Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Skannatoio gennaio 2018, viaggi

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/1/2018, 16:46
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


SKANNATOIO 57



Che ne dite di cominciare l'anno nuovo con un buon skanna come si deve?

1) Consegna delle opere per le 23:59 di Domenica 14 Gennaio 2018.
I brani saranno accettati anche se postati con un massimo di 8 ore di ritardo, ma incorreranno in una penalizzazione di 1 punto per ogni ora. I racconti devono essere pubblicati in questo thread. Provvedete a inserire i titoli insieme al testo del racconto.
2) Consegna dei commenti e relativa classifica per le 23:59 di domenica 28 Gennaio 2018.
Leggete il REGOLAMENTO se non avete idea di come si debbano votare i racconti.
3) un massimo di 7 giorni a partire dagli ultimi commenti pubblicati per leggere i commenti e assegnare 1 punto al miglior commento al proprio racconto e 2 punti all’autore della migliore serie di commenti.

Chi salterà anche una sola di queste fasi incorrerà nella sanzioni previste dal REGOLAMENTO.

PRECISO FIN DA SUBITO: IL FATTO CHE LA SCADENZA PER ASSEGNARE I PUNTI AI COMMENTI NON PREGIUDICHERà IL REGOLARE SVOLGIMENTO DEL PROSSIMO SKANNATOIO.

LE SPECIFICHE

Lunghezza (globale).
Minima: 1000 caratteri.
Massima: 21'000 caratteri
(spazi inclusi, escluso il titolo ed eventuale liberatoria).Tolleranza 1%. Vale il contatore standard dello Skannatoio (http://dl.dropbox.com/u/826252/contaW.html)
Genere: tutti i sottogeneri del racconto speculativo (fantasy, fantascienza, horror, triller, giallo etc etc etc).

Prima di partire per un lungo viaggio.
Il raccondo dovrà vedere il protagonista impegnato in un viaggio imprevisto per una meta molto lontana. Non è necessario che esso parta effettivamente, ma il viaggio dovrà essere almeno fisico, e dovrà avere un impatto sulla storia.

Lascia la porta aperta.
L'ultima volta che ho proposto questa specifica è stato un disastro: nessuno (me compreso) l'ha imbroccata. Quindi ho deciso di riproporla :)
Il rocconto dovrà avere un finale sospeso. Qualsiasi cosa accadrà durante lo svolgimento, sia che esso abbia avuto compimento o meno, il racconto si dovrà chiudere con una scena in cui il protagonista è in una situazione di pericolo o ha appena scoperto qualcosa di importante ma non si dice se si salverà o qual'è questa informazione.
È permesso anche esagerare e ficcare il protagonista in una situazione talmente esasperata da sembrare impossibile che si salvi.

LE COCCARDE
Questo mese saranno assegnate 2 coccarde:

Un lavoro tranquillo (3): Questa coccarda è impegnativa: il motivo del viaggio dovrà essere legato al lavoro in modo plausibile e la coccarda verrà data a chi riuscirà a rendere questa distanza tra il lavoro tranquillo e il viaggio centro del racconto.

Mezzo di locomozione (2): Questa coccarda verrà assegnata a chi presenterà il miglior mezzo di locomozione. Migliore in questo caso potrebbe essere inteso sia come "più adatto alla trama" che come "più suggestivo" o "più affidabile". Non è necessario che sia originale né che sia descritto nei minimi dettagli. Consiglio a chi punta a questa coccarda a mirare a un unico mezzo di locomozione: puntare sulla quantità potrebbe essere svantaggioso.

Ricordo ai nuovi arrivati che le "specifiche" delle coccarde NON sono obbligatorie. Se volete guadagnarvi una coccarda, allora inserite nel racconto quello che ci vuole secondo voi per ambirvi, altrimenti non fa niente e potete saltarla, le specifiche obbligatorie sono quelle sopra.
 
Top
view post Posted on 2/1/2018, 21:35
Avatar

"Ecate, figlia mia..."

Group:
Member
Posts:
3,063
Location:
Un po' da qui, un po' da lalà

Status:


Sì!
 
Contacts  Top
view post Posted on 3/1/2018, 15:50
Avatar

Apprendista stregone

Group:
Member
Posts:
645
Location:
Area 51

Status:


Lo ammetto, sono tardo di comprendonio....

... non ho capito cosa vuoi dire :cry:


Un lavoro tranquillo (3): Questa coccarda è impegnativa: il motivo del viaggio dovrà essere legato al lavoro in modo plausibile e la coccarda verrà data a chi riuscirà a rendere questa distanza tra il lavoro tranquillo e il viaggio centro del racconto. :huh:

:1392239553.gif: :1392239553.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif:


Mi puoi fare un esempio concreto?


Grazie... :p091: :p091: :p091:

Edited by Incantatore Incompleto - 3/1/2018, 16:09
 
Top
view post Posted on 3/1/2018, 15:54
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


CITAZIONE (Incantatore Incompleto @ 3/1/2018, 15:50) 
Lo ammetto, sono tardo di comprendonio....

... non ho capito cosa vuoi dire :cry:


Un lavoro tranquillo (3): Questa coccarda è impegnativa: il motivo del viaggio dovrà essere legato al lavoro in modo plausibile e la coccarda verrà data a chi riuscirà a rendere questa distanza tra il lavoro tranquillo e il viaggio centro del racconto. :huh:

:1392239553.gif: :1392239553.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif:


Mi puoi fare un esempio concreto?


Grazie... :p091: :p091: :p091:

Il primo che mi viene in mente: il tipo il cui unico ruolo nell'azienda è assicurarsi che tutte le lampadine siano funzionanti, deve partire per un viaggio verso la terra di Mordor per comprare l'unico esemplare di lampadina adatta al portalampade della scrivania del terzo ufficio sulla destra.
 
Top
view post Posted on 3/1/2018, 21:13

Member

Group:
Member
Posts:
993

Status:


Ciao Reiuky, le specifiche sono molto interessanti. Vedrò di farmi venire in mente qualcosa.
 
Top
view post Posted on 3/1/2018, 21:48
Avatar

Custode di Ryelh
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
822
Location:
Sulla rocca dei Montefeltro

Status:


Vediamo se stavolta riesco a scrivere qualcosa.

CITAZIONE (reiuky @ 2/1/2018, 16:46) 

SKANNATOIO 57




Prima di partire per un lungo viaggio.
Il raccondo dovrà vedere il protagonista impegnato in un viaggio imprevisto per una meta molto lontana. Non è necessario che esso parta effettivamente, ma il viaggio dovrà essere almeno fisico, e dovrà avere un impatto sulla storia.

Possiamo introdurre il personaggio come già in viaggio, oppure dobbiamo anche descrivere la preparazione della partenza? Altra cosa: parlando di meta lontana, è ininfluente quale punto del viaggio descriviamo? Per dire, se scrivessi della storia di un inglese che deve andare in aereo in Molise, andrebbe bene se descrivessi solo la parte sul terrificante interregionale Bari-Isernia, tralasciando di descrivere il viaggio da Londra a Bari?
 
Top
view post Posted on 3/1/2018, 23:20
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


@Shanda: ottimo:-)

@WP: si per entrambe le domande. L'importante è che il viaggio abbia il suo peso nel racconto.
 
Top
view post Posted on 4/1/2018, 22:06
Avatar

"Ecate, figlia mia..."

Group:
Member
Posts:
3,063
Location:
Un po' da qui, un po' da lalà

Status:


Finito :p109:
 
Contacts  Top
view post Posted on 5/1/2018, 00:38
Avatar

Apprendista stregone

Group:
Member
Posts:
645
Location:
Area 51

Status:


Come, finito? :p108:

E chi sei, Mandrake? 😳
 
Top
view post Posted on 5/1/2018, 09:35
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


CITAZIONE (Gargaros @ 4/1/2018, 22:06) 
Finito :p109:

Shanda! Esci da questo accont :D :D :D :D
 
Top
view post Posted on 5/1/2018, 20:04
Avatar

"Ecate, figlia mia..."

Group:
Member
Posts:
3,063
Location:
Un po' da qui, un po' da lalà

Status:


Diciamo che le specifiche mi hanno infoiato l'estro.

Comunque lo faccio decantare qualche giorno. Anche se la "storia" è semplice e lineare ci sono interi paragrafi che nun me piaseno...
 
Contacts  Top
view post Posted on 8/1/2018, 14:22
Avatar

Apprendista stregone

Group:
Member
Posts:
645
Location:
Area 51

Status:


Secondo voi, può essere considerata rispettata la specifica se qualcuno racconta il viaggio a una terza persona?

:1392239813.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif:

In pratica il viaggio è già avvenuto e viene raccontato. Il casino è il finale aperto, ma questa è un'altra storia... :p098:

 
Top
view post Posted on 8/1/2018, 14:31
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


CITAZIONE (Incantatore Incompleto @ 8/1/2018, 14:22) 
Secondo voi, può essere considerata rispettata la specifica se qualcuno racconta il viaggio a una terza persona?

:1392239813.gif: :1392239813.gif: :1392239813.gif:

In pratica il viaggio è già avvenuto e viene raccontato. Il casino è il finale aperto, ma questa è un'altra storia... :p098:

Dipende... quanto è importante questo viaggio nel resto del racconto? Se questo viaggio che c'è stato è il motore movente di tutto il resto della storia, o se questo raccontato è la parte centrale del racconto va bene. Altrimenti mi sa di "ci infilo un viaggio così rispetto la specifica e poi racconto tutt'altro" :D
 
Top
view post Posted on 8/1/2018, 20:16

Member

Group:
Member
Posts:
993

Status:


ARCADIA di Alexandra Fischer

L’ anziana orologiaia smontò il cipollone e si mise a pulirne gli ingranaggi.
Occuparsi di certi pezzi d’antiquariato era la sua specialità.
Lavorava sempre nello stesso orario, circondata da arredi nei quali le varie epoche avevano lasciato traccia, a partire dal ritratto baffuto del fondatore, eternato in una fotografia Anni Quaranta che virava al seppia.
E anche la clientela non cambiava mai, per la maggior parte ultrasessantenne come lei, per quanto ogni tanto passasse qualche trentenne come il suo collega Guido.
Finché, un giorno, il proprietario del negozio le mostrò un paio di lancette.
«Sai niente della pendola Arcadia?»
«Quel misto di antico e moderno? No»
«Si dà il caso che il tuo collega se la sia portata nel loft».
Quando il capo le disse dove si sarebbe dovuta recare per riportarla al negozio, Venanzia impallidì.
«Ma è ad almeno cento chilometri di qui e lo sciopero dei treni dura da almeno tre mesi e io…»
«…ho venduto la macchina per pagare le cure mediche a tua sorella. Lo so, ma devi riportarmela subito. Il cliente lo vuole»
Disperata, l’orologiaia telefonò a un suo conoscente, il quale le rispose d’un fiato: ‟Certo che ti porterò fino a Elvia Boaria. Vieni pure quando vuoi, anche subito”.
Lei lo prese in parola e il suo amico le mostrò la Balilla del 1936 appena rimessa a nuovo.
«Non ti devi preoccupare per la distanza. Sai, ho appena usato questo gioiellino per una gara d’auto d’epoca».

Il loft del collega si trovava accanto a un edificio di stile neoclassico, con tanto di frontone ornato dall’immagine di un vecchio con la falce in una mano e la clessidra nell’altra.
All’orologiaia ricordò la stessa figura che sormontava l’orologio.
Dietro la tenda di una delle finestre al piano terra si mosse un’ombra, ma lei non vi diede peso, aveva fretta di riprendersi l’orologio e convincere il suo amico a rimandare il giro nella grande città.
Guardò verso il loft e vide che le luci della sala erano accese e il portone d’ingresso era aperto, così vi si infilò.
Guido l’aspettava in cima alle scale esibendo un sorriso tirato.
Facendola entrare nel salotto commentò con finta allegria: «Certo che una macchina così non passa inosservata. Cos’è, il capo ha manie nostalgiche?»
«Ma no, è di un mio amico. Piuttosto, l’orologio dov’è? Guarda che deve essere pronto entro domani»
L’orologiaia si guardò intorno.
«Non è qui, e ti chiederai perché ho lasciato le lancette in negozio»
«Eh, sì»
Qualcun altro salì le scale.
Alla comparsa dell’uomo vestito di completo blu con appuntata una medaglietta con il simbolo di una falce e di una clessidra il suo collega si mise a tremare.
«Cos’altro… volete?»
«Sapere chi è questa donna. Viene forse dall’altra sede del nostro ordine?»
Il collega di Venanzia gli spiegò chi era.

Il rumore di vetri infranti nel palazzo vicino fece sobbalzare l’amico di Venanzia in attesa nella Balilla.
Quando vide chi lo aveva prodotto saltare dalla finestra e dirigersi verso la macchina gridando aiuto, si spaventò al punto di paralizzarsi al volante mentre il fuggiasco apriva la portiera.
«Questa la prendo io» gli disse, tentando di scaraventarlo fuori dalla portiera, ma il proprietario dell’auto si mise a lottare.
Dal palazzo con la finestra rotta uscirono alcuni individui vestiti di blu armati di taser e circondarono il veicolo facendoli scendere entrambi.
L’amico dell’orologiaia notò che il gruppo vestito di blu lo era in fogge di svariate epoche: dagli abiti rinascimentali sovrabbondanti di velluti e pellicce alle crinoline ottocentesche e alle marsine e cilindri, passando per gli abiti degli Anni Venti con le linee a trapezio e i completi da uomo con borsalini e soprabiti dai quali si intravedevano colletti smontabili e cravatte sottili fino alla moda contemporanea.
«È una festa in maschera o cosa?» domandò con tono scherzoso, ma l’arrivo di un terzo uomo con la sua amica e il collega di lei che lo precedevano a mani alzate lo spaventò.
La donna più anziana del gruppo gli andò incontro sistemandosi il cappello Fedora in tinta con il tailleur, i guanti e la stola di visone.
«L’orologio?»
«Ho frugato dappertutto, ma niente»
L’orologiaia disse al collega: «E cosa daremo al cliente?»
Il fuggiasco intervenne: «Le lancette».
Tutti parvero notare solo allora la borsa a tracolla.
«Allora è per quello che mi ha chiesto di portarlo a casa» disse il collega dell’orologiaia «ma come ha fatto a prenderlo di là?»
«Così» disse lui aprendo una mano e facendo volare via i vetri sulla strada e ricomponendo la finestra «comandando il tempo, così sono tornato all’istante preciso in cui gliel’ho consegnato. E se mi chiede perché non uso il mio potere per disarmare questi uomini le dirò che non voglio. Fanno parte della mia vita da secoli. Se vogliono usurparmi del mio potere lo facciano, ma a loro rischio».

La donna più anziana del gruppo accompagnò l’orologiaia al negozio, dove la costrinse a prendere le lancette in compagnia del fuggiasco.
Degli Anni Quaranta non aveva solo lo stile nell’abbigliamento, ma anche la capacità di guidare la Balilla, requisita all’indignatissimo amico di Venanzia trattenuto nel loft.
Prima di scendere lui rifece lo stesso gesto con la mano e l’orologiaia entrò trovandosi davanti al fondatore del negozio, che le diede un paio di lancette uguali a quelle lasciate lì dal collega.
La clientela era vestita nella stessa foggia Anni Quaranta della donna più anziana e non si stupì certo di vedere la Balilla parcheggiata a poca distanza dalla vetrina.
«Un piccolo salto temporale all’indietro» le disse il cliente «ho scelto le lancette venute prima di quelle lasciate nel negozio della sua epoca».
Interdetta, spaventata, Venanzia decise di assecondarlo: «Ma quei suoi compagni se ne accorgeranno» bisbigliò all’uomo prima di uscire dal negozio.
«E allora? Voglio vedere cosa faranno dopo che il suo collega avrà messo a posto le lancette».

All’interno dell’edificio in stile neoclassico era tornata la calma.
La donna più anziana proclamò: «L’ordine di Saturno tornerà alle attività di sempre. Ora che Arcadia è tornato a funzionare».
Non appena le lancette ebbero compiuto il primo giro, l’orologio da tavolo si liquefece e i membri dell’ordine abbigliati nelle fogge anteriori agli Anni Quaranta divennero polvere sotto gli occhi inorriditi dei membri più giovani.
Il proprietario dell’orologio disse agli altri, assiepati presso la porta con i taser in pugno: «Provate ad uscire di qui se ce la fate».
L’orologiaia e il collega, in piedi insieme al furibondo amico di lei davanti alla parete opposta lo sentirono ridere.
Il proprietario dell’orologio si voltò verso di loro: «Per voi non so cosa fare. Vedete, il tempo ha smesso di scorrere per tutti quelli che si trovano qui. Aspettate».
Poi andò verso l’ammasso liquefatto e provò a rimetterlo in funzione, com’era già successo in passato ogni volta che il suo potere era stato rimesso in discussione dai suoi aiutanti, ma non successe niente.
E gli accoliti gli si avvicinarono pazienti con le armi puntate contro di lui, ma senza perdere di vista l’orologiaia e il collega; per entrambi ci sarebbe stato molto da fare, dopo.
Venanzia, però, era di tutt’altro parere.
«Lasciatelo uscire. Quelle erano le lancette di ottant’anni fa. Quelle giuste sono rimaste al negozio».
Il gruppo rimase con i taser puntati.
La donna più anziana l’accusò: «Meglio così, perché avrebbero ucciso anche noi e lui si sarebbe tenuto tutto questo per sé».
Allargò le braccia per mostrarle gli specchi veneziani, i vasi cinesi e i mobili di palissandro, solo una piccola parte dei lussi ammucchiati in secoli di salti temporali.
Il proprietario dell’orologio disse: «Sì, è vero. Li avrei eliminati tutti e anche me stesso, perché ormai sono stanco di questi giochetti e il mio potere sul tempo si è inaridito come lo sono io».
Subito dopo si sedette, osservando amareggiato la massa liquefatta dell’orologio Arcadia, un tempo splendido modello da tavolo di bronzo dorato decorato con statue di pastorelli, inserti di smalto di ninfe e sormontato da Saturno con la falce e la clessidra, tutti inserti che andavano dal Rinascimento passando per il barocco e il Biedermeier ottocentesco e con una cassa centrale risalente agli Anni Quaranta.
Le colonne di sostegno e la base, invece, dovevano molto alle linee degli Anni Venti, ancora suggestionati dagli echi classicheggianti del Liberty.
Non era sempre stato così, pensò il proprietario, ma la forma originale dell’orologio gli sfuggiva di mente.
Allora fece un gesto con la mano che fermò i taser mentre stavano già crepitando di luce e tutti i presenti nella stanza rimasero immobilizzati come calchi pompeiani.
L’orologio, tornato integro, parve beffarsi di loro con le lancette ferme all’ora in cui il collega di Venanzia le aveva montate sotto la supervisione di lei.
 
Top
view post Posted on 9/1/2018, 11:11
Avatar

Co-moderatore dello skannatoio
Badge Moderatore

Group:
Moderator
Posts:
1,630
Location:
Macerata

Status:


Bene. Una c'è. Gli altri come stanno messi?
 
Top
34 replies since 2/1/2018, 16:46   577 views
  Share