Eccomi. Intanto grazie a tutti di nuovo. Anche questo mio secondo skannatoio mi è piaciuto molto. Si impara davvero molto dai commenti non di parte.
Anche dai commenti dei commenti
Poi si può non essere d’accordo, anzi, meglio
I lupi sono tornatidi Andrea Furlan
Punti di forza:
la storia mi è piaciuta, solo alla fine ho capito dove andava a parare. C’è sempre un conflitto esterno/interno (nel bar, il neuro trasmettitore, il ricordo, ecc.) che rende il personaggio “vivo”.
Per quanto in generale non sia di mio gradimento, mi è piaciuta la scelta di una parte raccontata arrivata come un pensiero del passato grazie a un dettaglio (la moschea).
Tema: il personaggio non cerca qualcosa che gli è stato sottratto, semplicemente ci si ritrova dentro senza volerlo, lui era vicino al suicidio.
I due bonus ci sono.
Debolezze:
il testo è in prima persona in mostrato e in gran parte raccontato. Come detto, a me quest’ultimo non piace molto, nonostante il conflitto ben gestito del personaggio non l'ho vissuto a pieno. La parte in mostrato me la sono goduta molto di più.
Ti riporto pourparler qualche mia considerazione che puoi ignorare (come tutto il resto):
Alcune frasi sono molto poetiche, ma hanno poco senso pratico:
“grigio, come la nebbia, come i miei pensieri affogati nell’alcol.”
“lo sguardo fisso puntato fuori, senza vedere nulla” - si può non guardare nulla, ma “senza vedere” ricorda un cieco. La prima parte dice già quello che serve.
O no?
“La voce sintetica” - In che senso sintetica?
Alcune frasi non mi suonano bene, pur essendone chiaro il significato:
“Atterro nel dolore sull’asfalto freddo”
“Ma ora mi artiglia con la sua mano meccanica una spalla”
“Senza pensare lo apro, leggo distratto,” Questo è molto usato in terza persona, ma in prima sembra che stia pensando di non pensare. Se sei dentro il personaggio non pensi e basta, così come non ti vedi leggere distratto, ma leggi distrattamente e basta.
“Lo fisso, vedendolo come se fosse a una distanza enorme” - qui non ho capito cosa intendessi
“Guardo attorno nel pub semivuoto, dove i pochi clienti si fanno gli affari loro” - Se è semivuoto, hai già detto che ci sono pochi clienti o viceversa, è una ridondanza che è meglio evitare.
Sophie è un software? Se lo è, è strano che usi termini come “forse/dovrebbe/è strano”, o i dati corrispondono o non corrispondono. Anche se avesse coscienza, rileverebbe dati esatti, non incerti.
La frase interrotta si interrompe con il trattino lungo — non con i tre puntini che sono per la sospensione autonoma.
Anche molte grandi CE usano i puntini e mi domando perché. Forse la risposta sta nella domanda.
Refusi:
All’olo televisione
L'enigma del lupodi Nazareno Marzetti
Punti di forza:
Lo stile. Mi piace la scrittura e il testo si legge e scorre molto bene.
La storia. Il virus che entra nel sistema e interagisce col personaggio mi è piaciuto molto, avrei apprezzato maggior conflitto, ma l’ho trovata una bella idea. Il finale mi è piaciuto, ma non l’ho capito a fondo. Venanzio ha un antivirus incorporato dentro sé? E come riuscirebbe a interagire col virus?
tema: sì, sì e sì.
Debolezze:
Come detto lo stile mi piace, c’è solo qualche punto troppo raccontato che rende tutto troppo sbrigativo (alla persona di me medesimo) ma in generale l’ho letto con piacere.
Poi, se proprio vogliamo fare le pulci al testo (vogliamo?) riporto qualche dettaglio problematico minore. Senza alcuni avverbi, verbi di percezione e tag di dialogo, il testo sarebbe stato ancor più godibile.
Anche quei “iniziò a”, che ho sempre messo anche io ma che mi sono reso conto che hanno poco senso. Se uno cammina, cammina, inutile specificare che inizia. (Quando leggo me ne rendo conto, quando scrivo non lo so, spero di sì.)
La storia come detto mi piace, forse troppo sbrigativa nei riguardi di Giulia. Non si capisce bene chi sia. Sa molte cose ma non ne conosce altre collegate. Non è minimamente preoccupata dalla nuova versione del protagonista né da quello che dovrà compiere lui e, se le cose andranno male, lei. Infine, il lupo vuole ucciderla ma ci prova così alla buona, senza impegno.
Refusi:
-Qual’è
-Alcuni ricordi di risvegliarono
-Il lupo aveva il controllo dei suoi arti, ma lui non aveva il controllo sul resto del corpo. - C’è un non/lui di troppo o ho capito male la frase?
-Dei liberare Venanzio
Non è sempre bello, ciò che piacedi MentisKarakorum
Punti di forza:
Un bel racconto. Mi piace com’è scritto, sia in terza persona sia quando passa a sorpresa in prima. Un po’ spiazzante all’inizio, ma rende perfettamente l’idea dell’ingresso nell’interzona. Quando si ritorna in terza invece, il tutto è stato assimilato bene e nonostante lo stacco non ho sentito quella sensazione spiazzante, anzi, è stato bello godere dello stesso effetto.
Molto bella la doppia ambientazione, soprattutto l’idea dell’interzona. La trama poliziesca incuriosisce ancor di più la lettura. Il colpo di scena maggiore forse non è il finale ma la parte dei niziani.
Si legge che è un piacere.
Tema: ambientazione e lupo ci sono. Lui lotta per riavere il caso, ma è molto marginale nella storia. Per me è comunque sì, sono gli eventi che lo trascinano in qualcosa di più grande.
Debolezze:
Ho solo due appunti da fare. Uno giusto per farti le pulci (per rimanere in tema di quello che ci siamo scritti) e uno che secondo me è l’unica pecca del racconto.
La prima è: perché tutti quei due punti? Il loro utilizzo è giusto, ma vederne così tanti mi ha infastidito (la lettura intendo), la parte del testo che più mi ha frenato. Ma questa considerazione è ancora più soggettiva delle altre.
L’unica cosa invece che secondo me sarebbe da migliorare sono i dialoghi. Specialmente la parte con l’hacker. Per dieci volte si chiamano tra loro “amico”, dopo la seconda volta diventa troppo ripetitivo.
In generale mi sembrano troppo sempliciotti, forse nel tentativo di renderli reali sono diventati eccessivamente “da strada”. Non li ho trovati attinenti ai personaggi. L’unico che rispecchia il ruolo è il tenente Santino.
Ultima considerazione, dovuta forse alla limitazione dei caratteri. Lo scontro tra Mark e Fred l’ho trovato troppo veloce. Prima si picchiano poi sono quasi amici. Prima Fred è un sacco da box poi diventa un tenerone.
Refusi:
un arte
Lezione di demonologiaDi Alexandra Fischer (shanda06)
Punti di forza:
Mi è piaciuta la storia. All’inizio non capito quale fosse il punto centrale, poi all’università si è chiarito anche se non del tutto, forse era meglio descrivere qualcosa di più all’inizio (non troppo perché nemmeno il personaggio sa cosa sta accadendo, ma poteva cercare di capire meglio, insieme al lettore).
La tematica era molto interessante, mi sarebbe piaciuto fosse stata ulteriormente approfondita. L’occulto e i suoi derivati mi sono sempre piaciuti.
Tema: c’è, così come il lupo, ma non ho colto l’ambientazione cyberpunk.
Debolezze:
Ho notato, come per Mentis, un numero elevato di utilizzo dei doppi punti. Comincio a pensare che stiano prendendo piede senza che io me ne sia accorto
Per me sono eccessivi e ne toglierei la maggior parte (anche prima dei dialoghi, piuttosto ricostruirei la frase diversamente).
Considerazioni pourparler:
-“Pronto, nonna Hilde? Ora va molto meglio. Il mio cellulare è da te? Se posso portare Schatzi a fare un giro? Ma sicuro, a dopo.” - Qui si vuole far intendere che l’amica non sente tutta la conversazione, ma se il PdV è chi parla al telefono, quindi il lettore dovrebbe sentirla. Se fosse l’amica a conversare invece sarebbe ottima.
Secondo me alcune frasi non rendono giustizia al testo, altre lo allungano. Ti faccio un esempio di un estratto (è soltanto la mia idea, sarei felice se mi rispondessi, anche solo per mandarmi a cagare
)
es:
“Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia, ma quando proseguì la ricerca, notò che l’anziana donna era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
Restrinse il campo della ricerca: le bastò digitare Hilda Stein, antropologa e gli estremi dell’università cittadina per trovarla.
Si alzò dalla postazione torcendosi le mani.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa perché mi sono pentita di aver detto delle parole brutte in un momento di sconforto. Ora rivorrei davvero la mia vita indietro.Ute si rosicchiò le unghie mentre rifletteva: certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza, così si risedette al computer e controllò gli orari delle lezioni universitarie.”
Potrebbe diventare:
Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia. Proseguì la ricerca e notò che l’anziana era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa. Rivorrei soltanto indietro la mia vita.Si rosicchiò le unghie. Certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza. Controllò gli orari delle lezioni universitarie e spense il pc.
refusi:
attraversati da un vento da un vento gelido
Lupita screamsdi Legno Di Noce
Punti di forza:
Lo stile di scrittura mi piace molto. Non ho mai staccato il cervello dalla lettura. Anche i vari dettagli mi sono piaciuti. Ben riuscita la parte in stile Matrix (se era quello il tuo intento).
Bella la parte della connessione neurale, se la gioca con quella di Nicolas che si masturba. Non è vero, più bella quella perché traumatizzante
Tutto scorre molto bene fino alla fine (tranne in rarissime occasioni).
Tema: diciamo che rivuole i pezzi di ciò che gli hanno sottratto
Debolezze:
Certe (pochissime) parti le ho capite solo rileggendole. Sono scritte bene, ma non le ho capite al volo. Forse servivano parole più chiare per menti poco performanti come la mia
Per esempio quella dove si libera del soldato e dai ragni. Oppure quando il protagonista vede cose non nel suo presente, ma senza una connessione neurale.
Come detto prima tutto scorre bene fino alla fine, è il racconto che ho letto più velocemente (questo rientra ancora nei punti di forza in realtà) però la storia, pur traumatizzante in certi punti, è scivolata via con la lettura. Il personaggio risolve tutti i suoi problemi facilmente.
Sicuramente ha influito la limitazione dei caratteri, problema che abbiamo avuto tutti, ma non mi sono goduto molto la storia.
Magari è una sensazione che ho provato solo io, per me si poteva evitare la parte della vecchia zona industriale (per capirci) dati il limiti di caratteri (solo per questo) per dare maggior spazio a… boh? Magari il finale? Oppure una difficoltà iniziale del personaggio?
Una giornata di merdadi David Galligani
Punti di forza:
La trama è riuscita a non essere scontata nonostante in generale il tema lo sia. Conoscendo Satana (cioè… “conoscendo” si fa per dire) si poteva immaginare che avrebbe rifilato la fregatura al povero Daniel, la storia si regge comunque in piedi e risulta anche bizzarra grazie a una versione di Satana non comune e a un protagonista particolarmente inspirato (ad autocommiserarsi).
Certe scene, soprattutto le più spinte, rendono bene l’idea di quello che sta succedendo. In più in scena c’è sempre un conflitto, dovuto soprattutto alla sfiga del personaggio.
Tema: Sì tranne per il cyberpunk, a parte qualche dettaglio, ma l’avevi anticipato.
Debolezze:
Come detto, nella storia c’è più o meno sempre un conflitto, cosa buona perché il lettore non si annoia, però il personaggio non fa molta resistenza. A parte nella scelta iniziale, quando sceglie di punire gli aggressori, da lì in poi si limita ad accettare ciò che gli capita, specialmente nella parte finale avrebbe potuto avere qualche pensiero sulle azioni da compiere (anche all’inizio non era molto turbato, o perlomeno non si è percepito, però era stato aggredito e questo il lettore lo riconosce di suo.)
Non ho capito perché Satana avesse già influenze su Daniel oppure perché avesse bisogno di un’altra vittima. Qualunque sia il dettaglio, è problematico per il senso della storia.
Lo stile di scrittura è senza dubbio la parte più soggettiva, nella tua ci sono troppe cose che non mi convincono. A me il troppo raccontato per fare proseguire la storia in modo veloce e indolore non piace. Secondo me utilizzi anche troppi verbi di percezione e avverbi (-mente e troppi “poi”) che spezzano la lettura (a me). Anche la punteggiatura sembra scritta di fretta, come da correggere in seguito.
Ci sono tante ripetizioni e refusi. È la prima volta che leggo un tuo racconto quindi non ho idea se sia stato perché hai scritto tutto di fretta (dato che hai chiesto la proroga, direi di sì, ma non è detto) e/o non hai avuto il tempo di rileggere, ma dato che qui giudichiamo il lavoro come “finito” secondo me sono troppi.
Alcune ripetizioni o ridondanze:
-“disse una delle due sagome che gli si erano parate davanti al buio, la più bassa.
Daniel si rialzó vacillando.
L’altra figura, quella più alta, con una pedata lo rimandò per terra.”
Se una è la più bassa, l’altra sarà inevitabilmente la più alta.
- “…che portava alla destra era completamente ricoperto di sangue non suo.
La camicia e i pantaloni erano completamente bagnati di piscio.”
-“Guardò la descrizione dell’utente: nella descrizione c’era”
-“Per quello che ne sapeva certo: due tatuaggi sul culo e un diavoletto nel profilo.”
Questo è scritto poche righe più in alto. Secondo me bastava la parte prima dei due punti.
-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”
-“Daniel rise di un riso beffardo.”
-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”
Refusi:
-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”
-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”
-cominció, difficoltá, Sentí, ecc… Come mai hai tutti gli accenti al contrario?
-sgrollando
-gli anni di pugilato nelle pugni
-Daniel rispose affermativamentne
-mise su un po’di musica
-Daniel guardò il grossa anello
-« Che ne dici della tua anima ?»
-un tempo indeterminado
-senza usare nessuna preucazione
-bellissime e inquientanti gargolla
-Beh dato che il tuo amichetto che sei andato a pregare non sembra aver nessun interesse in risolvere il tuo problema, non molte.
-decise che la manera migliore
-«Ho quest…». Per l’interruzione va usato il trattino lungo —
-ma che possibilità può avere una anziana signora contro un uomo giovane e atletico. - Manca il punto di domanda
-Per uccidere qualcuno strangolandolo non ci vogliono pochi secondi ma interi minuti:
mentre la donna lasciava la presa e diventava sempre piú rossa in faccia, Daniel si rendeva via via conto di quello che stava facendo. Più lei moriva, più lui tornava a sentirsi vivo.
Non è un refuso, ma secondo me i due punti andavano dopo “facendo” e non dopo “minuti”. Ma forse sono io che a sto giro ho grossi problemi con l’uso dei due punti
Classifica:-Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum
-Lupita screams
di Legno Di Noce
-L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti
-I lupi sono tornati
di Andrea Furlan
-Lezione di demonologia
Di Alexandra Fischer (shanda06)
-Una giornata di merda
di David Galligani