| E all'appello, anche se in ritardo, ci sono anch'io.
Ecco i miei commenti.
IL CAVALLO DI BASTONI di CERANU Commento: Il racconto è ben scritto, buone le descrizioni, buono lo stile anche se a volte, specie nelle scene di trambusto, le trovo un po' confuse. Manca un approfondimento dei caratteri di alcuni personaggi, forse quello del bambino, che non si capisce quanti anni abbia, ma alla fine è poco rilevante. Le specifiche: va bene quella del cucchiaino che alla fine risulta importante per la storia perché è l'arma che permette a Giuseppe di salvarsi, la colonna sonora de 'L'italiano' ci sta bene e fa abbastanza da sfondo al racconto che è basato sul calcio, ( sulla passione di chi lo ama e sulla speculazione di chi lo usa per soldi ) sull'amore per la propria terra, per le tradizioni... Non ritrovo molto la specifica dell'ossessione inattesa del protagonista: azzarderei dire che proprio non c'è, il desiderio di Giuseppe di giocare quella partita a tutti i costi non credo sia un'ossessione inaspettata... Qualche informazione in più avrebbe dato forse un tocco più preciso nell'insieme. Un bel racconto, comunque, con qualche sbavatura qua e là ma piacevole da leggere.
IL CANE TRISTE di NAZARENO MARZETTI Un racconto pieno di magia e dolcezza. Mi è piaciuto da subito, anche e forse un po' di più nella prima versione, ( specie per il finale, in cui si capisce chiaramente che Nemo resta col protagonista )Ora è di sicuro migliorato nello stile, corretto e scorrevole. La musica è azzeccata, ben si presta al ritmo della storia e all'evolversi della situazione che viene proposta. Assolutamente plausibile che ti sia lasciato ispirare da un sogno perché è proprio da sogno l'atmosfera che costruisci attorno alla figura del protagonista. Molto ben descritto Nemo, la sua tristezza ed insieme il suo desiderio di ritrovare i suoi ricordi e la sua casa lo rendono umano; alla fine protagonista e cagnolino hanno quell'unico desiderio di ritrovare il proprio passato, anche se il ragazzo ha nascosto quel desiderio, che riaffiora soltanto quando Nemo gli appare in sogno nel corpo di un bambino. Non ho ben capito se il piccolo è l'anima di Sbirolo che si presenta sotto le spoglie di un adolescente o se è lo spirito di un bambino che non c'è più, o forse ancora il ragazzino che il protagonista era un tempo, ma non ha molta importanza. Trascurabile la svista dei capelli neri dell'adolescente che poi in un altro passaggio diventano chiari, il racconto è scritto bene, col giusto concentrato di nostalgia e sentimento che ne fanno un lavoro realistico e bello da leggere.
FORFAIT di ALEXANDRA FISCHER Ho dovuto rileggerlo un po' per capire meglio alcuni punti e quasi tutto mi è apparso abbastanza chiaro: sarà perché sto iniziando a capire il tuo modo di scrivere, o perché stavolta la trama è sì intrecciata ma meno ermetica del solito, ma stavolta credo di aver colto in pieno il senso del racconto. Avevo intuito che l'autista seduce le sue vittime e mi è stato confermato dalla tua precisazione, però, appunto, si può capire solo dalle battute e dalle occhiate che i due ( lui e la protagonista ) si lanciano. Molto indicata la colonna sonora, rende incalzante il ritmo, da' al racconto un certo fascino, le note calzano bene sul seduttore e sulla donna, scivolano sui corpi dei personaggi, dando loro una sfumatura a tratti calda, a volte gelida come la morte che aleggia costantemente intorno a loro. Che dire? Resto sempre affascinata dal tuo modo di scrivere, enigmatico, apparentemente freddo e distaccato ma con guizzi di esuberanza e passione che accendono a tratti la trama. Manca solo che tu riesca a trovare il modo di renderla meno spezzettata e criptica e avresti molte più soddisfazioni. Tu sai esternare molto bene le tue emozioni quando scrivi, riesci a metterci sempre qualcosa della tua anima, ti manca solo di metterti dalla parte del lettore e riuscire a trasmettere ( soprattutto a far comprendere ) anche a lui quello che vuoi dire. Continua su questa strada!
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