| ciao a tutti e naturalmente buon Natale :-)
Ringrazio qui in apertura tutti quanti per i commenti al mio racconto, anche quelli negativi. Lo schema originario del racconto era più lungo e complesso, e anche i personaggi e alcuni punti della trama sarebbero dovuti venir fuori meglio... ma ho avuto impegni di lavoro che mi hanno lasciato scrivere solo all'ultimo, e senza poter nemmeno rivedere la forma. In pratica, ho tagliato molto per poter arrivare alla fine, in un modo o nell'altro che fosse. Ho preferito comunque postarlo anziché ritirarmi, e ora anche grazie ai vostri consigli e appunti potrò dargli la forma che avrebbe dovuto avere e svilupparlo meglio.
Passando alla classifica, come ogni classifica, risente anche dei miei gusti personali, sia a livello tematico che di stile. Mi sembra però che ognuno abbia postato buoni racconti, alcuni più compiuti e altri che miglioreranno molto dopo una revisione. Ma tutti comunque con elementi molto buoni.
CLASSIFICA
OLTRE IL TEMPO UN CAPODANNO FUORI DALL'ORDINARIO OMAGGIO A UNA SPOSA DEVOTA L'INTRUSO W AMORE A MORSI IL NUOVO COMPAGNO DI BANCO CIOCCOLATINI MAGICI
OLTRE IL TEMPO
Specifiche: sullo splatter non c'è dubbio, e nemmeno sui viaggi nel tempo. Niente da dire.
Forma e Stile: La narrazione è veloce, come è giusto che sia in questo genere. Qualche volta, a mio modesto parere, e preciso che si tratta di gusto personale, si sente un poco troppo l'intrusione 'valutativa' del narratore onnisciente: per esempio, già nella prima frase ci dici che chiuse la cabina della doccia 'perché l'acqua non schizzasse ovunque' e più avanti dici che atterrò 'malamente'. Con queste frasi ti allontani dal 'mostrato' puro e il narratore diventa parte della vicenda dando la propria valutazione di quanto accade. Mi sembra che faccia perdere un po' di forza alla narrazione. Ripeto, si tratta di gusto mio personale, forse invece era proprio quello che tu volevi fare.
Trama: a mio parere, molto interessante e strutturata, anche se non ho capito alcune cose. Per esempio, il fatto che lo specchio in alcuni casi mostra l'immediato futuro, mentre nel caso del vaso lanciato sulla porta d'ingresso mostra il passato. Magari è successo solo a me, e allora sono tonto e morta lì.
Ambientazione: contemporanea, ben tratteggiata.
Personaggi: definiti in modo essenziale e funzionale alla narrazione, senza approfondimenti psicologici che credo sarebbero stati superflui. Per me, ottima scelta.
Conclusione: racconto molto interessante, mantieni viva l'attenzione del lettore, in attesa di una soluzione che forse però arriva in maniera un po' brusca, lasciando cose in sospeso o non del tutto chiarite. Lo specchio già segnalato sopra, e poi perché l'investigatore non riesce ad uscire? La creatura evocata per errore ha portato tutto il palazzo in una dimensione spazio-temporale diversa? Ma, ripeto, forse sono solo io che non ho capito, e quindi questo non comporterà un malus nella classifica.
UN CAPODANNO FUORI DALL'ORDINARIO
Specifiche: a mio parere, perfettamente rispettate.
Forma e Stile: stile semplice, piano, senza picchi ma anche senza cadute. Forse i dialoghi in qualche punto suonano un po' 'letterari', ma è solo la mia opinione.
Trama: una delle molte possibili variazioni sul tema vampiri, non privo però di aspetti interessanti e tali da accompagnare il lettore avanti senza cedimenti.
Ambientazione: mi è sembrato un poco laborioso l'inizio, forse nel tentativo di creare da subito l'atmosfera. Poi tutto filo più liscio.
Personaggi: essenziali ma vivi, il senso di stupore ma anche di cedimento del protagonista alla passione omosessuale è reso bene, anche se forse il cedimento - al di là dei poteri incantatori del vampiro - avviene in maniera troppo 'tranquilla'.
Conclusione: inizio un po' lento, come già ho detto, ma poi il ritmo ingrana e non molla fino alla fine. Una classica storia soprannaturale, in cui la spiegazione razionale è superflua e non necessaria. Solo una domanda: ma non ci voleva il paletto di frassino, per uccidere i vampiri? Detto questo, a mio parere una prova molto più che buona.
OMAGGIO A UNA SPOSA DEVOTA
Specifiche: il genere mi sembra assolutamente rispettato, il tema forse lo è un poco meno. La donna non fa una vera profezia, ma indica semplicemente quello che dovrebbe accadere secondo i dettami della propria religione. Tuttavia, il principe si batte contro queste parole come se si trattasse davvero di una profezia, quindi per me è più che accettabile.
Forma e Stile: sono indeciso. Il molto 'raccontato' e pochissimo 'mostrato' gli dà un tono da leggenda/favola narrata da coloro che sono venuti dopo, quasi fosse un mito fondativo della loro cultura, e questo mi sembra buono. Al tempo stesso, però, secondo la mia opinione, tende ad appesantirlo e a renderlo un po' faticoso nella lettura.
Trama: in quanto storico, la trama rispecchia esattamente quanto avvenuto nella realtà, per quanto ne possiamo sapere noi oggi. Forse l'introduzione di qualche elemento storicamente incerto, magari relativo alla scelta del luogo o a qualche intoppo nella costruzione (storicamente non certo ma credibile) l'avrebbe resa meno 'facile'.
Ambientazione: mi sembra adeguata, anche se forse ci sarebbe stati bene più elementi di contorno relativi alla vita del periodo. Per esempio, mostrare il lavoro degli operai in modo da rendere chiare le tecniche di costruzione, sicuramente diverse da quelle di oggi. Mi rendo conto che questo comporta parecchio approfondimento e studio, e di fatto esula da quanto potrebbe essere necessario per il contest, ma lo dico nel caso di una tua futura revisione e/o ampliamento del racconto.
Personaggi: i personaggi nominati all'inizio mi sembrano troppi, alla terza riga mi ero già un po' perso, e inoltre poi non sono fondamentali per la storia. Io stesso tendo a fare quest'errore, purtroppo, e facendoti questo appunto lo sto facendo anche a me. Di fatto, mi sembra che i personaggi che agiscono realmente siano il principe e l'architetto (la donna della profezia è più l'elemento scatenante che un vero personaggio). L'architetto potrebbe venir fuori meglio, magari con accenni al suo passato, ma anche così mi sembra abbastanza buono.
Conclusione: non sapevo nulla dei motivi per cui il Thai Mahal venne costruito, e quindi il racconto mi ha interessato e fatto scoprire cose nuove. Ottimo. La descrizione del mausoleo è sicuramente precisa, ma forse di lunghezza eccessiva rispetto al totale del racconto. Naturalmente è il mio punto di vista, non sto dicendo che è un errore. Mi sembra ci sia una sbavatura proprio all'inizio, che a seconda di come la si veda può diventare un errore importante o no. Perché il principe non sa cosa sta facendo la donna, quando questa si prepara a togliere i gioielli al cadavere? Se condivide la stessa cultura, dovrebbe saperlo; se non la condivide, dovremmo saperlo noi e quindi dovrebbe essere più chiaro all'inizio. Quindi, se lo consideriamo solo un espediente per introdurre l'elemento 'profetico', allora certo sarebbe migliorabile ma in fondo ci può stare; se invece la consideriamo una vera domanda, cioè davvero il principe non sa cosa stia facendo la donna, allora la cosa è più grave, perché senza questa 'ignoranza' difficilmente giustificabile del principe non ci sarebbe stata la profezia, e quindi in ultima analisi nemmeno la storia.
L'INTRUSO
Specifiche: horror sicuramente sì.L'elemento dell'invasione aliena arriva, a mio modesto parere, un po' tardi e non è del tutto esplicitato e spiegato. Ma è da segnalare in senso positivo la mancanza di astronavi che atterrano e simili. Non che non si potessero mettere, ma la scelta è stata originale.
Forma e Stile: personalmente, non amo troppo il narratore onnisciente, quando ci sono interventi 'attivi' del narratore, che diventa parte in causa e spiega esternamente il comportamento dei personaggi. Trovo che tenda a spezzare la sospensione dell'incredulità. Attenzione, in fase di revisione, ai refusi, che a volte rendono incerta la comprensione delle frasi.
Trama: mi sembra molto buona e interessante.
Ambientazione: buona. Potrebbe forse essere più circostanziata, in modo che il lettore possa 'vedere' meglio la scena.
Personaggi: ho dovuto tornare indietro qualche volta, per ricordarmi chi fosse quella certa persona. Forse però è solo un problema mio. Se invece anche altri facessero questo appunto, allora magari potrebbe essere utile presentarli con un'azione che li contraddistingua immediatamente, anche senza nominarli. Ben tratteggiati i pensieri del protagonista.
Conclusione: secondo il mio modesto parere, con una buona revisione può diventare un racconto ottimo. Il ritmo è incalzante, le parti horror/splatter mi sembrano ottime. Necessaria secondo me una revisione stilistica in modo da uniformare le parti, ed eliminare i refusi.
W
Specifiche: secondo me, rispettate.
Forma e Stile: ricordare Joe Dever è un must, apprezzo tantissimo la scelta. Il linguaggio è quello tipico dei librigame, quindi ottimo.
Trama: all'inizio parte col botto, come tutti i librigame, ma purtroppo poi lo svolgimento è un po' affrettato e la conclusione non è così chiara. Almeno, io non l'ho capita bene.
Ambientazione: adeguata.
Personaggi: giusti, nell'ottica del librogame.
Conclusione: l'idea - come ho già detto, per me è ottima, un omaggio doveroso che mi mangio le mani e chiedo perdono allo spirito di Joe Dever per non averci pensato io (quando era morto Gary Gygax, l'inventore di D&D, per tre anni avevo organizzato un torneo di gdr in suo onore col suo sistema di gioco). L'ho trovato un po' breve e dalla trama un po' affrettata, e anche i due personaggi sono un po' poco caratterizzati e distinti, dal punto di vista delle scelte per i diversi capitoli.
AMORE A MORSI
Specifiche: Ucronia è quando un avvenimento reale del nostro passato cambia e dà origine a un futuro diverso. L'elemento ucronico mi sembra non ci sia proprio, ed è un peccato, perché viceversa secondo me il tuo racconto sarebbe stato il migliore.
Forma e Stile: mi sembra tutto molto buono. La scelta della prima persona è efficace, ed è condotta bene.
Trama: su una storia di zombie difficilmente si possono dire cose nuove, ma qui il 'pepe' si sposta sulla relazione extraconiugale. Molto buono.
Ambientazione: adeguata.
Personaggi: tratteggiati bene, forse un po' ingenui e stereotipati, ma secondo me tutto sommato adeguati.
Conclusione: bel racconto, senza buchi di trama, tutto molto chiaro e ben condotto.
IL NUOVO COMPAGNO DI BANCO
Specifiche: secondo me, rispettate.
Forma e Stile: una scrittura che, secondo il mio modesto parere, può essere migliorata, specialmente nel ritmo che tende a essere un poco lento, con molte parti che potrebbero procedere più speditamente tagliando qualcosa e mostrando un po' di più, invece di raccontare. Attenzione a qualche termine molto dubbio, come 'soprassalì'. Esiste in qualche vocabolario, non in tutti, ma non nel senso che mi sembra tu voglia intendere.
Trama: la prima parte è interessante, viva, e mi ha lasciato la voglia di andare avanti, di vedere come il racconto si sarebbe sviluppato. La parte centrale rallenta un poco. Il finale lascia un po' l'amaro in bocca: un po' perché è totalmente 'spiegato', e la spiegazione è molto lunga; un po' perché ricalca elementi già presenti in molte altre opere. Personalmente, credo che una diversa scelta narrativa avrebbe potuto renderlo più credibile, anche rimanendo uguale la sostanza.
Ambientazione: adeguata.
Personaggi: sono tratteggiati con cura, anche se sarebbero molto più vivi per il lettore se noi li vedessimo tramite le loro azioni, o gli occhi di altri personaggi, invece che tramite la descrizione iniziale del narratore.
Conclusione: racconto interessante, specie nella prima parte, riuscita secondo me bene al di là degli appunti di forma già evidenziati. Personalmente, senza che questa sia una critica alle tue scelte, rivedrei le motivazioni del rapimento e il trattamento dei rapiti, e cercherei di rendere meno 'già vista' la conclusione.
CIOCCOLATINI MAGICI
Specifiche: mi sembrano rispettati, anche se ammetto che nel genere 'maghette' non sono tanto esperto...
Forma e Stile: a mio parere, qualche ripetizione e qualche coordinata di troppo, insieme a una punteggiatura non troppo precisa, specie nei dialoghi. Da rivedere, questi punti. Ma al tempo stesso uno stile fresco e adolescenziale, adeguato al tipo di narrazione.
Trama: semplice, forse anche troppo, ma secondo me adeguata al tema/genere. Non ho capito bene da dove venissero fuori 'l'elefante' e 'il drago', magari qualche parola per giustificare questi elementi magici o sovrannaturali poteva rendere la cosa più chiara.
Ambientazione: mi sembra adeguata.
Personaggi: semplici ma vivi e a loro modo realistici. l'evoluzione del carattere della protagonista viene tratteggiato bene.
Conclusione: racconto carino e spontaneo. La conclusione mette a posto tutto in senso forse troppo 'buonista', ma si parla di maghette e credo che la cose dovessero andare per forza così. Secondo me, una buona prova, considerato che è la prima, con buonissime potenzialità di miglioramento.
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