Forum Scrittori e Lettori di Horror Giallo Fantastico

Posts written by truemet

view post Posted: 4/7/2021, 09:33 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (White Pretorian 2.0 @ 29/6/2021, 19:32) 
DISPOSITIVO CEREBRALE MOBILE di truemet
Ciao Truemet e piacere di leggerti. Dunque, anche nel tuo caso abbiamo una narrazione abbastanza efficace, con un POW decisamente in miglioramento rispetto al passato, mal compensato da una trama a tratti confusa e frettolosa, soprattutto sul finale. La descrizione della tecnologia usata è molto interessante, anche perché fornisci soluzioni semplici ma divertenti (come il buco che fa uscire fuori la sigaretta elettronica). Anche la parte iniziale, con l’interazione con la passante, che aiuta il protagonista solo perché è ben vestito. Mi ha strappato un sorriso ed è ben costruita. Verso il finale, invece, tutto diventa molto più frettoloso e il colpo di scena finale diventa estremamente fiacco e quasi ininfluente sulla risoluzione della storia.
Peccato, Truemet. Alla prossima!

Grazie dei commenti. Direi che siete tutti d'accordo su qual è stato il mio problema più grosso. Me lo ricorderò. Ora per lavoro devo prendermi una pausa ma credo che riuscirò almeno a trovare del tempo per leggere, commenti compresi, dato che li trovo davvero formativi.
view post Posted: 17/6/2021, 17:22 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Polly Russell @ 16/6/2021, 22:13) 


quindi tra cento anni, non ci saremo ancora liberati dello scontrino di carta?


Ahahahaha XD
A questo non avevo pensato. Purtroppo no. Infatti non ho menzionato foreste...

CITAZIONE
«Chiama ta—»

comincio a pensare che sono io a sbagliare trattino, allora…

Ero sicuro di sì, ho guardato in due manuali editoriali ma non l'ho trovato.
È specificato solo che quello corto serve per numeri, elenchi, ecc... l'altro per introdurre e circoscrivere i dialoghi. Direi comunque che è più appropriato quello lungo, ma non lo menziona nemmeno la treccani.

CITAZIONE

oh la Peppa! X) bellissimo omaggio, soprattutto perché hai messo Tessaglia vicino a un Chris Pratt ultracentenario!

Non voglio spoilerarti il film, ti dico solo che Misha sarà interpretato da un attore un po' in là con l'età ma che le ragazze troveranno ancora figo:
Keanu Reeves.


CITAZIONE

ecco, ora mi sono persa.
Ma sei pazzo? X) Capisco il plot twist finale, ma questo è un salto nel buio. Non ho la benché minima idea di cosa sia successo. Non so cosa ha ricordato, e dovrei saperlo, siamo in prima persona. Non so chi è e perché distingue un noi e un vuoi. È un alieno? Un killer, l’esponente di una setta? E a questo punto non so più a cosa serva la scia del lupo. Ed è un tale peccato (parafrasando Jarret), perché diamine! È davvero ben scritto. Ottimo show, bella empatia, e soprattutto un intreccio da dipanare davvero difficile. Tanto difficile, che non lo hai dipanato nemmeno tu, a quanto pare. XD
Saresti stato al vertice, fino alle ultime tre righe, ora devo davvero rifletterci un bel po’. Maledetto!
Comunque, disperazione, riscatto e ambientazione ci sono, lupo anche, e sembrava avere anche una certa importanza, fino a un certo punto.
Niente, l’ho riletto e comunque non ci arrivo, poi magari spiegamelo tu. Per il resto, a livello stilistico, davvero un buon lavoro.

Tranquilla è una sensazione che hanno provato tutti :p101: :1391975826.gif:
Non trasmettere le informazioni giuste è un problema in cui cado spesso.
Il finale l'ho buttato via, e non solo quello. Son soddisfatto almeno delle note positive, grazie *_*

Ti spiego in poche parole il finale nascosto!
Lui è un serial killer che è stato sostituito perché (inserire spiegazione) da un clone. Invece di ucciderlo è stato derubato del DCM e lasciato mezzo morto in una discarica perché (inserire motivazione sensata).
L'ologramma del lupo è il modo in cui l'agenzia (?) segnala gli obiettivi da uccidere ai suoi killer, visibile solo con lo speciale occhio in possesso solo da loro.
Il clone era andato lì per uccidere l'obiettivo. (qui faccio notare un commento io che non mi pare nessuno abbia fatto: il clone da dove ha seguito il lupo? Se da un'altra parte, perché quello alla villa era attivo? Shh. Non chiediamo)
Quando il clone muore il protagonista riprende il DCM che si attacca senza problemi al suo corpo/cervello perché più sofisticato dei normali (dove serve un tecnico. Media di attesa: 15 giorni)
Si ricorda tutto (inserire flashback) e uccide Jessica perché ha visto cose che non doveva vedere. Ma anche perché non gliene frega niente, è un'altra persona rispetto a quello che era diventato (questo è spiegato ancora meno del resto, praticamente livello sotto zero!)
view post Posted: 17/6/2021, 16:07 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Nazareno Marzetti @ 14/6/2021, 17:59) 
Mi fai alcuni esempi?

Certo. Ti riporto l’unico pezzo che ha tutte le cose che intendevo racchiuse in poco spazio.

«Cominciamo dalle braccia» disse il professore.
Cominciarono a tagliare. Sentiva chiaramente la sensazione della lama che incideva la pelle, che tagliava i tendini con cura e il muscolo. Fortunatamente non sentiva il dolore, ma voleva urlare ugualmente. “Smettetela! Professore, la prego! Venanzio salvami!” ma non riusciva a urlare.
«Qual’è la situazione dell’altro paziente?» chiese il professore.


Cominciamo/cominciarono
chiaramente/fortunatamente/ugualmente
disse/chiese
urlare/urlare


Qualcuno sembrava semplicemente in attesa. Rodolfo riconobbe uno di quelli che gli aveva venduto la droga. Gli fece un rapido cenno che no, non ne aveva bisogno e l’uomo finse semplicemente di non averlo visto.

O qui dove ce ne sono due uguali ravvicinati. Insomma quindi niente da strapparsi i capelli X)

CITAZIONE (MentisKarakorum @ 14/6/2021, 18:23) 
Sono contento che a te non abbia dato fastidio. Se devo essere sincero, prima di postare il racconto l'ho fatto leggere a un mio amico (severissimo) e lui nemmeno si è accorto del cambio di persona.. quindi speravo fosse abbastanza immediato. Mi ha un po' sorpreso quindi leggere i commenti di chi invece l'aveva trovato un po' confusionario, ma ci sta.. deve essere una cosa che varia da persona a persona..

Va bé scusa ma se non se n'è accorto è un pirla, eh, altro che severissimo XD
Sicuramente varia, anche dalle abitudini. Poi può piacere o non piacere. Il tuo aveva senso, l'hai usato con un perché. Ho visto diversi romanzi con l'incipit in terza persona e il resto in prima, dove il perché io non l'ho trovato. Lì, oltre a essere scioccante (anche in positivo) può essere una fregatura, se qualcuno che odia la prima persona lo compra avendo letto l'inizio si ritrova con un qualcosa che non vuole leggere (anche con prima -> terza, ma non ricordo di averne mai letti).

CITAZIONE
Se noti "amico" lo dice solo Fred. Era un modo per caratterizzarlo un po', visto che il mio tallone d'Achille sta proprio nel diversificare e caratterizzare bene i personaggi. Il tenente Santino, a mio avviso, è quello più stereotipato e che mi sono sforzato di caratterizzare meno.. forse il problema sta qui: più ci penso e peggio mi viene: "grande pensata, grande minchiata" :) Grazie per le osservazioni, ci sto lavorando, sul serio..

Non ricordo, magari l'avevo notato. Ma è comunque troppo, alla terza volta comincia a risultare ripetitivo e noioso. Magari potresti metterne tre ma molto separati tra loro, o 15 nell'arco di un romanzo, ma non 10 tutti vicini.
Avevo un amico che finiva sempre le frasi con "fra". "Avevo" non perché è morto, ma non è più mio amico per questo motivo (scherzo XD )

CITAZIONE
Certamente, sono d'accordo... ma... in qualche modo la storia doveva proseguire.. forse il buon Fred ha cercato di piegare la situazione a suo vantaggio (cosa che in effetti fa), notando che al nostro Mark manchi la spalla di un amico.. e forse, dopo la vicenda dei niziniani, tra loro sboccia una vera amicizia (come in Casablanca "that's the beginning of a beautiful friendship"...) XD

Si qui capisco che è il solito problema del poco spazio. Però scrivere e commentare racconti da 50mila caratteri potrebbe essere problematico. È mai stato fatto?
view post Posted: 14/6/2021, 12:26 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Eccomi. Intanto grazie a tutti di nuovo. Anche questo mio secondo skannatoio mi è piaciuto molto. Si impara davvero molto dai commenti non di parte.
Anche dai commenti dei commenti :)
Poi si può non essere d’accordo, anzi, meglio :D


I lupi sono tornati
di Andrea Furlan

Punti di forza:
la storia mi è piaciuta, solo alla fine ho capito dove andava a parare. C’è sempre un conflitto esterno/interno (nel bar, il neuro trasmettitore, il ricordo, ecc.) che rende il personaggio “vivo”.
Per quanto in generale non sia di mio gradimento, mi è piaciuta la scelta di una parte raccontata arrivata come un pensiero del passato grazie a un dettaglio (la moschea).

Tema: il personaggio non cerca qualcosa che gli è stato sottratto, semplicemente ci si ritrova dentro senza volerlo, lui era vicino al suicidio.
I due bonus ci sono.

Debolezze:
il testo è in prima persona in mostrato e in gran parte raccontato. Come detto, a me quest’ultimo non piace molto, nonostante il conflitto ben gestito del personaggio non l'ho vissuto a pieno. La parte in mostrato me la sono goduta molto di più.

Ti riporto pourparler qualche mia considerazione che puoi ignorare (come tutto il resto):

Alcune frasi sono molto poetiche, ma hanno poco senso pratico:
“grigio, come la nebbia, come i miei pensieri affogati nell’alcol.”
“lo sguardo fisso puntato fuori, senza vedere nulla” - si può non guardare nulla, ma “senza vedere” ricorda un cieco. La prima parte dice già quello che serve.
O no? :1392239553.gif:
“La voce sintetica” - In che senso sintetica?

Alcune frasi non mi suonano bene, pur essendone chiaro il significato:

“Atterro nel dolore sull’asfalto freddo”

“Ma ora mi artiglia con la sua mano meccanica una spalla”

“Senza pensare lo apro, leggo distratto,” Questo è molto usato in terza persona, ma in prima sembra che stia pensando di non pensare. Se sei dentro il personaggio non pensi e basta, così come non ti vedi leggere distratto, ma leggi distrattamente e basta.

“Lo fisso, vedendolo come se fosse a una distanza enorme” - qui non ho capito cosa intendessi

“Guardo attorno nel pub semivuoto, dove i pochi clienti si fanno gli affari loro” - Se è semivuoto, hai già detto che ci sono pochi clienti o viceversa, è una ridondanza che è meglio evitare.

Sophie è un software? Se lo è, è strano che usi termini come “forse/dovrebbe/è strano”, o i dati corrispondono o non corrispondono. Anche se avesse coscienza, rileverebbe dati esatti, non incerti.

La frase interrotta si interrompe con il trattino lungo — non con i tre puntini che sono per la sospensione autonoma.
Anche molte grandi CE usano i puntini e mi domando perché. Forse la risposta sta nella domanda.

Refusi:
All’olo televisione

L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti

Punti di forza:
Lo stile. Mi piace la scrittura e il testo si legge e scorre molto bene.
La storia. Il virus che entra nel sistema e interagisce col personaggio mi è piaciuto molto, avrei apprezzato maggior conflitto, ma l’ho trovata una bella idea. Il finale mi è piaciuto, ma non l’ho capito a fondo. Venanzio ha un antivirus incorporato dentro sé? E come riuscirebbe a interagire col virus?

tema: sì, sì e sì.

Debolezze:
Come detto lo stile mi piace, c’è solo qualche punto troppo raccontato che rende tutto troppo sbrigativo (alla persona di me medesimo) ma in generale l’ho letto con piacere.

Poi, se proprio vogliamo fare le pulci al testo (vogliamo?) riporto qualche dettaglio problematico minore. Senza alcuni avverbi, verbi di percezione e tag di dialogo, il testo sarebbe stato ancor più godibile.
Anche quei “iniziò a”, che ho sempre messo anche io ma che mi sono reso conto che hanno poco senso. Se uno cammina, cammina, inutile specificare che inizia. (Quando leggo me ne rendo conto, quando scrivo non lo so, spero di sì.)

La storia come detto mi piace, forse troppo sbrigativa nei riguardi di Giulia. Non si capisce bene chi sia. Sa molte cose ma non ne conosce altre collegate. Non è minimamente preoccupata dalla nuova versione del protagonista né da quello che dovrà compiere lui e, se le cose andranno male, lei. Infine, il lupo vuole ucciderla ma ci prova così alla buona, senza impegno.

Refusi:

-Qual’è
-Alcuni ricordi di risvegliarono
-Il lupo aveva il controllo dei suoi arti, ma lui non aveva il controllo sul resto del corpo. - C’è un non/lui di troppo o ho capito male la frase?
-Dei liberare Venanzio

Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum

Punti di forza:
Un bel racconto. Mi piace com’è scritto, sia in terza persona sia quando passa a sorpresa in prima. Un po’ spiazzante all’inizio, ma rende perfettamente l’idea dell’ingresso nell’interzona. Quando si ritorna in terza invece, il tutto è stato assimilato bene e nonostante lo stacco non ho sentito quella sensazione spiazzante, anzi, è stato bello godere dello stesso effetto.
Molto bella la doppia ambientazione, soprattutto l’idea dell’interzona. La trama poliziesca incuriosisce ancor di più la lettura. Il colpo di scena maggiore forse non è il finale ma la parte dei niziani.
Si legge che è un piacere.

Tema: ambientazione e lupo ci sono. Lui lotta per riavere il caso, ma è molto marginale nella storia. Per me è comunque sì, sono gli eventi che lo trascinano in qualcosa di più grande.

Debolezze:
Ho solo due appunti da fare. Uno giusto per farti le pulci (per rimanere in tema di quello che ci siamo scritti) e uno che secondo me è l’unica pecca del racconto.
La prima è: perché tutti quei due punti? Il loro utilizzo è giusto, ma vederne così tanti mi ha infastidito (la lettura intendo), la parte del testo che più mi ha frenato. Ma questa considerazione è ancora più soggettiva delle altre.
L’unica cosa invece che secondo me sarebbe da migliorare sono i dialoghi. Specialmente la parte con l’hacker. Per dieci volte si chiamano tra loro “amico”, dopo la seconda volta diventa troppo ripetitivo.
In generale mi sembrano troppo sempliciotti, forse nel tentativo di renderli reali sono diventati eccessivamente “da strada”. Non li ho trovati attinenti ai personaggi. L’unico che rispecchia il ruolo è il tenente Santino.

Ultima considerazione, dovuta forse alla limitazione dei caratteri. Lo scontro tra Mark e Fred l’ho trovato troppo veloce. Prima si picchiano poi sono quasi amici. Prima Fred è un sacco da box poi diventa un tenerone.

Refusi:
un arte

Lezione di demonologia
Di Alexandra Fischer (shanda06)

Punti di forza:
Mi è piaciuta la storia. All’inizio non capito quale fosse il punto centrale, poi all’università si è chiarito anche se non del tutto, forse era meglio descrivere qualcosa di più all’inizio (non troppo perché nemmeno il personaggio sa cosa sta accadendo, ma poteva cercare di capire meglio, insieme al lettore).
La tematica era molto interessante, mi sarebbe piaciuto fosse stata ulteriormente approfondita. L’occulto e i suoi derivati mi sono sempre piaciuti.

Tema: c’è, così come il lupo, ma non ho colto l’ambientazione cyberpunk.

Debolezze:
Ho notato, come per Mentis, un numero elevato di utilizzo dei doppi punti. Comincio a pensare che stiano prendendo piede senza che io me ne sia accorto :D
Per me sono eccessivi e ne toglierei la maggior parte (anche prima dei dialoghi, piuttosto ricostruirei la frase diversamente).

Considerazioni pourparler:

-“Pronto, nonna Hilde? Ora va molto meglio. Il mio cellulare è da te? Se posso portare Schatzi a fare un giro? Ma sicuro, a dopo.” - Qui si vuole far intendere che l’amica non sente tutta la conversazione, ma se il PdV è chi parla al telefono, quindi il lettore dovrebbe sentirla. Se fosse l’amica a conversare invece sarebbe ottima.

Secondo me alcune frasi non rendono giustizia al testo, altre lo allungano. Ti faccio un esempio di un estratto (è soltanto la mia idea, sarei felice se mi rispondessi, anche solo per mandarmi a cagare :D)

es:
“Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia, ma quando proseguì la ricerca, notò che l’anziana donna era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
Restrinse il campo della ricerca: le bastò digitare Hilda Stein, antropologa e gli estremi dell’università cittadina per trovarla.
Si alzò dalla postazione torcendosi le mani.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa perché mi sono pentita di aver detto delle parole brutte in un momento di sconforto. Ora rivorrei davvero la mia vita indietro.
Ute si rosicchiò le unghie mentre rifletteva: certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza, così si risedette al computer e controllò gli orari delle lezioni universitarie.”

Potrebbe diventare:

Ute rincasò e si mise a cercare il nome della docente: già al primo click apparvero numerose pubblicazioni legate alle scienze occulte nel contesto del folklore e della demonologia. Proseguì la ricerca e notò che l’anziana era identica alla strega che le aveva lasciato la bottiglia in cambio della borsa.
D’accordo, l’ho trovata. E allora? Non posso certo andare da lei e dirle di ridarmi la borsa. Rivorrei soltanto indietro la mia vita.
Si rosicchiò le unghie. Certo non poteva mettere a repentaglio il lavoro per correre dietro a quella pazza. Controllò gli orari delle lezioni universitarie e spense il pc.

refusi:
attraversati da un vento da un vento gelido

Lupita screams
di Legno Di Noce

Punti di forza:
Lo stile di scrittura mi piace molto. Non ho mai staccato il cervello dalla lettura. Anche i vari dettagli mi sono piaciuti. Ben riuscita la parte in stile Matrix (se era quello il tuo intento).
Bella la parte della connessione neurale, se la gioca con quella di Nicolas che si masturba. Non è vero, più bella quella perché traumatizzante :D
Tutto scorre molto bene fino alla fine (tranne in rarissime occasioni).

Tema: diciamo che rivuole i pezzi di ciò che gli hanno sottratto XD

Debolezze:
Certe (pochissime) parti le ho capite solo rileggendole. Sono scritte bene, ma non le ho capite al volo. Forse servivano parole più chiare per menti poco performanti come la mia :D
Per esempio quella dove si libera del soldato e dai ragni. Oppure quando il protagonista vede cose non nel suo presente, ma senza una connessione neurale.

Come detto prima tutto scorre bene fino alla fine, è il racconto che ho letto più velocemente (questo rientra ancora nei punti di forza in realtà) però la storia, pur traumatizzante in certi punti, è scivolata via con la lettura. Il personaggio risolve tutti i suoi problemi facilmente.
Sicuramente ha influito la limitazione dei caratteri, problema che abbiamo avuto tutti, ma non mi sono goduto molto la storia.
Magari è una sensazione che ho provato solo io, per me si poteva evitare la parte della vecchia zona industriale (per capirci) dati il limiti di caratteri (solo per questo) per dare maggior spazio a… boh? Magari il finale? Oppure una difficoltà iniziale del personaggio?

Una giornata di merda
di David Galligani

Punti di forza:
La trama è riuscita a non essere scontata nonostante in generale il tema lo sia. Conoscendo Satana (cioè… “conoscendo” si fa per dire) si poteva immaginare che avrebbe rifilato la fregatura al povero Daniel, la storia si regge comunque in piedi e risulta anche bizzarra grazie a una versione di Satana non comune e a un protagonista particolarmente inspirato (ad autocommiserarsi).
Certe scene, soprattutto le più spinte, rendono bene l’idea di quello che sta succedendo. In più in scena c’è sempre un conflitto, dovuto soprattutto alla sfiga del personaggio.

Tema: Sì tranne per il cyberpunk, a parte qualche dettaglio, ma l’avevi anticipato.

Debolezze:
Come detto, nella storia c’è più o meno sempre un conflitto, cosa buona perché il lettore non si annoia, però il personaggio non fa molta resistenza. A parte nella scelta iniziale, quando sceglie di punire gli aggressori, da lì in poi si limita ad accettare ciò che gli capita, specialmente nella parte finale avrebbe potuto avere qualche pensiero sulle azioni da compiere (anche all’inizio non era molto turbato, o perlomeno non si è percepito, però era stato aggredito e questo il lettore lo riconosce di suo.)
Non ho capito perché Satana avesse già influenze su Daniel oppure perché avesse bisogno di un’altra vittima. Qualunque sia il dettaglio, è problematico per il senso della storia.
Lo stile di scrittura è senza dubbio la parte più soggettiva, nella tua ci sono troppe cose che non mi convincono. A me il troppo raccontato per fare proseguire la storia in modo veloce e indolore non piace. Secondo me utilizzi anche troppi verbi di percezione e avverbi (-mente e troppi “poi”) che spezzano la lettura (a me). Anche la punteggiatura sembra scritta di fretta, come da correggere in seguito.
Ci sono tante ripetizioni e refusi. È la prima volta che leggo un tuo racconto quindi non ho idea se sia stato perché hai scritto tutto di fretta (dato che hai chiesto la proroga, direi di sì, ma non è detto) e/o non hai avuto il tempo di rileggere, ma dato che qui giudichiamo il lavoro come “finito” secondo me sono troppi.

Alcune ripetizioni o ridondanze:
-“disse una delle due sagome che gli si erano parate davanti al buio, la più bassa.
Daniel si rialzó vacillando.
L’altra figura, quella più alta, con una pedata lo rimandò per terra.”

Se una è la più bassa, l’altra sarà inevitabilmente la più alta.

- “…che portava alla destra era completamente ricoperto di sangue non suo.
La camicia e i pantaloni erano completamente bagnati di piscio.”

-“Guardò la descrizione dell’utente: nella descrizione c’era”

-“Per quello che ne sapeva certo: due tatuaggi sul culo e un diavoletto nel profilo.”
Questo è scritto poche righe più in alto. Secondo me bastava la parte prima dei due punti.

-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”

-“Daniel rise di un riso beffardo.”

-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”

Refusi:

-“Ma Daniel stinse e strinse ancora.”

-“Lei sorrise di un sorrido maliziosamente perfido”

-cominció, difficoltá, Sentí, ecc… Come mai hai tutti gli accenti al contrario? :)

-sgrollando

-gli anni di pugilato nelle pugni

-Daniel rispose affermativamentne

-mise su un po’di musica

-Daniel guardò il grossa anello

-« Che ne dici della tua anima ?»

-un tempo indeterminado

-senza usare nessuna preucazione

-bellissime e inquientanti gargolla

-Beh dato che il tuo amichetto che sei andato a pregare non sembra aver nessun interesse in risolvere il tuo problema, non molte.

-decise che la manera migliore

-«Ho quest…». Per l’interruzione va usato il trattino lungo —

-ma che possibilità può avere una anziana signora contro un uomo giovane e atletico. - Manca il punto di domanda

-Per uccidere qualcuno strangolandolo non ci vogliono pochi secondi ma interi minuti:
mentre la donna lasciava la presa e diventava sempre piú rossa in faccia, Daniel si rendeva via via conto di quello che stava facendo. Più lei moriva, più lui tornava a sentirsi vivo.

Non è un refuso, ma secondo me i due punti andavano dopo “facendo” e non dopo “minuti”. Ma forse sono io che a sto giro ho grossi problemi con l’uso dei due punti XD


Classifica:

-Non è sempre bello, ciò che piace
di MentisKarakorum
-Lupita screams
di Legno Di Noce
-L'enigma del lupo
di Nazareno Marzetti
-I lupi sono tornati
di Andrea Furlan
-Lezione di demonologia
Di Alexandra Fischer (shanda06)
-Una giornata di merda
di David Galligani
view post Posted: 9/6/2021, 16:16 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 9/6/2021, 15:23) 
Guarda, sinceramente, a me che qualcosa sia scritto in tell o in show don't tell non me ne frega proprio niente. L'importante è che quando lo leggo mi trasporti nella storia, e che non mi annoi.. e, possibilmente, visto che ho poco tempo per leggere, che sia anche scorrevole e non debba perdere ventordici ore a capirci qualcosa.
Arrivando a te, sì: hai chiarito qualche dubbio, ma ancora non ho capito perché il tizio è stato sostituito da un sosia. Ma vabbè, sono io che forse mi faccio troppe seghe mentali.
Riguardo alle frasi di tell che ho notato leggendo il tuo pezzo, di nuovo: per me non sono errori, e, comunque, ciò che so della differenza tra mostrato e raccontato viene solo dall'esperienza nei forum e dai manualoni/video gratuiti di chi sai tu (non sono corsista di nessuno), quindi potrei anche dire cose sbagliate. Visto che me l'hai chiesto:
ci sono un paio di frasi in cui il tuo pdv esplicita sensazioni interne al lettore:

"Dall’occhio sinistro non vedo nulla."
"Non ricordo niente, ma almeno ho avuto indietro parte della mia vita"

Qui secondo me, se vuoi proprio usare la prima persona pura, canonica insegnata dai nostri amici, se vuoi esprimere questi concetti devi farlo veramente come se ti stessi rivolgendo a te stesso: "merda, cos'è questa cortina scura di fronte all'occhio sinistro? Cazzo, l'occhio è fuori uso"; "Ok, qualcosa ricordo, ma come cazzo sono finito in quella discarica?"
Se vuoi evita il turpiloquio, a me piace usarlo perché, alla fine, quando uno ragiona con se stesso spesso e volentieri ha emozioni forti che se espresse tirerebbero giù i santi dal cielo. Qui sono scelte, l'effetto collaterale, comunque, è solo che non puoi far leggere i racconti alla mamma.
Altri piccoli elementi di tell:

"Fisso l’agente con occhi da cerbiatto, speriamo funzioni."

Qua ho capito quello che voi dire, ma rischi di perdere il punto fisso sul pdv: di colpo mi hai portato fuori dalla testa del protagonista e mi hai mostrato i suoi occhi. Forse meglio qualcosa del tipo: "alzo le sopracciglia e mi sforzo di piangere, speriamo che quel coglione abbocchi".

Altra minuzia:

"La voce virtuale non mi lascerà in pace finché non avrò comprato qualcosa."

Qui stai proprio spiegando al lettore qualcosa che il pdv sa benissimo, forse qui meglio qualcosa come: "cazzo, devo proprio comprare qualcosa perché si levi dalle palle?"
Vedi tu, come ho detto sono minuzie, e certamente io non sono nessuno per correggere il tuo "show don't tell".

Non è questione di "correggere" siamo qui per imparare, poi si può non essere d'accordo ma un'opinione diversa è sempre utile, come lo è stata la tua, grazie mille.

CITAZIONE
L'importante è che quando lo leggo mi trasporti nella storia, e che non mi annoi..

Esatto, fino a poco tempo fa non conoscevo la terminologia, ma i libri che mi annoiavano erano quasi tutti scritti in un tell spinto (di recente li ho riletti), e ho capito che era uno dei principali motivi che mi hanno fatto allontanare dai romanzi, uniti a un eccessivo uso di dialogue tag. Anche quest'ultimi non avevo idea di cosa fossero, ma libri infarciti di disse/rispose/replicò/ecc li ho sempre abbandonati senza sapere perché, semplicemente li catalogavo come "noiosi" e li abbandonavo.
Quindi diciamo che io sono sempre stato d'accordo con la scrittura trasparente senza nemmeno sapere cosa fosse, per molti è il contrario, anzi per quasi tutti dato che la maggioranza dei romanzi/racconti sono scritti in tell.
Poi c'è chi lo sa usare bene e chi male, ma vale anche per il mostrato, altrimenti possono venire fuori porcherie come:
"Fisso l’agente con occhi da cerbiatto, speriamo funzioni." che di mostrato non ha niente e come frase fa schifo comunque XD
Tra l'altro il tuo suggerimento è ottimo, così come gli altri riportati.

CITAZIONE
non ho capito perché il tizio è stato sostituito da un sosia. Ma vabbè, sono io che forse mi faccio troppe seghe mentali.

No, anche qui hai ragione, è un'informazione mancante che doveva essere scritta nella storia, nel mio sunto non l'ho riportata perché è inutile riportarlo dopo, quello che mi preme è che si capisca almeno quello che ho scritto (e a quanto pare no!). Poi non so nemmeno io perché l'abbiano sostituito, avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffé! XD
view post Posted: 9/6/2021, 13:44 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (MentisKarakorum @ 8/6/2021, 21:02) 
Dispositivo Cerebrale Mobile

Prime Impressioni. Ciao truemet. Piacere di leggerti. Il tuo racconto mi è piaciuto, anche se, forse per colpa mia, non ho colto il finale.

Aderenza al Tema. Mi sembra tutto ok.

Punti di Miglioramento. Non starò a farti le pulci, perché non credo che tu ne abbia bisogno. C’è solo una nota stonata nel finale. Il pdv dice “adesso ricordo tutto” e poi metti un punto. Lì mi sono detto “cosa ha ricordato?”, è un pdv in prima persona e quindi non può nascondere dettagli al lettore: deve dirci tutto quello che il tuo personaggio pensa... Tra l’altro: quello che ricorda io non l’ho capito, e di conseguenza mi manca cogliere il succo della vicenda. Lo hanno clonato… perché? Sarebbe un sicario? Boh. A cosa serve il lupo che vede? È un programma che aiuta in qualche modo il personaggio, ma da dove viene? Chi ce l’ha messo?

Punti Forti. Hai scelto una prima persona immersiva, che spesso usa il tell. Non mi è dispiaciuto, anzi. A differenza del corrispettivo racconto di Legno di Noce, qui non ho avuto difficoltà a seguire la narrazione e l’effetto telecronaca c’è, ma è molto minore. Quindi, molto bene. Ho apprezzato molto la scena in cui il pdv va al cinema e scorre il campionario dei film, dai titoli bizzarri e divertenti (quando ho letto “007 va in pensione” mi sono messo a ridere, e non capita spesso).
La vicenda in sé funziona molto bene, il tizio si risveglia senza memoria e deve ricordare chi è. Il leitmotiv è tipico di molti film di fantascienza, come Atto di Forza, Paycheck e anche di commedie, come il noto Notte da Leoni. Insomma, sappiamo che questo trucco funziona bene, e anche qui lo usi a dovere.

Conclusioni. Ho letto il racconto volentieri, proprio perché incuriosito di sapere cosa c’era sotto e di capire chi era in realtà il pdv e perché ha perso la memoria, ma il finale non mi ha permesso di capire tutto, forse per colpa mia, sia chiaro. In definitiva, un buon pezzo, andrà alto in classifica.

Ciao Mentis, grazie. Come no? Devi assolutamente farmi le pulci, siamo qui per questo :D
Ne ho bisogno eccome, visto anche i problemi che hai giustamente evidenziato dopo.

CITAZIONE
Il pdv dice “adesso ricordo tutto” e poi metti un punto. Lì mi sono detto “cosa ha ricordato?”, è un pdv in prima persona e quindi non può nascondere dettagli al lettore

D'accordissimo. Se sei nel PdV devi sapere quello che sa lui. Vale anche in terza persona, sempre scrittura immersiva è.
Purtroppo il racconto era finito e l'ho chiuso (male) così. Diciamo che perlomeno ero consapevole dell'errore :D è peggio quando ti sembra una cosa e invece è un'altra.

Oltre al finale credo di aver comunicato male la storia fin dal principio, per evitare di raccontare in modo esterno la vicenda finisco per non raccontarla proprio D:
Ti riporto sotto spoiler (così se già letto si può saltare) quello che ho scritto nel messaggio precedente

Il DCM è tipo una carta d'identità/portafoglio/cellulare/chiavi insomma un dispositivo legato al cervello, che fa tutto, ma che si può falsificare.
McKnight/Blaze/Seth sono diverse identità che usa il protagonista, killer di professione, che è stato rimpiazzato dal suo clone (se avessi dovuto scrivere una storia completa, sarebbe stato trovato mezzo morto in una discarica, non sano in mezzo all'immondizia, e senza l'occhio "digitale" probabilmente).
L'ologramma del lupo è come vengono comunicati gli obiettivi da uccidere (seguendo la scia che solo l'occhio in possesso dei killer può tracciare).
La persona al ristorante è la vittima designata (senza nome nella storia), e quello che lo uccide è il sosia del protagonista, ucciso a sua volta


Credo che ci siano le risposte (scritte alla buona) alle tue domande, domande che se fosse scritto bene un lettore non dovrebbe farsi, quindi la colpa non è certamente tua, il testo è quello e si deve capire.

Io l'effetto telecronaca la chiamo lista della spesa XD non l'ho mai sopportata ed è per questo che fino a poco tempo fa odiavo la prima persona, ora ho scoperto che odiavo la prima persona scritta male. (evidentemente avevo letto solo quella).
Ad esempio quella nel tuo racconto (spoiler) mi è piaciuta molto, quello che secondo me è importante è vivere il PdV, non creare un elenco di ciò che fa. È quello che mi piacerebbe riuscire a fare, ma un conto è vederlo scritto da altri e un altro è riuscire a farlo.
Mi potresti riportare qualche esempio di tell che ho scritto? Per l'appunto io non me ne rendo nemmeno conto. Non che ci veda niente di male nell'usarlo, ma se uno lo usa perché non sa come uscire da ciò che ha scritto o quando parte lo spiegone allora mi trovo a disagio nel leggerlo, tanto da leggere velocemente quello che c'è scritto per poter andare avanti. Questo anche se si tratta dei miei autori preferiti, lo spiegone stra-abusato è ciò che mi ha tenuto lontano dalla narrativa fino ai 30 anni.
L'editoria è piena di tell, ma alcuni autori mi fanno sanguinare gli occhi dopo una pagina, in altri me ne accorgo solo se analizzo il testo frase per frase.
view post Posted: 9/6/2021, 12:53 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (shanda06 @ 7/6/2021, 17:05) 
DISPOSITIVO CEREBRALE MOBILE di Truemet Tema centrato. Descrizione del protagonista al risveglio davvero magistrale nella resa dei dettagli. Interessante lo spunto del DCM rubato (in pratica equivale a un furto d’identità). Ben congegnato il mondo che hai creato, fatto di pagamenti virtuali e della possibilità di un DCM provvisorio). Il protagonista si muove per indizi che ne chiariscono l’identità poco a poco attraverso dialoghi e descrizioni molto accurate (dialogo con la signora di mezza età che lo soccorre e quello con la cameriera Jessica, quella del bar del quale il Nostro ha conservato lo scontrino). Interessante che nel DCM provvisorio le informazioni lo portino nella casa di un uomo ricco (e lui non lo è) e anche che abbia tenuto un’informazione in memoria: è un tecnico informatico. L’esplorazione della casa e la scoperta del lupo ologramma che riattiva l’occhio del protagonista chiariscono il tutto. Il Nostro è stato clonato per uccidere il proprietario della villa (McKnight) al ristorante e il suo sosia è il vero se stesso (lo scopre usandone il DCM, in pratica una carta d’identità che si applica come un microchip, giusto?) Così è la fine per la povera Jessica. Molto bello l’omaggio a Polly Russell nei titoli della cineteca della villa.
Attento:
ti scrivo la frase corretta:
mi dà la nausea.
Scuoto la testa.
Scuoto di nuovo la testa

Ciao shanda, sei stata velocissima a commentare! =)
Innanzitutto grazie.
La storia non è esattamente quella da te descritta, anche Mentis ha scritto di non aver capito il finale, ho sbagliato nel comunicare al lettore quello che ho in mente, è uno dei miei problemi principali, imparerò :D

Sì, il DCM è tipo una carta d'identità/portafoglio/cellulare/chiavi insomma un dispositivo legato al cervello, che fa tutto, ma che si può falsificare.
McKnight/Blaze/Seth sono diverse identità che usa il protagonista, killer di professione, che è stato rimpiazzato dal suo clone (se avessi dovuto scrivere una storia completa, sarebbe stato trovato mezzo morto in una discarica, non sano in mezzo all'immondizia, e senza l'occhio "digitale" probabilmente).
L'ologramma del lupo è come vengono comunicati gli obiettivi da uccidere (seguendo la scia che solo l'occhio in possesso dei killer può tracciare).
La persona al ristorante è la vittima designata (senza nome nella storia), e quello che lo uccide è il sosia del protagonista, ucciso a sua volta. Probabilmente ho messo troppa carne al fuoco per il poco spazio a disposizione, ma uno che ci sa fare riesce comunque a comunicare le cose per bene. Ritenta, sarai più fortunato (me lo dico da solo!)

Grazie per i refusi. La prossima volta mi puoi scrivere anche gli errori? Come li ho scritti io, così li trovo più facilmente, soprattutto se scrivo cose senza senso D:
view post Posted: 30/5/2021, 18:56 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
Dispositivo cerebrale mobile
di truemet

Apro l’occhio destro. È dolorante. La palpebra si apre e chiude a scatti.
Una puzza di marcio mi invade le narici e mi da la nausea. Sono steso a terra in mezzo all’immondizia. Mi sollevo, e una fitta alla schiena mi avvisa che non sta bene.
Ho la mano unta, o almeno spero. E l’altra mano è… bionica! Alzo la manica della giacca. Tutto il braccio lo è. È stato… in guerra? No, l’incidente…
Sull’altra mano ho una ferita sul palmo, è ancora viva, il sangue sta colando sul polso. Dall’occhio sinistro non vedo nulla. Avvicino la mano umana e tocco con delicatezza. È freddo e duro come un pezzo di vetro. Picchetto un paio di volte. Ho un occhio finto! Perché non mi ricordo niente?
Cammino scavalcando sacchi dell’immondizia e rifiuti alla rinfusa. Sulla coscia sinistra ho un laccio cosciale con una fondina vuota. Vediamo cosa c'è nelle tasche: un pacchetto di fazzoletti, una piccola custodia di un apparecchio elettronico, vuota, e uno scontrino del bar Neuromante, delle sei e trentadue del 15/07/2121. Che giorno è oggi? Non ne ho idea.
Una signora di mezza età cammina verso di me. Mi avvicino. «Salve, signora. Sa dirmi che giorno è oggi?»
Mi sorride e annuisce. «Mercoledì 15 luglio.» Mi squadra da testa a piedi. «Ma, dico, si sente bene, signore?»
«A dire il vero no. Mi sa indicare la stazione di polizia più vicina?»
La mano della signora scatta sul petto. «Oddio! È stato rapinato?»
Le mostro la ferita sul palmo. «Sì, ma non sono stato hackerato...»
«Santo Cielo. Dovrebbe andare in ospedale, non alla polizia. Mi permetta di chiamarle un taxi.» Attiva il DCM e un fascio di luce proietta sopra la sua mano il desktop cerebrale. «Chiama ta—»
«No. Grazie ma non potrei pagare.»
Le sue labbra si rovesciano, scendendo verso il basso. «Ah… il DCM… Allora chiami un’ambulanza. Non dovrà pagare e saranno loro a chiamare la polizia quando vedranno che le manca il DCM.»
Forse sarebbe bastato il mio sorriso, ma mi avvicino alla signora e la bacio sulla fronte.
«Grazie, non ci avevo pensato. Non so dove ho la testa.» In tutti i sensi.
La signora avvicina la mano alla bocca. «Chiama Ambulanza.» Sul desktop appare il simbolo dell’ospedale e una scritta le chiede se vuole impostare la sua posizione come destinazione. «Sì.» Mi sorride. «Ecco fatto.»
«Grazie. È stata molto gentile ad aiutare uno sconosciuto. Uno sconosciuto che puzza come una discarica.»
Ride. «Con quella giacca, signore, si vede che è un brav’uomo che ha avuto una brutta giornata.» Si avvicina e abbassa la voce. «Non per farmi gli affari suoi ma, quanto l’ha pagata?»
Questa volta sono io a ridere. «Mi creda sulla parola, non mi ricordo.»

***

Sbadiglio. Sono alla stazione di polizia da ore. Senza il DCM mi annoio a morte.
L’agente Pit si siede alla scrivania. «Ecco fatto, Signor Kenny Blaze.»
Ecco come mi chiamo!
«Questo è il suo Dispositivo Cerebrale Mobile provvisorio», mi consegna un microchip grande almeno quattro volte quello standard. «Contiene i dati base collegati alla sua scheda, per gli altri dati dovrà attendere che le installino quello nuovo.»
«Non posso installarlo subito?» Fisso l’agente con occhi da cerbiatto, speriamo funzioni.
Ride. Non ha funzionato. «No, signor Blaze, ci vorranno due settimane.»
«Due settimane?» Spalanco l’occhio e allargo le braccia.
«Già.» Alza le spalle. «Bene, la sua denuncia contro ignoti è stata registrata, le faremo sapere quando scopriremo qualcosa.»
Certo, l’anno del mai e il mese del forse. «Grazie, agente Pit.»
Gli stringo la mano e mi incammino verso l’uscita. Non ricordo niente, ma almeno ho avuto indietro parte della mia vita.
Kenny Blaze. Sembra un nome di un cartone animato. D’accordo. Vediamo dove abito. Prendo il DCM e seleziono “abitazione”. Al 274 di Rico Street. E che lavoro faccio? «Seleziona occupazione». Addetto alla sicurezza informatica alla Gibson Software.
Se voglio ricordarmi qualcosa, devo capire di più sulla mia vita. Senza il mio DCM è tutto più complicato. Chi può avermelo rubato? Non vale niente se non è impiantato in me.
Prendo il DCM. «Chiama taxi.» Comincerò tornando a casa.

***

Il taxi si ferma al 274 di Rico Street. Ho la casa in un bel quartiere, una bella giacca, un braccio bionico che sembra di alto valore… ma ho solo diecimila dollari sul conto, diecimila esatti. Dovrò guardare sotto il materasso.
Appoggio il DCM alla maniglia della portiera. «Ventisei dollari. Pagamento effettuato con successo.» Il Led rosso diventa verde e la portiera si apre. «Grazie per aver viaggiato con noi, signor Blaze.» Prego.
Salgo gli scalini che portano all’ingresso. I tre piani saranno tutti miei? Avvicino il DCM al lettore. La porta con le decorazioni dorate si apre, lasciandomi accedere a una grande hall priva di mobilia. Il pavimento è lucido, come se avesse visto poche suole in vita sua. Lo specchio e il tavolino sono asettici, non c’è un soprammobile, un foglio di carta, un display, un connettore o un DCI. Ricordano le vecchie abitazioni di cento anni fa. Mi sposto nel soggiorno. Uno spazio così grande con solo un divano di pelle? Devo fare due chiacchiere con l’arredatore.
La cucina è perfettamente in ordine e pulita. Nessun alimento nelle ante e nel frigorifero. E di cosa mi nutro, di aria?
È inutile guardare nelle altre stanze, è chiaro che non vivo qui. Mi gratto il mento con la mano bionica. Esco di casa e mi siedo sui gradini. È tutto così nuovo, non ricordo niente. Non vivendo qui e possibile che questa zona non l’abbia neanche mai vista.
Non ricordo quel cartello luminoso a forma di cane con la scritta “Cyberdog” che appare e scompare. In un altro a forma di cono c’è scritto “Anticho Gelati italiano”. Il bar a fianco si chiama “Neuromante”. Cerco lo scontrino nelle tasche, sperando di non averlo buttato via. Eccolo. Bar Neuromante, sei e trentadue di questa mattina. Mi alzo in piedi e corro verso il bar.
La porta scorrevole si apre, mi lascia passare e si richiude alle mie spalle.
«Ciao, Seth.» La cameriera mi fissa. Seth?
I tavolini del bar sono vuoti a eccezione di uno, un vecchio sta bevendo da un tazzina. In fondo alla sala c’è una tenda che da alla zona DR.
Mi avvicino al bancone. La cameriera mi guarda e sorride. «Che ci fai qui a quest’ora? Vuoi il solito?»
Annuisco. Si volta per prendere una bottiglia di Bourbon. Me ne versa mezzo bicchiere e me lo passa. Bene, sono un alcolizzato.
«Tutto a posto?» I suoi occhi marroni mi fissano. Si sposta una ciocca di capelli rossi dal viso.
Le dico tutto? Potrebbe aiutarmi.
«Conosci molte cose di me?» Arrossisce. Le piaccio? No, io sono vecchio, lei non avrà più di trent'anni.
«Da quanto tempo vengo qui?» Non le ho lasciato nemmeno il tempo di rispondere all’altra domanda.
«Da parecchio. Troppo.» Ride.
«Tutte le mattine?»
Annuisce. «Ma che ti prende?»
«Mi hai chiamato Seth, il mio DCM dice che mi chiamo Kenny.» Bevo un sorso di Bourbon. È buono!
«Kenny?» Si china in avanti e ride. «Non ti ci vedo come Kenny.»
«Dico sul serio…», nella targhetta elettronica sul camice c’è scritto: Jessica. «Jessica! Ho perso la memoria. E il mio DCM.» Le mostro quello provvisorio e la ferita. «Sapresti aiutarmi a ricordare qualcosa?» Bevo altro Bourbon.
Mi osserva, forse per capire se la sto prendendo in giro. La ferita dovrebbe lasciarle pochi dubbi. «Stacco tra venti minuti.»
«Grazie, ti aspetto al DR».
Prendo il bicchiere e mi incammino verso le poltroncine. Scosto la tenda e passo sotto la scritta luminosa “Digital Relax”, è usurata dal tempo, le due “i” e la “R” non si illuminano più. Il tessuto della poltrona è consumato e macchiato in diversi punti. Mi tolgo la giacca e la lancio nell’altra poltrona. Mi siedo. Sarà vecchia ma è ancora morbida e confortevole. Appoggio il bicchiere sul tavolino di vetro al mio fianco. Di fronte a me un fascio di luce si attiva e appare la scritta: “DCM non trovato”.
Posiziono il DCM provvisorio sul sensore del bracciolo.
«Benvenuto Kenny, gradisci qualcosa da bere?»
«Grazie dolcezza, ho già favorito.»
«Molto bene. Desideri fumare qualcosa?» La voce virtuale non mi lascerà in pace finché non avrò comprato qualcosa.
«Sì. Mostra catalogo». A video compaiono decine di diversi tipi di sigarette. Ruoto la mano verso sinistra. La pagina uno scorre via. La due mostra sigari e pipe. Torno alla pagina uno.
«La ventisette.» Il numero ventisette si illumina. Appare il disegno di un portafoglio con il simbolo del dollaro e un dieci con un meno davanti.
Da terra si apre un varco a forma di rettangolo. Un piattino nero viene trasportato all’altezza delle mie mani, sopra c’è la mia sigaretta al rum lunare. La prendo con due dita e la attivo. Il vetro si illumina di blu. Infilo i due beccucci nelle narici e inspiro. Il rum è molto forte, mi fa lacrimare gli occhi. Faccio uscire il fumo dai polmoni, l’aria si impregna di un odore dolciastro.
«attiva massaggio.»
Nel portafoglio questa volta il meno è seguito dal numero otto. Il piattino scorre in basso e scompare nel pavimento, lo schermo va in standby. La poltrona comincia a vibrare. Lo schienale si inclina indietro, dei cuscinetti mi sollevano i piedi. Le gambe si stendono e una delicata vibrazione mi massaggia tutto il corpo. Inspiro altro rum lunare.
«Dolcezza, attiva cinema.»
Lo schermo si attiva. Scorro tra i titoli dei film: Jurassic Galaxy III, 007 va in pensione, Tessaglia: operazione M.I.S.H.A., Star Wars Episodio XXIV - Skywalker l’imperatore Sith, Final Destination 15, Rambo 6 - L’uomo cibernetico, Batman.
Niente film, preferisco rilassarmi.
«Chiudi», il monitor si disattiva. Tiro giù l’ultimo dito di Bourbon e mi faccio un tiro di rum lunare.
«Seth?»
Apro l’occhio. Jessica è in piedi davanti a me.
«Andiamo.» Prende il bicchiere di vetro vuoto e si incammina verso il bancone.
Mi alzo, mi infilo la giacca e la seguo. La porta scorrevole si chiude alle nostre spalle.
«Guarda» indico un appartamento in fondo alla strada. «Ufficialmente vivo là, ma la casa è disabitata.»
Gli occhi di Jessica si assottigliano. «Eppure vieni qui tutte le mattine.»
Alzo le spalle. «Lo so, ma non abito qui. Vuoi vedere?»
Jessica inclina la testa. «Non sarà mica una scusa per portarmi a casa tua.»
Rido. «No, te l’ho detto, non è casa mia.»
Ci incamminiamo in silenzio. Ha detto che vado al bar tutte le mattine da molto tempo, eppure non sembra conoscermi bene. Ma io non sono un tipo chiacchierone, non me lo ricordo ma l’ho capito.
Saliamo gli scalini. Prendo il DCM e apro la porta.
Jessica caccia un urlo. «Questa casa è favolosa.»
«Favolosa? Ma se non c’è niente?»
«Sì, ma ha un gran potenziale. Tu hai un sacco di soldi, non è vero?»
Scosso la testa. «Ho diecimila dollari sul conto. Non so come possa permettermi questi vestiti, questa casa…»
Jessica annuisce e si lancia sul divano «Di cosa ti occupi?»
«Sicurezza informatica per la Gibson Software.»
Jessica spalanca la bocca. «Ecco dove prendi tutti quei soldi!»
Scosso di nuovo la testa. «Sono l’omino del computer, non il vicepresidente.»
Jessica si alza in piedi e osserva le scale. «Cosa c’è di sopra?»
«Non ne ho idea. Non ci sono andato.»
Si porta le mani sui fianchi. «Senti, se questa casa non ti piace, posso venire ad abitarci io?» Ride e corre su per le scale.
La seguo. Salgo gli scalini sperando che un dettaglio possa aiutarmi a ricordare qualcosa. Magari al piano di sopra qualcosa potrebbe attirare la mia attenzione. Un corridoio lungo da l’accesso a sei stanze. Tutte prive di arredo. Nell’ultima c’è un letto a due piazze e un quadro di un lupo, credo.
«Tutto qui?» Jessica ha lo sguardo imbronciato. «Questa camera non ti sembrano molto più piccola delle altre?»
«E ho deciso di mettere il letto proprio in questa, lontano dalle scale. Se stai pensando che ho il gusto dell’orrido, l’ho pensato anche io.»
Mi avvicino al quadro. «Guarda questo per esempio. È un lupo o un cane? È fatto talmente male che nemmeno da vicino si—»
Il mio occhio sinistro emette un segnale luminoso. Scannerizza il quadro ed emette un bip. Il muro a fianco del letto indietreggia di qualche centimetro e si apre di lato.
«Benvenuto. Signor McKnight.»
«McKnight?» Sarà il mio vero cognome questa volta? Io e Jessica ci guardiamo. Lei ha gli occhi spalancati e il sorriso sul volto.
Entriamo. Dentro la stanza c’è solo un dispositivo elettronico fissato a terra. Proietta l’immagine di un lupo, ben definito questa volta, e una scritta: “Segui il lupo!”
Jessica fissa l’immagine. «Segui il lupo? Che significa?»
Col mio occhio sinistro vedo la scia del lupo uscire dalla porta a muro e sparire nell’altra stanza. «Finalmente una domanda al quale posso rispondere.»
«Col mio occhio finto, posso vederlo.»
«Occhio finto?» Jessica mi guarda come se fossi ubriaco.
Indico il mio occhio sinistro. «Non dirmi che non te ne eri mai accorta…»
Ora mi fissa come se fossi matto. «Ma che stai dicendo?»
«Non vedi che non è un occhio umano?» Lo tocco con la mano.
Jessica si mette a urlare. «Che schifo. Se questo è uno scherzo…»
«Non lo è, non ci vedevo da quest’occhio, ma ora si è come... attivato.»
«Ti assicuro che sembra vero» la sua smorfia mi fa pensare che stia dicendo il vero. «Si muove esattamente come l’altro.»
Ci incamminiamo e seguiamo la scia del lupo fino alla strada. «E ora? Continua fino in fondo e chissà fin dove.»
«Vieni, prendiamo la mia macchina.»

***

La scia conduce dentro un ristorante di lusso.
«Accosta, siamo arrivati.» Le indico il lato della strada.
«Era ora. Dove siamo?» Sterza e ferma il maggiolino.
«Non lo so, ma sembra un posto da soldi.»
«E io sono vestita come una stracciona.»
Rido. Scendiamo dall’auto e ci avviciniamo all’ingresso. Le porte automatiche rimangono chiuse.
Mostro il DCM provvisorio, Jessica mostra il suo.
«Benvenuto signor Blaze. Benvenuta signora Fletcher. Attendere la scansione, prego.» Dei raggi verdi da sopra le porte ci scansionano da testa a piedi. Le porte si aprono. «Ingresso autorizzato.»
Entriamo nella hall e veniamo accolti da un cameriere con lunghi baffi neri e il cranio in acciaio. In mano ha un DCL.
«Buonasera signori, avete prenotato?»
«Ehm, no, ma noi—»
«Prego, da questa parte.» Indica una grande sala sulla sinistra. La scia del lupo continua su per le scale.
«Noi preferiremmo il piano di sopra.» Sorrido e indico le scale.
Il cameriere si mette il DCL sotto un’ascella e unisce i palmi delle mani. «Mi spiace, signore. Ma quel piano è riservato.»
Gli punto contro l’indice. «In questo caso voglio parlare col responsabile!»
Il cameriere alza lo sguardo al cielo, prende in mano il DCL e clicca una volta sullo schermo. «Arriverà subito. Con permesso.» Accenna un sorriso più falso di Giuda e se ne va.
Appena ci gira le spalle corro al piano superiore con Jessica. Giriamo l’angolo e una porta chiusa ci separa dalla sala con gli ospiti.
Maledizione! «Dolcezza. Facci passare.» La scia del lupo continua fino a metà sala.
«Accesso negato.»
«Guarda!» Indico un uomo elegante seduto a un tavolo. «La scia del lupo si ferma su quell’uomo. Lui lo vedo come… circondato da un’aura blu.»
«Che significa?» Jessica mi fissa con le sopracciglia inarcate.
«Non ne ho id—»
Una finestra va in frantumi, da questa posizione non riesco a vederla. L’uomo elegante cade di lato. I commensali urlano e si alzano dal tavolo. In un attimo tutta la sala è in piedi e corre verso di noi. Le porte si spalancano, con fatica mi intrufolo tra la folla.
Mio Dio. L’uomo è steso a terra, con un buco in fronte. Il sangue cola sulle piastrelle luminose. Il vetro della finestra è in frantumi. Sul tetto dell’edificio di fronte c’è… ci sono... io? Mi sta fissando. Devo avere la stessa espressione. Ma chi diavolo è?
«Andiamocene!» Jessica mi tira per un braccio.
Corro di sotto saltando i gradini tre a tre. Esco dalla hall, non c’è più nessun cliente, molti sono ammassati fuori dal ristorante. Mi faccio largo e corro verso l’altro edificio. Dal portone esce… è davvero identico. Continua a guardarmi incredulo. Mi punta contro la mano. La falange con l’unghia si solleva, sotto sembra esserci… è una canna di una pistola? Mi riparo dietro il maggiolino di Jessica. Quel bastardo mi sta sparando! La mia mano bionica farà le stesse cose? La tocco con l’altra mano, non succede nulla. La scuoto, la muovo. Simulo una canna di una pistola con le dita come ha fatto lui, niente. Si fa sempre più vicino, riesco a sentire il rumore dei proiettili uscire dalla canna. Se non faccio qualcosa, sarò presto morto.
La mano bionica si stacca. Non ho tempo di scoprire cosa c’è nel mio avambraccio, attendo il mio sosia e sparo. Il rinculo mi scaraventa indietro. Sbatto la testa sull’asfalto. L’ho centrato, sono sicuro.
Jessica mi aiuta ad alzarmi. «Seth, stai bene?»
«Sto bene, grazie.» All’improvviso si mette a urlare e molla la presa su di me. Mi aggrappo all’auto per non cadere.
«S-sei tu. Seth, perché sei tu quell’uomo?»
Mi avvicino al corpo «Non ne ho idea.» Ha un buco nello stomaco grande quanto il diametro del mio polso. Fuori dal ristorante non c’è più nessuno, la sparatoria ha fatto fuggire tutti. Qualcuno avrà chiamato la polizia, non ho molto tempo per capire.
Giro la mano umana del mio sosia. «Potrei…» Jessica scuote la testa, forse ha già capito. «Provare il suo DCM, potrebbe aiutarci a capire.»
«È un pessima idea!»
Raccolgo da terra la mano bionica e la inserisco nel braccio. «È l’unica che mi viene in mente.»
Il mio sosia ha un laccio cosciale identico al mio, ma la sua fondina è piena. Afferro il manico d'acciaio. È un coltello con una lama lunga. Jessica emette un gemito. Infilo la lama nella carne della mano, taglio i bordi del DCM. Si stacca e cade. Lo raccolgo e lo appoggio sul mio palmo. Entra e si aggancia in automatico. Di solito serve un esperto per install—
«Seth. Seth, stai bene?» Jessica mi scuote. Apro l’occhio.
«Quando hai infilato il DCM sei crollato a terra.» Povera Jessica.
«Ha funzionato! Ricordo tutto. I nostri chip cerebrali hanno un sistema molto più sofisticato dei vostri.»
«I vostri?» Mi guarda con aria svampita. È così carina e simpatica, mi dispiace doverla uccidere.
«Avevi ragione, era una pessima idea!» Raccolgo il coltello e passo la lama sulla sua gola, una scia rossa segue la sua corsa.
E così volevate sostituirmi con questo clone? Sorrido. Trascino Jessica vicino alla portiera del guidatore. Avvicino il suo DCM alla portiera. Il meccanismo di chiusura si sblocca. Uso il DCM sul lettore interno, il maggiolino si mette in moto. Lascio cadere il braccio mentre Jessica emette i suoi ultimi gemiti.
Mi metto alla guida. Le sirene della polizia accompagnano la mia fuga.

Edited by truemet - 1/6/2021, 15:11
view post Posted: 29/5/2021, 17:16 Skannatoio Maggio - Giugno 2021 - POLLY RUSSELL - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Nazareno Marzetti @ 29/5/2021, 14:53) 
Fantastico! Chi manca ancora?

Presente.
Sto cambiando i piani perché non so se hai letto qualcosa dei racconti ma io per fortuna sì, e non vorrei essere accusato di plagio XD
(per esempio con un tatuaggio di un lupo che rappresenta una setta di appartenenza )
view post Posted: 30/4/2021, 10:14 Skannatoio Marzo - Aprile 2021 - Lo Skannatoio
Ciao White, grazie a te e a tutta la giuria (quanti siete? Chi siete? :lol: ). Mi ha un po' stupito che il mostrato sia stato giudicato solido e ne sono molto contento. Fino a pochi mesi fa non ero a conoscenza del mostrato e del raccontato, rileggendo tutto ciò che ho scritto negli anni mi sono reso conto che ho sempre utilizzato il mostrato farcito di una bella dose di raccontato. Questo era il mio primo tentativo di solo mostrato e, pur avendo moltissimo da migliorare, sono soddisfatto dei giudizi.
Per tutto il resto sono d'accordo come per gli altri commenti ricevuti. Spesso si capisce poco di chi compie l'azione o di cosa sta succedendo. Mi spiace di non aver reso la difficoltà del personaggio nel dover riportare in vita l'antagonista, nella mia testa la scelta era molto difficile, ma quello che ho scritto non rappresenta quello a cui avevo pensato.

Il tema della gara mi ha spinto a buttarmi su un racconto horror, prima volta in assoluto per me (e non avete idea di quante battute abbia tolto, più che TWD stava venendo fuori L'alba dei morti dementi). Gli zombie sono la mia passione ma non ho mai letto libri sul tema (mi sono messo in moto per farlo) pertanto era inevitabile che venisse fuori qualcosa tratto dai tantissimi film e videogiochi che mi hanno intrattenuto in questi anni. Diciamo che ho fatto la scelta sbagliata oppure dovevo stare molto più attento mentre scrivevo.

Questa mia prima esperienza nello Skannatoio mi è piaciuta, l'ho trovata molto costruttiva e mi ha spinto anche a leggere con più attenzione del normale. Vorrei sapere se nelle prossime "edizioni" è possibile, nel caso non riuscissi a partecipare attivamente postando un racconto, rilasciare soltanto i commenti. Senza classifica, senza che vengano considerati validi al fine della gara. E nel caso scrivessi qualche castroneria vorrei che mi venisse fatta notare, è la mia prima volta anche in questo.
view post Posted: 15/4/2021, 15:18 Skannatoio Marzo - Aprile 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (Francis Luke @ 14/4/2021, 23:08) 
Grazie dei preziosi consigli!

Non me ne sono reso conto e ora mi vergogno un po' di quei refusi. L'ho riletto solo una volta interamente ma ciò non mi giustifica affatto. Le prossime volte starò più attento e mi affiderò ad un programma più efficace nel segnalarli :p095:

Non c'è da vergognarsi sono errori di battitura. Si dovrebbe vergognare il programma che usi, anche il suo antenato in Windows 95 certe parole le avrebbe segnate ^U^
view post Posted: 14/4/2021, 21:34 Skannatoio Marzo - Aprile 2021 - Lo Skannatoio
Buonasera a tutti.
Devo chiudere la porta o deve ancora arrivare qualcuno? :lol: Mi sa che sono l'ultimo.
Ecco i miei commenti, da semplice lettore. Ho cercato di riportare cosa ho provato io nel leggere i racconti. Tutti pareri soggettivi, probabilmente non c’è bisogno di specificarlo, ma dato che per me è una novità, e io lo sono per voi, preferisco farlo. Anche solo per informarvi che non ho la pretesa di pensare che i miei commenti riportino l'insindacabile verità oggettiva della narrativa. :p107:

Stilare una classifica a me non piace, ma visto che qui è parte del gioco ho cercato di prendere in considerazioni più cose, ma è davvero difficile.

MentisKarakorum
In fondo al mar / In fondo al mar

Il racconto parte con esplosività, ma alla seconda riga si ferma (solo momentaneamente). Ero già immerso nella storia quando è iniziato il racconto del personaggio. Avrei preferito sapere in altro modo chi è e cosa fa, e continuare con la storia.
Specie per quel “Ok. Iniziamo da capo.
Mi chiamo Matthias, sono un ingegnere geotermico, e odio il mare”
che mi sa troppo da presentazione da diario. Ma forse il problema maggiore è che arriva dopo la frase bomba iniziale. Se non ci fosse stata quella sarebbe stato semplicemente l’inizio della storia, così invece ti cali subito nel personaggio e poi sembra messo in pausa per rivivere una “puntata” precedente.
Tutto il raccontato non l’ho trovato noioso, ma sarebbe stato più godibile se posto in altra maniera. Quando si è tornati al presente tutto è tornato più vivido, riportandomi nell’immersione del personaggio e a quel punto ho trovato tutto piacevole, con bei dettagli, fino alla conclusione della storia.

Secondo me all’inizio ci sono troppi avverbi (o altro) che spezzano il flusso di lettura.

Non ho capito la scelta che ha dovuto fare per salvarsi. Affrontare le proprie paure può essere difficile, ma in punto di morte è una scelta “obbligatoria”. Tra virgolette perché non sempre c’è chi ci riesce, ma il tema parlava di scelta “estrema” e questa mi sembra più una scelta “dovuta”.

La parte finale con i dialoghi è scritta molto bene, e (ma) lascia ancora di più l’amaro in bocca per l’inizio raccontato (ma capisco che sia molto soggettiva come esperienza di lettura).

Nei commenti dei mesi precedenti ho letto che qualcuno segnala anche i refusi o suggerimenti diversi:

-“Insomma, di colpo la schiena inizia bruciarmi” - manca l’articolo

-“come se mi stessi rotolando sui carboni ardenti. Risultato? Tre mesi di ospedale, steso a pancia in giù col culo per aria” - se uno rotola non dovrebbe ustionarsi tutto il corpo, invece che schiena e chiappe?

-“quelle piccole cose che per loro sono nulla, ma per chi ha è sposato” - verbo di troppo

-“il suo viso peloso sorride divertito” è troppo simile a “Il viso dell’uomo, ricoperto da una folta peluria, mi sorride.” Secondo me sarebbe meglio cambiare dettagli.

Ps: ho canticchiato la canzone per un paio di giorni.


gruenermond
1478

Ho sempre odiato la prima persona, da qualche mese sto cercando di farmela piacere ma ci metto sempre del tempo prima di calarmi nella parte. Il tuo racconto mi ha preso fin dall'inizio, quindi o sono improvvisamente guarito da questa mia avversità contro la prima persona, oppure mi hai trasportato nella storia fin dalle prime righe facendomi dimenticare questo mio arcinemico. Non ho problemi invece con la forma verbale al passato, anzi, al momento la preferisco. Potrebbe però essere un altro mio demone da affrontare, perché la forma presente potrebbe farti calare ancor di più nel personaggio.
Mi è piaciuta la scelta dei dettagli e l’uso degli aggettivi.

I dialoghi mi sono piaciuti ad eccezione di qualcuno, soprattutto di Jacopo a tavola nella conversazione con moglie e figlia. Mi è sembrato poco spontaneo, un po’ forzato.

Il rinascimento è forse il periodo storico che amo di più. L’ambientazione alternativa mi è piaciuta, anche se forse poco significativa (per il racconto, non per la storia di Firenze :D). Caterina più che sfuggire alla morte, se ho capito bene, fugge dal matrimonio sacrificando la madre, decisamente una scelta estrema, ma fatta non per salvarsi la vita, ma per salvarsi l’anima (quindi potenzialmente potrebbe anche valere doppio :) )

Testo molto scorrevole, ti segnalo solo l’eccessivo uso di puntini di sospensione. Secondo me la maggior parte delle volte non servivano.


Alexandra Fischer (shanda06)
La strada delle mattonelle blu

La prima parte (fino agli asterischi) non l’ho capita al volo, se ha dato questa impressione solo a me probabilmente sono stato poco attento, ma ho dovuto fermarmi per rileggerla dall’inizio, e leggerla di nuovo una volta finito il racconto. Mi spiace ma non saprei dirti il reale motivo, forse non mi era chiaro il contesto. O non ero entrato nel personaggio, non saprei. A dire il vero non sono mai entrato pienamente nel personaggio. L’insieme del racconto non mi ha fatto calare nel contesto, forse l’ambientazione alternativa è troppo alternativa per le mie celluline grigie :)
Non ho provato le emozioni che ha provato Mara. La sua scelta è stata sicuramente durissima, ma lo so per il loro naturale ruolo di sorelle, non perché ho provato tristezza per Leonora dal punto di vista di Mara. Ed è un peccato perché il tema è sentimentalmente molto forte ma non ha reso quanto meritava.

La costruzione delle frasi che porta ai dialoghi mi sembra un po’ forzata. A mio parere le tag di dialogo sono da usare meno per rendere il testo più scorrevole possibile. Soprattutto per quanto riguarda i due punti, secondo me utilizzati in troppe occasioni.
Per come la vedo io il potenziale della storia si è un po' perso nei dettagli (alcuni che non ho colto io, altri che mi sarebbero piaciuti scritti diversamente, quindi una cosa totalmente soggettiva.)

Refuso: “Mara gli sfiorò le labbra di Mara”


Francis Luke
Montecristo

Mi è piaciuta la costruzione dei personaggi (del portatore del PdV ma anche di alcuni secondari) e ancor di più il contesto alternativo. Tema forte e particolare.
Il testo l’ho trovato molto scorrevole, con bei dettagli mostrati.
La parte in cui uccide i suoi compagni, pur essendo ben dettagliata, l'ho trovata un po’ confusa, ho dovuto rileggerla per comprenderla bene. Ben mostrata ma poco chiara. L’unica in tutto il racconto.

Non ho capito come hanno fatto a sfuggirti tutti questi refusi, che saltano all’occhio alla prima lettura. Quasi come non avessi mai riletto ciò che hai scritto. In quel caso, complimenti doppi, è un testo molto ben scritto per non essere stato più revisionato. Al contrario forse hai riletto velocemente e in ogni caso non usi un programma che ti segnala gli errori, la maggior parte saltano all’occhio perché evidenziati.

refusi/commenti:

-"Volti rabbuiati, sguardi a terra, acuni ingobbiti"

-“Lui le tira il calcio del fucile dritto sul muso. Elsa si ribalta a terra, pancia all'aria. Un fiotto di sangue si diffonde rapido dalle narici verso la bocca e giù fino al collo.”
Non ho mai ricevuto il calcio del fucile sul muso, ma non dovrebbe avergli spaccato la faccia? Se fosse stato leggero non sarebbe caduta a terra, se è abbastanza forte da farla ribaltare a terra, allora il colpo dovrebbe essere stato molto duro, solo un fiotto di sangue?

-Il colonnelllo abbassa il fucile.

-benchè / perchè

-le ossa e l’'olezzo

-Il rosario scivola dale dita

-Non può può essere!

-ombrelllo, alle sue spalle un affacciandersi

-ne assoporo il gusto


Legno Di Noce
La midriasi bianca

In generale ho trovato la lettura scorrevole dall’inizio alla fine, ogni tanto mi sono perso per strada e ho dovuto rileggere per capire bene la scena, ma probabilmente è dovuto al tema molto particolare.
Unica considerazione da fare sul testo è su alcune parti troppo "legnose". Es:

“Mi butto sull’erba e rotolo. Grido ancora. La mia testa urta contro una superficie dura. La terra mi entra nei bronchi. Tossisco e sbatto più volte la mano al suolo.”

Non so bene spiegare il perché, forse per le frasi troppo corte seguite da un punto. A differenza della maggior parte del testo, queste parti interrompono (a me) troppo il flusso della lettura. È un problema in cui mi imbatto anche io (e in modo molto più rilevante) e che ancora non so come risolvere, forse è solo questione di trovare la scelta di parole più azzeccate per comporre frasi più lunghe e interessanti.

Mi sono piaciuti certi particolari nella foresta, dove il racconto parte lentamente, e soprattutto la parte finale più animata.
Ho trovato lo sbalzo di sentimenti verso Sarah troppo veloci. Ma magari era una cosa voluta, oppure non l’ho capita. Così come non ho capito esattamente cos’è successo (cosa ha fatto? Come?) a Luca quando ha guardato l’occhio.


Marco S. Di Fonzo
La voce delle foglie

La storia mi è piaciuta. Le specifiche richieste non sono state completamente seguite, essendo nuovo non ho idea in questo caso come ci si debba comportare. Ma più che altro è un “problema” di classifica, non certo nel commentare.

Secondo me per capire a fondo la storia bisogna rileggerla, o forse non sono stato abbastanza attento io la prima volta a cogliere tutti i dettagli. In particolare la figura di Billy, che è fondamentale. Ho capito male, o dopo l’inizio c’è uno sbalzo temporale indietro per rivivere il momento critico della trama?

-“Donnie fissò il suo sguardo di indifferenza negli occhi del vecchio, e il vecchio ricambiò.”

Il senso della frase è chiaro, ma l’ho letta più volte perché qualcosa non mi tornava. Forse poteva essere scritta in modo diverso. Ho pensato a diverse alternative ma non me ne piace nessuna.
Altre frasi invece te le riporto qui sotto. Sono solo suggerimenti che mi sono venuti sul momento rileggendo il testo, sei libero di ignorarli, come tutto il resto che ho scritto.. :)

-“«Vedi di non dirlo a nessuno» disse Donnie, tossicchiando e sputacchiando ai piedi di Billy pezzetti di roba marrone.”

non starebbe meglio così?
“«Vedi di non dirlo a nessuno!» Donnie tossì, sputacchiando pezzetti di roba marrone ai piedi di Billy.”

-“«Prendi il ragazzo con te e tornatevene a casa.»
«Papà...» disse Donnie con voce tremante, indicando ciò che restava di zia Beth.
«Lo so» rispose suo padre, senza voltarsi. Poi se ne andò.”


potrebbe diventare:

«Prendi il ragazzo con te e tornatene a casa.»
«Papà...» Donnie indicò ciò che restava di zia Beth.
«Lo so.» Suo padre se ne andò senza voltarsi.

refuso:
«Quella laggù è l’Enclave»


Vi riporto di seguito la mia classifica personale, molto difficile scegliere, molte posizioni potrebbero variare, ma se ne può mandare soltanto una :)

gruenermond
1478

Francis Luke
Montecristo

Legno Di Noce
La midriasi bianca

MentisKarakorum
In fondo al mar / In fondo al mar

Marco S. Di Fonzo
La voce delle foglie

Alexandra Fischer (shanda06)
La strada delle mattonelle blu
view post Posted: 8/4/2021, 11:24 Skannatoio Marzo - Aprile 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (shanda06 @ 7/4/2021, 18:19) 
Ciao, Truemet, grazie della precisazione. Scusa per il fraintendimento del nome e del fatto che il bambino zombie fosse quello legato alla sedia. Colpa mia e non tua. Hai scritto un'opera valida, una coraggiosa rivisitazione. Complimenti.

Grazie a te. Non sono così sicuro che sia colpa tua, se non l'hai capito evidentemente non era abbastanza chiaro, soprattutto la parte dello ragazzino che si ritrasforma. Starò più attento le prossime volte :)
view post Posted: 7/4/2021, 14:13 Skannatoio Marzo - Aprile 2021 - Lo Skannatoio
CITAZIONE (shanda06 @ 2/4/2021, 20:21) 
MORDIMI di Truemet Tema centrato. Punti di forza: mi è piaciuta questa distopia dove i vivi risvegliano i Dormienti (zombie) mordendoli. Ecco, questo particolare è veramente originale. Poi è molto particolare l’ambientazione, perché la rianimazione si svolge in un cinema e non mancano gli incidenti (vedi Shame trasformato in zombie sdentato dalla colluttazione con il culturista zombie rianimato). La tua è una rivisitazione di una celebre serie sugli zombie (vedi la citazione: siamo tutti Reagan, che richiama alla memoria il famigerato leader). La ricostruzione dell’universo guerresco (cura nello specificare le marche dei fucili, camionetta, officina) è molto credibile. Ben rese le scene di lotta.
Punto debole: la comparsa improvvisa del ragazzino con la corda, ecco quello è stato spiazzante.
La frase, che ti riporto qui corretta:
«Oddio, è Shame.»

Intanto grazie.
Si esatto è una rivisitazione di The Walking Dead, dove Dick è Rick e Reagan è Negan, per chi lo conosce quello è un richiamo evidentissimo.
Purtroppo si capisce poco, non ho reso bene l'idea che il ragazzino fosse lo zombie minuto che avevano legato al sedile del cinema, poi morso da Marie. La scena della lotta è troppo lunga e crea confusione. Riletto a distanza di giorni già mi ha dato modo di capire meglio.
La frase non l'ho capita, se intendi dire che il nome è sbagliato, in realtà non lo è, ma evidentemente si capisce poco anche quello.
Il nome reale del personaggio è Shane, ma viene chiamato così dall'inglese Shame/Vergogna per sottolineare che è un codardo, facendo un gioco di parole col nome originale.
Essendo (o almeno voleva esserlo nelle mie intenzioni) Dick il punto di vista, viene menzionato così anche fuori dai dialoghi. Serviva qualcosa in più per farlo capire.

CITAZIONE (MentisKarakorum @ 5/4/2021, 12:13) 
Mordimi.

Ciao. Ti ringrazio, i consigli vanno bene sempre, siamo tutti lettori :)
Il racconto soffre sicuramente di qualche criticità, sono poco soddisfatto io stesso. Sono già contento che non sia uscita una porcheria (almeno credo) perché era il mio primo racconto sotto diversi aspetti, come genere, come stile di scrittura, ecc..

Sì, evidentemente c'è confusione anche con lo stato dei morti, l'avevo immaginato anche mentre lo scrivevo, ma non ho trovato un'alternativa valida. Ho usato dei "sinonimi" e hanno peggiorato la lettura invece di migliorarla. I Dormienti e i non-morti dovevano essere la stessa cosa, persone morte che potevano essere ritrasformate, mentre i Perduti erano i già-morti ovvero gli irrecuperabili, con le viscere di fuori o cose del genere.
Se Dick non avesse risvegliato Reagan sarebbe diventato un non-morto e nessuno nell'immediato avrebbe potuto salvare lui e i suoi amici, l'unica certezza per salvarsi era tornare in vita subito. Ma capisco che è un po' arzigogolata come trama/tema.

Il PdV è un'altra cosa che non avevo mai considerato a pieno, a meno che non fosse talmente scontato da diventare tale da solo. È stato il mio primo tentativo, fallito miseramente :)
Anche il problema delle scene l'avevo capito mentre scrivevo, ma non ho saputo rimediare. Non credo sia un problema di lunghezza o quantità quanto di ripetitività. Si assomigliano tutte e creano confusione, fossero scritte bene sono convinto che sarebbero potute rimanere tutte senza problemi.

Benché abbia visto sia Underworld (mi è piaciuto talmente tanto che non lo ricordo affatto) sia Blade, più che altro ho pensato a The Walking Dead, ovvero la classica ambientazione post apocalittica con gli zombie, a parte il dettaglio che stravolgeva tutto, cioè che anche i morti possono tornare umani. Ho cercato di farlo capire anche attraverso il medico, ma non è stato facile in così "poche" pagine (ho usato esattamente 25mila caratteri) :lol:
view post Posted: 2/4/2021, 06:59 MegaDirettore Galattico - Le Presentazioni dei Nuovi Arrivati nel Forum
Grazie.
È un piacere per me essere qui, anche se ci sono arrivato tardi. Ho sempre pensato di non essere all'altezza, cosa che anche se vera non ha senso, da qualche parte bisogna iniziare, e qui non c'è scritto da nessuna parte che se non sei degno non puoi iscriverti.
Mi sono stancato di ricevere solo delle lodi, e dato che il nobel alla letteratura non l'ho ancora vinto è ora di ricevere delle critiche e capire il perché! :p107:
19 replies since 23/3/2021