| Molto bene, signori: festeggiamo il nuovo anno con i miei commenti
Paziente speciale, di Alexandra Fisher: ciao Shanda. Per prima cosa, devo dire che questo è il racconto con le specifiche più rispettate che io abbia mai visto. Il racconto è letteralmente pieno di giochi del periodo indicato (per un paio, in verità, ho dei dubbi, ma non voglio spaccare il capello) tutti, tra l'altro inseriti in modo perfetto nel racconto e tutti con una descrizione in grado di presentare, in piccolo le loro particolarità. La trama è semplice, lineare, con un colpo di scena finale che forse avrebbe potuto essere costruito meglio, ma che arriva al momento giusto. Forse sarebbe stato interessante mostrare una maggiore alchimia tra Rob e Gabi (in fondo, dici che lui ha "Il cuore spezzato" quando la bambina scompare), però anche questo è un punto secondario rispetto a un racconto tutto sommato efficace.
Omicidio sul Solar Express: dunque, Rey, non conosco il film da cui ha preso ispirazione per questo racconto, però la storia sembra sufficientemente chiara, quindi penso che non sia un grosso problema. Cominciamo con le specifiche: Sherlock (fake) Holmes c'è, quindi le specifiche sono rispettate. Per quanto riguarda la mescolanza di generi (che era la tua coccarda), non ne vedo molta. Intendiamoci, il genere fantascientifico è probabilmente quello più ibridato tra tutti, quindi è di per sé difficile capire dove termina il genere puro e dove una sua ibridazione, ma mi sembra che qui la parte investigativa abbia fin troppo poco peso sul complesso della trama per poter parlare di un sci-fi-thriller. Passando alla trama, non è malaccio, anche se ho trovato almeno un paio di forzature che hanno fatto scricchiolare parecchio la storia: in primis, il fatto che il protagonista cominci ad indagare perché il robot lo ha scelto e perché, in soldoni, non aveva niente di meglio da fare. è un po' fiacca come motivazione, sopratutto visto che parliamo, da quel che mi sembra di capire, di un civile, con nessuna esperienza in un'indagine di polizia. Se il protagonista fosse stato, per dire, un ex poliziotto, allora la cosa avrebbe avuto molto più senso, perché avresti potuto giocare sul fatto che lui si concentrava su quello che sapeva fare meglio quando era ancora un uomo intero. Anche la collaborazione di Pick e Todd è abbastanza forzata. In fondo, soprattutto all'inizio, non hanno nessuna reale motivazione per collaborare (Pick dovrebbe rubare ossigeno, non sa ancora che Carmen ha esagerato) e anche il pretesto successivo è debole (assistenza meccanica da parte di uno che ha messo si o no le mani su una moto? Dai, Rey, questo posso concederlo a uno sceneggiatore di Topolino con la classica gag di Paperino e la 313, ma da te mi aspetto qualcosina in più da te!). Anche il combattimento finale è abbastanza breve e sottotono: se non avevi spazio, forse sarebbe stato meglio puntare su una trattativa, magari del tipo "lascia due carichi di ossigeno, oppure ti tiro addosso le navette di quei mercenari che ci danno la caccia". Per quanto riguarda i personaggi e l'ambientazione, invece, hai fatto un lavoro perfetto. Todd funziona benissimo come personaggio in una situazione di crisi post traumatica e hai saputo gestire benissimo il rapporto tra la sua menomazione e l'assenza di gravità. Anche l'epifania finale è ben costruita e regala un finale emozionante, ma non patetico. Spero di rivedere presto questi due all'opera ;-)
La vendetta della Spada, di Beatrice S.: Ciao Bea. Questa volta ti sei cimentata in un classico racconto fantasy "cappa e spada", un genere che sembra molto più difficile di quanto non sembri. Il punto di partenza è interessante: rovesciando il classico copione del "predestinato" dotato di fenomenali poteri cosmici perché si, la tua protagonista è impossibilitata ad utilizzare la magia ed è costretta ad allenarsi duramente per superare la sua prova e per dimostrare come il valore delle armi non sia inferiore al potere magico. Il racconto in sé non presenta grossi problemi: la parte iniziale compie bene il suo dovere di introduzione e rende chiari i rapporti tra i vari personaggi. La parte secondaria svolge perfettamente il suo ruolo di conclusione, con i combattimenti ben delineati (da schermidore, ho apprezzato la resa del combattimento molto più realistica della media, diversa dal solito "mazzate e piroette") e con un colpo di scena finale abbastanza ben costruito (anche qui, ottima la scelta di far diventare Tristan capofamiglia e non Brestel, rompendo ancora i cliché), anche se forse l'intervento della madre di Aaron avrebbe meritato più spazio. Il golem di sabbia mi ha fatto leggermente storcere il labbro, più che altro perché è abbastanza forzato come "robot". Meglio sarebbe stato inserire come primi avversari non dei pelleverde, ma dei robot magici comandati da Aaron, magari facendo si che, una volta distrutti, i loro corpi si polverizzassero e si trasformassero nel golem. A parte questo, il problema più grande di questo racconto è che, come ho detto, abbiamo un buon inizio e una buna fine, ma manca una vera parte centrale. A fine racconto, si percepisce chiaramente la mancanza di una scena che mostri l'allenamento di Brevsted o che, almeno, aiuti a capire il rapporto tra lei e Sichel, o come ha trascorso gli anni di passaggio. Insomma, sembra di leggere quegli estratti di racconti che vengono messi nei libri di antologia della scuola per far capire agli studenti come inizia e come finisce la storia. Forse dovresti riscriverla prndendoti più spazio.
Vendetta, di Gargaros: ciao Gargaros. Lo ammetto: tutto mi sarei aspettato da parte tua, tranne un racconto di vendetta in pieno stile lovecraftiano ambientato in Africa. Lo stile è quello: il soprannaturale originale, la colpa, la vendetta a cui non si può sfuggire... in questo posso dire che l'impronta del maestro di Providence è chiara. La trama in sé è abbastanza semplice, con le tre parti (infanzia nel villaggio, maturità da mercenario e fuga dalla creatura) che funzionano abbastanza bene tra di loro, anche se forse la prima comparsa della creatura avrebbe meritato più spazio. Allo stesso modo, la parte in cui si descrive la fuga dal protagonista è abbastanza magra e contribuisce poco a fornire il sostrato di orrore al finale. Il problema principale del racconto, però, è dato dal fatto che lo stile aulico che hai utilizzato (che risulta spesso eccessivo, ma te lo concedo perché questo era lo stile di Lovecraft) scade con l'utilizzo di termini che di aulico hanno ben poco. Un personaggio che usa termini come "ninnolo", "ancheggiare" o "ambasce", difficilmente utilizzerà anche "l'abbordammo". è una caduta di stile troppo netta, che stona come una cravatta rossa su una camicia blu.
La Belle Helen di Incantatore Incompleto: ciao Inc. Per te, un racconto horor dalla trama poco originale, ma ben delineata. Non ti arrabbiare: tanto l'idea del "rape and revange" quanto quella del predatore che diventa preda non sono proprio trame originalissime, però apprezzo il tuo sforzo per non scadere nel banale. Anche l'idea di fare di Helen un ributtante mostro anonimo (piuttosto che l'ennesima vampira/licantropa/strega/qualsiasi cliché abusato del fantasy-horror negli ultimi anni) è davvero interessante e la sua fusione con la carne del malcapitato è ben riuscita, perché prende di sorpresa il lettore, che pure si aspettava qualche trappola fin dal momento in cui lei ha proposto il sesso. Il narratore forse è un po' troppo sopra le righe (nelle prime righe si atteggia a gentiluomo, per poi diventare in pratica un distributore automatico di manrovesci), ma penso che basti qualche piccola correzione, come l'eliminazione dell'idea del gentiluomo, per renderlo perfetto. Altro punto debole, è la durata relativamente breve della morte del ladro, che forse avrebbe meritato qualche riga in più. Certo, forse è stato un bene che tu non sia scaduto nel gore (che adoro, ma qui sarebbe stato fin troppo scontato) ma forse potevi aggiungere qualche particolare alle sofferenze del protagonista, piuttosto che far concludere tutto rapidamente, letteralmente affogato dai seni di Helen.
Fatto. Devo fare a tutti i miei complimenti: critiche a parte, la qualità dei racconti presentati è stata più alta rispetto a quella delle precedenti edizioni, e questo non può che farmi piacere.
Ecco i miei punteggi:
1) Paziente speciale
2) La vendetta della spada
3)Solar express
4) La belle helen
5) Vendetta
Ed ecco la classifica per questo mese: come sempre, blu per i punteggi dei partecipanti, rosso per i miei, viola per le coccarde e nero per i voti ai commenti.
1) Incantatore Incompleto: 4+2+2+3+2+3+3+2+2+2+2= 27
2) Beatrice S: 2+4+4+4+4+3+1+1= 23
3) Shanda: 3+1+2+2+5= 13
3) Reyuki: 3+4+1+1+3+1 = 13
3) Gargaros: 1+1+3+3+1+2+1+1 = 13
E direi che chiudiamo in bellezza il 2017 con un risultato clamoroso: il nostro Incantatore che si piazza primo, superando Beatrice (che comunque, ha la soddisfazione di aver totalizzato il punteggio più alto sui commenti), mentre Rey, Shanda e Gargaros si piazzano parimerito ad un affollato podio del bronzo.
Niente da dire, una sorpresa degna delle migliori gare!
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