Ecco commenti e classifica! Classifica, maledetta classifica: è stata la parte più difficile. Nei commenti sono stato molto rompiscatole, ma solo perché ho cercato di esservi d'aiuto. Non prendete i miei commenti e i miei suggerimenti come arroganza. Spero vi siano utili, ma se non lo sono buttateli pure nel cesso.
Il girone Gutierrez è evidentemente quello qualitativamente più alto, tzè!
Senza scherzi, anche i racconti in fondo alla classifica non sono affatto da buttare e, anzi, hanno le loro qualità e potenzialità. Quindi, scusatemi e siate clementi con un povero meganoide come me.
COMMENTICARNE E PIETRA
di Cra1. Osservazioni sparse[Quote]poi si avvicinò ai calzoni ripiegati a terra e li scosse per aria. Erano impregnati di umidità, di quel freddo che entra nelle ossa e non ti lascia più. Li indossò, assieme alla camicia e al farsetto imbottito che puzzava di sudore. Allacciò la corazza pettorale a piastre di ferro e assicurò il fodero della spada alla cintura. Si sedette, afferrò uno stivale di pelle e se lo girò tra le mani: era bucato, a tratti lacero, e la suola si staccava.[/Quote]
Non son sicuro sulla dinamica di questa azione. Juan prima si mette corazza e spada, poi si siede sul giaciglio per infilarsi gli stivali? Mi sembra una cosa un po' scomoda, d'istinto invertirei l'ordine temporale delle due azioni.
[Quote]Stava quasi per voltarsi e tornare al torrente, ma accadde qualcosa che lo spinse a proseguire. La ragazza era inciampata e adesso si trovava a terra. Juan venne travolto dal desiderio, le vene ribollivano di nuovo per l'eccitazione: forse era il suo giorno fortunato. Scattò avanti, riuscì a colmare la distanza ansimando per il dolore. La raggiunse, lei tentò di alzarsi.[/Quote]
Qui mi sorge un dubbio: prima mi fai intendere che la ragazza è ormai troppo lontana perché Juan possa raggiungerla, poi invece, dopo una caduta, il conquistadores la raggiunge in pochi balzi. Non vedo perché la ragazza non abbia potuto ritirarsi su in piedi e continuare la fuga. Una caviglia slogata sarebbe potuta essere una giustificazione plausibile, ma non fai cenno a nulla di simile nemmeno dopo. Ti consiglio di farlo e di parlare di un'andatura zoppicante della ragazza quando, con la vecchia, accompagna Juan alla grotta.
[Quote]«Vorresti darmi dell'oro?» domandò Juan, guardadola con disprezzo.[/Quote]
guardaNdola
[Quote]«Entra dentro!» gridò Juan. Non era così stupido da finire in trappola così facilmente.[/Quote]
Ripeti “così”. Meglio se scrivi “Non era così stupido da finire in trappola TANTO facilmente.
[Quote]Ma Juan non badò più alle due nè alla stupida statua.[/Quote]
né
[Quote]Sul piedistallo erano ammassati monili e gioielli d'oro. Un piccolo mucchio d'oro scampato ai saccheggi di Pizarro.[/Quote]
Ripeti “oro”. Forse è meglio sostituire “mucchio d'oro” con “tesoro”.
2. NarrazioneMi piace come scrivi, come gestisci il narratore, le descrizioni e il parlato. Tutte le situazioni sono chiare, così come le dinamiche, e devo dire che non ci sono punti oscuri a causa di una cattiva espressione. L'incipit, con le sue descrizioni, è funzionale ad aiutare il lettore a prendere confidenza con l'ambientazione, mentre lo svolgimento ha un ritmo sostenuto. Fino alla fine non ci si annoia mai. Bravo.
3. PersonaggiJuan il conquistadores ha assolutamente la priorità di personaggio principale. A mio parere l'hai ottimamente caratterizzato. Nello svolgimento della trama si rivela un figlio di buona donna senza scrupoli: mi è piaciuto come hai mostrato la sua vera natura, in modo molto... naturale. Tutto quello che fa è credibile: il tuo personaggio è coerente e trovo questo aspetto fondamentale. Anche in questo caso bravo.
L'altro personaggio di una certa importanza è, a mio parere, la vecchia. E qui iniziano i dubbi. Chi è? Una strega, così come la chiama Juan? Perché in effetti tu ci lasci intendere che sia la vecchia a risvegliare la statua di pietra... ma in questo caso, perché la vecchia era tanto legata al tizio di cui Juan ha preso il posto (alla fine si prendono per mano...). Mi aspetterei che il tizio pietrificato dalla strega sia un po' girato di palle nei suoi confronti. So che ti sto rompendo la magia del finale, ma questo dubbio mi è rimasto appiccicato in testa.
4. AmbientazioneBravo! Che ti devo dire? Probabilmente è uno degli elementi di maggior pregio del tuo racconto: non solo dimostri una conoscenza dettagliata del mondo, ma riesci a immergerci anche il lettore, cosa che alla fine è fondamentale. Una curiosità: le parole che dice la vecchia te le sei inventate o fanno parte della lingua delle popolazioni indigene?
Comunque, belle le descrizioni ambientali: colorate e visive.
5. TramaAl di là del dubbio che ti ho già espresso sul finale, la trama in sé non l'ho trovata molto originale. L'impianto è molto classico, con il crudele conquistadores (per carità, mi è piaciuto molto il realismo del personaggio!) che cade vittima di una maledizione a causa della sua avidità. Mi sento di dire che la storia in sé non è poi così avvincente, il punto di forza è quello che hai costruito tutto attorno.
6. Riflessioni dietro il testoLa trama, nella sua relativa semplicità, non ha lasciato il segno ispirandomi qualche riflessione di sorta. Certo, l'avidità che conduce alla morte il protagonista potrebbe essere un monito per lo stesso lettore, ma ecco... è come se il colpo non arrivasse a segno. Come detto prima, è il contorno a riservare le cose migliori: sei riuscito a mostrare in poche parole la realtà della “conquista” dell'America, in tutta la sua crudeltà, il suo razzismo, la sua ignoranza. Ho apprezzato!
ACHILLE SCONFIGGERÀ ETTORE
di Ilma1971. Osservazioni sparseCITAZIONE
Presto la rotazione del pianeta avrebbe portato il Portale, unico punto della barriera a cui aveva senso tentare di sferrare un attacco, alla luce di quel sole così vicino e intenso da danneggiare irrimediabilmente qualsiasi robot che si trovassero al di fuori dall'atmosfera. Doveva essere ormai questione di minuti prima che i robot achei cominciassero la ritirata verso le Navi-Madre e quelli troiani verso il Portale.
Ripeti “robot”. Ti consiglio di usare un sinonimo come “macchine”.
CITAZIONE
Seduta a capo tavola c'era Era, comandante in carica delle forze achee, con la sua uniforme dorata e il suo aspetto matronale. Ai suoi due lati, Atena e Poseidone, entrambi programmatori di numerosi Eroi
“c'era Era” è bruttino che dici?
Magari sostituisci “c'era” con “stava”.
Stai attenta poi all'abuso di possessivi: sua-suo-suoi.
2. NarrazioneMi dispiace, Ilma, ma la narrazione non mi ha convinto e, anzi, mi è stata di ostacolo: è piatta. Non c'è azione, non c'è movimento. È un continuo venire a sapere per mezzo di dialoghi di eventi passati, come se stessimo ascoltando delle registrazioni d'archivio: la cosa (nel mio caso) ha appesantito la lettura. Non ero coinvolto e il racconto mi è risultato pesante, molto più lungo di quello che è.
Il fatto è un peccato, perché a una seconda lettura ho potuto meglio rilevare le potenzialità della tua storia... della tua spy-story! Certo, il fatto che ti rifai completamente all'Iliade, rispettandone per intero gli sviluppi, non ti aiuta, perché chi ha un'infarinatura generale della storia sa chi dice la verità o chi mente. Ma nonostante tutto l'intreccio ha una sua complessità, una sua coerenza interna, che può essere meglio valorizzata.
Per farti un esempio: avrei apprezzato di più se nell'incipit ci fosse stato lo scontro, in presa diretta, tra Achille e Agamennone: sarebbe stata un'occasione per descriverci gli Eroi.
Oppure, nella scena in cui presenti Tindaro, con i dialoghi finisci per ripetere dal principio alla fine le vicende già narrate qualche paragrafo sopra.
Io ti suggerirei di snellire e movimentare.
3. PersonaggiParliamo di Teti: mi è piaciuta. Nella tua trasposizione dal mito alla fantascienza hai salvato un aspetto fondamentale di questo personaggio: l'amore di una madre. Che in questo caso non è rivolto a un figlio, per quanto mitico, in carne e ossa, bensì a un robot (perché gli Eroi son robot giusto?) figlio del suo ingegno. E l'immagine di una Teti, giovane, brillante e determinata, intimorita da un'Atena dal carattere molto forte (ben rappresentata anche lei) mi ha molto soddisfatto. Il personaggio principale è molto credibile e coerente.
4. AmbientazioneForse a causa dei dialoghi, che occupano un buon 98% del racconto, l'ambientazione mi è risultata essere un po' effimera. È vero, ci dai tutti gli elementi per capire che si tratta di fantascienza... Ma se io non avessi mai letto nulla di questo genere, avrei fatto una fatica immonda nell'immaginare il contesto degli eventi narrati. Qualche descrizione ambientale in più direi che non andrebbe a guastare.
5. TramaCome ho avuto occasione di accennare, la trama non è affatto male, tuttavia non emerge. L'intrigo ordito da Poseidone è molto ben congegnato, ma non risalta a dovere.
6. Riflessioni dietro il testoNel triangolo Teti-Atena-Poseidone hai affrontato un tema classico: spesso le apparenze, come la prima impressione che si ha dalle persone, inganna; e a fidarsi delle persone sbagliate si finisce per trasformarsi in loro pedine: vedi cosa fa Poseidone con Teti. Per quanto il tema sia classico, tu l'hai presentato bene e in modo credibile. Quindi la riflessione, per quanto un po' soffocata dalla narrazione, c'è!
IL DEMONE BIANCO
di Smilodon1. Osservazioni sparseParto con un piccolo consiglio: prima di iniziare a narrare localizza gli avvenimenti nello spazio e nel tempo: luogo e anno. È alla base del racconto storico in fondo.
CITAZIONE
nulla a che vedere con le privazioni che sofferte dai tanti ragazzi di città mandati al fronte.
C'è un “che” di troppo...
Federico alzò gli occhi dal pezzo di legno.
CITAZIONE
«Jè pront?», chiese.
Ma questa virgola dopo le caporali è proprio necessaria? Chiedo più che altro per chiarire la cosa a me stesso.
CITAZIONE
«Arrivano le portatrici, dopodomani» affermò Antò.
Essendo “Antò” diminutivo di Antonio... non si dovrebbe scrivere “Anto'”?
CITAZIONE
«Ho detto che se non si muovono resteremo bloccati qui, po folc!» sbottò Federico.
“po folc” è un'espressione regionale o un errore di battitura? Scusa l'ignoranza
CITAZIONE
Non avrebbe perso per nulla al mondo la possibilità di incontrare Anna. Pensò alla forza del sentimento che legava quei due e provò qualcosa di molto simile all’invidia: un legame così profondo che la ragazza aveva deciso di arruolarsi volontaria come portatrice e di affrontare le lunghe ed estenuanti marce per garantire gli approvvigionamenti alle truppe di montagna. Lui non aveva mai provato nulla di così intenso.
Qualcosa di molto simile? Per come descrivi poi quello che prova direi che è invidia allo stato puro!
CITAZIONE
All’accampamento Regio, Federico si aggirava per la stanza dell’alloggiamento militare.
Non parli mai di trincea. Ma comunque ci fai capire che Antonio e Federico hanno il nemico di fronte... Penso sia troppo vago parlare di “accampamento”, anche in funzione di quanto accade dopo.
CITAZIONE
Il cecchino si liberò dei giovani soldati italiani, abbattendoli da distante col fucile, come si abbattono degli animali zoppi. Nemmeno il tempo di fiatare che tutti giacevano a terra, le cervella rosse affrescate sulla neve candida.
Forse qui esageri? Se parli di un solo cecchino non credo possa fare fuori sei ragazzi, per quanto inesperti, in una frazione di secondo. Ci sta che li faccia fuori tutti, perché quelli si fan prendere dal panico e non capiscono una mazza nella confusione, ma non “nel tempo di un fiato”. Lo so lo so, era in senso figurato, ma mi sarebbe piaciuto vedere il panico delle vittime dell'imboscata.
CITAZIONE
Come lupi furono addosso alle sue compagne. Rimase immobile, tremante, sperando di non essere vista mentre osservava il nemico accerchiare le portatrici.
Qui mi son detto: cavolo, ma gli austriaci hanno superato le postazioni nemiche? Con quale facilità? Dopo Federico si fa un “tranquillo” viaggio tra quei boschi uscendone incolume. Boh... capisco che ci possa essere una spiegazione... ci sta che gli austriaci abbiano intrapreso un'azione per interrompere i rifornimenti italiani. Però mi resta sempre il dubbio che fossero lì così che tu potessi dar vita alla scena.
Sono molto rompi scatole, vero?
CITAZIONE
«Krampus» rispose Federico.
Prima d'ora io non avevo la minima idea di cosa fosse il krampus. Ma devo dire che non è stato un ostacolo, anzi. A parte il nome, molto evocativo, che cosa sia si intuisce perfettamente dagli eventi che narri nel finale. Poi lo descrivi pure! Ma che voleva di più Cmt?! (Ciao, Cmt! Tvb
)
CITAZIONE
Era quasi mezzanotte quando arrivarono in prossimità della linea austriaca. Era una follia resa possibile dal desiderio di vendetta, aiutati da una coltre di nubi spessa e pesante come la lastra di un sarcofago, che copriva il cielo e oscurava la luna e le stelle. Si muovevano a ventaglio, cercando di non rappresentare un bersaglio individuabile nel nero della notte.
A me pare che tra le fila italiane viga troppa anarchia, cosa che (a quanto ho studiato e letto) non appartiene alla realtà storica. Ovvero se uno prende e di sua iniziativa si allontana dall'accampamento (trincea?) come ha fatto Federico, io mi aspetto che il superiore lo condanni a morte in quanto disertore. Allo stesso modo, l'azione contro le file austriache per pura vendetta mi sembra storicamente molto tirata: tutte le azioni belliche, in genere, avvengono dietro un commando che vien dall'alto. Poi, ok che Federico e Anto' rischino la vita per Anna... ma tutti gli altri? Hanno davvero tutta questa brama di rischiar la vita?
Mi son venuti tutti questi dubbi... aspetto comunque la tua risposta.
CITAZIONE
“Per una volta tanto queste maledette giacche scure non rappresentano un impiccio” pensò con cattiveria Antò, mentre strisciava nel buio più completo della mulattiera che portava alla trincea nemica. Si appiattì contro la parete di roccia, al rumore di due voci che parlavano in tedesco davanti a lui – l’odio lo attraversava a ondate, accelerandogli il battito. Sporgendosi poteva vedere il fornello da campo illuminare appena una fortificazione aperta. Allungò la mano sul pugnale da trincea, deciso a entrare e massacrarli con le proprie mani, quando alla sua sinistra scoppiò l’inferno.
Nel giro di pochi istanti il rumore dei colpi esplosi riempì l’aria.
Afferrò l’unica bomba a mano e la lanciò nella fortificazione, cercando subito riparo dalla detonazione. Ancor prima che potesse controllare di non aver lasciato superstiti, il crepitio di una mitragliatrice lo inchiodò dietro il costone di roccia.
A me pare che si avvicinino troppo facilmente alla linea nemica. Ho ancora in mente una situazione simile narrata da Lussu in Un anno sull'Altipiano e, insomma, la manovra era leggermente più preoccupata e complicata. Mi sembrano un pochino sprovveduti gli austriaci in questo caso.
Esagero?
2. NarrazioneMolto buona. Mi è piaciuto il modo in cui hai affrontato la narrazione, che si è perfettamente adattata al contesto. Sia nelle descrizioni, nel tono del narratore, sia nei dialoghi, molto realistici, fai rivivere tutto il logoramento d'animo vissuto dai protagonisti di quella guerra. È come se lo stesso narratore fosse sofferente... bravo!
3. PersonaggiMolto ben caratterizzati, non c'è dubbio. Tutti, e dico tutti, hanno una loro tridimensionalità, una loro personalità che risalta in modo molto efficace e realistico. Antò, Federico e Anna sono persone reali.
4. AmbientazioneGuarda, a parte i dubbi su accampamento e trincee, l'ambientazione è in generale ben resa. Ci metto dentro anche l'atmosfera che hai creato con un narrato molto efficace. E ho davvero apprezzato come hai messo in risalto il fatto che i soldati italiani fossero stati mandati allo sbaraglio, con quel loro risaltare sulla neve come scarafaggi. Insomma molto bene: nelle osservazioni sparse ti ho segnalato alcuni dubbi e attendo le tue risposte per sapere se i miei consigli sono validi o se nel torto ci sto io.
5. TramaLa trama devo dire che è molto semplice e lineare, come nell'altro racconto storico del girone. Anche in questo caso il punto forza del racconto è quanto gira attorno alla storia, arricchendola, e come la storia stessa viene narrata. Sebbene l'elemento horror, etnicamente originale (dal mio punto di vista di lettore del Sud), vada a scuotere la suddetta linearità.
6. Riflessioni dietro il testoCome anticipato, hai reso molto bene il logoramento d'animo vissuto dai soldati al fronte. Hai reso altrettanto bene alcuni aspetti della guerra mondiale, aspetti umani che vanno oltre l'analitica successione di date ed eventi. Spingi il lettore ad affrontare questi aspetti e trovo la cosa molto positiva.
Personalmente ho fatto riflessioni che esulano da qualunque tipo di consiglio ed entrano nel campo del gusto personale e di un determinato modo di pensare. Nel senso: io avrei gestito i rapporti tra italiani e austriaci in modo diverso. Alla fin fine abbiamo i buoni, gli italiani, contrapposti ai cattivi (assassini e stupratori), gli austriaci. Una semplice contrapposizione che personalmente avrei evitato. Mi rendo però conto che nello spazio di un racconto breve certe logiche vadano gioco forza a semplificarsi e che magari non era nemmeno tua intenzione portare al lettore questo messaggio.
PULP FUCKTION
RISING THE HELL
di CT1. Osservazioni sparsePer la prima osservazione non ti quoto, riguarda comunque tutta la prima parte dei dialoghi. La domanda è: che lingua stanno parlando Tony e Louie? Italiano o inglese? Louie mi pare di aver compreso che non sia nemmeno di origini italiane, quindi penso sia improbabile che parli italiano (ma non impossibile).
Mi rispondo da solo va: stanno parlando inglese, come si capisce meglio dopo. Pensandoci forse non esiste un modo migliore per rendere il concetto in effetti.
CITAZIONE
E, Tony, se vuoi vivere in questo grande paese, sarà meglio che ti abitui a sentirti chiamare motherfucker. L’intera nazione è fondata sul concetto di motherfucker, chiaro? Niente motherfucker, niente America.»
Penso che paese vada scritto con la maiuscola: “Paese”. Invece parole sacrosante per il “motherfucker”, quelli lo usano come intercalare!
CITAZIONE
«Che stronzata! Lasciami dire – e lo dico con il dovuto rispetto per un professionista come te - che non credo alle mie orecchie. Voglio dire: perché credi che i “latini” si chiamino così? Te lo dico io: dai latini, miei antenati!»
«Dai romani, semmai. Che parlavano latino.»
Qui però mi sa che ha ragione Tony!
La prima parte probabilmente è troppo lunga e causa un po' di squilibrio con il resto del racconto. Considerata nella sua singolarità è invece molto godibile e, al di là delle citazioni che farai successivamente, qui l'impronta di Tarantino risalta maggiormente. Mi è piaciuto molto come sei passato da una scena all'altra collegandole con Tony che si tocca il pacco. Cosa molto cinematografica che apprezzo.
CITAZIONE
Guardi: anche vor Kurkjian in persona.
Chi? o.O
CITAZIONE
L’italiano sembrava nervoso, piccoli scatti gli agitavano le mani «Sì, senz’altro. Sono tanti, ma io e Louie possiamo fotterli.»
E, per aggiungere enfasi alla frase, diede una vigorosa strizzata al pacco.
Il boato riecheggiò nel vaso ambiente come una bomba.
Louie spalancò la bocca in una grande “O” muta e strizzò gli occhi, raggiunto da una nube di goccioline rosse; Tony cadde indietro, atterrò con un tonfo e rimase immobile sul pavimento con la mano artigliata sui genitali.
Anticipo una domanda che per logica ti avrei dovuto far dopo.
Ma può una placca di metallo in testa fare il miracolo?
Successivamente parli di un buco dai bordi bluastri (se non ricordo male). Ma se la placca ha fermato il proiettile... il proiettile non dovrebbe essere visibile?
E sopratutto: se la placca ha fermato il proiettile, perché si forma una pozza dietro la nuca? La cosa lascia intendere che il proiettile abbia attraversato la testa... spappolando di conseguenza il cervello.
Mi sbaglio?
CITAZIONE
L’altro si riparò dietro di una colonna. Sulla camicia bianca dell’ostaggio si aprirono altri fori zampillanti. Tony agganciò l’amico alla vita, diede un colpo di reni e trascinò lui e lo scudo umano attraverso la porta aperta, che si richiuse subito dopo il loro passaggio.
Devo essere onesto: la prima volta che ho letto questo pezzo ero convinto che la porta in questione fosse quella dell'uscita, tanto che ho pensato i due stessero scappando fuori dal locale.
Insomma non ho capito dov'è posizionata la porta dell'inferno... io me l'ero immaginata
dietro Marcellus, ma se così fosse non quadrerebbe la dinamica dell'azione descritta.
CITAZIONE
un fiume di lava scorreva stretto tra due rupi, lungo i cui pendii rotolavano corpi umani e cose indistinte che precipitavano nel fuoco o si sfracellavano sugli arenili. Cataste brulicanti di corpi erano ammassate alle pendici delle alture e tormentate da creature che volteggiavano al di sopra, alternandosi in selvagge picchiate. Sulle sponde, figure nere e fumanti lottavano per trascinarsi a riva e, da ogni dove, giungevano cori di urla, bestemmie e grida d’aiuto.
Anche tu hai dato sfogo a una bella carovana di “diauli”. Bravo, bravo!
CITAZIONE
La diavolessa rise, e fu come se a farlo fosse stata una tigre, in un mondo immaginario dove le tigri possono ridere.
A mio parere non c'è bisogno di spiegare la storia del mondo immaginario: distoglie l'attenzione e stride un poco.
CITAZIONE
Fu quando Tony si scattò un selfie sorridente mentre simulava la scena di Alien, spingendo l’addome di una delle due da dentro con le dita aperte, che Louie vomitò e smise di guardare.
Ok il selfie, ma io la scena di Alien non ce l'ho presente...
[/Quote]Seguimi bene, perché arriva la parte difficile: allora, l’inferno non è proprio l’inferno, è più un altro mondo, non serve a punire i peccatori. Però, in effetti, i veri figli di puttana, quelli proprio bastardi, arrivano qui. In pratica non si muore davvero, si continua a vivere tipo, che so, in altre dimensioni e roba così. Ma non ci frega un cazzo, ok?[/Quote]
In definitiva: l'inferno
è proprio l'inferno
CITAZIONE
Giunsero agli alloggi di Lilith attraverso un dedalo di corridoi, poi si nascosero dietro una colonna. Pazuzu era già arrivato e stava montando la regina su un grande altare. Erano entrambi giganteschi: Pazuzu somigliava a un toro antropomorfo sui quattro metri.
A questo punto voglio sapere anche a cosa somiglia Lilith!
CITAZIONE
«Lo so, ma volevo levarmi la soddisfazione» disse. Poi si spostò e, da dietro di lui, si fece avanti Tony. Imbracciò l’enorme pene che portava in spalla e lo puntò contro Marcellus. Il boss scoprì i denti in un’espressione tra il disgusto e lo sconcerto.
«Don Garatu ti manda i suoi saluti, figlio di puttana» disse lapidario il killer italiano. Poi strizzò il membro.
So che è una domanda brutta che il 99% dei lettori non si fa: ma come hanno fatto a trattenere il “getto di fuoco”? Han messo un tappo??
La scena è di sicuro effetto, ma ne va della credibilità interna del tuo racconto che (nonostante l'assurdità) sei fin'ora riuscito a tenere compatta.
2. NarrazioneLa narrazione è assolutamente efficace. Sebbene vadano a notarsi due impianti narrativi differenti: la prima parte vs tutto il resto. Probabilmente, come anticipato, la prima parte è da ridurre (nel caso in cui il racconto dovesse restare entro il numero di caratteri prestabilito, sebbene, a quanto ho letto, hai dovuto tagliare molti pezzi...).
A parte alcune cose poco chiare (vedi sopra) il ritmo è sostenuto e lo stile molto visivo, la lettura quindi è stata piacevole.
3. PersonaggiLa prima parte è altrettanto fondamentale per inquadrare i personaggi, stupendamente delineati. Tony e Louie vivono nel racconto e nonostante la comicità degli eventi, e delle battute che si scambiano, il loro rapporto è assolutamente reale. Punto di forza dell'intero racconto: i personaggi rappresentano un punto d'aggancio reale per rendere credibili l'incredibile.
4. AmbientazioneChe te devo di'? Funzionale al racconto. Non è assolutamente il motore del racconto.
5. TramaA tratti demenziale... ma nella demenza hai creato un intreccio lodevole. L'assurdo con il complesso fanno salire di livello una storia che senza complessità sarebbe stata “un niente di che”: i demoni che vogliono invadere la terra. Tu invece hai reso secondario il fattore scatenante l'intera storia, cosa che ho apprezzato. Forse un pochino sempliciotto il fatto che Tony finisca per farsi le due diavolesse/pin-up (cosa fondamentale per la trama) finendo per essere il loro “fidanzato”. Ok il finale fa ridere ed è efficace. Io invece avrei pensato più alle diavolesse che usano Tony semplicemente per i loro fini, per poi scaricarlo subito dopo. E non venirmi a dire che le diavolesse non ne possono far a meno perché Tony è sessualmente più dotato dei
diauli dell'inferno: non ci credo!
6. Riflessioni dietro il testoNon saprei che dire, perché il messaggio potenzialmente più forte finisce per passare in secondo, o terzo, piano. Marcellus, pur di mantenersi egoisticamente in vita, è disposto a fare una strage di innocenti, trasformando poi il mondo in un nuovo inferno senza scampo. Lo spunto di riflessione ci sarebbe dunque, forse è un po' nascosto.
-LA ILLUSTRE COMPAGNIA DELLO GINEPRAIO-
di David1. Osservazioni sparseCITAZIONE
«Che intendi Renzo? Favella senza esitare»
Probabilmente questo è un caso in cui il vocativo deve essere messo tassativamente tra virgole: “Che intendi, Renzo?”
CITAZIONE
Ovviamente l'imminente inizio della giostra aveva attirato ancora più persone, e la calca era quasi insopportabile.
Qui eviterei virgola+congiunzione ed eliminerei la virgola.
CITAZIONE
In mezzo al marasma, l'arciere venne fatto accomodare a un tavolo e subito servito da uno dei camerieri, lusingato dall'avere un famoso campione come cliente.
Accanto a lui però non vi erano posti liberi.
Calcherei più la mano sul fatto che l'arciere puzzi di pesce. Magari i vicini se ne fuggono lasciando giusto in tempo lo posto a li nostri sodali. No?
CITAZIONE
Cosi poco dopo, quando lo straniero si alzò e fece per andarsene, una giovane e prosperosa ragazza lo trascinò dietro i tendoni delle cucine.
Così
CITAZIONE
III – Di selve, ruine e ceffi colli cappucci.
Pensavo che in questo capitolo ci vorrebbe qualche riferimento sul come li nostri tre sodali riescano a non farsi notare dall'uomo pesce...
CITAZIONE
«Infrattatevi colle bestie fuori dallo sentiero, che io procedo
quattamente in ricognizione» disse Renzo. E sparì tra le ombre.
Qui c'è un a capo ingiustificato
CITAZIONE
«Et perchè parli sottovoce? Ti hanno scorto e seguito?»
Perché, non perchè. Ti faccio fare un giro nella macchina della morte?
CITAZIONE
Anche se non rimaneva niente del tetto e la parte frontale era pressochè completamente distrutta,
Pressoché non pressochè. Ut supra
”
CITAZIONE
«Se existe Iddio debe de existere pure lo Dimonio!»
O copione!
CITAZIONE
quello che rimaneva dell'antico altare era stato fatto ruotare per rivelare una botola. Dalle condizioni della botola
Botola – botola. Meglio un sinonimo o una perifrasi nel secondo caso.
CITAZIONE
Valdemarò si voltò poi imbestialito verso Renzo, per scoprire che Galgante l'aveva già afferrato per il collo e lo stava strozzando.
Non dirmi che anche in Spagna vi stanno sfracellando li maroni con la storia dei marò! O_O
Valdemaro senza accento! =*
CITAZIONE
«Solo se promettete di non alzare le mane!» rispose Renzo seminascoto dietro una colonna.
SeminascoSto.
CITAZIONE
Le pareti infatti sembravano fuse o scavate in un unico blocco di pietra.
Hai detto “pietra” poco prima. Forse è meglio scrivere “blocco litico”.
CITAZIONE
La porta dava su una caverna circolare di grandissime dimensioni, il cui pavimento andava rialzandosi dai lati al centro, dove si trovava una specie di pozzo o vasca di forma circolare.
mmm anche qui ripeti circolare, forse è meglio aggirare il problema della ripetizione con perifrasi o sinonimo.
CITAZIONE
Renzo era sbiancato e sudava freddo, cionostante
cionoNOstante
CITAZIONE
E i fedeli, con i volti sfigurati dalla rabbia e dall'odio, fecero per avventarsi sul ladro.
Non mi convince del tutto questa frase, io ti direi di scrivere: “I fedeli, con i volti sfigurati dalla rabbia e dall'odio, si avventarono sul ladro.
CITAZIONE
Ma era più forte la paura di un Dio infuriato che le armi di due uomini, e il terzetto si vide comunque costretto a una precipitosa fuga.
Mentre fuggivano correndo a perdifiato, seguiti dai fedeli in fuga e dalle urla di chi era rimasto intrappolato, una freccia colpì Galgante alla spalla.
Qui ripeti fuga-fuggivano-fuga
CITAZIONE
Un'altra freccia colpi Galgante di striscio al fianco.
Colpì
CITAZIONE
Valdemaro e Renzo riuscirono ad afferrare il ferito zoppicante per le braccia e a mettersi in salvo attravero l'uscita.
AttraverSo
CITAZIONE
«O leccamelo!» gli rispose Galgante.
Vedi che ti dicono gli altri, ma io sarei per aggiungere un vocativo dopo “leccamelo” ed eliminare “gli rispose Galgante”.
2. NarrazioneNarrazione molto buona e funzionale al genere del racconto. Devo dire che, rispetto a tutti i racconti letti, forse il tuo è lo stile più personale e che si differenzia dagli altri. E noto un bel miglioramento rispetto alle tue vecchie titubanze nel descrivere gli ambienti.
Comunque, la narrazione fatta dal batti e ribatti nei dialoghi è estremamente efficace, come un fiume in piena. Tanto è vero che alla prima lettura non avevo notato nessuno degli errorini che ti ho segnalato sopra. Bravo!
3. PersonaggiMolto alla Brancaleone, per l'appunto. Direi che non sono proprio tridimensionali, ma si riconoscono e son ben caratterizzati, ognuno ha la sua funzione nella trama, e sono coerenti nelle loro azioni. Direi che il personaggio più completo sia Renzo. Ma insomma, sono funzionali al tipo di narrazione.
4. AmbientazionePoche pennellate, belle (alla faccia delle tue paure nelle descrizioni!) e hai creato un'ambientazione efficace e funzionale. Devo dire che il villaggio abbandonato e la grotta “dei pesci” li hai ricreati molto bene. Inoltre, una mano non da poco all'ambientazione la danno i dialoghi. Probabilmente ha ragione Cmt nel dirti che necessiterebbero di qualche aggiustamento, ma la parlata alla Feudalesimo e Libertà è estremamente efficace!
5. TramaLa trama si nutre di situazioni classiche, ma anche nel tuo caso il tutto è ben reso, arricchito e personalizzato. Ovviamente quel “FINE?” esige un continuo, ma devo dire che anche se parliamo di un racconto “interrotto” questo alla fine mi ha soddisfatto. Anche perché mi hai fatto piegare in due dalle risate, cosa che trovo estremamente difficile (far ridere la gente, dico). Bravo anche per questo.
6. Riflessioni dietro il testoSo per esperienze personali dei Meganoidi che sono io che insisto e insisto a dare un significato a tutto. Eppure, non bisogna farsi ingannare dalla comicità del tuo racconto, probabilmente il riassunto del tuo messaggio è tutto nel titolo del quarto capitolo: “Della importanza di farsi li cazzi propri”... appunto!
IL SACRIFICIO
Di Locatelli Luigi1. Osservazioni sparseCITAZIONE
Krumb segui Raja senza capire.
seguì
CITAZIONE
“Perché hai aspettato tanto a dirmelo? Ma è magnifico!” Disse Krumb.
Come Cmt insegna: “disse Krumb”. Minuscolo in quanto la frase “disse Krumb”, presa singolarmente, non ha senso compiuto.
CITAZIONE
In quel momento un suono prolungato riecheggiò nell’aria. I due rimangono impietriti.
rimasero
CITAZIONE
Dalla superficie stava uscendo un fumo nero che si stava addensando in una nuvola scura che aumentava di grandezza.
Ti direi di riformulare questo periodo: stava uscendo-si stava addensando-aumentava. Suona tutto un po' cacofonico.
CITAZIONE
“Gupi, rimani tu ai comandi che io vado a riposarmi” disse Gombish guardando l’essere rosa seduto sul sedile accanto al suo.
“Uuik, uuik” rispose questi muovendo il naso cilindrico che era grande quasi come metà del resto del corpo.
“Maialino impiccione, non sono fatti tuoi cosa vado a fare.”
Per tutto il racconto, finché non dici che Gombish se lo mette in tasca, non sono riuscito a inquadrare Gupi: maiale piccolissimo o maiale normale col naso gigante? Affinerei la descrizione iniziale...
CITAZIONE
“Che grazia, meraviglioso.” Sussurrò Gombish facendo scivolare la sua mano a dieci dita verso il basso. “Brave, così. Continuate, non fermatevi.” Cominciò a masturbarsi.
Ma che essere è Gombish? Perché se non mi dici niente me lo immagino come un uomo. Qui mi dici che ha dieci dita e iniziano a venirmi i dubbi...
CITAZIONE
“Gli Akitiani sono esseri socievoli. Vivono in capanne che chiamano “gtmbir” la loro società è di tipo…”
Queste ultime battute vengono dal computer di bordo? In questo caso ti consiglierei di scriverle in corsivo in modo da non confonderle con il dialogo dei protagonisti...
CITAZIONE
Krumb e Raja arrivarono al villaggio per ultimi. Gli altri Akitiani si erano già radunati intorno alla piazza centrale: nel mezzo stava il capo Akiniano
Occhio qui. Prima parli di akiTiani e poi definisci il loro capo akiNiano.
CITAZIONE
In tutta risposta, l'akuniano aggredito
come “akuniano”? Hai ricambiato il loro nome!
CITAZIONE
Quella era la prima volta che accadeva una cosa del genere. La legge non contemplava una tale eventualità.
Quoto questo pezzo, perché commento “l'eventualità” che vai a descrivere. Insomma, non capisco come la folla intera faccia scappare il prescelto. Cioè... non mi torna proprio che questo riesca a scappare. D'altro canto mi pare una cosa non così imprevedibile che il prescelto sia preso dal panico e tenti la fuga. Insomma, gli eventi che portano a marchiare Krumb proprio non mi tornano. Capisco che sarebbe stato troppo scontato far uscire Krumb dall'estrazione... ma sarebbe stata una cosa più credibile.
Ovviamente, questo è il mio sindacabilissimo parere
CITAZIONE
“Perchè ti sei intromesso?”
Non “perchè” ma “perché”.
CITAZIONE
“Vieni qui maialino combina guai.”
Gombish prese Gupi in mano e se lo mise in tasca. Pochi istanti dopo un colpo alla nuca lo tramortì.
Ecco, da questo punto in avanti mi hai preso, infilato un bidone in testa e iniziato a battere con un martello. Insomma: iniziano una serie di eventi che intuisco siano il cuore della storia ma che non capisco! A parte Gupi, che ancora mi pare troppo sfuggente e non capisco se cambi forma da un momento all'altro, che è questa palla trasparente? L'ha creata Krumb? Ma la palla poi esplode dopo essersi sollevata in aria? Ma Krumb vola?
Dopo accade che Krumb porta Gombish in mezzo al lago per sacrificarlo al dio al posto suo. Ecco, anche quella scena mi è parsa poco chiara, non son riuscito a dare un perché a quel ronzio (ci sono arrivato dopo... e non del tutto).
Tutto questo è un vero peccato perché eri stato bravo a costruire un mondo assolutamente alieno in modo molto chiaro!
CITAZIONE
Le strane creature portarono Gombish all’interno di una stanza illuminata da una fioca luce rossa che proveniva da alcuni cristalli che fluttuavano a pochi centimetri dal pavimento.
Questa frase non mi convince in toto, quel “che proveniva” seguito da “che fluttuavano” l'appesantisce un poco.
CITAZIONE
Subito una guardia lo immobilizzo stringendogli il polso.
immobilizzò
CITAZIONE
Sulla parete semicircolare c’erano delle nicchie con all’interno dei corpi umani a cui erano collegati degli strani tubi che correvano verso l’alto sembrando le vene di un essere vivente.
Come sarebbe a dire dei corpi umani? O.O
Se mi dici che sono i corpi degli akiniani allora le cose tornano, perché sarebbero i corpi di quanti in passato sono stati sacrificati.
CITAZIONE
Provò a guardare ma qualhe cosa gli teneva ferma la testa.
Qualche
CITAZIONE
Un pensiero gli balenò nella testa: quello strano macchinario aveva tutta l’aria di essere qualche cosa di simile
Ripeti “qualche” in un breve lasso di tempo, eviterei...
CITAZIONE
I sui dubbi furono spazzati via quando si ritrovò in piedi su un prato e davanti a lui lo aspettava un gruppo di molibdiane vestite solo con corone di fiori e ceste di frutta.
Gombish gli corse incontro.
Periodo un pochino contorto?
CITAZIONE
Gombish aprì gli occhi intorno a lui il mondo sembrava impazzito, provò ad alzarsi ma uno scossone lo fece cadere con la faccia a terra.
Io direi che dopo “aprì gli occhi” ci vogliono i due punti. Poi un bel punto dopo “impazzito”.
CITAZIONE
Si girò di scatto. Alle sue spalle, Gupi lo guardava con occhi tristi: il muso era incastrato nell’apertura del tunnel.
Qui capisco che è Gupi a salvare Gombish, ma non capisco come... e non riesco a situare nello spazio l'azione. Cos'è questo tunnel?
Poi non ho capito se Gupi usa qualche “mossa speciale” (passami il termine) per riportare in superficie Gombish.
CITAZIONE
“Chio sei?” domandò Gombish irrigidendosi.
Refuso: “Chio”
CITAZIONE
“Sì, devi sapere che prima del tuo arrivo, il mio popolo viveva sotto l’influsso della divinità del lago. Era lei che ci permetteva di rimanere giovani. I miei antenati avevano fatto un patto: prosperità e salute per tutti, in cambio di saltuari sacrifici. Quindi…”
Un attimo: perché il dio del lago avrebbe smesso di chiedere sacrifici?
CITAZIONE
“…voglio solo ucciderti! Maialino cattivo vieni qui, fermati. Tanto la pagherai prima o poi…”
“Uuik, uuik…”
Ma non gli ha appena salvato la vita? O_O
2. NarrazioneDirei che in fatto di narrazione siamo tra alti e bassi. Voglio dire, Gdn, tu scrivi bene! Guarda il primissimo paragrafo: ci presenti una realtà che, salvo qualche punto di contatto con quella umana, è assolutamente aliena. Lo descrivi con agilità, precisione, in modo visivo e senza mai annoiare.
In altri momenti invece un po' ti perdi, la cosa si fa un po' contorta e il lettore (sto parlando di me
) cade nel panico perdendo ogni riferimento per comprendere gli avvenimenti. Eppure con una maggiore attenzione (se ho capito bene, non hai potuto revisionare il racconto vero?) credo sia un testo con potenzialità: ho notato infatti uno scheletro solido sotto sotto.
3. PersonaggiA parte le perplessità che ti ho espresso nelle osservazioni sparse, direi che Gambish sia il personaggio riuscito meglio: mi ricorda il capitano di Futurama, con tutte le sue perversioni a sfondo sessuale che anche Gambish dimostra di avere.
Direi che anche la coppia di akiniani è ben delineata, son tutte figure tridimensionali che hanno una loro realtà.
Quello che proprio mi ha spiazzato è il maialino: per me resta un'entità astratta. Ti direi di lavorare su di lui...
4. AmbientazioneTi consiglio di migliorare la parte nella “tana del dio”. Ma a parte questo, bravo! Davvero, perché come ho già avuto modo di dire hai calato il lettore in un mondo alieno, fantastico, in modo estremamente visivo ed efficace. Il racconto ha un “dove”, e questo dove è molto bello.
5. TramaO meglio trame che si intrecciano. Ho letto più volte sul destino di un personaggio che è stato selezionato per essere sacrificato a un dio, ma insomma le vite degli akiniani che si incrociano con quella di Gombish rendono corposa la storia. I punti che mi sono poco chiari te li ho segnalati, a mio parere la trama è per ora incompleta. Ma una volta che ritornerai sul testo sono sicuro che risolverai la cosa.
6. Riflessioni dietro il testoE qui risalta forte l'amore di un padre per la sua famiglia, un padre disposto a tutto pur di salvare moglie e figlio/a destinati a una morte certa. Ti ho letto più volte e ogni volta ho apprezzato il modo in cui affronti il rapporto di coppia, sempre in modo molto bello e realistico: in piccoli gesti riesci a far esprimere i propri sentimenti ai tuoi protagonisti. Insomma mi è piaciuto questa full immersion nei sentimenti degli akiniani (che poi sono i nostri di sentimenti) nascosta (ma anche non troppo) in un'ambientazione fantascientifica.
CLASSIFICA1. Cattivo Tenente
6 punti2. David
5 punti3. Cra
4 punti4. Smilodon
3 punti5. Ilma
2 punti6. Gdn
1 punto