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Skannatoio Aprile 2020, Tela Nera

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shanda06
view post Posted on 13/4/2020, 08:57 by: shanda06

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Buona Pasquetta, ecco i miei commenti e relativa classifica:

IL PITTORE CIECO Di Reiuky Il fantasy ha parecchi punti di forza. Mi è piaciuta l’ambientazione, di tipo medioevale (in pratica i Nostri evadono da una segreta e liberano un pittore dall’arte strepitosa, oltre che un bel po’ di gente. E questo per volontà di una donna legata a un mercante che apprezza i quadri di Rassass, abilissimo malgrado la cecità, o forse per quella? Ho trovato notevole la realizzazione della Tela Nera, dove si passa al nontiscordardime al ronzio delle api, per poi passare alla rappresentazione del dolore del povero Danson dalla brutta ferita al petto: ho immaginato le raffigurazioni dei suoi nello spirito dell’astrattismo di Picasso e di Schifano; poi mi è piaciuta parecchio la trovata dei poteri di Danson di rimpicciolirsi e ingrandirsi (pur con il punto debole del peso che resta invariato). Ho trovato simpatico il lupo umanoide Chanler e il rapporto cameratesco che ha con Danson. Originalissima la trovata delle sirene anti-magia e indovinatissimi i dialoghi. È un’ottima storia, che rispetta in pieno le specifiche, ma ha qualche margine di miglioramento che ti segnalo qui sotto.
Attento:
A livello di storia: il punto debole è costituito dall’introduzione di Rassass il pittore cieco, così, per caso e poi c’è tutta questa liberazione di prigionieri che avviene in modo caotico (li legherei alla storia, facendoli vedere come la carovana al seguito del mercante, uno di loro potrebbe essere l’incaricato alla consegna della tela al reggente di Ashakre, inoltre si parla di questa donna, Lana e del mercante Lindan. Io farei così. Metterei nella frase: «Collaborate.» gli elementi che compaiono di colpo nel resto della storia. La riformulerei così: «Collaborate. Voglio Rassass il pittore vivo e libero. Lindan ha una tela da fargli dipingere» (qualcosa del genere, insomma. Se vuoi tenere la suspense, puoi anche scriverla così: «Collaborate. Voglio Rassass. A che le serve?» e Danson: «Deve fare un lavoro per lei e Lindan» «Ah, il mercante. Va bene.»).
porta in pesante lecno (legno)
Parli di ragazzo biondo e il Lettore scopre che si chiama Danson di colpo. A me non dà fastidio, ma al Lettore Esigente sì. Il mio consiglio è prendere la prima frase dell’uomo lupo e scriverla così: «Siamo qui. E ora, Danson?»
E proseguire: «Ora usciamo» rispose il ragazzo biondo.
Ringhò (ringhiò), guardià (guardia)
«Vuoi che ti libero?» (riformulerei: «Vuoi che ti liberi?»), allonranarono (allontanarono)
Piano B (frase che non mi piace tanto. Stona in un fantasy, io scriverei: un Piano di riserva). Uhao (Uao).
«Di la» («Di là»)
Nella seconda ripetizione di: «Spiritoso» ci metterei qualcosa tipo: «Doppiamente Spiritoso», o «Due volte spiritoso», per finire: «Sempre più spiritoso.»
Attento a Chadder (non è Chanler?)




IL RAGNO E LA FARFALLA di Gargaros Ottima la scrittura. Tranne il punto che ti ho segnato sotto. Le specifiche sono rispettate in pieno. La storia è in linea con i tempi. Immagini un futuro in cui l’attuale virus ha portato a un sistema di vita di reclusione, in cui le case fanno da governante-carceriere a chi le abita e i lavori si svolgono tramite l’uso dei droni (in agricoltura, in cucina e nel commercio). Il rapporto capo-dipendente cambia (è on-line), proprio come i rapporti umani (vedi quello di Mario e della madre, testimone di un mondo che ormai è diventato il tema dei libri e dei film letti dal Nostro, ma che lei ricorda bene; vedi la relazione di lui con Sara, fidanzata insegnante che si è ben adattata alla vita da reclusa e al sesso a distanza, come si vede dall’episodio degli slip, al punto di temere il matrimonio ed essere agorafobica). Il ragno nero e la falena dello stesso colore simboleggiano il Perturbante (sfuggono alla casa ipertecnologica) e simboleggiano, credo, l’irruzione del mondo di fuori nella realtà asettica di Mario. In loro, vedo qualcosa del ragno di Silvio Pellico. Per questo capisco la chiusura finale della storia (gli errori sul lavoro di Mario, il timore di lui di impazzire e di finire in un manicomio ancora più soffocante di casa sua): quando si nasce nella prigionia, il fatto che esistano un fuori e una libertà (rappresentati dal volatile di passaggio), restare sani di mente è un bel problema.

Attento:
rugato (rugoso)




La mia classifica è soffertissima, perché siete tutti e due ottimi autori, ma la legge dei numeri è spietata:

IL RAGNO E LA FARFALLA di Gargaros

IL PITTORE CIECO Di Reiuky
 
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59 replies since 30/3/2020, 21:01   670 views
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