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Skannatoio Gennaio-Febbraio 2021, L'inizio dopo la fine

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view post Posted on 1/2/2021, 17:58

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CITAZIONE (shanda06 @ 1/2/2021, 17:45)
Ciao Marcor77, ti do piena ragione su tutto. Errori miei.
Mi dispiace. Sono caduta nell'errore di descrivere una fine del mondo appena cominciata e ho voluto tentare un contesto fin troppo verosimile, ossia fatto di irrazionalità. Farò tesoro dei tuoi suggerimenti di aggiustare la storia in modo che la storia scorra meglio, magari con più coerenza quando ci rimetterò mano (certo, mostrare subito una fine e che loro sono gli ultimi e c'è già tutto saltato, tecnologia e cose così). Scusami per il titolo, ma la canzone si riferisce a un addio a un inganno. Per cui è come se gli umani si fossero lasciati ingannare dalla curiosità eccessiva nel voler progredire e nel volere sapere se c'erano gli alieni.

Non devi mica scusarti per tutto, il titolo ad esempio non l'ho capito io ma ha un senso, va bene e ci sta anzi ora che me l'hai spiegato mi piace anche un sacco.

Per il resto: io a un certo punto ci ho visto un po' di confusione ed è un peccato perché la storia stava andando molto bene, le dinamiche tra i personaggi interessanti, la trama che piano piano si formava. Secondo me tu puoi anche descrivere una situazione in cui ancora non è andato tutto allo scatafascio, c'è la corrente e all'ospedale si trova ancora qualcuno che ti cura. Anche quello se gestito bene ha belle potenzialità. L'importante, secondo me, è che ti chiarisci bene le idee su cosa è successo e quanta gente c'è ancora al momento del racconto. Una volta deciso questo il resto viene da solo. Nell'economia del racconto, secondo me è più importante far capire cosa è successo/sta succedendo, perché c'è la fine del mondo. A me il contesto che chiami inverosimile, fatto di irrazionalità è piaciuto parecchio! L'idea della corda ad esempio è molto buona, si vede che c'è una sorta di follia dietro... solo che rimane un po' così sospesa, almeno per come l'ho capita io.
 
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view post Posted on 1/2/2021, 19:40

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Buona sera, ecco i miei commenti e relativa classifica:

IL PIU’ GRANDE FUOCO D’ARTIFICIO DALLA FINE DEL MONDO di Nazareno Marzetti
Specifiche e bonus rispettati. Mi è piaciuto questo Medioevo Tecnologico in cui il protagonista, deciso a riportare in auge l’antica tradizione dei fuochi d’artificio per omaggiare chi non c’è più (trovata assolutamente originale) si addentra in un negozio abbandonato e muore per assideramento legato a una corda. I personaggi sono indovinatissimi: Kimball il protagonista è assolutamente credibile nel suo ruolo di giovane intraprendente e trasgressivo (Notus, l’anziano, lo ha messo in guardia dal pericolo delle esplosioni, ma lui, nulla). Molto bella anche la resa dei resti del mondo di prima, con pochi particolari (le verdure preziose come l’oro, la presenza di predoni, il modulo abitativo che cade a pezzi e deve essere tenuto insieme con grande sforzo in presenza di un clima ostile. C’è una nota di ottimismo nel fatto che il mondo, di per sé, non sia finito del tutto…vedi Margaret e il piccolo Matt, personaggi simbolo della vita che continua). Il finale è agrodolce: Kimball rivede la madre e ha i suoi fuochi d’artificio nella morte, e dire che la salvezza era così vicina (vedi il particolare della voce gracchiante alla radio).


Punti deboli:
ti segnalo la frase corretta: una dozzina fra bambini e adolescenti.
Torneranno quando farà più caldo per razziare quello che abbiamo seminato.
Non dimenticarti della radio
Era già passato di lì mesi prima
Colpì il pavimento del primo piano con la schiena

FIDATI DELLO ZIO di Mentiskarakorum Bonus rispettati. Lo stile è molto curato, certo, in alcuni punti è colorito, ma io lo trovo molto pregevole: ha la precisa funzione di descrivere anche il degrado linguistico del mondo che hai creato. Ovvio che il protagonista, affamato, e deciso a sopravvivere, non possa certo parlare come un docente universitario. Punti di forza: la sua intraprendenza nel fingersi il signor Volpi e imbucarsi nel capodanno mascherato, ma anche la sua umanità nei riguardi del piccolo Michele per il quale diventa sul serio uno zio acquisito (oltre che a lasciargli le luci accese in cantina e salvarlo con una catena, muore per lui, particolare che dà spessore alla storia). Mi sono piaciuti i personaggi della festa: la bella padrona di casa piuttosto disinibita, il grasso marito di lei, dapprima finto ingenuo, al punto da crederlo sul serio il vero Volpi, salvo rivelarsi verso la fine in tutta la sua furbizia, le guardie del corpo in stile Banda Bassotti, infatti, si sono finte a loro volta ingenue per meglio spiarlo. Originale e inquietante il passaggio da covid a Medusa e con tanto di effetti fisici che richiamano al mito greco (eccetto il potere di pietrificare con lo sguardo).

Punto debole: è un bellissimo racconto di fine del mondo, ma attenzione, se lo presenti in certi concorsi letterari o case editrici che non vogliono il riferimento al virus, devi trasformarlo in qualcos’altro (forse una malattia, sì, ma dovuta a radiazioni da dispositivi elettronici troppo sofisticati).

QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA di Marco Masciangelo Specifiche e bonus rispettati. La tua storia mostra un capodanno da incubo in un mondo appena finito (e c’è chi ne sta raccogliendo i cocci). Punti di forza: i riferimenti ai significati delle canzoni dello stereo (hai ben imparato la lezione di S. King in proposito) e la lotteria per aggiudicarsi le donne rimaste (ci sono sei donne per undici uomini, e questo tornare allo stato primitivo conferisce una grande potenza alla narrazione, mi ha fatta pensare al “Signore delle Mosche” di Golding). Anche i personaggi, nel loro insieme, hanno un fascino sinistro: alcuni si sono lasciati dietro le identità di prima, prendendo soprannomi (Pucciu, Tony Stark, Shingo Tamai, Miss Keita II, Giovannicervone, Vichingo, Han solo, Nadeem, Sam) quasi da cartoon. Però, Maria Antonietta rappresenta la memoria del mondo di prima, nei suoi riferimenti ad azioni poco limpide avvenute nel corso della cura contro il virus. E lo stesso Shingo Tamai ha la freddezza e i modi da ragioniere quando Davide, nudo, e legato per cominciare il sesso con la bella Sam, starnutisce e ha freddo. Bastano questi sintomi a condannarlo ad essere accoltellato (belle anche le immagini della lumaca di cristallo rotta simbolo del passato, e dello scorpione schiacciato da Sam, simbolo di un futuro inquietante). Bello anche il graffito di Nadeem, ricordo di feste passate all’insegna dell’arte, prima di vederlo trasformarsi nel complice dell’assassinio di Davide. E anche tutti gli alcolici e le sigarette, divenuti preziosissimi in un mondo ormai finito (per non parlare degli stupefacenti, ormai quasi del tutto scomparsi, tranne pochi avanzi e dello stereo, tenuto insieme solo grazie all’inventiva di Pucciu). Da umorismo macabro l’augurio di buon anno al povero Davide da parte del suo assassino. Ben ricostruita l’ambientazione romana, nel linguaggio, dà profondità ai personaggi. Certo, sei stato saggio a scrivere l’avvertimento a fine storia, ma attenzione, non tutti i concorsi letterari, né tutti gli editori vogliono storie così legate al virus, per cui, fai attenzione (dovresti pensarne a una versione dove il mondo è finito per qualcos’altro, magari l’esaurimento del petrolio o una mutazione dell’acqua).

Punti deboli:
La frase che ti segnalo qui: gli mancavano il pesce e la frutta fresca
Afferrò la lumaca di cristallo e la gettò in terra…
“Direi proprio di sì”
Lei sfilò una sigaretta dal pacchetto di Pall Mall…
Aggiungo qui in fondo


La mia classifica è molto sofferta, siete ottimi autori e da voi sto imparando molto:

FIDATI DELLO ZIO di Mentiskarakorum

IL PIU’ GRANDE FUOCO D’ARTIFICIO DALLA FINE DEL MONDO di Nazareno Marzetti

QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA di Marco Masciangelo

Ciao, Marcor77, hai ragione riguardo all'economia del racconto e a come gestire il tutto in maniera più sensata (ho notato qualche sbavatura, di questo mi è dispiaciuto, che dire? Posso solo dare una seconda lettura prima di postare. Per il resto, ho adottato il vecchio trucco del "ne scrivo un pezzo ogni giorno", ma devo ancora stare attenta).
Riguardo ai libri e a cosa c'era in tavernetta a esempio: volevo dire che prima ce n'erano molti e al momento della visita di Manuela non ce n'erano più. Ecco, devo guardarmi da quelle cose e arrivare a colpi di scena ragionando a mente fredda (Adelio poteva ben voler fregare Silvano e invece trovarsi lui la famigerata finestrella). Grazie, ora ho capito parecchio, il più è vedere di metterlo in pratica in futuro.
 
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view post Posted on 1/2/2021, 20:23
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Salve a tutti. Ecco i miei commenti ai vostri lavori.
Premetto che voglio aspettare per postare anche la classifica per sentire cosa ne pensate, perché al di là della garetta siamo qui per imparare facendo leggere i nostri pezzi a degli sconosciuti con la stessa passione, e anche commentare non è facile, specie se si è alle prime armi. Dalla discussione che verrà fuori, potrò in caso rivedere alcune mie posizioni e premiare un racconto piuttosto dell’altro.
Ho visto che c'è già un dialogo in corso, non ho letto nulla e spero che i miei commenti non siano ripetitivi rispetto a quello che è già emerso.
Bando alle ciance!

Il più grande fuoco d’artificio dalla fine del mondo.

Prime Impressioni. Non male, bella ambientazione e finale commovente, anche se frettoloso.
Aderenza al tema. Ci siamo. Anche per i bonus a posto. Unica nota, il ragazzino muore, lo sappiamo, ma… muore dopo troppo poco tempo, a mio avviso: non so quanto tempo si possa rimanere appesi per il petto (se ho capito bene) prima di restarci, però non mi pare lui rimanga così per giorni, ma solo per delle ore…
Punti di miglioramento. Avevo iniziato a leggere il tuo pezzo appena l’avevi postato, poi ti ho segnalato la presenza di un po’ di refusi. I refusi non ci sono solo nella parte iniziale, ma un po’ dappertutto, e sono un po’ troppi. Sia chiaro, la loro presenza non ha inficiato il tuo posizionamento nella mia classifica, però qualcuno potrebbe non pensarla come me... soprattutto un eventuale editor col compito di analizzare il tuo testo per una pubblicazione. Al di là degli errori perdonabili, c’è anche qualche errore di ortografia (“scabuzzino”, “tempore”, “capod’anno”), i nomi dei personaggi che cambiano spesso (con le “h” che compaiono e scompaiono), e un verbo al plurale anziché al singolare già nella prima riga. Ti inviterei di nuovo a fare più attenzione: c’è chi è più delicato di me su queste questioni. Se hai veramente difficoltà a trovarli, potresti farti aiutare dal correttore automatico di Word: almeno quelli di battitura te li trova.
Sulla trama non ho molto da dirti, hai costruito una storia interessante, che però a mio avviso pecca di un finale un po’ frettoloso. Lo so che i caratteri sono pochi, lo so che dovevi far morire il tuo personaggio alla fine, però finito di leggere il tuo pezzo mi sono sentito un po’ deluso. Il ragazzino muore per un incidente e ci sta. Però mi ha lasciato un po’ a bocca asciutta.
Riguardo al tuo stile: si vede che hai dimestichezza con la narrativa, ho letto tutto dall’inizio alla fine e non ho mai avuto bisogno di tornare indietro; e questa è la base indiscussa per una narrazione fluida ed efficace. Però, se posso, vorrei a indirizzarti alle discussioni che in questi ambienti sono ultimamente molto di moda, riguardo all’uso dello stile del mostrato anziché del raccontato. Il tuo modo di scrivere, infatti, potrebbe giovare molto dall’uso delle tecniche di show don’t tell, rendendo la tua narrazione ancora più coinvolgente. Nel tuo caso non ne sento particolarmente il bisogno, ti dico, perché ho seguito tutto dall’inizio alla fine… però un po’ di spinta in più non guasterebbe. Se vuoi ti faccio un esempio: ho visto che spesso e volentieri spezzi i tuoi dialoghi da azioni narrate col gerundio, lo facevo anche io e mi hanno apostrofato dicendo che questa scelta “è il marchio del dilettante”, te lo faccio notare perché non voglio che lo dicano anche a te :). In effetti, usare questo metodo spezza il giusto fluire delle scene perché la temporalità è un fattore essenziale all’immersione. Prova invece con i beat.
Punti di forza. La cosa che ho apprezzato di più è come sei riuscito a creare il fatal flaw del tuo protagonista: per lui i fuochi d’artificio hanno un significato affettivo perché gli ricordano la madre, perciò disobbedisce e li cerca a tutti i costi (e ci rimette le penne). L’idea è buona, il collegamento fuochi/parenti morti è originale. Magari avrei dedicato meno spazio al primo pezzo e più spazio alla ricerca dei petardi, così da riuscire anche ad avere più spazio per il finale.
L’ambientazione post-apocalittica, con la città distrutta e i negozi saccheggiati, ti è riuscita molto bene. Anche questo ascensore spaziale che cadendo ha devastato il suolo è una buona idea. Manca l’appiglio a un pochino di contesto in più (non si capisce se la causa della fine del mondo sia dovuta solo alla caduta dell’ascensore o a qualche cataclisma alla Mad Max), ma personalmente non ne ho sentito particolarmente bisogno, quindi a posto. Il riferimento allo “spaziale” è una strizzata d’occhio al Ciclo dei Robot di Asimov che ho apprezzato.
Conclusioni. Un’ambientazione carina e una storia semplice ma efficace, con anche l’aggiunta del fattore emotivo sui fuochi d’artificio che è una bella trovata. Con un po’ di accento all’uso delle tecniche di mostrato a discapito del raccontato, e con una revisione del finale un po’ frettoloso, potresti ampliare il racconto e farlo veramente splendere. A parte questo: complimenti.





LA TORTA IN CIELO.

Prime Impressioni. Ho letto il racconto più volte, e temo di non essere riuscito a cogliere pienamente tutti i punti della trama. Mi dispiace, ma la lettura di questo pezzo è molto faticosa.
Aderenza al tema. Ci sta tutto. L’unica cosa è la morte del protagonista: qui fatico a capire chi è che dovrebbe portare il pdv, quindi non so a chi attribuire la bandierina di protagonista. Se i personaggi sono tutti coprotagonisti, allora ok.
Punti di miglioramento. Ti rimando alle note che ti ho fatto per gli altri tuoi racconti. In genere, anche qui fatico a leggere il pezzo con la giusta attenzione perché le frasi sono molto lunghe e zeppe di dettagli che appesantiscono la lettura (un esempio per tutti, nella prima frase: levando il dettaglio descrittivo degli stivali non si cambia nulla di utile alla narrazione e si rende tutto più fluido).
Punti di forza. Tutta la scena è un dialogo tra i personaggi, che svelano di volta in volta i motivi e le circostanze della fine del mondo. Buon espediente, anche se dal punto di vista della narrazione di una storia forse è un po’ poco. I dettagli che descrivi, anche se superflui, sono comunque suggestivi (bella la pelle del salmone così ruvida da sembrare rosicchiata da un gatto). Cerca di usarli meglio, dosarli e introdurli solo se necessario e con uno scopo ben preciso.
Conclusioni. Cerca di puntare più che alla bellezza delle figure che evochi, alla linearità e alla comprensione del testo da parte di chi dovrà leggere il racconto, a costo di sacrificare parte dei dettagli descrittivi. Per il resto, hai già dimostrato altre volte di possedere proprietà di linguaggio e fantasia, e anche stavolta confermi le tue doti. Il mio consiglio: punta di più alla semplicità e alla scorrevolezza del tuo testo; quanto al resto: ti invidio. Sul serio. Vorrei avere la capacità che hai tu di evocare certi dettagli. Si vede che hai un "occhio allenato".


Questione di Sopravvivenza.

Prime Impressioni. Un pochino confusionario a causa dei molti personaggi, ho dovuto leggerlo due volte per figurarmi tutte le scene, ma al netto di questo un racconto piacevole.
Aderenza al tema. Tutto a posto, a mio parere anche i bonus possono venire assegnati senza problemi.
Punti di miglioramento. Come ti ho già scritto, la presenza di un gruppo di personaggi corale in un racconto così breve rende la lettura meno facile (hanno anche nomi un po’ complicati che cambiano qualche volta grafia durante il racconto). Il pdv sembra essere assegnato a Davide, ma spesso e volentieri oscilla (ho trovato la focalizzazione meno efficace soprattutto nelle parti in cui compare Sam). Questo è di sicuro causa della terza persona (con interventi da narratore onnisciente, in alcuni punti). La terza persona è una brutta bestia, rende la focalizzazione molto difficile. Io stesso non la padroneggio bene, quindi non saprei nemmeno indicarti con sicurezza eventuali “errori”; se posso comunque tentare di indicarti delle parti meno riuscite, ti segnalerei quando Davide rimane legato a letto e ti riferisci a lui come “all’uomo”, mettendoti nei panni di Sam. Personalmente, sto cercando di imparare a scrivere in terza persona usando un narratore esterno con focalizzazione interna, ovvero pensando a una telecamera attaccata alla spalla del protagonista, con un filo attaccato anche al cervello per percepirne pensieri e sensazioni (da esporre senza mai usare verbi percettivi). Ci sto lavorando, ed è un compito ingrato.
Lo stile che usi è raccontato, con dei dettagli visivi ben resi, che aiutano a mantenere alta l’attenzione. Limerei un pochino tutti i “disse” e simili in favore dei beat, proprio per instradarmi verso la giusta focalizzazione.
C’è un bell’as you know Bob in cui Davide e Maria Antonietta spiegano al lettore la causa dell’estinzione della razza umana (qui nessun problema per le modalità con cui stermini l’umanità, anzi, usare fatti di attualità fornisce gratuitamente un punto di ancoraggio sensibile e il lettore lo apprezza).
Se posso ora iniziare a fare veramente il rompipalle, al protagonista manca un arco: ovvero tutto gli capita quasi per caso, anche la sua morte è accidentale. Insomma, è un po’ passivo (anche nel racconto di Nazareno il personaggio muore per caso, ma io lì vedo più un fatal flaw, ovvero il ragazzino che disobbedisce e si mette nei guai seri: lui fa una scelta, e questa lo porta a fare una brutta fine; basta così poco per rendere una storia più efficace e spingere il lettore a simpatizzare col protagonista).
Ultima cosa (poi basta con le rotture di palle, prometto ;) ) quando hai parlato dello scorpione in concomitanza col prurito al naso, ho subito collegato le due cose, e per un momento mi ha confuso.
Punti di forza. Per quanto numerosi, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, ognuno con il loro aspetto fisico, le sue abitudini e il suo modo di parlare. Il ragioniere strizza l’occhio al dottor Stranamore, con la sua idea di ripopolare il mondo a suon di famiglie promiscue. Questo è un punto a tuo favore. Il finale, per quanto semplice, è efficace (subito ho pensato a Verdone e al suo 'O famo strano? ). La trama, per quanto semplice, mi è piaciuta. Può capitare che le storie semplici siano migliori di certi voli pindarici, e questa storia mi piace anche per questo.
La sola esistenza del gruppo male assortito che descrivi, basta a far capire bene l’ambientazione post-apocalittica; peccato ancora se ripenso a quell’ as you know Bob in cui tutto è così esplicitato, ti bastava solo un accenno alle vaccinazioni anti-covid finite male e potevi tranquillamente andare avanti senza bisogno di altro, magari inserendo nel tuo gruppo corale anche un infermiere moribondo, o un cadavere analogo.
Mi sono piaciuti anche alcuni dettagli che hai descritto: la lumaca di Swarovski fracassata al suolo, la coppia di hippie che balla e il tizio che ci gira attorno come un satellite, il parquet (che si sporca, risuona al rumore degli zoccoli…).
Conclusioni. Un racconto con delle potenzialità: con un po’ di pulizia sarebbe un gioiellino, hai una buona capacità di caratterizzazione dei personaggi e la capacità di figurare le scene con pochi elementi. Magari con più caratteri potresti espandere un po’ la trama e dare più spazio ai molti personaggi che introduci. Comunque, un buon lavoro.
 
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view post Posted on 1/2/2021, 22:49

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Rispondo al commento di Shanda:

Intanto grazie per il commento, i tuoi sono davvero ricchi e pieni di suggestioni, fanno capire meglio anche a me il racconto che ho scritto e gli danno interpretazioni a cui almeno consciamente non avevo pensato.
Mi hai beccato con la musica e King, in effetti. Quando posso cerco sempre di fare qualche piccolo giochino di rimandi all'interno dei miei racconti. Su Golding non ci avevo pensato, ma "Il signore delle mosche" è sicuramente uno dei miei libri importanti, letto più volte (anzi, sarebbe ora di rifarci un giretto in quell'isola coi ragazzini), quindi secondo me ci hai preso in pieno. Allo stesso modo non avevo pensato alla lumaca di cristallo come simbolo del passato e lo scorpione come quello del futuro, però anche qui mi tocca dire che ci stanno benissimo. In realtà lo scorpione l'avevo usato per un giochino-citazione scema, Davide vede un ombra che si muove che poi si capisce è quella di uno scorpione, era una sorta di citazione del libro di King che parla di effetti della pandemia molto meglio di quanto potrei fare io.

Grazie davvero anche per le correzioni!
 
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view post Posted on 1/2/2021, 23:38

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Risposta a MentisKarakorum:

Grazie anche a te del commento approfondito. Mi dispiace per la confusione, credevo di essere stato attento a essere "ordinato" nonostante il numero elevato di personaggi (alcuni però non fanno nulla).
Sul punto di vista: per me è stato un esperimento perché scrivo quasi esclusivamente al presente in prima persona e ho preso la palla al balzo di questo racconto, non particolarmente originale, per prendere le misure con la terza persona focalizzata al passato, ma a quanto pare non ci sono riuscito come speravo. Ho rivisto i passi in cui appare Sam e davvero non ho trovato punti da narratore onnisciente, nel racconto si dice solo quello che Davide sa o vede (la vede salire e scendere le scale, sa che ha detto di voler passare la notte a fare sesso, ecc.). In questo senso non capisco dove avrei toppato. Per quanto riguarda il discorso de "l'uomo", forse mi mancano alcuni elementi di teoria, ma a me non pare proprio un errore. Da quanto ne so con la terza persona focalizzata ci si focalizza su quello che sa o percepisce un personaggio, ma sempre descrivendolo esternamente, non come si penserebbe lui... altrimenti cosa cambierebbe rispetto alla prima persona? A occhio, ma mi piacerebbe che chi ne sa più di me mi smentisse, se è il caso, non dovrebbe esserci niente di male in una terza persona focalizzata dire: l'uomo (il protagonista) si sdraiò sul letto. Ho usato uomo sia per non usare l'ennesima volta il nome sia per dare un minimo cenno di descrizione. Però boh, visto che abbiamo idee parecchio diverse immagino dovrò approfondire l'argomento.
Per quanto riguarda i disse, ne ho usato qualcuno perché l'altra volta c'era chi aveva commentato che si perdeva e considerando che in questo racconto ci sono tanti personaggi ho preferito mettere qualche ancora in più... però sono tipo cinque in cinque pagine.
Sull'as you know Bob sono d'accordo, purtroppo. Avevo il dubbio di aver fatto uno spiegone a mi sembrava fosse motivato dal dialogo. Rileggendolo, sono stato frettoloso e anche un po' pigro, perché l'idea di ricordare i capodanni precedenti poteva essere un modo per far conoscere qualcosa in più di Davide e magari infilarci qualche dettaglio che facesse capire cosa fosse successo. E vabbè, lo spiegone è sempre dietro l'angolo.
Ci penso mentre scrivo, forse è vero che non ha un vero e proprio arco narrativo forte, però a modo suo Davide cerca di ritornare alla vita normale (propone di festeggiare il capodanno, si veste come se fosse un capodanno normale, in una casa riscaldata). Alla fine è lui che sceglie di stare sempre al freddo, sia per i vestiti troppo leggeri che non avvicinandosi al fuoco perché c'è il tipo con cui ha litigato. Si spoglia ma invece di infilarsi sotto il piumone si fa legare. Sottovaluta la pericolosità di Shingo Tamai (se lo avesse assecondato, sarebbe ancora vivo). In qualche modo è un po' artefice delle sue sfortune... o sto forzando per metterci una pezza?

Per quanto riguarda il prurito al naso e lo scorpione erano due cose divise, da una parte mi serviva per annunciare quello che sarebbe accaduto dall'altra la citazione scema di cui parlavo alla risposta a Shanda, in un'eventuale riscrittura terrò conto di questa cosa.

Per il resto: altro che rompipalle, ogni "critica" è buona per capire dove migliorare e grazie per le cose positive che hai sottolineato.
 
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view post Posted on 2/2/2021, 00:08
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Benone, vedo che avete già cominciato a commentare. Sono proprio curioso di leggere quello che avete preparato. Divertitevi e buono Skannatoio a tutti!!!
 
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view post Posted on 2/2/2021, 07:56
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CITAZIONE (Marcor77 @ 1/2/2021, 23:38) 
Risposta a MentisKarakorum:

Sul punto di vista: per me è stato un esperimento perché scrivo quasi esclusivamente al presente in prima persona e ho preso la palla al balzo di questo racconto, non particolarmente originale, per prendere le misure con la terza persona focalizzata al passato, ma a quanto pare non ci sono riuscito come speravo. Ho rivisto i passi in cui appare Sam e davvero non ho trovato punti da narratore onnisciente, nel racconto si dice solo quello che Davide sa o vede (la vede salire e scendere le scale, sa che ha detto di voler passare la notte a fare sesso, ecc.). In questo senso non capisco dove avrei toppato.

Ok. Ho riguardato il racconto e hai ragione tu. C'è qualche piccolo spieghino quando racconti il passato di qualche personaggio, deve essere lì che ho pensato che il narratore entrasse troppo nella storia. Però sono cose che il pdv sa, quindi il narratore non è onnisciente. Scusa ma come dicevo sto cercando anche io di imparare a usare la terza.

CITAZIONE
Per quanto riguarda il discorso de "l'uomo", forse mi mancano alcuni elementi di teoria, ma a me non pare proprio un errore. Da quanto ne so con la terza persona focalizzata ci si focalizza su quello che sa o percepisce un personaggio, ma sempre descrivendolo esternamente, non come si penserebbe lui... altrimenti cosa cambierebbe rispetto alla prima persona? A occhio, ma mi piacerebbe che chi ne sa più di me mi smentisse, se è il caso, non dovrebbe esserci niente di male in una terza persona focalizzata dire: l'uomo (il protagonista) si sdraiò sul letto. Ho usato uomo sia per non usare l'ennesima volta il nome sia per dare un minimo cenno di descrizione. Però boh, visto che abbiamo idee parecchio diverse immagino dovrò approfondire l'argomento.

La pensavo come te, ma mi hanno fatto notare questa cosa in un altro forum. Riprendo la frase:

"Sam sorrise vedendo l'uomo nudo e immobilizzato"

Vedi? Il pdv è su Sam, non su Davide. È lei che vede qualcosa di esterno: l'uomo nudo. Se avessi messo così:

"Sam sorrise vedendolo nudo e immobilizzato"

Allora il 'lo' avrebbe creato meno distanza col pdv. Se proprio vogliamo fare ancora di meglio:

"Sam sorrise e indicò il suo pene:
«sembra un vermiciattolo. Hai freddo, per caso?»"

Il pdv non può sapere perché Sam sorrise, ma lo può intuire dai suoi gesti e dalle sue parole. Stessa cosa per il lettore, che sta nella testa di Davide. Anche il verbo sensoriale "vedendo" sottolinea questo concetto, solo il pdv può avere sensazioni.
Dimmi che ne pensi.

CITAZIONE
Per quanto riguarda i disse, ne ho usato qualcuno perché l'altra volta c'era chi aveva commentato che si perdeva e considerando che in questo racconto ci sono tanti personaggi ho preferito mettere qualche ancora in più... però sono tipo cinque in cinque pagine.

Se l'hai fatto consciamente a posto! Io cerco di evitarli sempre perché me li hanno segnalati molte volte. In effetti i tag sono spesso "raccontato puro".

CITAZIONE
Ci penso mentre scrivo, forse è vero che non ha un vero e proprio arco narrativo forte, però a modo suo Davide cerca di ritornare alla vita normale (propone di festeggiare il capodanno, si veste come se fosse un capodanno normale, in una casa riscaldata). Alla fine è lui che sceglie di stare sempre al freddo, sia per i vestiti troppo leggeri che non avvicinandosi al fuoco perché c'è il tipo con cui ha litigato. Si spoglia ma invece di infilarsi sotto il piumone si fa legare. Sottovaluta la pericolosità di Shingo Tamai (se lo avesse assecondato, sarebbe ancora vivo). In qualche modo è un po' artefice delle sue sfortune... o sto forzando per metterci una pezza?

Te l'ho scritto solo perché mi è stato fatto notare in alcuni miei racconti. Il fatto è che il tuo personaggio non ha un momento in cui prendendo una decisione diversa avrebbe potuto cambiare il suo fato. Si fa legare e basta, è fregato. Comunque: è solo una mia riflessione, e so che in un racconto così breve è difficile trovare il modo di rendere un arco. Io mi sto sforzando di mettere sempre il mio personaggio davanti a un bivio in cui so che se avesse scelto una certa strada sarebbe andata meglio/peggio. Nel mio racconto il bivio è quando lui può scappare ma il suo attaccamento per i bambini (fatal flaw) lo fa tornare indietro a farsi beccare.
Se il fatal flaw del tuo personaggio è non dare peso al ragioniere, avresti magari potuto mettere qualche dialogo che lo sottolineasse, magari legato al fatto che si veste poco (il ragioniere gli dà un maglione e gli dice che si ammala se non lo mette, lui lo snobba e lo manda affanculo. Lui si vendica votando per ammazzarlo dopo). Occhio: sono sempre mie elucubrazioni, vediamo cosa dicono i moderatori, che ne sanno più di me.

CITAZIONE
Per quanto riguarda il prurito al naso e lo scorpione erano due cose divise, da una parte mi serviva per annunciare quello che sarebbe accaduto dall'altra la citazione scema di cui parlavo alla risposta a Shanda, in un'eventuale riscrittura terrò conto di questa cosa.

Sono io scemo a non aver colto il tuo omaggio al Re. Sarà che "L'Ombra dello Scorpione" l'ho letto talmente tanto tempo fa che non mi ricordo assolutamente niente.

CITAZIONE
Per il resto: altro che rompipalle, ogni "critica" è buona per capire dove migliorare e grazie per le cose positive che hai sottolineato.

E grazie a te per aver contro-commentato. Anche dalle correzioni alle proprie correzioni si impara. In genere si impara da un dialogo, e questo implica più battute ;) da cui sopra.

Edited by MentisKarakorum - 2/2/2021, 09:12
 
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view post Posted on 2/2/2021, 12:14
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Ciao Marco,
grazie per il tuo commento! Rriprendo un momento in mano la tua analisi.

CITAZIONE (Marcor77 @ 1/2/2021, 15:12) 
Magari nella prima parte, quando ancora non si sa ancora chi è, potrebbe essere una bella contraddizione vederlo agire da assassino e da ladro ma sentendolo usare un linguaggio che da un ladro o un assassino difficilmente ti aspetti.

Bello spunto! Ci penserò. Diciamo che il registro basso era per creare vicinanza col lettore, ovvio che uno psicologo infantile non si deve esprimere così. Però, sono comunque i flussi della narrazione, legati ai suoi pensieri. I pensieri profondi di ognuno di noi non vanno tanto per il sottile, specie se hai fame e devi lottare per la tua sopravvivenza. La mia idea era quella.

CITAZIONE
CITAZIONE
Sistemo il corpo inerme sui sedili posteriori e richiudo la portiera.

Non l'ho mai fatto (per fortuna!) ma innumerevoli polizieschi, gialli e thriller mi insegnano che se hai un cadavere lo metti nel portabagagli. Magari nella realtà è più complicato che nei film, ma possibile che il tipo non ci abbia pensato?

Hai ragione, avrebbe almeno dovuto provarci. Potrei difenderlo dicendo che è un criminale un po' improvvisato, ma una correzione qui ci starebbe.

CITAZIONE
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Ride. «Le tue spalle! Era dai tempi del salone di bellezza che non vedevo così tanta forfora!»

il lettore qui non può saperlo ma possibile che la tipa una domanda non se la fa su quella forfora?

Anche qui hai ragione tu. Volevo un po' fornire qualche elemento al lettore per dargli qualche appiglio in più per capire come stanno veramente le cose, e volevo sfruttare l'idea che la tipa non era quella gran cima d'intelligenza... però andrebbe messo meglio.

CITAZIONE
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Gli armadietti scoppiano di forme di formaggio

È corretto, ma forme di formaggio non suona benissimo. Forse potresti provare a mettere il tipo di formaggio per evitare la ripetizione es. forme di cacio, forme di parmigiano, ecc

Sacrosanto! Mi è sfuggito.

CITAZIONE
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Sopra di lei, un uomo col fisico muscoloso la tromba senza sosta.

Oddio, probabilmente dipende dalla regione in cui vive il protagonista (se è toscano magari non vale quello che dico dopo), ma secondo me o sei più esplicito e dici “scopa” (come credo farebbe la maggior parte delle persone, soprattutto in un monologo interiore) oppure la rendi ancora meno esplicita, con un giro di parole.

mmm.. qui non so. Pensavo che "trombare" si dicesse un po' ovunque..

CITAZIONE
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Eppure, mi ricordo di quando non ero costretto a rubare il cibo, di quando i bambini mi raccontavano i loro sogni, e insegnavo ai genitori come essere persone migliori.

Questa secondo me è una cosa interessante ma poco sfruttata. Forse potevi metterci qualche pensiero in più da psicologo nel racconto o almeno qualche accenno di come il protagonista abbia la tendenza a interpretare i comportamenti (invece è fin troppo giudicante, secondo me, per uno che fa quella professione). Tu hai dato risalto al fatto che lavori coi bambini, però forse il personaggio si può caratterizzare un po' meglio, sapendo il lavoro che faceva.

Qui era per sottolineare col rosso il fatal flaw del pdv; forse hai ragione e andrebbe approfondito ancora. Non volevo calcare troppo, ma magari posso inserire qualche elemento in più.


Grazie ancora dell'analisi e dei complimenti!

Edited by MentisKarakorum - 2/2/2021, 13:57
 
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view post Posted on 2/2/2021, 17:48

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Ok. Ho riguardato il racconto e hai ragione tu.

Ok, quando avevo letto il commento mi era preso un po' un colpo perché appunto, avevo provato a starci attento :)

CITAZIONE
Sam sorrise vedendo l'uomo nudo e immobilizzato"
Vedi? Il pdv è su Sam, non su Davide.

Sicuramente le alternative che proponi te sono più appropriate, quello è certo. Su questa frase, quando ho letto il tuo commento ti stavo dando ragione, ma riflettendoci adesso non ne sono nemmeno così convinto, comunque Davide lo capisce perché Sam sorride. Sto estremizzando il discorso, proprio per vedere dove si può arrivare con la terza persona focalizzata. Se è vero che diminuisce il legame tra il lettore e il personaggio, al tempo stesso da un punto di vista formale non c'è niente di scorretto. Forse (ma davvero invoco chi ne sa più di noi per dirci la sua) può avere senso se usato volontariamente per diminuire la vicinanza tra lettore e protagonista. Non era il mio caso ovviamente, però ci potrebbero essere momenti particolari in cui si vuole che il lettore provi meno empatia per il protagonista, forse in questi casi questo potrebbe essere un espediente adatto.

CITAZIONE
Te l'ho scritto solo perché mi è stato fatto notare in alcuni miei racconti. Il fatto è che il tuo personaggio non ha un momento in cui prendendo una decisione diversa avrebbe potuto cambiare il suo fato. Si fa legare e basta, è fregato. Comunque: è solo una mia riflessione, e so che in un racconto così breve è difficile trovare il modo di rendere un arco. Io mi sto sforzando di mettere sempre il mio personaggio davanti a un bivio in cui so che se avesse scelto una certa strada sarebbe andata meglio/peggio. Nel mio racconto il bivio è quando lui può scappare ma il suo attaccamento per i bambini (fatal flaw) lo fa tornare indietro a farsi beccare.

Ecco, io qui dico una cosa che può sembrare ignorante, però io diffido dai schematismi troppo voluti. Ho una gran paura che i racconti diventino tutti simili. Che sia chiaro bisogna conoscere le strutture della narratologia e sfruttarle al meglio, ma poi pure capire che a volte si può mollare un po'. Nel mio caso ovviamente la trama in sé è leggera, è un espediente per descrivere una certa situazione di disagio. In questo caso siamo sicuri che serva davvero che ci sia un arco così netto? Se tutto accadesse solo per caso sarei d'accordo, ma qui il caso in realtà c'è poco. Non c'è una chiara volontà di fare qualcosa che porta a sacrificare il personaggio, ma serve davvero? Secondo me se qualcosa manca al protagonista, più che l'arco narrativo è una storia e una personalità: se sappiamo qualcosa degli altri che parlano di lui non sappiamo nulla, è quasi trasparente. Anzi all'inizio qualcosa viene fuori (la techno, la droga), poi però lo faccio scomparire. Forse le due cose sono anche collegate, non essendoci una caratterizzazione importante è difficile creare anche un arco narrativo. Sono riflessioni sparse, giusto per sapere tu (o chi vuole partecipare) cosa ne pensa.


CITAZIONE
Sono io scemo a non aver colto il tuo omaggio al Re. Sarà che "L'Ombra dello Scorpione" l'ho letto talmente tanto tempo fa che non mi ricordo assolutamente niente

si ma è proprio una cosa base: l'ombra e lo scorpione. E' solo un riferimento al titolo del libro, niente di più.

Sempre per Karakorum:

CITAZIONE
Bello spunto! Ci penserò. Diciamo che il registro basso era per creare vicinanza col lettore, ovvio che uno psicologo infantile non si deve esprimere così. Però, sono comunque i flussi della narrazione, legati ai suoi pensieri. I pensieri profondi di ognuno di noi non vanno tanto per il sottile, specie se hai fame e devi lottare per la tua sopravvivenza. La mia idea era quella.

In mancanza di cose su cui rompere le scatole provo a dare spunti, ma prendili per quelli che sono. E' vero che probabilmente i pensieri profondi di noi saranno più simili rispetto a quando parliamo, però secondo me uno psicologo è uno che ha avuto una certa forma mentis, un modo di pensare e che quindi sarà abituato ad applicarlo comunque. Poi la fame come dici giustamente tu lo può rendere anche molto più sbrigativo!

CITAZIONE
mmm.. qui non so. Pensavo che "trombare" si dicesse un po' ovunque..

Magari sbaglio io, ma ho la sensazione che si usi trombare quando si vuole fare i simpatici (e non è questo il caso) o ci si vuole autocensurare (ma è un pensiero profondo e per altre cose è scurrile) ma magari è un opinione che mi sono fatto io. Mi sembra come chi dice lato b per dire culo: per come la vedo io ha senso se un personaggio lo fa sempre, parla o pensa "come in televisione", con tutte le censure del caso. Ma se per altre cose è scurrile, mi fa strano vedere "trombare"... ma potrebbe essere un pensiero mio o che cambia in base alla zona in cui si vive.
 
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CITAZIONE (Marcor77 @ 2/2/2021, 17:48 ?)
Sicuramente le alternative che proponi te sono più appropriate, quello è certo. Su questa frase, quando ho letto il tuo commento ti stavo dando ragione, ma riflettendoci adesso non ne sono nemmeno così convinto, comunque Davide lo capisce perché Sam sorride. Sto estremizzando il discorso, proprio per vedere dove si può arrivare con la terza persona focalizzata. Se è vero che diminuisce il legame tra il lettore e il personaggio, al tempo stesso da un punto di vista formale non c'è niente di scorretto. Forse (ma davvero invoco chi ne sa più di noi per dirci la sua) può avere senso se usato volontariamente per diminuire la vicinanza tra lettore e protagonista. Non era il mio caso ovviamente, però ci potrebbero essere momenti particolari in cui si vuole che il lettore provi meno empatia per il protagonista, forse in questi casi questo potrebbe essere un espediente adatto.

Certamente la terza persona aumenta la distanza. Leggere i libri di Fantozzi scritti in prima persona sarebbe un disastro: le storie comiche devono essere scritte in terza (non puoi deridere Fantozzi se senti quello che sente lui). Però, nel tuo caso, la focalizzazione deve essere sempre ben fissa su Davide, soprattutto quando è legato a letto, che è il momento più delicato. I miei sono sempre suggerimenti, come ho detto nemmeno io so usare bene la terza persona, e ti riporto quello che ho sentito quando ho letto quella frase. Anche io, su questo tema, apprezzerei il punto di vista di una terza persona (LOL) che ne capisce più di me..

CITAZIONE
Ecco, io qui dico una cosa che può sembrare ignorante, però io diffido dai schematismi troppo voluti. Ho una gran paura che i racconti diventino tutti simili. Che sia chiaro bisogna conoscere le strutture della narratologia e sfruttarle al meglio, ma poi pure capire che a volte si può mollare un po'. Nel mio caso ovviamente la trama in sé è leggera, è un espediente per descrivere una certa situazione di disagio. In questo caso siamo sicuri che serva davvero che ci sia un arco così netto? Se tutto accadesse solo per caso sarei d'accordo, ma qui il caso in realtà c'è poco. Non c'è una chiara volontà di fare qualcosa che porta a sacrificare il personaggio, ma serve davvero? Secondo me se qualcosa manca al protagonista, più che l'arco narrativo è una storia e una personalità: se sappiamo qualcosa degli altri che parlano di lui non sappiamo nulla, è quasi trasparente. Anzi all'inizio qualcosa viene fuori (la techno, la droga), poi però lo faccio scomparire. Forse le due cose sono anche collegate, non essendoci una caratterizzazione importante è difficile creare anche un arco narrativo. Sono riflessioni sparse, giusto per sapere tu (o chi vuole partecipare) cosa ne pensa.

Sinceramente, questo spunto da parte mia era infatti più per "rompere le palle", in quanto non so se io stesso andrei a modificare il tuo racconto per inserirci un arco. Sul tema di usare le regole a tutti i costi, anche io sono un po' scettico, però inserire una lotta interna aumenta l'empatia...
Come dicevo, sviluppare un arco narrativo in 20000 caratteri per me è molto difficile, ma predisporre una lotta contro un fatal flaw non lo è. Anche qui, riporto queste cose perché sono appunti che ho ricevuto (anche nello Skannatoio), e cerco di tenerne conto.


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mmm.. qui non so. Pensavo che "trombare" si dicesse un po' ovunque..

Magari sbaglio io, ma ho la sensazione che si usi trombare quando si vuole fare i simpatici (e non è questo il caso) o ci si vuole autocensurare (ma è un pensiero profondo e per altre cose è scurrile) ma magari è un opinione che mi sono fatto io. Mi sembra come chi dice lato b per dire culo: per come la vedo io ha senso se un personaggio lo fa sempre, parla o pensa "come in televisione", con tutte le censure del caso. Ma se per altre cose è scurrile, mi fa strano vedere "trombare"... ma potrebbe essere un pensiero mio o che cambia in base alla zona in cui si vive.

Diciamo che la versione originale del racconto usava un registro molto più scurrile :p101: ma l'ho limato un po' perché persino a me sembrava troppo. Nella versione originale avevo scritto "se la monta senza sosta", però qui penso siano sinonimi :1392239589.gif: vabbè. Sorvoliamo, era un esperimento, io stesso non proporrei mai per la pubblicazione un testo scritto in questo modo (sebbene il buon vecchio Ammaniti, nel suo "capolavoro", abbia scritto anche di peggio ;P senza contare il grande Bukowski)
 
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view post Posted on 3/2/2021, 18:44

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Ciao, Mentiskarakorum, grazie del commento. Devo fare attenzione alla semplicità delle frasi per far capire meglio che si può al lettore quel che sta accadendo nella storia. Posso solo vedere di metterlo in pratica a furia di scrivere e di leggere molto. Mi rincresce la difficoltà alla quale ti ho costretto per colpa di certi errori spaventosi.

Ciao, Marcor77, grazie delle gentile parole. Forse, se qualcosetta delle storie altrui ne capisco, come della tua, in questo caso, visto che hai apprezzato il mio comento, chissà che non mi serva per migliorare in futuro.
 
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view post Posted on 3/2/2021, 19:23

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CITAZIONE (shanda06 @ 3/2/2021, 18:44)
Ciao, Marcor77, grazie delle gentile parole. Forse, se qualcosetta delle storie altrui ne capisco, come della tua, in questo caso, visto che hai apprezzato il mio comento, chissà che non mi serva per migliorare in futuro.

Credo che i commenti agli altri servano moltissimo per migliorare quello che scriviamo e tu sei sulla strada giusta. Nei commenti che hai fatto ai miei racconti hai dato interpretazioni diverse dalle mie, cosa che a me piace tantissimo
 
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view post Posted on 3/2/2021, 20:11
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CITAZIONE (shanda06 @ 3/2/2021, 18:44) 
Mi rincresce la difficoltà alla quale ti ho costretto per colpa di certi errori spaventosi.

Ehm.. non ho mai parlato di errori spaventosi ^U^ guarda di non prendermi troppo sul serio, non è che trasudi saggezza, anzi. Magari sono anch'io più incline a letture diverse.. sono solo consigli (:
 
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view post Posted on 5/2/2021, 21:40

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Ciao Marcor77, grazie ancora del tuo apprezzamento. Ti scrivo un errata corrige: gentili parole. Mi era scappato un refuso. Chiedo venia.

Ciao Mentiskarakorum, non sei stato tu a parlare di errori spaventosi. Ma li ho intuiti quando hai alluso alla fatica di comprendere certi passaggi del racconto. Devo stare veramente attenta alle frasi, perché ti immagino a commentare, esausto, di sera. Ecco, quando scriverò il prossimo racconto vedrò di immedesimarmi una volta di più in questo dramma. Sia per spirito umanitario, sia per un'altra faccenda: se non mi scuoto, succederà questo. Di notte sarà il tuo corpo astrale a venire a buttarmi giù dal letto e a dirmi: "Adesso lo riscrivi tutto da capo che chiunque possa capirlo, se no vado a chiamare il metronotte cattivo".
 
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view post Posted on 5/2/2021, 22:34
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Mannò XD non sono così cattivo
 
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