi devi pagare, invertito.» L'altro alzò le mani davanti a sé. «Non userei un tono tanto dispregiativo. Ti ho visto ieri l'altro con Marco.»
[/QUOTE]

Ci vuole un a capo dopo “invertito.»”, se no quello che segue sembra a prima vista un intermezzo narrativo tra due affermazioni dello stesso soggetto parlante. Che non sia così lo si intuisce troppo tardi. (Andrebbe bene anche dopo “sé”, in ogni caso)

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Oltrepassò la sauna con ampie falcate e raggiunse il ragazzo legato, senza degnare gli altri.
[/QUOTE]

Senza degnare gli altri di che? Da solo non significa nulla.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Serrò la presa e gli strattonò il capo indietro.
[/QUOTE]

Meglio “all’indietro”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«La sua serata deve essere perfetta è tu sei il suo regalo.
[/QUOTE]

Refuso: “e”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Si accovacciò rimanendo in equilibrio sui tacchi vertiginosi, senza mollare la stretta e gli leccò le labbra disegnate.
[/QUOTE]

Fuor di commento: tra le falcate e i tacchi vertiginosi sembra la sorella cattiva di Saleria ^___^
Dopo “stretta” serve la virgola di chiusura dell’inciso

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Lo morse subito dopo, con forza, strappandogli un mugolio sommesso. La mano destra a cercare quell'erezione che sapeva di aver stimolato.
[/QUOTE]

Stesso discorso di prima per l’ellittica, metterei un punto e virgola dopo “sommesso” al posto del punto, se proprio non vuoi un verbo nella seconda proposizione.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Massaggiò il membro ormai turgido ancora qualche secondo senza smettere di guardarlo negli occhi,
[/QUOTE]

Ehm, letteralmente sta guardando negli occhi il membro, e c’è che dice che ne abbia uno, ma due sono troppi. ^__^; Direi che “guardare il ragazzo” o “guardare Caio” sia necessario qui.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Toccò l'acqua della vasca e si avvicinò alla porta, si voltò verso di loro, sull'uscio.
[/QUOTE]

Metterei punto o punto e virgola dopo “porta”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Uno dei due ragazzi nella vasca accennò un movimento ma si bloccò allo sguardo divertito di lei.
«È ovvio che chi rinuncia, non è adatto a lavorare per la mia casa.»
[/QUOTE]

Serve una virgola prima del “ma”, laddove va tolta quella dopo “rinuncia”, che si intromette tra soggetto e predicato (salvo aggiungerne una dopo “che”)

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
troverete lavoro nemmeno alle latrine pubbliche. »
[/QUOTE]

Spazio di troppo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Lo schiocco fece voltare di scatto uno degli ospiti frisii. Roteò la testa fino alla schiena e sorrise, scoprendo le due lunghe file di denti inferiori.
[/QUOTE]

L’unico soggetto che hai usato è “lo schiocco”, quindi a roteare la testa sarebbe quest’ultimo. Ovvierei con “frisii, che roteò”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Si mordicchiò il labbro inferiore subito dopo continuando a fissare la marchesa Greco negli occhi.
[/QUOTE]

Metterei una virgola dopo... “dopo”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Ancora.» Sussurrò.
[/QUOTE]

“«Ancora» sussurrò.”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Lo fece appoggiare al bordo della vasca, quasi senza guardarlo e con una pacca
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “guardarlo”, a chiudere l’inciso.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Puoi dire al console, allora, che quando deciderà di avallare il mio progetto edilizio nelle terre Frisie, potremmo venire a festeggiare qui.»
[/QUOTE]

Se metti una virgola dopo “Frisie”, ne serve una anche dopo “che”, altrimenti il “che” resta dentro l’inciso, e se lo togli la frase non ha senso

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Afferrò il collare del ragazzo dalla pelle scura davanti a loro e lo fisso a uno dei ganci
[/QUOTE]

Refuso: “fissò”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Mia signora...» Sussurrò lui,
[/QUOTE]

“sussurrò” minuscolo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
tende color ecrù
[/QUOTE]

“ecru” senza accento

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
alle sue spalle, non appena anche Caio fu entrato e si accomodò tra morbide spugne egiziane.
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “entrato” (o è di troppo quella dopo “spalle”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Il quartetto aveva ripreso a suonare, coprendo lo sciabordio dell'acqua e le risate sguaiate delle ospiti più disinibite. Con uno strappo secco della catena lo fece inginocchiare
[/QUOTE]

L’ultimo soggetto è il quartetto, quindi stai dicendo che fece inginocchiare quest’ultimo ^__^;

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Lui sorrise, la guardo dal basso: occhi da demonio tra le ciocche bagnate, poi affondò la lingua tra le labbra gonfie e pulsanti.
[/QUOTE]

Serve punto e virgola o, meglio ancora, punto dopo “bagnate”, altrimenti sembra che quello che segue faccia parte della specificazione che hai introdotto coi due punti.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Lo sapevo...» Sussurrò. Sollevò una gamba e poggiò il tallone sul tavolino da té,
[/QUOTE]

“sussurrò” minuscolo
“tè” con l’accento grave

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Il ragazzo sollevò il viso, le labbra e il mento bagnati e un sorriso malizioso.
[/QUOTE]

Qui eviterei proprio l’ellittica e metterei un bell’aveva prima di “le labbra”. Così sembra che sollevi viso, labbra, mento e sorriso.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Il frisio fece scivolare a terra il telo che aveva in vita e si inginocchiò dietro al ragazzo. Percorse con due dita uno dei segni della frusta, poi ci affondò le unghie, strappandogli un rantolio smorzato.
[/QUOTE]

Strappando un rantolio al segno della frusta?

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Caio sussultò, si voltò subito dopo. La donna lo richiamò all'ordine con uno strattonata della catena.
[/QUOTE]

Refuso: “una” (anche se penso che “uno strattone” sarebbe meglio)

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
L'urlo rimbalzò nelle pareti color albicocca, altri gli fecero eco subito dopo.
[/QUOTE]

Direi “contro le pareti”, non si rimbalza “in” qualcosa

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Che cosa le hai fatto?» Sibilò il frisio esponendo i canini.
[/QUOTE]

“sibilò” minuscolo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Ha ammazzato Carina!» Grido M'ket ancora accovacciato accanto a lei.
[/QUOTE]

“gridò” minuscolo, e hai saltato l’accento. Metterei anche una virgola dopo “M’ket”.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Claudio coprila con un telo pulito, ma non muoverla. Marco vai a chiamare la dottoressa Calvi. Signori vi prego, seguitemi in un'altra sala.»
[/QUOTE]

“Claudio”, “Marco”, “Signori”, andrebbero seguiti da virgole

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Niente di niente!» Urlò.
[/QUOTE]

“urlò” minuscolo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Nevio diede un calcio al puff di cammello
[/QUOTE]

“pouf”, “puff” esiste come parola ma significa altro, è un’onomatopea

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Coglione, ignorante.
[/QUOTE]

Lo vedrei meglio senza virgola, trovo più sensato che lo definisca un “Coglione ignorante” e non entrambe le cose separatamente.

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Drappi e cuscini erano sparsi ovunque: in piccoli mucchi distinti.
[/QUOTE]

Perché i due punti?

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Le insegne della regia milizia, troneggiavano sul pallone
[/QUOTE]

Virgola tra soggetto e predicato

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Una decina di gendarmi scivolò sulla corda tesa dal velivolo al terrazzo al secondo piano.
[/QUOTE]

Metterei “del secondo piano”, non perché sia sbagliato “al”, ma per evitare di averne due di fila

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Spruzzavano densi fiocchi bianco latte, dalle caldaie rimaste accese.
[/QUOTE]

Toglierei la virgola

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«La marchesa si stava intrattenendo con un uomo?» Chiese il capitano,
[/QUOTE]

“chiese” minuscolo

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
«Si,
[/QUOTE]

“Sì”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Troppo stupidi per sostenere un interrogatorio
[/QUOTE]

Ma non per fare i gendarmi? :-?

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Un braccio penzoloni, fuori dalle sbarre e lo sguardo perso nella via sottostante.
[/QUOTE]

Se metti una virgola (che potrebbe beatamente non starci comunque) dopo “penzoloni”, te ne serve una anche dopo “sbarre”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Una donna dalla voce squillante presentava i suoi meretori. Due ragazzi allampanati appoggiati al portone del suo lupanare, spacciandoli come i migliori sulla piazza.
[/QUOTE]

Dopo “meretori” ci vorrebbe una virgola, non un punto

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Grattò qualche secondo, contenendo un conato e arpionò la pellicola
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “conato”.
Mi sfugge perché abbia bisogno di quattro dita per questa cosa ^__^;;

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Si succhiò la lingua subito dopo e deglutì un paio di volte poi espose il cappuccio trasparente alla luce esterna, srotolandolo sulle dita.
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “volte”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Sfiorò i punti dove la gomma era sollevata, tutti nello stesso verso.
[/QUOTE]

Dovrebbe essere “in cui”, non “dove”
“tutti” cosa? O “tutti i punti” cosa? Capisco il senso della frase, ma i termini non si accordano, era la gomma, e non i punti, a essere sollevata, quindi non può reggere il plurale maschile. Sostituirei “tutti” con “sempre” o “in tutti”

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
Ma dato che la marchesa era morta e lui era vivo, sapeva che aveva funzionato a dovere e che il veleno si era sprigionato solo quando aveva esercitato la massima pressione con la lingua.
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo il “Ma”... però non capisco il ma. Già dici che le capsule si erano aperte nel modo giusto, poi ribadisci che hanno funzionato a dovere, è lo stesso concetto, quindi perché “ma”?

[QUOTE=Polly Russell,4/5/2014, 00:06 ?t=68678798&st=120#entry556543810]
La guardia carceraria picchiò contro le sbarre con l'elsa del pugnale, svegliandoli tutti.
[/QUOTE]

“li” chi? Finora era solo Caio il soggetto. Mi limiterei a “svegliando tutti”

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Non c'è più posto. - reiuky

Specifiche: direi rispettate, hai essenzialmente scritto un giallo in un’ambientazione fantascientifica, niente da eccepire.

Forma: A parte una singola nota che ho praticamente copia incollato per tutto il tempo a ripetizione (e non ti dico quale tanto si nota :-P), c’è qualche refuso sparso ma niente di che. Nonostante i tuoi sforzi, però, mi dispiace dirti che qualche presente ti è sfuggito... :-|

Stile: Secondo me questo è il tuo campo più di qualunque altra cosa, non che lo scopra ora ovviamente, e di conseguenza ti giochi bene tutte le tue carte, usando terminologia e dialoghi animati per rendere viva la storia. La scrittura è fluida e si legge senza intoppi, anche se serve quel minimo di infarinatura terminologica per non fermarsi a rivedere il senso delle frasi (ma, appunto, minimo, anche se mi rendo conto che io faccio poco testo da questo punto di vista).
Usi la narrazione in prima persona, che a me in genere non piace e che a volte è rischiosa, ma ne eviti le trappole piuttosto bene e devo dire che si sposa con la natura del racconto, oltre a evidenziare la “stranezza” della vittima che indaga sulla propria morte, che sarebbe apparsa meno evidente con una narrazione esterna.

Trama: quasi un giallo in piena regola, ti mancavano giusto i sospettati. Forse hai evidenziato un po’ poco il momento in cui non-Charlie si rende conto delle differenze di codice, tanto che in effetti sono dovuto tornare indietro per sincerarmi di quale fosse il punto in cui aveva compreso quello che poi spiega a Delta. Vero è che interrompe il rapporto con Whiskey sul più bello, però non sembra che ci sia una ragione, lì per lì, né una correlazione con l’affermazione precedente in cui spieghi che gli è totalmente chiaro il proprio codice. Avresti potuto gettare lì un’esclamazione in più, anche apparentemente inutile, come un banale “Chiarissimo!” prima di mandare Whiskey in bianco. Lì per lì sarebbe apparso ridondante, ma poi avrebbe acquisito un senso.

Ambientazione: molto ben gestita, dato che crei un ambiente fantascientifico evitando qualunque surplus di spiegazioni e lasciando che sia la storia a fornire tutti gli elementi necessari per farsi un quadro dell’ambientazione. Le spiegazioni che ci sono sono ben dosate e ben integrate nella narrazione, senza infodump di sorta. E questo lo dico partendo dal punto di vista di chi ha dovuto fare un reset mentale per evitare i richiami ad altre ambientazioni e personaggi, per cui non posso che presumere che sia ancor più fruibile partendo da zero senza preconcetti (per gli altri: non sto parlando in codice, il protagonista è essenzialmente un personaggio che già conosco, ma usato come personaggio giocante in un PBEM con ambientazione Star Trek, quindi con le differenze del caso).

Personaggi: ben delineati e ben gestiti, facilmente distinguibili anche e soprattutto nel loro relazionarsi al protagonista. Direi che hai dato una buona prova di caratterizzazione.

Conclusione: sostanzialmente, il racconto mi è piaciuto e, note sul testo a parte, quello che mi sento di consigliarti l’ho già detto parlando della trama, quindi non starò a ripetermi. Penso che, volendo, potresti anche allungarlo per rendere maggiore l’effetto “giallo”, facendo accadere qualche altra cosa prima dell’incontro con Whiskey al bar in modo da creare potenziali altri sospetti da scagionare successivamente, appunto nel classico stile del giallo, ma sarebbe comunque un di più perché la storia funziona anche come è ora.

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Quasi con stizza sbattei un piede a terra e un brivido la percosse in tutta la sua lunghezza.
[/QUOTE]

Refuso: “percorse”
Sì ma... cosa percorse? Presumo la stanza, ma non è immediato. Magari potresti dire “un brivido percorse tutto l’ambiente” e tagliare la testa al toro.

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Scurii la carnagione e accorciai le orecchie, troppo a sventola anche per un folletto.
[/QUOTE]

La lunghezza non c’entra molto, però, con l’essere a sventola. Anche accorciandole restano a sventola. ^__^;

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Charlie?» Chiese, dubbioso.
«Sì.» Risposi, alzando la testa in direzione del suo volto, circa un metro sopra di me. «Ciao Dex!» Aggiunsi, quando lui si abbassò
[/QUOTE]

“chiese” e “rispose” minuscoli e senza punto, “aggiunsi” minuscolo.

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Sembra di sì.» Rispose Dexter.
[/QUOTE]

“sì» rispose”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Infilò la matita dietro l'orecchio, aggiungendo «Rimettilo in sesto. Ci serve operativo.» Non attese risposta e uscì.
[/QUOTE]

Qui ci andrebbero i due punti prima del parlato.

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non ne ho idea.» Rispose,
[/QUOTE]

“rispose”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non importa.» risposi,
[/QUOTE]

Giusta la minuscola, ma senza punto :-)

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Ci salii sopra, come su un tappeto volante e feci qualche giro di prova. «Se la cava bene.»
[/QUOTE]

Serve una virgola dopo “volante”, è un inciso

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
In quel momento, un unico, solitario, v-wing era agganciato al suo slot,
[/QUOTE]

“solitario” non dovrebbe essere un inciso, la virgola dopo la toglierei

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Charlie!» Esclamò
[/QUOTE]

“esclamò” minuscolo

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Già overclocked di prima mattina?» Gli risposi di rimando.
[/QUOTE]

Idem “gli”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ecco, bravo!» Passandomi accanto mi diede una pacca che mi calò una spalla «Vedi di non farmi innervosire, piccolo ammasso di virus.»
[/QUOTE]

Serve il punto dopo “spalla”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non fare il moralista con me!» Esclamò, continuando a camminare all'indietro.
[/QUOTE]

“esclamò”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Risposti salutando con la mano.
[/QUOTE]

Refuso: “Risposi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
L'ufficio di CPU, alla fine del BUS, era ampia,
[/QUOTE]

Refuso: “ampio”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
stesse pensando ad altre venti cose diverse. Cosa che non era poi così lontana dalla realtà.
[/QUOTE]

“cose, cosa, così” è un tantino cacofonico, sui primi due c’è poco da fare, ma “così” potresti sostituirlo con “tanto”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
i capelli brizzolati e le rughe intorno agli occhi grandi, gli conferivano l'aria di un vecchio saggio.
[/QUOTE]

Virgola di troppo, sta in mezzo tra soggetto e predicato

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Sette?» Feci eco. «Come mai me ne manca qualcuna?»
[/QUOTE]

“feci”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«È quello che voglio che tu scopra.» Rispose, passandomi un fascicolo.
[/QUOTE]

“rispose”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«E poi?» Chiesi, in tono di sfida.
[/QUOTE]

“chiesi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non pervenuto.» Rispose scuotendo la testa.
[/QUOTE]

“rispose”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Mi sfuggì un sorriso «Mi piacciono le sfide.»
[/QUOTE]

Serve il punto dopo “sorriso”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Buongiorno, signor Wright.» Salutai.
[/QUOTE]

“salutai”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«E tu chi sei?» Mi rispose di rimando, appoggiandosi sul pesante martello.
[/QUOTE]

“mi”.
Parlando di appoggiarsi a un oggetto usato come sostegno è preferibile “al”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Unità di Supporto Olografico Charlie Sette.» Risposi,
[/QUOTE]

“risposi”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Charlie? Va be'. Buongiorno. Ora smamma che ho da fare.»
[/QUOTE]

In genere “Vabbe’”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Quante volte dovrò ripetervelo?» sbottò
[/QUOTE]

Manca il punto qui

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Grazie. Arrivederci.» Andai velocemente per esclusione: se ne avesse parlato con un altro di noi, CPU lo saprebbe.
[/QUOTE]

“avrebbe saputo”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Non credo che ne abbia parlato con Dexter, quindi rimaneva solo la responsabile.
[/QUOTE]

Hai cambiato tempo qui, dovrebbe essere “Non credevo che ne avesse parlato”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Attesi che finisse di insultare qualcuno al comunicatore per qualcosa che non era ancora pronta.
[/QUOTE]

“pronto”, “qualcosa” è maschile

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«È successo che ti hanno trovato rotto, sei stato riparato e ora dovresti essere a fare il tuo lavoro.»
«Vorrei capire chi e perché.
[/QUOTE]

Ehm... chi e perché cosa? Lei non ha detto “sei stato rotto” ma “ti hanno trovato rotto”, così sembra che lui voglia sapere chi e perché l’ha trovato (peraltro una risposta ce l’ha e l’altra sarebbe probabilmente “perché passava di là”) ^__^;

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Tutto sbraitando al comunicatore.
[/QUOTE]

Direi “Il tutto”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Rimasi a guardare il punto indicato dall'amministratrice, ma non c'erano traccie.
[/QUOTE]

“tracce”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Vedo che sei di nuovo a lavoro.»
[/QUOTE]

“al”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Quindi indaghi sul tuo omicidio? Non è da tutti.» Rispose ridendo.
[/QUOTE]

“rispose” minuscolo, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Credo che nessuno ci abbia pensato.» Rispose, grattandosi la nuca
[/QUOTE]

Come sopra, e serve il punto dopo “nuca”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Nessuna che funzioni. Hai un'idea di cosa abbia provocato quel taglio?» Chiesi,
[/QUOTE]

“chiesi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
non volevo togliere l'illusione che stavo levitando:
[/QUOTE]

“stessi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Questo spiegherebbe come mai il taglio si interrompa a metà»
[/QUOTE]

Manca il punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ho un po' di vecchie schede.» Esclamò, dopo qualche passo
[/QUOTE]

“esclamò”, senza punto, che invece serve dopo “passo”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Lo faccio tra una riparazione e l'altra. Ti farò sapere appena trovo qualcosa.» Aggiunse,
[/QUOTE]

“aggiunse”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ciao Charlie.» mi salutò
[/QUOTE]

Giusta la minuscola, ma va tolto il punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Delta si voltò a guardarmi in modo strano «Ma è rotto da cinque anni.»
[/QUOTE]

Manca il punto dopo “strano”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Acchiappa un virus.» Lo salutai a mano aperta.
«Metto un firewall.» Rispose con la sua parodia di un saluto militare.
[/QUOTE]

“lo” e “rispose” senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Si è rotto?» Chiesi, avvicinandomi.
[/QUOTE]

“chiesi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Più sono sofisticati più sono inutili.» Disse.
«Oh, oh.» fece l'altro,
[/QUOTE]

“disse”, senza punto, la seconda solo il punto di troppo

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Gli altri erano rientrati tutti, lasciando solo gli sloth di chi non era più con noi.
[/QUOTE]

Refuso, “slot”, il bello è che hai inavvertitamente scritto “bradipo” ^__^;

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Feci rapporto a CPU prima di tornare nella stanza di connessione, dove speravo di incontrare qualche USO che non era ancora entrato in stand by.
[/QUOTE]

Meglio “che non fosse”, e “stand-by o “standby”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Scuotendo la testa, «tu?»
[/QUOTE]

Uhm... non è proprio corretto. O termini con un “disse:” prima del parlato, o meglio “Scosse la testa.”
Comunque “Tu” va maiuscolo.

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Sospirai «Temevo
[/QUOTE]

Punto dopo “Sospirai2

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Tutti siamo speciali.» Replicò
[/QUOTE]

“replicò”, senza punto prima ma ci vuole dopo

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ogni v-wing lavora su frequenze leggermente diverse.» Obiettò Delta. «Se così fosse...»
[/QUOTE]

“obiettò”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Mi voltai a guardare la sala «Può essere stato solo un USO.»
[/QUOTE]

Manca il punto dopo “sala”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Qualcosa non va, bug ambulante?» Mi chiese,
[/QUOTE]

“mi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Sorrisi «Cosa c'è?
[/QUOTE]

Manca il punto dopo “Sorrisi”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
ad un tratto,
[/QUOTE]

“a un”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
ci spogliammo senza darci il tempo di pensare a cosa stavamo facendo,
[/QUOTE]

Meglio “stessimo”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
il mio di dirimpetto,
[/QUOTE]

Uhm, non ho capito cosa volessi dire qui. “dirimpetto” significa “di fronte”, ergo hai praticamente scritto “di di fronte”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Be'?» Mi fece «Non vorrai fermarti sul più bello.»
[/QUOTE]

“mi”, serve il punto dopo “fece”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Invece sì.» Gli prendo l'orecchio a punta,
[/QUOTE]

“presi”, hai cambiato tempo

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Sorrido e gli nego l'accesso.
[/QUOTE]

Idem, “Sorrisi e gli negai”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Lame da barba, taglierini, coltelli.» Aggiunse Delta, indicandone in bella vista sul tavolo.
«Prova con questo.» Risposi, gettando una scatoletta di plastica blu.
[/QUOTE]

“aggiunse”, “risposi”, senza punto
Direi “gettandogli”, se no sembra la butti via

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Feci cenno affermativo con la testa, poi mi rivolsi a Dexter «Vorrei che dessi un'occhiata al codice sorgente.»
[/QUOTE]

Serve il punto (o volendo i due punti) dopo “Dexter”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Per avere una conferma. Ah, e controlla anche quello di Delta. Ci sono delle righe di codice dormienti che sarebbe un guaio si riattivassero.»
[/QUOTE]

Si capisce, ma un “se” prima di “si” ce lo metterei

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Giusto, Delta?» Insistei.
[/QUOTE]

“insistei”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Sei l'unico che non si è meravigliato del fatto che mi fossi riavviato maschio.
[/QUOTE]

Meglio “non si sia”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Charlie, puoi spiegare anche a me?» Chiese Dexter, imbambolato come un sistema in loop.
[/QUOTE]

“chiese”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Io non sono Charlie.» Risposi. «Sono suo figlio.»
[/QUOTE]

“risposi”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Iniziò a scorrere il parametri
[/QUOTE]

Refuso: “i”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Neanche io.» Rispose Delta
[/QUOTE]

“rispose”, senza punto, che invece ci vuole dopo “Delta”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ma voi USO non potete riprodurvi come gli umani.»
[/QUOTE]

Qui ci vedrei bene un punto esclamativo alla fine

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
Infatti il nuovo codice... Il tuo codice... Rimase inattivo in una locazione di memoria condivisa per settimane.
[/QUOTE]

La frase non è sbagliata, ma è un po’ ambigua (potrebbe sembrare che la memoria fosse condivisa per settimane). Nel dubbio, sposterei “per settimane” a subito dopo “inattivo”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Ma sapeva che non sarebbero state acquistate nuove unità.» Conclusi io.
[/QUOTE]

“conclusi”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non me ne accorsi fino a quel giorno.»
[/QUOTE]

Perché “accorsi” e non “sono accorto”? è successo dopo altre cose per le quali hai usato il passato prossimo

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Lei era l'unica che poteva conoscere la frequenza
[/QUOTE]

Meglio “potesste”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non deve essere metallico.» Confermò Dexter,
[/QUOTE]

“confermò”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Hai ragione, meglio cancellare queste righe.» disse
[/QUOTE]

Senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«No. È morta per permettermi di nascere.» Risposi.
[/QUOTE]

“risposi”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Cosa accadrà ora?» Chiese infine.
[/QUOTE]

“chiese”

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Solo a noi importa cosa accade ai nostri compagni.» Risposi con amarezza.
[/QUOTE]

“risposi”, senza punto

[QUOTE=,4/5/2014, 17:36 ?t=68678798&st=135#entry556577034]
«Non è vero. A me importa. E poi... se no sei Charlie, hai bisogno di un nuovo nome.»
[/QUOTE]

Refuso: “non”
[/QUOTE]

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La Casa nel Bosco - Willow

Specifiche: hai portato la fantascienza in un’ambientazione ottocentesca, quindi direi rispettate

Forma: molto buona, ti ho segnato qualche punto dubbio ma alcuni sono più consigli che altro

Stile: buono e adeguato all’ambientazione. In particolare ho apprezzato come tu abbia utilizzato le descrizioni per definire il paesaggio alieno senza usare termini che per Aaron sarebbero stati ignoti, ma rendendolo comunque comprensibile al lettore

Trama: se devo trovare qualcosa di negativo, relativamente parlando, è che la storia lascia un po’ un senso di già visto, non perché ricordi qualcosa in particolare, ma perché ne ricorda tante. I primi esempi che mi vengono in mente sono Il colore venuto dallo spazio e Tommyknockers, con un tocco de Il Corvo nella reazione di Aaron alla fine. Non toglie nulla alla qualità del racconto, ma lascia un po’ insoddisfatti. Va anche detto che questo è però compensato in parte dalla virata inattesa, perché se anche è vero che la soluzione del mistero non è nulla di nuovo, comunque non è quella che ci si aspetterebbe dopo aver letto la prima parte, fino all’effettiva scoperta della nave.
C’è una cosa che non mi è chiara: ma perché l’alieno non si è “pappato” il bisnonno?

Ambientazione: a livello letterale, hai solo due scene, l’interno della casa e il bosco. Della casa mi sarei aspettato una pur minima descrizione, che invece non c’è, lasciandola piuttosto indistinta; non dico che fosse il caso di parlarne nei minimi dettagli, ma due righe le avrei spese.
A livello più generale, ammetto di non averla sentita moltissimo (l’ambientazione, dico). Se non fosse per alcuni riferimenti espliciti non avrei capito quando e dove l’azione si svolge. Capisco che non sia del tutto necessario, ma mi sembra un po’ vaga così com’è, soprattutto considerando che un paio di elementi dell’ambientazione in questione sono fondamentali per ciò che poi accade

Personaggi: uno e mezzo, in sostanza, più un paio di comparse. Trovo Aaron più funzionale che approfondito, ci dici come si sente ma, in sostanza, non traspare se non dalle tue parole, e anche alla fine, quando si ribella all’alieno, liquidi i ricordi che usa in termini molto generici, io avrei calcato di più la mano usando delle scene concrete, facendole vivere al lettore, piuttosto che limitandomi a delle imprecisate “atrocità”. Sul finale, poi, si comporta di colpo come un ragazzino spaurito, sembra davvero un’altra persona, piuttosto che semplicemente confuso.
L’alieno è alieno e non si discute. L’unico dubbio che mi viene è perché abbia sentito il bisogno di far vedere in anticipo ad Aaron qualcosa che farà subito dopo (e perché tu abbia sentito il bisogno di farlo vedere al lettore, visto che poi si capisce comunque anche senza aver avuto il trailer).

Conclusione: trovo che il racconto sia di buona caratura e abbia un ottimo potenziale. Potresti migliorarlo, come dicevo, rendendo un po’ più coinvolgenti alcuni passaggi, dando un corpo ai ricordi che Aaron usa contro l’alieno e una sostanza al suo malessere che resta troppo sfumato, ma ciò non toglie che si tratti di un ottimo lavoro.

[QUOTE=willow78,6/5/2014, 14:31 ?t=68678798&st=195#entry556685932]
Ogni notte sognava la guerra e i suoi orrori; le urla dei feriti e i fischi dei fucili; i rombi dei cannoni; e gli occhi vacui di suo fratello Alec
[/QUOTE]

Perché tutti questi punti e virgola piuttosto che semplici virgole?

[QUOTE=willow78,6/5/2014, 14:31 ?t=68678798&st=195#entry556685932]
Un brivido di freddo lo colse e spinse la pesante poltrona più vicino al fuoco.
[/QUOTE]

Metterei una virgola dopo “colse”. Così sembra sia il brivido a spingere la poltrona.

[QUOTE=willow78,6/5/2014, 14:31 ?t=68678798&st=195#entry556685932]
E questa volta ne distinse le parole.
«Ho bisogno di te».
[/QUOTE ]

Potresti anche mettere due punti dopo “parole” e proseguire direttamente, dopo tutto stai specificando quali siano le parole in questione.

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
«finalmente sei tornato...».

Non serve il punto alla fine, hai già i puntini nel dialogo

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Si appoggiò alla parete e mise una mano sulla fronte.

“si mise” (se no, la fronte di chi?)

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Almeno per una notte non sognerò corpi dilaniati dai cannoni...

Io direi “non sto sognando”

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Ma quando incrociò gli occhi di lei, fu come se ogni volontà lo avesse abbandonato.

“lo abbandonasse”, perché appunto avviene “quando incrocia gli occhi di lei”. Se usi il trapassato sembra che lo abbia abbandonato già prima.

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Aaron assistette all'amplesso, incapace di distogliere lo sguardo.

Non serve ripetere il soggetto qui, anche perché l’hai nominato da pochissimo

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
O meglio da qualcuno: un uomo bruno che apparve dietro di lei e che la avvicinava sempre più.

“si avvicinava” o “le si avvicinava”. “avvicinare qualcuno” esiste, ma ha tutt’altro significato (implica voler attaccare discorso, iniziare una conversazione, chiedere un’informazione, ecc., non mi pare davvero questo il caso ^__^; )

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
lascia stare la mia Elizabeth!

Perché minuscolo?

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
«Ho bisogno di te» gli disse con una voce che poteva essere indifferentemente maschile o femminile.

“avrebbe potuto”

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Poi l'immagine cambiò e vide uno di quei 'treni' sfrecciare

Metterei una virgola dopo “cambiò”

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
è come un vampiro...

Perché minuscolo?

CITAZIONE (willow78 @ 6/5/2014, 14:31) 
Il giovane prese la borraccia e la porse al padre, che ne versò metà contenuto sul viso dell'uomo a terra.

Direi “metà del contenuto”

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Tre metri su una picca - White Pretorian

Specifiche: è fantasy umoristico, non ci vedo elementi di altro dentro, per cui non so dove sia il cross-genre. Parli di elementi romantici, ma al di là del fatto che non sono estranei al fantasy per conto loro, io non li trovo. A parte la parodia nel titolo, vedo il classico duello fantasy per una dama, anche se chiaramente in chiave comica.

Forma: un po’ da rivedere, ci sono refusi sparsi e qua e là paroline saltate, comunque niente di drammatico

Stile: mi convince poco. Hai scelto di avere un narratore all’interno della storia, il che avrebbe dovuto permetterti di esaltarne i passaggi salienti, ma nella sostanza racconta tutto allo stesso modo, non gli hai dato quell’incisività che avrebbe reso utile la sua presenza, in sostanza è poco più che una cornice attorno al racconto: ha una voce distinguibile all’inizio e alla fine, che nel mezzo riaffiora solo di rado.
Nel campo dell’umorismo, poi, ci sono essenzialmente due strade per ottenere l’effetto voluto: raccontare in modo serio cose ridicole, o raccontare in tono ridicolo punto e basta. Tu sembri stare nel mezzo e non volerti sbilanciare da nessuna delle due parti, il che va a detrimento del racconto, anche laddove ci sono dei buoni spunti.

Trama: i racconti umoristici spesso ne difettano. Non è questo il caso, anche se la trama vera e propria è minima. Poco da dire in merito, comunque: il protagonista si innamora della protagonista, combatte per lei, vince, combatte per lei, lei lo salva, il tutto in toni umoristici, nulla da obiettare.

Ambientazione: un po’ confusa. Abbiamo degli orchi divisi in clan che però per qualche ragione fanno capo a un singolo campione, la cui assenza li preoccupa addirittura prima di andare in battaglia, elfi che pagano mercenari goblin per combattere orchi, e peraltro ci mettono cinque giorni a contrattaccare una città del loro stesso regno che teoricamente dovrebbe essere ben difesa visto che confina con le terre degli orchi. Ci sono idee molto carine, come i nani con gli scudi dagli stemmi intercambiabili, ma altre cose sembrano un po’ buttate lì.

Personaggi: altro elemento fondamentale nell’umorismo è la caratterizzazione. Un personaggio generico in un altro genere di narrazione ci può stare, ma nell’umorismo ti servono personaggi forti, archetipici, al limite della caricatura (possibilmente senza arrivare a essere caricature, per lo meno non i protagonisti, quello va bene per i personaggi di contorno). I tuoi sono un po’ troppo amorfi, l’orchessa è l’unica con un minimo di personalità, gli altri sono monodimensionali.

Conclusione: sicuramente migliorabile, uniformando lo stile e magari calcando un po’ più la mano sulle situazioni comiche e meno sui toni: l’umorismo viene soprattutto dal contrasto e qui se ne vede poco. Per farti un esempio, riprendo la frase di conclusione della battaglia:
“Dovette colpire il cranio di Thulains per venti ore di fila, prima che le ossa cedessero e il ferro riuscisse a farsi strada fino al cervello.”
Stai sostanzialmente sminuendo la cosa, che dovrebbe far ridere perché è terribilmente stupida, ma tu la racconti come se fosse terribilmente stupida, stai perfino spiegando perché sia stupida, e il risultato è piatto. Rovesciala, raccontala come se fosse una grande impresa, lasciando al lettore il compito di vederne l’idiozia, e le cose cambiano. Non serve neanche inventarsi chissà cosa, basta enfatizzarla:
“Venti ore dopo, alzò trionfante il cucchiaio insanguinato dopo il colpo fatale.”


Una nota generale, hai scritto “clan” metà delle volte in maiuscolo e metà in minuscolo, dovresti uniformare la grafia.

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
li vedrete allontanarsi dalle vostre case felici come se gli aveste donato un regno intero.

Meglio metterci una virgola dopo “case”, se no sembra che siano quelle a essere felici

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Detto questo, è proprio in onore delle pulzelle qui presenti che comincerò il mio repertorio con una splendida storia d’amore.

Il repertorio è l’insieme delle storie che conosce, non lo inizia, semplicemente ce l’ha.

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
la vicenda che vi racconterò oggi, mi fu narrata

Virgola tra soggetto e predicato

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
potrete chiederne contezza a un qualunque membro

Potrebbero chiedergliene conto, o magari conferma, non si può chiedere contezza perché contezza significa “consapevolezza, conoscenza minuziosa”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-Ehi, immondizia, resti lì a guardarmi tutto il giorno, o magari pensi di darmi una mano?- Disse

“disse” va minuscolo
Te lo segnalo solo qui, ma mancano sempre gli spazi tra i trattini e il testo che contengono.
Ma poi darle una mano a fare che? A stuprare gente? :-?

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
non poteva fare a meno di rimare la meraviglia che aveva davanti.

“rimirare”?

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
ogni volta che la dama ondeggiava la lunga chioma

“faceva ondeggiare”, ondeggiare è transitivo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
ma gli istinti di Andasets era impellenti

“erano”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-Schifosa baldracca da bordello!- Disse

“disse” minuscolo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Andastes, infatti, era già stata dal padre promessa in sposa a Thulains il Macinacrani,

Cosa che ha appena detto il padre, mi sembra inutile ribadirla ^__^;

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
ti inchiodo la carne a un palo !

C’è uno spazio di troppo prima del punto

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
E questo lo dico per esperienza personale.- disse

Non ci va il punto

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
accomodatevi pure.- disse l’anziano patriarca,

Come sopra

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
per assistere un duello

Manca una “a”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
su cui vi era impresso l’emblema

“su cui” e “vi” svolgono la stessa funzione, per cui “vi” diventa superfluo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
due lunghissime corna di cervo gigante che vi erano state saldate.

Gli orchi conoscono l’arte della saldatura? O_o

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Piccolo e smunto al confronto del gigante che lo confrontava,

“confronto/confrontava” lo eviterei, magari metti “di fronte al gigante [...]”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
La gente cominciò ad annoiarsi e le ipotesi più disparate cominciarono a circolare

Anche qui “cominciò/cominciarono”, puoi usare iniziare per uno dei due

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
quel ritardo che si faceva di ora in ora più ampio.

È un’affermazione un tantino inutile, è ovvio che più passa il tempo maggiore è il ritardo, non è che possa essere diversamente ^__^;

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
nella speranza di riceve il loro soccorso,

Refuso: “ricevere”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
scuse e pretesti via, via diversi

C’è una virgola di troppo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
la dama riuscì a protrarre l’inizio del duello fino al pomeriggio inoltrato.

Err... ma com’è che nessuno sa dove sia se è semplicemente nelle sue stanze? ^__^;;

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
poiché aveva timore di rovinarla in qualche modo.

Non penso che mangiare o bere possa a prescindere essere di grande aiuto se hai un’armatura scomoda e pesante addosso, ma che pensi di poter rovinare un’armatura mangiando o bevendo è abbastanza improbabile, reggono un combattimento ma non una macchia di pomodoro? ^__^;;

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
una bara incandescente ,

Spazio di troppo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
gli corse in contro

“incontro” attaccato

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-L’esercitò reale degli elfi è marcia verso di noi.- annunciò

Manca un “in”, non ci vuole il punto

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Ed era vero: approfittando dei bagordi tradizionali dei Pelleverde,

Prima al plurale hai usato “Pelleverdi”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
decidere di andare in contro al nemico

“incontro”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Spaventevole, l’esercito degli Elfi appariva sterminato e le sue fila erano

“file”, le fila sono un’altra cosa

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Crogiuolo di popoli, questa parte dello schieramento schierava i Fratelli

eviterei “schieramento/schierava”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
balestrieri umani dotati eccezionale mira

Manca un “di”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
la battaglia fu niente più di una mischia confusa,

Meglio “niente più che”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
quella che avrebbe decido le sorti della battaglia. Fu li che Skfur e la regina Geaa Vion si incontrarono.

Refuso: “deciso”
“lì” va accentato

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Lo scudo di ferro e pelle rintunizzò il fendente di Geea,

“rintuzzò”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
ma la donna non sembrava voler dar segno di rinunciare e cominciò a lanciare una serie di attacchi ferocissimi.

Un po’ reiterato, non solo non sembrava voler rinunciare ma non sembrava neanche voler dare segno di farlo (come dire che non sembrava sembrare di voler rinunciare)? Una delle due cose basta, o “non sembrava voler rinunciare” o “non dava segno di voler rinunciare”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
Circondato da tutte le parti dai Cavalcapanda che lo avevano tagliato fuori e impossibilitato a rispondere

Serve una virgola dopo “tagliato fuori”, altrimenti sembra tu dica che “lo avevano impossibilitato a rispondere”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
consapevole non poter resistere molto a lungo.

Manca un “di”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-Ora,cane, ti strapperò l’anima pezzo dopo pezzo.- sibilò

Non ci va il punto

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
La regina lanciò il suo grido di trionfo e calò la sua lama, ma un ruggito ancora più forte sovrastò la sua voce.
Quella di Andasets.

“Quello” (il ruggito)

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-Giù le mani dal mio maschio, sciacquetta! Giù le mani da lui!
Urlò la dama,

“urlò” va minuscolo e non a capo

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
l’arma (se così si può chiamare)

“poteva”, non solo stai narrando al passato, ma si è pure frantumata prima della narrazione ^__^

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
ma con essa volò via una buona metà della faccia e del cranio di Geea Vion.

“volarono”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
La sua morte, segnò l’inizio

Virgola tra soggetto e predicato

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
aveva minacciarsi di gettarsi

Presumo “minacciato”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
-Sei vecchio idiota, un rifiuto, la cosa

O è “Sei un vecchio idiota” o “Sei vecchio, idiota”

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
che io potrei mai immaginare.- gli aveva detto

Non ci va il punto

CITAZIONE (White Pretorian @ 9/5/2014, 13:16) 
E, detto questo, lo scagliò nelle fiamme di una delle pire funebri.

“lo aveva scagliato”, era tutto al trapassato fin qui

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Un cervello piccolo così - Miksi

<b>Specifiche:
hai mescolato fiaba e fantascienza, per cui rispettate. Non posso dire, onestamente, che la mescolanza sia del tutto riuscita. La struttura della fiaba non c’è, mentre ci sono i toni, ma solo all’inizio e verso la fine, dato che nel mezzo te li perdi e torni a un modo più classico di raccontare. D’altra parte, le specifiche erano di mescolare i generi, non che dovesse riuscire tutto alla perfezione, per cui comunque sono rispettate. ^__^

Forma: per lo più buona, con qualche imprecisione ma senza particolari problemi.

Stile: lo stile è un po’ altalenante, infatti come dicevo parti coi toni classici della fiaba, ma te li vai perdendo lungo la strada, e di conseguenza il racconto appare disomogeneo. Ci sono intere parti che esulano del tutto dal contesto “fiaba” sia in stile che in struttura, in particolare l’intera tirata sui pulcicchi che sembra messa lì solo per rimpolpare il testo, e sostanzialmente è avulsa da tutto quello che la circonda.

Trama: interessante, ma con qualche forzatura eccessiva. Anche considerati i generi di base, ovvero la fiaba in contesto umoristico, se non decidi di andare del tutto nel nonsense (e non l’hai fatto) dovresti mantenere o una coerenza logica o un’illogicità che però sembri logica dal punto di vista interno al racconto. Il lettore non dovrebbe poter avere dubbi su quello che stai scrivendo, per quanto poco sensato possa sembrare, mentre quando tu mi metti l’eroe di turno sul balcone a spiegare codici, o lo mandi in vacanza in un pianeta teoricamente ostile e sei costretta a spiegarmi come sia possibile, i dubbi io me li pongo (anzi, tu stessa mi fai notare che ci sono dei dubbi da porsi, e tenti di spiegarmi perché non dovrei pormeli, ottenendo l’effetto contrario). In alcuni casi arrivi a sfiorare l’infodump (di nuovo l’eroe che spiega perché il suo presunto suicidio dovrebbe interessare i presenti).
Il finale non mi è piaciuto, avrei di gran lunga preferito il normale lieto fine.

Ambientazione: qui, per certi versi, la mescolanza di fiaba e fantascienza si sente di più. Hai un’ambientazione extraterrestre, ma non ti prodighi in dettagli e li lasci abbozzati come si tende appunto a fare in una fiaba. Di per sé funziona, non hai bisogno di scendere nelle minuzie per la storia che vuoi costruire, ti è sufficiente fornire le informazioni fondamentali.
Anche qui, però, ti perdi in un paio di passaggi. La citazione della Terra è del tutto fuori luogo, il lettore si è immerso nel tuo cosmo e tu arrivi e gli richiami il mondo reale, spezza l’illusione. E la faccenda dei 135 anni, anche se è carina quando poi la ritiri in ballo alla fine, è poco sensata, anche perché parli della fondazione di Lionik, ma Lionik è il pianeta, come si fonda un pianeta? Sarebbe bastato dire che avevano calendari diversi, punto, troppe spiegazioni sono un male alle volte, specie in certi ambiti.

Personaggi: ne hai solo uno e anche quello non è molto dettagliato, si comporta praticamente in tre modi diversi in tre occasioni diverse, anche senza contare il finale (peraltro non mi è chiaro che bisogno abbia di una stanza d’albergo, e perché litighi tanto per averla: non poteva entrare in un palazzo qualunque e affacciarsi a una finestra sulla tromba delle scale? Che differenza avrebbe fatto?)

Conclusione: hai una base con del buon potenziale, ma dovresti rivederla. Innanzitutto uniformare i toni, se vuoi usare quelli della fiaba usali dall’inizio alla fine, altrimenti il racconto ci perde. Quindi, per iniziare, riduci i dialoghi, rendili (lo so che sembra assurdo) più ingessati e meno colloquiali, elimina la parte dei pulcicchi che è posticcia, e in cambio non preoccuparti di avere parti ridondanti e ripetitive perché la fiaba si basa proprio su quelli. Invece del caporale che riferisce al capitano in un rigo, scrivi quella parte sul serio. Presenta il sergente, fallo parlare con il suo superiore, che non se lo fila, fallo parlare col superiore del suo superiore, che non se lo fila, fallo in qualche modo arrivare a un gradino più alto o direttamente al re (passo dopo passo) finché non arriva al punto in cui decide di agire: è così che funzionano le fiabe, per iterazioni ripetute (se poi riesci a farlo in multipli di tre, tanto meglio).

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Il suo seguito lo guardava ogni volta con disappunto, ma ormai da tempo nessuno osava contraddire il re, dal giorno in cui, molti anni prima, al Primo Consigliere venne mozzata la testa per aver timidamente sconsigliato l’ennesima battaglia.

Questa è un po’ contorta, dici “da tempo”, che è un descrittore generico, poi aggiungi “dal giorno in cui...” Io sceglierei uno dei due e mi atterrei a quello (direi il secondo, perché serve a introdurre il resto, per cui “[...] ma nessuno osava più contraddirlo dal giorno in cui...”
Il giorno in questione è una cosa passata rispetto alla narrazione, peraltro, per cui “era stata mozzata”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Certo era che ogni suddito di Antenheim riteneva l’odio viscerale del proprio re, del tutto infondato.

Virgola di troppo

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Nemmeno nelle biblioteche più antiche del regno si poteva trovare traccia di un attacco da parte di Lionik, mai, ma le teorie a riguardo erano divergenti. Il re, dal canto suo, era convinto che gli altri non attaccassero solo perché Antenheim li costringeva sulla difensiva.

Toglierei quel “dal canto suo”. Letto così fa pensare che significhi “rispetto alle teorie divergenti” (che già non significa molto, perché appunto sono divergenti, quindi è relativo), mentre solo dopo si scopre che l’unica teoria divergente dalle altre è la sua, e si va un po’ in confusione.

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
La guerra consumava cibo, denaro, materie prime, e ormai su Antenheim scarseggiavano tutte e tre.

“tutti”, cibo e denaro sono maschili

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Un giorno un caporale riferì a un capitano che riferì a un generale che un giovane sergente,

Percorso un po’ spezzato, io manterrei una linea di grado coerente, un tenente che riferisce a un capitano che riferisce a un generale (se vogliamo dirla tutta, io al posto tuo mi giocherei tutta la linea: un tenente che riferì a un capitano che riferì a un maggiore che riferì a un colonnello che riferì a un generale ^__-)

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Il morale del giovane rimase ombroso

Direi più “cupo”, ombroso è di per sé uno stato d’animo (diresti che “il morale di Tizio era felice”?)

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Il mattino dopo aveva preso la sua decisione: dato che il re non avrebbe ascoltato la sua proposta, l’avrebbe attuata da solo, apportando qualche piccola modifica.

Troppi avrebbe, ce n’è uno anche subito prima, potresti dire “dato che il re non intendeva ascoltare [...]”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Alla fine lo lasciarono partire. Sebbene vi fossero attriti tra i due pianeti, formalmente il giovane non faceva più parte dell’esercito e la libera circolazione all’interno dello stesso sistema solare era un diritto inalienabile da quando quel tale terrestre aveva vinto la causa contro il governo di Plutone.

Però questa è difficile da digerire, vorrebbe dire che le spie sarebbero libere di fare avanti e indietro. Dato che ti serve, io almeno ci calcherei su la mano, aggiungendo alle domande del questionario una versione modificata della famigerata domanda sul questionario per entrare negli usa (quella che ti chiede esplicitamente “Sei un terrorista?”) domandando anche “Sei una spia/intendi vendere informazioni belliche?” o qualcosa di simile

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Quando scese su Lionik, comunque, gli sguardi d'astio si infittirono. Centinaia di teste leonine digrignavano le zanne al suo passaggio e il ruggito salì per le strade
Garen finse di non curarsi dell'odio che serpeggiava al suo passaggio

Troppi “al suo passaggio”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Marcò ancor di più lo sforzo nel tenere un tono vagamente educato.

Chi?

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
«Hei tu»,

“Ehi”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Cosa si crede? Un fiore, lui?

Io direi più “Cosa si crede, un fiore, lui?”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Garen prese coraggio e scandì, forte e chiaro:
«Vi informo che è mia intenzione buttarmi da questo cornicione!».

Non si va a capo dopo i due punti, e non ti serve il punto dopo il dialogo perché già finisce con un punto, ancorché esclamativo, di suo

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Il giovane si sentì un po'ferito,

Manca uno spazio

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Continuò, «cito testualmente:

Anche se continuò (e ci andrebbero meglio i due punti al posto della virgola), è inizio dialogo per questo capoverso, “Cito” va maiuscolo

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
omissione di soccorso al suicidio stesso

Perché “stesso”?

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
verrà condannato con una pena da 1 a 30 anni.

Il numero dell’articolo ha senso metterlo in cifre, ma qui sarebbe meglio “uno” e “trenta”

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
e allora poi ci avrebbe messo decenni

Uno tra allora e poi è sufficiente ^_^

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
«Ebbene vi chiedo, cittadini di Lionik, di attaccare il mio pianeta, Antenheim, il prima possibile»

Manca il punto alla fine.

CITAZIONE (Miksi @ 9/5/2014, 22:53) 
Le più alte cariche dell’esercito di Lionik accettarono di ascoltare Garen

E io mi domando... perché? Dopotutto loro non rischiavano niente, erano dei passanti del tutto casuali quelli a cui sarebbero sorti dei problemi. Non avrebbe avuto più senso far intervenire prima qualcuno che avesse un minimo di autorità (la polizia o chi per lei, almeno). Dopo tutto siamo pur sempre di fronte a una minaccia di suicidio, avrebbe avuto senso.

***

Considerate che, come sempre, ho tenuto conto del rispetto delle specifiche, e alcuni sono stati penalizzati per quello. Per il resto mi sono attenuto alla completezza e all'organicità e credibilità del racconto, sopra ogni cosa, per cui il primo in classifica è tale perché trovo che il suo racconto sia il più completo e ben costruito, laddove, ad esempio, Polly ha perso punti soprattutto per il sistema di omicidio terribilmente macchinoso che va a discapito del povero lettore perso a capire come dovese funzionare.

Classifica
1 - Non c'è più posto – reiuky
2 - La Casa nel Bosco – Willow
3 - Il nettare migliore - Polly Russell
4 - Un cervello piccolo così - Miksi
5 - Tre metri su una picca - White Pretorian
6 - C’era tre volte il cappello di paglia - shanda069
 
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view post Posted on 10/5/2014, 10:31
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Arrotolatrice di boa

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Di solito da casa mia.

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Di ragione ne hai da vendere, Carmelo! :lol:
Infatti nella mia prima idea, Caio era una povera vittima delle circostanze e l'assassino avrebbe dovuto essere il dignitario Frisio. Motivazioni economiche riguardo le concessioni edilizie. Poi ho rivisto Dune, e il dente spara veleno del duca Leto, mi ha rovinato!
Sulla caratterizzazione di Caio invece, mi permetto di dissentire. Lui è un masochista, un vero masochista. Ma lo ė nel campo sessuale, non in tutto il suo essere, come buona parte dei masochisti tra l'altro. Per cui, se anche prova piacere a essere maltrattato dalla padrona di turno, non necessariamente deve condividere la situazione di sudditanza che il sesso maschile vive, in ambito sociale e lavorativo. Magari avrebbe voluto laurearsi, o votare, o accedere a un impiego di prestigio, e poi, nottetempo, farsi frustare! :lol:
Detto questo, vado a guardare negli occhi un "membro" mutante bioculare. :p093:

Anche io, leggendo di Saleria mi sono detta, ihihih tacchi vertiginosi, ego smisurato... La sorella simpatica di Silvana!


Miksi, prepara la macchina fotografica! :p101:
 
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view post Posted on 10/5/2014, 10:50
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Losco Figuro

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CITAZIONE (Polly Russell @ 10/5/2014, 11:31) 
Sulla caratterizzazione di Caio invece, mi permetto di dissentire. Lui è un masochista, un vero masochista. Ma lo ė nel campo sessuale, non in tutto il suo essere, come buona parte dei masochisti tra l'altro. Per cui, se anche prova piacere a essere maltrattato dalla padrona di turno, non necessariamente deve condividere la situazione di sudditanza che il sesso maschile vive

Vero, non deve, però che non lo faccia non emerge, quindi viene logico pensare il contrario. ^_^
 
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Miksi
view post Posted on 10/5/2014, 12:50




grazie cmt per classifica e commento!

come al solito sei velocissimo e molto preciso.

In pratica non ho nulla da ribattere, concordo con ciò che dici, ci sono cose a cui avrei potuto fare più attenzione e altre che non ho proprio considerato (per esempio, farti venire i dubbi cercando di non farti venire i dubbi!)
Solo mi dispiace che il finale non ti sia piaciuto, ne avevo anche un altro di riserva, ma nemmeno quello era a lieto fine in effetti (per certi punti di vista).

Intanto cercherò di fare del mio meglio col tuo commento!

e polly, sì, la macchina fotografica la preparo, ma per prestartela quando si tireranno le somme, porta pazienza :D
 
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view post Posted on 10/5/2014, 12:59
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Losco Figuro

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CITAZIONE (Miksi @ 10/5/2014, 13:50) 
Solo mi dispiace che il finale non ti sia piaciuto, ne avevo anche un altro di riserva, ma nemmeno quello era a lieto fine in effetti (per certi punti di vista).

Eh, ma lì considera la legge del "de gustibus": il finale non ha niente che non vada, è a me che non è piaciuto. ^_^
 
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Miksi
view post Posted on 10/5/2014, 13:19




ok, considero :)
 
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view post Posted on 10/5/2014, 19:45

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Il girone Gutierrez vi sta battendo, sia come visualizzazioni che come post... :P
 
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shanda069
view post Posted on 10/5/2014, 20:46




Ciao CMT, grazie del giudizio. In effetti, ci sono andata con i piedi anche troppo di piombo, quanto a commistione di generi. Grazie per gli appunti sugli incisi e sui trattini. Ho messo in maiuscolo il Tic per ribadirne la ripetitività. Farò tesoro di tutto.
 
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shanda069
view post Posted on 10/5/2014, 23:02




Ecco i miei commenti
Il Tempio dei Dieci Monaci di CMT mi piace il ritmo brioso del racconto. A cominciare dalla descrizione di Saleria dalla bellezza vistosa e di Jorn, il gigante inibito. Simpatica la contrapposizione fra lui e il macilento Darnel. A chiudere il tutto, la bionda Spaturnia. I dialoghi sono spassosi: mi ha fatta sentire a casa nel mondo fantasy soprattutto la nebbia invidiosa. I nomi delle streghe, Puznasia e Miscragna, sono una chiara parodia del genere. Ci trovo un’atmosfera da parodia anche del Nome della Rosa di Umberto Eco. Spassosa anche la scena erotica fra Saleria e il monaco Segolo (cosa non si fa per indurre un assassino a confessare). Belli i due mutaforma, gatto e falso monaco (Gufolo, nome divertente). Il caso dell’assassino è risolto (Gufolo decapitava le vittime sbagliate per continuare a cercare quella designata e tenersi la copertura). Carina la scena finale: altro che ricompensa per il lavoro della sacerdotessa, bisogna pagare vitto e alloggio.
Il nettare migliore di Polly Russell E’ un racconto dall’atmosfera che ricorda quella dei baccanali (tipo Satiricon di Petronio) intrisa di erotismo. Organizzatrice del festino è una Marchesa de Sade al femminile. L’atmosfera che ricorda le Cento Giornate di Sodoma (sigaretta spenta sul polso del giovane intrattenitore, scene gay) è spezzata dalla morte di Carina Greco (sbocco di sangue). La causa? Veleno. Difatti il lavorante Caio lo mostra nella scena del carcere (ingegnoso: capsule racchiuse in una pergamena sotto la lingua, protetta da una pellicola ed efficace: l’assassino è prosciolto, la vittima è deceduta per aneurisma e questo facilita la causa dell’emancipazione maschile) . Attenta a: distacco per distaccò, chino per chinò, appallottolo per appattolò e getto per gettò.
Non c’è più posto di Reiuky Ciao (mi hai fatto paura con il virus, questo ha acceso il mio interesse. Ne girano fin troppi, sulla Rete). Scherzi a parte, mi è piaciuto l’inizio dal punto di vista del protagonista, un folletto finito nella Realtà Concreta (uscito dal computer? Orko Kan, devo fare attenzione quando spengo il mio). Vola su un’apparecchiatura? Descritto così, si direbbe un drone (secondo me dovresti spiegare di più termini tecnici, soprattutto in questo punto della storia, ma anche altrove non farebbe male altrimenti il lettore profano si perde) . Attento a una parodia di una falce di luna, direi la parodia della falce della luna. Ci sono salti di ambiente: dalla stanza dove si trova il computer da dove è saltato fuori Charlie, all’ufficio del direttore alla sala di riparazione, per finire nel locale dove si fa musica. Sono ambienti che ricordano molto le descrizioni minimal della SF anni ’70 (tipo i primi episodi della serie Dr Who, dove tutto è bianco e asettico). Mi piace l’idea che Charlie sia un ologramma. Trovo indovinata la scena erotica omosex. Accidenti, Charlie è il figlio di un ologramma femminile, morta nel darlo alla luce. Idea tosta, complimenti. Vedremo da dove ripartirà il programma, ora. Attento a se no sei per se non sei.
La Casa nel Bosco di Willow78 Che bella ambientazione raccolta, sembra di essere lì, davanti al caminetto, fra carte ingrigite (anche se di solito ingialliscono). L’atmosfera e lo stato d’animo di Aaron, oltre al riferimento a Gettysburg, mi ricordano il Bierce di Storie di Soldati. Accattivante l’idea delle dita spettrali che gli fanno scoprire il ritratto a carboncino con la bella fanciulla e il sosia. Di qui, si passa al punto di vista della fanciulla, amante del bisnonno James (ecco chi è il sosia del ritratto) con una dissolvenza cinematografica e un delicato erotismo (è un amore fantasma, intriso di sangue. Theresa era l’amante, non la moglie ed è stata vittima di un marito folle di odio, ha cercato Aaron per fargli rinvenire le sue spoglie e ottenere la sepoltura nella terra consacrata). E poi, stacco. C’è un incontro con uno spettro dalla voce androgina, che mostra ad Aaron quello che sarà il futuro di Boston. Aaron si libera dalla creatura dopo una lotta mentale fatta di ricordi sanguinosi, ma si ritrova nel futuro, soccorso da due sconosciuti, padre e figlio, mentre è accanto alla fossa dell’ amore perduto del bisnonno. Bella la commistione fra ghost-story e viaggio nel tempo. Il foglio misterioso è probabilmente la formula per il viaggio nel tempo.

Tre metri su una picca di White Pretorian Efficace il punto di vista del bardo. La storia scorre molto bene. Lo fai vedere in tutte le sue caratteristiche di uomo errabondo e affabulatore (aspetto trasandato e poco pulito nella tradizione del Medioevo). Gustoso il nome di Bardo Lunga Picca. Ci racconta una storia fantasy eroico-comica. Mi ha fatta pensare al Leiber dell’Acchiappatopi. Andasets non è certo una diafana fanciulla e Skruft non ha nulla di Sigfrido. Non solo, ma è costretto a contenderla al promesso sposo, Thulain, il quale è di linguaggio e maniere spicce. Spassoso che il patriarca usi un cucchiaio per grattarsi la pancia mentre sta per cominciare il Duello del Destino per Skruft e Thulain. E che disparità di forze: Thulain dalla massiccia armatura e dallo spadone Sbudella draghi contro Skruft in giubbia di cuoio e pantaloni con un cucchiaio come arma. È l’orchessa a decidere l’esito dello scontro, ritardando il suo ingresso (spunto molto indovinato. Skruft vince grazie allo stallo). Povero Thulain, già mezzo morto sotto il peso dell’armatura. Ma c’è dell’altro. La regina elfica vuole vendicarsi dei Pelleverde che hanno distrutto Tantofu e Skruft è nominato capo dell’esercito degli Orchi. Mi è piaciuto l’esercito degli Elfi, originali e divertenti i balestrieri Ciclopi, i Fratelli Voltagabbana ( guerrieri nani dagli stemmi intercambiabili) e i Mezzi Mezzi Elfi seguiti dalla compagnia Benson a cavallo di polli giganteschi. E che dire dei Cavalcapanda? La battaglia ha inizio. E Skruft la vince grazie ad Andasets, la quale, dopo la vittoria, ottiene a modo suo dal padre il permesso di sposare l’amato e lo fa partecipare alla festa in modo…ardente. Molto particolare e molto ricco di scene comiche. Prende in giro il titolo di Moccia.
Un Cervello Piccolo così di Miksi: mi è piaciuto il nome del pianeta, Antenheim (Patria delle formiche). Belli gli alieni dalla testa di formica e dal corpo di leone contrapposti ai nemici dalla testa di leone e dal corpo di formica (che descrizione, fa girare la testa, ma è un buon modo di svegliare il lettore) del Pianeta Lionik. Un odio immotivato, addirittura. Un odio che costa caro, visto che scarseggia anche il pan di zebra. Originale l’idea del colore delle antenne per individuare i discendenti del nemico. Simpatica la famigliola dei pulcicchi in attesa della camera d’albergo. Che trovata, quella dell’ex-recluta (o sergente?) Garen vale a dire l’inscenare il suicidio mettendosi sul cornicione e attirando l’attenzione della gente citando l’articolo sulla Protezione della Vita, calcando, favoreggiamento all’omicidio a parte, sull’omissione di soccorso per i suicidi. E perché tutto ciò? Per avere la guerra. Così da risolvere i guai del suo pianeta d’origine. Tutto va come previsto. La guerra si fa, la vince Lionik e Garen diventa il nuovo re…ma c’è il pugno allo stomaco finale: Re Garen ordina che un volontario vada su Lionik e si metta sul cornicione di un albergo. Bello, il finale ricorda quello de Il Cervello Rosso di Lovecraft.
Attenta a Hei per Ehi

La mia classifica è:

Il tempio dei dieci Monaci di CMT 6 punti
La Casa nel Bosco di Willow78 5 punti
Il nettare migliore di Polly Russell 4 punti
Un Cervello Piccolo così di Miksi 3 punti
Tre Metri su una Picca di White Pretorian 2 punti
Non c’è più posto di Reiukj 1 punto

Crudeltà dei numeri. Siete stati bravissimi.
 
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view post Posted on 11/5/2014, 08:55
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CITAZIONE (shanda069 @ 11/5/2014, 00:02) 
Ecco i miei commenti
La mia classifica è:

Il tempio dei dieci Monaci di CMT 6 punti
La Casa nel Bosco di Willow78 5 punti
Il nettare migliore di Polly Russell 4 punti
Un Cervello Piccolo così di Miksi 3 punti
Tre Metri su una Picca di White Pretorian 2 punti
Non c’è più posto di Reiukj 1 punto

Crudeltà dei numeri. Siete stati bravissimi.

WP, siamo a 1 pari. Anche questa volta mi sa che ce la batteremo fino l'ultimo commento
 
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Miksi
view post Posted on 11/5/2014, 11:23




grazie shanda per commento e classifica!

@polly, con affetto
:p102:
 
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shanda069
view post Posted on 11/5/2014, 15:30




Ciao Miksi, grazie a te per la bella storia.
 
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White Pretorian
view post Posted on 11/5/2014, 16:08




CITAZIONE (reiuky @ 11/5/2014, 09:55) 
CITAZIONE (shanda069 @ 11/5/2014, 00:02) 
Ecco i miei commenti
La mia classifica è:

Il tempio dei dieci Monaci di CMT 6 punti
La Casa nel Bosco di Willow78 5 punti
Il nettare migliore di Polly Russell 4 punti
Un Cervello Piccolo così di Miksi 3 punti
Tre Metri su una Picca di White Pretorian 2 punti
Non c’è più posto di Reiukj 1 punto

Crudeltà dei numeri. Siete stati bravissimi.

WP, siamo a 1 pari. Anche questa volta mi sa che ce la batteremo fino l'ultimo commento

Guarda, piuttosto che farmi dei selfie sarei disposto anche a corrompere gli altri partecipanti alla gara... :p101:
 
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White Pretorian
view post Posted on 11/5/2014, 18:35




Ecco i i commenti
1) CMT – Il tempo dei 10 monaci: ciao, CMT. Come al solito, il primo commento è per te. Hai ripreso la vicenda umoristica-fantasy dell’altra volta (non ho ben capito: è una serie di racconti, o sono spezzoni di un romanzo che stai impiegando?) stavolta condita con una punta di giallo. Dico una punta perché di più non c’è: ci sono le citazioni, c’è la classica immagine degli interrogatori e dell’assassino che prosegue nell’uccidere le sue vittime, ma nulla di più di questo. Dato il tipo di racconto e lo spazio a disposizone, però, non lo considero un problema: doverti barcamenare tra ben tre generi non era semplice e aumentare le dosi di giallo ti avrebbe probabilmente impedito di sviluppare al meglio il tono umoristico, su cui si regge tutta la vicenda. Lascia un po’ l’amaro in bocca il modo con cui hai liquidato tutta la faccenda, con una spiegazione abbastanza sbrigativa delle motivazioni dell’assassino e di ciò che era successo. Penso che avresti potuto dedicare un po’ più di spazio, così come avresti potuto dedicare sicuramente più spazio alla scena di Saleria che smaschera l’assassino. La scena della “tortura psicologica” con cui il detective di turno smaschera il colpevole è molto comune tra i gialli, ma tu avevi a disposizione un elemento di straordinario impatto come il contrasto tra la bellezza esuberante e la lussuria di Salteria e l’apatia dei monaci. Far crollare il mutaforma dopo avergli fatto vedere appena una tetta… ;-) insomma, o sto’ tizio non ha mai visto una donna oppure… scherzi a parte, magari potresti prolungare la scena, con Saleria costretta a un comportamento sempre più sfrenato (tipo lei che gira tra i monaci totalmente nuda e gli parla con tono sempre più ammiccante) fino a far concludere il crescendo con lei che si ferma accanto al colpevole, rosso come un pomodoro e sudato all’inverosimile… Lo stile è scorrevole, senza quei cambi repentini che ho notato le altre volte. In definitiva, un bel racconto.

2) Shanda068: Ciao Shanda068. Allora… vediamo se ho capito bene: la protagonista finisce diviene parte di qualcosa, forse una sorta di maledizione o di passaggio spazio-temporale, legato alla stanza di un palazzo, a un cappello di paglia e all’amore contrastato tra due giovani. È questo vero? No, perché ammetto di non averci capito nulla. Ma sai qual è il bello? Che non è per nulla un problema. La forza di questo racconto sta nella fantasmagoria delle scene che sei riuscita a creare e , soprattutto, nel modo in cui le descrivi, con uno stile volutamente straniante, quasi che tutto sia assolutamente normale. E questo l’ho molto apprezzato. Certo, hai faticato non poco a carburare, con quelle prime frasi “La palazzina spiccava per il grigiore, fra il verde dei pini.
Nessuno si era mai preso la briga di stabilire cosa li avesse fatti diventare tanto dispettosi nei riguardi di chi si sedeva sulla panchina accanto al pozzo per avere un po’ di sollievo alla calura.
Non potevi accomodarti un momento in pace, che ti cadeva una delle pigne rotonde sul capo, insieme alla bava resinosa a volte.
Che cosa ci fosse di tanto interessante da vedere alla finestra del primo piano, la trovo una questione discutibile.” Che mi hanno fatto non poco storcere il naso. Nel complesso? Dopo un paio di prove non eccellenti, sei tornata alla tua forma migliore. Certo, lavorare un po’ sulle trame non guasterebbe, ma anche così, questo racconto è davvero eccellente.

3) Polly Russell- Il nettare migliore: Un racconto steampunk-erotico… si, sei riuscita decisamente a stupirmi!
Dato che il tuo racconto è abbastanza complesso (non te lo sto addebitando come difetto, eh) preferisco suddividere il mio commento in sezioni, per poterlo meglio analizzare.
Stile: come detto, abbiamo una parte erotica e una stempunk. Delle due, strano a dirsi per chi ti conosce come la “steampunk’s queen” è la prima quella che funziona meglio. Le scene in cui descrivi la situazione all’interno del bordello sono eccellenti, anche se in alcuni punti mi hanno ricordato quelle delle feste di “Spartacus”. L’acme lo hai raggiunto con la scena di sesso orale tra la Contessa e Caio, semplicemente magistrale e molto evocative. Hai usato i termini giusti nei momenti giusti con i giusti periodi: davvero perfetto (qui qualcuno ha letto 50 sfumature… o sbaglio? ).La parte steampunk, invece, non ingrana al meglio, ma di questo parliamo nel prossimo paragrafo
Ambientazione: ecco il vero problema. Tolta la parte in cui descrivi il bordello, il resto degli elementi è abbastanza confuso, con le parti steampunk che faticano a integrarsi tra di loro e con tutto il contesto. L’idea di un mondo dominato dalle donne con un movimento femminista di suffragette è geniale, ma, per l’importanza che dovrebbe ricoprire nel complesso della trama, credo che tu le abbia lasciato troppo poco spazio. E i frisii? Hai inserito un elemento alieno, benissimo, ma risulta praticamente inutile ai fini dello svolgersi del racconto: dato che è ambientato in Italia, avresti potuto parlare dell’ambasciatore del Kurdistan e non ci sarebbero stati cambiamenti di rilievo (tranne che non avrebbe avuto quattro braccia da usare).
Personaggi: restano tutti un po’ sullo sfondo, anche Caio. Credo che le uniche eccezioni siano Silvana (che è resa benissimo: ruffiana a 360°!!) e la Contessa, che sovrasta tutte le parti erotiche. Una donna potente e sadica, una dominatrice dall’ego molto forte, ma che può risultare anche raffinata.
In conclusione, direi che il racconto scorre molto bene. Un eccellente lavoro erotico (non ho letto molti altri racconti, ma punterei una discreta somma sul fatto che sarai tu a vincere la coccarda… e io che speravo nella comica fame sessuale di Andasets!!;-) ) con elementi steampunk di sfondo. Probabilmente, inserito in una cornice più estesa il grosso dei difetti che ho riscontrato si risolverebbe da sé



4) Reiuky – Non c’è più posto: Non lo so, Reiuky. Posso dirti sicuramente che non mi è piaciuto. Da qualunque punto di vista provi a girare la storia (personaggi, ambientazione, dialoghi, singole scene prese di per sé) non trovo nulla che attiri davvero la mia attenzione. Di sicuro, hai una certa conoscenza dell’informatica (l’ho avuta come materia per quatto anni e credo che sia stata in assoluto la materia che ho odiato di più, anche perché era la più lontana da ciò che dovrei fare) e credo di poter attribuire alcuni punti che non mi hanno convinto alla mia ignoranza, ma anche questo salva ben poco. Bella l’idea di attribuire ai personaggi virtuali (non puoi capire che fatica che ho fatto per capire in che modo interagissero con l’ambiente esterno) i nomi delle lettere dell’alfabeto NATO, anche se credo che questa idea sia stata già utilizzata in una serie televisiva. Buona anche l’idea di utilizzare insulti ripresi dal mondo informatico, ma dopo un po’ questo sistema perde efficacia.
Un consiglio? Riformula il racconto, approfondendo l’ambientazione e la psicologia dei personaggi: non aiuterebbe una semplificazione del linguaggio, in modo da rendere gli elementi più comprensibili al pubblico medio (era la stessa cosa che rimproveravo al mio prof di informatica, uno dei più grandi informatici italiani, ma totalmente incapace di farci capire alcunché… che sia un difetto di categoria?)



5) Willow78 – La casa nel bosco. Suppongo che il titolo di questo racconto atirerà su di te le ire di Sam Raimi e di non pochi altri registi horror, ma di sicuro non le mie. Complimenti Willow: posso dirti che hai ampiamente riparato al risultato della volta scorsa. Certo, ci sono ancora un mucchio di cose da sistemare e il tuo stile ha bisogno di una buona limata, ma la trama stavolta regge molto di più e alcuni punti del racconto erano scritti anche molto bene. Il problema più grosso è la sovrabbondanza degli aggettivi, che appesantiscono molti periodi (che restano molto lunghi, ma credo che questo sia il tuo stile) e li rendono poco funzionali. Cerca di ridurre al minimo questo problema: non solo non è per forza necessario dare una qualifica a tutto, ma puoi farlo anche in altri modi, come le parafrasi o lasciare che sia la narrazione stessa a definire i contorni di ciò che vuoi descrivere. Attenta anche alla fluidità dei periodi, perché per descrivere gli orrori della guerra, non è necessario ricorrere per forza a lunghe e particolareggiate elencazioni dei suoi orrori, ma bastano pochi, ma concreti elementi, magari distribuiti su più periodi separati da punti (cosa che ti consente anche di descrivere meglio ogni singolo elemento). Cerca anche di essere coerente al personaggio: dubito che un cacciatore americano dell’Ottocento si esprima in modo così aulico, stessa cosa dicasi per il protagonista (ah, per la cronaca: il termine “brigante” si riferisce essenzialmente ai banditi italiani. In un contesto americano avrei usato bandito, o fuorilegge o semplicemente “qualcuno deve avermi aggredito”).
Complimenti anche per l’approccio “Lovecraftiano”.


6) Miksi-Un cervello piccolo così: Un racconto umoristico-fantascientifico strutturato come una fiaba. Benissimo. Il problema, Miksi, è che sei rimasta a metà. Possiamo considerarla davvero una fiaba? No, perché ci sono troppo elementi che potremmo considerare “adulti” (tra tutti la citazione dell’articolo di legge della comunità galattica). Può essere considerato un racconto fantascientifico? I presupposti ci sono tutti, ma l’ambientazione è troppo “leggera” (nel senso che che gran parte dell’elemento “scientifico” si riduce alla presenza di razze di pianeti diverse, che possiamo trovare anche in altri generi, e nell’idea di qualche forma di “Comunità Galattica”). Possiamo, infine, parlare di un racconto umoristico? No, perché, a parte un paio di scene, tipo quella dei pulci picchi e il finale, il tono resta leggero, ma manca una vera spinta verso la comicità. Come CMT ti sei destreggiata tra ben tre generi, cosa non facile, ma il tentativo non ti è riuscito al meglio, perché nessuno di questi ha davvero preso il sopravvento. Se può consolarti, ho trovato lo stile fiabesco davvero perfetto: se posso darti un consiglio, riprova a caratterizzare il tutto essenzialmente come una fiaba, limando l’elemento fantascientifico e umoristico all’essenziale (oppure fai l’opposto e dagli una loro concretezza, magari descrivendo battaglie spaziali sgangherate).

Classifica.
È sempre la parte più difficile.

1) Shanda069 - c'era tre volte il cappello di paglia
2) Polly Russell - Il nettare migliore
3) CMT - Il tempio dei 10 monaci
4) Miksi - Un cervello piccolo così
5) Willow78 - La casa nel bosco
6) Reiuky - Non c'è più posto

Resto come sempre disponibile per richieste, specificazioni e intimidazioni in stile mafioso, anzi, le attendo con ansia (tranne l’ultima).
Statemi bene, gente!
 
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146 replies since 10/5/2014, 04:29   1766 views
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