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Vorrei qualche recensione o giudizio su un breve brano

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view post Posted on 8/11/2021, 21:07
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Vorrei qualche recensione o giudizio su un breve brano contenuto in un mio racconto , parte di una più ampia raccolta di racconti..
Vorrei il vostro giudizio, anche e soprattutto se duro e senza pietà, su questi miei scritti...
Dove posso postare i miei brani?
Per adesso li posterò in questo threath , ma per favore, spiegati se devo postarli in un altra sezione....sapete, sono nuovo...🤪
Cmq grazie a tutti coloro che vorranno aiutarmi a migliorare e a crescere nel mio percorso stilistico

Il Demone nel Tempio

Si ritrovarono in una vasta sala rettangolare, retta da due file di colonne ed archi, che la dividevano in tre navate a volta. Vecchie fiaccole consumate ancora pendevano dalle pareti. Caius ne accese una, illuminando a stento l'ampia sala. Il pavimento di Pietra Nera recava i segni evidenti dell'antica battaglia e della devastazione: cadaveri ormai scheletrici si accatastano ovunque, orbite vuote e gelide nei teschi guardavano il terzetto con tristezza, spade spezzate, lame infrante, scudi demoliti, armature un tempo sfavillanti giacevano ormai nella polvere da secoli, muta testimonianza della crudeltà e bestialità che gli orchi adoperavano contro qualunque creatura.
Arazzi un tempo splendidi, raffiguranti scene di caccia e di battaglia di cui ormai nemmeno il ricordo durava, pendevano adesso laceri e a brandelli. Una spessa coltre di polvere e cenere ricopriva il mobilio ed i resti scheletrici ormai imbiancati. Tendaggi spessi e vecchi di decenni si stendevano tra una arcata e l'altra, celando le navate laterali alla vista, mentre, innalzando la torcia, Caius poteva intravedere una sorta di altare in fondo alla sala. Dietro di esso, affisso alla parete, un grande e logoro drappo con l'insegna inconfondibile dell'Impero, caduto ormai da secoli: quella strana creatura alata , simile ad un drago rampante, che era stato l'emblema dell'Impero, ancora incuteva timore, rispetto e una sorta di reverenza alla quale nessuno sapeva sottrarsi.
Il peso dei secoli amantava di leggenda i templi Imperiali, così come gli antichi imperatori, che con le loro campagne e la loro civiltà avevano rappresentato l'apice della forza, del potere, dell'orgoglio e della volontà per generazioni e generazioni.
L'altare era composto da un massiccio blocco di marmo bianco, finemente inciso con immagini degli antichi Dei Imperiali: Xanten, dio del fuoco, al centro insieme ad Enca, dea dell'acqua, mentre ai lati Kta, il Dio dei morti e sterren dea del sole. Dovevano trovarsi in quello che una volta doveva essere stato un magnifico, sfarzoso e ricco ambiente sacro, di cui pallidi e miseri resti ormai rimanevano, muti, a nascondere segreti agli ignari profanatori, inconsapevoli della magnificenza che un tempo ornava quella sala. In terra giacevano gli scheletri in armatura di numerosi guerrieri, sia umani che orcheschi, cui nessuno si era preoccupato di dare sepoltura. Le anime di quei guerrieri dovevano dunque ancora dimorare in quei luoghi, fino a quando non fossero stati inumati o cremati i corpi, o il tempo non ne avesse ridotto in polvere le ossa.

Si avvicinarono guardinghi, con circospezione, presaghi di un vago pericolo, con un certo senso di inquietudine. Weller, raccolta una magnifica spada di acciaio numeriano, ne saggiò la robustezza, colpendo una delle colonne, quando dall'altare in fondo alla sala , quasi in risposta al clangore metallico, una ombra nera ed oscura sembrò levarsi informe. Fu Kendra ad accorgersene per prima: "Caius, Weller, attenzione ! ! ...... Cosa c'è lì in fondo? Mi sembra...... "
Caius protese la torcia in avanti, ad illuminare la scena. Fu allora che il terrore gelò il sangue al terzetto di umani, che rimasero una manciata di secondi senza fiato e pietrificati dall' orrore. Una informe macchia scura, come una esalazione mefitica, come un ombra maligna, si stava lentamente materializzando davanti i loro occhi.
Primi comparvero due occhi sfolgoranti di rosso fuoco, intrisi di odio, maligni, pieni di rabbia e furia cieca. Quello sguardo di fuoco li fissava con rabbia ancora impotente, mentre la figura oscura pian piano andava materializzandosi dal nulla. Una bocca irta di zanne si aprì in quella oscura informe ombra, prorompendo in una demoniaca risata, che, sorda e cupa, echeggiò tremendamente nella sala.
Dalla testa della creatura due paia di corna contorte e ricurve presero forma dalla fronte e dalle tempie, aguzze e minacciose. Un demone stava materializzandosi davanti a loro, mentre quella risata echeggiava nella sala tutta: un Demone Infernale di Fuoco stava prendendo forma davanti ai loro occhi.

Il terrore si impadronì del piccolo gruppo, mentre ognuno di loro ripeteva mentalmente tutti gli incantesimi di protezione e le formule di difesa apprese nel tempo. Ma sapevano che probabilmente non avrebbero avuto molta efficacia. Caius fu il primo a scuotersi dalla paralisi in cui il terrore li aveva sprofondati "cosa facciamo, per mitra!" Ma non ottenne risposta alcuna.
"Indossate gli Elmi di Ascalon! Presto!" Suggerì Kendra.
Non se lo fecero ripetere due volte mentre, sfoderando le loro armi magiche, continuavano a recitare le antiche formule di protezione dalle forze oscure che nel gimnasium avevano appreso, nei lunghi anni di studio e meditazioni compiuti a Cumberhorn da fanciulli.
"Non so quanto potranno esserci utili sia le armi che gli incantesimi " mormorò Weller "ma tentiamo ugualmente..."

Il demone aveva ormai preso forma quasi completamente: un mastodontico essere vagamente antropomorfo alto diversi metri, provvisto di una sorta di coda , fatto di una strana fumosa sostanza , di un rosso cupo e nero, con artigli e acuminati speroni sulle spalle e sul petto, si ergeva davanti a loro, subito dietro l'altare. Eruppe in una nuova risata agghiacciante che quasi scagliò il gruppo in terra, come fosse un onda di smisurata potenza ed energia "stolti - una voce profonda e piena di odio si levò forte - non potete violare questo luogo ormai consacrato alle Potenze Oscure. Pagherete con la vita e con eterni tormenti la vostra sciagurata intrusione. Vi condannerò alle più terribili pene e castighi dell' Ade !!"
E la risata sì tramutò in un ringhio sordo e cupo. Kendra lasciò partire una freccia dal suo Arco di quercia che passò però senza risultato alcuno attraverso la creatura che, lentamente, si faceva incontro. "Lo ha passato senza nemmeno scalfirlo, per Ishtar !!"
Il demone , levitando a mezz'aria, avanzava lentamente verso il gruppo. I suoi occhi rossi sembravano emettere lampi di energia, di odio, di rabbia. Aprì le braccia e rivolse i lunghi artigli aguzzi verso l'alto, come ad evocare un' oscura energia, mentre piccole sfere di luce rossa si illuminavano prendendo forma.
"Si sta preparando ad attaccare! Al riparo, per Khan! " gridò Weller. E subito dopo il demone scagliò quelle sfere di energia contro di loro, che solo per mera fortuna riuscirono a ripararsi dietro le colonne.
"Cosa facciamo, per Chrom!!" "Non ne ho idea, ma dobbiamo inventare qualcosa in fretta se non vogliamo crepare in questo maledetto tempio "
Fu allora che Weller ebbe l'intuizione "le nostre armi sono inutili... dobbiamo combattere il demone con una forza di pari potenza... Kendra, il tuo anello elementale! ! ... "
Fu un vero colpo di genio, che in quell'attimo fatidico venne in aiuto dei tre.
"Sì, hai ragione, ma dovete proteggermi mentre compio l'evocazione... Ci vorrà poco, ma sarò vulnerabile, dovrete tenerlo occupato"
"faremo del nostro meglio, tu intanto indossa il mantello dell'invisibilità, Spero che funzioni anche con questa creatura... "
Poi Weller, rivolgendosi a Caius "Caius, sei pronto? Al segnale tu a destra, io a sinistra!"
"E poi...??" Spaventato ed interdetto rispose Caius "e poi lo attacchiamo con le nostre Lame Elfiche e confidiamo negli Dei Imperiali"
"non mi sembra un grand piano... ma in mancanza di meglio..."
"Che gli dei ci proteggano..."
E Kendra, mentre indossava il Mantello dell' Invisibilità, facendo diversi passi indietro per allontanarsi ed evocare l'Elementale in maggiore sicurezza, velocemente spariva dalla vista... Ma quale avrebbe dovuto evocare, si chiedeva. Evocare l' Elementale del Fuoco le sembrava la scelta peggiore: quel demone era armato di energia incandescente quindi attacchi con il fuoco probabilmente non avrebbero avuto grande efficacia. Lo stesso discorso le sembrava valido anche per le Elementale della Terra e dell' Aria, rimanevano solo quelli dell'Acqua e del Cosmo. Per naturale affinità ed intuizione personale, optò per l' Elementale dell'Acqua: il Demone Infernale, armato di energia infuocata, di fuoco e fiamme, poteva essere contrastato efficacemente solo dal suo naturale oppositore: l' Acqua Sacra Cosmica dell'Universo. Ma l'evocazione avrebbe richiesto almeno una manciata di minuti, non sarebbe stato facile tenere impegnata la creatura per il tempo necessario. Caius e Weller, al segnale convenuto, sbucarono dalle rispettive colonne proprio mentre il demone fluttuava verso il centro della sala, con un ghigno terrificante mentre i suoi occhi si illuminavano sempre più e nuove globi di fiamma si materializzavano tra i suoi artigli, pronto a colpire nuovamente.
Caius se lo ritrovo davanti senza nemmeno volerlo e menò un fendente con la sua Durling, la lama incantata di energia, dritta su una delle braccia artigliate dell'essere. Il demone proruppe in una immonda blasfemia per il colpo, mentre l'avambraccio gli veniva reciso di netto.
"È vulnerabile!" esclamò Caius "è vulnerab..." Non poté finire la frase che la creatura gli scagliò contro la meteora di fuoco che aveva materializzato nell'altra mano. "Maledetto, ti farò pagare caro questo affronto !!..." mentre dal braccio reciso un nuovo arto andava ricreandosi velocemente.
"Per Chrom!! Sta rigenerando il braccio!!... È tutto inutile!!"
"Forse no, Caius, continuiamo ad attaccare, teniamolo lontano da Kendra!!"
E detto questo, Weller lanciò un affondo con la sua Lama della Notte contro il demone che, però, conferendo ad una nuova sfera di fuoco la forma di uno scudo, facilmente parò il colpo. Lo scontro tra la Lama della Notte e quello scudo fiammeggiante produsse un fragorosa esplosione che scagliò Weller contro il muro, a diversi metri di distanza, mentre esplodeva anche lo scudo di fuoco.
"Weller !!" Urlò Caius e cercò di colpire il demone alle spalle, ma questi , librandosi in alto, si sottrasse all'attacco. Dall'alto quindi scagliò un bolide infuocato contro l' Hyperboreo. Il colpo centrò in pieno il bersaglio, Caius ebbe appena il tempo di alzare lo Scudo del Sole, dono paterno, e se non fosse stato per la pesante cotta di mithril, per l' Elmo di Ascalon, per gli incantesimi di protezione evocati precedentemente, sarebbe stato polverizzato e arso vivo completamente.
"Kendra , ma quanto ci vuole ?! Per Mithra!!" Pensò mentre volava anch'egli contro la parete.
Il demone, che ora rideva beffardamente, sì innalzò al centro dell'ampia sala, brandendo due nuove sfere infuocate. Gli occhi del demone sembravano lanciare lampi di fuoco tutt' intorno mentre Weller, ripresosi miracolosamente dal l'urto con la parete, imbracciava il suo Arco di Luna. Scoccò una freccia magica, di energia oscura, che trapassò il demone nella parte bassa, rendendolo folle di dolore anche se solo momentaneamente perché il danno subito fu in realtà minimo. Forse, se avesse tirato alla testa... o a quegli occhi infuocati.... Ma non c'era tempo per un nuovo tiro, perché la rigenerazione del demone stavolta fu quasi istantanea.
Stavano perdendo morale e resistenza, oltre a subire attacchi micidiali sempre più incalzanti. Il demone lanciò contro Weller una sfera e poi l'altra, costringendo il Noumeriano a gettare l' Arco e a piroettarsi fortunosamente dietro un cumulo di macerie e scheletri. Il demone, già pronti due nuovi globi di fuoco, rideva fragorosamente, gelando il sangue ai nostri avventurieri, mentre però aveva del tutto ignorato la presenza di Kendra, che era ormai prossima al compimento dell'evocazione.
 
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