Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL, TESSAGLIA: OPERAZIONE M.I.S.H.A.

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view post Posted on 11/6/2021, 12:43
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I lupi sono tornati di Andrea Furlan

Ciao e benvenuto!

Innanzitutto trovo molto coraggiosa l’idea di una unione euro araba contro gli americani (che a questo punto immagino sia una unione di tutti e due i continenti? Sarebbe stato interessante un accenno in più) che sono diventati terroristi.

Carina anche l’idea di ambientare tutto a Bruxelles, sfondo che, seppur con qualche incertezza qui e lì, sei riuscito a rendere vivo e vibrante. Il peso del numero limitato di caratteri purtroppo si vede soprattutto in questo punto.

Passiamo ora a quello che non mi è piaciuto.

Gli infodump arrivano male: il primo, in particolare, quello della moglie mussulmana e del matrimonio nella moschea, è fine a se stesso. Serve solo per raccontare al lettore qualcosa del passato del protagonista senza che ne senta il bisogno né sia importante per la storia. Pensa invece a quanto sarebbe stato più interessante se questo infodump fosse arrivato giusto qualche riga più tardi, quando gli arriva il messaggio e lui sente il bisogno di scappare e di nascondersi e, grazie al ricordo del matrimonio, fa evolvere il suo pensiero per arrivare alla ricerca di riscatto. Avrebbe reso tutto il racconto più organico e l’evoluzione del personaggio solida.

Ecco, il messaggio. Qui il racconto fa molta confusione. Quando gli arriva il messaggio, il primo pensiero di Kowalski è stato dei tizi che gli hanno massacrato la famiglia. Poi si rende conto che invece è dei suoi compagni. Ora, perché chi lo insegue dovrebbe scrivergli il motto del suo gruppo in olandese e criptato quando lui stesso dice “usiamo questa lingua perché non la conosce più nessuno”? È stranissimo. Quel primo passaggio mentale che gli fa credere che lo hanno rintracciato non ha senso. Avrebbe anzi dovuto accorgersi subito che non erano i suoi nemici.

E l’evoluzione del personaggio. Non c’è. Letteralmente non c’è alcuna evoluzione del personaggio. A inizio capitolo è solo un ubriaco di strada senza più una famiglia. Gli arriva il messaggio e passa a preda spaventata. Poi capisce che invece si può fidare del messaggio e si muove dritto verso la meta. Nessun passaggio nessuna evoluzione. Non è interessante neanche la sua trasformazione in super cyborg assassino pronto a… non si sa.


Avrei preferito che il suo status di fuggiasco sia ben visibile sin dall’inizio nel suo modo di fare, nel suo comportamento, un indizio che lui sia braccato dopo aver visto la sua famiglia trucidata. Magari ignorare quel messaggio nel momento in cui gli arriva perché troppo impegnato a scappare da questi assassini e solo quando la sua mente si calma abbastanza da capire che è un messaggio dei suoi si decide a muoversi verso un obiettivo. E anche qui lo avrei voluto vedere prendere decisioni, sfidare il pericolo per raggiungere il suo obiettivo, non limitarsi ad andare nel posto X, prendere una cassetta di metallo e trasformarsi in un flash forward in terminator.
Ora, capiamoci, il tuo racconto non è l’unico che non fa uno sviluppo dei personaggi, ma a differenza degli altri, nel tuo racconto lo sviluppo serviva. Si passa dal tipo ubriaco in strada al terminator terrorista senza praticamente evoluzione ma con salti repentini.

Un appunto anche per Sophie: capisco che è una IA difettosa, ma la sua personalità è strana, non molto compatibile con l’idea di IA difettosa. Sembra quasi una segretaria psicopatica e annoiata. (poi se era quella l’idea che volevi dare di lei allora va bene).

Ultimo appunto: i cattivi. L’organizzazione invisibile e solo nominata che lo sta braccando: gli ha fatto trovare moglie e figli morti e poi lo lascia scappare. Ora, capisco che volevi rendere bene la crudeltà dei cattivi e su questo ci sei riuscito, ma di fatto lo hanno solo incattivito, reso più pericoloso. Avrebbe avuto più senso che lui fosse stato costretto ad assistere mentre moglie e figli venivano uccisi e poi quando toccava a lui, qualcosa gli aveva permesso di scappare.

Prima di chiudere, sei nuovo e non mi conosci. Probabilmente hai la sensazione che mi sono divertito a ridurre a brandelli il tuo racconto e che mi abbia fatto schifo. Non è vero. L’unica verità è che sono un lettore molto esigente. Questo è un forum palestra il cui scopo primario è confrontarsi con altri lettori scrittori sul proprio scritto. Quindi non ti spaventare e non ti offendere per il mio commento.


Non è sempre bello, ciò che piace di MentisKarakorum

Ciao carissimo, bentrovato.

È sempre un piacere leggerti.

L’attinenza al tema ci sta, e mi è piaciuto il tema che hai deciso di trattare. Lo stile di scrittura è bello e scorrevole e la storia è strutturata molto bene.

Ora passo ai punti deboli (come sempre, scusami se mi dilungo su questo aspetto ;) ).
L’inizio è un po’ traballante: il protagonista passa da una scena del crimine all’haker che gli da l’indizio giusto per trovare il colpevole della morte della moglie in una coincidenza troppo fortuita per essere credibile. Capisco perfettamente che il poco spazio disponibile ti ha costretto a questo compromesso, ma salta veramente all’occhio ed essendo proprio all’inizio fa storcere il naso.

I personaggi non convincono. Non riesco a identificare bene il problema, ma non riesco a inquadrarli. Mark come investigatore sicuramente fuori ogni schema e ogni controllo. Vede un indizio, anche minimo, e parte in quarta, a testa bassa. Non verifica, non ragiona. Attacca e ovviamente si fa male. Immagino che la sua media di casi risolti sia piuttosto bassa. Frad, l’haker, invece non riesco neanche a dargli una definizione. La sua casa, il suo lavoro, il suo comportamento, stonano tutti tra loro e non formano un carattere a 360 gradi.

Non convince molto neanche il cyberspazio. Carino chiamarlo “interzona”, molto apprezzato, ma il resto presenta delle piccole gaffe che mi hanno fatto alzare più di una volta un sopracciglio. In particolare quello che sembra un buco di trama: se l’avatar muore, tu muori. Viene detto all’inizio, ma poi si parla di personaggi che si divertono a torturare a morte avatar di donne senza provocarne la loro morte. Non è molto chiaro e andrebbe sviluppato con più attenzione ai dettagli.


Durante il racconto a un certo punto cambi il soggetto: si passa dalla terza persona alla prima, senza un vero motivo. Cioè il motivo parrebbe essere che passi dalla realtà all’interzona, ma non funziona. Verso la fine poi smetti di raccontare dal punto di vista di Mark e inizi a raccontare dal punto di vista di Santino. Un passaggio inutile dato che tutto quello che accade è in presenza di Mark.

Interessante il finale. Mi lascia con un grosso dubbio: è simpatico pensare che Mark si sia vendicato così dell’assassino della moglie, ma poi che ha intenzione di fare? Non può certo lasciarlo in vita. E Fred è veramente così ansioso di essere complice di un assassinio? Questo finale non mi convince molto.


Lezione di demonologia di Alexandra Fischer

Ciao Shanda!
Ammiro il tuo entusiasmo. Lo si legge in ogni racconto in ogni commento e mi fa tanto piacere averti in ogni edizione dello scannatoio :)

In questo racconto si vedono moltissimo i tuoi progressi: nessun errore dei PoV, ogni azione è chiara, ogni ambiente solido e vivo. Tutto questo unito ai tuoi punti di forza che non vengono mai meno: i sentimenti e le sensazioni sono vivide, vibranti, la fanno da padrona. Si sente l’angoscia della protagonista, si sente la sua determinazione. Anche i personaggi secondari non sono piatti ma vivi e presenti.

Purtroppo sei ricascata nel tuo personale fatal flow da scrittrice :D : ti dimentichi di spiegare a noi poveri lettori i retroscena. La prima cosa che fa Ute quando torna a casa senza la sua borsetta con dentro i suoi documenti è… cercare su internet “demone in bottiglia”. Cosa? Al massimo potrei capire lo stato confusionale, ma non capisco per quale motivo non pensa mai di chiamare la polizia, denunciare la scomparsa e bloccare la sua carta di identità. Fai riferimento a una identità Spid, immagino sia qualcosa legata al tema cyberpunk ma non lo dici mai. Qualsiasi cosa sia, la ragazza spiega quanto è importante, quindi a maggior ragione la prima cosa che dovrebbe fare è bloccarla. Non so se ti hanno mai rubato tutti i documenti. È una trafila fastidiosa, ma tremendamente efficiente.
Comunque la nostra Ute passa subito all’attacco e nell’arco di poco riesce a rintracciare la vecchietta che le ha preso la borsetta e di nuovo non si capisce come. Ho provato a ricostruire ogni passaggio per arrivare da una tizia che ha visto una volta sola la sera prima per qualche secondo al nome di una professoressa universitaria, ma non ho trovato logico nessuno dei passaggi.
Infine arriviamo alla lezione di demonologia. Qui viene spiegato che quello che c’è stato tra le due è uno scambio di doni. Ma Ute non ha scambiato niente. La vecchietta le ha rubato la borsa contro la sua volontà. E se lo scambio di doni è irreversibile, perché Hilde le restituisce la borsetta? E gli studenti che si trasformano in lupi? Infine, riavuta finalmente la borsetta, Ute fa uccidere Hilda dagli studenti. Perché? Così per vendetta?

In tutto questo manca il tema cyberpunk. Per quanto aleggiasse leggermente sullo sfondo lo spettro di un mondo ad alta tecnologia, il racconto potrebbe essere benissimo ambientato in qualsiasi momento dagli anni 90 in poi, visto che usa il cellulare solo per fare la teleonata.


Lupita screams di Legno di noce

Ciao Legno
Avendo leggiucchiato qui e lì i commenti degli altri prima di leggere il tuo racconto mi aspettavo chissà quale oscenità. Invece sono rimasto favorevolmente colpito: il racconto funziona. Riesci a raccontare tutto quello che dovevi raccontare nel limite di caratteri senza troppi problemi, anzi riuscendo ad aggiungere qui e lì qualche tocco di colore. La storia funziona, non ci sono infodump, il pov è perfetto, i personaggi sono buoni (Emily non mi convince al 100%, ma capisco che lo spazio era esiguo e già sei riuscito ad approfondire tutti gli altri).
Ho visto che gli altri non hanno apprezzato lo stile “telecronaca” che hai usato. Non sono d’accordo con loro: lo hai usato bene. Il racconto scorre senza troppi intoppi fino alla fine.

Passiamo a quello che non mi è piaciuto.
Come ho detto lo stile telecronaca lo hai usato bene, ma non benissimo. Tutto quanto è portato allo stesso livello: paesaggio, azioni, pensieri, ricordi, ricordi degli altri rubati con le nano macchine e ricordi della tortura che Ethan non poteva avere.
A un certo punto all’azione si mescola l’immagine delle caviglie di Carmen che vengono segate via, in modo del tutto casuale e non contestualizzato.

E passiamo alle nano macchine. Anzi direi alle magiche nano macchine. Per gli appassionati del genere come me, quelle nano macchine erano troppo potenti, facevano troppo, troppo bene e troppo infretta, rompendo la sospensione di incredulità praticamente ogni volta che si attivavano. Ricorda troppo un episodio dei Gargoyles.

Finisco parlando del finale. Ci sono sinceramente rimasto male: dopo che hai montato la rabbia e l’odio di Ethan per tutto il tempo alla fine l’unica cosa che fa è staccare la corrente al quartiere? Serio? Mi aspettavo che lo nuclearizzasse. Manco si sporca le mani ad ammazzare il pervertito che ha ucciso Carmen.


Dispositivo cerebrale mobile di truemet

Ciao Trumet
Un racconto dal ritmo incalzante. Molto appropriato. Interessante come hai impostato la storia e la trama e ottima economia del racconto. Mi piace anche lo stile e trovo ben fatti i personaggi.

Alcune cose che non mi sono piaciute: all’inizio descrivi ogni singola azione con eccessivo dettaglio, che non è sbagliato di per se, ma passi letteralmente dal descrivere ogni movimento di ogni arto a dare per scontato che si sia alzato e abbia iniziato a camminare. È uno stacco eccessivo. Avresti dovuto farlo più graduale, anche solo aggiungendo un “mi rialzo” che quindi è un livello di dettaglio minore.

Hai deciso di usare nomi inglesi e non è sbagliato di per se. Però siamo abituati ad associare i nomi inglesi all’america, dove la sanità non è pubblica e difficilmente lo sarà mai. Il dettaglio dell’ambulanza gratuita ci fa sapere che non siamo negli usa, ma allora dove siamo? In che luogo ci hai portato? Dovresti specificarlo.

Parliamo un attimo del DCM: non è chiarissimo cosa sia e cosa faccia. Ad esempio viene sostituito facilmente, con un “chip 4 volte più grade” che ti fa pensare che l’aggancio è universale o adattabile e non ci sia troppo bisogno di chissà quali interfacce, una sorta di cellulare. Ma poi dici che “è inutle se non è attaccato al sistema neurale” quindi diventa all’improvviso una cosa incredibilmente personale non così facile da staccare e riattaccare. Permette di essere usato come un all in one cellulare, carta d’identità, bancomat, ma il protagonista non lo usa per la più logica delle azioni: controllare i messaggi, le mail o quello che è. È talmente integrato che c’è anche la memoria del protagonista, la sua identità, gli permette di ricordare chi è, ma funziona anche con il proprietario morto. Insomma, c’è poca chiarezza sul pezzo più importante della storia.

Ho trovato inverosimile che si sia fermato alla cucina invece di esplorare tutta la casa. Capisco che volevi coinvolgere anche Jessica, ma in questo modo è poco plausibile.

Mi dispiace che non ci sia stata una evoluzione del personaggio: una volta ritrovata la sua identità non gli è neanche venuto il dubbio se uccidere Jessica o meno. Da mio punto di vista di lettore è il classico “tutto quello che hai letto non è servito a niente!” che ricorda troppo da vicino i fratelli maggiori “era tutto un sogno” o “il pasticcio temporale si risolve e si torna alla situazione iniziale”.

Chiudo con un paio di consigli stilistici: in alcuni punti due linee di dialogo consecutive appartengono allo stesso personaggio. Pessima idea, perché fa perdere il filo del dialogo.
Ad esempio:
«Conosci molte cose di me?» Arrossisce. Le piaccio? No, io sono vecchio, lei non avrà più di trent'anni.
«Da quanto tempo vengo qui?» Non le ho lasciato nemmeno il tempo di rispondere all’altra domanda.

Dovrebbe diventare:
«Conosci molte cose di me?» Arrossisce. Le piaccio? No, io sono vecchio, lei non avrà più di trent'anni. Non le lascio il tempo di rispondermi. «Da quanto tempo vengo qui?»

Poi c’è questo passaggio: “Dal portone esce… è davvero identico”
In che modo il lettore dovrebbe capire che il tizio che esce è un sosia? La frase è già troppo criptica per qualsiasi altro contesto, ma qui stiamo parlando di un protagonista che non ha la più pallida idea di quale sia il suo volto visto che non si è mai nemmeno guardato allo specchio.


Una giornata di merda di David Galligani

Ciao David, bentrovato.

Sono contento che alla fine tu sia riuscito a postare il tuo racconto.

Veramente un ottimo racconto. Non ho trovato particolari difetti in esso. Certo ci sono vari errori di battitura ma niente che un buon correttore di bozze non possa correggere.

Devo dire che non mi ha convinto molto Satana. Ho capito che ti sei voluto discostare dal classico Satana che va in giro a caccia di anime, visto che questo o meglio questa non si limita a prenderle con l’inganno: lei se le prende e basta, e le restituisce giusto per far dispetto. Però visto che ti sei discostato, avresti anche dovuto presentarlo un po’. Quali sono i suoi scopi? Solo far ammazzare qualcuno? Non mi pare un grande scopo. La vecchia è morta e paradiso o inferno a Satana cambia poco. Daniel ha riavuto la sua anima e ora può pentirsi di quello che ha fatto, e a meno che tu non abbia cambiato le regole anche per Dio, sappiamo che il pentimento basta a cancellare il peccato. Un peccato tra l’altro fatto in un momento in cui Daniel non aveva la conoscenza del bene e del male. Non mi pare che abbia proprio vinto.

Parliamo un secondo di Daniel: chi è, cosa gli piace, com’è la sua vita, vengono fuori tutti quanti dopo, quando non ha più la sua anima. Avrei preferito conoscerlo prima e poi vedere che non gli piaceva, invece di mostrare tutto postumo.

Per le specifiche… be’, sapevamo che ti sei scordato di mettere il cyberpunk e giustamente ce lo hai infilato un po’ a forza sostituendo il cellulare con la notifica all’interno dell’occhio. Elemento carino che avresti potuto sviluppare un po’ di più. Ad esempio il lupo poteva essere non un qualcosa che vedeva solo lui, ma un simbolo all’interno dell’occhio, così per dire che la Satana di turno si adegua ai tempi. Avresti potuto selezionare la musica con questo dispositivo e fargli leggere il romanzo sempre in questo modo o al contrario dire che anche se ne aveva la possibilità, preferiva poter toccare il libro che leggeva.

A parte questo come ho detto è un ottimo racconto ben pensato e ben sviluppato.

Classifica

Ok, ora la classifica… Mamma mia.. È difficile

Una giornata di merda di David Galligani
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Lupita screams di Legno di noce
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Custode di Ryelh
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Ottimo, ottimo. Vedo che state tutti procedendo con rapidità. Non appena avremo tutti i commenti passeremo alla prossima fase 😊
 
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view post Posted on 11/6/2021, 16:39
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CITAZIONE (Nazareno Marzetti @ 11/6/2021, 13:43) 
Non è sempre bello, ciò che piace di MentisKarakorum

Ciao carissimo, bentrovato.

È sempre un piacere leggerti.

L’attinenza al tema ci sta, e mi è piaciuto il tema che hai deciso di trattare. Lo stile di scrittura è bello e scorrevole e la storia è strutturata molto bene.

Ciao Nazareno, grazie mille per questi complimenti che fanno sempre piacere. Sei molto generoso, il mio stile è ancora molto scarno e poco personale. Ci sto lavorando..

CITAZIONE
Ora passo ai punti deboli (come sempre, scusami se mi dilungo su questo aspetto ;) ).
L’inizio è un po’ traballante: il protagonista passa da una scena del crimine all’haker che gli da l’indizio giusto per trovare il colpevole della morte della moglie in una coincidenza troppo fortuita per essere credibile. Capisco perfettamente che il poco spazio disponibile ti ha costretto a questo compromesso, ma salta veramente all’occhio ed essendo proprio all’inizio fa storcere il naso.

Premetto che è il primo thriller che scrivo, quindi sono già contento di un risultato sufficiente.. sono conscio che nei veri thriller la trama deve avere seimila ramificazioni e punti morti, fino ad arrivare alla pista giusta. Naturalmente, la linearità di questo raccontino è figlia del poco spazio a disposizione.

CITAZIONE
I personaggi non convincono. Non riesco a identificare bene il problema, ma non riesco a inquadrarli. Mark come investigatore sicuramente fuori ogni schema e ogni controllo. Vede un indizio, anche minimo, e parte in quarta, a testa bassa. Non verifica, non ragiona. Attacca e ovviamente si fa male. Immagino che la sua media di casi risolti sia piuttosto bassa.

Be', tieni conto che gli hanno ammazzato la moglie, e gran parte della sua lucidità è andata a farsi benedire..

CITAZIONE
Fred, l’haker, invece non riesco neanche a dargli una definizione. La sua casa, il suo lavoro, il suo comportamento, stonano tutti tra loro e non formano un carattere a 360 gradi.

mmmm.. boh. Che sia un po' una macchietta sono d'accordo, ma speravo di aver descritto almeno il prototipo del "nerd". Peccato se non è arrivato. Come ho detto molte volte, la caratterizzazione dei personaggi è il mio tallone d'Achille. Ci sto provando, davvero..

CITAZIONE
Non convince molto neanche il cyberspazio. Carino chiamarlo “interzona”, molto apprezzato, ma il resto presenta delle piccole gaffe che mi hanno fatto alzare più di una volta un sopracciglio. In particolare quello che sembra un buco di trama: se l’avatar muore, tu muori. Viene detto all’inizio, ma poi si parla di personaggi che si divertono a torturare a morte avatar di donne senza provocarne la loro morte. Non è molto chiaro e andrebbe sviluppato con più attenzione ai dettagli.

Speravo che anche qui fosse abbastanza evidente che lo spazio dell'Interzona è facilmente sputtanabile, al punto che ogni "stanza" può avere le sue regole. Addirittura, in quella in cui finisce Mark non funziona nemmeno la "safeword", e, comunque, non si muore dissanguati :)

CITAZIONE
Durante il racconto a un certo punto cambi il soggetto: si passa dalla terza persona alla prima, senza un vero motivo. Cioè il motivo parrebbe essere che passi dalla realtà all’interzona, ma non funziona. Verso la fine poi smetti di raccontare dal punto di vista di Mark e inizi a raccontare dal punto di vista di Santino. Un passaggio inutile dato che tutto quello che accade è in presenza di Mark.

Il mio obiettivo era fare un po' come nel Mago di Oz (il film anni'30): Kansas -> Bianco e Nero, OZ -> Technicolor. Qui: vita reale -> Terza persona poco focalizzata, Interzona -> Prima persona (spero) più focalizzata. Insomma: la realtà virtuale ha colore, il mondo vero no.

CITAZIONE
Interessante il finale. Mi lascia con un grosso dubbio: è simpatico pensare che Mark si sia vendicato così dell’assassino della moglie, ma poi che ha intenzione di fare? Non può certo lasciarlo in vita. E Fred è veramente così ansioso di essere complice di un assassinio? Questo finale non mi convince molto.

Lo farà certamente fuori, e a Fred non frega un granché, non è uno stinco di santo nemmeno lui... e forse, tra i due è nata un'amicizia :)
 
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view post Posted on 11/6/2021, 19:06
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Lupita screams di Legno di noce

Ciao Legno
Avendo leggiucchiato qui e lì i commenti degli altri prima di leggere il tuo racconto mi aspettavo chissà quale oscenità. Invece sono rimasto favorevolmente colpito: il racconto funziona. Riesci a raccontare tutto quello che dovevi raccontare nel limite di caratteri senza troppi problemi, anzi riuscendo ad aggiungere qui e lì qualche tocco di colore. La storia funziona, non ci sono infodump, il pov è perfetto, i personaggi sono buoni (Emily non mi convince al 100%, ma capisco che lo spazio era esiguo e già sei riuscito ad approfondire tutti gli altri).
Ho visto che gli altri non hanno apprezzato lo stile “telecronaca” che hai usato. Non sono d’accordo con loro: lo hai usato bene. Il racconto scorre senza troppi intoppi fino alla fine.

Passiamo a quello che non mi è piaciuto.
Come ho detto lo stile telecronaca lo hai usato bene, ma non benissimo. Tutto quanto è portato allo stesso livello: paesaggio, azioni, pensieri, ricordi, ricordi degli altri rubati con le nano macchine e ricordi della tortura che Ethan non poteva avere.
A un certo punto all’azione si mescola l’immagine delle caviglie di Carmen che vengono segate via, in modo del tutto casuale e non contestualizzato.

E passiamo alle nano macchine. Anzi direi alle magiche nano macchine. Per gli appassionati del genere come me, quelle nano macchine erano troppo potenti, facevano troppo, troppo bene e troppo infretta, rompendo la sospensione di incredulità praticamente ogni volta che si attivavano. Ricorda troppo un episodio dei Gargoyles.

Finisco parlando del finale. Ci sono sinceramente rimasto male: dopo che hai montato la rabbia e l’odio di Ethan per tutto il tempo alla fine l’unica cosa che fa è staccare la corrente al quartiere? Serio? Mi aspettavo che lo nuclearizzasse. Manco si sporca le mani ad ammazzare il pervertito che ha ucciso Carmen.

Sì, il finale è molto tagliato. Volevo far capire che avesse usato un EMP, impulso elettromagnetico, così come aveva fatto con i ragno. Gli EMP disabilitano in modo permanente o quasi le apparecchiature elettroniche.
Però sì, se avessi allungato lo scontro con Nicolas sarebbe venuto molto meglio. Si risolve tutto troppo in fretta.






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granatiere granitico

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Avrete sentito la notizia del marito che spara a moglie e cane a Castiglione Torinese... lei era una collega!
 
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Custode di Ryelh
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Renato, questo non è né il luogo per commentare questo tipo do notizie, quindi ti invito gentilmente a cancellare il commento e non postarne altri che non hanno attinenza con il tema di questo forum
 
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CITAZIONE (MentisKarakorum @ 11/6/2021, 17:39) 
Ciao Nazareno, grazie mille per questi complimenti che fanno sempre piacere. Sei molto generoso, il mio stile è ancora molto scarno e poco personale. Ci sto lavorando..

Come ho già detto, non ti preoccupare troppo dello stile: funziona. Lo migliorerai col tempo. Io ho fatto l'errore di cercare chissà quale stile e adesso ne ho uno pessimo. Me ne stavo col mio era meglio :)

CITAZIONE
Premetto che è il primo thriller che scrivo, quindi sono già contento di un risultato sufficiente.. sono conscio che nei veri thriller la trama deve avere seimila ramificazioni e punti morti, fino ad arrivare alla pista giusta. Naturalmente, la linearità di questo raccontino è figlia del poco spazio a disposizione.

Mi sono spiegato male: il problema non è la linearità, figlia del poco spazio. Quella va benissimo. Un buon triller può essere anche estremamente lineare. Il problema sono stati i primi passaggi: Mark viene cacciato dal tenente dalla scena del delitto e mandato a interrogare un haker. L'haker sa chi potrebbe aver ucciso la moglie di Mark. Questo passaggio non è affatto lineare, è più un escapotage per far partire la trama e salta all'occhio.


CITAZIONE
mmmm.. boh. Che sia un po' una macchietta sono d'accordo, ma speravo di aver descritto almeno il prototipo del "nerd". Peccato se non è arrivato. Come ho detto molte volte, la caratterizzazione dei personaggi è il mio tallone d'Achille. Ci sto provando, davvero..

In tal caso, ti consiglio di partire dagli stereotipi. Se fai uno stereotipo non sbagli di sicuro: gli stereotipi sono personaggi talmente solidificiati nell'immaginario collettivo che non hai problemi a gestirli. Anzi il problema per tanti scrittori è proprio evitare i personaggi troppo stereotipati.

CITAZIONE
Speravo che anche qui fosse abbastanza evidente che lo spazio dell'Interzona è facilmente sputtanabile, al punto che ogni "stanza" può avere le sue regole. Addirittura, in quella in cui finisce Mark non funziona nemmeno la "safeword", e, comunque, non si muore dissanguati :)

Be'... no, si muore dissanguati :D
Però ok. :)

CITAZIONE
Il mio obiettivo era fare un po' come nel Mago di Oz (il film anni'30): Kansas -> Bianco e Nero, OZ -> Technicolor. Qui: vita reale -> Terza persona poco focalizzata, Interzona -> Prima persona (spero) più focalizzata. Insomma: la realtà virtuale ha colore, il mondo vero no.

Come scelta non mi convince, ma se è una scelta fatta con criterio, ok non giudico.

CITAZIONE
Lo farà certamente fuori, e a Fred non frega un granché, non è uno stinco di santo nemmeno lui... e forse, tra i due è nata un'amicizia :)

Va bene :)
 
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view post Posted on 13/6/2021, 14:20
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Il Tospanico Polemico

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Una domanda:
Ma i commenti si possono mandare fino a Domenica prossima?
Perché in questo caso scriverei un pezza all'ultimo minuto oggi e posterei i commenti all'ultimo minuto domenica prox.
Altrimenti posto i commenti all'ultimo minuto oggi.

Come sempre sono perfettamente organizzato.
 
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view post Posted on 13/6/2021, 14:55
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CITAZIONE (David G @ 13/6/2021, 15:20) 
Una domanda:
Ma i commenti si possono mandare fino a Domenica prossima?
Perché in questo caso scriverei un pezza all'ultimo minuto oggi e posterei i commenti all'ultimo minuto domenica prox.
Altrimenti posto i commenti all'ultimo minuto oggi.

Come sempre sono perfettamente organizzato.

Hai ancora una settimana :b:
 
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view post Posted on 14/6/2021, 12:26
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Eccomi. Intanto grazie a tutti di nuovo. Anche questo mio secondo skannatoio mi è piaciuto molto. Si impara davvero molto dai commenti non di parte.
Anche dai commenti dei commenti :)
Poi si può non essere d’accordo, anzi, meglio :D


I lupi sono tornati
di Andrea Furlan

Punti di forza:
la storia mi è piaciuta, solo alla fine ho capito dove andava a parare. C’è sempre un conflitto esterno/interno (nel bar, il neuro trasmettitore, il ricordo, ecc.) che rende il personaggio “vivo”.
Per quanto in generale non sia di mio gradimento, mi è piaciuta la scelta di una parte raccontata arrivata come un pensiero del passato grazie a un dettaglio (la moschea).

Tema: il personaggio non cerca qualcosa che gli è stato sottratto, semplicemente ci si ritrova dentro senza volerlo, lui era vicino al suicidio.
I due bonus ci sono.

Debolezze:
il testo è in prima persona in mostrato e in gran parte raccontato. Come detto, a me quest’ultimo non piace molto, nonostante il conflitto ben gestito del personaggio non l'ho vissuto a pieno. La parte in mostrato me la sono goduta molto di più.

Ti riporto pourparler qualche mia considerazione che puoi ignorare (come tutto il resto):

Alcune frasi sono molto poetiche, ma hanno poco senso pratico:
“grigio, come la nebbia, come i miei pensieri affogati nell’alcol.”
“lo sguardo fisso puntato fuori, senza vedere nulla” - si può non guardare nulla, ma “senza vedere” ricorda un cieco. La prima parte dice già quello che serve.
O no? :1392239553.gif:
“La voce sintetica” - In che senso sintetica?

Alcune frasi non mi suonano bene, pur essendone chiaro il significato:

“Atterro nel dolore sull’asfalto freddo”

“Ma ora mi artiglia con la sua mano meccanica una spalla”

“Senza pensare lo apro, leggo distratto,” Questo è molto usato in terza persona, ma in prima sembra che stia pensando di non pensare. Se sei dentro il personaggio non pensi e basta, così come non ti vedi leggere distratto, ma leggi distrattamente e basta.

“Lo fisso, vedendolo come se fosse a una distanza enorme” - qui non ho capito cosa intendessi

“Guardo attorno nel pub semivuoto, dove i pochi clienti si fanno gli affari loro” - Se è semivuoto, hai già detto che ci sono pochi clienti o viceversa, è una ridondanza che è meglio evitare.

Sophie è un software? Se lo è, è strano che usi termini come “forse/dovrebbe/è strano”, o i dati corrispondono o non corrispondono. Anche se avesse coscienza, rileverebbe dati esatti, non incerti.

La frase interrotta si interrompe con il trattino lungo — non con i tre puntini che sono per la sospensione autonoma.
Anche molte grandi CE usano i puntini e mi domando perché. Forse la risposta sta nella domanda.

Refusi:
All’olo televisione

L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti

Punti di forza:
Lo stile. Mi piace la scrittura e il testo si legge e scorre molto bene.
La storia. Il virus che entra nel sistema e interagisce col personaggio mi è piaciuto molto, avrei apprezzato maggior conflitto, ma l’ho trovata una bella idea. Il finale mi è piaciuto, ma non l’ho capito a fondo. Venanzio ha un antivirus incorporato dentro sé? E come riuscirebbe a interagire col virus?

tema: sì, sì e sì.

Debolezze:
Come detto lo stile mi piace, c’è solo qualche punto troppo raccontato che rende tutto troppo sbrigativo (alla persona di me medesimo) ma in generale l’ho letto con piacere.

Poi, se proprio vogliamo fare le pulci al testo (vogliamo?) riporto qualche dettaglio problematico minore. Senza alcuni avverbi, verbi di percezione e tag di dialogo, il testo sarebbe stato ancor più godibile.
Anche quei “iniziò a”, che ho sempre messo anche io ma che mi sono reso conto che hanno poco senso. Se uno cammina, cammina, inutile specificare che inizia. (Quando leggo me ne rendo conto, quando scrivo non lo so, spero di sì.)

La storia come detto mi piace, forse troppo sbrigativa nei riguardi di Giulia. Non si capisce bene chi sia. Sa molte cose ma non ne conosce altre collegate. Non è minimamente preoccupata dalla nuova versione del protagonista né da quello che dovrà compiere lui e, se le cose andranno male, lei. Infine, il lupo vuole ucciderla ma ci prova così alla buona, senza impegno.

Refusi:

-Qual’è
-Alcuni ricordi di risvegliarono
-Il lupo aveva il controllo dei suoi arti, ma lui non aveva il controllo sul resto del corpo. - C’è un non/lui di troppo o ho capito male la frase?
-Dei liberare Venanzio

Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum

Punti di forza:
Un bel racconto. Mi piace com’è scritto, sia in terza persona sia quando passa a sorpresa in prima. Un po’ spiazzante all’inizio, ma rende perfettamente l’idea dell’ingresso nell’interzona. Quando si ritorna in terza invece, il tutto è stato assimilato bene e nonostante lo stacco non ho sentito quella sensazione spiazzante, anzi, è stato bello godere dello stesso effetto.
Molto bella la doppia ambientazione, soprattutto l’idea dell’interzona. La trama poliziesca incuriosisce ancor di più la lettura. Il colpo di scena maggiore forse non è il finale ma la parte dei niziani.
Si legge che è un piacere.

Tema: ambientazione e lupo ci sono. Lui lotta per riavere il caso, ma è molto marginale nella storia. Per me è comunque sì, sono gli eventi che lo trascinano in qualcosa di più grande.

Debolezze:
Ho solo due appunti da fare. Uno giusto per farti le pulci (per rimanere in tema di quello che ci siamo scritti) e uno che secondo me è l’unica pecca del racconto.
La prima è: perché tutti quei due punti? Il loro utilizzo è giusto, ma vederne così tanti mi ha infastidito (la lettura intendo), la parte del testo che più mi ha frenato. Ma questa considerazione è ancora più soggettiva delle altre.
L’unica cosa invece che secondo me sarebbe da migliorare sono i dialoghi. Specialmente la parte con l’hacker. Per dieci volte si chiamano tra loro “amico”, dopo la seconda volta diventa troppo ripetitivo.
In generale mi sembrano troppo sempliciotti, forse nel tentativo di renderli reali sono diventati eccessivamente “da strada”. Non li ho trovati attinenti ai personaggi. L’unico che rispecchia il ruolo è il tenente Santino.

Ultima considerazione, dovuta forse alla limitazione dei caratteri. Lo scontro tra Mark e Fred l’ho trovato troppo veloce. Prima si picchiano poi sono quasi amici. Prima Fred è un sacco da box poi diventa un tenerone.

Refusi:
un arte

Lezione di demonologia
Di Alexandra Fischer (shanda06)

Punti di forza:
Mi è piaciuta la storia. All’inizio non capito quale fosse il punto centrale, poi all’università si è chiarito anche se non del tutto, forse era meglio descrivere qualcosa di più all’inizio (non troppo perché nemmeno il personaggio sa cosa sta accadendo, ma poteva cercare di capire meglio, insieme al lettore).
La tematica era molto interessante, mi sarebbe piaciuto fosse stata ulteriormente approfondita. L’occulto e i suoi derivati mi sono sempre piaciuti.

Tema: c’è, così come il lupo, ma non ho colto l’ambientazione cyberpunk.

Debolezze:
Ho notato, come per Mentis, un numero elevato di utilizzo dei doppi punti. Comincio a pensare che stiano prendendo piede senza che io me ne sia accorto :D
Per me sono eccessivi e ne toglierei la maggior parte (anche prima dei dialoghi, piuttosto ricostruirei la frase diversamente).

Considerazioni pourparler:

-“Pronto, nonna Hilde? Ora va molto meglio. Il mio cellulare è da te? Se posso portare Schatzi a fare un giro? Ma sicuro, a dopo.” - Qui si vuole far intendere che l’amica non sente tutta la conversazione, ma se il PdV è chi parla al telefono, quindi il lettore dovrebbe sentirla. Se fosse l’amica a conversare invece sarebbe ottima.

Secondo me alcune frasi non rendono giustizia al testo, altre lo allungano. Ti faccio un esempio di un estratto (è soltanto la mia idea, sarei felice se mi rispondessi, anche solo per mandarmi a cagare :D)

es:
“Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia, ma quando proseguì la ricerca, notò che l’anziana donna era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
Restrinse il campo della ricerca: le bastò digitare Hilda Stein, antropologa e gli estremi dell’università cittadina per trovarla.
Si alzò dalla postazione torcendosi le mani.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa perché mi sono pentita di aver detto delle parole brutte in un momento di sconforto. Ora rivorrei davvero la mia vita indietro.
Ute si rosicchiò le unghie mentre rifletteva: certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza, così si risedette al computer e controllò gli orari delle lezioni universitarie.”

Potrebbe diventare:

Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia. Proseguì la ricerca e notò che l’anziana era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa. Rivorrei soltanto indietro la mia vita.
Si rosicchiò le unghie. Certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza. Controllò gli orari delle lezioni universitarie e spense il pc.

refusi:
attraversati da un vento da un vento gelido

Lupita screams
di Legno Di Noce

Punti di forza:
Lo stile di scrittura mi piace molto. Non ho mai staccato il cervello dalla lettura. Anche i vari dettagli mi sono piaciuti. Ben riuscita la parte in stile Matrix (se era quello il tuo intento).
Bella la parte della connessione neurale, se la gioca con quella di Nicolas che si masturba. Non è vero, più bella quella perché traumatizzante :D
Tutto scorre molto bene fino alla fine (tranne in rarissime occasioni).

Tema: diciamo che rivuole i pezzi di ciò che gli hanno sottratto XD

Debolezze:
Certe (pochissime) parti le ho capite solo rileggendole. Sono scritte bene, ma non le ho capite al volo. Forse servivano parole più chiare per menti poco performanti come la mia :D
Per esempio quella dove si libera del soldato e dai ragni. Oppure quando il protagonista vede cose non nel suo presente, ma senza una connessione neurale.

Come detto prima tutto scorre bene fino alla fine, è il racconto che ho letto più velocemente (questo rientra ancora nei punti di forza in realtà) però la storia, pur traumatizzante in certi punti, è scivolata via con la lettura. Il personaggio risolve tutti i suoi problemi facilmente.
Sicuramente ha influito la limitazione dei caratteri, problema che abbiamo avuto tutti, ma non mi sono goduto molto la storia.
Magari è una sensazione che ho provato solo io, per me si poteva evitare la parte della vecchia zona industriale (per capirci) dati il limiti di caratteri (solo per questo) per dare maggior spazio a… boh? Magari il finale? Oppure una difficoltà iniziale del personaggio?

Una giornata di merda
di David Galligani

Punti di forza:
La trama è riuscita a non essere scontata nonostante in generale il tema lo sia. Conoscendo Satana (cioè… “conoscendo” si fa per dire) si poteva immaginare che avrebbe rifilato la fregatura al povero Daniel, la storia si regge comunque in piedi e risulta anche bizzarra grazie a una versione di Satana non comune e a un protagonista particolarmente inspirato (ad autocommiserarsi).
Certe scene, soprattutto le più spinte, rendono bene l’idea di quello che sta succedendo. In più in scena c’è sempre un conflitto, dovuto soprattutto alla sfiga del personaggio.

Tema: Sì tranne per il cyberpunk, a parte qualche dettaglio, ma l’avevi anticipato.

Debolezze:
Come detto, nella storia c’è più o meno sempre un conflitto, cosa buona perché il lettore non si annoia, però il personaggio non fa molta resistenza. A parte nella scelta iniziale, quando sceglie di punire gli aggressori, da lì in poi si limita ad accettare ciò che gli capita, specialmente nella parte finale avrebbe potuto avere qualche pensiero sulle azioni da compiere (anche all’inizio non era molto turbato, o perlomeno non si è percepito, però era stato aggredito e questo il lettore lo riconosce di suo.)
Non ho capito perché Satana avesse già influenze su Daniel oppure perché avesse bisogno di un’altra vittima. Qualunque sia il dettaglio, è problematico per il senso della storia.
Lo stile di scrittura è senza dubbio la parte più soggettiva, nella tua ci sono troppe cose che non mi convincono. A me il troppo raccontato per fare proseguire la storia in modo veloce e indolore non piace. Secondo me utilizzi anche troppi verbi di percezione e avverbi (-mente e troppi “poi”) che spezzano la lettura (a me). Anche la punteggiatura sembra scritta di fretta, come da correggere in seguito.
Ci sono tante ripetizioni e refusi. È la prima volta che leggo un tuo racconto quindi non ho idea se sia stato perché hai scritto tutto di fretta (dato che hai chiesto la proroga, direi di sì, ma non è detto) e/o non hai avuto il tempo di rileggere, ma dato che qui giudichiamo il lavoro come “finito” secondo me sono troppi.

Alcune ripetizioni o ridondanze:
-“disse una delle due sagome che gli si erano parate davanti al buio, la più bassa.
Daniel si rialzó vacillando.
L’altra figura, quella più alta, con una pedata lo rimandò per terra.”

Se una è la più bassa, l’altra sarà inevitabilmente la più alta.

- “…che portava alla destra era completamente ricoperto di sangue non suo.
La camicia e i pantaloni erano completamente bagnati di piscio.”

-“Guardò la descrizione dell’utente: nella descrizione c’era”

-“Per quello che ne sapeva certo: due tatuaggi sul culo e un diavoletto nel profilo.”
Questo è scritto poche righe più in alto. Secondo me bastava la parte prima dei due punti.

-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”

-“Daniel rise di un riso beffardo.”

-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”

Refusi:

-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”

-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”

-cominció, difficoltá, Sentí, ecc… Come mai hai tutti gli accenti al contrario? :)

-sgrollando

-gli anni di pugilato nelle pugni

-Daniel rispose affermativamentne

-mise su un po’di musica

-Daniel guardò il grossa anello

-« Che ne dici della tua anima ?»

-un tempo indeterminado

-senza usare nessuna preucazione

-bellissime e inquientanti gargolla

-Beh dato che il tuo amichetto che sei andato a pregare non sembra aver nessun interesse in risolvere il tuo problema, non molte.

-decise che la manera migliore

-«Ho quest…». Per l’interruzione va usato il trattino lungo —

-ma che possibilità può avere una anziana signora contro un uomo giovane e atletico. - Manca il punto di domanda

-Per uccidere qualcuno strangolandolo non ci vogliono pochi secondi ma interi minuti:
mentre la donna lasciava la presa e diventava sempre piú rossa in faccia, Daniel si rendeva via via conto di quello che stava facendo. Più lei moriva, più lui tornava a sentirsi vivo.

Non è un refuso, ma secondo me i due punti andavano dopo “facendo” e non dopo “minuti”. Ma forse sono io che a sto giro ho grossi problemi con l’uso dei due punti XD


Classifica:

-Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum
-Lupita screams
di Legno Di Noce
-L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti
-I lupi sono tornati
di Andrea Furlan
-Lezione di demonologia
Di Alexandra Fischer (shanda06)
-Una giornata di merda
di David Galligani
 
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view post Posted on 14/6/2021, 16:15
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CITAZIONE (David G @ 13/6/2021, 15:20) 
Una domanda:
Ma i commenti si possono mandare fino a Domenica prossima?
Perché in questo caso scriverei un pezza all'ultimo minuto oggi e posterei i commenti all'ultimo minuto domenica prox.
Altrimenti posto i commenti all'ultimo minuto oggi.

Come sempre sono perfettamente organizzato.

Una settimana
 
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view post Posted on 14/6/2021, 16:59
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CITAZIONE
L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti

Punti di forza:
Lo stile. Mi piace la scrittura e il testo si legge e scorre molto bene.
La storia. Il virus che entra nel sistema e interagisce col personaggio mi è piaciuto molto, avrei apprezzato maggior conflitto, ma l’ho trovata una bella idea.

Grazie :)
CITAZIONE
Il finale mi è piaciuto, ma non l’ho capito a fondo. Venanzio ha un antivirus incorporato dentro sé? E come riuscirebbe a interagire col virus?

Sì e wireless.

Ho un po' sottovalutato l'aspetto tecnico. La prossima volta cercherò di dargli più spazio.

CITAZIONE
tema: sì, sì e sì.

Debolezze:
Come detto lo stile mi piace, c’è solo qualche punto troppo raccontato che rende tutto troppo sbrigativo (alla persona di me medesimo) ma in generale l’ho letto con piacere.

Grazie.

Purtroppo sì: è troppo sbrigativo. Troppa roba troppo poco spazio.
CITAZIONE
Poi, se proprio vogliamo fare le pulci al testo (vogliamo?) riporto qualche dettaglio problematico minore. Senza alcuni avverbi, verbi di percezione e tag di dialogo, il testo sarebbe stato ancor più godibile.

Mi fai alcuni esempi?

CITAZIONE
Anche quei “iniziò a”, che ho sempre messo anche io ma che mi sono reso conto che hanno poco senso. Se uno cammina, cammina, inutile specificare che inizia. (Quando leggo me ne rendo conto, quando scrivo non lo so, spero di sì.)

Questo è un difetto che mi porto dietro dai pbem. Devo pulirlo. Grazie per avermelo fatto notare.

CITAZIONE
La storia come detto mi piace, forse troppo sbrigativa nei riguardi di Giulia. Non si capisce bene chi sia. Sa molte cose ma non ne conosce altre collegate. Non è minimamente preoccupata dalla nuova versione del protagonista né da quello che dovrà compiere lui e, se le cose andranno male, lei. Infine, il lupo vuole ucciderla ma ci prova così alla buona, senza impegno.

Sì, Giulia era molto più complessa nella prima stesura (ispirata più o meno palesemente al personaggio di Sense8). Poi l'ho ridimensionata veramente troppo.

CITAZIONE
Refusi:
-Il lupo aveva il controllo dei suoi arti, ma lui non aveva il controllo sul resto del corpo. - C’è un non/lui di troppo o ho capito male la frase?

No, è solo incasinato a causa del doppio soggetto. Troppi personaggi che muovono un solo corpo :D
 
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view post Posted on 14/6/2021, 17:23
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CITAZIONE (truemet @ 14/6/2021, 13:26) 
Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum

Punti di forza:
Un bel racconto. Mi piace com’è scritto, sia in terza persona sia quando passa a sorpresa in prima. Un po’ spiazzante all’inizio, ma rende perfettamente l’idea dell’ingresso nell’interzona. Quando si ritorna in terza invece, il tutto è stato assimilato bene e nonostante lo stacco non ho sentito quella sensazione spiazzante, anzi, è stato bello godere dello stesso effetto.

Sono contento che a te non abbia dato fastidio. Se devo essere sincero, prima di postare il racconto l'ho fatto leggere a un mio amico (severissimo) e lui nemmeno si è accorto del cambio di persona.. quindi speravo fosse abbastanza immediato. Mi ha un po' sorpreso quindi leggere i commenti di chi invece l'aveva trovato un po' confusionario, ma ci sta.. deve essere una cosa che varia da persona a persona..

CITAZIONE
Molto bella la doppia ambientazione, soprattutto l’idea dell’interzona. La trama poliziesca incuriosisce ancor di più la lettura. Il colpo di scena maggiore forse non è il finale ma la parte dei niziani.
Si legge che è un piacere.

Non può che farmi piacere! Grazie mille.

CITAZIONE
Debolezze:
Ho solo due appunti da fare. Uno giusto per farti le pulci (per rimanere in tema di quello che ci siamo scritti) e uno che secondo me è l’unica pecca del racconto.
La prima è: perché tutti quei due punti? Il loro utilizzo è giusto, ma vederne così tanti mi ha infastidito (la lettura intendo), la parte del testo che più mi ha frenato. Ma questa considerazione è ancora più soggettiva delle altre.

Non sei l'unico a farmelo notare. Deve essere il modo in cui spesso m immagino le scene di un racconto: osservazione, commento della voce narrante, osservazione, commento, ecc.. sto cercando di migliorarmi e mettere delle più normali virgole..

CITAZIONE
L’unica cosa invece che secondo me sarebbe da migliorare sono i dialoghi. Specialmente la parte con l’hacker. Per dieci volte si chiamano tra loro “amico”, dopo la seconda volta diventa troppo ripetitivo.
In generale mi sembrano troppo sempliciotti, forse nel tentativo di renderli reali sono diventati eccessivamente “da strada”. Non li ho trovati attinenti ai personaggi. L’unico che rispecchia il ruolo è il tenente Santino.

Se noti "amico" lo dice solo Fred. Era un modo per caratterizzarlo un po', visto che il mio tallone d'Achille sta proprio nel diversificare e caratterizzare bene i personaggi. Il tenente Santino, a mio avviso, è quello più stereotipato e che mi sono sforzato di caratterizzare meno.. forse il problema sta qui: più ci penso e peggio mi viene: "grande pensata, grande minchiata" :) Grazie per le osservazioni, ci sto lavorando, sul serio..

CITAZIONE
Ultima considerazione, dovuta forse alla limitazione dei caratteri. Lo scontro tra Mark e Fred l’ho trovato troppo veloce. Prima si picchiano poi sono quasi amici. Prima Fred è un sacco da box poi diventa un tenerone.

Certamente, sono d'accordo... ma... in qualche modo la storia doveva proseguire.. forse il buon Fred ha cercato di piegare la situazione a suo vantaggio (cosa che in effetti fa), notando che al nostro Mark manchi la spalla di un amico.. e forse, dopo la vicenda dei niziniani, tra loro sboccia una vera amicizia (come in Casablanca "that's the beginning of a beautiful friendship"...) XD
 
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view post Posted on 14/6/2021, 19:15

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Ciao, Nazareno,
grazie del commento. Ora ho capito i punti deboli, la verosimiglianza. Scusa. l'identità SPID è quella in uso per certe persone, raccoglie tutti i tuoi dati per fare operazioni legate all'elettronica. Ecco, ora so che è una storia da risistemare per quel motivo lì, alla base, la verosimiglianza. E anche un maggior uso attento dei dispositivi tecnologici di oggi per migliorare il tutto.

Ciao, Truemet, grazie del commento. Sono contenta che la storia nel suo complesso ti sia piaciuta. Perdona il refuso e certi punti deboli, stavolta è stata un'avventura davvero complessa. Però meravigliosa, la rifarei.
 
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view post Posted on 16/6/2021, 16:01
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Mi mancano tre racconti. sto uscendo per portare le nene a equitazione, ma appena torno finisco il lavoro! sono convinta di riuscire a postare i commenti prima di cena, considerando che sono romana e che quindi ceno tardino.
stay tuned! perché voglio che mi chiediate chiarimenti, là dove non sarò stata cristallina a sufficienza.
a tra poco. :b:
 
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