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| Ciao a tutti, Ecco i miei commenti e la classifica dei racconti. Premetto che non ho ancora letto nessuno dei vostri commenti (tranne quelli sul mio racconto) per non farmi influenzare, quindi magari solleverò punti già trattati da altri. Ho trovato una grande distanza fra il racconto di Mentis che ho messo primo, ben strutturato, piacevole e coerente, rispetto aglii altri dove ho trovato diversi problemi che non me li hanno fatti apprezzare pienamente. Nella mia classifica ho tenuto conto anche all'aderenza ai temi proposti.
1. Non è sempre bello ciò che piace di MentisKarakorum. 2. Lupita screams di Legno di noce 3. L'enigma del lupo di Nazareno Marzetti 4. Lezione di demonologia di Alexandra Fisher 5. Dispositivo cerebrale mobile di truemet 6. Una giornata di merda- di David Galligani
Una giornata di merda- di David Galligani
Ciao David, il tuo racconto mi ha lasciato perplesso perché non ho trovato per nulla il tema cyberpunk, tanto che mi è venuto il dubbio di aver capito male la consegna. Anche l'inserimento del lupo mi è sembrato un po' forzato, come inserito senza un reale collegamento alla storia. Devo dire di non averlo apprezzato molto neanche nel complesso, il tuo protagonista fa molte cose ma non l'ho sentito, non mi ha emozionato, non c'è molta immersività. La storia è poco originale, sembra un mix fra l'Avvocato del diavolo e Match Point ma senza il mordente giusto. Fra i lati positivi includo l'incontro fra il protagonista e la diavolessa: mi hanno sempre affascinato le storie dove il personaggio malvagio è attraente e seduce il protagonista ignaro tentandolo con il sesso o il potere, rivelando tutta la sua fragile umanità. Come il resto del racconto però ho trovato l'incontro molto meccanico, troppo artificiale. Sarebbe stato diverso se invece di un sito d'incontri la diavolessa fosse stata una ragazza di cui si era segretamente innamorato o che lo avesse sedotto sul serio. Lo stesso problema delle scene meccaniche lo trovo nella rissa iniziale e nell'episodio della chiesa che potevi rendere più interessanti con facilità. Per concludere, mi dispiace ma non mi ha preso. Con la stessa struttura che non è male, potevi rendere molto meglio sensazioni, pensieri ed emozioni che invece a mio avviso sono un po' mancanti.
Lezione di demonologia di Alexandra Fisher
Ciao Alexandra, Ho dovuto rileggere il tuo racconto più volte per riuscire a seguirlo e capire i passaggi logici, che non mi sono sembrati immediati e su cui ho ancora dei dubbi. Alcune cose, come il ritrovamento della professoressa su internet, mi sono sembrate un po' meccaniche. Il tema del riscatto mi sembra rispettato, di lupi c'è ne sono in abbondanza, ma non ho trovato per nulla l'ambientazione cyberpunk. Mi è piaciuta l'idea della borsetta rossa che racchiude l'identità della protagonista e che forse ne rappresenta un po' l'anima, sostituita con un'inutile bottiglia misteriosa. Bello anche il fatto che tutta la storia ruota sullo scambio di questi oggetti. Forse però la spiegazione e l'idea che ci sono dietro sono un po' troppo complessi e questo porta a perdere in scorrevolezza per mettere in fila le scene e spiegare quello che succede, riducendo anche l'immersività nel carattere della protagonista. Magari semplificare un po' la struttura e togliere qualche personaggio (Martha è necessaria?) o circostanza (le descrizioni sul lavoro e sulla domenica) che mi sembrano poco funzionali alla storia potrebbero alleggerirla, dando più spazio alle sensazioni della protagonista.
L'enigma del lupo di Nazareno Marzetti
Ciao Nazareno, Il tuo racconto a mio parere è pieno di luci e ombre. Devo dire che tutto sommato non mi ha catturato l'attenzione. Parto dai lati positivi: la descrizione dell'operazione all'inizio è agghiacciante, rende l'idea di cosa può pensare una persona che si trova sveglia durante un intervento del genere. Anche l'idea del virus/lupo non è male, ma potevi declinarla meglio, magari spiegando qualche particolare in più o dando una personalità più definita al lupo. Per ciò che riguarda gli aspetti che mi sono piaciuti meno, il più evidente sono i refusi e un paio di punti in cui i tempi verbali sono sbagliati (ad esempio nella scena del combattimento finale sei passato al presente in un paio di frasi). Più in generale i personaggi sono piuttosto freddi, ho trovato difficile entrare in empatia anche col protagonista. La figura di Claudia è poco caratterizzata e ambigua, a volte sembra una semplice studentessa, altre una mezza hacker in grado di scassinare porte. Per l'ambientazione ci sono molti riferimenti alla città che non dicono nulla a chi non la conosce, mentre non c'è alcuna descrizione che aiuti a collocare l'azione in un contesto. Si parla di una guerra in corso, ma non si capisce chi combatte chi è perché. Nello scontro finale, potevi forse osare un po' di più scavando nella psicologia dei due fratelli. Il finale ha una sua logica ma forse potevi rafforzare il legame affettivo e personale fra i due fratelli, per dargli un significato più chiaro.
Dispositivo cerebrale mobile di truemet
Ciao Truemet, trovo un po' difficile commentare questo racconto. Il registro sembrerebbe ironico, soprattutto per le scelte dei nomi che sono continue citazioni da altre opere, per i film che a un certo punto il protagonista deve scegliere di guardare o nell'indicazione dell'anno in cui si svolge l'azione legato in modo approssimativo alla nostra epoca. Dall'altro lato non lo è nello sviluppo della storia, abbastanza classica, di una persona che perde la memoria cercando di ricostruire il suo passato. Avrei fatto una scelta più netta: o ironico o serio. Nel testo attuale le citazioni sembrano un po' buttate li e delle due distolgono l'attenzione. I bonus e il tema sono parzialmente presenti: il riscatto del protagonista non l'ho molto trovato, si tratta più di una ricostruzione di cosa gli è successo. Alcuni dialoghi, come quello con la donna che gli dà le prime indicazioni, li ho trovati un po' stereotipati, di nuovo poco coerenti con il registro generale. Il finale spiega solo in parte l'accaduto e forse è un po' veloce. Non si capisce chi sia protagonista: un sicario, un malavitoso? Qualche flash di spiegazione in più avrebbe aiutato. Non si capisce bene cosa sia il DCM che ha un ruolo chiave nella storia, ma forse non è molto importante nel contesto generale. Magari qualche descrizione più precisa di come viene usato può guidare il lettore più che le descrizioni, ad esempio quelle relative alle immagini sul prezzo dei vari servizi. Per concludere purtroppo non mi ha coinvolto molto: necessita di più originalità, di un registro più chiaro e diverse spiegazioni in punti chiave come il finale.
Lupita screams di Legno di noce
Ciao Legno di noce, di questo racconto ho apprezzato l'ambientazione cyberpunk, più precisa e pulita rispetto agli altri. Molto belle le scene in cui il protagonista scopre le potenzialità delle sue nuove capacità soprattutto per i filamenti con cui legge i ricordi delle altre persone o apre porte: niente di molto originale (ricorda molto Terminator), ma reso bene nell'ambito del racconto. Altre parti come la scena in cui si arrampica sul muro o il finale sul cornicione del palazzo fanno forse un po' troppo supereroe Marvel: le avrei limitate o tolte, per cercare qualcosa di più originale. Il dialogo iniziale l'ho trovato un po' pesante, come se avessi dovuto inserire un massimo di informazioni per stabilire il contesto. Ci può essere tutto lo spazio per alleggerire questa parte, magari iniziare subito l'azione e distribuire informazioni e indizi lungo tutta la storia. Sono rimasto un po' perplesso dalla citazione della canzone: il significato mi è rimasto oscuro anche se dovrebbe essere un punto cardine della storia visto che è ripresa sia nel titolo che nel finale. La scena del confronto con Nicolas non mi è sembrata chiara: ci sono troppi dettagli su scatole, barattoli e altre cose che fanno perdere l'attenzione, così come le scene di perversione che sembrano un po' fuori luogo. Alla fine non mi è chiaro cosa volessi esprimere. Inoltre non ai capisce che cosa è successo alla moglie, altro punto chiave perché è la motivazione che spinge il protagonista. Il registro generale fa un po' B movie, iperbolico anche se non serve, pieno di esclamazioni e flash sulle azioni del protagonista che ho trovato un po' pesanti. Tema e bonus sono centrati. Per concludere, ha molti punti deboli, ma nel complesso si fa leggere bene.
Non è sempre bello ciò che piace di MentisKarakorum.
Ciao Matteo, Il tuo racconto è facile da leggere, ben strutturato e piacevole. I temi e bonus sono tutti ampiamente rispettati. Bravo! L'ambientazione cyberpunk è ben definita e mi sono piaciute molto le scene dell'interrogazione, allucinate al punto giusto. Alcune immagini, come la descrizione dell'appartamento dell'hacker molto zozza, vivida e centrata. Ho apprezzato anche l'atmosfera generale da thriller anni 90 tipo "Seven" o "Il collezionista di ossa". Come punto debole ho trovato alcuni dialoghi: quello fra il protagonista e l'hacker, che passano dalla scazzottata a bere insieme come vecchi amici troppo in fretta. Interessante comunque l'enigma del nome Nizin svelato: semplice ma di effetto. Anche quello con il vecchio sacerdote ha un registro troppo colloquiale, come due amici che parlano al bar, mentre forse lo avrei reso più drammatico. Le spiegazioni necessarie a capire I retroscena vengono fornite per lo più nei dialoghi e mi sono sembrate equilibrate. Il cambiamento di persona dalla terza del presente alla prima dell'Interzona mi è piaciuto, rende bene lo stacco fra le ambientazioni e la volontà di rendere l'Interzona più immersiva. Il racconto ne guadagna in scorrevolezza e velocità. Il finale è ben costruito, l'ammissione di colpa del tenente pennellata in una riga e la sua punizione coerente con il resto. Per riassumere, secondo me una buona prova che sarebbe stata ottima con un po' più di attenzione al registro di alcuni dialoghi.
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